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Corpi chetonici, nemici o amici...?

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Tropico
(@tropico)
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Topic starter  

http://www.ammissione.it/forum/viewtopic-nc-t-10487-view-next.html

il fegato in condizioni di digiuno ha molto attiva la Beta ossidazione degli acidi grassi, che produce acetil coa ed "energia" (coenzimi ridotti), questo processo necessita di CoA libero! L'acetil coa prodotto (un bel po') dovrebbe entrare nel ciclo di Krebs complessandosi all'ossalacetato ma l'ossalacetato è sequestrato dal ciclo visto che esce per la gluconeogenesi (siamo in digiuno) diventando PEP, quindi l'acetil coa si accumula in un certo senso.. man mano che la Beta ossidazione va avanti viene prodotto sempre più acetilcoa a spese del coa libero (che non è infinito) fino ad un certo punto in cui la beta ossidazione non potrà andare avanti perchè non c'è CoA libero, tutto il coa è sottoforma di acetil coa che non può essere usato, quindi è inutile.. e questo sarebbe un problema per l'epatocita.

Si ovvia a questo producendo corpi chetonici: usando 2 molecole di acetil coa si produce una molecola "energeticamente spendibile", acetoacetato o beta-idrossibutirrato, senza coa: quindi vengono liberate due molecole di coa! Liberando il coa dall'acetil coa la beta ossidazione può andare avanti senza problemi.
I corpi chetonici prodotti non possono accumularsi nel fegato (anche perchè non servirebbero a molto lì visto che per essere usati vanno ritrasformati in acetil coa, usando coa libero), vengono quindi messi in circolo e vengono usati come substrato energetico da altri tessuti non epatici, tessuti che evidentemente hanno una beta ossidazione meno marcata (o non ce l'hanno proprio).. cioè usando coa libero che hanno a disposizione, visto che non lo usano tutto per la beta ossidazione, ritrasformano i corpi chetonici in acetil coa che entra nel ciclo di krebs e viene catabolizzato. In questi tessuti non è attiva la gluconeogenesi che sottrae ossalacetato e quindi l'acetil coa non ha problemi nel ciclo.

Come discorso può sembrare un po' contorto ma è importante vedere i corpi chetonici in una certa ottica, non si può parlare di corpi chetonici senza parlare del contesto metabolico di digiuno nel fegato, quindi marcata beta ossidazione (l'acetil coa viene da lì, non dal ciclo di krebs) e gluconeogenesi.

N.B. Ultima cosa, è un errore abbastanza comune il pensare che la produzione epatica di corpi chetonici abbia la funzione di fornire substrati energetici ad altri tessuti quando manca glucosio. Non è così.
Il fegato è "stupido", produce corpi chetonici solo per liberare coa, stop. E' "in un certo senso secondario" il fatto che quei corpi chetonici siano utilizzabili da altri tessuti, questa caratteristica è importantissima, ma non è il motivo per cui vengono prodotti! E' solo un'utilissima conseguenza.

E aggiungo io, chiamalo stupido, trova un modo per non buttare energia, anche quando dovrebbe, il caro buon vecchio fegato.

Quindi chiariamo, che i corpi chetonici altro non sono che un modo con il quale le cellule epatiche trasportano l'acetil ad altre cellule che poi lo trasformeranno in acetil coA.

Ora mi rimangono dei dubbi.

Come fanno i corpi chetonici ad avere un'efficienza simile i carboidrati durante gli sforzi rapidi? Il glucosio nella glicolisi produce solo due molecole di ATP ossidando poi il piruvato in acido lattico, mentre i corpi chetonici entrano nel ciclo di krebs come acetilCoA.

E come se i grassi facessero sta cosa lentamente, mentre i corpi chetonici la facessero molto velocemente.

In questa ottica in maniera paradossale avere del glucosio a disposizione e dei corpi chetonici garantisce una prestazione elevatissima, visto che il primo sarà protetto da una glicolisi anaerobica spiccata giacchè i corpi chetonici forniranno molta energia spedibile rapidamente.

E come se il ciclo respiratorio con i chetonici assumesse la capacità di aumentare le prestazioni a livello del glucosio in modo anaerobico, ma questo in modo aerobico se non ho capito male.

Una cosa mi colpisce molto che il cuore ricavi molta energia da questi corpi:
http://it.wikipedia.org/wiki/Chetogenesi

In pratica come se i muscoli posturali e a fibra lenta usassero sti corpi come il glucosio nei muscoli a contrazione rapida.

http://www.webalice.it/r.taddei/schede2.htm

Per ultimo vediamo l'utilizzazione degli acidi grassi da parte del fegato.

Gli acidi grassi, nell'epatociti possono essere convertiti in lipidi, fosfolipidi e triacilgliceroli che, legati alle lipoproteine plasmatiche, vengono esportati al tessuto adiposo.

Nella maggior parte dei casi gli acidi grassi sono il combustibile principale per il fegato e quindi attraverso l'attivazione e la β-ossidazione vengono convertiti in acetil-CoA e NADH che poi produrrà ATP nella catena respiratoria tramite la fosforilazione ossidativa. L'eccesso di acetil-CoA prodotto viene convertito in corpi chetonici che rilasciati nel sangue vengono utilizzati dai tessuti extraepatici per essere ossidati e produrre energia.

Praticamente mi fa capire che appena i feassi superano la capacità di gestione del fegato usando il glucosio, questo genera corpi chetonici, non che il glucosio debba essere esaurito.

muscoli scheletrici

I muscoli scheletrici, deputati a compiere un lavoro meccanico, sono la sede del maggior consumo d'energia. Essi possono utilizzare acidi grassi, corpi chetonici o glucosio a seconda del grado di attività muscolare. Nel muscolo a riposo i principali nutriente sono gli acidi grassi forniti dal tessuto adiposo. In caso di moderata attività il muscolo può utilizzare invariabilmente corpi chetonici epatici, acidi grassi o glucosio. Quando il muscolo esegue un'attività massima, l'apporto di ossigeno e di sostanze nutrienti provenienti dal sangue, è insufficiente ai bisogni immediati. In tal caso il muscolo dopo aver demolito glicogeno endogeno, demolisce il glucosio a lattato nella via anaerobica. Questo sforzo massimo può continuare, dipendendo dall'allenamento, solo per poco tempo provocando accumulo di acido lattico che deve essere smaltito. Dopo lo sforzo, il soggetto deve continuare in una respirazione accelerata per un po' di tempo. La maggior parte dell'ossigeno così assunto viene utilizzato principalmente dal fegato per produrre ATP da destinare alla sintesi conversione del lattato, giunto dal muscolo, in glucosio. (ciclo di Cori).

Durante il periodo di intensa attività il muscolo scheletrico, che contiene fosfocreatina, può produrre ATP nella reazione catalizzata dalla creatina chinasi:

fosfocreatina + ADP —→ creatina + ATP

ma durante la fase di recupero la fosfocreatina viene rigenerata tramite la reazione inversa:

creatina + ATP —→ fosfocreatina + ADP

Quindi parrebbe che la chetosi è un processo meno estremo di quanto si crede e coinvolge la catena respiratoria aerobica ovvero il ciclo di krebbs, mentre i carboidrati no.

Quindi entrando genericamente, se faccio la glicolisi come cellula ottengo solo 2 molecole di atp.

http://it.wikipedia.org/wiki/Glicolisi

Se accoppio questo con il ciclo di krebbs passano a 36/38.

Stessa cosa per i grassi, un acile di 14 atomi di carbonio mi dà 30 ATP con la beta ossidazione, mentre se uso la catena respiratoria diventano 114.

http://it.wikipedia.org/wiki/Beta_ossidazione

Mentre io fegato che libero glucosio a chi serve, se non ho glucosio lo risparmio per loro e se mi avanza acetil-coA derivato da una beta ossidazione estrema lo spedisco ad altri per farglielo usare in forma idrosolubile di corpi chetonici, così non spreco inutilemte energia.

Morale se brucio due molecole di carbo ottengo 4 atp dalla glicolisi, quindi se ho molto glucosio cerco di creare del grasso per aumentarne l'efficienza e vedremo tra poco il perchè.

Se brucio due molecole di grasso ottengo 60 atp, quindi devo cercare di otteenre del glucosio e vedremo il perchè.

Se brucio una molecola di glucosio e una di grasso ottengo 148 ATP, quindi di fatto la massima efficienza del sistema.

Se sono un epatocita ed ho molto glucosio, lo traformo in grasso e lo spedisco agli epatociti, se ho molto grasso e poco glucosio, risparmio il glucosio per lgi altri e in più compenso il troppo grasso trasformandolo in corpi chetonici da inviare insieme al glucosio, questi insieme al grasso e al glucosio, paradossalmente con meno calorie mi garantiscono un efficienza estrema del sistema, che brucia fino ai limiti estremi tutti i substrati.

Ne è prova che la chetosi non necessita di esaurimento toale del glucosio per avviarsi:

http://www.sportmotion.it/fisiologia/attivita_e_chetosi.htm

Chi ha orecchie per capire, capisca....

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

Quindi l'importante è fare sì che il sistema abbia a disposizione abbastanza grassi per inviarne un po' liberi e un po' sotto forma di corpi chetonici, più una parte minore di glucosio da usare all'occorrenza?.


   
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
 

Ma più che altro che i carboidrati diminuiscano lentamente e non calino bruscamente..


   
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(@rosenz)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 184
 

Caro Salvio, ammiro queste tue preziose e complicate ricerche che cercano di capire sempre un pò di più i vari aspetti della nostra complessità.

Io non oso addentrarmi in tali sofisticati meccanismi...troppo complicati, però ciò che mi interessa è la loro applicazione pratica.

Corpi chetonici nemici od amici.... penso come ovvio che dipenda dalla quantità!
Mi viene in mente che in un altro forum un utente che era in "metabolica" ad un esame delle urine si era riscontrata la presenza chetoni (cosa tra l'altro accolta quasi con soddisfazione da altri...ma pensa te!!!...)

Cioè voglio dire, se i chetoni devono andare a finire nelle urine (in mancanza di patologia come si presume) significa che si è sbagliato qualcosa a monte...o la metabolica non è la dieta adatta, o l'utente in questione la interpretava molto malamente...


   
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
 

Caro Enzo, il problema che come il concetto di caloria si sbaglia l'approccio anche con i chetoni.

Il punto non è se i corpi chetonici sono una cosa buona o cattiva, il punto per il corpo è come massimizzare l'efficienza energetica del corpo partendo da quella che mangia.

Questa è una priorità ancestrale che per gli animali in natura fa la differenza tra la vita e la morte, purtroppo la coscienza lo può influenzare poco o niente, l'inconscio è manifestazione emblematica e diretta del DNA.

Si ha paura del buio per un fatto connesso alla sopravvivenza della specie, si ha paura di un serpente, paura di tipo ancenstrale per la soppravvivenza propria e quindi della specie.

Lo stesso il corpo, regola il metabolismo per minimizzare al minimo la perdita energetica, i corpi chetonici sono un caso evidente.

Energia che non sarebbe utilizzabile dagli altri tessuti viene resa utilizzabile dal fegato, che captando la diminuizione glicemica inizia questo fenomeno, che paradossalmente anche con un lungo digiuno garantisce delle prestazioni al pari del glucosio.

Non confondere mai e ripeto mai, il concetto estremizzato della metabolica con quelloc he cerco di evidenziare. La metabolica cerca di massimizzare al massimo il dimagrimento io cerco di massimizzare al massimo il combaciamento dei vari substrati in modo da non dover fare conversioni inutili e garantire il massimo dell'ossidazione dei nutrienti, senza doverne inviare oltre il dovuto visto che questo provoca invecchaimento della macchina uomo.

Fidati non è tanto ovvio la quantità di chetonici che deve essere nel sangue di ognuno di noi, un ectomorfo a digiuno può avere quantità molto elevate di questi corpi, senza che questo sia patologico, mentre un ectomorfo che ha mangiato tantissimi carbo deve necessariamente averne una concentrazione ematica bassa, altrimenti vuol dire che c'è deficit di insulina.

La quantità spesso non conta è il mancato combaciamento dei metabolismi che dà utili indicazioni su quesllo che succede, purtroppo sta nozione è dura da comprendere.

Sono ectomorfo spinto allora ho bisogno di tot cabo e di tot grassi, sono meno ectomorfo avrò bisogno di un altro tot di carbo e di un alto tot di grassi, entrami in un certo momento, pur seguendo lo stesso stile di vita, potremo avere una concentrazione di chetoni completamente diversa.

Stessa cosa se si prendono due ectomorfi con lo stesso stile di vita che differiscono semplicemente per la risposta insulinica sotto un carico dato glicemico. Quello che risponde più lento, terrà la glicemia più alta per più tempo, mentre l'altro no, risultato?Il secondo avrà più corpi chetonici circolanti dopo un tot di tempo, ma questo non vuol dire che la situazione è patologica.

Se si sta dimagrendo e si riscontrano chetoni nelle urine, non dovrebbe scandalizzare più di tanto, visto che si spinge al massimo il meccanismo, inoltre dipende dal corpo trovato, l'acetone in genere deve far sospettare di problemi respiratori, gli altri due che il rene è stato bersagliato e non è risucito a filtrarli, un pò come succede per il glucosio nei casi di diabete 1.

A un meccanismo patologico (dimagrire in chetosi rappresenta una situazione estrema quasi patologica di un meccanismo) il corpo può adattarsi fino a un certo punto.

Quello che dici tu avrebbe logica se la persona in questione, volesse massimizzare il prorpio metabolismo, in quel caso l'individuo in questione sbaglia di grosso, vistoc he butta energia spendibile, almeno che non si tratti di acetone allora vuol dire semplicemente che il meccanismo è molto spinto ma i polmoni non riescono ad eliminarlo tutto.

Ripeto in presenza di pochi carboidrati o di troppi grassi i corpi chetonici non sono da considerarsi la condizione ideale per il funzionamento umano, a meno che non sia una situazione transitoria dovuta al fatto che ci si è allontani troppo dall'ora del pasto; ci si trova a spendere inutilemtne energia per trasformare l'acetil-CoA in acetoacetato e nell'idrossibutirrato per poi riconvertirlo in acetil-CoA in altri distretti.

Logicamente anche troppi carboidrati e pochi grassi, che non portano alla chetosi, che comunque è da considerarsi come detto un'ancora di salvezza quando si è a digiuno da molte ore, non rappresentano la situazione ideale, visto che il corpo appena può effettuerà la conversione in grasso per massimizzare i vari cicli respiratori, ma questo non garantisce che i livelli energetici restino costanti ed è abbastanza, questo in maniera paradossale, dispensiosa come conversione.

Se si dovesse fare una scala, in effetti la dieta iperglucidica e ipolipidica è la scelta peggiore che massimizza i pathway metabolici volti alla produzione di grassi, compensabile se si consumano metabolicamente molti grassi e si riesce a produrre molta insulina, disastrosa se si produce poca insulina o se non si è dotati di muscoli idonei per bruciare i grassi (leggi endomorfo ed ectomorfo).

La dieta iperlipidica e ipoglicemica già è un gradino avanti, ma il problema risiede che si cerca di mangiare le stesse calorie della precedente, senza dover effettuare inutili e dispendiose conversioni, escludendone una abbastanza importante, derivante dal fatto che la sensibilità del meccanismo sta nel tenere i chetoni alti, altrimenti in caso di bisogno è necessario catabolizzare muscolo e questo può esporre a resistenza insulinica ulteriore. QUindi sotto questo aspetto non ci si può lamentare che poi i chetoni so alti nelle urine, senza questo adattamento si crollerebbe al suolo privi di forza dopo meno di un'ora dal pasto. Quindi nevralgico inq uesta dieta è la presenza dei chetoni, pena la catablizzazione dei muscoli.

Dieta omeostatica a livello dei grassi e dei carboidrati. I vari meccanismi sono perfettamente coordinati, non ci sarà mai catalisi dei muscoli, visto che la quota di carbo assunta compenserà sempre eventuali necessità di bruciare rapidamente ATP, mentre man mano che la glicemia scenderà nei periodi interprandiali il fegato si preparerà con la chetosi, in poche parole si userà il glucosio in una prima fase, man mano che i livelli scendono i chetoni, tenendo il ciclo di krebs sempre in piedi. Non ci saranno conversioni almeno non come nelle precedenti, anche se la glicemia dovesse avere bruschi rialzi, almeno entro limiti accettabili (nella chetogenica assumere di botto 50 grammi di carbo ad alto ig annulla la chetosi, con questa qua no, purchè non sia reiterata la cosa e i pasti siano ben distanziati), un aumento insulinico casuale dell'insulina sarà contenuto dai depositi sempre mantenuti parzialmente depletati, come in una sorta di sistema dinamico (che poi era quello che la natura aveva previsto) nel quale il magazzino si riempie ai pasti entro una certa entità e si svuota nelle ore successive. Non ci sarà spiccata conversione in grassi, giacchè arrivano dalla dieta e i carbo non sono quasi mai in eccesso; non si consumeranno proteine almeno lo si farà al minimo necessario, giacchè i carbo e i chetonici saranno usati preferenzialmente in regime di alta, media e bassa glicemia, glucosio e chetoni varieranno le loro percentuali progressivamente con la presenza contestuale del primo nel corpo, che sarà rilevata dal fegato e che da buon motore metabolico adatterà il carburante presente all'uso di tutto il corpo. Notare che in questa ottica tutti e tre i morfotipi, traggono una situazione ottimale, dato che la prima dieta rendeva gli ectomorfi sempre più resistenti all'insulina e sempre meno capaci di produrla (disintegrazione delle proteine e tentativo disperato di conversione dei carboidrati nei garssi necessari per l'esistenza) gli endomorfi grassi (picchi di energia che venivano convertiti in grasso senza la capacità metabolica di usarli e per giunta l'eccesso di insulina prodotta rendeva poi impossibile l'uso dello stesso in forma di chetoni).La seconda come detto a meno che non si sia grassi e si consumino pochissimi carbo, crea non poche difficoltà di catabolisi muscolare agli ectomorfi, inoltre usa esclusivamente il meccanismo dei chetonici, cosa buona se si deve dimagrire, cosa pessima se si è ectomorfi. Mentre la soluzione omeostatica massimizza il tutto usando tutti i meccanismi ormonali nel ritmo naturale che va dal massimo picco della glicemia fino a che queta non si abbassa anch edi tanto, senza interruzione dei livelli energetici, pur con meno calorie della seconda.

Scusa se mi dilungo e insisto ma a calcoli fatti una dieta di 2000 kcal iperglucidica e ipolipidica, equivale di fatto a una di 1500 kcal se ipoglucidica e iperlipidica, ma a patto che sia omeostatica, altrimenti con 1500 kcal se si mangiano pochi carbo e troppi grassi, si avrà inevitabilmente fame a meno di non andare subito o velocemente in chetosi, ripeto cosa buona se si è grassi, cosa pessima se si è magri, altrimenti si uscirà con una maggiore resistenza insulinica, leggasi, con una minore tolleranza ai carboidrati.

Quindi tanto vale cercare la quota "ideale" di carboidrati, che non è detto sia bassa e una quota "ideale" di grassi, ricordando che il corpo in tale assetto può tranquillamente far fronte a mancanze o eccessi transitori di uno o dell'altro macronutriente.

Questo emerge dalle mie osservazioni..


   
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(@davideleo)
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Registrato: 13 anni fa
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salvio ha scritto:
l'inconscio è manifestazione emblematica e diretta del DNA.

Sia chiaro che non c'è nulla di scientifico in questa affermazione. Stiamo parlando di questioni che richiedono una presa di posizione metafisica e non c'è alcun motivo oggettivo per ritenere che l'inconscio sia espressione del DNA piuttosto che il DNA sia espressione dell'inconscio


   
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
 

in teoria ragionando per assurdo si può stabilire che l'inconscio è la manifestazione del DNA e non il contrario.

Se fosse il contrario, un embrione allo stadio di cellule, avrebbe un suo inconscio, ma a questo punto si dovrebbe o riconoscere che le cellule agiscono con un proprio inconscio o che esse non c'è l'hanno, ma questo è manifestazione istintiva dell'essere vivente che si pone in essere non dei suoi singoli componenti ergo l'inconscio è manifestazione non ponderabile di quello che avviene all'interno e quello che avviene all'interno è espressione ormonale ed enzimatica che a loro volta sono espressione genetica del soggetto in questione..


   
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(@rosenz)
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Registrato: 13 anni fa
Post: 184
 

.....Dieta omeostatica a livello dei grassi e dei carboidrati. I vari meccanismi sono perfettamente coordinati, non ci sarà mai catalisi dei muscoli, visto che la quota di carbo assunta compenserà sempre eventuali necessità di bruciare rapidamente ATP, mentre man mano che la glicemia scenderà nei periodi interprandiali il fegato si preparerà con la chetosi, in poche parole si userà il glucosio in una prima fase, man mano che i livelli scendono i chetoni, tenendo il ciclo di krebs sempre in piedi. Non ci saranno conversioni almeno non come nelle precedenti, anche se la glicemia dovesse avere bruschi rialzi, almeno entro limiti accettabili (nella chetogenica assumere di botto 50 grammi di carbo ad alto ig annulla la chetosi, con questa qua no, purchè non sia reiterata la cosa e i pasti siano ben distanziati), un aumento insulinico casuale dell'insulina sarà contenuto dai depositi sempre mantenuti parzialmente depletati, come in una sorta di sistema dinamico (che poi era quello che la natura aveva previsto) nel quale il magazzino si riempie ai pasti entro una certa entità e si svuota nelle ore successive. Non ci sarà spiccata conversione in grassi, giacchè arrivano dalla dieta e i carbo non sono quasi mai in eccesso; non si consumeranno proteine almeno lo si farà al minimo necessario, giacchè i carbo e i chetonici saranno usati preferenzialmente in regime di alta, media e bassa glicemia, glucosio e chetoni varieranno le loro percentuali progressivamente con la presenza contestuale del primo nel corpo, che sarà rilevata dal fegato e che da buon motore metabolico adatterà il carburante presente all'uso di tutto il corpo. Notare che in questa ottica tutti e tre i morfotipi, traggono una situazione ottimale, dato che la prima dieta rendeva gli ectomorfi sempre più resistenti all'insulina e sempre meno capaci di produrla (disintegrazione delle proteine e tentativo disperato di conversione dei carboidrati nei grassi necessari per l'esistenza) gli endomorfi grassi (picchi di energia che venivano convertiti in grasso senza la capacità metabolica di usarli e per giunta l'eccesso di insulina prodotta rendeva poi impossibile l'uso dello stesso in forma di chetoni).La seconda come detto a meno che non si sia grassi e si consumino pochissimi carbo, crea non poche difficoltà di catabolisi muscolare agli ectomorfi, inoltre usa esclusivamente il meccanismo dei chetonici, cosa buona se si deve dimagrire, cosa pessima se si è ectomorfi. Mentre la soluzione omeostatica massimizza il tutto usando tutti i meccanismi ormonali nel ritmo naturale che va dal massimo picco della glicemia fino a che questa non si abbassa anche di tanto, senza interruzione dei livelli energetici, pur con meno calorie della seconda.....

Scusa se mi dilungo e insisto ma a calcoli fatti una dieta di 2000 kcal iperglucidica e ipolipidica, equivale di fatto a una di 1500 kcal se ipoglucidica e iperlipidica, ma a patto che sia omeostatica, altrimenti con 1500 kcal se si mangiano pochi carbo e troppi grassi, si avrà inevitabilmente fame a meno di non andare subito o velocemente in chetosi, ripeto cosa buona se si è grassi, cosa pessima se si è magri, altrimenti si uscirà con una maggiore resistenza insulinica, leggasi, con una minore tolleranza ai carboidrati.

Quindi tanto vale cercare la quota "ideale" di carboidrati, che non è detto sia bassa e una quota "ideale" di grassi, ricordando che il corpo in tale assetto può tranquillamente far fronte a mancanze o eccessi transitori di uno o dell'altro macronutriente.

Questo emerge dalle mie osservazioni.

Hai fatto bene a dilungarti, chiare e convincenti queste tue osservazioni......nulla da eccepire.

Ciao.


   
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 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

ma secondo te salvio la quota ideale di carbo per una persona è quella che salta fuori quando si fa il periodo di transizione alla metabolica?
ovvero dai 30g in su,seprimentando?
oppure uno deve definirla in altra maniera?.


   
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(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
 

mi associo alla domanda di Vittorio...e per la quota dei grassi? coem si fa? io pur stando in paleo con pochi carbo (50-60 gr. al giorno, poi dipende se mi alleno o no) ho ancora la panzaaa .


   
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 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

Secondo me produci troppo cortisolo


   
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(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
 

e che dovrei fare allora? io a questo punto pensavo a troppi grassi saturi ma mi sembra strano, oppure ad una plausibile bassa quota di carbo nella dieta ( a 18 anni mangiavo praticamente molti carbo e pro ed ero definito alla grande pur allenandomi da culo,pesavo 75 kg (8 in piu di ora e stavo proprio benecome fisico con addominali scolpiti) massa grassa proprio al minimo, non so pero se era dovuto al fattore età)

in piu ultimamente stando in paleo vado poco in bagno :mm:.


   
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 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

Prova ad aumentare i carbo e diminuire notevolmente i saturi.
Non per i saturi in sè,ma per diminuire il compunto calorico totale.
Così se la cosa dipende dal cortisolo con più carbo magari ti dai un po' di ristoro,magari non prenderli prima di dormire perchè cmq il cortisolo dipende dai carbo come l'insulina.
Diminuendo le calorie magari perdi pure adipe.
Carbo ovviamente da aumentare in modo intelligente,passa a 100-150g di carbo da assumere nella prima parte della giornata e post wo,e vedi cosa succede..


   
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