Ci son parecchi articoli, molti scritti a solo titolo commerciale per riempir le pagine dei quotidiani. La cosa, però, fa riflettere un pò: sarà mica che siam troppo attenti all'alimentazione e trascuriam, per forza di cose (stress-lavoro-ecc) tutto il resto?
Link 1: http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3051199/
Link 2: http://www.greenme.it/vivere/salute-e-benessere/14658-icaria-segreti-longevita
Basta googlare, si trova parecchia roba. Che ne pensate? :like:
Sinceramente, nel forum diamo molto peso allo stress psichico e le ripercussioni sulla salute generale! Abbiamo infatti una sezione chiamata "Ben essere Mentale e Spirituale" .
La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.
Stessa storia...... che si ripete e ogni tanto tirano fuori oasi miracolose tipo il popolo di okinawa, di sardegna, di qualche paesino sperduto della liguria o altrove.... insomma lontano dalla città comunque.
Sinceramente, nel forum diamo molto peso allo stress psichico e le ripercussioni sulla salute generale! Abbiamo infatti una sezione chiamata "Ben essere Mentale e Spirituale" .
Ciao fab, sì il discorso era: non è che tutto il resto vale molto di piu della stessa alimentazione? La sensazione leggendo l articolo è questa o_o
l ho già detta sta cosa, ma più sperimento e più mi accorgo che siamo in balia della chimica, ed è facile stare sereni quando si sta bene..poi ci son quelli che fanno i fighi baciati dalla fortuna di avere la salute che al primo acciacco sono dei rammolliti!
Io credo che se il corpo ci mette a dura prova, facile poi dare colpa alla psiche
Secondo me, dopo aver parlato di persona con dei centenari e dopo aver letto ultimamente la biografia di Gavino Ledda (Padre padrone) mi sono fatto l'idea che la longevità non c'entra ne con la buona alimentazione e ne con la mancanza di stress. Anzi, mi pare che i più longevi hanno mangiato male e passato l'inferno in terra ( tutti e due i genitori di Gavino sono morti a 90 anni dopo aver fatto una vita da schifo). Invece per promuovere la vendita di libri e incentivare il turismo si inventano le storie favolose e romanzate su popoli e terre dove in realtà il benessere non esiste. La cosa buffa è che i turisti "alimentari", convinti di mangiare cose genuine, si abbuffano negli agriturismi rimediandoci delle belle indigestioni e sbronze di vermentino e cannonau:-D Questo per quanto riguarda la mia Sardegna, ma penso che il discorso valga anche per la Grecia etc.
Forse è come i muscoli: meno si usano e più si atrofizzano. Penso che se non ci fosse stress non ci sarebbe scopo di sopravvivenza. Paradossalmente vivendo senza problemi sospetto che la vita si accorcerebbe di brutto. In effetti molte malattie moderne le chiamano malattie del benessere. Conosco un bel po' di individui ai quali andare in pensione gli ha fatto più male che bene. Se non fosse per le medicine parecchie persone "moderne" non camperebbero oltre i cinquant'anni. Alla fine si stava meglio quando si stava peggio!
Poi c'è anche il discorso eustress e distress dove, secondo me, i centenari, geneticamente superiori al resto della popolazione, hanno resistito al distress usandolo a proprio vantaggio come se fosse eustress. In pratica il malessere che a una persona normale accorcia la vita, ai più resistenti gliela allunga. La poltronite cronica e il mangiare senza freni, invece, fa male a tutti.:-D
La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.
Mi è venuta in mente anche la teoria sull'epigenetica, la quale osserva gli effetti del vissuto dei genitori sui geni dei figli. Più si va indietro nel tempo e più le condizioni di vita erano pessime. Probabilmente i centenari devono la loro salute ai propri avi e non al loro modo di vivere. Mi sorge quindi la curiosità di conoscere lo stato di salute dei figli dei centenari di Ikaria.
La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.
Ma in realtà meno abbietti si è più facile diventa vivere in salute. E' lo stesso discorso della dieta mediterranea, la vera dieta mediterranea esisteva per necessità e le persone mangiavano frutta secca, legumi, pesce, cereali integrali perché non avevano niente di meglio non perché stessero scegliendo quel modello alimentari. Ci si sposta di qualche anno e la dieta mediterranea diventa pizza, lasagne, polpette, fritto misto, gelato, zuppa inglese... difficile parlare ancora di peso forma e salute con questi prosupposti.
Una volta la gotta era una malattia dei soli reali e anche i pochi indizi sulla presenza del diabete viene dai ricchi borghesi. Era gli stessi tempi in cui essere bianchi cadaverici era segno di salute così come non avere alcun tono muscolare, perché avere tono muscolare significavano essere manovali e quindi plebei di poco conto.
A me sembra scontato che vivere bene è una combinazione tra non essere sull'orlo del decesso sempre e non essere totalmente inattivo.
Le sfide portano a sano movimento, sano esercizio mentale e sana soddisfazione, le sfide in verità diminuoscono lo stress cattivo, ne sono la prova i pensionati che cominciano a deprimersi ed ammalarsi il giorno stesso che smettono di avere un'occupazione. Per molti dovrebbe essere una pacchia, tempo libero a volontà e riposo e invece non è così. Molti si sentono tristi, inutili, sfiduciati, annoiati e cominciano a non muoversi e a mangiare e mettono su chili e persono massa muscolare. Se proprio mancano le sfide della vita quotidiana, ci vogliono almeno degli scopi, degli obbiettivi. Come ad esempio un pensionato che andato in pensione dedica la sua giornata ad allenare la squadra di calcio locale o con i soldi messi da parte visita tutto il mondo o comincia una carriera amatoriale nel teatro di quartiere.
Quindi sicuramente la bambagia non è vivere bene, la mancanza di desideri e difficoltà per raggiungere quello che si vuole non è vivere bene e la mancanza di sforzo per ottenere qualcosa non è vivere bene, ma nemmeno l'abbondanza è vivere bene perché l'abbondanza non ha mai portato nulla di buono ne a livello fisico che mentale, la sobrietà è vivere bene ma non deve varcare il confine della carenza, concetto ben diverso.
Puo sembrare un paragone azzardato ma proprio in questi giorni ragionavo su quanto coperti sono i bambini nelle città italiane anche quando fuori ci sono 19 gradi solo perché è autunno. Bambini che puntualmente sono ammalati e imbottiti di medicine. E così leggendo scopro che meno sono coperti e meno si ammalano, che più camminano scalzi e meno problemi alle articolazioni avranno, che più a contatto con peli d'animali stanno e meno rischiano di diventare asmatici. E poi vedi la pubblicità della madre preoccupata che i pannolini delle altre marche possano irritare la pelle, ma per fortuna che Pampers evita anche questo ulteriore fastidio. E io penso sempre "ma fategliela irritare ogni tanto la pelle! Avete visto mai che diventino persone adattabili, contentabili e non lagnose e forse la loro pelle di burro non si taglierà non appena cadrà una foglia se mai capitasse che una parte del loro corpo sia scoperta in autunno?"
La figlia del mio vicino 7 anni ha chiesto un Furby per natale e tanti dolci dato che mangia solo quelli, praticamente. Mia cugina, stessa età, proprio ieri si è ripulita una cofanata di cozze e un piatto di turcinelli, cioè interiore aromatizzato, arrotolate nel budello e grigliate. Per natale ha chiesto una canna da pesca, da usare al laghetto dove vanno in tenda almeno 1 volta al mese. Chi vivrà più a lungo secondo voi?
Comunque ad Hokinawa davvero i centenari vanno ancora a cavallo, praticano il karatè, danzano, coltivano. Ricordo bene un lungo reportage su di loro e ricordo i punti salienti del loro stile di vita:
1) alzati da tavola sazio ma non pieno
2) il mangiare deve essere un momento di gioia e convivio, mangia sempre in compagnia, lentamente, chiaccherando amabilmanete, sorseggiando sakè e ridendo
3) non essere mai inutile, qualcosa puoi fare per rendere migliore la tua communità, fallo
4) non cercare mai le comodità e non scegliere mai la via più facile
5) le avversità non devono abbatterti ma renderti più forte
A me sembrano un convincente riepilogo del concetto di adattamento, sobrietà e volontà.
Ben venuto @"DennyPaschal" ! Mi piace il tuo ragionamento, l'unica cosa è che la sfera di cristallo non ce l'abbiamo e quindi fare pronostici su chi camperà più a lungo fra le due bambine non è possibile, al massimo possiamo fare una scommessa sperando di campare il tanto per poter confermare o meno..:-D Direi che è un buon augurio per noi adulti!:-)
Posto un video sui vecchietti cinesi che fa riflettere:
[video=youtube] http://youtu.be/8-dlhUm4VBk [/video]
P.S. @"DennyPaschal quoto il tuo post nel 3d dell'Ormesi
La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.
Avrei voluto nascere nell epoca della fame, dove non mi sarei abbuffato di porcherie negli anni, dove il pensiero se era giusto o meno quello che mangiavo non sarebbe esistito
E se stavi male per quello che si mangiava ti ammalavi senza saperlo, dai su, ma che discorsi sono, pessimismo depresso andante.
La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga
non si può nemmeno dire cio che si pensa?
Voglio dire che ad esempio mio nonno che ha visto la guerra è campato fino a 94 anni senza mai preoccuparsi dell alimentazione
Sì lo puoi dire e sì io lo posso commentare, tuo nonno era selezionato geneticamente, quelli che non si adattavano al mangiare ai tempi di tuo nonno semplicemente morivano. Mia nonna mi raccontava quando parenti morivano anche in giovane età e non si sapeva il perché, si diceva che morivano di "torci-budella" per dire tutto e niente. Bei tempi quelli, bellissimi, se facevi parte di quelli sani e forti, e tu mi sa che a quei tempi, e forse pure io, non saremmo campati per niente bene.
La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga
Probabile, ma non per forza
Se noi siamo anche quello che mangiamo probabilmente le nostre condizioni fisiche sarebbero anche diverse..poi le situazioni possono temprare come uccidere
http://sanipersempre.com/tag/igf-1/
"Il popolo di Laron: il
mistero degli uomini che
non muoiono mai di cancro"
Anche il digiuno se è per questo, basta creare un ambiente catabolico che non cresce quasi niente, neanche il tumore, un pò il problema della chemioterapia se mi permetti il paragone, poca selettività del bersaglio.
Ci sono passato, per la paleo, per la chetogenica, leggevo anche Luchi... fai le tue esperienze, se non ti trovi bene poi ne riparleremo.
La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga