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Le origini dell'agricoltura

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Tropico
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The origins of agriculture
A biological perspective and a new hypothesis
by Greg Wadley and Angus Martin
Published in Australian Biologist 6: 96-105, June 1993

Cosa potrebbe guidare un elenco delle caratteristiche che definiscono la specie umana? Mentre la nostra visione di noi stessi non poteva evitare di evidenziare le nostre realizzazioni in ingegneria, arte, medicina, viaggi nello spazio e simili, in una più spassionata valutazione probabilmente l'agricoltura sposta tutti gli altri contendenti per la cima della lista. La maggior parte delle altre conquiste del genere umano sono seguite da questa. [...]
Continua (in inglese) qui http://www.ranprieur.com/readings/origins.html

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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 Muso
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Per approfondire consiglio la lettura di "armi, acciaiao e malattie" di jared diamond


   
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Tropico
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I primi cereali di Homo sapiens
Scoperte le più antiche testimonianze del consumo di cereali selvatiche della storia. Questi dati archeologici sono in accordo con altri rinvenuti in ogni parte del mondo, risalenti alla fine dell'ultima Era glaciale, circa 12.000 anni fa. In questo caso però i reperti sono datati all'inizio di quell'era, cioè a circa 90.000 anni prima

Il consumo di cereali selvatici tra le popolazioni di cacciatori e raccoglitori potrebbe essere molto più antico di quanto ritenuto finora, stando a una recente ricerca dell'Università di Calgary, in Canada, nell'ambito della quale gli archeologi hanno trovato il più antico esempio di dieta basata in buona parte su cereali e radici in una popolazione di Homo sapiens più di 100.000 anni fa.

Julio Mercader, ricercatore del Dipartimento di archeologia dell' Università di Calgary ha recuperato infatti decine di strumenti di osso in una profonda grotta in Mozambico che mostra come il sorgo selvatico, antenato del principale cereale consumato tutt'oggi nell'Africa sub-sahariana per produrre farina, pane, pappe e bevande alcoliche era presente nella “dispensa” di Homo sapiens insieme con palma, falsa banana (Enset ventricosum), il legume della specie Cajanus cajan e la patata africana.Si tratta della prima e più antica diretta evidenza di cereali pre-domesticati ovunque nel mondo.

"Il risultato retrodata notevolmente l'inizio dell'utilizzo dei semi da parte delle specie umane e rappresenta una prova di una dieta estesa e sofisticata molto prima di quanto ritenuto”, ha spiegato Mercader. "Ciò avvenne durante l'Età della pietra quando la raccolta di cereali selvatici è stata percepita come attività irrilevante se non altrettanto importante di radici, frutti e frutta secca.”
In 2007, Mercader e colleghi dell'Università del Mozambico effettuarono alcuni scavi nella grotta di calcare nei pressi del Lago Niassa che venne utilizzata in modo intermittente da antichi raccoglitori nel corso di 60.000 anni. Nel fondo della grotta, i ricercatori hanno scoperto decine di strumenti di osso, ossa animali e resti di piante, tutti segni indicativi di pratiche alimentari preistoriche. La scoperta di diverse migliaia di particelle di amido e di strumenti per raschiare e molare il sorgo selvatico dimostrano come tale cereale venisse portato nella grotta e lavorato in modo sistematico.

“Si è ipotizzato che l'uso dell'amido abbia rappresentato un passo cruciale nell'evoluzione umana, poiché migliorò la qualità della dieta nelle savane e nelle foreste africane, in cui si è evoluta la prima linea di esseri umani moderni”, ha commentato Mercader. "L'inclusione dei cereali nella nostra dieta è considerato un passo importante in virtù della complessità tecnica della manipolazione culinaria richiesta per convertire i cereali in alimenti.”

Mercader sostiene che questo tipo di evidenze archeologiche sono in accordo con altre dello stesso tipo rinvenute in ogni parte del mondo, durante gli ultimi stadi dell'ultima Era glaciale, approssimativamente 12.000 anni fa. In questo caso i reperti sono datati all'inizio dell'Era Glaciale, cioè a circa 90.000 anni prima. http://www.lescienze.it/news/2009/12/18/news/i_primi_cereali_di_homo_sapiens-572410/

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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Partì da emigrati del Sud la rivoluzione agricola in Europa
Nuove analisi condotte su tutto il genoma nucleare di antichi scheletri scandinavi confermano che la cultura agricola si diffuse nel nord Europa grazie al mescolamento, dopo mille anni di indifferente coesistenza, di popolazioni immigrate dal Mediterraneo con quelle preesistenti di cacciatori-raccoglitori
La variabilità genetica degli europei moderni subì un netto aumento circa 5000 anni fa quando le popolazioni di cacciatori-raccoglitori preesistenti si mescolarono con quelle di agricoltori di più recente immigrazione e con un retroterra genetico del tutto differente.

A dimostrarlo è uno studio condotto da ricercatori delle Università di Uppsala, Stoccolma e Copenaghen che firmano un articolo su “Science”, i quali hanno tra l'altro scoperto, ed è uno degli aspetti più singolari emersi dal loro lavoro, che le due popolazioni si mescolarono solo dopo aver convissuto a breve distanza, ignorandosi, per circa mille anni.

L'agricoltura iniziò a svilupparsi in Medio Oriente circa 11.000 anni fa per raggiungere buona parte dell'Europa continentale circa 5000 anni fa. Le modalità con cui è avvenuta questa diffusione – se per “contagio” culturale o attraverso la migrazione di popolazioni - sono oggetto di un dibattito che si protrae da quasi un secolo, e al quale negli ultimi anni si sono aggiunti studi basati sulle tecniche di analisi genetica. Gran parte di questi studi faceva però riferimento a dati genetici piuttosto limitati - segmenti di DNA mitocondriale o del DNA del solo cromosoma Y - dai quali può essere difficile trarre conclusioni di carattere generale.

Per ottenere dati maggiormente significativi, nel nuovo studio è stata condotta un'analisi del DNA nucleare sugli scheletri di alcuni antichi abitanti della Svezia, dove le condizioni climatiche hanno assicurato una migliore conservazione dei resti. L’esame ha comportato il ricorso a tecniche avanzate sia per garantire l’assenza di contaminazione con genomi più recenti sia per la caratterizzazione di quasi 250 milioni di coppie di basi del genoma ricavato da quattro scheletri: tre appartenenti a una delle ultime grandi culture di cacciatori-raccoglitori d’Europa, che usavano seppellire i loro morti in grandi tombe collettive, e uno di una donna di una cultura agricola insediata ad appena 400 chilometri di distanza.

Dalle analisi è risultato che il genoma della donna appare vicino a quelle degli europei che attualmente vivono in Grecia e a Cipro, mentre i genomi dei tre cacciatori raccoglitori mostrano una somiglianza generica con gli attuali genomi europei, senza alcuna particolare affinità con specifiche popolazioni, a parte un apparentamento leggermente maggiore con quelli più diffusi in Finlandia.

Confrontando i dati ottenuti con quelli precedenti e con le analisi isotopiche dei resti e dei terreni di sepoltura, e valutandoli alla luce dei modelli di evoluzione del genoma, i ricercatori sono giunti alla conclusione che il mescolamento delle popolazioni “ha fatto sì che oggi nessuno abbia lo stesso profilo genetico originale cacciatori-raccoglitori, che tuttavia continuano ad essere rappresentati nel patrimonio genetico degli europei di oggi”, e che la rivoluzione agricola è stata guidata da persone che emigrarono dal Sud Europa. http://www.lescienze.it/news/2012/04/27/news/cacciatori_raccoglitori_diffusione_agricoltura_europa_genoma_popolazioni_attuali-991429/

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(@sibilla)
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Ho trovato due video interessanti, non so se è il posto giusto in caso spostateli:

http://www.youtube.com/watch?v=EcRgGyiJ0hQ

http://www.youtube.com/watch?v=fVw6gf8YWJg&feature=relmfu


   
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Tropico
(@tropico)
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Ghiotti di miele questi boscimani, gli rifanno anche il nido alle api così tornano ad approfittare.
Direi che rappresentano bene una civiltà di cacciatori-raccoglitori.
Ma gli Himba che sono degli allevatori, a prima vista se la passano meglio, più in carne, meno emaciati, e bevono tantissimo latte.
Tra l'altro lavorano il latte, ne farro il burro, lo fermentano per lo yogurt...
Alberto Angela si stupisce del quantitativo di grassi (da 50 a 80 per cento di grassi animali) e della loro salute, ma a noi non dovrebbe stupirci più di tanto.
La dieta degli Himba consiste principalmente di farina di mais o farinacei mescolati con latte di capra o di mucca.
Il latte in eccesso viene trasformato in burro, che viene sbattuto in una zucca. La carne viene mangiata qualche volta, di solito a una cerimonia, quando il bestiame può essere macellato.
Gli uomini del villaggio che sono sposati mangiano carne tenuta separata appositamente per loro.
Non mangiano mai o quasi la verdura.
Una donna assume 1.500Kcal/die in media
http://www.sciencephoto.com/media/425830/view
http://www.namibiatribe.com/namibia_himba.html
http://www.himba-trust.org/publications/himba_info.pdf
http://tribes.tribe.net/vegansareyummy/thread/e3243694-aa64-4ae0-949c-a9c600d3a79e

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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 Muso
(@muso)
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Secondo me il discorso principale rimane lo stesso: poche cal = lunga vita. La dieta per vivere a lungo quindi non combacia con quella per eccellere nello sport o per diventare grossi...


   
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