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Discernimento qualità degli alimenti

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fabio meloni
(@fabietto)
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Registrato: 13 anni fa
Post: 7422
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solo io compro roba di qualità, certificata ecc?......

Anche a me piace tutto di qualità!!. Meglio poco, pero migliore...

@"nataku" e @"kisa" approfitto di queste due vostre affermazioni per iniziare una discussione sulla capacità (o presunta capacità) dell'individuo di discernere la qualità degli alimenti. La domanda per tutti gli utenti del forum è: come fate a capire se un alimento è di qualità o meno prima di assaggiarlo? Forse il costo più alto? Forse il marchio? Sarà la certificazione? La provenienza? Gli ingredienti?
Personalmente fatico molto nel trovare cibo di qualità, però ho capito una cosa importante: non è ne il marchio, ne il costo e ne una certificazione a fare la qualità! Le certificazioni sono le più losche di tutte: le aziende pagano per avere la certificazione e non è detto che un'azienda che non si può permettere l'onere della certificazione produca cibo di qualità inferiore. Nel 3D del "cibo e umore" abbiamo iniziato a citare i vari Discount dove il più pessimo, seguendo la logica media del meno costa e quindi è il più scarso, dovrebbe essere l'Eurospin. Vorrei condividere con voi quello che mi insegnò il mio professore di merceologia alle superiori: prendiamo per esempio il panettone dell'Alemagna, l'azienda produce per esempio 100 panettoni dei quali 50 li vende con la scatola di cartone rifinita e con il marchio dell'Alemagna a 10 000 lire la confezione e gli altri ugualissimi 50, siccome non c'è solo il mercato dei benestanti , viene messo in buste con impressa una anonima sottomarca a 3000 lire e distribuita nei discount. Ecco, la stessa tecnica viene usata negli alimenti venduti nell'Eurospin, LD, PuntoD, etc. Vi faccio qualche esempio: la Pasta (confezione celeste) marchiata Tre Mulini della catena Eurospin è prodotta da Pastificio Guido Ferrara, 3° pastificio in italia come grandezza e produzione. Il Pastificio Ferrara produce pasta a proprio marchio (che per contratto con famosissime case di pasta) vende esclusivamente all'estero. La pasta viene prodotta da Ferrara anche per marchi blasonati come Barilla, ecc.; i Biscotti Buon Mattino sono prodotti da Colussi; le merendine DOLCIANDO & DOLCIANDO sono prodotte da Balconi; i Croissant Albicocca, Cacao e Crema pasticcera DOLCIANDO & DOLCIANDO sono prodotti da FBF (Bauli); il caffè classico "Espresso Italia" in grani è prodotto da Gimoka, etc.
Una bella lista si trova al seguente indirizzo: http://ioleggoletichetta.it/bancadati/index.php/PRODOTTI_EUROSPIN

Comunque io non guardo più il prezzo ma gli alimenti gli assaggio come facevano i nostri avi. Molte volte mi è capitato di comprare del cibo certificato che faceva veramente schifo e viceversa di mangiare cibo anonimo fresco e buonissimo.

La parola a Voi!

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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nataku
(@nataku)
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Registrato: 11 anni fa
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apparte che io nn mangio troppo elaborato, quindi roba confezionata apparte qualche biscotto o salsa nn prendo niente, per le cose fresche, be si vede a occhio cosa è di qualita cosa no; quindi di li me le lavoro da solo per comporre un alimento in particolare
insomma per me è facile parto dalle materie prime e mi faccio tutto da me...
quello che nn posso farmi da me come formaggi miele e salse le compro di marca, certificate e cmq guardo le etichette.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Anche io di confezionato compro ben poco, anche io mangio molto semplice e per nulla elaborato; anche io guardo gli ingredienti e mi lascio abbindolare dall'aspetto esteriore di frutta e verdura. Però il marchio e i certificati su di me non sortiscono nessun effetto per il motivo sopraesposto. Aggiungo anche che i marchi e i certificati servono, il più delle volte, solo a far lievitare inutilmente i prezzi e a far nascere inutili pregiudizi nei confronti delle sottomarche che non ci permettono di approfittare di molti alimenti di qualità senza spendere una fortuna.

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nataku
(@nataku)
Membro
Registrato: 11 anni fa
Post: 2354
 

hai ragione ma se pensiamo cosi, nn respiriamo nemmeno, io ho 2 centrali a olio a 1 km da casa...
vicino ai campi, ormai è un casino
ha ragione pierpaoli e peat su sto piano: purtroppo siamo infossati di inquinanti, nn possiamo evitarli, l'unica strategia è alzare la nostra capacita di difenderci, e per fare questo "basta" evitare il junk food e alzare metabolismo (piu energia= piu forza per contrastare tutti i sistemi difensivi ricostruttivi ecc....)


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Registrato: 13 anni fa
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Sono daccordo! Ma perchè spendere di più per lo stesso letame? Il certificato, il marchio o una bella confezione non garantiscono un bel nulla a parer mio! È tutta polvere negli occhi! Ho mangiato delle buonissime mele dell'Eurospin con qualche ammaccatura pagate 1,30 euro al kg. e delle schifosissime mele marchiate d.o.p molto più care che non ho buttato nella spazzatura per non commettere un peccato.

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eric
 eric
(@eric)
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Registrato: 10 anni fa
Post: 2499
 

Come mi sarebbe piaciuto nascere in un epoca diversa, molto più rudimentale e naturale
Oggi bisogna lavorare per mangiare la merd., era meglio lavorare e cacciare per mangiare, pur senza tutto il superfluo

Siamo obbligati a vivere in difesa sempre concentrati su quello che ingeriamo


   
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nataku
(@nataku)
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ma infatti io nn denigro la qualita del fresco di eurospin lidl o altri (che probabilmente sono a km zero o cmq locali;
io denigro la qualita dei confezionati.

basta andare da eurospin e chiedere da dove vengano le mele, DEVONO dirtelo.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
Membro
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Il fresco per la maggiore arriva dalla Spagna (non c'è bisogno di chiedere: c'è scritto). Per i confezionati vale quello che ho detto nel mio primo messaggio, cioè che sono prodotti dalle stesse fabbriche dei prodotti blasonati. Mi viene in mentevquello che mi disse un mio parente che lavorava alla Saras: lo stesso carburate e/o lubrificante lo ritiravano la Esso, l'Agip... Insomma tutte le aziende rivendevano lo stesso carburante o lubrificante, solo che ognuna decanta il proprio rivendendolo a prezzi diversi. Mi fecero notare questo anche con un lubrificante carissimo della Castrol con le stesse specifiche di un olio molto più economico della Tamoil.


Un altro esempio e L'olio di oliva Carapelli è una miscela di oli non italiani come quello del discount, solo che costa in più per via della marca.

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Eva
 Eva
(@eva)
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Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

Compro tutto sfuso.
Concordo il marchio non è sinonimo di qualità!
I cacciatori da cui mi rifornisco non hanno marchi..... 🙂

Di confezionato compro caffè e lo compro al prezzo minore, perché nemmeno il prezzo è sinonimo di qualità.


   
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eric
 eric
(@eric)
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L olio Carapelli fà proprio schifo, inutilizzabile proprio


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Registrato: 13 anni fa
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Sui gusti non si discute però a me non sembra così malvagio. Una volta mi è capitato di comprare dell'olio di oliva locale che non mi è piaciuto per nulla: troppo acido e mi dava fastidio alla gola. Non è sinonimo di qualità il km zero e nemmeno il made in Italy secondo me.
Oggi al Sigma ho trovato delle buonissime (non tanto belle da vedere) mele gialle del sud Tirolo a 90 centesimi il kg.

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Eva
 Eva
(@eva)
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Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

Tengo d'occhio la provenienza. Ovviamente scelgo km zero. Frutta e verdura mio orto. Carne cinghiale cacciato nei dintorni. Pesce pescato nel mediterraneo. Capre e galline del mio terreno.


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
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Vorrei condividere con voi quello che mi insegnò il mio professore di merceologia alle superiori: prendiamo per esempio il panettone dell'Alemagna, l'azienda produce per esempio 100 panettoni dei quali 50 li vende con la scatola di cartone rifinita e con il marchio dell'Alemagna a 10 000 lire la confezione e gli altri ugualissimi 50, siccome non c'è solo il mercato dei benestanti , viene messo in buste con impressa una anonima sottomarca a 3000 lire e distribuita nei discount. Ecco, la stessa tecnica viene usata negli alimenti venduti nell'Eurospin, LD, PuntoD, etc. Vi faccio qualche esempio: la Pasta (confezione celeste) marchiata Tre Mulini della catena Eurospin è prodotta da Pastificio Guido Ferrara, 3° pastificio in italia come grandezza e produzione. Il Pastificio Ferrara produce pasta a proprio marchio (che per contratto con famosissime case di pasta) vende esclusivamente all'estero. La pasta viene prodotta da Ferrara anche per marchi blasonati come Barilla, ecc.; i Biscotti Buon Mattino sono prodotti da Colussi; le merendine DOLCIANDO & DOLCIANDO sono prodotte da Balconi; i Croissant Albicocca, Cacao e Crema pasticcera DOLCIANDO & DOLCIANDO sono prodotti da FBF (Bauli); il caffè classico "Espresso Italia" in grani è prodotto da Gimoka, etc.

Bravissimo Fabietto,vorrei aggiungere che nel 1998 lavoravo in una fabbrica di cibo surgelato in Olanda e gli stessi prodotti venivano impacchettati in 4 confezioni diverse, dalla Findus ad altre marche sconosciute che finivano poi nei discount tipo Lidl e altri a prezzo dimezzato rispetto al marchio più pubblicizzato.


La natura non fa nulla di inutile.


   
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Marco Antonio
(@marco-antonio)
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Concordo con @"fabietto" che certificati e marchi non danno nessuna certezza, lavoro in ambito di certificazione di qualità, anche se non nel settore alimentare, ma son convinto che per stare sul mercato le aziende vadano a lesinare su tutto e non buttino via nulla.
A mio parere in futuro il successo di un azienda alimentare che si distinguerá sarà la trasparenza, aprendo l azienda a tutto e dando la possibilità ai consumatori di poter vedere con i loro occhi come viene processato un alimento e non sarebbero più necessarie certificazioni di enti terzi.
È come se un ristorante (ne esistono) lasciasse a vista la cucina.


   
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