Il tè verde e la luce rossa

By | 9 Settembre 2013

Un potente duo nel ringiovanimento della pelle.

lettino solare E’ stato scoperto (Università di Ulm, Germania) che i livelli delle rughe facciali possono essere notevolmente ridotte con una esposizione prolungata della pelle alla luce rossa. Il ripristino della funzionalità delle fibre di elastina avviene attraverso il progressivo recupero della polarità di superficie nativa ed una simultanea attivazione del metabolismo cellulare. L’aspettativa di un cambiamento della polarità di superficie è stata suffragata da esperimenti di laboratorio che dimostrano che la luce a 670 nm, applicata ad intensità moderata, comunemente utilizzata in fototerapia, altera la struttura molecolare degli strati acquosi della pelle.

La persona presa in esame, dopo 2 mesi di forte sole e inquinamento atmosferico, ha annullato completamente i 10 mesi di fototerapia precedenti. Lo stesso protocollo è stato applicato per due mesi per invertire nuovamente l’invecchiamento cutaneo, senza grossi benefici. In quel momento si è deciso allora di modificare la cura introducendo topicamente del tè verde . La motivazione è emersa per la notevole complementarietà delle azioni biologiche del tè verde e della luce rossa. Gli obiettivi della luce utilizzata in fototerapia sono le cellule e la matrice extracellulare (MEC), dove può annullare le degradazioni fisiologiche accumulate. Quando si mira agli strati più profondi per avere una maggior fotobiomodulazione, un’esposizione troppo alta supera i limiti stabiliti dal concetto classico dell’ormesi, generando specie reattive all’ossigeno (ROS)green tea cup dose-dipendente. Così, il controllo dei livelli di ROS può essere cruciale per prevenire il danno ossidativo dei componenti cellulari. Un potente spazzino naturale dei ROS è il tè verde, noto per la sua straordinaria capacità antiossidante e fotoprotettiva, in alcuni casi, clinicamente sfruttato semplicemente bevendolo. Il suo componente polifenolico principale e protettivo è l’epigallocatechina gallato (EGCG). Le modalità di somministrazione, per via orale e topica sono entrambe efficaci, come confermato in animali e umani. Tra lo spettro di azione del tè verde rientra la matrice extracellulare, in cui l’EGCG può annullare le degradazioni ROS correlate, e rientrano le cellule, dove l’EGCG può aumentare il tasso di sopravvivenza dei cheratinociti, un sorprendente parallelo agli effetti della luce rossa. In sintesi, la combinazione di tè verde e luce rossa sembra essere un duo ringiovanente più efficace. Per provarlo, hanno imbevuto batuffoli di cotone con tè verde (concentrazione 3g di sostanza secca per ogni 250 ml di acqua a 100°C – tempo di infusione 30 min) con un tempo di posa di 20 minuti prima dell’esposizione alla luce rossa (670nm – 4 J/cm2). In sostanza, in un mese hanno ottenuto quello che hanno ottenuto prima con 10 mesi di esposizione alla sola luce rossa, aprendo un possibile impiego anche contro i capelli grigi. La capacità del tè verde come spazzino dei radicali liberi amplia lo spettro d’azione della fototerapia.

ringiovanimento_cutaneo

Riferimenti

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Author: Tropico

Nato nel 1982. Da molti anni appassionato e sperimentatore (folle), sono partito come semplice curioso nel mondo del benessere per poi essere travolto da scelte e ideologie sbagliate. Per questo la voglia di recuperare e diventare indipendente nella ricerca della propria salute mi ha spinto a creare una comunità di confronto tra appassionati, forse l'ennesima nel mondo web, ma certamente anticonformista e piuttosto interessante, non trovi? :-)

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