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[CERVELLO]

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Tropico
(@tropico)
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Altro che pareggio di bilancio, qua ci vogliono far mangiare sempre meno...

MILANO - Troppe calorie nel menu quotidiano “invecchiano” anche il cervello. Insomma, studio dopo studio la scienza conferma che il segreto di lunga vita in buona salute è proprio nello stile di vita a tavola. Ed è stata scoperta addirittura una molecola che protegge i neuroni dall’invecchiamento. Una molecola attivata proprio se si mangia meno. Quanto meno? Oggi si può dire: un 30 per cento delle calorie vanno lasciate nel piatto. Quasi un terzo di quelle consigliate come normali in base al tipo di attività che si svolge. In altre parole, chi deve assumere 2.000 calorie le riduce a 1.400. E questo è già stato individuato da studi precedenti (pubblicati su Science e Nature): quelli che hanno collegato la longevità cellulare a una dieta ipocalorica.

LA MOLECOLA - La molecola anti-aging cerebrale l’hanno scovata ricercatori italiani. Dell’università Cattolica di Roma. La molecola si chiama Creb1, viene attivata da una dieta a basso contenuto calorico e funziona da direttore d’orchestra accendendo altri geni importanti per la longevità e per il buon funzionamento del cervello. Lo studio è stato condotto dall’équipe di Giovambattista Pani, dell’Istituto di Patologia generale diretto da Achille Cittadini, in collaborazione con l’équipe di Fisiologia umana guidata da Claudio Grassi. Ed è stato pubblicato su Proceedings of the national academy of sciences Usa (Pnas). «L’obiettivo ora – commenta Pani – è trovare il modo di attivare Creb1, per esempio attraverso nuovi farmaci, anche senza doverci sottoporre a una dieta ferrea. La restrizione calorica è stata per noi più che altro un espediente sperimentale per scoprire e accendere un circuito protettivo del cervello che coinvolge Creb1 e altri geni responsabili della longevità, le sirtuine (Sirt)».

OBESITÀ E INVECCHIAMENTO - In verità l’osservazione, negli ultimi anni sempre più avvalorata da numerosi risultati sperimentali, aveva già collegato l’obesità ad un rallentamento e ad un invecchiamento precoce delle funzioni del cervello. Così come avviene con malattie tipiche della terza età, dalla demenza senile al Parkinson. Al contrario, la restrizione calorica (nella giusta misura) mantiene giovane il cervello. Lo rende più attivo. Ma i “pulsanti” molecolari che governano gli effetti positivi della dieta sul cervello erano finora ignoti. La molecola individuata dal gruppo di scienziati della Cattolica apre più di uno spiraglio.

DIVERSE FUNZIONI - Non a caso Creb1 regola normalmente importanti funzioni cerebrali come la memoria, l’apprendimento e il controllo dell’ansia. E la sua attività diminuisce, o viene compromessa, proprio dall’età che avanza. «I neuroni – spiega Grassi – comunicano tra loro mediante giunzioni specializzate, le sinapsi, la cui funzione è essenziale non solo per la trasmissione delle informazioni nelle reti neurali, ma anche per il loro immagazzinamento (formazione dei ricordi). La corretta funzione delle sinapsi è, quindi, determinante per l’apprendimento e la memoria. Mente le alterazioni delle sinapsi sono alla base del declino cognitivo che si osserva nella malattia di Alzheimer e in altre forme di demenza. La restrizione calorica, come abbiamo visto e dimostrato, potenzia la capacità delle sinapsi di memorizzare le informazioni. Tale azione benefica è proprio mediata da Creb1». In topi in cui è stata bloccata Creb1 nelle aree cerebrali deputate alle funzioni cognitive, i benefici della restrizione calorica sul cervello (miglioramento della memoria, eccetera) non si verificano. L’animale, nonostante la dieta, presenta gli stessi deficit dell’animale supernutrito. È la prova del 9.

Mario Pappagallo20 dicembre 2011 (modifica il 21 dicembre 2011) Fonte

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@salvio)
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Tiene giovane tutto il sistema, mangiare il giusto, non un terzo.


   
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Tropico
(@tropico)
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"L'anima non è in vendita lo stabilisce il cervello"
Lo hanno dimostrato i test svolti dai ricercatori dell'Università statunitense Emory: la nostra mente elabora questi concetti in un'area specifica e nettamente separata da quella in cui valutiamo costi e benefici di cose più profane

È il cervello a deciderlo: l'anima, così come i valori in cui crediamo profondamente, non ha prezzo e non può essere messa in vendita. Perché la nostra mente elabora questi concetti in un'area specifica e nettamente separata da quella in cui valutiamo costi e benefici delle cose più profane su cui siamo disposti a contrattare. Lo dimostra uno studio dell'Università statunitense Emory, vicino ad Atlanta, e pubblicato su Philosophical Transactions of the Royal Society.

Come i ricercatori sono arrivati a queste conclusioni? Sottoponendo a una trentina di volontari 62 coppie di affermazioni contrastanti fra loro, alcune più banali (come "tu sei/non sei un consumatore di tè") e altre più forti (come "tu sei favorevole/contrario ai matrimoni gay"), e hanno chiesto a ciascuno di scegliere di volta in volta quella che sentiva più sua. Alla fine dell'esperimento, i volontari potevano decidere se 'mettere in vendita' le affermazioni che avevano scelto, rinnegandole in cambio di denaro.

Analizzando l'attività del cervello grazie alla risonanza magnetica cerebrale, i ricercatori hanno potuto osservare che i valori che riteniamo sacri accendono un circuito neuronale che serve a valutare ciò che è giusto e sbagliato (la giunzione temporo-parietale sinistra) e un altro che serve a recuperare le regole semantiche (la corteccia prefrontale ventrolaterale sinistra), ma non quello che valuta il rapporto costi/benefici ed è associato alla ricompensa.

L'attività della regione cerebrale associata ai valori irrinunciabili è risultata più intensa nelle persone che fanno parte di gruppi organizzati, come i fedeli di una chiesa, i componenti di gruppi sportivi e musicali, forse perché le regole e le norme sociali che esistono nel gruppo aiutano a instillare valori in modo più profondo. Inoltre, nei volontari che rifiutavano di dare un prezzo ai propri valori si è potuta osservare l'attivazione dell'amigdala, il centro di controllo dell'emotività, fatto che sottolinea lo scatenarsi di reazioni come l'offesa e l'indignazione.
Repubblica.it

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 Muso
(@muso)
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Trovo sbagliato solo il termine "anima". Ho appena letto un libro sulla coscienza di Daniel Dennet in cui afferma che tutto ciò che noi pensiamo dipende non da un autore centrale bensì da una serie di circuiti che interagiscono tra loro a formare i concetti e sono fortemente condizionati dalla cultura e dalle idee che in essa circolano (memi).
Rileggendo l'articolo con questa chiave di lettura possiamo dire che: i memi meglio radicati vengono elaborati da una precisa area del cervello e dai circuiti in essa presenti.


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Ciao, come stabilire quando la dieta è troppo restrittiva?


   
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Tropico
(@tropico)
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Ciao, come stabilire quando la dieta è troppo restrittiva?

Principalmente uno stato di debolezza, scarsa resistenza al freddo perchè la tiroide rallenta il metabolismo, scarso recupero, astenia, riduzione della massa muscolare e anche un indebolimento del sistema immunitario, se la cosa si protrae ci possono essere poi altri problemi di natura gastrointestinale, nella qualità del sonno, una scarsa rigenerazione tissutale e mille altre cose derivanti da un mancato introito oltre che energetico anche di micronutrienti, se una persona è sedentaria ci arriva con maggior tempo ad una condizione così, se fai sport una iponutrizione viene fuori in pochissimo tempo.
In genere per celare una iponutrizione basta constatare una scarsa capacità di sopportare lo stress, la stanchezza fisica e l'incapacità di sopportare il freddo. Poi arrivano i malanni frequenti perchè si abbassano le difese immunitarie e a catena tutto il resto.
Sintomi di ipo/de-nutrizione possono essere anche ipotensione e deficit surrenalico.

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Eva
 Eva
(@eva)
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ok grazie


   
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Tropico
(@tropico)
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101 straordinarie verità sul cervello che nessuno conosce

1. Non è vero che si usa solo il 2, o il 5, o il 10% del cervello: ogni parte ha una sua specifica funzione che è stata identificata dall’encefalogramma.

2. Il peso medio del cervello è di 1,3 chili, e varia in base all’etnia.

3. Il che può sembrare tanto, ma la sola pelle pesa il doppio (quasi 3 chili).

4. La tanto famosa materia grigia è in realtà la parte più piccola del cervello, ed ricopre soltanto la superficie. La parte con maggiore volume è invece la materia bianca, ed è composta da assoni che hanno il compito di collegare le varie parti della materia grigia.

5. Il 75% del cervello è composto di acqua.

6. Il cervello di un neonato cresce di tre volte nel primo anno di vita.

7. Tutti sanno che i neuroni sono tutti collegati. Pochi sanno che ogni neurone è collegato con quanti: da 1.000 a 10.000!

8. Tanto per restare con i numeri grandi: il cervello è composto da 100 miliardi di neuroni.

9. Il cervello riconosce istintivamente la percezione di sé e degli altri: è per questo che non puoi farti il solletico da solo.

10. Il cervello cresce fino ai 18 anni. Ecco il perché di quella brutta legge che ti dice di non bere grappa fino alla maggiore età!

11. Il cervello usa circa il 20% dell’ossigeno di cui necessiti per vivere. Ed è anche l’organo che tollera di meno la sua mancanza.

12. Se viaggi troppo, il cervello andrà in tilt a causa del jet lag e la tua memoria si ridurrà notevolmente.

13. Tutti sognano, più volte al giorno. Ma c’è chi ricorda i sogni e chi se li dimentica (tipo me).

14. C’è una correlazione positiva fra i viaggi in aereo e i mal di testa: circa il 6% di chi viaggia si becca un’emicrania. Fortunatamente a me non capita, visto quanto prendo l’aereo!

15. Il cervello di Einstein era di dimensione uguale a tutti gli altri, solo la parte che si attiva per i calcoli matematici era più grande del 35% (e non è poco).

16. Le prime testimonianze di operazioni chirurgiche al cervello risalgono a 4000 anni fa, e si facevano proprio come ora: un trapano per perforare il cranio; e no, le anestesie non esistevano (che male). Ma la cosa più incredibile è che, dopo questa operazione, molti sopravvivevano!

17. Il 2% del peso di un uomo è dato dal cervello. Anche se in termini assoluti ci sono animali con encefali più grandi (come l’elefante), nessuno ha una percentuale più alta.

18. Alla nascita, il tuo cervello conteneva già quasi il numero di cellule di un cervello adulto.

19. Così come con l’ossigeno, il cervello riceve il 20% di tutto il sangue che circola in corpo.

20. Uno studio australiano ha dimostrato che i bambini con un amico immaginario sono nella maggior parte dei casi primogeniti o figli unici. Colpa della solitudine?

21. Ogni volta che richiami un’informazione alla mente o pensi a qualcosa di nuovo, crei una nuova connessione fra neuroni. Ecco perché studiare aiuta a studiare.

22. Molte persone fanno da 2 a 3 sogni a notte, ma alcune arrivano anche a 6 o 7.

23. Gli studi con l’encefalogramma hanno dimostrato che il cervello è più attivo quando dormi che quando sei sveglio.

24. Tenere il cervello allenato con lo studio gli permette di adattarsi molto più velocemente alle nuove situazioni.

25. I taxisti di Londra, famosi per conoscere tutte le strade della città (che non è piccola, lo assicuro), hanno un ippocampo sensibilmente più grande del normale. Si ritiene che più cose si memorizzano, più quest’area del cervello si espande.

26. Nel 1811 il dottor Charles Bells fu il primo a scoprire che ognuno dei cinque sensi ha una sua area dedicata nel cervello.

27. Non ci sono recettori del dolore nel cervello, quindi non si può sentire dolore in quella zona. Ma di recettori ce ne sono nella calotta cranica (e anche tanti): sono questi che causano l’emicrania.

28. La corteccia celebrale, quella che contiene la materia grigia, diventa più spessa man mano che la usi.

29. Se il tuo cervello non riceve ossigeno per 8 – 10 secondi, perderai conoscenza. Questo è un meccanismo di difesa contro i picchi di bassa pressione.

30. Anche senza spiegazioni, sei in grado di intuire l’umore di qualcuno: questa funzione è svolta dall’amigdala.

31. Il cervello ricorda per associazione. Quindi, se vuoi ricordarti qualcosa, crea dei percorsi logici e connessi fra di loro e con altri tuoi ricordi.

32. Cinque minuti dopo esserti svegliato, ti sei dimenticato il 50% di un sogno. Dopo 10 minuti, il 90% è andato.

33. Ti piace Winnie the Pooh? La Disney ha dichiarato che per i personaggi si è ispirata alle più comune malattie mentali. Riesci ad elencarle? 😉

34. Dopo la sua morte, il cervello di Lenin è stato aperto e sezionato. Si è scoperto che aveva un numero maggiore di cellule in alcune aree che possono spiegare la sua genialità nel manipolare le persone.

35. L’aspirina, che uso sempre quando ho mal di testa, è stata inventata nel 1899. Ma necessitava della prescrizione di un medico fino al 1912.

36. Ci sono più di 100.000 capillare nel solo cervello.

37. In un ambiente che stimola l’apprendimento, l’abilità di un bambino di memorizzare le cose può aumentare fino al 25%

38. Le informazioni nel cervello possono viaggiare ad una velocità di 430 km/h. Altro che Ferrari!

39. Se ti fischia l’orecchio, sappi che è un’illusione del cervello. A meno che non sia appena tornato dalla discoteca, in quel caso è il timpano lacerato (ma tranquillo, che in poche ore si rigenera).

40. L’odore è il ricordo che si fissa meglio nel cervello. Se associ qualcosa ad un odore, difficilmente te lo dimenticherai. Hmm, il profumo dell’arrosto di mia nonna!

41. Anche i ciechi sognano, ma chi è cieco dalla nascita non sogna immagini (ovviamente). Sono sicuro che almeno una volta nella vita questo te lo sei chiesto!

42. Ogni volta che batti le ciglia, il tuo cervello ricrea un’immagine dell’ultima cosa che hai visto per evitare di farti vedere nero per una frazione di secondo. Scommetto che hai appena provato!

43. Un cervello risalente a circa 2000 anni fa è da poco stato scoperto in Gran Bretagna. Ed è conservato ancora discretamente bene.

44. Nel 1921, Hermann Roschach (dal cognome impronunciabile) inventa il famoso test con le macchie d’inchiostro.

45. Il 12% del cervello è composto da grasso.

46. Il cervello continua a creare nuovi neuroni per tutta la vita in risposta agli stimoli, per rimanere flessibile alle esigenze.

47. Mentre sei sveglio, il cervello sviluppa 20-30 watt. Abbastanza per illuminare una lampadina.

48. Gli uomini e le donne percepiscono il dolore in modo molto diverso.

49. Non si dice sulla punta della lingua, si dice anomia! 😛

50. Il 12% delle persone sogna in bianco e nero, gli altri a colori

Sono a metà! Vado a fare un po’ di stretching per le dita. 😉 Mentre mi prendo una pausa, ti chiedo gentilmente di condividere questo articolo su Facebook. Grazie mille in anticipo! E ora, un bel respiro e si continua.

51. Ridere ad una battuta non è un compito semplice: richiede di attivare cinque aree del cervello diverse.

52. Daniel Tammet è l’autistico più intelligente del mondo: le sue capacità matematiche rivaleggiano con quella dei più grandi geni del secolo.

53. Nel 1959, una scimmia è stata spedita nello spazio per testare come il cervello si adattasse alla mancanza di gravità.

54. Leggere ad alta voce e parlare (specialmente con i bambini) migliore le capacità del cervello.

55. Lo sbadiglio può avere 3 significati: noia, sonno o fame.

56. Sì, lo sbadiglio è contagioso, ci sono ricerche a riguardo!

57. I super-assaggiatori sono persone che riescono a riconoscere sapori che un cervello normale non riuscirebbe nemmeno a percepire. Molto utili nell’industria alimentare, vengono pagati un sacco di soldi.

58. È quando si dorme che i ricordi della giornata vengono fissati nella memoria a lungo termine.

59. Mentre dormi il tuo corpo produce un ormone che inibisce il sistema motorio, paralizzandoti. È un’esperienza che può capitare se provi a simulare un’esperienza extracorporea.

60. L’università di Harvard contiene una magazzino con 7.000 cervelli conservati per ricerche scientifiche. No, non è una figura retorica!

61. Le capacità di capire e provare le emozioni sono già sviluppate al momento della nascita.

62. La neocorteccia, che rappresenta circa il 76% di tutta la corteccia celebrale, è quella adibita alle emozioni e alla coscienza di sé. È la più sviluppata in tutto il regno animale.

63. Alcune persone sono effettivamente più freddolose di altre, questo dipende da come i sensori di temperatura della pelle comunicano col cervello.

64. La carenza di sonno potrebbe ridurre la tua abilità a memorizzare cose nuove. Ecco perché è importante imparare a dormire bene!

65. Se stai russando, non stai sognando.

66. La mancanza di gravità ha diversi effetti sul cervello, anche se le ricerche in proposito sono lontane dallo spiegare come. Potresti voler aspettare la risposta prima di programmare una gita sulla luna.

67. Keith Jarrett, musicista jazz, ha scientificamente l’udito perfetto: riesce a riconoscere qualsiasi nota.

68. Il senso che si sviluppa prima di tutti gli altri in un feto è il tatto (dopo 4 settimane dal concepimento).

69. I sensi non sono 5, bensì 6: quello mancante è la percezione di sé nello spazio (anche se chiudi gli occhi sai di essere seduto e non in piedi).

70. Il cervello può resistere al massimo 4 – 6 minuti senza ossigeno, poi i neuroni cominciano a morire. Dopo 6 – 10 minuti, si verificano danni permanenti.

71. Le donne ci mettono più tempo a prendere una decisione, ma cambiano meno difficilmente idea.

72. Ben Pridmore riesce a memorizzare un mazzo di 52 carte in 26 secondi. Due carte al secondo!

73. Se ti svegli durante un sogno, è più facile che te lo ricordi. Ecco perché gli incubi si ricordano sempre, dannati loro!

74. La musica migliora nettamente la memorizzazione, sia nei bambini che nel cervello. Ma non mettere su Vasco Rossi quando apri il libro di matematica, quello non fa altro che distrarti!

75. I bambini che imparano due lingue nei primi cinque anni di vita (come in Canada o in Lettonia) avranno da adulti una materia grigia molto più densa.

76. Una febbre troppo alta causa rapidamente la morte dei neuroni. Ma non ti preoccupare di qualche linea di troppo: la temperatura più alta mai registrata è stata di 46,5 gradi.

77. È stato dimostrato che alcune persone sono più portate all’esercizio fisico rispetto ad altre, sotto un fattore psicologico. Ma questa non è una buona ragione per non staccarti mai dalla sedia! 😉

78. L’estrogeno (ormone presente sia in uomini che in donne) è fortemente correlato con la memorizzazione.

79. Un sogno non ha mai un significato univoco, né letterale. I sogni vanno interpretati tenendo conto anche della situazione e della psicologia della singola persona, ecco perché i libri per interpretare i sogni sono in buona parte buffonate (per essere gentili).

80. Gli abusi sui minori possono provocare danni a lungo termine anche fisici, nella struttura del cervello.

81. Lo stress, quello vero, può provocare l’alterazione di alcune importanti aree del cervello. Meglio prendere la vita con calma!

82. La noia è una sensazione che viene scatenata dalla mancanza di attività, ed è causata dalla naturale voglia che ha il cervello di imparare. Io ne farei volentieri a meno! 😛

83. L’insulina serve a regolare il livello di zuccheri nel sangue, ma recentemente è stato anche dimostrato che aiuta il cervello a memorizzare.

84. Il caffè ti fa rimanere sveglio perché la caffeina blocca i recettori di adenosina. Sono state anche scoperte sostanze con l’effetto opposto, e vengono spesso utilizzate nei sonniferi da banco (molto poco utilizzati in Italia).

85. In media il cervello fa 70.000 pensieri al giorno.

86. L’ossitocina, l’ormone responsabile dell’amore (brutto da dire ma è così), aiuta anche le persone affette da autismo.

87. La correlazione fra mente e corpo è fortissima. Si stima che il 50 – 70% delle visite in ospedale per problemi fisici derivino da problemi psicologici (non necessariamente malattie mentali).

88. Un team di scienziati giapponesi è riuscito a creare una macchina in grado di proiettare su schermo i sogni di una persona. Certo per ora l’immagine non è molto accurata, ma a volte si riesce a capire cosa rappresenta il video.

89. I mancini e gli ambidestri hanno un corpo calloso (la massa che collega i due emisferi celebrali) più grande in media dell’11%.

90. Uno studio su un milione di studenti di New York (da quelle parti si fanno le cose in grande) ha mostrato che i ragazzi che a pranzo non mangiavano cibi con coloranti, sapori artificiali o conservanti avevano un quoziente intellettivo del 14% superiore. Ora mi chiedo: è il cibo naturale che rende più intelligenti, o è l’intelligenza che porta a mangiare cibi sani? 😀

91. Le persone tristi, quando vanno a fare shopping, spendono di più di chi invece è felice. Il meccanismo di compensazione porta a cercare di comprare la felicità in questo modo.

92. Il lavoro associato ad un maggior numero di mal di testa è quello del contabile (povero Fantozzi), seguito da librai e autisti di camion e autobus.

93. Il pesce non aiuta a diventare più intelligenti, ma pare riduca del 30% il rischio di contrarre la demenza in età avanzata.

94. Aristotele credeva, erroneamente, che la sede del ragionamento fosse nel cuore.

95. Errore simile per gli antichi egizi, che ritenevano il cuore il contenitore dell’anima. Infatti nell’imbalsamazione conservavano attentamente tutti gli organi, tranne il cervello (che veniva bollato come inutile e scartato).

96. Nella genetica umana sono presenti delle tracce di un’evoluzione che ha portato ad avere una resistenza contro le malattie causate dai prioni, elementi della carne umana. In parole povere, questo significa che nell’antichità il cannibalismo era una pratica molto diffusa.

97. La parola “cervello” viene utilizzata 66 volte nelle opere di Shakespeare.

98. L’emisfero sinistro del cervello controlla la parte destra del corpo, e vice versa.

99. Il profumo di lavanda tranquillizza il cervello, e ti aiuta ad addormentarti.

100. Una patata bollita può ripristinare le funzioni del cervello quando ti senti stanco. E l’effetto dura più del caffè!

101. I mancini stanno aumentando, ma quanto? Nel mondo chi scrive con la mano destra è il 89,6% del totale, con la sinistra il 10,6% e gli ambidestri sono lo 0,34%. Tu in quale categoria rientri?

Wow, non ci credo, ce l’ho fatta. Questo si qualifica senza ombra di dubbio come l’articolo più lungo che ho mai scritto su Mindcheats. Anzi, a dirla tutta, anche un articolo lungo la metà sarebbe stato bello corposo.

Ma sono felice, perché mi sono posto un obiettivo e l’ho raggiunto! 😉 Spero che queste 101 curiosità ti abbiano tenuto compagnia per qualche minuto, e ti abbiano insegnato qualcosa di nuovo.

Posso chiederti un favore? Se ti è piaciuto l’articolo, puoi condividerlo su Facebook o Twitter con i tuoi amici? Ti ringrazio fin da ora per la disponibilità! 🙂
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 Muso
(@muso)
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bello!


   
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Tropico
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Chicche interessanti e divertenti anche se alcune cose mi fanno sorridere, tipo "L’estrogeno (ormone presente sia in uomini che in donne)"

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Tropico
(@tropico)
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La preoccupazione potrebbe essere evoluta insieme all'intelligenza come un tratto significativamente adattivo.

Lo afferma un recente studio condotto da scienziati del Suny Downstate Medical Center e pubblicato su Frontiers in Evolutionary Neuroscience. I ricercatori hanno scoperto che sia l'intelligenza che la preoccupazione sono entrambe correlate con l'attività cerebrale misurata per mezzo dell'esaurimento della colina, un nutriente presente nella sostanza bianca sottocorticale del cervello.

Secondo i ricercatori, questo suggerisce che negli esseri umani l'intelligenza potrebbe essere co-evoluta assieme alla preoccupazione. "Mentre l'eccessiva preoccupazione è generalmente vista come un tratto negativo, a differenza di una grande intelligenza, essa può tuttavia indurre la nostra specie a evitare situazioni pericolose, a prescindere da quanto sia remota la possibilità che si manifesti un concreto pericolo", ha detto Jeremy Coplan, docente di psichiatria alla SUNY Downstate.

"In sostanza - ha aggiunto - la preoccupazione può aiutare le persone a non correre rischi, e queste persone possono avere tassi di sopravvivenza più elevati. Così, proprio come l'intelligenza, la preoccupazione può conferire un vantaggio alla specie".

Lo studio ha coinvolto una popolazione di pazienti con disturbo d'ansia generalizzato (GAD), confrontati con volontari sani per valutare il rapporto tra quoziente di intelligenza (IQ), tassi di preoccupazione e il metabolismo della sostanza bianca sottocorticale di colina.
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Tropico
(@tropico)
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Qui c'è un simpatico test http://it.sommer-sommer.com/test-cervello/
Io ho totalizzato un 41% parte sinistra e 59% parte destra.
La parte sinistra viene usata quando leggiamo, scriviamo o discutiamo, gli compete la percezione sequenziale e logica degli eventi e del pensiero, in altri parole è deputato alla percezione analitica.
L' emisfero destro è specializzato nell'elaborazione visiva, organizzativa spaziale e nell'interpretazione emotiva, alla percezione complessiva degli stimoli.

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fabio meloni
(@fabietto)
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XD per il 62% quello destro: caos, creatività, intuizione, fantasia, immagini, curiosità.

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Pig Destroyer
(@pig-destroyer)
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34 sinistra,66 destra

uomorsomaiale:creatura meta' uomo,meta' orso e meta' maiale(south park)


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Non siamo di certo "Vulcaniani"XD

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
(@tropico)
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Non ragioniamo abbastanza, male, molto male 😀

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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