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[LATTE] animale: alimento killer o bevanda salutifera?

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(@salvio)
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Io dovrei capire se stimola l'insulina anche da crudo, perchè questo ci dirà come si comporta a lilvello metabolico.

Non ricordo chi disse che i latticini stimolavano un forte anabolismo, che era innaturale per il corpo; credo avesse ragione, specialmente se uno si trova sotto uno stato catabolico, dato che se i carboidrati stimolano l'insulina, la stimolano in risposta al carico glicemico, quindi la sua stimolazione ha un senso, dato che, se non intervenisse, il carico glicemico in caso di riserve sature ci sarebbe fatale, mentre in caso di carenza di risorse l'insulina provvede all'anabolismo, ripristinando le riserve energetiche (anabolismo è anche ripristinare le riserve non solo crescere).

Dovremmo comunque distinguere tra stimolazione dell'anabolismo e stimolazione del metabolismo, purtroppo sono concetti molto simili ma completamente diversi.

I latticini stimolando l'insulina, aumentano il rate metabolico, ovvero l'anabolismo, ma senza carboidrati, in teoria dovrebbero spingere il sistema a usare meccanismi per poi bruciare gli amminoacidi che l'insulina spara nei tessuti.

In teoria i latticini dovrebbero giovare a chi è mesomorfo o endomorfo, ma danneggiare chi è ectomorfo portandolo in un maggior stato di catabolismo proteico.

Se poi vi è deficit di cortisolo, il risultato è devastante, visto che il cortisolo è indispensabile affinchè il corpo, bruci le proteine per produrre energia.


   
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Tropico
(@tropico)
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http://www.raw-milk-facts.com/hormones.html non è come uno
studio scientifico ma è una buona partenza, tra l'altro mi ha fatto sapere che
il luppolo contiene un potente estrogeno,e che a ben vedere fitoestrogeni ed
ormoni negli alimenti sono presenti da sempre, ricordo a titolo di esempio
isoflavoni e lignani. Comunque il latte per promuovere la crescita del vitello
ne ha tanti, se per alcuni tipo l'EPO non può che farci aumentare le
prestazioni, per altri tipo i fattori di crescita IGF-1 non si può che stare in
allerta, o indagare meglio, perchè questi fattori di crescita poi nei tessuti
bersaglio inducono ipertrofia. Certo il cibo implica sempre una risposta
ormonale nell'uomo, ma in maniera indiretta, quindi la preoccupazione è lecita
per certi ormoni, bisognerebbe trovare almeno degli studi scientifici per capire
se il sospetto è fondato.
@ Salvio: Se non ricordo male, in tutte le cose che
ho letto, spero di ritrovarlo il pezzo, era citato il fatto che il latte crudo e
intero stimoli meno l'insulina anche perchè lo svuotamento gastrico era più
lento.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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[video=youtube] http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=kL7yFl5OkBs [/video]

E' utile per quanto riguarda la campagna sicurezza del latte crudo quanto ha da dire questo signore.
Per quanto riguarda l'alimentazione delle vacche da latte ci sono alcuni distributori che vendono latte crudo e biologico, che dovrebbe garantire una qualità alimentare migliore per le vacche.
Comunque mi interesserebbe quello studio fedex, vedi se riesci a ritrovarlo, avevo proprio intenzione di consumare il latte crudo nel dopo allenamento, in modo che la risposta insulinica fosse utile a fini muscolari.
Una ventata di estrogeni... http://pubs.acs.org/doi/abs/10.1021/jf061972e

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fabio meloni
(@fabietto)
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Topic starter  

Il latte sembra diventato argomento d'attualità ultimamente

fresco fresco di newsletter
http://www.nutrition-foundation.it/news.php?act=visual&nid=001551

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
(@tropico)
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Ma penso un pò... anche se non si fa menzione al tipo di latte usato. Per
quanto riguarda gli ormoni la questione rimane aperta,più che l'IGF-1 il
problema può derivare dal carico di estrogeni, confido nel fatto che la
digestione ne distrugga gran parte anche se come per gli enzimi il latte offre
una certa protezione. L'unica sarebbe trovare uno studio comparativo coi livelli
ormonali misurati nel sangue. Devo cercare tra i miei files perchè avevo
qualcosa del genere, in comparazione anche con la soia.

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Tropico
(@tropico)
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Il punto di vista di Perugini Billi sul latte http://www.dottorperuginibilli.it/index.php/articoli/186

Latte scremato e tumori
Il latte scremato è stato presentato per anni con entusiasmo come la bevanda perfetta, che fornisce minerali e vitamine, ma non i pericolosi grassi che fanno venire l’infarto, presenti invece nel latte intero. Diversi studi hanno anche attribuito ai grassi la colpa dell’aumento di tumore riscontrato nelle persone che fanno abituale consumo di latte e derivati. Tuttavia, recenti studi dimostrano che la verità potrebbe essere l’esatto contrario: è l’eliminazione del grasso dal latte che aumenta l’effetto cancerogeno. Uno studio americano (National Health and Nutrition Examination Epidemiologic Followup Study), che ha coinvolto 3.600 uomini ed è durato 10 anni, ha messo in evidenza che il maggiore consumo di latticini era associato alla più alta incidenza di tumore alla prostata e viceversa. Tuttavia, quando i ricercatori hanno analizzato attentamente il tipo di latticino si sono accorti che il rischio di tumore era alto solo con i latticini “magri” o “scremati”, latte compreso, e non con quelli “interi”. Addirittura, il consumo di latte intero conferiva una certa protezione verso il cancro.

Lo Harvard’s Physicians’ Health Study, che ha coinvolto 20.000 uomini ed è durato 11 anni, è giunto alla stessa conclusione: il rischio di tumore alla prostata era maggiore in chi beveva latte scremato. Stesso risultato, lo hanno dato altri studi, come quello prospettico norvegese, che ha coinvolto 25.000 uomini, e uno condotto da un ricercatore della NASA (Dr W.B. Grant, NASA Langley Research Center Virginia), che ha valutato la relazione tra tumore della prostata e consumo di latte in 41 nazioni.

Il calcio - Il grasso del latte, che ormai rifiutiamo con orrore, contiene le vitamine D e A, entrambe necessarie per l’assorbimento e l’utilizzo del calcio e delle proteine a livello intestinale. Senza queste vitamine, non solo il calcio e le proteine hanno difficoltà ad entrare nel corpo, ma, se non utilizzate e in eccesso, possono addirittura fare dei seri danni. Inoltre, se al latte scremato l’industria alimentare ci aggiunge intenzionalmente altro calcio (perché il calcio fa tanto bene alle ossa…ma anche alle vendite), allora le cose si possono complicare.

Il calcio, soprattutto in quantità eccessive, ha alcuni effetti indesiderati: sopprime la produzione di calcitriolo, che è la forma ormonale della vitamina D. Siccome il calcitriolo ha proprietà anticancerogene a livello delle cellule prostatiche, gli scienziati credono che la riduzione dei livelli di questa vitamina nel sangue aumenti il rischio di tumore alla prostata. In effetti, un recente studio dell’Università di Harvard ha mostrato che l’assunzione di quantità eccessive di calcio – sia con integratori, sia con la dieta – è associato ad una riduzione dei livelli calcitriolo e ad un aumento del tumore della prostata. Anche lo studio norvegese, che ho già citato, ha mostrato un’associazione tra calcio e questo tipo di tumore.

Mentre gli effetti soppressivi del calcio presente nel latte intero sono probabilmente contrastati dalla contemporanea presenza di vitamina D, che si trova nel grasso, questo non succede nel latte magro, che tende ad essere povero della preziosa vitamina. La conferma ci viene da alcuni studi che hanno messo a confronto vari tipi di latte: il consumo di quello scremato o parzialmente scremato è associato ad una maggiore incidenza di tumore alla prostata. Per inciso, la vitamina D che molte aziende oggi aggiungono al latte scremato non conta, considerato che in mancanza di grasso viene poco assorbita. Quindi, si può ragionevolmente concludere che quando il calcio è separato dal grasso del latte diventa potenzialmente tossico.

L’acido linoleico coniugato - Con il grasso al latte scremato non vengono tolte solo preziose vitamine, ma anche un importante fattore protettivo per la salute, l’acido linoleico coniugato (CLA = conjugated linoleic acid). Il CLA è stato scoperto circa 20 anni fa ed è considerato un potente anticancerogeno. In laboratorio il CLA del latte di mucche allevate brade è stato in grado di ridurre le dimensioni del tumore del seno e del colon rispettivamente del 58 e del 90%.

Nonostante il fatto che i moderni metodi di allevamento abbiano ridotto notevolmente la presenza di questa sostanza nel latte e nei suoi derivati, uno studio ha messo in evidenza che le donne che consumavano quattro o più porzioni di latticini grassi avevano la metà del rischio di cancro al colon rispetto a donne che ne consumavano meno di una…i latticini scremati e magri non hanno mostrato lo stesso risultato. I ricercatori credono che l’effetto protettivo sia dovuto al CLA, ma non escludono altri fattori che si trovano sempre nel grasso, come la sfingomielina e i lipidi eterici.

Il CLA potrebbe essere in grado di proteggere dal cancro della prostata cancellando gli effetti di alcuni fattori di crescita potenzialmente cancerogeni, come l’Insulin Growth Factor-1 (IGF-1). Per altro questo fattore è presente sia nel latte vaccino, sia in quello umano. Siccome le mucche sono munte durante dopo la gravidanza - quando i fattori di crescita sono al massimo della loro concentrazione – gli scienziati sono preoccupati del fatto che consumare formaggi e latte possa aumentare i livelli di IGF-1 nel corpo umano e stimolare reazioni tumorali. In effetti, alti livelli di IGF-1 nel sangue sono stati recentemente associati ad una maggiore incidenza dei tumori dello stomaco, del seno, dei polmoni, della pelle, del pancreas, della prostata e dei tumori infantili. L’associazione con quello della prostata appare piuttosto forte: in uno studio, gli uomini con i più alti livelli di IGF-1 il rischio era quattro volte maggiore.

Che l’IGF-1 nel latte sia così pericoloso non è ancora del tutto confermato. Tuttavia, per quanto riguarda il rischio di tumore una cosa è certa, il latte scremato è decisamente più pericoloso di quello intero.

Latte scremato e infertilità
I pericoli del latte scremato non riguardano solo gli uomini e non è limitato al tumore. Gli scienziati di Harvard hanno recentemente confermato un legame tra il consumo di latticini magri e l’aumento del rischio di infertilità nelle donne, dovuto all’incapacità di ovulare (infertilità anovulatoria). Nelle donne, di età compresa tra i 24 e i 42 anni, che consumavano due o più porzioni di latticini magri al giorno, come latte e yogurt, l’infertilità aumentava dell’85% rispetto alle donne che consumavano quantità inferiori. Al contrario, l’aggiunta di una porzione giornaliera di latte intero riduceva il rischio di infertilità di oltre il 50%. Anche altri prodotti “grassi” derivati dal latte, come il gelato, sono stati associati ad un minore rischio di infertilità.
In alcuni precedenti studi si era pensato che il lattosio potesse essere la vera causa dell’infertilità anovulatoria, ma più recenti valutazioni hanno scartato questa ipotesi. I ricercatori sono invece convinti che nel latte scremato venga meno la presenza di un fattore liposolubile che stimola la funzione ovarica.

Latte scremato e tumori ovarici
Anche per quanto riguarda il rischio di tumore all’ovaio i ricercatori hanno mostrato come questo sia associato al consumo di latte scremato o parzialmente scremato. Nello studio Brigham and Women’s Hospital Nurses’ Health Study, che ha preso in considerazione oltre 80.000 donne, si è visto che quelle che consumavano una o più porzioni di latte scremato o parzialmente scremato al giorno avevano un rischio di tumore ovarico di qualsiasi tipo superiore del 32% e un rischio del 69% per i tumori più aggressivi, rispetto alle donne che ne consumavano meno di tre porzioni al mese. Similmente, il Iowa Women’s Health Study ha dimostrato che il consumo di latte scremato e non di quello intero è associato in modo significativo al rischio di cancro.

Conclusione
A onor del vero, non tutti gli studi dimostrano che il consumo del latte scremato è associato al rischio di tumore. In uno di questi, per esempio, si è visto che era il consumo del latte intero ad aumentare di tre volte del rischio di tumore ovarico e che il latte scremato invece aveva un effetto protettivo. Tuttavia, questo studio si è basato sulla raccolta di casi clinici, cioè si tratta di uno studio retrospettivo, metodologia meno affidabile di quella che prende in considerazione lo studio di persone in cui la malattia non si è ancora manifestata (studio prospettico). Questo fatto è stato recentemente confermato da alcuni studiosi che hanno raccolto e analizzato tutti gli studi che mettevano in relazione il consumo di latticini con il tumore dell’ovaio: gli studi prospettici mostravano che il consumo di latte scremato e non quello di latte intero è associato ad un aumento del rischio di tumore.

Per quanto riguarda la relazione tra consumo di latte e altri tipi di tumori (prostata, polmoni, colon, stomaco e pancreas), dagli studi complessivamente emerge, ancora una volta, che è il pericolo si nasconde soprattutto nel latte e nei latticini privati del loro grasso.

Il vero latte
Se non avete particolari intolleranze al latte, bevetelo tranquillamente. Si tratta solo di scegliere il migliore. Quale? Innanzitutto, quello munto da una mucca che si nutre principalmente di erba, che ha la possibilità di muoversi all’aperto, che non viene imbottita di farmaci, che non viene spremuta come un limone da chi la alleva…scartiamo subito la gran parte del latte commerciale, proveniente da allevamenti intensivi in cui le mucche sono macchine più che esseri viventi. Poi, il latte deve essere intero, assolutamente intero! Per poterlo commercializzare, la pastorizzazione è obbligatoria, sebbene la tecnologia moderna può rendere superflua la pastorizzazione e restituirci il latte di una volta. Recentemente, infatti, piccoli produttori si sono attrezzati con distributori automatici di latte intero, fresco, non pastorizzato e non omogeneizzato. I consumatori si recano direttamente in cascina e riempiono le loro bottiglie. È un latte sicuro e, se le mucche sono allevate anche ad erba, allora diventa una fonte garantita di benessere. In questo modo, per altro, i piccoli allevatori evitano di scomparire schiacciati dalle grandi aziende che producono tanto e a poco prezzo, condizionando il mercato. Da evitare, seppur interi e biologici, sono anche quelli omogeneizzati.

“Interi” devono essere anche lo yogurt e i latticini (ad esclusione di alcuni prodotti tradizionalmente fatti con latte scremato).

Da evitare tutto il resto: quelli non biologici (spesso zeppi di residui di pesticidi e di farmaci), quelli scremati, parzialmente scremati, quelli “ad alta digeribilità”, quelli senza lattosio, quelli addizionati con vitamine (chiedetevi dove sono finite quelle che aveva in origine), quelli con omega-3, quelli a lunga conservazione, anche se interi e di origine biologica, insomma, tutti quelli manipolati, trasformati, cui qualcosa è stato tolto o aggiunto. Non lasciate che un alimento completo come il latte venga manomesso per assurde mode e puri interessi economici.

e il punto di vista di Massimo Pandiani:

Bere latte a bassa percentuale di grassi o senza grassi può aumentare nell’uomo il rischio di cancro prostatico, mentre l’assunzione di vitamina D e calcio sembra avere poca o nessuna correlazione, secondo due nuovi studi.

Il primo, che ha valutato oltre 82.000 uomini fra i 45 e 72 anni, ha dimostrato che, durante un periodo di otto anni di follow up, nè il calcio nè la vitamina D da qualsiasi fonte hanno aumentato il rischio di cancro della prostata.

Tuttavia, ulteriori analisi dei ricercatori dell’University of Hawaii sui gruppi alimentari e sul consumo di latticini hanno trovato che bere latte a bassa percentuale di grassi o senza grassi ha aumentato il rischio di tumori localizzati o di tumori non-aggressivi, mentre il latte intero ha fatto diminuire questo rischio.

Un secondo studio dei ricercatori del National Cancer Institute at the National Institutes of Health ha studiato il rapporto fra calcio e vitamina D e cancro della prostata in quasi 300.000 uomini.

Dopo un periodo di sei anni di follow up, il latte scremato è stato collegato al cancro avanzato della prostata, mentre il calcio da alimento non caseario è stato collegato ad un rischio ridotto di cancro non-avanzato della prostata.

Reuters 2 Gennaio, 2008

American Journal of Epidemiology 2007 166(11):1259-1269

American Journal of Epidemiology 2007 166(11):1270-1279

Commento:

I latticini sono stati a lungo collegati al cancro prostatico e la teoria più popolare sul perchè di questa correlazione è perché il calcio, a livelli elevati, può alterare la funzione dell’enzima che converte la vitamina D nella sua forma attiva 1.25 diidrossivitamina D.

Così, nel tempo, consumando troppo calcio, si potrebbe realmente depletare l’organismo di vitamina D ad azione antitumorale.

La prova che i latticini pastorizzati contribuiscono al cancro della prostata è ragionevolmente notevole. Per esempio:

• A livello mondiale, gli uomini sembrano molto più predisposti al cancro prostatico nei paesi in cui il consumo di latticini è elevato.
• In uno studio durato dieci anni su quasi 21.000 medici maschi, coloro che consumavano almeno 2.5 porzioni di latticini al giorno avevano un 30 per cento di probabilità in più di sviluppare cancro della prostata rispetto ai medici che consumavano meno della metà delle porzioni.

Se siete dei sostenitori della medicina naturale probabilmente vi state domandando quale tipo di latte sia stato preso in considerazione nello studio, in quanto c’è una notevole differenza fra latte grezzo e pastorizzato. Mi piacerebbe conoscere l’effetto del latte non pastorizzato sul rischio di cancro prostatico e ritengo che sarebbe preventivo.

Il latte intero ed il latte pastorizzato sono due alimenti completamente differenti, con il primo promotore di salute.

Uno studio dell’anno scorso del Dott. Loren Cordain ha citato 25 pubblicazioni che evidenziavano come l’aumento del tasso di cancro bevendo latte pastorizzato fosse dovuto alla betacellulina, un fattore di sviluppo trovato nella frazione del siero del latte. Quando passa nel tratto digestivo dell’adulto intatta, la betacellulina viene in contatto con recettori e la circolazione che stimola lo sviluppo di cellule cancerogene nel corpo.

Il fattore che rende il latte crudo una scelta più sana in termini di protezione da cancro è la presenza di acido linoleico coniugato (CLA). Il CLA blocca l’effetto cancerogeno della betacellulina e ha impedito il cancro in vari studi di laboratorio, specialmente se associato con grassi saturi.

In ogni caso, l’assunzione di latte crudo dipende dalla tipologia nutrizionale. Per alcune persone il latte crudo è ideale, mentre per altri no.
http://www.massimopandiani.it/?p=788

Qui c'è una analisi critica tra la correlazione di betacelluline e cancro e le affermazioni di cordain http://www.realmilk.com/betacellulin.html

Facendo una conclusione di tutti questi studi viene fuori che i rischi legati al cancro sono da attribuire ai latti scremati e/o pastorizzati.
Sugli studi che analizzano certe correlazioni tra alimento e cancro mi pongo in una condizione di forte scetticismo, anche quando questi possono favorire la mia tesi, cerco di non considerarli. Molti studi, ad esempio sui grassi, proteine o latticini, riferiscono di campioni di persone analizzati in X anni (1anno o 2 o 10 etc) valutando un solo parametro. Per me è impossibile fare delle valutazioni del genere quando le variabili in gioco sono infinite, perchè le persone hanno stili alimentari e abitudini differenti, per cui una persona sedentaria che fuma e beve e mangia junk food e poi mangia anche l'alimento oggetto dello studio avrà una risposta differente da un tizio sportivo che mangia paleo ad esempio, per quello gli studi si contraddicono in continuazione.
Trovo più indicativo guardare le abitudini dei popoli nei secoli e millenni correlate alla malattia/benessere, quello che fece Price insomma.
Per concludere io penso che la parte grassa del latte sia fondamentale,e toglierla è un grosso sbaglio, anche molti di noi nel forum mangiano burro o ghee appunto perchè ritengono questo grasso non cattivo.
La risposta glicemica comunque anche nel latte crudo non credo che sia media o bassa, per cui se dovessi scegliere un momento migliore per berlo lo farei dopo l'allenamento, come alcuni ciclisti professionisti fanno dopo una tappa, ovvero mangiare molto yogurt sfruttando la risposta insulinica.
Il mio ultimo step sul latte è indagare l'abitudine dei Masai, forti consumatori di latte -crudo ovviamente- .

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(@fedex)
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si alla fine come sempre l'osservazione empirica stile Price è il metodo più
valido.. i masai il latte lo consumano per lo più fermentato come i caucasici
che lo consumavano sotto forma di kefir


   
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Tropico
(@tropico)
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Sì è vero i masai usano anche fermentarlo, a volte usano la carica
batterica delle feci comunque
probabilmente non campano abbastanza per avere cancro da latte,la media di morte
è di 46 anni. Con la quantità che ne consumano però anche a 30 e 40 anni
ingerendolo in forte quantità tutti i giorni dovrebbe portare a qualche
squilibrio, sempre che faccia male. Sul latte anche Hertoghe ne parla male,
anche se non fa distinzioni tra crudo e pastorizzato.

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(@fedex)
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si i latticini tutti hertoghe non li vede bene, anke perchè inibiscono la
tiroide rallentandone l'attività


   
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Tropico
(@tropico)
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Il latte contiene tracce di tiramina, è questo di cui parla Hertoghe? Non
rammento questa cosa, su che parte del libro ne parla così vado ad
indagare?
Se è per la tiramina allora non mi preoccupo, le banane e l'avocado
ne contengono di più.
I formaggi stagionati in genere ne sono ricchi ma non
ho intenzione di mangiarli, sto valutando solo il latte crudo come dopo
allenamento o sporadico pasto/colazione.
Secondo questo riassunto il latte
intero come contenuto di tirosina si trova in una posizione molto bassa,
inferiore a tantissimi cibi di uso comune http://www.valori-alimenti.com/cerca/tirosina.php
Che io
sappia il latte intero ha un buon contenuto di iodio, e questo dovrebbe favorire
il funzionamento della tiroide.

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Tropico
(@tropico)
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http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/0300962971900260
Effetto sui topi maschi del fattore gonadotropico-simile trovato nel latte
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http://www.google.it/url?sa=t&source=web&cd=3&ved=0CC8QFjAC&url=http%3A%2F%2Fjhs.pharm.or.jp%2Fdata%2F52(4)%2F52_419.pdf&rct=j&q=whole%20milk%20rat&ei=XZ4hTpTDE8OXOuXCpfEO&usg=AFQjCNE9WAjhDqsf8cY9cawtVGZUiDBuDQ&cad=rja
Effetto sui topi del latte intero commerciale su tumori prostatici e vescicole seminali, tra le ipotesi, si parla di causa probabile l'effetto estrogenico del latte intero.
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http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=farlow%20milk
Aumento dei livelli di metaboliti degli estrogeni (EM) sono associati con tumori del sistema riproduttivo. Una potenziale fonte dietetica di EM è il latte. In questo studio, le quantità assolute di non coniugata (gratuito) e non coniugata più coniugata (totale) EM sono stati misurati in una varietà di latte commerciale (intero, 2%, scremato e latticello). I risultati mostrano che il latte testati contengono livelli considerevoli di EM, tuttavia, i livelli di EM non coniugati nel latte scremato sono stati notevolmente inferiore a quello osservato nel latte intero, 2% di latte e latticello. Latte intero contenuto i più bassi livelli generali di EM, mentre latticello conteneva la più alta. Come anticipato, il latte di soia non conteneva il mammifero EM misurati con questo metodo. I livelli relativamente elevati di estrogeni catecol individuata in prodotti lattiero sostengono la teoria che il consumo di latte è una fonte di EM e la loro ingestione può avere un'influenza dieta sul rischio di cancro.
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www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17582116
http://www.docstoc.com/docs/61196658/Estrogens-in-bovine-milk-Effects-of-milk-synthesis-pregnancy-mastitis-and-implications-to-consumers&ei=X6whTofvEc2VOsHepfEO&sa=X&oi=translate&ct=result&resnum=6&ved=0CFkQ7gEwBTgK&prev=/search%3Fq%3Dwhole%2Bmilk%2Bestrogen%26start%3D10%26hl%3Dit%26safe%3Doff%26client%3Dfirefox-a%26sa%3DN%26rls%3Dorg.mozilla:it:official%26biw%3D1920%26bih%3D1037%26prmd%3Divn s">Studio Intero
Alcune persone hanno espresso preoccupazione per gli estrogeni negli alimenti a causa del loro potenziale per promuovere la crescita di estrogeno-sensibili le cellule tumorali (mammella, dell'ovaio, dell'utero e della prostata) negli esseri umani. I ricercatori hanno segnalato concentrazioni di estrogeni nel latte, ma pochi campioni di latte che contengono grassi sono stati analizzati. Inoltre, i meccanismi attraverso i quali gli estrogeni si accumulano nel latte non sono ben definiti. Gli obiettivi di questa ricerca sono stati per quantificare estrone (E1) e 17-beta-estradiolo (E2) concentrazioni prime, campioni di latte pastorizzato / omogeneizzato, e commerciale e confrontare la massa consumato in prodotti caseari a 24-h tassi di produzione di questi ormoni negli esseri umani . Inoltre, i meccanismi che possono contribuire all'accumulo di E1 ed E2 nel latte sono stati studiati. Per soddisfare il primo obiettivo campioni di latte crudo e commerciali sono stati raccolti e la composizione del latte è stato registrato. E1 ed E2 sono stati quantificati mediante il test radioimmunologico dopo estrazione con solvente organico e Sephadex LH-20 cromatografia su colonna. Concentrazioni di E2 a latte crudo intero in media 1.4 + / - 0,2 pg / mL da vacche di tutte le fasi della riproduzione, e 0,3, 0,9 e 5,0 pg / mL dalle mucche in trimestri 1, 2 e 3 della gravidanza, rispettivamente. E1 concentrazioni nel latte media 0,6, 7,9 e 27,1 pg / mL dalle mucche in trimestri 1, 2 e 3 della gravidanza, rispettivamente. Pastorizzazione / omogeneizzazione di trattamento non ha influenzato significativamente le concentrazioni di E2 nel latte. Le concentrazioni di E1 ed E2 in commercio scremato, 1%, 2%, e campioni di latte intero media di 2.9, 4.2, 5.7, e 7.9 pg E1/mL e 0,4, 0,6, 0,9 e 1,1 pg latte E2/mL, rispettivamente. E 1 e le concentrazioni di E2 sono stati maggiori sotto forma di grasso del latte è aumentato (burro di panna mezzo e metà latte). Tuttavia, tipo di prodotto (convenzionali o biologiche) non ha alterato le concentrazioni di E1 ed E2 in questi prodotti. Si è concluso che la massa di E1 ed E 2 in una porzione di latte commerciale è stata bassa (0,01%) rispetto alle stime pubblicate di produzione di estrogeni da parte delle ovaie o del testicolo nell'uomo.
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La questione ormonale del latte è un argomento ad alto rischio, i presupposti della pericolosità ci sono tutti, crudo o non crudo, forse aveva ragione Arnold quando disse in Pumping Iron che il latte è per i bambini 😀

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Tropico
(@tropico)
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Ho riguardato la ricerca sulla soia e sulle whey che avevo, in uno studio
di 12 settimane su atleti novizi. Anche se lo studio conclude che i cambiamenti
ormonali non sono proprio significativi, le whey abbassano come la soia
l'estradiolo sierico, segno che hanno una attività bioattiva ormonale anche le
sieroproteine, e si dice che bisognerebbe fare ulteriori studi a questo
proposito.
Lo studio con i grafici e le discussioni è visionabile per intero
qui
Tanto per complicare un pò le cose, nel passato c'era
chi curava le malattie con successo col latte crudo http://www.goodreads.com/book/show/1072327.Milk_Diet_As_A_Remedy_For_Chronic_Disease

Mi
piacerebbe sapere cosa ne pensate.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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Ho trovato il libro del Dr.Porter che impiegava una dieta a base di latte
crudo per curare con successo molte malattie, contemporaneo ad Ehret tra l'altro

Scaricalo qui
Quando l'avrò letto vedremo se
anche lui ci ha messo il misticismo e la razza pura e la dieta perfetta e il
digiuno, non vorrei che avesse sostituito la frutta di Ehret con il latte

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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fabio meloni
(@fabietto)
Membro
Registrato: 13 anni fa
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Mi ricordo una diceria popolare che diceva di bere latte quando per esempio
si è bevuto qualche cosa di tossico accidentalmente/volontariamente:
disintossicante.
Comunque
l'argomento latte è troppo controverso. Continuo a pensare (sicuramente
sbagliando...ma chi sa?) che sia innaturale per un'adulto bere il
latte........per di più di un'altra specie. Poi visto e considerato l'iter
anomalo nell'allevamento della mucca (super stressata) da latte e visto che non
mi manca pure per nulla, continuo a non bere latte!
Se un domani decidessi
di reinserire tale alimento nella mia dieta, la mia scelta cadrebbe sicuramente
sul latte ovino........forse meglio caprino: quel tipo di animali, almeno nella
mia zona, raramente vengono alimentati a mangimi, sono molto "liberi" durante il
giorno di fare e mangiare quel che gli pare nei campi e cosa più curiosa, quando
proprio non ne possono più di mangiare e scorrazzare e sono stracariche di latte
tornano all'ovile sole solette e rilassate e appagate per farsi mungere

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
(@tropico)
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Scelta più che comprensibile, io alla fine non so che farò, mi piaceva
l'idea di berlo dopo allenamento ma ho paura del contenuto di estrogeni, in
molti studi si dice che il contenuto è minimo, anche da me c'era questa diceria
sul latte ed il veleno, probabilmente fornisce una sorta di protezione perchè fa
da buffer gastrico e magari impedisce l'assorbimento totale del veleno

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Ma se il latte crudo ti piace, se sai come è allevato il bestiame e da dove
proviene, se non ti crea problemi a livello gastrico e lo prendi solo nei giorni
di allenamento, penso che problemi non ce ne sono. Se lo trasformi in yogurt
penso che di problemi ce ne sono anche di meno.

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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