Forum

Notifiche
Cancella tutti

Indice e carico glicemio, facciamo luce.

12 Post
6 Utenti
0 Likes
6,627 Visualizzazioni
(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
Topic starter  

http://www.montignac.com/it/physiologie_abs_intestinale.php

Facciamo
un pò di luce, su sta cosa.

In pratica l'indice glicemico indica la
porzione di carboidrato digerito e trasformato in glucide.

Ma allora il
fruttosio?

Inoltre come fa l'indice glicemico a dirmi quanto amido
resistente di un legume trasformerò in glucosio?

In realtà a mio parer
l'indice glicemico ha notazione di carattere locale, per definire in quei famosi
80 centimetri di digiuno quanti carbo entrano in circolo, escluso il fruttosio
che come sappiamo o viene usato direttamente dai muscoli se il glucosio è poco o
viene immesso dal fegato se la glicemia e quindi l'insulinemia
cala.

Morale della favola? L'indice glicemico, ci dirà semplicemente dopo
l'ingestione del civo in quetsione, entro 30 minuti come questo si abbatterà
sulal glicemia, visto che il fruttosio pur avendo indice glicemico basso, può in
caso di iperglicemia essere veicolato molto velocemente all'interno dei
muscoli.

Notare che, con la definizione che da il sito, il carico
glicemico viene a essere la quantità di carboidrati realmente veicolata
all'interno del corpo.

se l'indice rappresenza la frazione realmente
assimilata di carbo e lo si moltiplica per i carbo totali presenti nel cibo
dividendo per 100 otteniamo la frazione di carboidrati digeriti in quel pasto,
almeno dopo averlo mangiato.

MA se io mi faccio 100 grammi di fruttosio?
Escludendo la possibilità di diarrea sicura, visto che il recettore glut-5 si
satura (altra cosa da vedere perchè se i muscoli captano il fruttosio in fretta
questo non saturerà mai il rcettore visto che scmpare, e torniamo al concetto di
bilancio energetico) ci troviamo su un paradosso.

SE il soggetto ha
bilancio positivo, oprende sti 100 grammi e li deposita nel fegato o negli
adipociti, siccome questo è facile da convertire in garsso visto che è meno
spendibile se c'è molto glucosio, diverrà grasso.

Il fattoc he abbia ig
basso non c'entra niente, visto che è assorbito mella misura di saturazione del
glut-5, quindi se tale saturazione è di 50 grammi e il bialncio è positivo, non
ha senso ragionare per indice glicemico, i 50 uno se li piglia e li trasforma in
grasso.

Bilancio negativo!!!!

LA persona è affamata si ciulla i
100 grammi di fruttosio, questo entra nelel cellule muscolari e blocca la
richiesta di glcuosio o almeno la limita; il fegato velocemente lo veicola sotto
forma di glucosio, il che fa aumentare la glicemia, ma in dipendenza dello stato
di nutrizione della pesona, il recettore potrebe saturarsi dopo aver assorbito
80-90 grammi, quindi si accuserà al più qualche disturbo; inoltre se non si
satura e tutto il fruttosio entra e la persona è a digiuno da tanto, ricordo
ancora che dipende da come è messa, potrebbe non trasformare niente imn grassi,
visto che farà uan cosa molto curiosa.

Il fruttosio entra parte diviene
glucosio, man mano i musocli prendono il fruttosio e lo consumano, ma quando il
glucosio aumenta lo lasciano stare che va al fegato, per prendere il glucosio ed
eventualmente immagazzinarlo, la glicemia slatezza oscillando di poco, man mano
che il glucosio aumenta sale anche l'insuliana che carica il glicogeno, con il
risultato paradossale di non aver messo un grammo di grasso.

So che la
ricostruzione è scervellotica, ma questo per farvi capire che basta arrivare a
un pasto in una condizione o un'altra per cambiare la risposta fisiologica del
corpo che è in adattamento costante.

Qua finiamo quasi come Einstein con
due persone, una delle quali ha spaccato pietre, l'altra ha solo diretto i
lavori che vedendo aprire una lattina di soda piena zeppa di fruttosio dice a
quello che si è fato il culo:"Cazzo sta attento, questa ti farà venire il
diabete, così mi ha detto il medico, troppo fruttosio fa male!!!", non sapendo
che nel corpo di qcostui ch edopo aver bevuto si rimette a fare il manovale, di
fruttosio alla fine c'è ne sarà ben poco. Pure questo è relativo come la
velocità della luce...

Inoltre un altro ciclista, di cui non faccio il
nome, passa dicendo: "Che fesso se facciamo il conto del carico glicemico, sto
cretino con una bibita che contiene 100 grammi di fruttosio ha indice glicemico
20, si ha basso indice, ma cazzo il carico è uguale a 20, quindi induce molta
insulina.

Ma a questo punto uno dice ok, il calcolo è esatto, ma noi
parliamo di aumento di glucosio nel sangue, il fruttosio mentre sale in quella
particolare persona, non produce lrilascio insulinico massivo e siccome dopo la
bibita questo rispacca le pietre, l'insulina man mano che il fruttosio passa al
fegato e diventa glucosio (nei muscoli se la glicemia è bassa all'inizio non c'è
bisogno di insulina visto che usano direttamente il fruttosio) si innalza per
poi diminuire, visto che questo si allena e una volta che ha sparato il glucosio
nelle cellule non serve più.

Dunque il ciclista pensa che il manovale
abbia messo su del grasso e che questo lo porterà alal sindrome metabolica, ma
questo non accadrà... In questo caso l'indice glicemico non dà quel rilascio
insulinico dato nè tantomeno il carico glicemico.

Voi che ne pensate in
merito?

Più in là parliamo anche dei grassi e delle proteine.


   
Citazione
 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

in che senso i muscoli usano fruttosio?
Ma siamo sicuri poi che il
discorso delle precentuali poggi su qualche base? A me sembra strano che dei
glucidi ne venga assimilata solo una parte...se così fosse i contenuti calorici
degli alimenti sarebbero tutti da rivedere,ma questo lo sostiene solo montignac
mi sembra, chiedo eh...magari è tutto vero...
Cioè non capisco se intende che
la percentuale assorbita è quella data dall' ig,ok,ma i restanti glucidi vengono
comunque usati pur non venendo assorbiti o proprio vengono espulsi grazie alle
fibre o ad altro?


   
RispondiCitazione
(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
Topic starter  

http://www.my-personaltrainer.it/metabolismo-fruttosio1.html

Si
legge nella sezione Fruttosio e attività sportiva che:

* il muscolo può
utilizzare direttamente fruttosio per sintetizzare glicogeno;
* il fruttosio
ingerito prima dell'esercizio fisico determina risparmio del glicogeno muscolare
(questo dato dipende dalle condizioni nutrizionali del soggetto, se la dieta dei
giorni precedenti all'esercizio ha ricaricato il glicogeno epatico allora il
fruttosio verrà utilizzato dal muscolo altrimenti verrà utilizzato nella
glicogenosintesi epatica);
* il fruttosio ingerito dopo l'esercizio fisico
ripristina il glicogeno muscolare ma in quota significativamente minore rispetto
al glucosio.

Attenzione al secondo punto che si allinea con il principio
di nutrizione del soggetto prima dell'assunzione. Praticamente il primo punto ci
dice che i muscoli possono sintetizzare una quota di glicogeno con il fruttosio,
ma il secondo ci dice che questo può avvenire solo in scarsità di glucosio, il
terzo onestamente è da analizzare, perchè in teoria se la concentrazione di
glucosio resta basso il fruttosio viene trasformato dal fegato e captato dai
muscoli, la cosa è lenta ma non impossibile; logicamente il recupero si
allunga.

Vado predicando che nella frutta e nel miele cìè sia il glucosio
che il furttosio, il primo il corpo lo usa quasi subito il secondo quando la
glciemia e l'insulinemia cala entra prepotentemente in gioco come glucosio
trasformato dal fegato, ma all'occorrenza il corpo può usarlo tal
quale.

Logicamente assumendo tante calorie fino a saturare gli adipociti
e alimentarsi di tanto fruttosio che in questo caso si comporta peggio di una
grasso saturo, riempiendo ulteriolmente gli adipociti, il diabete 2 è quasi
automatico.

Prego di notare che il primo e terzo punto non sono in
contrasto, ovvero i muscoli alla lunga eliminano il fruttosio dal cirocolo
ematico per formare glicogeno in modo insulino indipendente, quindi chi è in
deficit di insulina può sfruttare sta cosa per risparmiare sulla stessa. Il
terzo ci dice solo che il fruttosio non viene convertito in glicogeno
velocemente come il glucosio, giacchè in modo paradossale il fruttosio è una
moneta più spendibile del glucosio nella glicolisi mentre il glucosio lo è nella
glicogenesi.

Ci tengo a precisare che io non tifo per il fruttosio a
scapito del glucosio, ma è evidente che quetso zucchero è stato trattato in modo
approssimativo guadagnandosi il termine di demone alimentare ingiustamente, solo
perchè è metabolicamente più attivo del glucosio, ricordo che quest'ultimo senza
cereali, legumi e patate è uno zucchero molto scarso a livello alimentare e lo
si trova solo associato al fruttosio.

Se ci pensi il fruttosio è il più
versatile anche rispetto al glucosio, può infatti esser trasformato facilmente
in grasso, depositato nel fegato che è la cisterna del corpo, dato che i muscoli
il glicogeno se lo tengono per sè il fegato lo può dare a tutti.

http://it.wikipedia.org/wiki/Glicolisi#Ingresso_del_fruttosio

puoi
leggere

Un'altra via per l'ingresso del fruttosio può essere la sua fosforilazione a fruttosio-6-fosfato attraverso l'enzima esochinasi. In ogni caso, l'affinità del glucosio per l'enzima è 20 volte maggiore del fruttosio. Nel fegato viene prodotta una ridottissima quantità di fruttosio-6-fosfato, perché il glucosio che vi si trova è molto più abbondante del fruttosio. Allo stesso modo, il glucosio viene immediatamente intrappolato anche nei muscoli, sempre attraverso la esochinasi. Per questi motivi, tessuti meno metabolicamente attivi come il tessuto adiposo si trovano a metabolizzare maggiormente il fruttosio, l'esoso a cui sono maggiormente esposti. La formazione di fruttosio-6-fosfato, non più inibito competitivamente dal glucosio, è così maggiormente favorita in questi tessuti.

Ergo se manca il substrato primario, ovvero si è in ipoglicemia, il substrato secondario può tamponare il tutto. Infatti basta che gli adipociti lo rilasciano senza farlo passare neppure pe ril fegato e il gioco è fatto. Ma se il bilancio si mantiene semrpe positivo? Ovvero leggete: uno mangia in continuazione? Nisba resta negli adipociti e come ben sappiamo, i grassi diventano più garssi, i magri tamponano la situazione immettend tanta insulina ilc he porta all'ipoglicemia e il ciroclo continua vizioso...

QUindi tra le cose che rallentano la fame iniziale oltre alle proteine, grassi saturi e le fibre, io aggiungerei: Il FRUTTOSIO!!!

Uhm la storia dell'assimilabilità dei carboidrati e dell'indice glicmeico, mi costringe ad altre ricerche ma per me è plausibile altrimenti sussistono alcune incoerenze:

1) Se i carbo in mezz'ora sono tutti in circolo, dovrebbero avere tutti più o meno stesso indice glicemico, ma così non è.

2) Se l'indice glicmeico esprime la capacità di aumentare la glicemia pur digerendo tutti i carboidrati, vuol dire che esprime allora la velocità di digestione, ma in genere si è vistoc he in mezz'ora amido o zuccheri sono dentro.

Ritornando al fruttosio, è paradossale misurarne l'indice glicemico pretendendo di assoggettarlo al glucosio, sarebeb come voler misurare l'indice glicemico delle proteine, dimenticandosi che la glicemia la alzano poco, ma impediscono che scenda sotto un dato valore.

Ti trovi o no?

Le proteine del latte aumentano di poco la glicemia, ma di contro i loro amminoacidi aumentano di molto l'insulina plasmatica, quindi portano all'ipoglicemia se scremate del loro grasso.

Il fruttosio aumenta di poco la glicemia, ma perchè il corpo può distribuirne l'utilizzo nel tempo, adeguando ad eventuali ipoglicemie.

Di fatto questo conferma la mia impressione che una colazione a base di frutta, burro e albume, sembra tenere la fame lontana a lungo, dato che la glciemia si alza di poco, scende poi sempre meno rapida fino a rallentare di parecchio. Si capisce che una colazione del genere fuori bilancio omeostatico (dove per bilancio si intende anche il superamento dello stesso ma con le riserve scariche o parzialmente scariche) è un suicidio metabolico.

Comunque lui parla di espulsione, almeno credo. Mi informerò.

Adesso ti sei convinto che i muscoli possono usare il fruttosio?

---

Scusami un'ultima cosa.

Puoi da solo capire che se hai tanta insulina in corpo il fruttosio non serve a niente, non placherà mai la fame, anche se mangi un camion di frutta. Mentre il glucosio scaricando tutta quella insulina superando in modo innaturale la barriera dell'insulinoresistenza darà sensazione di benessere e di pienezza.

Mentre paradossalmente lontani dalla resistenza insulincia, le cose cambiano, uno si può sentire sazio anche con una mela.

Poi non capisco nel sito del personal trainer, ma più bassa dose di leptina vuol dire aumento della sensibilità a essa, come al solito si vede la cosa da una prospettiva errata.

LA fame è il risultato del consumo delle risorse, non un nemico da vincere per restare magri, ahimè il caro Gianazza su una cosa aveva ragione:"La scienza sbaglia perchè si fa le domande sbagliate..."


   
RispondiCitazione
 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

Ma io mica mettevo in dubbio che il fruttosio potesse essere usato dai
muscoli,solo non sapevo come ciò avvenisse.
A me è sempre piaciuto il
fruttosio....

1) Se i carbo in mezz'ora sono tutti in circolo, dovrebbero
avere tutti più o meno stesso indice glicemico, ma così non è.

i carbo
una volta scomposti mi pare siano tutti in circolo in mezzora infatti,a
prescindere dalla lunghezza dei loro legami,certo che è più difficile scomporre
uno spaghetto che un pezzo di pane.

2) Se l'indice glicmeico esprime la
capacità di aumentare la glicemia pur digerendo tutti i carboidrati, vuol dire
che esprime allora la velocità di digestione, ma in genere si è vistoc he in
mezz'ora amido o zuccheri sono dentro.

infatti,a meno che non ci siano
fibre di mezzo o macrolegami ancora troppo grossi per essere
assorbiti.

Cmq non mi è ancora chiara sta cosa.


   
RispondiCitazione
Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
Post: 9892
 

Glycemic Load - by Maelán Fontes and Pedro
Bastos

Greetings,

I took the course Dr. Cordain gave to
optometrists in Calgary, AB in 2009 on nutrition and quite enjoyed it, and found
the discussion about glycemic load of special interest. He said that dairy
products and fructose especially had a high glycemic load rating yet in the
chart produced by Dr. Jenny Brand-Miller of the U. of Sydney, in Australia, her
chart shows the opposite for those two items. Where does Dr. Cordain get his
information, and where do I go from here? Thanks.

Dr. H. T.
Warner
Vernon, BC Canada

Dear Dr. Warner,

Thanks for
following our work. I think there might be some kind of misinterpretation of Dr.
Cordain’s slides or words, since his slides do not show that dairy products and
fructose have high glycemic loads, and his scientific work demonstrates
otherwise1-3. While I am sure you are familiar with the glycemic index (GI) and
glycemic load (GL) concepts, however, I’ll briefly explain them.

The
glycemic index (GI) was created in 1981 and it is as measure of how quickly food
containing 25 or 50 grams of carbohydrates raise blood sugar levels4. Because
the carbohydrate content of foods varies enormously from food to food and from
serving to serving, Harvard researchers created the glycemic load (GL), which
takes into account the GI and the amount of carbohydrates in a given serving of
a food4 which provides a more useful measure1. To calculate the GL, we simply
multiply the GI by the amount of carbohydrates in a given portion size and
divide by 100 (GL=GI x amount of carbohydrate in a given
serving/100)4.

It has been established that in most
carbohydrate-containing foods blood insulin response is closely linked to the
food’s GL2.

As such, a high GL food (such as white bread, which is many
time used as a reference, because of its very high GI/GL4), by rapidly
increasing blood sugar levels, stimulates the pancreas to produce more insulin
than a low GL food (such as an apple1, 4). This is why people who consume these
foods (sugar containing foods, potatoes and many grain based products1) present5
higher 24-hour plasma insulin levels than individuals who follow a low GL diet,
such as The Paleo Diet. The Paleo Diet’s main sources of carbohydrates are
fruits, vegetables and nuts, which present a much lower GL than most cereal
grains (even whole grains)1,4.

As I’m sure you are aware, a chronic state
of hyperinsulinemia may lead to insulin resistance (IR)6-9 (the primary
metabolic defect underlying The Metabolic Syndrome, which greatly increases the
risk for cardiovascular disease and mortality1). Insulin resistance can also be
a driving force in obesity10-12 and can cause a hormonal cascade that ultimately
results in certain epithelial cell cancers, Polycystic Ovarian Syndrome, Male
Vertex Balding, Acne and Juvenile Myopia, among other diseases1,
13.

Regarding the GL of fructose, if you review at Dr. Cordain’s
scientific paper1 entitled "Hyperinsulinemic diseases of civilization: more than
just Syndrome X," you will see in Table 1 that the GL of fructose (per 100 g
portion) is low (22.9). Nevertheless, despite having a low GL, fructose may lead
to IR through different mechanisms (e.g. increasing triglycerides and uric
acid)1, 14, and play an important role in all the diseases associated with IR1,
14.

Concerning the GL of Milk, if you review his papers (Hoyt G, Hickey
MS and Cordain L. "Dissociation of the glycaemic and insulinaemic responses to
whole and skimmed milk." British Journal of Nutrition 2005; 93: 175–177, and
Cordain et al. "Origins and evolution of the Western diet: health implications
for the 21st century." Am J Clin Nutr 2005;81:341–54), you will see that whole
milk and skim milk both have a low GL, but unexpectedly, they elicit a very high
insulin response similar to that of glucose2.

This is explained by the
presence of whey in milk, since whey proteins induces high insulin production,
perhaps by increasing GLP-1 and GIP2, 13.

Taken together, the common use
of high GL foods, fructose (including high-fructose corn syrup), and dairy
products in the Western diet1 may contribute to the high prevalence of Western
diseases named above. These types of foods were rarely, if ever, consumed by our
hunter-gatherers ancestors3.

References:

Cordain L, Eades MR and Eades MD. Hyperinsulinemic
diseases of civilization: more than just Syndrome X. Comparative Biochemistry
and Physiology Part A 136 (2003) 95–112.
Hoyt G, Hickey MS and Cordain L.
Dissociation of the glycaemic and insulinaemic responses to whole and skimmed
milk. British Journal of Nutrition (2005), 93, 175–177.
Cordain et al.
Origins and evolution of the Western diet: health implications for the 21st
century. Am J Clin Nutr 2005;81:341–54.
Foster-Powell K, Holt SHA, and
Brand-Miller. JC. International table of glycemic index and glycemic load
values: 2002. Am J Clin Nutr 2002;76:5–56.
Kiens B, Richter EA. Types of
carbohydrate in an ordinary diet affect insulin action and muscle substrates in
humans. Am J Clin Nutr. 1996 Jan;63(1):47-53.
Rizza RA, Mandarino LJ, Genest
J, Baker BA, Gerich JE. Production of insulin resistance by hyperinsulinaemia in
man. Diabetologia. 1985 Feb;28(2):70-5.
Treadway JL, Whittaker J, Pessin JE.
Regulation of the insulin receptor kinase by hyperinsulinism. J Biol Chem
1989;264:15136–15143.
DelPrato S, Leonetti F, Simonson DC, et al. Effect of
sustained physiologic hyperinsulinaemia and hyperglycaemia on insulin secretion
and insulin sensitivity in man. Diabetologia
1994;37:1025-1035.
Flores-Riveros JR, McLenithan JC, Ezaki O, Lane MD.
Insulin down-regulates expression of the insulin-responsive glucose transporter
(GLUT4) gene: effects on transcription and mRNA turnover. Proc Natl Acad Sci
1993;90:512–6.
Thomas DE, Elliott EJ, Baur L. Low glycaemic index or low
glycaemic load diets for overweight and obesity. Cochrane Database Syst Rev.
2007 Jul 18;(3):CD005105.
de Rougemont A, Normand S, Nazare JA, Skilton MR,
Sothier M, Vinoy S, Laville M. Beneficial effects of a 5-week low-glycaemic
index regimen on weight control and cardiovascular risk factors in overweight
non-diabetic subjects. Br J Nutr. 2007 Dec;98(6):1288-98. Epub 2007 Jul
9.
Nishino N, Tamori Y, Kasuga M. Insulin efficiently stores triglycerides in
adipocytes by inhibiting lipolysis and repressing PGC-1alpha induction. Kobe J
Med Sci. 2007;53(3):99-106.
Melnik BC. Permanent impairment of insulin
resistance from pregnancy to adulthood: The primary basic risk factor of chronic
Western diseases. Medical Hypotheses 73 (2009) 670–681.
Segal MS, Gollub E
and Johnson RJ. Is the fructose index more relevant with regards to
cardiovascular disease than the glycemic index? Eur J Nutr (2007)
46:406–417.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
RispondiCitazione
Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

Ho letto su una rivista che le patatine fritte e le patatine chips hanno un IG inferiore rispetto le patate bollite. Le prime infatti vengono fritte da crude e lo shock termico sigilla le pareti rendendo più difficile assumere le calorie, mentre le bollite o cotte a vapore solo già pronte per l'assimilazione che risulta molto più veloce. Voi che ne pensate?


   
RispondiCitazione
OneLovePeace
(@onelovepeace)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1342
 

Hanno IG più basso perchè contengono i grassi con i quali vengono fritte. Bollite o al vapore non hanno grassi extra. Il problema è che spesso i grassi usati sono pessimi, addirittura nocivi.


La natura non fa nulla di inutile.


   
RispondiCitazione
Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
Post: 9892
 

Considera pure che la denaturazione di proteine e carboidrati per la frittura ad alte temperature abbassa il carico glicemico, in sostanza son più difficili da digerire, oltre all'olio che lo abbassa ancora, olio denaturato anch'esso dalle temperature elevate.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
RispondiCitazione
Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

Per ridurre l'assorbimento degli zuccheri è possibile assumere prima del pasto delle mucillagini di malva o semi di lino o la riduzione è troppo poca e non vale la pena?


   
RispondiCitazione
(@nutritionvalley)
Membro
Registrato: 12 anni fa
Post: 347
 

Per ridurre l'assorbimento degli zuccheri è possibile assumere prima del pasto delle mucillagini di malva o semi di lino o la riduzione è troppo poca e non vale la pena?

Quantitativamente parlando non so risponderti, però ho visto molti studi con glucomannano e altre fibre che abbassano l'IG del pasto, quindi l'effetto come uno può immaginare c'è, poi dipende anche da cos'altro mangi nel pasto. Es. grassi e proteine.
Comunque non è sbagliata come tecnica per tenere a bada il carico glicemico del pasto, e oltretutto così facendo bevendo aumenti anche leggermente il senso di sazietà.
L'unico problema è che tutte le fibre si comportano in modo differente sull'indice glicemico.
Però senza stressarsi la vita non la vedo un'abitudine sbagliata. L'unica cosa attenzione a non esagerare con il consumo di semi di lino.


   
RispondiCitazione
Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

Non consumerei semi di lino ma solo la mucillagine.
Anche la buccia della frutta riduce il CG.


   
RispondiCitazione
Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

Ciao sapete dirmi IG e CG di arancia e carote crude?


   
RispondiCitazione