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[PESCE]

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(@andrea)
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Topic starter  

Le donne in gravidanza dovrebbero evitare di mangiare tonno in scatola; può contenere livelli elevati di metil-mercurio, che possono nuocere allo sviluppo del sistema nervoso del nascituro. Anche se la maggior parte del tonno chiaro inscatolato contiene una media di 0.12 parti per milione (PPM) di mercurio (e considerato come scelta sicura e coi livelli più bassi di mercurio fra gli alimenti marini ) il 6 per cento delle scatole esaminate avevano un contenuto maggiore a 0.35 PPM con punte di 0.85 PPM. Il tonno alalunga in scatola aveva una media di 0.35 PPM. Poiché il metilmercurio si accumula nei pesci più vecchi (e più grandi), i pesci più grandi e più vecchi, come il tonno alalunga, tendono ad avere livelli più alti di mercurio rispetto ai pesci più giovani e più piccoli. La Food and Drug Administation raccomanda che, a causa del livello elevato di mercurio, le donne in gravidanza non dovrebbero mai mangiare:
• Squalo
• Pesce spada
• Sgombro
• Razza
Secondo Consumer Report, lo sgombro contiene una media di 0.73 PPM di mercurio, che è inferiore a quello in alcune scatole di tonno. Le raccomandazioni correnti dell’FDA per le donne in gravidanza, donne in procinto di diventarlo e bambini sono di mangiare massimo 250 grammi di tonno inscatolato la settimana. Non è stata fatta pubblicità al riguardo perché si crede che se assunto saltuariamente, non dovrebbe divenire una minaccia significativa. Consumare pesci sani e puliti durante la gravidanza sarebbe un’idea eccezionale, poichè i grassi animali omega-3 sono necessari per lo sviluppo completo del cervello umano durante il periodo della gravidanza ed i primi due anni di vita. I grassi Omega-3, particolarmente il DHA (acido docosaexenoico), sono così essenziali per lo sviluppo del bambino che se la madre ne fosse carente, il sistema nervoso e immunitario del bambino non si svilupperebbe mai completamente potendo causare una vita intera di inspiegabili disfunzioni emozionali, dell’apprendimento e del sistema immunitario. Carenze dei grassi omega-3 sono state inoltre associate coi parti prematuri. Purtroppo sorge il problema dei pesci contaminati col mercurio che, al contrario degli omega-3, può causare tanti danni al cervello. Solo negli Stati Uniti sono scaricate nell’ambiente ogni anno 40 tonnellate di mercurio a causa della combustione del carbone per generare elettricità. L’inquinamento da mercurio delle centrali elettriche a carbone si propaga attraverso l’aria, si deposita nell’acqua e riesce a penetrare nei pesci, accumulandosi particolarmente nei pesci che sono ai livelli più alti della catena alimentare. Pesci come tonno, branzino, pesce spada e halibut sono fra quelli più contaminati, ma numerose specie e migliaia di aree acquatiche sono inquinate seriamente. Di conseguenza, le donne che mangiano molto pesce durante la gravidanza, o anche una singola porzione di un pesce altamente contaminato, possono esporre il loro bambino a livelli eccessivi di mercurio. Il metallo tossico può attraversare la placenta e danneggiare il sistema nervoso in fase di veloce sviluppo, compreso il cervello. Alcuni pesci sono particolarmente problematici per cui da evitare, come fareste con l’alcol, durante la gravidanza:
• Tranci di tonno
• Branzino
• Ostriche e frutti di mare
• Pesce spada
• Halibut
• Luccio
• Spigola

Personalmente, mangio raramente i pesci. In caso favorisco alici, acciughe, sarde e salmone selvaggio dell’Alaska (quello affumicato è reperibile nei supermercati) che sono quelli col più basso livello di mercurio. Ma la fonte primaria dei grassi omega-3 ormai deve derivare dai supplementi come l’ olio di krill o l’ olio di pesce.

http://www.massimopandiani.it/?p=555


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Ciao, il nero di seppia è commestibile?

Interiora, testa tutto si mangia ?


   
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Tropico
(@tropico)
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Le interiora nel pesce in genere si scartano sempre, non ho mai visto
mangiare interiora di pesce, perchè sono sempre molto amare.
Il nero di seppia a quanto pare non è niente di tossico o
velenoso quindi direi che si può mangiare senza pericoli.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Si sono amare, ma il sapore non è male. Le ho provate e non mi hanno fatto,
ma non saprei proprio. i primitivi probabilmente le mangiavano? boh..


   
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Tropico
(@tropico)
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Io penso di no, abbiamo la percezione del gusto amaro per evitare certi
cibi, le spine dei pesci più grandi sicuramente le dovevano togliere, e quindi
penso che scartavano anche le interiora una volta che dovevano mettersi a
ripulirlo, poi è solo una supposizione la mia.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Pensa che io mangio tutto. Tranne le interiora di pesci grandi e dei
volatili.

Le spine, le ossa le rompo con delle cesoie, i primitivi magari
lo facevano con le pietre. Se proprio non riesco l'ultima spiaggia è il brodo.
Pensa che l'interno delle ossa (parlo della carne) è rossa e croccante. Non
parlo del midollo bianco e cremoso, ma della cartilagine rossa.


   
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Tropico
(@tropico)
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Metodi cottura del pesce https://www.mangiaconsapevole.com/forum/T-Metodi-cottura-del-pesce.html

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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Il pesce burro e il ruvetto possono provocare disturbi gastrointestinali: tutto quello che c’è da sapere per evitare la dissenteria
http://www.ilfattoalimentare.it/pesceburro-ruvetto-dissenteria.html


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Tropico
(@tropico)
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Oilfish (Ruvettus pretiosus) e Escolar (Lepidocybium flavobrunneum) appartenente alla famiglia delle Gempylidae sono consumati in diversi paesi europei. Queste due specie non metabolizzare esteri cerosi che si trovano naturalmente nella loro dieta e, di conseguenza, questi esteri cerosi sono memorizzati nel corpo di questi pesci. Il contenuto di olio del muscolo degli importi oilfish e Escolar al 18 - 21% e l'olio contiene > 90% esteri cerosi . Gli esteri di cera possono causare diarrea e altri sintomi acuti gastro intestinale nell'uomo dopo il consumo di carne di queste specie ittiche. I sintomi si sviluppano rapidamente e può essere pronunciata, ma di solito non sono di lunga durata. Dal caso riporta disponibile, non è possibile stabilire un livello di assunzione di tali pesci, che non porterà a questi effetti negativi, ma le pratiche di preparazione corretta può prevenire episodi del genere.


IL RUVETTO
http://www.biologiamarina.eu/Ruvetto.html
Ruvettus pretiosus è un pesce batipelagigo descritto per la prima volta da Cocco nel 1833. Contiene un’elevata quantità di olio purgativo (sino al 20% in peso) che la FDA ha classificato come tossico nel 2001. La sostanza tossica è nota come gempilotossina, ma oltre a questa vi sono anche altre sostanze identificate da Mori et al. nel 1966, come l’istamina, alcool oleico, acidi eicosanoidi e paraffine. In alcune zone Ruvettus pretiosus è consumato senza particolari problemi, anche se fenomeni diarroici e seborroici sono comuni quando si consumano le sue carni. Negli anni ’60 gli esperimenti condotti su animali alimentati con le carni della ruvetta, ne hanno determinato la morte. (Mori et al. 1966). Il ruvetto è privo di vescica natatoria e la gran quantità di olio che contiene e la dislocazione del 30% del grasso corporeo a livello del capo, garantiscono al pesce il galleggiamento neutro. In Sicilia anni fa delle imbarcazioni erano appositamente attrezzate per la pesca in profondità del ruvetto, con un palangrese per pesce spada appositamente appesantito per scendere in profondità. La pelle del ruvetto è un organo respiratorio accessorio, è abbastanza liscia e garantisce al pesce un’ottima idrodinamicità. La specie è stata descritta nei dettagli, come ruvetta o come ruvetto, nel 1841 nell’opera Iconographia della fauna Italica di Charles Lucien Bonaparte.
BIBLIOGRAFIA
Ruvettus pretiosus (Cocco) – Giornale Scientifico di Sicilia, vol. 17 – 1829
Mori M., Saito T., Nakanishi Y., Miyazawa K., Hashimoto Y. – The composition and toxicity of wax in the flesh of castor oil fish Ruvettus pretiosus. Bull. Jpn. Soc. Sci. Fish. 32: 137- 145. 1966

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OneLovePeace
(@onelovepeace)
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Alla faccia del consiglio di mangiare il pesce grasso per il suo contenuto di omega-3 :omg:


La natura non fa nulla di inutile.


   
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Tropico
(@tropico)
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Diciamo che il pesce ha una composizione di acidi grassi particolare che varia di specie in specie e anche tossicità dovuta alla sua alimentazione e non solo intrinseca.
Vedi anguille, pesci palla, cernie che mangiano alghe con sostanze tossiche per noi, barracuda che si cibano di pesci velenosi e che quindi la sua carne diventa velenosa a sua volta etc.
Queste due specie hanno una composizione del grasso particolarmente nociva, il salmone viene osannato perché come ricordi ha molti w-3 ritenuti salutari, ovviamente non da Ray Peat.
Io penso che il pesce di mare prima che inventassero imbarcazioni e reti adatte non veniva consumato in larga misura, mentre per necessità molti popoli vivevano vicino a corsi d'acqua dolce, e viene spontaneo pensare che il pesce più adatto all'uomo sia quello di acqua dolce, ma in acqua dolce ci sono anche le anguille, molto grasse e dal sangue tossico.
E lo stesso salmone quando risale la corrente per riprodursi.
Una cosa è sicura, i popoli montani famosi per la longevità tipo gli Hunza, il pesce grasso del salmone non lo mangiavano, e gli omega-3 ora imprescindibili dalla salute, non mi sono sembrati così indispensabili nel corso della vita per campare di ottima salute.
In Italia la popolazione più longeva è quella umbra e dell'entroterra marchigiano, in queste zone il pesce non esiste, ma il maiale sì, eccome... quindi è difficile fare osservazioni epidemiologiche.
Io non mi preoccupo degli acidi grassi essenziali, in parte perché con una dieta per quanto attenta è impossibile evitarli, quindi una piccola quota si assumono lo stesso, e secondo perché una carenza di essi nel mondo occidentale, non esiste, ammesso che esista, secondo Ray Peat no, era carenza di vitamine e minerali quella osservata nei primi (e unici?) esperimenti (anni '30).

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Tropico
(@tropico)
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Tossine nei pesci
Livelli tossici di istamina si possono trovare solo nei pesci a carne rossa, che contengono elevate quantità di istidina libera, e non, in quelli a carne bianca e in crostacei e molluschi. Il limite di legge è 100 mg/Kg. Da notare che l’ingestione di 70–1000 mg per singolo pasto può condurre al cosiddetto avvelenamento sgombroide che in soggetti particolarmente sensibili porta alla morte.

Per quanto riguarda le sostanze tossiche di natura endogena, va detto che nel Mediterraneo non sono presenti specie ittiche velenose. Unica eccezione è rappresentata dai pesci anguilliformi (murena, grongo, anguilla) che contengono una tossina termolabile, inattivata in fase di cottura.
Tra i pesci esotici, invece, esistono molte verietà velenose: il pesce palla, una vera prelibatezza per i Giapponesi, può risultare fatale per il consumatore se non è preparato adeguatamente. Nel 1977 in Italia, ci furono diversi casi di intossicazioni, di cui uno mortale, a causa di alcune code di pesce palla erroneamente inserite all'interno di una partita di rane pescatrici decapitate o code di rospo; i due pesci, decapitati ed eviscerati, possono essere confusi

Un’altra neurotossina che provoca effetti analoghi è la saxitossina (sx), contraibile attraverso l’assunzione di molluschi lamellibranchi. Si tratta di un alcaloide termostabile che causa un’intossicazione spesso mortale, nota come Paralytic Shellfish Poisoning (PSP), un esempio delle sindromi causate da molluschi bivalvi per azione delle cosiddette shellfish toxins. Mitili, ostriche e altri bivalvi si nutrono di alghe dinoflagellate velenose senza morire e così facendo trasmettono il veleno al consumatore.

Altri tipi di avvelenamento sono noti come Diarrhetic (DSP), Neurotoxic (NSP) e Amnesic Shellfish Poisoning (ASP), dagli effetti facilmente intuibili
Un altro tipo di intossicazione è la ciguatera, causata da pesci che vivono lungo le barriere coralline. Le tossine sono prodotte da organismi bentonici ed entrano nella catena alimentare fino ai pesci, rendendoli tossici per vari anni.

Metalli pesanti nel pesce
A differenza della carne, nel pesce la contaminazione da metalli pesanti rappresenta un aspetto da non sottovalutare. Innanzitutto l’ambiente in cui si sviluppano i pesci, marino, lacustre o fluviale che sia, può essere considerato una soluzione più o meno diluita di ioni metallici con cui i pesci stessi possono interagire. Alcuni organismi acquatici, inoltre, hanno spiccata tendenza a preconcentrare ioni metallici come mercurio e piombo; in casi particolarmente sfavorevoli (es. Minamata) gli organismi possono modificare la forma chimica degli ioni assorbiti, secondo reazioni di biotrasformazione (in questo caso biometilazione)
Hg2+ in CH3Hg+
in cui la forma risultante è notevolmente più tossica, per l’uomo, rispetto a quella originaria in quanto si tratta di un composto che può penetrare attraverso le membrane cellulari e accumularsi nell’organismo, a differenza della specie inorganica.
Per questo motivo è molto importante conoscere l’ambiente da cui proviene il pesce pescato.
[...]L’UE ha stabilito un limite massimo di 0.5 mg/Kg nelle parti commestibili di pesci e molluschi (peso umido), ma nessun limite è stato indicato per forme di organomercurio, forse per la difficoltà di applicare sistematicamente le procedure analitiche di speciazione.

Fonte: Facoltà di Scienze - Università del Piemonte Orientale (2006/2007)

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Eva
 Eva
(@eva)
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Anche le alghe ?


   
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Tropico
(@tropico)
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Anche le alghe ?

Le alghe ce ne sono moltissime tossiche, alcune trasportano anche organismi eterotrofi (tipo la Pfiesteria) responsabili della moria di pesci che se ne cibano, si pensa all'inquinamento ma a volte è la natura stessa che compie la mattanza.
Di quelle di uso abituale in cucina non saprei dirti onestamente.

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nataku
(@nataku)
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si le alghe fanno da spugna agli inquinanti
ecco xche per esempio ora nn si dovrebbe comprare alghe provenienti dal giappone

la spirulina e la clorella la klamath anche, se coltivate in zone inquinate, assorbono di tutto (infatti coltivatori bio artigianali coltivano la clorella in tubi di vetro, per evitare cose cosi; solo che poi paghi, tanto.)


   
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Tropico
(@tropico)
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I pidocchi dei salmoni ne fanno fuori un 39%, soprattutto negli allevamenti e soprattutto quando sono giovani.
altre info http://qn.quotidiano.net/lifestyle/2012/11/08/799350-salmoni-parassiti-ricerca.shtml

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