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Il Riso

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Tropico
(@tropico)
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Un approfondimento interessante sul cereale più mangiato al mondo.
Oggi ho visto su RAI3 un servizio con spunti interessanti, a chi ama questo cereale non può perderselo
qui il video di oggi 30/11/2001 http://www.rai.it/dl/tg3/rubriche/PublishingBlock-307dcfe8-5184-467e-928a-98ae4bbf2d1f.html#

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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OneLovePeace
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Ottima segnalazione, ora me lo scarico poi me lo guardo con calma stasera.


La natura non fa nulla di inutile.


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
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Ho visto il servizio ieri sera, in parte interessante anche se speravo fosse più approfondito.


La natura non fa nulla di inutile.


   
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Tropico
(@tropico)
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Il riso di Fukushima è radioattivo, il governo giapponese mette al bando il raccolto
Il Governo giapponese ha annunciato una più che probabile messa al bando del riso proveniente dalla zona di Fukushima. Per ora si tratta di un singolo raccolto, ma ci sono già dei precedenti - tagli di manzo contaminati inviati in molte aree del paese -.

Gli ispettori governativi, che in base alle specifiche linee guida verificano il riso prima e dopo il raccolto, hanno infatti trovato, in una fattoria di Onami, comune a 57 chilometri dall'impianto della Daiichi, una partita in cui la radioattività da cesio era di 630 becquerel per chilogrammo, cioè molto superiore ai 500 fissati come limite massimo di sicurezza. Il raccolto era stato di 840 chilogrammi totali, nessuno dei quali - sempre secondo il governo - è stato in alcun modo venduto o introdotto nella catena di distribuzione; la decisione finale spetta ora al Primo Ministro Yoshihiko Noda, che ha chiesto il parere di tecnici e consulenti.

L'episodio non sorprendente, né risulta inatteso. Assume una luce diversa se si considerano le prese di posizione ufficiali annunciate soltanto un mese fa, il 13 ottobre. In quell’occasione le autorità avevano dichiarato che tutte le partite di riso della zona del nuovo raccolto erano sicure e potevano essere vendute. Tanta sicurezza derivava dai risultati effettuati in 1.700 campi di 48 municipalità tutte poste al di fuori della zona di sicurezza attorno alla centrale (un anello di 20 chilometri dentro il quale tutto è stato abbandonato). Le analisi avevano dato come risultato peggiore, in un solo caso, un valore di 480 becquerel, nella zona di Nihonmatsu. Nei mesi precedenti c'erano stati divieti parziali e totali riguardanti gli spinaci, i funghi, la carne, il tè e il latte della zona ma anche di fattorie distanti fino a 360 chilometri da Fukushima.

Con il riso, tuttavia, la faccenda è assai più grave, perché il cereale è un pilastro dell'alimentazione, della cultura e dell'economia del Sol Levante: il paese nel 2010 ne ha esportato quasi 1.900 tonnellate, proveniente per il cinque per cento proprio dalla zona di Fukushima. Al di là dei divieti, secondo le associazioni dei coltivatori la produzione della zona è già sensibilmente calata perché i consumatori diffidano e secondo stime ufficiali il raccolto del 2012 sarà il più scarso degli ultimi quattro anni.

Inoltre uno studio effettuato da un team internazionale di ricercatori e appena pubblicato su PNAS ha concluso: "La dispersione del cesio 137 nella zona non è stata anco ra quantificata con precisione ed è quindi difficile esprimersi sui livelli di contaminazione del suolo. Tuttavia le misurazioni a campione mostrano un'elevata quantità di cesio nel terreno in diverse zone del Giappone nordorientale e sudorientale, mentre le zone più a ovest sono state preservate grazie alla pres enza dei monti. Attorno alla centrale il livello di cesio raggiunge i 100.000 Becquerel per chilometro quadrato, e nella fascia più esterna scende a 10.000; laddove tale contaminazione non scenda sarà indispensabile rimuovere il terreno. In definitiva, la situazione è grave ed è probabile che essa danneggi gravemente la produzione agricola".
[url=Il Governo giapponese ha annunciato una più che probabile messa al bando del riso proveniente dalla zona di Fukushima. Per ora si tratta di un singolo raccolto, ma ci sono già dei precedenti - tagli di manzo contaminati inviati in molte aree del paese -. Gli ispettori governativi, che in base alle specifiche linee guida verificano il riso prima e dopo il raccolto, hanno infatti trovato, in una fattoria di Onami, comune a 57 chilometri dall'impianto della Daiichi, una partita in cui la radioattività da cesio era di 630 becquerel per chilogrammo, cioè molto superiore ai 500 fissati come limite massimo di sicurezza. Il raccolto era stato di 840 chilogrammi totali, nessuno dei quali - sempre secondo il governo - è stato in alcun modo venduto o introdotto nella catena di distribuzione; la decisione finale spetta ora al Primo Ministro Yoshihiko Noda, che ha chiesto il parere di tecnici e consulenti. L'episodio non sorprendente, né risulta inatteso. Assume una luce diversa se si considerano le prese di posizione ufficiali annunciate soltanto un mese fa, il 13 ottobre. In quell’occasione le autorità avevano dichiarato che tutte le partite di riso della zona del nuovo raccolto erano sicure e potevano essere vendute. Tanta sicurezza derivava dai risultati effettuati in 1.700 campi di 48 municipalità tutte poste al di fuori della zona di sicurezza attorno alla centrale (un anello di 20 chilometri dentro il quale tutto è stato abbandonato). Le analisi avevano dato come risultato peggiore, in un solo caso, un valore di 480 becquerel, nella zona di Nihonmatsu. Nei mesi precedenti c'erano stati divieti parziali e totali riguardanti gli spinaci, i funghi, la carne, il tè e il latte della zona ma anche di fattorie distanti fino a 360 chilometri da Fukushima. Con il riso, tuttavia, la faccenda è assai più grave, perché il cereale è un pilastro dell'alimentazione, della cultura e dell'economia del Sol Levante: il paese nel 2010 ne ha esportato quasi 1.900 tonnellate, proveniente per il cinque per cento proprio dalla zona di Fukushima. Al di là dei divieti, secondo le associazioni dei coltivatori la produzione della zona è già sensibilmente calata perché i consumatori diffidano e secondo stime ufficiali il raccolto del 2012 sarà il più scarso degli ultimi quattro anni. Inoltre uno studio effettuato da un team internazionale di ricercatori e appena pubblicato su PNAS ha concluso: "La dispersione del cesio 137 nella zona non è stata anco ra quantificata con precisione ed è quindi difficile esprimersi sui livelli di contaminazione del suolo. Tuttavia le misurazioni a campione mostrano un'elevata quantità di cesio nel terreno in diverse zone del Giappone nordorientale e sudorientale, mentre le zone più a ovest sono state preservate grazie alla pres enza dei monti. Attorno alla centrale il livello di cesio raggiunge i 100.000 Becquerel per chilometro quadrato, e nella fascia più esterna scende a 10.000; laddove tale contaminazione non scenda sarà indispensabile rimuovere il terreno. In definitiva, la situazione è grave ed è probabile che essa danneggi gravemente la produzione agricola". Fonte

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
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Il riso in ottica Paleo

Practically Paleo Perspective: Rice
A commenter asked me for my opinion on rice, so here you have it.

Botany and Antinutrients
Rice is the seed of a monocotyledonous plant known to botanists as Oryza sativa.
Like other seeds, whole (brown) rice contains chemical defenses against predation, primarily present in the hull and bran of the seed. They include phytin (phytate), trypsin inhibitor, oryzacystatin and haemagglutinin-lectin.

Phytate binds minerals including calcium, zinc and iron; it also binds with protein. Heat (cooking) does not denature phytate. Studies have found that subjects fed brown rice diets have poorer mineral balance when compared to subjects fed milled rice diets. On the other hand, phytate protects against dental caries, so white rice promotes dental decay more than brown rice.

Trypsin inhibitor occurs in rice bran. Steaming rice bran at 100 degrees C (212 F) inactivates trypsin inhibitor. Polishing rice eliminates trypsin inhibitor.

Haemagglutinins or lectins consist of globulins that agglutinate mammalian red blood cells and precipitate glycoconjugates or polysaccharides. Lectins bind to specific carbohydrate receptor sites on the intestinal mucosal cells and thus interfere with the absorption of nutrients across the intestinal wall. Rice lectin agglutinates human A, B and O group erythrocytes. According to the FAO, rice lectin sharply loses activity when heated to 100 degrees C.

Oryzacystatin is an inhibitor of protein-digesting enzymes. Oryzacystatin remains 100% active after at least 30 minutes of boiling.

Rice also contains an allergenic protein that occurs primarily in the milled rice, not the bran, and remains stable (60%) even after boiling for 60 minutes at 100 C (212 F).

Nutritional value
Rice has a very high carbohydrate content and low levels of micronutrients compared to vegetables or fruits. The following table compares the levels of selected vitamins and minerals in 50-kcal portions of brown rice and a selection of vegetables and fruits. Red numbers indicate items with the highest levels among the foods compared. Click on image to see larger version.

Notice that brown rice does not have the highest level of any of the nutrients listed. White potatoes have twice as much riboflavin (B2), 2.5 times as much folate, vitamin C not present in rice, 10 times more potassium, more than 3 times as much iron, and 25% more calcium than brown rice. Sweet potatoes supply carotenes (provitamin A) and vitamin C not present in brown rice, three times as much B2, 5.5 times as much folate, 9 times as much potassium, slightly more iron, and more than 3 times as much calcium. Winter squash also makes brown rice pale in comparison.

Strawberries have 10 times as much B2, 12.5 times as much potassium, nearly 3 times as much iron, and more than 5 times as much calcium.

No matter which vegetable or fruit you compare to brown rice, you find the vegetable or fruit makes brown rice pale in comparison.

Then if you compare brown to white rice:

Laying aside the synthetic fortification, brown rice supplies nearly 3 times as much pyridoxine, 10 times as much calcium, almost 6 times as much magnesium, more than 3 times as much phosphorus, more than 3 times as much potassium, and almost twice as much zinc. Therefore, white rice doesn't hold a candle to brown rice, and brown rice doesn't hold a candle to even white potatoes.

White or brown, rice is basically filler with little nutritional value compared to vegetables and fruits. If you eat rice, you crowd out more nutrient-dense sources of carbohydrate.

Ecology
Environmentalist vegetarians like to blame livestock for global warming, but according to Wikipedia:

In many countries where rice is the main cereal crop, rice cultivation is responsible for most of the methane emissions....Methane is twenty times more effective as a greenhouse gas than carbon dioxide.

Further, rice fields are the principal breeding grounds for mosquitos that carry malaria.
So there you have my perspective on rice. I do not recommend regular consumption of either brown or white rice.
Fonte

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@biker40)
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Sostituire il riso bianco con quello integrale non serve a nulla.
Alla faccia dei macrobiotici...

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21795429


   
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Dodo
 Dodo
(@dodo)
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Leggendo questa notizia, si apprende che negli USA circola il riso LL 601. Questo è un riso OGM studiato per resistere ad un erbicida, che nella versione naturale morirebbe. In Europa è vietato. Siccome la Riceland Foods, una cooperativa agricola dell'Arkansas, si è ritrovata il suo riso contaminato da quello OGM, non ha potuto venderlo in Europa con un danno che sarà pagato dalla Bayer 125 milioni di dollari.

Se il riso Ogm LL 601 non è autorizzato al commercio in nessuna parte del mondo ed è vietatissimo nell'Ue, perché negli USA c'è questo "lascia fare"? Inoltre:

Questo non ha impedito che la contaminazione Ogm sia stata riscontrata in almeno 30 Paesi, tra i quali Canada, Germania, Svezia e Francia. Nel 2007, Greenpeace ha pubblicato il rapporto «Il prezzo dell'incoscienza» che dimostra che circa il 63% delle esportazioni americane di riso contengono Ogm.

Ci si può più fidare del riso? Dove comprarlo? (quello italiano dovrebbe essere buono). A dire il vero sono sempre stato un mangiatore di pasta, ma siccome c'è la faccenda del grano creso, del glutine e delle lectine... volevo mangiare altro. Ho pensato al riso e vengono fuori queste cose... :dead: Comunque il riso ha un altissimo indice glicemico, come anche le patate, ma erano i migliori sostituti della pasta che ho trovato finora.


   
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Tropico
(@tropico)
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L'indice glicemico è quasi un falso problema, ci sono alcune testimonianze oltre alla mia, che cambiando pane e pasta con patate e riso si è invero dimagriti. Inoltre la curva glicemica è mediata dai grassi e fibre di condimento.
Se inorridisci sul riso OGM ti dico che il grano che mangi è già OGM, negli USA hanno le loro leggi ma per fortuna le nostre sono più restrittive.
Ma anche a parità di OGM ci sono tutte le altre cose che nel grano sono da evitare.
Comunque non vedo il problema se compri riso italiano o di derivazione asiatica 🙂

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gianlnicc
(@gianlnicc)
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Sostituire il riso bianco con quello integrale non serve a nulla.
Alla faccia dei macrobiotici...

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21795429

Biker40 credo che tu faccia apposta, non capisco come concili questi scoppi di superficialità con la presunta fondatezza delle tue tesi.

Allora potrei rispondere http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17127465
oppure semplicemente invitarti a leggere questo: http://smartlifting.org/2012/02/24/studi-scientifici-affermano-che-se-non-la-sai-non-non-una-scusa/

Ma sono convinto tu abbia letto almeno uno dei due.
L'articolo di ironpaolo poi è chiarificatore di atteggiamenti simil.

Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono

Popeye the sailor man


   
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Tropico
(@tropico)
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La lettura degli studi andrebbe sempre fatta per intero, concordo. Come è condivisibile tutto quello che ha scritto Paolo.
Anzi estrapolerò parti del suo articolo per evidenziare la sua interpretazione sullo studio di pubmed sul riso bianco vs integrale.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
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[...]
Ritorno su un mio pallino, eh lo so, sono monotematico e palloso… citare studi per dimostrare di avere ragione, senza però saperli utilizzare. Prendiamo come esempio la solita fissa della demonizzazione assoluta dei cereali come causa di tutti i mali della Società: su questa falsariga, gli alimenti integrali non servono a niente, cioè è un mito che i cereali integrali facciano meglio di quelli non integrali.

A supporto di questa affermazione si cita questo studio: “Substituting White Rice with Brown Rice for 16 Weeks Does Not Substantially Affect Metabolic Risk Factors in Middle-Aged Chinese Men and Women with Diabetes or a High Risk for Diabetes”

Cioè: “Sostituire il riso bianco con quello integrale per 16 settimane non altera sostanzialmente I fattori di rischio metabolico in uomini e donne cinesi di mezza età con diabete o alto rischio di diabete”

Come dire: visto che il riso integrale non fa un cazzo? Perché citare in questo modo implica affermare questo. Come sempre, il coniglio dal cappello di Pubmed.

Mi incuriosisce il titolo, perché si parla di diabetici, cioè persone malate. Oramai è noto che un classico della disinformazione del nostro ambiente è far credere che qualcosa che funziona o non funziona per persone malate funzioni o non funzioni anche per chi è sano.

Ok, ecco lo studio:

Leggiamo meglio l’abstract, il riassuntino:

“Epidemiologic studies have suggested that higher consumption of white rice (WR) is associated with increased risk for type 2 diabetes mellitus. However, it is unclear whether substituting brown rice (BR) for WR can improve metabolic risk factors. A total of 202 middle-aged adults with diabetes or a high risk for diabetes were randomly assigned to a WR (n = 101) or BR group (n = 101) and consumed the rice ad libitum for 16 wk. Metabolic risk markers, including BMI, waist circumference, blood pressure, glycated hemoglobin, and serum lipid, glucose, and insulin concentrations were measured before and after the intervention. Over the course of the intervention, no between-group differences were found for any markers except the serum LDL cholesterol concentration, which decreased more in the WR group compared to the BR group (P = 0.02). However, this effect was observed only among participants with diabetes (n = 47). The reversion rate of reduced serum HDL cholesterol was marginally higher in the BR group (14.9%) than in the WR group (6.9%) (P = 0.07). Among participants with diabetes, a greater reduction in diastolic blood pressure was observed in the BR group compared to the WR group (P = 0.02). Our study suggests that incorporating BR into the daily diet for 16 wk did not substantially improve metabolic risk factors. Further studies with larger sample sizes, longer durations of follow-up, and different varieties of rice are needed to carefully examine the role of BR in the prevention and management of diabetes.”

Bene. Gli abstract hanno sempre un loro stile, anche nella loro estrema sinteticità:

· Introduzione, la prima parte in grassetto.

· Cosa è stato fatto, la procedura di misurazione, il campione di riferimento etc, la parte in rosso.

· Una sintesi dei risultati, la parte in blu.

· Una conclusione, la parte in grassetto.

· Infine, suggerimenti e ulteriori sviluppi, l’ultima frase.

Mettiamo insieme le frasi in grassetto: “Epidemiologic studies have suggested that higher consumption of white rice (WR) is associated with increased risk for type 2 diabetes mellitus. However, it is unclear whether substituting brown rice (BR) for WR can improve metabolic risk factors. Our study suggests that incorporating BR into the daily diet for 16 wk did not substantially improve metabolic risk.”

“Studi epidemiologici hanno suggerito che un maggior consume di riso bianco è associate ad un increment del rischio di diabete di tipo 2. Comunque, non è chiaro se sostituendo il riso bianco con riso integrale si migliorino i fattori metabolici di rischio. Il nostro studio suggerisce che incorporare riso integrale nella dieta giornaliera per 16 settimane non migliora sostanzialmente il rischio metabolico”
Pertanto da questa lettura risulta chiaro che il riso integrale non fa nulla per abbassare il rischio di diabete. Si potrebbe sindacare sul fatto che si usano diabetici o che c’è stata comunque una diminuzione della pressione, però alla fine… dai… questo è ciò che si legge.

E adesso il logico salto logico: ragazzi, i cereali fanno male, anche quelli integrali, non raffinati, perciò sono proprio i cereali a fare male. Non serve mangiare cereali integrali.

Ma… permettetemi: è qui che si denota la vera professionalità di chi vuole essere un “esperto” riconosciuto e non autoproclamato. Il primo passo è leggere gli abstract, non leggere i commenti di quelli che leggono gli abstract. C’è chi fa così, ma questo equivale a farsi una cultura su MediaShopping o sul Wanna Marchi Magazine.

Il secondo passo è leggere gli abstract comprendendoli, dato che spesso mi trovo a discutere con persone che citano abstract che dicono l’esatto contrario di quello che queste persone pensano.

Il terzo passo è leggere tutto lo studio.

I primi due sono stati trattati abbondantemente alla nausea, veniamo all’ultimo.

Devo dire che questo studio è una piccola sfida, ed una utile esperienza per me, dato che è la dimostrazione che gli studi non solo vanno letti, ma vanno letti con mente sgombra. Solo al termine potranno essere usati a sostegno di una teoria.

Questo è uno studio del 2011, recentissimo. Ma costa 55$ per 30 giorni di accesso dal proprio PC.

Chi lo cita, sicuramente non l’ha letto perché spendere 55$ per UNO studio è accettabile solo se si è ricercatori dell’ambiente, cioè si campa di ricerca. Ed è palese che chi lo cita non l’ha letto per i motivi che vedremo.

Ma dato che queste sono delle piccole sfide, per me, alla fine l’ho trovato:

E l’ho letto.

L’introduzione è molto interessante. La Cina sta diventando obesa, e questo crea enormi problemi. Il riso fornisce da solo più del 30% delle calorie giornaliere e in media i cinesi ne mangiano quasi 2 etti e mezzo al giorno. Attenzione: 2 etti e mezzo di riso al giorno quando sono cucinati diventano circa 750 grammi di roba da mangiare, cioè i cinesi di riso ne mangiano veramente tantissimo.

I ricercatori si chiedono: dato che il riso che viene mangiato è quello bianco, raffinato, non è che se si cambia con riso integrale succede che le cose migliorano?

Per questo motivo vengono selezionate persone diabetiche o con rischio di diabete: lo studio è su persone che stanno MALE perché sono sempre di più. Si dividono in due gruppi e a uno gli si fa mangiare riso bianco, all’altro riso integrale. Si fanno controlli, si analizzano e così via.

Tutto come è scritto nell’abstract.E come nell’abstract, non si rilevano differenze significative nella variazione dei rischi di diabete. Infatti…

Ora, c’è una differenza fra tutto lo studio e l’abstract. Nell’abstract manca questa frasina:

"Ci sono diverse limitazioni nel nostro studio”: lo studio ha delle limitazioni, a detta degli stessi autori. Inutile dire che utilizzare questo studio in una discussione implica conoscerle…
Leggendo lo studio è palese che i ricercatori siano rimasti sorpresi di non aver trovato quello che si aspettavano, una riduzione del rischio di diabete con il riso integrale, dato che altri studi, invece, lo hanno rilevato. Studi proprio cinesi e non anglosassoni.

Allora…

La Cina sta diventando obesa, e devono trovare delle strategie per fermare questo fenomeno. Dato che prima mangiavano il riso integrale, hanno ipotizzato che, reintroducendolo, sarebbe possibile invertire il fenomeno.

Qua non stiamo parlando di dietine per definirsi, ma di strategie sociali perché i cinesi non sono 5 o 6, nemmeno 70-90 milioni, ma MILIARDI di individui.: bloccare una epidemia implica trovare una strategia attuabile su scala nazionale. Ammettiamo che il modo migliore sia “non mangiare il riso”. Ma con cosa lo si sostituisce che è un alimento su cui si basa una nazione di miliardi di persone? Con la buona paleocarne? E dove la trovano? Impiantano allevamenti su scala nazionale? E quanto costerebbe? E quanto tempo ci vorrebbe? E quanto inquinerebbe?

Oppure potremmo ipotizzare una selezione naturale tipo “fuga di Logan”, oppure dei campi con docce… Perché diverse volte i paleoesperti hanno una vena di pseudo-superiorità razziale nell’affermare che il sovraffollamento è dovuto al passaggio ai cereali… mi sbaglierò…

Ma se esistesse un alimento che si è andato perso, in questo caso il riso integrale, sarebbe possibile attuare una politica alimentare accettabile su scala nazionale perché il passaggio, per quanto complicato, sarebbe il più indolore possibile.

Questo è lo spirito dello studio, non di far vedere che il riso integrale non fa un cazzo. Per questo vengono evidenziati i limiti dello studio: per etica, la Scienza deve essere neutra, per tattica, permettere ad altri di avere il quadro della situazione e creare uno studio nuovo dove si superano le difficoltà di questo, per convenienza, per evitare spiacevoli figure di merda perché il mondo della Ricerca è assolutamente spietato.

Penso che a questi ricercatori gli siano anche girati un po’ i coglioni che non hanno trovato nulla… perché uno studio di 16 settimane dove si monitorizza ciò che fanno 202 persone costa tempo e soldi, non due click su PubMed eh..

Ma che indicazione possiamo trarre, allora? Vi fornisco la MIA interpretazione, perciò attenti che, come tutti, anche io ho la mia opinione su certi argomenti e in fondo è difficile essere completamente super partes.

In Cina si è sempre mangiato riso, l’alimentazione cinese è basata sul riso. Ma solo negli ultimi anni si è assistito alla crescita di obesità e di malattie connesse all’obesità, come il diabete. Prima il riso era integrale, non perché volessero, ma perché quella era la lavorazione, ora è bianco raffinato. Lo studio fa parte del filone “è la tipologia di alimento che crea l’obesità?” e ipotizza che usare riso integrale sia benefico, per una serie di altri studi pregressi. Ma questo non è vero.

Pertanto, non è l’alimento che fa la differenza fra rischi metabolici alti o bassi, ma la sua QUANTITA’. Prima si mangiava riso integrale, ora bianco, fallo diventare integrale, non cambia nulla. Possiamo scartare la qualità dell’alimento, rimane la quantità.

Perciò, non sono i carboidrati che di per se causano problemi, ma la loro quantità. Meglio: in accordo con la le vere teorie paleo, è la densità energetica dei cibi che causa il problema.

C’è una forte correlazione fra densità energetica (calorie per 100 grammi) e indice glicemico: i cibi paleo hanno entrambi i parametri bassi. Ma il primo parametro, rozzo, è quello che spiega l’obesità come problema endemico, il secondo, fine, quello che spiega i problemi su scala più piccola.

L’uomo primitivo non era obeso perché mangiava alimenti che contenevano poche calorie per il volume che avevano, e dato che la sazietà dipende dal volume del cibo e non dall’energia che contiene, il gioco è presto spiegato: mangiare insalata fa dimagrire non perché l’alimento contenga chissà quale sostanza eccezionale, solamente perché per fare le stesse calorie di un hot dog è necessario mangiare un volume di insalata ben superiore a quello di un hot dog.

Perciò alla fine l’insalata sazia senza aver ingerito calorie. E gli hot dog fanno ingrassare perché quando sei sazio di hot dog hai ficcato dentro vagonate di calorie.

Poi, a tirare fuori l’indice glicemico, il carico glicemico, gli assetti ormonali, l’alcalinizzazione siamo sempre in tempo. Ma questo studio mostra come i cinesi siano dei sacchi di lardo perché nel tempo hanno avuto sempre più disponibilità di un alimento ricco di calorie ma che mangiavano in quantità limitate. Hanno iniziato a mangiarne di più… et voità.

Infine, due considerazioni:

La prima: i grandi database di abstract quali i vari PubMed se hanno permesso alla Ricerca di compiere progressi allucinanti proprio per la condivisione delle informazioni, hanno allo stesso tempo portato ad una perdita di valore della Cultura: chiunque può sembrare esperto, senza leggere, senza studiare, tanto c’è PubMed…

La lettura di uno studio non può prescindere dal contesto generale, invece sta passando un messaggio che gli studi siano come le figurine, ce l’ho, mi manca, cioè che ogni studio sia autosufficiente, le conclusioni di uno studio, qualunque esse siano, abbiano valore assoluto. Per questo poi le persone vanno in crisi quando trovano studi che dicono l’esatto contrario di altri studi, quando questo è ASSOLUTAMENTE NORMALE. [..]
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Dodo
 Dodo
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In estrema sintesi, da tutto quanto riportato, si possono fare due conclusioni perfettamente compatibili tra loro.

1) Se ingeriamo troppi carboidrati (che sia riso, pasta o altro) per quanto si aggiungano fibre (riso integrale, pasta integrale o altro integrale) questo non ostacola verso la strada dell'obesità.

2) E' pur vero che assumere cibi ad alto indice glicemico con fibre, ne abbassa l'indice glicemico e questo è importante per chi ha il diabete.


   
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Tropico
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Golden Rice

Il Golden Rice è una varietà di riso prodotta attraverso una modificazione genetica che introduce la via di biosintesi del precursore beta-carotene della provitamina A nelle parti commestibili del riso. I dettagli scientifici del riso sono stati pubblicati per la prima volta su Science nel 2000
http://it.wikipedia.org/wiki/Golden_Rice

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OneLovePeace
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Sono molto scettico riguardo alle modifiche genetiche.


La natura non fa nulla di inutile.


   
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Tropico
(@tropico)
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Non trovo l'utilità del beta carotene nel riso, mangiarsi una carota non è così scomodo in fondo.
Le modifiche genetiche che io sappia sono brevettabili e permettono un lucro pericoloso del settore, leggasi oligopolio.

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OneLovePeace
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http://www.dietdoctor.com/why-are-asian-rice-eaters-thin


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