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Puls antico cibo italico

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Tropico
(@tropico)
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Puls antico cibo italico
Definire con precisione cosa sia la puls non è possibile: intanto perché non esiste traccia documentaria della sua esatta composizione, e poi perché questo antico cibo italico ha visto più di una variante, a seconda della regione in cui veniva preparato: lo stesso Plinio accenna a una puls candida che si ottiene in Campania utilizzando il miglio, che in quella regione abbonda.
Stando alle informazioni disponibili, è possibile che questo antenato del pane sia stato una sorta di poltiglia corrispondente alla polenta bordei diffusa in Grecia, ottenuta impastando con acqua calda la farina di alcuni cereali: raramente l'orzo, altre volte il miglio, molto più frequentemente quello che Plinio definendolo "il primo cibo dell'antico Lazio” chiama “far” (farro).
Per poter dare la farina, il farro o altri cereali consimili, prima di essere tritati, dovevano essere abbrustoliti. Questa fase verrà superata con l'introduzione del frumento, ma a quel punto il passaggio dalla puls al panis diventerà automatico.
Quel severo custode delle tradizioni che è Catone, identificato dalla storia come l'ispiratore della distruzione di Cartagine, ci presenta una ricetta per preparare la puls... alla cartaginese.
“La puls punica si cuoce così: si mette in acqua una libbra di for di farina, si fa una pasta morbida, si mette in un recipiente pulito con tre libbre di formaggio fresco, mezza libbra di miele, un uovo; si mescola bene il tutto. Poi si travasa in una pentola”.
Più che all'antica puls, questo composto somiglia al "casatiello" che i campani fanno ancora oggi in occasione delle festività pasquali.
II companatico della puls sono i “pulmentaria”: erbaggi e legumi il cui uso sopravvive alla puls.
A partire dall'inizio del II secolo a.C., infatti, nella città il cui dominio si estende alle terre ricche di frumento che sono state dei cartaginesi - Sicilia, Sardegna, Africa proconsolare dell'antica puls restano solo tracce letterarie.
II pane che fino a quel momento è stato un genere di lusso si impone rapidamente come alimento di base delle masse urbane e diventa ben presto un diritto civile al quale la Res publica deve far fronte. Fonte

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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gianlnicc
(@gianlnicc)
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Registrato: 13 anni fa
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Puls antico cibo italico
Definire con precisione cosa sia la puls non è possibile: intanto perché non esiste traccia documentaria della sua esatta composizione, e poi perché questo antico cibo italico ha visto più di una variante, a seconda della regione in cui veniva preparato: lo stesso Plinio accenna a una puls candida che si ottiene in Campania utilizzando il miglio, che in quella regione abbonda.
Stando alle informazioni disponibili, è possibile che questo antenato del pane sia stato una sorta di poltiglia corrispondente alla polenta bordei diffusa in Grecia, ottenuta impastando con acqua calda la farina di alcuni cereali: raramente l'orzo, altre volte il miglio, molto più frequentemente quello che Plinio definendolo "il primo cibo dell'antico Lazio” chiama “far” (farro).
Per poter dare la farina, il farro o altri cereali consimili, prima di essere tritati, dovevano essere abbrustoliti. Questa fase verrà superata con l'introduzione del frumento, ma a quel punto il passaggio dalla puls al panis diventerà automatico.
Quel severo custode delle tradizioni che è Catone, identificato dalla storia come l'ispiratore della distruzione di Cartagine, ci presenta una ricetta per preparare la puls... alla cartaginese.
“La puls punica si cuoce così: si mette in acqua una libbra di for di farina, si fa una pasta morbida, si mette in un recipiente pulito con tre libbre di formaggio fresco, mezza libbra di miele, un uovo; si mescola bene il tutto. Poi si travasa in una pentola”.
Più che all'antica puls, questo composto somiglia al "casatiello" che i campani fanno ancora oggi in occasione delle festività pasquali.
II companatico della puls sono i “pulmentaria”: erbaggi e legumi il cui uso sopravvive alla puls.
A partire dall'inizio del II secolo a.C., infatti, nella città il cui dominio si estende alle terre ricche di frumento che sono state dei cartaginesi - Sicilia, Sardegna, Africa proconsolare dell'antica puls restano solo tracce letterarie.
II pane che fino a quel momento è stato un genere di lusso si impone rapidamente come alimento di base delle masse urbane e diventa ben presto un diritto civile al quale la Res publica deve far fronte. Fonte

Io non sono contrario a un recupero del pane come bene di lusso.
Consumarlo 12 volte a settimana anzi lo vedo come optimus... magari post-workout.
Ovviamente completamente integrale da farine di qualità e lievitato con pasta madre.

Della puls avevo sentito parlare qui.
Proverò anche questa.

Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono

Popeye the sailor man


   
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