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[EVO DIET] Giovanni Cianti

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(@andrea)
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http://www.giovannicianti.org/donwload/advances/salute/html/art005.htm

alcuni punti

A parte le diete più o meno folkloristiche, il problema carboidrati è stato affrontato seriamente da diverse angolazioni con risposte che vanno dalla loro totale eliminazione (dieta Atkins) alla definizione di quote limitate e organizzate in blocchi (dieta Zona). Nessuna di queste proposte – ad eccezione della dieta Metabolica del Dott. Mauro Di Pasquale – ha però affrontato il cardine della nutrizione, la obbligatoria intermittenza o ciclicità. Persino il tentativo più serio, documentato ed equilibrato, la Paleo-dieta del Prof. Lorain Cordain[3] pioniere geniale degli studi sulla nutrizione evolutiva, non affronta la struttura alimentare nel lungo periodo

la dieta deve essere ciclica e intermittente, variare cioè sia come quantità di energia introdotta che come nutrienti in relazione alle diverse situazioni che la persona si trova ad affrontare perché così è stato fin dalla notte dei tempi e su questa alternanza si è sviluppato il nostro metabolismo.
E’ il cronico ed elevato apporto di zuccheri a consentire la piena attuazione della reazione del Maillard e di conseguenza la formazione dei suoi composti irreversibili, gli AGEs, che per realizzarsi richiedono addirittura settimane se non mesi di cronica iperglicemia

Inoltre per prova provata il lavoro fisico intenso così come quello intellettuale molto impegnativo esigono livelli elevati di testosterone garantiti solo da un apporto modesto di proteine che viceversa servono in grande quantità nel momento del recupero e della rigenerazione

grassi saturi delle uova sono indispensabili nelle fasi di intensa attività e i polinsaturi del pesce, dei bovini da pascolo e dell’olio d’oliva lo sono nei momenti di accumulo delle riserve glicidiche e aminoacidiche. L’abbondanza di fibre rende indisponibile il testosterone ma è fondamentale quando si mangia molta carne

moderata di carboidrati e grassi come lo è stata per milioni anni. Per gli zuccheri l’attenzione non deve porsi sulla loro tipologia e sull’indice glicemico bensì sulla loro quantità, il carico glicemico che nel caso superi limiti precisi e modesti, il nostro organismo non è in grado di gestire. Non importa in quanto tempo gli zuccheri passano nel sangue, 10 secondi oppure 3 ore, importa quanti ne arrivano tutti insieme e quanti l’organismo riesce a utilizzare correttamente senza che si instauri iperglicemia e resistenza all’insulina. Una particolare tipologia di zucchero richiede poi particolare attenzione, ed è il fruttosio che si è visto creare molti più danni metabolici del glucosio stesso.

il resto leggetevelo nel link 😀


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
Post: 9903
 

Condivido molte cose anche se non tutte, ma soprattutto ho avuto il
riscontro che la mia voglia di frutta essiccata e burro al mattino non è
sbagliata.
Si preoccupa molto dei grassi ..ma personalmente per questo
aspetto mi appoggio a Perugini Billi
Per il resto è una raw paleo con
attenzione alle cose da mangiare quando siè in attività e quando a riposo,cosa
che lui chiama ciclicità.
Poi ho visto che se la prende molto col fruttosio e
anche un pò con la frutta che dice che in origine c'erano solo bacche...

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
 

A parte le diete più o meno folkloristiche, il problema carboidrati
è stato affrontato seriamente da diverse angolazioni con risposte che vanno
dalla loro totale eliminazione (dieta Atkins) alla definizione di quote limitate
e organizzate in blocchi (dieta Zona). Nessuna di queste proposte – ad eccezione
della dieta Metabolica del Dott. Mauro Di Pasquale – ha però affrontato il
cardine della nutrizione, la obbligatoria intermittenza o ciclicità. Persino il
tentativo più serio, documentato ed equilibrato, la Paleo-dieta del Prof. Lorain
Cordain[3] pioniere geniale degli studi sulla nutrizione evolutiva, non affronta
la struttura alimentare nel lungo periodo

Anche io concordo, a
parte Di Pasquale nessuno ha proposto un approccio serio e soprattutto derivante
da sperimentazione sulla gestione dei carboidrati.

la dieta deve
essere ciclica e intermittente, variare cioè sia come quantità di energia
introdotta che come nutrienti in relazione alle diverse situazioni che la
persona si trova ad affrontare perché così è stato fin dalla notte dei tempi e
su questa alternanza si è sviluppato il nostro metabolismo.
E’ il cronico ed
elevato apporto di zuccheri a consentire la piena attuazione della reazione del
Maillard e di conseguenza la formazione dei suoi composti irreversibili, gli
AGEs, che per realizzarsi richiedono addirittura settimane se non mesi di
cronica iperglicemia

Concordo al 100%, ecco perchè mi arrabbio
molto quando ci si preoccupa solo dell'attività fisica e non di far aderire
l'attività fisica a quella metabolica.

Inoltre per prova provata
il lavoro fisico intenso così come quello intellettuale molto impegnativo
esigono livelli elevati di testosterone garantiti solo da un apporto modesto di
proteine che viceversa servono in grande quantità nel momento del recupero e
della rigenerazione

Eh già, dato che è utile aumentare il tasso
proteico quando il GH si alza.

grassi saturi delle uova sono
indispensabili nelle fasi di intensa attività e i polinsaturi del pesce, dei
bovini da pascolo e dell’olio d’oliva lo sono nei momenti di accumulo delle
riserve glicidiche e aminoacidiche. L’abbondanza di fibre rende indisponibile il
testosterone ma è fondamentale quando si mangia molta
carne

Esatto, a parte garantire un certo equilibrio della flora,
ma tutto quel ferro è potenzialmente ossidante delel pareti della
mucosa.

moderata di carboidrati e grassi come lo è stata per
milioni anni. Per gli zuccheri l’attenzione non deve porsi sulla loro tipologia
e sull’indice glicemico bensì sulla loro quantità, il carico glicemico che nel
caso superi limiti precisi e modesti, il nostro organismo non è in grado di
gestire. Non importa in quanto tempo gli zuccheri passano nel sangue, 10 secondi
oppure 3 ore, importa quanti ne arrivano tutti insieme e quanti l’organismo
riesce a utilizzare correttamente senza che si instauri iperglicemia e
resistenza all’insulina. Una particolare tipologia di zucchero richiede poi
particolare attenzione, ed è il fruttosio che si è visto creare molti più danni
metabolici del glucosio stesso.

Esatto, però mi chiedo come mai
la natura metta il fruttosio dappertutto. Il problema per resta sempre il carico
e la capacità di gestione dello stesso.

Piuttosto mi ha colpito questa
affermazione:

razionalmente articolata nel corso della giornata
in relazione ai picchi ormonali, più grassi e zuccheri al mattino per il
testosterone, più zuccheri a metà giornata con lo zenit insulinico, più proteine
alla sera per il GH notturno. Questi ritmi ormonali non sono casuali e
costituiscono il risultato di attività e nutrizione
ancestrali.

Questa invece mi piace:

La regola è
questa: se un alimento non è digeribile da crudo non è idoneo
all’uomo.


   
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(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
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grassi saturi delle uova sono indispensabili nelle fasi di intensa attività

perche?


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1347
 

Abbastanza interessante anche se nell'ultima tabellina in fondo alla pagina
sostituirei la frase " MALATTIE CHE SI POTREBBERO ELIMINARE A COSTO “0”
ESCLUDENDO CEREALI E LEGUMI DALLA DIETA" con la frase " MALATTIE CHE SI
POTREBBERO ELIMINARE A COSTO “0” ESCLUDENDO ZUCCHERO E
FARINA DALLA DIETA".

Non capisco perchè certi autori non
sembrano prendere in considerazione la possibilità di germogliare e/o fermentare
cereali e legumi (e nel caso della fermentazione, pure i latticini).


La natura non fa nulla di inutile.


   
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(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
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praticamente lo schema che propone Cianti nel suo Hunting Cycle sarebbe 2-3
giorni di allenamento ad alta intensita in ipocalorica per aumentare il
testosterone(troppe proteine abbassano il testosterone e di conseguenza la
potenza muscolare), con poche proteine,pochissime fibre ed esclusivamente uova,
frutta,noci,olive,fichi,datteri,banane ecc. facendo piccoli pasti e poi un
periodo di inattività che si protrarra fino alla completa supercompensazione di
tutto l'organismo che secondo lui avviene tra i 5 e i 14 giorni(qunidi per lui è
sbagliato interromprere il processo di ricostruzione e crescita muscolare con
allenamenti ripetuti, anche se coinvolgono gruppi muscolari diversi); in questo
periodo si riposera e si divorerà (la parola rende l'idea ) pochi
pasti ma grandi quantità di proteine e calorie (anche +25%)per aumentare la
produzione di insulina ,gh e igf 1 al fine di depositare al meglio glucosio e
aminoacidi

Consiglia poi di non ostacolare il catabolismo ma anzi di
enfatizzarlo, dicendo che più profondo è il catabolismo che riusciamo a
provocare, maggiore sara la supercompensazione

che dire? con tutte
queste teorie non ci sto capendo niente!!


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
Post: 9903
 

Andrea tu sei gia complicato di tuo 😛

Bè si basa sull'andamento
ancestrale della caccia e del riposo seguente degli uomini primitivi.Nè più nè
meno.
Purtroppo mi rimane difficile seguire questa cosa con la vita di tutti
i giorni.
Preferisco il BIIO che anch'esso cerca di avvicinarsi a questo
schema primitivo.
Per l'alimentazione magari nei giorni di allenamento
mangiare più carbo e grassi e meno proteine che inve si potranno favorire tra un
allenamento e l'altro.
O se prorpio si vuole seguire questo schema fare il
minibiio con una seduta a settimana..più il solito periodo di scarico.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

MangiaConsapevole ha scritto:praticamente lo schema che
propone Cianti nel suo Hunting Cycle sarebbe 2-3 giorni di allenamento ad alta
intensita in ipocalorica per aumentare il testosterone(troppe proteine abbassano
il testosterone e di conseguenza la potenza muscolare), con poche
proteine,pochissime fibre ed esclusivamente uova,
frutta,noci,olive,fichi,datteri,banane ecc. facendo piccoli pasti e poi un
periodo di inattività che si protrarra fino alla completa supercompensazione di
tutto l'organismo che secondo lui avviene tra i 5 e i 14 giorni(qunidi per lui è
sbagliato interromprere il processo di ricostruzione e crescita muscolare con
allenamenti ripetuti, anche se coinvolgono gruppi muscolari diversi); in questo
periodo si riposera e si divorerà (la parola rende l'idea ) pochi
pasti ma grandi quantità di proteine e calorie (anche +25%)per aumentare la
produzione di insulina ,gh e igf 1 al fine di depositare al meglio glucosio e
aminoacidi

Consiglia poi di non ostacolare il catabolismo ma anzi di
enfatizzarlo, dicendo che più profondo è il catabolismo che riusciamo a
provocare, maggiore sara la supercompensazione

che dire? con tutte
queste teorie non ci sto capendo niente!!

A istinto ho fatto una cosa molto simile...


   
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(@rosenz)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 184
 

Pur apprezzandone molti concetti, Cianti mi sembra come in altre occasioni
un pò troppo estremista.

A parte che propone uno schema alimentare
pressochè impraticabile dai più, come lui stesso del resto sottolinea tra le
righe del suo discorso.

Poi il solito fucile spianato contro cereali e
legumi.

Allora, per tagliare corto... io conosco personalmente diversi
ultraottantenni in ottima salute nonostante consumino ed abbiano consumato fin
dalla giovane età cibi altamente innaturali e dannosi per l'organismo quali
cereali e legumi.

Io aspetto che Cianti, a cui auguro ovviamente
lunghissima e brillante vita, o chi come lui arrivino almeno abbondantemente
sopra i novanta in pienissima forma e salute..... dopodichè ne
riparliamo.

Saluti.


   
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(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
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la dieta deve essere ciclica e intermittente, variare cioè sia come quantità di energia introdotta che come nutrienti in relazione alle diverse situazioni che la persona si trova ad affrontare perché così è stato fin dalla notte dei tempi e su questa alternanza si è sviluppato il nostro metabolismo.
E’ il cronico ed elevato apporto di zuccheri a consentire la piena attuazione della reazione del Maillard e di conseguenza la formazione dei suoi composti irreversibili, gli AGEs, che per realizzarsi richiedono addirittura settimane se non mesi di cronica iperglicemia

Concordo al 100%, ecco perchè mi arrabbio molto quando ci si preoccupa solo dell'attività fisica e non di far aderire l'attività fisica a quella metabolica.

beh comunque mi sembra abbondandemente una dieta ipercalorica nei giorni di riposo..non è troppo?
praticamente l'introduzione di calorie è inversamente proporzionale al consumo energetico..quando fa allenamento sta in ipocalorica mentre nei giorni di riposo in ipercalorica, ovviamente questo per favorire determinati fattori ormonali

poi non mi è chiaro perche demonizza cosi i grassi, forse l'alta quota di proteine che propone hanno in parte una funzione energetica oltre che plastica.

interessante questa scambio di opinioni tra Di Pasquale e Cianti

Gentile Dr. Di Pasquale, Sandro Ciccarelli mi fa sapere che lei è interessato alla mia ricerca sul ciclo Hunting. Le invio la traduzione del primo lavoro a seguito del quale sono usciti altri articoli.

Salve Giovanni, quando ero un powerlifter agonista (1970 - 1989) ho sperimentato ogni genere di allenamento e nutrizione. Alcuni di questi sistemi erano simili al tuo ciclo Hunting. Infatti mi accorsi di avere i migliori risultati in fatto di massa e potenza allenandomi per quattro ore una sola volta ogni sette giorni. Scoprii inoltre che con questo genere di allenamento davo il meglio con cinque giorni di alimentazione scarsa di carboidrati seguita da due giorni di ricarica. Questo mi faceva aumentare di massa e definizione allo stesso tempo. È su questa tecnica che in seguito ho sviluppato la Dieta Anabolica e successivamente la Dieta Metabolica della quale ho scritto quest’anno. Le basi della mia dieta e del mio sistema, pur con alcune differenze, sono simili alle tue. Ritengo che se la fase Pig out è troppo lunga si manifesta la tendenza ad una prolungata elevazione dell’insulina e di conseguenza accumulo di grasso. Questo è uno dei problemi principali che riscontro nella dieta ABCD di Torbjorn Akerfeldt. Le due settimane del suo Pig Out sono troppo lunghe e si deposita troppo grasso. Inoltre le due settimane di Hunting sono ancora eccessive e viene perduta troppa massa muscolare. In definitiva c’è un’eccessiva riduzione della massa magra ed incremento del grasso corporeo rispetto alla mia Dieta Anabolica. Ti faccio i miei migliori auguri per il tuo lavoro e lo sviluppo del tuo metodo. Mauro

Ti ringrazio per la tua risposta e i tuoi pareri che in gran parte condivido. In estrema sintesi il metodo che io propugno è costituito da due fasi ben separate:

1. Due, tre giorni di allenamento strenuo abbinato ad una dieta che innalza il testosterone (calorie e proteine ridotte, carboidrati e grassi saturi elevati) per avere il picco degli ormoni dell’attività e della potenza grazie ai quali esaurire e lacerare il tessuto muscolare.
2. Cinque, dieci giorni di riposo abbinati ad una dieta che esalti il GH e gli IGF-1 e che aumenti moderatamente l’insulina (ricca di proteine e calorie, moderata in grassi e – con la possibile eccezione dei primi due giorni di riposo – scarsa di carboidrati). A questo si aggiunge una giornaliera, moderata attività aerobica per controllare ulteriormente la produzione di insulina e bruciare eventuali zuccheri in eccesso. Si avrà così il picco della produzione degli ormoni di deposito che, uniti al tempo necessario perché il fenomeno avvenga, consentiranno il pieno sviluppo delle stem cell esaltando al tempo stesso la lipolisi.
Durante ambedue le fasi i cerali sono proibiti, essendo i maggiori responsabili dell’accumulo di grasso.

Un forte abbraccio. Giovanni

e questa è una domanda posta a Claudio Tozzi sul huntig-pig out

Facendo riferimento al ciclo hunting-pig out Cianti dice che sarebbe meglio favorire il catabolismo per avere dopo una maggiore supercompensazione mentre tu dici che nei giorni di lavoro si dovrebbe effettuare un carico di carboidrati e proteine e che i vari intrugli prima e subito post allenamento bloccano quello che noi cerchiamo come dicevo prima di favorire il catabolismo

RISPOSTA: Togliendo il lato alimentare, il concetto di allenamento che Cianti propone nel suo Hunting-pig out è, nelle linee generali, il metodo a sedute consecutive, ovvero la "doppia o tripla botta", come l'ho chiamata nel mio libro. La differenza sostanziale però stà nel fatto che Cianti divide nei 3 giorni consecutivi i gruppi muscolari, mentre io ho preferito far eseguire lo stesso gruppo di muscoli, sempre in due/tre giorni consecutivi. Per dimostrare questo Cianti, porta a sostegno molti importanti studi e considerazioni sull' evoluzione umana degne di nota.
Come hai già ricordato, io ho preferito abbinare poi una iperalimentazione tipo ABCDE di Akenfeldt nella fase di carico ed una ipocalorica nella fase successiva nella fase di scarico. L'autore del Pig Out-Hounting, consiglia invece questa strategia:

1) I primi due/tre giorni successivi all' Hunting (training consecutivo di tre giorni), un'alimentazione chiamata di "accumulo", superiperproteica (dai 50 ai 100 grammi a pasto), con le prime 24 ore ricche di frutta e riso per ripristinare il glicogeno)
2) Nei giorni successivi e che arrivano a ridosso del nuovo Hunting, si abbassano le proteine di circa il 50%, fino ad arrivare alla completa supercompensazione.

Questo perché, secondo Cianti, l'alimentazione ipercalorica/iperproteica durante i giorni di allenamento (come prevede l'ABCDE) non è sarebbe adatta per ottenere delle sedute intense e produttive, perché l'elevato apporto proditico farebbe abbassare il testosterone e perdere potenza. Egli basa le sue asserzioni sulla base di autorevoli studi che dimostrerebbero appunto il sorprendente ruolo dell'elevata quantità di proteine ingerite con un calo dei livelli di testosterone. Tuttavia, per anni ho sempre letto studi che dimostravano esattamente il contrario e lo stesso Cianti per anni ha sempre affermato che il basso apporto proteico deprimeva la produzione dell'importante ormone anabolico maschile. Quindi per quanto riguarda questo punto aspetterei altri studi che confermino in modo indiscutibile questo fenomeno, in quanto solo nuovi dati potrebbe legittimare del tutto le affermazioni di Cianti. Tuttavia in base alle esperienze che ho avuto con gli atleti che hanno intrapreso l'ABCDE (con singola, doppia o tripla botta che sia), francamente tutto questo gran calo di potenza e di testosterone durante il training non l'ho proprio notato. Anzi, dopo appena qualche giorno di ipercalorica/iperproteica, le ripetizioni per ogni esercizio possono aumentare, mediamente, di circa 3 / 4 ripetizioni rispetto allo carico della seduta precedente.
In riferimento poi alla tua domanda specifica, cioè il fatto si dovrebbe favorire il catabolismo, non utilizzando le varie bevande pre e post, posso dirti che potrebbe essere un idea da valutare. Ma bisogna considerare che, specialmente nella mia versione della doppia/tripla botta, credo proprio che possano essere utili. Come detto, preferisco far allenare per due/tre giorni lo stesso muscolo con gli stessi esercizi, con la massima intensità e ti posso assicurare che in questo modo (specialmente se lo si svolge per la prima volta) il secondo giorno mediamente non si dorme la notte, e con il terzo giorno di training è difficile non andare nel completo catabolismo, anche bevendo il drink per il recupero. In queste condizioni, specialmente nella prima ora dopo le sedute, il nostro organismo è come una spugna, capace di assorbire in misura sostanzialmente maggiore, soprattutto carboidrati e proteine. In questo modo si ripristina in maniera più veloce il glicogeno muscolare (la riserva di zucchero nei muscoli e nel fegato), che depauperato in maniera pesante dalle tremende doppie/triple sedute, viene riimmagazzinato in una quota sensibilmente maggiore del pre-training. La cellula muscolare contiene una maggiore quantità di glucosio, e calcolando che per mantenere la giusta idratazione deve far entrare un maggior apporto di acqua, si avrà una maggiore voluminizzazione (cioè un ingrandimento) cellulare. Questa condizione, sommata al maggior aumento della sintesi proteica dovuta comunque al post-training (e agevolata dal maggior apporto proteico), farà scattare dei meccanismi di anabolismo e di anti-catabolismo, che favoriranno la futura crescita di massa magra. Per questo la creatina e la glutammina sono ottimi integratori, per il semplice fatto che hanno tutt' e due la capacità di voluminizzare la cellula muscolare. Utilizzo quindi le bevande post-drink per questi motivi, e perché ho notato un incremento di circa il 20-30% in più di recupero negli atleti, ma nulla toglie di provare strategie alimentari alternative.

http://www.olympian.it/on/47_2.cfm

---

però di una cosa non mi convince, il fatto di fare pasti iperproteici e ipercalorici nella fase di pig out per sfruttare il rilascio di insulina ai fini anabolici..ma non è meglio controllarla l'insulina? ok per la crescita è indispensabile ma per la salute?


   
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 Muso
(@muso)
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Post: 1170
 

Se usata bene è una manna!


   
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Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

Penso che il ciclo vero e proprio dovrebbe essere questo (composto da 4
fasi):
1.digiuno/disintossicazione 2.attività 3.pasto/assimilazione
4.riposo

i periodi maggiormente dedicati per le rispettive fasi
sono:
annualmente:
1.primavera 2.estate 3.autunno
4.inverno
mensilmente:
1.luna nuova 2.crescente 3.luna piena
4.calante
giornalmente:
1.notte (h 0-6) 2.mattina (h 6-12) 3.pomeriggio (h
12-18) 4.sera (h18-24)

Mi piacerebbe sapere se Cianti ha previsto la
versione al femminile.


   
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(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
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come schema giornaliero mi sembra la warrior, ma quindi non sarebbe
ottimale fare una colazione abbondante la mattina, un bel pranzo e a cena
mangiare poco


   
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 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

Eva ha scritto:Penso che il ciclo vero e proprio dovrebbe
essere questo (composto da 4 fasi):
1.digiuno/disintossicazione 2.attività
3.pasto/assimilazione 4.riposo

i periodi maggiormente dedicati per le
rispettive fasi sono:
annualmente:
1.primavera 2.estate 3.autunno
4.inverno
mensilmente:
1.luna nuova 2.crescente 3.luna piena
4.calante
giornalmente:
1.notte (h 0-6) 2.mattina (h 6-12) 3.pomeriggio (h
12-18) 4.sera (h18-24)

Mi piacerebbe sapere se Cianti ha previsto la
versione al femminile.

In che arco di tempo dovrebbe
svolgersi questo ciclo?Cioè digiunare di notte,e fin qui ci siamo,poi muoversi
la mattina,ma saltando la colazione?a meno che non si abbia mangiato a
sufficienza la sera prima(come nella warrior)mi sembra infattibile(a meno di non
avere un catabolismo elevato)ma così si salta pari pari la disintossicazione
notturna.Pasto pomeridiano va bene per la disintossicazione notturna,ma poi si
arriverà alla mattina(periodo di attività)privi di forze e di nutrienti,a meno
che non si sia mangiato un esagerazione nel pomeriggio.
Almeno prevede
l'inserimento degli spuntini?


   
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(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
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mah, ognuno dice la sua..ma la segue anche Cianti sta cosa?


   
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Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

No, non è di nessun autore!!!
E' solo una mia personalissima
interpretazione e ipotesi del ciclo che applico su di me e che per ora (quasi 2
anni) mi calza a pennello. Ma ripeto è del tutto personale.

L'ho postata
in questo topic perché si parla di ciclo.


   
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