alturia ha scritto:Affinché i carbofobici non mi spediscano
prima del tempo nel girone infernale riservato ai mangiatori di
cereali....

Tranquilla Alturia, io ci dovrei essere già da
un pò in tale girone infernale ma sto benissimo.
Equilibrio, criterio e buon
senso...e lo strumento più potente è dalla nostra parte.

Ciao.

alturia ha scritto:Conosci la teoria macrobiotica dello yin e
dello yang? Ora è un po' passata di moda ma per certi aspetti varrebbe la pena
di rivalutarla.

mmm...non la conosco!Di che si tratta?

Ieri sera ho cenato con una bella zuppa di ceci e grano saraceno
(parzialmente germogliati entrambi, con tante erbe e cavolo nero e cotta in
brodo di carne) e come antipasto ho spalmato un po' di midollo, delle ossa con
cui avevo fatto il brodo, su un paio di crostini di farro. Stamattina uova di
salmone e burro su pane di segale (ovviamente integrale e a lievitazione
naturale).

N.B.
Ieri ho fatto palestra e dopo la zuppa mi sono
pappato anche 250g di fegato.

alturia ha scritto:Ciao Miranda. Io ho pochissima cellulite ma
ho tanti altri difetti estetici che vorrei potere eliminare. Se considero però
il senso di gonfiore che mi procura l'abuso di frutta (per abuso io intendo
qualche frutto al giorno), sono certa che se ne mangiassi quotidianamente e in
grandi quantità la mia cellulite aumenterebbe
parecchio.

Uh...ti avevo risposto anche a questo ma non so
perchè non ci sia il messaggio!
Cmq ti avevo scritto che mangio 2/3 frutti al
giorno perchè è l'unico degno sotituto dello spuntino di cracker che facevo
tempo fa per la fame che mi viene a metà mattina e pomeriggio.
ciaooo!

miranda* ha scritto:

alturia ha scritto:Conosci la teoria macrobiotica dello yin e
dello yang? Ora è un po' passata di moda ma per certi aspetti varrebbe la pena
di rivalutarla.

mmm...non la conosco!Di che si
tratta?

Moolto in breve, perchè se vorrai potrai
approfondire cercando su google. Secondo questa teoria sulla quale poi i
macrobiotici hanno costruito la loro filosofia alimentare le forze che governano
l'universo sono lo yin e lo yang. Lo yin rappresenta la forza centrifuga che
muove dal centro verso la periferia e lo yang è la forza centriperta che muove
dalla periferia al centro. Tali forze governano il macrocosmo ed il microcosmo.
Ci sono persone nelle quali prevale lo yin ed altri nei quali prevale lo yang.
Le persone yin dovrebbero preferire cibi yang e viceversa. La cellulite è un
disturbo dovuto a "dilatazione" (dal centro veso la periferia) ridenzione idrica
e alterazioni del sistema linfatico (tipicamente yin) e dovrebbe essere
"asciugata" con cibi prevalentemente yang (cibi salati, carne, cereali). La
frutta, invece è un cibo yin che in eccesso non può che aggravarla. Se si
consuma frutta preferire quella più yang. Se fai una ricerca troverai diverse
tabelle nelle quali ci sono queste suddivisioni alle quali ho solo accennato.

Il pane a lievitazione naturale (pasta acida) è di sapore leggermente
acidulo (comunque dipende dal tempo di lievitazione: più si esagera con la
lievitazione più retrogusto acido ha) e di odore un pò pungente e non puzza di
pipi di gatto dopo 2 giorni come quello al lievito di birra e nemmeno indurisce
così velocemente. Di solito i panettieri lo vendono con la dicitura "Pane
Casereccio".......Nel mio paese c'è un fornaio che lo cuoce nel forno a legna e
nella sua bottega lo vende con la dicitura "Pane casereccio a forno a
legna".

Carter07 ha scritto:

davideleo ha scritto:Il pane a pasta acida é quello
tradizionale.

Per tradizionale intendevo quello che
comunemente mangiamo oggi.
E' molto diverso a livello di sapore da quello a
pasta acida?

No, non è molto diverso, è solo più buono

molto più buono, io me lo faccio in casa e quando posso faccio anche
germinare un pò il farro e poi lo esicco in forno e macino la farina con il
mulino...all'inizio è un pò complicato ma è troppo buono..
ciao

Anche io provai a lasciare in ammollo del farro (senza che germogliasse)
per poi essiccarlo in forno a bassissime temperature e macinarlo successivamente
con un mulino a pietra, ma non mi venne fuori niente di buono. Non legava e non
lievitava.