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riflessioni

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(@morgana2010)
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Topic starter  

ho letto il file di ciampolini, l'ho trovato illuminante.
Mi sono resa conto di quanti condizionamenti culturali ed ancestrali influenzano il modo di alimentarsi, ad esempio spesso mi capita in pausa pranzo di mangiare senza appetito, per abitudine, temendo di avere fame nel pomeriggio!
Mi rimane un dubbio, in questo stile alimentare ci si basa maggiormente sull'istinto, in realtà però questo viene 'domato' e 'rieducato', non è un controsenso?


   
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(@alturia)
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Io non mi sono fatta l'idea che seguendo le indicazioni di Ciampolini si debba domare l'istinto oppure rieducarlo. Credo sia impossibile agire sull'istinto in questi termini. Semmai si tratta di riscoprirlo nel caso in cui sia passato in secondo piano a causa dei condizionamenti alimentari cui siamo sottoposti.

A me di Ciampolini è piaciuto l'approccio scientifico (per certi aspetti un po' datato) nei confronti di certe patologie proposto al lettore con molta umiltà ed intelligenza. Nel mio caso dovendo scegliere un maestro di cui seguire le indicazioni l'umiltà è una delle virtù più apprezzabili ancora prima della conoscenza approfondita della materia di cui si occupa. Ciampolini mi sembra faccia parte di quel tipo di persone stimabili che non pretende di stilare diete o consigliare/vietare particolari alimenti ai propri pazienti. Li lascia liberi di mangiare quello che loro maggiormente aggrada suggerendo unicamente di tenere sotto controllo per qualche settimana il livello della glicemia al momento del pasto.

Io seguendo solo per una decina di giorni le sue indicazioni mi sono naturalmente accorta quali siano i macronutrienti che devo limitare per giungere al pasto successivo con AFI. Cosa a cui prima non facevo molto caso e tendevo ad abbondare con i grassi senza preoccuparmene dal momento che tendo a non ingrassare.

Essendomi accorta che i grassi soprattutto saturi tendono a rallentare la mia digestione, se voglio continuare a fare tre pasti al giorno come lui consiglia sono per forza obbligata a diminuire ad ogni pasto l'introito calorico proveniente da questi. Finora a questo particolare non avevo mai fatto caso.


   
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 Muso
(@muso)
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Ecco un altra cosa da distinguere è glicemia alta a causa di lentezza digestiva o a causa di accumulo.
Secondo me sono cose diverse,poniamo il caso che una persona abbia problemi a digerire(torniamo però su un caso patologico)ma il suo fabbisogno calorico giornaliero sia 10.
Mangiando fibre e grassi costui arriva a 8 a causa della lentezza nella digestione,cosa deve fare?
Mettiamo che anche mangiando roba più digeribile digerisca talmente lentamente da arrivare al pasto successivo con la glicemia ancora alta,magari ha un pancreas sottofunzionante,il suo fabbisgono è 10 ma costui a causa della scarsa produzione insulinica riesce a veicolare solo 6....ci possono essere mille variabili che Ciampolini non ha considerato....
Ovvio che poi costui,costretto a sottoalimentarsi per ragioni fisiche,abbia un basale basso(divenuto basso con il tempo,una bassezza obbligata)e vari problemi ormonali e tiroidei...


   
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(@alturia)
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Sì è vero questo me lo sono domandato io, però devi anche considerare che la digestione lenta ritarda anche anche l'assimilazione dei nutrienti e non è escluso che introducendo più calorie derivanti da maggiori dosi di macronutrienti ci si trovi ad assimilare meno che se si fossero assunti quantitativi inferiori di cibi più digeribili che hanno il vantaggio di essere assorbiti e metabolizzati dal corpo con maggior facilità.
Non dimenticare inoltre che sempre secondo gli studi riportati da Ciampolini quanto più la digestione si allunga e quante più ore i cibi "ristagnano" al caldo tanto più i batteri intestinali si riproducono ed aumentano in modo esponenziale e tutto ciò non può che andare a discapito dell'assorbimento e della resistenza insulinica. Proseguendo in questo ragionamento alimenti facilmente digeribili che restano nello stomaco e nel tenue il minor tempo possibile forniscono al corpo nutrimento maggiore per svolgere le proprie funzioni. A conti fatti l'energia derivante da un introito calorico più basso potrebbe sortire effetti migliori sull'assimilazione e dunque sul nutrimento cellulare di quanto non potrebbe succedere se il corpo si trovasse in bilancio positivo non tanto per eccesso di calorie ma per eccesso di alimenti che rallentano la digestione.

Spero di essermi spiegata.


   
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(@salvio)
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Alturia ha espresso un concetto da tenere fortemente sotto considerazione.

La stessa cosa quando si considera il rapporto carboidrati grassi.

Secondo Ciampolini il 90% dei carboidrati ingeriti è trasformato in grasso.

Ora la logica è facile, se la cellula si riempie di garsso inizia a non usare il glucosio come suubstrato energetico, emntre se questo non accade usa entrambi e il glucosio se i grassi nelal dieta so pochi e le calorie so poche viene massivamente usato in questa forma senza conversione.


   
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 Muso
(@muso)
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il 90% dei carboidrati che mangia uno che sta fermo....e poi poi....
Pare che solo il cervello abbisogni di 100-150g al giorno di carbo,ok che li può prendere da corpi chetonici o altro,ma secondo te se li introduci con la dieta sta a fare queste tribolazioni l'organismo?
Inoltre se devi anche ricostituire il glicogeno saranno ancora di più...a seconda di ciò che fai molti di più...
Vorrei sapere su chi Ciampolini ha studiato e sperimentato e che nozioni ha di medicina...
Anche perchè a un mio vecchio quesito rispose che cortisolo e noradrenalina non influenzano tanto la glicemia(grandissima cazz.... smentita tra l'altro da tutti i testi di endocrinologia).
Purtroppo ha seri limiti o forse non vuole guardare la realtà e ammettere di aver tralasciato qualche dato in 25anni di sperimentazioni..(ecco perchè nessuno gli pubblica sto benedetto libro).
Certo molte cose sono utili e le reputo vere e interessanti ma altre cose francamente mi sembrano quantomeno superficiali,va esaminato con le dovute cautele,secondo me.

Alturia hai ragione,ma se uno ha di questi problemi forse non dipende dall'eccesso di cibo(che gli servirebbe tra l'altro).
O meglio,dipende dall'eccesso di cibo ma la soluzione non è mangiare meno,è rendere l'organismo in grado di assimilare tutto ciò di cui ha bisogno per stare bene ed essere in forma,carico,sempre vigile e attento,senza cali di energia e senza problemi al derma(che dipendono dal colesterolo basso probabilmente,non è normale avere il colesterolo basso visto che serve).
Ovvio se uno ha già raggiunto il peso forma,è vigile,attento scattante e con un ottima libido pur pesando pochissimo la cosa va bene,il problema è se pesa poco e accusa sempre freddo,stanchezza,fame,nervosismo,insonnia,perdita della libido,dermatite,apatia...
come me quando mi sottonutrivo.


   
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(@salvio)
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Pare?

Ogni introduzione che fai passa per gli adipociti, se in breve tempo usi quell'energia è come dici tu altrimenti diventa grasso se è accumulabile altresì, sono cazzi.

Secondo me non è una tribolazione in un assetto ormonale buono, la chetosi, anzi secondo me la fa pure e la usa di continuo, cosa che scompare con cronici tassi di insulina.

Vorrei sapere su chi Ciampolini ha studiato e sperimentato e che nozioni ha di medicina...

Un mio amico chirurgo disse che Ciampolini non sapeva cosa dicesse e mi chiese quali titoli avesse per dire determinate cose mi disse che l'avrebbe smerdato, orbene quando lesse il suo curriculum mi disse che non sarebbe stato in grado di ribattere contro uno di quel calibro.

Provaci tu, vediamo che risponde.

Anche perchè a un mio vecchio quesito rispose che cortisolo e noradrenalina non influenzano tanto la glicemia(grandissima cazz.... smentita tra l'altro da tutti i testi di endocrinologia

Questa merita un approfondimento gli chiederò.


   
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(@alturia)
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Scusa ma non capisco perché tu continui ad insistere con il discorso della sottoalimentazione. Io non sto dicendo che sia meglio mangiare poco, e da quanto ho letto neppure Ciampolini lo sostiene. Ti stavo solo facendo notare che se si mangiano alimenti poco digeribili è facile si arrivi al pasto seguente in fase di accumulo con la glicemia non da AFI. Se invece ci si nutre con alimenti più digeribili che transitino nell'intestino in modo più veloce è facile che si giunga al pasto seguente con una glicemia più bassa e non si vada in accumulo. Dunque si può rimangiare senza compromettere il bilancio omeostatico.

Insomma, il mio discorso è un po' il contrario di quello che pensi tu. Mangiando cibi facilmente digeribili (io come ho detto sopra ho notato che devo limitarmi con i grassi saturi e comunque con i grassi in generale) è probbile si possano introdurre più calorie senza per questo andare in bilancio positivo o aumentare la resistenza insulinica di quanto invece non possa accadere introducendo meno calorie ma provenienti da alimenti più "pesanti" capaci di rallentare la discesa della glicemia ai livelli di AFI.

Riassumendo: è probabile che se ci si alimenta con cibi difficilmente digeribili facendo poco sport sia facile restare in bilancio positivo ed essere costretti a limitare il numero dei pasti per raggiungere il bilancio omeosatatico rischiando sia di sottalimentarsi che di assimilare poco. Mangiando cibi facilmente digeribili è molto probabile si possano introdurre più calorie (perché si riesce ad aumentare il numero dei pasti), assimilare meglio i cibi, non rinforzare la resistenza insulinica e rimanere in "pareggio" nonostante si siano introdotte più calorie che nel caso precedente.

E' più chiaro?


   
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(@salvio)
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Alturia la digeribilità si colloca a valle di un discorso che fa Ciampolini.

Anche io gli dissi una volta che era strano mangiare di meno e lui mi disse che non predicava questo ma predicava un aumento dei consumi metabolici che era cosa diversa.


   
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(@alturia)
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Infatti Salvio i casi sono due. Dal momento che i cibi lenti da digerire come i grassi rallentano la digestione e di conseguenza il metabolismo e aumentano la resistenza insulinica si può intervenire solo in due modi: limitarli se si ha intenzione di fare poco moto o abbondare un po' a seconda dell'attività che si prevede di fare poiché solo questa aumenterà i consumi metabolici e ci riporterà in pareggio. Non ci sono altre scelte possibili. Questo è quanto ho capito io leggendo il file di Ciampolini. Mangiare poco o mangiare molto per rimanere in pareggio dipende solo dal livello di sedentarietà e dalla temperatura dell'ambiente circostante.


   
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 Muso
(@muso)
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Salvio non ho mica detto che Ciampolini dice cazzate,tutt'altro,anzi fa luce su molti aspetti dell'alimentazione e insegna molto,ma (sempre secondo me)sottovaluta alcuni aspetti,o meglio non li ha indagati a fondo..
Certo che la chetosi la fa di continuo,ma non per nutrire il cervello,essa si innesca quando la glicemia scende,in un individuo sano penso che il corpo non stia a fare tanto lo schizzinoso sui substrati introdotti e usi quello che arriva come arriva,altrimenti ci saremmo estinti.
Cmq per me più che un problema di scelta tra carbo e grassi(dato che i primi si trasformano nei secondi se in eccesso)il problema sia di quantità.
Cioè il corpo della proporzione se ne frega,con i carbo ha il vantaggio che il può trasformare in grassi alla bisogna,quindi fanno tutto loro,ma c'è lo svantaggio che per farlo deve faticare producendo insulina,cosa che però in caso di bilancio omeostatico non gli procurerà alcun disturbo,peccato che la glicemia(sempre secondo me)non sia l'indicatore giusto per il bilancio.


   
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(@salvio)
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Ma guarda che abbiamo discusso a lungo su sta cosa, ammise che l'insulinemia avrebbe tenuto conto anche di grasso e proteine, ma onestamente macchinette del genere non mi pare che siano accessibili ai più.

Inoltre io sono dell'Idea che la composizione dei pasti in termini specialment edi carboidrati e grassi sia quasi come un'impronta genetica, che se tutto va bene si adatta facilmente a variazioni ma in casi estremi di resistenza insulinica è bene rispettare rigorosamente.

Onestamente al posto tuo io avrei variato prima i macronutrienti spostando l'equilibrio verso i grassi per poi aumentare le calorie e fare progressivamente questa prova.

Il grasso come detto blocca la discesa glicemica, non ha senso introdurre un surplus di carboidrati solo perchè il corpo vuole più grasso, aumentando le calorie, almeno questa è una mia personale opinione.

Comunque avevo chiesto a Ciampolini come mai avessi un freddo bestiale, la risposta è stata questa:

Esiste documentazione che lo spessore del sottocutaneo inibisce la perdita di calore. Se ben ricordo, nell'acqua é possibile resitere tre gradi più in basso per ogni cm di spessore in più di sottocutaneo.
L'ipotesi ragionevole é che con 4 mm di spessore di grasso sul braccio, la persona risente dei cambiamenti di temperatura più della persona obesa.
Ad alimentazione condizionata, la produzione di calore 'emissione) è maggiore del15 % - 20% rispetto all'AFI, studiato da me con acqua doppiamente marcata, Cap IX o X..
Conosco bene il tuo problema per la riduzione della produzione di energia legata alla mia età (Cap V).
Per vivere senza problemi, non possiamo mangiare per riscaldarci (condizionamento), ed è anche poco efficiente. D'altra parte, abituarsi al freddo e alla ventilazione aumenta la massa magra (pochi studi su questo problema). Conviene avvertire il freddo, come si avverte la fame. L'esclusione assoluta del freddo, come del movimento, costruisce la vita sedentaria.
Io mi sono buttato questa estate nell'acqua della Bretagna, a Pluiguerneau, oceano atlantico, fra gli applausi dei Brettoni. Mio figlio ci é stato un'ora con la muta e mia nuora in bikini;

Il freddo è un'opinione? Tornando in treno da Roma, due donne con la pelliccia si lamentavano del freddo col controllore. Ma io avevo solo la camicia e ero terrorizzato dalla possibilità che fosse rialzata la temperatura.

Credo che dobbiamo abituarci al freddo senza avere danni obbiettivabili, per esempio geloni.


   
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(@alturia)
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Per me il freddo è una vera jattura e se dovessi impiegare il tempo che posso trascorrere al calduccio ad obbligare il mio corpo ad abituarsi alle basse temperature, forse avrei meno resistenza insulinica ma mi rovinerei la vita.

Preferisco mangiare quel poco di cui necessito per vivere in ambienti caldi senza forzare le mie necessità.

Possibile che nessuno di coloro che vorrebbero aiutarci a preservarci dalle malattie non si renda conto che se dovessimo seguire alla lettera tutte le prescrizioni e i suggerimenti che impartiscono rischieremmo di vivere più infelicemente di quando li abbiamo conosciuti?

In questo caso concordo con il post iniziale di Morgana. Perché sforzarsi di rieducare il proprio istinto quando si può ovviare in altri modi?


   
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 Muso
(@muso)
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Eh lo so dell'insulinemia...
Cmq credi che non abbia provato tutte le variazioni possibili di macro?
Certo che è dovuta alla genetica la percentuale dei macro,però in assenza di carbo raffinati e con la vita da cacciatore-raccoglitore tutti si adattavano a qualunque proporzione facilmente.
Quindi la colpa non è dell'organismo ma dello stile di vita+carbo ad alto ig tutto il giorno.(colazione pane e marmellata,pranzo pane e pasta-tanta-,cena pane e bistecca ; attività fisica svolta?guardare la tv...magari un po' di pesi-30cal ogni 3 giorni,aerobica manco morti,fuori fa freddo...)


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
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Ho sempre sofferto e odiato il freddo pur vivendo in un posto parecchio freddo. Soprattutto nel periodo Ehretista ma anche l'anno scorso quando praticamente pesavo tutto ciò che mangiavo.

Questo ultimo periodo sono andato a sciare una media di 4/5 giorni a settimana dalle 3 alle 6 ore al giorno, con temperature tra i -10° e i -15°, e finalmente sopporto il freddo, non ho più le mani e i piedi perennemente congelati, certo ho aumentato l'introito calorico a dismisura senza più guardare schemi o ripartizioni, ma basandomi solo sulle sensazioni: sto mangiando come un maiale soprattutto uova brodo e carne grassa (tanto maiale), ma anche parecchio riso e patate; se mangiassi così tanto l'estate mi scoppierebbe la pancia dopo 2 giorni.

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Tra le altre cose anche la libido è tornata a livelli che quasi scordavo. Certo è fondamentale muoversi altrimenti se si sta seduti tutto il giorno, tutti questi discorsi non valgono nulla, inutile ipernutrirsi stare fermi e sperare di non soffrire il freddo.

Tra qualche settimana posterò delle mie foto come hanno fatto altri utenti per farvi vedere come è cambiata la composizione corporea negli ultimi 2 anni (e la stempiatura ).


La natura non fa nulla di inutile.


   
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(@alturia)
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Scusate ho una curiosità. Sapete quanti anni abbia Ciampolini?
Per me è una persona preparata e davvero stimabile ma non nego che questa storia del bagno tra gli appausi dei bretoni a me sembri parecchio comica.


   
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