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Nuovo ceppo di escherichia coli...

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(@salvio)
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Topic starter  

Il nuovo ceppo di escherichia coli si propaga velocemente ed insensibile
agli antibiotici.

Purtroppo per porre termine alle dittature delle
società civili, ahimè occorrà uno sterminio di massa da parte dei
microrganismi...


   
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Tropico
(@tropico)
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Il problema è che non si capisce quale escherica coli fa bene e quale fa
male, è un batterio necessario al nostro corpo umano, e sentire dire che provoca
la morte mi fa strano, che lo chiamassero col sierotipo giusto sennò c'è
confusione.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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http://www.sicurezzaalimentare.it/sicurezza-alimentare/Pagine/Unlottocomunedifienogrecodall%27Egittolacausadell%27EColi.aspx

Ecco infine il risultato: EFSA ha concluso che un lotto di semi di fieno greco importato dall’Egitto e usato per produrre germogli sarebbe il legame più probabile tra i due casi, quello tedesco e quello francese come la possibile fonte di E. Coli O104:H4. Ma non si può parimenti escludere che altri lotti di fieno greco siano stati importati dall’Egitto nel periodo 2009-2011. Ugualmente incerto è ancora l’esatto momento e modo di contaminazione, anche se EFSA dichiara che è altamente improbabile che sia avvenuta durante il trasporto, in contenitori sigillati.

Le raccomandazioni di EFSA, che sono arrivate direttamente sul tavolo della Commissione Europea, vanno nella direzione di compiere tutti gli sforzi necessari per prevenire ogni ulteriore esposizione dei consumatori ai semi sospetti, e che una tracciatura preventiva sarà prodotta in tutti i paesi che possono aver ricevuto i semi. Permanendo un livello sia pure minimo di incertezza, EFSA consiglia ai consumatori di non crescere germogli in casa per uso personale e di non ingerire germogli, a meno che non siano stati cotti adeguatamente. EFSA ha prodotto un Report completo, su richiesta urgente della Commissione, e a partire dalla sua task force che ha organizzato a tal fine. La task force si compone di esperti EFSA, esperti CE, esperti nazionali e il Centro Europeo per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie (ECDC), nonché la OMS e la FAO. Efsa fa notare come lo scoppio di E. Coli portatore di tossina Shiga sia in corso da Maggio, sebbene al momento stia rientrando rapidamente. Il 24 giugno, nella regione francese di Bordeaux hanno riportato uno scoppio di E. Coli, con un alto numero di pazienti con diarrea sanguinante e una proporzione inusitatamente alta di questi hanno poi sviluppato la sindrome emolitico –uremica. Ad oggi sono 48 i morti in Germania e uno in Svezia, su un totale di 4178 casi. EFSA conferma la validità del precedente avviso pubblicato il 29 giugno scorso, e relativo alla necessità di non consumare germogli coltivati a livello domestico e in ogni caso, di cuocerli bene.

Una delle possibili rotte di contaminazione riguarda poi la cross-contamination di semi di diversa estrazione e natura, e venduti insieme.Nei suggerimenti indirizzati alla Commissione, Efsa conferma le conclusinoi principali del report e identifica alcune raccomandazioni per prevenire la possibile esposizione dei consumatori ai semi sospetti, nonché valuta il valore della trasformazione nel proteggere la salute pubblica.

La tracciabilità

In particolare, al fine per verificare i canali e modi di distribuzione dei semi, è stato eseguito un controllo di tracciabilità, nelle due fasi di trace-back e trace-forward. La fase trace back, mira a documentare la distribuzione e produzione e fonti coinvolti, una volta identificato il prodotto “colpevole”; mentre la fase trace forward implica che una volta ritrovato tale prodotto, lo si segue per ogni livello identificato nella fase trace-back, per verificare dove può altrimenti essere stato distribuito ed eventuali contaminazioni crociate (il trace forward mira a escludere dal commercio prodotti che potrebbero essere finiti su altri canali non segnalati/non direttamente implicati nella crisi alimentare). Lo scopo, verificare eventuali partite incriminate in movimento e prevenire una loro possibile diffusione. Tale fase è lunga e complessa, e potrebbe richiedere settimane.

Le incertezze ed il principio di precauzione all’opera

Dal momento che diventava difficile, a causa di facili contaminazioni crociate, identificare e separare lotti da altri, si è deciso di ritirare tutti i semi di fieno greco in tutti i lotti dell’esportatore, considerati rischiosi.Inoltre, dal momento che gli strumenti diagnostici hanno soglie di sensibilità e condizioni di performatività variabili, la negatività ad un test, come finora riscontrata sui semi non diventa condizione per considerare un lotto sicuro.

La Commissione Europea ha di recente rivisto il sistema dei controlli sugli alimenti di origine non animale importati dalla UE, per garantire un campionamento statistico adeguato al rischio effettivo. Il reg. CE 669/2009 avrebbe intensificato i controlli degli alimenti di origine vegetale tramite appositi Punti di Entrata (PED). L'Italia, stando a diverse fonti, sarebbe uno dei casi di eccellenza a livello UE per il controllo transfrontaliero di alimenti di origine vegetale.

Il caso della crisi tedesca e francese arriva come una doccia fredda sulla Commissione Europea, che in un report recentemente pubblicato sulla ottimizzazione dei controlli alle frontiere, aveva affermato:

“Storicamente, gli agenti delle malattie animali contagiose di elevata gravità e gli organismi nocivi alle piante sono stati introdotti nell'UE in diversi modi, comprese le importazioni illegali, i movimenti di uccelli migratori o gli insetti vettori. Tuttavia, nessuna delle grandi crisi sanitarie emerse negli ultimi anni è risultata essere causata da partite importate legalmente o da lacune nei controlli veterinari o fitosanitari delle importazioni.”

http://www.ilfattoalimentare.it/escherichia-coli-e-semi-fieno-incertenzze-tesi-egiziana-antonello-paparella.html

Il rapporto conclusivo della task force europea, pubblicato il 5 luglio 2011, lascia ancora molte incertezze sulle cause dell’epidemia da Escherichia coli O104:H4 e sui veicoli alimentari coinvolti. Il rapporto che accusa i semi di fieno greco egiziani è stato ampiamente ripreso dai mezzi di comunicazione, anche se il documento dice che si tratta di un’ipotesi e si conclude sottolineando che “dove esattamente sia avvenuta la contaminazione è tuttora una questione aperta”.

Il lavoro svolto dalla task force è stato mirato ad accertare quali sono gli elementi documentali che si possono consoiderare comuni ai casi registrati in Germania e in Francia. «In tal senso - spiega Antonello Paparella, docente di microbiologia alimentare dell’Università di Teramo - il rapporto è un buon esercizio di rintracciabilità, ma alcuni elementi restano poco convincenti su un piano strettamente microbiologico-alimentare. Devono ancora essere chiariti tre elementi - continua Paparella-

- l'accusa ai semi egiziani si basa solo su indagini di rintracciabilità, cioè su ricerche cartacee, perché nessuna analisi ha confermato sinora la presenza del batterio nei semi;

- il lotto incriminato è del 2009 e ciò significa che il batterio (non sporigeno) sarebbe sopravvissuto in condizioni di umidità (aw) bassa per due anni, mentre è noto che la sopravvivenza dei ceppi enteroemorragici di Escherichia coli in tali condizioni si misura nell'ordine di settimane o mesi;

- è stata ipotizzata una contaminazione crociata tra semi, evento altamente improbabile in un prodotto a bassa umidità .

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Tropico
(@tropico)
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Escherichia coli O 104 nuovi casi in Germania e Francia. Il ceppo è molto simile a quello che ha provocato 50 morti in luglio

In Francia e in Germania si registrano nuovi casi di infezione da Escherichia coli O 104 in persone che hanno soggiornato recentemente in Turchia. L’aspetto inquietante è che il ceppo batterico sotto accusa è molto simile a quello responsabile dell’epidemia scoppiata in Germania pochi mesi provocando 50 morti e 1400 ricoveri.

La notizia è stata diffusa dal ministero della Salute e dall’Istituto superiore di sanità dove ha sede il laboratorio europeo di riferimento per l’Escherichia coli e per gli aspetti legati alla sicurezza alimentare. Un comunicato delle autorità sanitarie francesi del 4 ottobre riferisce di un gruppo di persone adulte colpite da forti disturbi intestinali con sintomi di Sindrome Emolitico Uremica causati da un ceppo Escherichia coli VTEC O104 dopo un soggiorno in Turchia da 4 al 17 settembre. Anche in Germania è stato segnalato un caso analogo in un paziente che aveva soggiornato in Turchia nel mese di luglio.

In Italia sino ad ora non si registrano casi sospetti su persone che hanno soggiornato in Turchia. Ciò nonostante, considerati i flussi turistici estivi, le autorità sanitarie sono state allertate e invitate a segnalare casi di pazienti che hanno contratto la SEU o altre gravi forme di dissenteria dopo il 15 luglio dopo aver soggiornato in Turchia.

Fonte

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