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La zona si è inventata tutto si o no?

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(@salvio)
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http://www.albanesi.it/VMS/zona.htm

ma....

http://www.enervitwellness.it/_vti_g7_artLun_aspx_idA_285-rpstry_17_.sphtml

Personalmente io resto ancora convinto che la caduta glicemica sia evitata dai grassi e non dai carboidrati, anzi per essere precisi dai grassi saturi.

Ma che questo meccanismo in eccesso di energia (dieta ipercalorica) renda difficoltoso l'ingresso del glucosio nella cellula.

Normalmente un sistema trae energia da grassi e carboidrati e solo marginalmente da proteine, se non in casi eccezionali, quindi perchè il glucagone dovrebbe essere stimolato dalle proteine?

Nessuno vuole rovesciare il punto di vista.

Sono un corpo mi mandano tanti carboidrati e tante calorie, io secerno insulina per adattarmi a quelloc he accade e per conservare energia.

Sono un corpo mi mandano tanti grassi e tante calorie, secerno poca insulina, ma omunque è difficoltoso far entrare il glucosio nelle cellule e quindi devo aumentarne la produzione con le successive entrate. Inoltre man mano che l'insulina si tiene alta vedo diminuire la quota di SHBG ergo il testosterone libero sale e il totale scende e il sistema si adatta aumentando recettori e secrezione di tetsosterone per mantenere il rapporto costante.

Ma la domanda è se mi danno tante proteine (nei tre casi ideali stiamo analizzando la stessa quota energetica) come mi regolerò? Se non c'è sufficiente glucosio in gioco, la glicemia resta per un pò alta e dunque secerno insulina per adattarmi, ma poi questo scende, e sono costretto a passare al glucagone, per tirare fuori il glucosio presente nel glicogeno e ai grassi. Se questo stato di cose continua è necessario aumentare la cortisolemia.

Adattamento pe ril fine primario, la sopravvivenza.

Chissà basterebbe seguire una zona ma strutturarla come una metabolica, in pieno accordo cone le tesi di Ciampolini, quanto ad esempio la persona fosse dotata di sottocutaneo scarno.

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http://www.dietaanabolicafasica.net/Doc_PDF/OBESITA/GLUCAGONE%20ORMONE%20DEL%20DIMAGRIMENTO.pdf

A supporto di ciò che penso, basta leggere l conclusioni alle quali arriva pure ovvero che è una rapida caduta della glicemia a far aumentare il cortisolo, prorpio perchè il sistema non ha avuto il tempo di generare l'altra risposta controinsulare ovvero il glutatione.

Tra l'altro tornando al concetto androgeni abbiamo che poca insulina ne aumenta il livello (ma come detto io sono convinto che aumenti il livello totale diminuendo il libero, bloccando quindi questo equilibrio dinamico in una condizione più statica) molta ne fa scendere il livello totale dato che si libera, ma aumentando la sua azione in quanto l'androgeno diminuisce si, ma aumenta la sua frazione libera. Ma sappiamo che l'insulina è legata ai carboidrati per la stimolazione, ma al computo calorico pe ril suo effetto (riversare tanta insuluna nel circolo ematico se si è sottonutriti non crea danni, mentre anche poca se si è ipernutriti aggrava la resistenza), ma sappiamo che l'entità dei pasti gioca un ruolo molto importante, giacchè più che sulla secrezione gioca un ruolo sulla sua azione (di nuovo se siete sottonutriti e mangiate 1000 ckal in un pasto ne viene immessa tanta ma la sua azione sarà libera dal blocco rispetto a uno che è in resistenza insulina).

Sappiamo comunque che se si usano carbo a basso ig e diete ipocaloriche i livelli di testosterone in caso non si raggiunga il fabbisogno energetico scende.

Inoltre abbiamo che i grassi aumentano la quota totale di androgeni e di testosterone totale.

Ora la domanda da un milione di dollari, avendo 3 parametri ovvero i carboidrati, i grassi e l'entità calorica, posso regolare il modo con il quale il mio corpo risponderà con gli androgeni?

Posso tenere l'insulina bassa ma il testosterone alto, c'è un punto di equilibrio che mi permette ciò?

La risposta l'abbiamo in parte trovata e in parte è individuale.

Sappiamo che con carbo a basso ig, possiamo stimolare di poco l'insulina e sappiamo che contenendo la quota calorica possiamo massimizzarne l'azione. Ma questo porterà a un inevitabile diminuizione di testosterone, e qui entrano in gioco i grassi, specialmente saturi che non inficeranno la resistenza insulinica ma aiuteranno a tenere i livelli di androgeni alti o meglio non troppo bassi.

Stessa logica per insulina glucagone, secondo me non è il rapporto carboidrati proteine a determinare il tutto, ma semmai i 3 parametri: carboidrati, grassi, entità calorica dei pasti.

Troppi carboidrati e troppe calorie = aumentata secrezione insulinica e difficoltà nel suo uso (non va dimenticato che se i carboidrati sono veramente tanti il corpo li converte in grassi saturi che rendono difficoltoso l'utilizzo dell'insulina)

Troppi carboidrati ma poche calorie = aumentata secrezione insulinica, ma caduta glicemica post prandiale.

Troppi grassi (si parla sempre in paragone ai carboidrati) troppe calorie = picco glicmemico basso, bassa secrezione insulina (almeno iniziale) ma nel tempo sarà costretta ad aumentare perchè i grassi so troppi.

Troppi grassi ma poche calorie = picco glicemico basso, bassa secrezione insulinica, ma essendo poche le calorie alal lunga si dovrà metter mano al cortisolo.

Un caso particolare da analizzare è pochi carboidrati, media quota grassi e tante proteine con dieta ipocalorica = l'insuliana viene poco stimolata e la sua azione è poco bloccata dai grassi se le calorie so poche, ma il sistema velocemente dovra catabolizzare i depositi di glucosio altresì catabolizzare le proteine ematiche e poi muscolari (senza resistenza insulinica gli amminoacidi affluiscono liberamente ai tessuti e non li gonfiano facendo ritensione idrica), ergo sembrerà che a parità di calorie l'insulina venga stimolata di meno e il glucagone di più, ma in efeftti è solo la rispsoat messa in atto dall'organismo a quello stile di vita (almeno alimentare). Se il soggetto è grasso inizierà a dimagrire perchè il glucagone incentiverà la chetosi, ma una volta magro i livelli d cortisolo aumenteranno sempre di più (ecco perchè gli atleti con la zona alla lunga vanno in stallo). Se la persona è magra e fa una simile dieta, partendo da alti livelli di cortisolo si mette ad assecondare una condizione già presente, se poi parte da alti livelli di cortisolo per colpa della resistenza insulinica uan dieta del genere peggiora nettamente la sua condizione, dato che è assai banale che essendo resistente all'insulina non può ricaricarsi di amminoacidi e paradossalmente vedrà accumularli nei tessuti con conseguente ritensione idrica nonchè avre disturbi di acidosi.

Ma allora che cavolo deve fare uno che è magro e si trova in resistenza insulinica?

Diminuire la calorie assumendo almeno il 40-50% da carboidrati che bloccano l'onda di cortisolo, assumere una buona quota di grassi, con saturi che rallentano la caduta glicemica, le basse calorie impediranno una ulteriore resistenza insulinica. Limitare le proteine, se non si possono usare inutile assumerle, tanto dalla resistenza insulinica uscirà presto.

Saltare qualche pasto di sera, almeno due a settimana, aumenterà la capacità di azione dell'insulina, ricordare che iperinsulinemia e resistenza insulinica so due cose diverse, così come lo sono il diabete 1, dove l'insulina non si produce o se ne produce poco, e il diabete 2 dove si produce ma non ha effetto.

Riposarsi per far si di tenersi lontano da stress, questo aiuta nel recupero.

Ma allora qualcuno poterbbe dire come lo mettiamo il peso?

Siccome stare in omeostasi implica costanza di peso, basterà uno o due giorni, mangiare oltre le proprie facoltà, la ripresa dalla iperinsulinemia e ipercortisolemia e il riposo daranno la capacità di produrr einsulina e cortisolo inq uel frangente che faranno si di produrre finalmente più sottocutaneo e quindi di uscire dalle sabbie mobili della resistenza insulinica.

Queste sono le conclusioni alle quali sono giunto non analizzando il meccanismo con chi va, ma con chi non va.

Ogni lieve eccesso calorico affrontato nelle giuste condizioni da la facoltà di affrontarlo meglio in seguito, s eil corpo ogni mese si adatta a sopportare sfori di 50 kcala settimana in un anno ne sopporterà 600, grazie alla moltiplicazione delel cellule adipose operate da insulina e cortisolo.

Ma lo sforo indica temporanea perdita di adattabilità, questo e quanto.

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Scusate altra cosa.

Ma se il corpo si protegge dalla caduta glicemica immettendo cortisolo, questo vuol dire che resistenza o meno all'insulina, depositi pieni o vuoti si ha comunque caduta di glicemia avvertita con malessere da parte del cervello e estrema fame.

In poche parole resistenza o meno all'insulina i carboidrati ad alto indice glicemico imporranno comunque di mangiare anche se non si ha fame e se non si è resistenti all'insulina a meno che il corpo non converta l'eccesso velocemente in grasso, inq uesto contesto si deve sperare paradossalmente di avere tutte le riserve piene e di produrre rapidamente grasso per avitare che la glicemia scenda rapidamente e il sistema sia costretto a immettere cortisolo.

Morale i carboidrati ad alto ig creano sempre e comunque ipoglicemia reattiva!!! Ora quando ci si allena si brucia semplicemente di più e quindi l'assunzione di carboidrati ad alto ig non crea problemi non perchè le riserve so vuote cosa che è pure falsa, ma perchè anche se si saturano l'altra ipoglicemia reattiva sarà compensata dal successivo equilibrato pasto e quindi un surplus sarà diluito grazie all'innalzamento dei consumi metabolici dovuti all'allenamento stesso.

Ironico è grazie al catabolismo genrato dall'allenamento in un regime isocalorico che il corpo riesce a far fronte all'aumentate introduzioni create dal pasto post work out e dal pasto post pasto post work out che ha ingenerato ipoglicemia.

In pratica se si consumassero carbo ad alto ig non subito dopo l'allenamento ma dopo di esso e con un tempo tale da generare ipoglicemia reattiva, si massimizzerebbe l'azione insulinica e minimizzerebbe quelal cortisonica. Come volevasi dimostrare mangiare subito dopo allenamento carbo ad alto ig non ha senso, semmai è meglio farlo 1 o 2 ore prima del pasto serale (tempo dipende da quando si ripresenta la glicemia reattiva, se si ripresenta dopo 15 minuti paradossalmente dopo i carbo ad alto ig avrebbe senso consumare il pasto abituale).

Inoltre questo dimostra cosa che già sapevamo, l'infondatezza di mangiare carbo ad alto ig prima dell'allenamneto, altrimenti si arriva si con i depositivi pieni ma con lo stato ormonale sbagliato, dato che in natura un animale se mangia non ha bisogno di cercarsi il cibo, ma di usarlo per svolgere i compiti previsti dalla natura stessa (riparazione danni, ripristino riserve, riproduzione, ecc). Se c'è tanta insulina abbiamo il serbatoio pieno ma non possiamo usarlo, se poi la glicemia crolla a picco l'abbiamo pieno ma abbiamo nel motore poca benzina e non possiamo prelevarne altra.

Dopo esserci allenati, supponendo che partivamo da uno stato energetico e ormonale normale, abbiamo nutrimento in circolo, non ha senso mandarne altro, aumentiamo solo il livello di insulina, dato che il segnale deve essere amplificato affinchè porti il suo messaggio, ma possiamo sfruttare una caratteristica negativa dei carbo ad alto ig a nostro favore, ovvero l'ipogliemia reattiva che accoppiata alla sensibilità insulinica, genera l'ingresso di ingenti fonti di energia e di materia plastica nel sistema, spingendolo all'anabolismo, cosa che comunque va usata per ovvi motivi con cautela.

Suppongo che su questo scritto qua siamo quasi tutti d'ccordo.


   
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(@pondle)
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Concordo Salvio,
continuo però a non capire pechè chi voglia ingrassare non spinga su monoinsaturi e polinsaturi Pensavo fosse una bafggianata o una cosa poco praticabile invece in un libro sdi saears cher ho trovato a poco prezzo intitolato "7 giorni con la zona" ci sono una serie di domande su come ovviare a i problemi della zona. Alla domanda "come faccio a guadagnare peso?" La risposta è: "Aumentare i grassi "buoni"..."
Certo bersi l'olio di oliva non è il massimo del gusto ma ti becchi un botto di calòorie con tanto di vit. E antiossidante.
Personalmente dei saturi non mi fido molto.
Ciao


   
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(@salvio)
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Ah certo, peccato che il tuo corpo appena può sintetizza si acido oleico, ma anche grassi saturi.

Senza grassi saturi per quanto tu possa mangiare entro poco avrai fame.

Tre sono le cose che ritardano la fame iniziale: proteine, grassi saturi e fibre.


   
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Eva
 Eva
(@eva)
Membro
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Aproposito di acido oleico, due domande:
-è vero che è essenziale?
-e che si trova solo nell'oliva e nel suo olio? Per esempio nell'avocado c'è o no?


   
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Tropico
(@tropico)
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Tocco livelli di di introito da olio di oliva anche di 40-50gr al giorno.
Durante il periodo in cui ho provato l'high fat me ne facevo fuori una roba assurda, mezzo litro in 6-7 giorni.
Insieme a un panetto di burro da 250gr a settimana.
É vero, si cresce,ho toccato il punto massimo di peso a dicembre,71Kg,ora sono a circa 69 ma ho più palestra alle spalle...
L'high fat soprattutto da saturi mi ha fatto diventare massiccio...di certo non ti asciughi,ma non cresce il grasso corporeo,e i muscoli sono belli pieni.
Poi dopo ho avuto il problema intestinale e ho perso un pò di peso e ho riniziato a mangiare meno estremo.
Comunque i grassi mi davano una aggressività sotto i pesi impareggiabile..il testosterone evidentemente s'erafatto sentire.
Credo comunque che per mantenere una dieta così vada ciclizzata.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
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Ah certo, peccato che il tuo corpo appena può sintetizza si acido oleico, ma anche grassi saturi.

Aproposito di acido oleico, due domande:
-è vero che è essenziale?
-e che si trova solo nell'oliva e nel suo olio? Per esempio nell'avocado c'è o no?

Come ti diceva Salvio,l'acido oleico si forma a partire da altri grassi.
Mangiando grasso saturo animale ci sarà anche una certa frazione di acido stearico che nel corpo verrà desaturato in oleico.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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