Ritornando alle calorie, il livello di disponibilità e il pareggio fra entrate e uscite di energia può aver luogo per introduzioni di 400 Calorie al giorno come per 5000; nell’analogia idraulica appena esposta, questa grandezza corrisponde alla quantità di acqua immessa giornalmente (cioè il flusso che può essere piccolo o grande) nella vasca a livello di acqua costante. Sono preferibili pareggi in bilancio a flusso elevato, cioè dovuti a consumi metabolici alti. Il vantaggio consiste nel mantenere una massa magra maggiore e nel diminuire l’importanza di sbilanciamenti che sono facili e frequenti. Un bilancio positivo di un centinaio di calorie può aver luogo ogni tanto, ma è trascurabile (2%) se i consumi e le introduzioni giornaliere sono in pareggio con 5000 Cal al giorno . Diventa frequente e importante (25%) se i consumi e le introduzioni sono in pareggio con 400 Cal al giorno.
Ritorno a dire che è questo il perchè i ciclisti sopportano bene la paleo rispetto ai sedentari, che essendo oberati di insulina tendono a sgarrare anche con i grassi e le proteine e i primi aumentano la resistenza insulinica peggiorando il tutto.
Inoltre più si allenano più massa magra mettono meno subiscono le oscillazioni di bilancio energetico.
Ma con la massa magra crescono anche gli adipociti e il glicogeno il che aumenta la facoltà di sopportare i cereali densi di carboidrati (e mia opinione che maggiore è la quota di adipociti meglio si sopportano i carboidrati ad alta densità, visto che il corpo basta che li deposita là non è costretto a immettere tonnellate di insulina per arginare il fenomeno).
Poi andrebbe valutato anche l'aspetto metabolico, ovvero di quanto il metabolismo può crescere, sappiamo bene che con l'allenamento il catabolismo aumenta (da non considerare cosa negativa, in quanto catabolismo vuol dire consumo di substrati ai fini energetici).
Esempio.
L'estate scorsa io applicai la paleodieta, ora abbassai di molto le calorie, faceva veramente caldo, però mi sentivo spessissimo stanco ma la stanchezza passava con un frutto fuori pasti, alla stanchezza si associava debolezza e fame. Nel fien settimana decisi di mangiare delle brioche, ma vidi incredibilmente il peso aumentare e nessun problema intetsinale o cosa, salvo poi rivederli quando insistetti con questa condotta.
Cosa era successo?
All'epoca non lo capii, ma adesso ho capito cosa capito. Le basse calorie abbassarono il mio metabolismo, non dimagrii perchè mangiavo tanta frutta fuori pasto, ma mi sentivo stanco perchè andavo in bilancio negativo di continuo salvo tamponarlo con la frutta, quando poi decisi di rimangiare tanti cereali, il mio metabolismo si era abbassato ed ero in saldo negativo dunque avevo ottenuto uno stallo che non era pesante a causa delle temperature elevate. Quindi potetti gestir eun simile carico glucidico perchè il metabolismo non era bassissimo, dato che ero stato costertto a muovermi nell'arco della settimana, infatti con tutti quei cereali subito aumentai di peso e non era solo glicogeno perchè il valore misurato prima dell'inizio della dieta era inferiore.
In poche parole il mio metabolismo si era abbassato e mangiando poi oltre tale valore con depositi svuotati parzialmente, portò a un ingrassamento, dovuto anche all'aumentata disponibilità di insulina, cavolo niente picchi per 5 giorni consegutivi.
Credo che le variazioni metaboliche siano ultradiane, ovvero se per qualche giorno le introduzioni non superano la spesa il metabolismo va abbassarsi, prima in modo naturale come dice Ciampolini, perchè il corpo si adatta ai reali consumi, piuttosto che aumentare il prorpio metabolismo per venire incontro ai consumi condizionati, per poi creare problemi di rallentamenti metabolici derivati dalla scarsezza di cibo. Stessa cosa quando si aumenta all'inizio il metabolismo più basso fa aumentare di peso per poi stabilizzarsi intorno a quel valore e impedire ulteriori aumenti se non si aumenta ulteriolmente le introduzioni, in questa fase si mangia senza fame, quando poi si va molto oltre usando magari alimenti ad alto ig, scatta la falsa fame indotta da insulina.
In poche parole il metabolismo andrebbe diminuito, credo con una paleo, scalando man mano le calorie rispetto a quando si aumentano, per poi aumentarle di botto con una non paleo se si cerca un aumento esaperato di massa.
Dobbiamo capire che se si mangia meno di quanto si consuma in fase di allenamneto il cortisolo è un adattamento naturale.
Mentre se si mangia di più di quanto si consuma essendo sedentari l'insulina è una condizione naturale.
La prima fase distrugge proteine la seconda fa accumulare carboidrati e poi grassi.
La situazione intermedia mantiene un livello di nutrizione costante per i tessuti e fa variare la glicemia lentamente in modo che si shifti dai carboidrati ai grassi passando da insulina e glucagone per poi finire al cortisolo se il bialncio diventa costantemente negativo.
Ulteriolmente il metabolismo inizia a rallentare.
In effetti in accordo con il fatto che i carboidrati fanno accelereare il metabolismo sembra che l'insulina produca questo effetto, mentre il glucagone mantiene un ritmo costante inalzando la glicemia lentamente, mentre il cortisolo deprima l'aumento metabolico e lo porti a diminuire.
A questo punto qualcuno potrebbe dire:" Ma allora come dici tu ciampolini sbaglia,s enza sbilanciamento positivo non ci può essere crescita anabolica"
Bhe ma una cosa è crescere con uno sbilanciamento del 5%, ovvero introducendo leggermente superiore del metabolismo con introduzioni e consumi in pareggio a 2500 kcal e una cosa e volerlo fare spendendo 500 e mangiando 2000 quindi con errori del 300% a livlelo metabolico.
Inoltre non è detto che il corpo includa la crescita anabolica come porzione del metabolismo, abbassando il basale per far si di includere nell'energia in pareggio anche la crescita muscolare. Certo questo entro limiti accettabili...
Almeno questo mi è parso di capire dalle mie elucibrazioni mentali.
Conviene variare di molto e frequentemente la quantità introdotta proprio
per non "abituare" il metabolismo credo.
Il punto è che gli stimoli e le introduzioni esterne non sono sempre costanti ergo il metabolismo deve essere qualcosa di estremamente flessibile e una cronica infezione che sfocia in una malattia autoimmune peggiora di molto questa flessibilità.
In natura l'abitudine è qualcosa di molto positivo ma di impossibile da raggiungere, visto che tutto varia e tutto si trasforma...
Ottima spiegazione Salvio.
Ho notato anche io che in seguito ad alcuni
giorni di basse calorie (o giornate intense dal punto di vista fisico e mentale)
prendevo peso facilmente una volta riportato le calorie alla
normalità.
Solo che poi dopo 3-4 giorni tornavo in stallo e il peso
rimaneva stabile probabilmente poichè il metabolismo si rialzava.
Per
massimizzare l'efficacia di questo meccanismo dici che è meglio ridurre le
calorie di botto e alzarle altrettanto in fretta o abbassarle lentamente e
alzare di botto?
Ciao.