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cibi benefici

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Tropico
(@tropico)
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Ti faccio un esempio stupido, la serenoa... l'estratto puro (di una piante, eh!) viene utilizzato a livello medico per curare la prostata ingrossata ma allo stesso tempo intervendo anche sul quadro ormonale va a reprimere la famosa libido. Non sembra assurdo? Sgonfio la prostata e poi là sotto arriva la calma piatta 🙂 Per dire, tutte le cose van usate con raziocinio.

La serenoa è usata anche come afrodisiaco perché stimola la libido, ha una duplice funzione, limita la conversione del testosterone in DHT e limita anche l'aromatasi che farebbe convertire quel testosterone in eccesso in estrogeni. Questo la rende migliore della finasteride (come effetti collaterali) che invece blocca solo la conversione del DHT e fa innalzare il testosterone ma dopo un iniziale picco questo scende perché convertito in estrogeni, con conseguenze per i più sensibili di ginecomastia, bassa libido e disfunzioni erettili.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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"Oltre a digiuno, o la carenza cronica di proteine, le cause più comuni di ipotiroidismo sono stress eccessivo o 'aerobica' (cioè anaerobica) esercizio fisico, e le diete contenenti fagioli, lenticchie, noci, grassi insaturi (tra cui carotene), e poco cotti broccoli, cavolfiore, cavolo , o senape. Molte persone coscienti di salute diventano ipotiroidei con un programma sinergico di verdure cotte, legumi al posto delle proteine ​​animali, oli, invece di burro, carotene invece di vitamina A, ed esercizio fiato invece di una vita stimolante. "
-Ray Peat, PhD

Praticamente è la dieta degli ultracentenari della mia terra.

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Eva
 Eva
(@eva)
Membro
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Post: 2088
 

non penso ci sia una lista di alimenti universali.
ogni organismo è diverso così come lo sono le reazioni dei diversi cibi su di esso.... purtroppo!

se no sarebbe tutto facile 🙂


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
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Sì ma l'organismo umano ha una base biologica che rispetta, per quanto possa essere innaturale un regime alimentare unico, una base in comune dovrà pure esserci.
Anche se certe diete hanno permesso una vita lunga e decente (dal punto di vista fisico) non è detto che questa non potesse essere migliorata.
Lo so, sono discorsi che lasciano il tempo che trovano...

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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nataku
(@nataku)
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Post: 2354
 

"Oltre a digiuno, o la carenza cronica di proteine, le cause più comuni di ipotiroidismo sono stress eccessivo o 'aerobica' (cioè anaerobica) esercizio fisico, e le diete contenenti fagioli, lenticchie, noci, grassi insaturi (tra cui carotene), e poco cotti broccoli, cavolfiore, cavolo , o senape. Molte persone coscienti di salute diventano ipotiroidei con un programma sinergico di verdure cotte, legumi al posto delle proteine ​​animali, oli, invece di burro, carotene invece di vitamina A, ed esercizio fiato invece di una vita stimolante. "
-Ray Peat, PhD

Praticamente è la dieta degli ultracentenari della mia terra.

Sapevamo che una dieta che rende ipotiroidei, rende la vita piu lunga...
e penso anche sia fisiologico, a una certa eta, evitare certe cose, e orientarsi su cibi che nn stimolano troppo il metabolismo di un corpo ormai in declino.


   
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kisa
 kisa
(@kisa)
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"Oltre a digiuno, o la carenza cronica di proteine, le cause più comuni di ipotiroidismo sono stress eccessivo o 'aerobica' (cioè anaerobica) esercizio fisico, e le diete contenenti fagioli, lenticchie, noci, grassi insaturi (tra cui carotene), e poco cotti broccoli, cavolfiore, cavolo , o senape. Molte persone coscienti di salute diventano ipotiroidei con un programma sinergico di verdure cotte, legumi al posto delle proteine ​​animali, oli, invece di burro, carotene invece di vitamina A, ed esercizio fiato invece di una vita stimolante. "
-Ray Peat, PhD

Praticamente è la dieta degli ultracentenari della mia terra.

Non mi sembra che sardi mangiano tanta verdura e semi, anzi - verdura quasi niente, poco semi (mandorle), tanto carne è formaggi , dolci fatti con ricotta - (dieta quasi Peat-_-)
..........Le caratteristiche principali della gastronomia sarda sono sapori schietti, aromi forti e prodotti genuini. Piatti di tradizione millenaria legati al mondo agro-pastorale e al mare. Le ricette tipiche evidenziano in molti casi l'accoglienza di tradizioni culinarie di antichi invasori e di più recenti presenze dominatrici o ospiti, come i catalani ad Alghero o i tabarchini-pegliesi di Carloforte.
Certo è che in un pranzo tipico sardo rappresenta un vero e proprio attentato alla linea ed è facilissimo superare le calorie consentite in un regime alimentare bilanciato!

Partiamo dagli antipasti e i primi: cosa ne dite di iniziare con cibi tipici del Sulcis e delle Barbagie, come salsiccia stagionata di maiale o di cinghiale accompagnata con pecorino stagionato e pane guttiau, che altro non è che un tipo particolare di pane carasau condito con olio e sale?

Si potrebbe poi continuare con primi piatti come la fregola o malloreddus con sugo di cinghiale e abbondante pecorino tipico del cagliaritano e ancora con culurgiones (pasta di patate con ripieno di formaggio fuso tipici dell'Ogliastra).

Se invece amate i piatti di mare, l'antipasto per eccellenza da scegliere è la bottarga (definita il caviale sardo), uova di tonno o di muggine schiacciate, cosparse di sale e essiccate e per primo una fregola servita con un brodo a base di arselle detta fregula cun cocciula. Oppure perché non assaggiare ottime aragoste da mangiare come secondo o da abbinare a un primo di pasta lunga, tipici della zona di Alghero? Qui si possono assaggiare anche i ricci di mare accompagnati da un vino Torbato bianco, fresco al punto giusto. Potrebbe anche arrivare la rinomata zuppa gallurese a base di pane e formaggio. Solo a pensarci, la salivazione aumenta!

Ottimi i secondi di carne arrosto o allo spiedo come porcetti, agnelli e capretti, tipici delle zone interne dell'isola dove la pastorizia è l'attività principale oppure la pecora o il capretto bollito, diffuso invece in Gallura. A Sassari potresti anche avventurarti ad assaggiare le lumache, cucinate in modi differenti. Il tutto rigorosamente innaffiato da ottimo vino sardo corposo d'annata: il Cannonau di Dorgali o di Oliena, il Monica di Sardegna o il Nepente di Oliena solo per fare qualche esempio.

La frutta è rigorosamente di stagione e si mangia per rinfrescare un po' lo stomaco, mentre il caffè serve per svegliare chi si sente appesantito o chi inizia a subire l'effetto del vino bevuto! Ultime pietanze, alle quali non si può dire di no, sono i diversi tipi di dolci con mandorle e sapa che concludono il pasto insieme a ricottelle o formaggelle e, magari una bella seadas: una sorta di grosso raviolone ripieno di formaggio fuso aromatizzato con scorza di limone, fritto e servito con zucchero o miele.

Mentre si mangiano i dolci sarebbe un peccato non assaggiare un bicchierino di Malvasia di Bosa: vino bianco da dessert considerato tra i migliori dello stivale. Alla fine un digestivo è d'obbligo e qui la scelta, come del resto in tutto il pasto, è ampia: crema di limone o limoncino, mirto bianco o rosso o se proprio volete digerire in fretta, un bel bicchierino del famosissimo filu'e ferru!


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Ma quello è il menù del sardo benestante obeso... una pubblicità per il turismo. Il sardo povero e longevo mangiava il pane raffermo di una settimana (il pane, quelli che se lo potevano permettere, lo facevano una volta a settimana); il piatto tipico del povero sardo era brodaglia di pasta, patate, fagioli (o lenticchie, o ceci, o fave, etc.) e zucca con un po' di formaggio secco grattugiato. Poi si mangiavano cardo, fichi d'india, fichi (secchi quando non di stagione), mandorle, pere selvatiche, more selvatiche, carrube, etc.; il miele era un lusso come anche il pesce per i non pescatori. Il maiale lo allevavano sotto al forno del pane e lo uccidevano dopo tanto tempo; la carne si mangiava molto raramente. Mia nonna mi raccontava che aspettava che la gallina facesse l'uovo per venderlo per potersi poi comprare beni di prima necessità (se ne guardava bene di macellare la gallina perché dopo niente uova). In periodo di guerra venivano sigillate le macine del grano. Con il pane raffermo si faceva "su pani a suppa" (praticamente si prendevano tutti gli avanzi e si faceva un intruglio con il pane). I dolci solo per le feste. Per il vino valeva la stessa cosa delle galline: si vendeva. Idem per il pesce (per i pescatori), carne, il latte e i formaggi (per i pastori)... tutta roba che andava consumata con parsimonia: venduta ai benestanti per potersi comprare beni di primaria necessità. Capitava che si mangiassero, quelli più svegli, ripeto quando capitava, lepri, cani, gatti, volpi, porcospini e animali simili... Famoso "su mresciani a socchittu" (volpe in umido).

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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kisa
 kisa
(@kisa)
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Allora la dieta degli ultracentenari : semi, verdura è fagioli ? Latte , formaggi, uova è carne mangiano pochissimo ? Che tipo di semi mangiano?


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Dipende dalla zona: quelli del Nuorese possono contare anche su castagne e noci; poi i legumi e cereali che sono sempre semi.
Latte e formaggi erano merce preziosa di scambio e quindi non erano nemmeno per il pastore cibo prevalente.
L'olio non era sicuramente quello di oliva ma quello di lentischio selvatico (ollu e stincu) che si usava anche per le illuminazioni (perché liquido). Quando si uccideva il porco si poteva contare anche sullo strutto o, per i pastori, sul grasso puzzolente delle pecore o capre. Si mangiavano anche asparagi e funghi.

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kisa
 kisa
(@kisa)
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.......Il quesito non è ozioso: ma il caglio di capretto fa parte della dieta mediterranea? In qualche modo, forse, sì. Siamo a Ovodda, due case distanti poche centinaia di metri: ultracentenaria un'inquilina, così pure l'altro. Uno è stato capraro, per anni ha mangiato formaggio che non era - ancora - neanche tale. La mamma di lei invece si è trovata senza latte. Saggezza contadina: si è ovviato facendo mangiare la neonata direttamente da una mammella di capra, presumibilmente perplessa ma consenziente. Alimentazione abbastanza sbilanciata. Eppure oggi sono in buona salute entrambi, hanno varcato il secolo con levità e l'overdose di proteine e grassi di origine animale non gli ha fatto un baffo. Anzi.........


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Le mie fonti parlano di fame, siccità, carestie, guerre e pestilenze con selezione genetica naturale del piú forte. Se si cerca un pretesto per sfondarsi a tutti costi di carne e latticini è un'altra storia.

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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kisa
 kisa
(@kisa)
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Io non sono sarda, pero sono molto curiosa di sapere cosa mangiavano persone centenari , che stile di vita facevano , tu dici una cosa, invece Luca Deiana (professore ordinario nella facoltà di Medicina, direttore della cattedra di Biochimica clinica e biologia molecolare ) un altra. Lui sostiene che persone anziani, prima di tutto si nutrivano di formaggi e latte, dopo - pane, pasta, dopo minestra di legumi, carne solo quando c'era occasione, frutta - poca e quasi niente dolci. Non cerco nessun pretesto per sfondarsi a tutti costi, questo e solo la mia curiosità. Anche in Azerbaijan vivono persone centenari che si nutrono esclusivamente di latte, formaggi e carne, volevo solo capire se hanno una dieta simile.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Io invece sono sardo e anche io sono molto curioso e sono andato oltre intervistando di persona vari centenari del mio paese che, per mia fortuna, sono stati miei clienti. Inizio col dire che in Sardegna non erano tutti pastori o agricoltori. I pastori e gli agricoltori erano considerati benestanti in passato e non erano la maggioranza. Le famiglie povere, e pure numerose, mandavano i figli a lavorare gratis per questi facoltosi (che comunque erano pidocchiosi pure loro). Indovina con cosa li pagavano per un'intera giornata di lavoro? Dells emola e crusca impastata con acqua (noi le chiamiamo marongiasa po canisi) e circa un kg. di legumi secchi (fave, o ceci, o etc.). Carne, latte e formaggi non erano gli alimenti principali: come ho gia detto erano merce da vendere. Meno male che in certi periodi fichi d'india, fichi e altra frutta selvatica poco delicata e qualche animaletto selvatico si trovava. Tu pensa che tutto questo succedeva quando tutto andava bene. Pensa anche che in Sardegna ci sono stati lunghi periodi di siccità e quindi di carestia dove le bestie e l'agricoltura andavano veramente male e dove la gente moriva letteralmente di fame. Poi ci sono stati i due conflitti che hanno peggiorato le cose: le truppe avevano bisogno di cibo e quindi si confiscava tutto e si razionava. Ci sono state molte pestilenze in Sardegna di malaria, tifo, brucellosi (la mamma di mio padre è morta a 40 anni di brucellosi) , vaiolo, etc. Dove quelli più forti sono sopravvissuti grazie alla selezione naturale. E poi c'erano i ladri di bestiame e la faida. Meno male dell'emigrazione che portò un po' di benessere. Per come la vedo io, i centenari che conosco di persona sono il risultato di una spietata selezione naturale. Troppo semplicistico da parte dei professoroni dare al latte e alla carne (o altri alimenti) qualità di promuovere la longevità che secondo me non posseggono, giusto per far girare l'economia o per interessi personali. Quello che rafforza le mie convinzioni è che nell'era del benessere i centenari che conosco mangiano di tutto senza paranoie (a parte quelli con patologie: ce ne sono che sono in vita grazie alle medicine) e anche che la maggior parte dei loro coetanei, con un passato simile, si sono estinti da parecchio tempo. Insomma, se fosse merito dell'alimentazione, tutti dovrebbero essere centenari, non vi pare? E i consorti? Perché i consorti o le consorte, avendo fatto per molto tempo la stessa alimentazione, non sono arrivati a cento anni ma deceduti, il più delle volte, parecchi decenni prima? Per il resto padroni di credere a quello che si vuole!

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Tornando ai cibi benefici mi viene da pensare, prendendo spunto dall'ultimo video di Balasso, che onestamente di benefico di questi tempi c'è ben poco e che quindi, sopratutto per quelli debolucci, l'unico modo di campare in "simil-salute" è di mangiare il meno possibile!:-P

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
(@tropico)
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Non fate vedere a @"OneLovePeace" il video dal minuto 4:09 😀

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Ambrosiana
(@ambrosiana)
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ultimamente ho scoperto
che il Cavolo/Verza rosso da mangiare crudo è buonissimo e mi aiuta moltissimo la digestione
sono molto stupito, anzi lo è di più mia moglie che è incredula e dice che son scemo perché è pesante da digerire..invece...:)

Come ti capisco...io ne vado pazza, lo mangio 1-2 volte a settimana, mi sazia e non mi appesantisce. E' ottimo anche quello bianco fatto alla maniera altotesina, tagliato sottile sottile con semi di cumino, striscioline sottili di speck e condito con aceto di mele...ne mangerei Kg!


   
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