Salvatore:
Devo supporre quindi che l'unico modo di consocere il reale bilancio giornaliero di una persona è effettuare misurazioni prima dei pasti.
Prof.
Dopo un paio di settimane di confronti simultanei fra le proprie sensazioni e la glicemia, una persona impara a indovinare piuttosto bene quella sensazione che ho chiamato fame iniziale (FI). Il mio amico David Lovell-Smith afferma che le misurazioni non sono necessarie, un adulto può fidarsi delle sensazioni di stomaco vuoto, le quali per me sono il 60% - 80% delle sensazioni di FI. Personalmente, ho visto troppe persone dire che ho fame con glicemia oltre 100 mg/dL. Non mi fido degli adulti. Personalmente, ho imparato a seguire l’AFI quando avevo 35 anni e non esistevano glucometri per controllare lo stato glicemico. Ritengo di avere una capacità di filessione sui miei atti, su me stesso che non è usuale in un Paese estroverso come l’Italia.
Salvatore:
Ma vorrei fare un ragionamento ipotetico con Lei se le me lo permette. Mettiamo che una persona che mangia 3 volte al giorno, sia in pareggio con 1300 kcal divise in 300 kcal a colazione, 600 a pranzo e 500 alla sera, avendo fatto questa suddivisione affinchè prima dei tre pasti si raggiunga la glicemia a fame iniziale e avendo quindi determinato sperimentalmente 1300 kcal al giorno. Dormendo 8 ore al giorno. Ora mettiamo che ipoteticamente questa persona non ceni, siamo nelle ipotesi; siccome si sveglia con la glicemia molto bassa e non arriva al pranzo con 300 kcal, tramite prove abbia deciso di modificare a 500 kcal a colazione e 700 a pranzo. Fermo restando che dorme 8 ore al giorno.
Supponiamo che questa persona ipoteticamente mangi una volta al giorno, ma nel contempo decide di aumentare le ore di sonno a 12 ore al giorno (non mi sorrida siamo nelle ipotesi), si rende conto che la mattina successiva la sua glicemia è troppo elevata con 1300 kcal a colazione, quindi con prove trova che per avere fame iniziale deve scendere a 900 kcal al giorno.
Questa persona applica il metodo correttamente? Cioè anche mangiando due volte solo al giorno, ha determinato la glicemia a fame iniziale e ha progettato le entrate affinchè i valori della sua glicemia siano più bassi di quel valore ma non eccessivamente bassi. Inoltre ha ancora ragionato corrrettamente quando ha ridotto le calorie a 900 kcal per venire incontro alla sua inattività durante il sonno?
Prof:
Si, applica il metodo AFI correttamente. Il fattore maggiore di variazione nei consumi metabolici è la temperatura ambientale-movimento dell’aria. In un giorno gelido e ventoso, basta entrare in un ufficio con 26 gradi o in un ospedale con 30 gradi di temperatura ambientale che il metabolismo scende al ??, 20%! Il cambiamento inizialmente è ingrandito nel canale alimentare di un altro 50%. Per sopravvivere diventa necessario saltare qualche pasto o mangiare sole verdure.
Salvatore:
In pratica con l'AFI si misura il reale metabolismo di una persona non quello che il corpo assume per venire incontro alle entrate giusto? QUello che lei definisce ad alimentazione condizionata. In pratica mi pare di capire che eccedendo in calorie il sistema modifica il suo stato ormonale per bruciare di più se ci riesce altrimenti si ingrassa.
Prof:
Si, personalmente sono contento che tu abbia appreso quanto intendevo comunicare!