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[IODIO]

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Tropico
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di Francesco Visioli
Lo iodio è un elemento traccia non metallico indispensabile per l’uomo che interviene nella sintesi degli ormoni tiroidei, coinvolti nella regolazione di varie funzioni metaboliche. Gli oceani sono particolarmente ricchi di iodio, mentre varie regioni della terra, soprattutto quelle di origine più antica (l’Himalaya, le Ande, le Alpi, alcune valli del Gange), ne sono carenti, a causa delle erosioni e dei lavaggi che si sono verificati nel tempo. La mancanza di iodio rappresenta ancora oggi un grave problema sanitario per le popolazioni di queste regioni. Fonte
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Di seguito una tabella per confrontarsi sugli introiti dello iodio ed effetti sulla salute

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
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Dopo aver letto il capitolo sullo iodio del libro di Raul Vergini, come già sospettavo da vari indizi, lo iodio è un minerale sovente carente in tutta la popolazione e la dose RDA di 150 μg è utile solamente a prevenire cretinismo e gozzo, largamente inferiore alla dose ottimale, la quale oltre a far funzionare bene la tiroide, fa depositare lo iodio in diversi organi che lo richiedono come ovaie, cervello, mammelle e prostata.
Inoltre gli organi beneficiano maggiormente di diverse forme di iodio, iodio elementare e iodio ridotto (ioduro) andrebbero quindi presi assieme e non solo una forma dell'uno o dell'altro.
Muscoli e grasso stoccano il 70% dello iodio circolante, in caso di carenza però lo iodio viene prima captato dalla tiroide.
Molte delle virtù dei giapponesi vengono attribuite dal cibarsi di alghe, notoriamente ricche di iodio, stimando un introito fino a 15 mg/die, dose ritenuta ottimale da vari ricercatori e studi inerenti, come possibile vedere anche dal grafico sopra.
Il sale iodato fornisce 30μg di iodio al grammo, quindi ci vogliono 5gr di sale per arrivare alla RDA, ma considerando che la biodisponibilità di iodio è del 10% nel sale iodato, si capisce che è meglio attingere da altre fonti.
Questo in estrema sintesi da quanto ho letto.

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gianlnicc
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Durante periodo macro usavo parecchio le alghe per cuocere i legumi.

Ultimamente ho comprato sale iodato e ho cominciato ad usarlo.

Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono

Popeye the sailor man


   
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Tropico
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[video=youtube] http://youtu.be/iK63qDvJs4o [/video]

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Tropico
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Iodine: deficiency and therapeutic considerations.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18590348?dopt=Abstract

La carenza di iodio è generalmente riconosciuta come la causa più comune prevenibile di ritardo mentale e la causa più comune di endocrinopatie (gozzo e l'ipotiroidismo primario). La carenza di iodio è particolarmente importante in gravidanza a causa delle conseguenze di danni neurologici durante lo sviluppo fetale e durante l'allattamento. La sicurezza di dosi terapeutiche di iodio di sopra del limite di sicurezza superiore stabilito di 1 mg è evidente nella mancanza di tossicità nella popolazione giapponese che consuma 25 volte l'assunzione media di consumo di iodio negli Stati Uniti. Popolazione giapponese non subisce alcun aumento di incidenza dimostrabile tiroidite autoimmune o ipotiroidismo. Gli studi che utilizzano da 3,0 a 6,0 mg in dosi per trattare efficacemente la malattia fibrocistica del seno può rivelare un ruolo importante per lo iodio nel mantenimento della normale architettura del tessuto mammario e la funzione. Lo iodio può anche avere funzioni antiossidanti importanti nel tessuto mammario e di altri tessuti che concentrano lo iodio attraverso la symporter ioduro di sodio.

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Tropico
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Ed ora un pò di allarmismo:
http://drclark.typepad.com/dr_david_clark/2012/01/are-iodine-supplements-safe-for-low-thyroid.html
In pratica dice che lo iodio va bene per ipotiroidismi primari, ma è una disfunzione più rara della tiroidite di Hashimoto, malattia autoimmune che attacca la tiroide, in questo caso lo iodio è altamente sconsigliato perchè aumenta la perossidasi tiroidea che produce T3 e T4 e aggrava la risposta autoimmune.
Non solo, secondo questo dottore, la iodio profilassi favorirebbe la comparsa della tiroidite di Hashimoto.
Sono concorde sul fatto che se hai una tiroidite autoimmune stimolarla con lo iodio aggrava i sintomi, ma che addirittura lo iodio faccia venire una risposta autoimmune a persone prima sane, mi sembra eccessivo, parla di studi ma non li cita quindi non posso nemmeno verificarli.

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Tropico
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Iodio: metà degli italiani ne assume troppo poco. Uno studio internazionale spiega le strategie e i problemi da risolvere
Negli ultimi anni sono stati fatti grandi progressi per quanto attiene il fabbisogno di iodio. Nonostante ciò il 44% degli europei ne assume poco e ciò facilita le malattie tiroidee come il gozzo. Per questo motivo le autorità sanitarie dovrebbero agire in maniera decisa e obbligare i produttori di alimenti ad utilizzare sale iodato almeno in alcuni prodotti come il pane.
Sono queste le conclusioni di un imponente studio condotto da Maria Andersson, dell'ETH di Zurigo, che si è servita di diversi database mondiali come il WHO Vitamin and Mineral Nutrition Information System Micronutrient e il network dell'International Control of Iodine Deficiency Disorders e di altri studi pubblicati in letteratura.
L’autore ha confrontato i dati raccolti nel 2003 e nel 2007 relativi alla presenza di iodio nelle urine del 91,6% della popolazione mondiale (esclusi i lattanti) di 148 paesi, con quelli riferiti al 2011 e li ha pubblicati sul Journal of Nutrition. In generale, il numero di paesi con carenza di iodio è sceso da 54 a 32 tra il 2003 e il 2011, mentre quello dei paesi con un apporto considerato sufficiente è salito da 67 a 105. Tuttavia, le singole realtà hanno un andamento molto variabile. Per esempio, nel Sud-Est Asiatico e in Africa un bambino in età scolare su tre non assume abbastanza iodio (per un totale di 76 in Asia e di 58 milioni di ragazzi in Africa).
In alcuni casi la situazione è peggiorata. In Russia dopo la fine dell'Unione Sovietica, la percentuale di persone che non assumono iodio a sufficienza è aumentata, e lo stesso è accaduto in Gran Bretagna, Australia e Nuova Zelanda. Il dato sull'inghilterra può sorprendere visto che per molti anni il paese è stato considerato in regola ma, come ha fatto notare l'autrice, solo il 5% del sale venduto laggiù è iodato, e anche lo iodio assunto con il latte è sceso considerevolmente negli ultimi anni.
Esistono poi 11 paesi come l'Uganda in cui l'apporto è eccessivo.
Interessante è il caso della Svizzera (uno dei primi stati ad adottare politiche a favore della presenza di iodio nella dieta) assunto come modello da seguire per ridurre i rischi. L'idea di aggiungere iodio al sale da cucina è stata di un chimico svizzero nel 1918, quando si rese conto dell'utilità di questa semplice operazione per combattere il gozzo (una patologia endemica tra gli abitanti delle valli alpine che non avevano accesso al mare). Nel 1922 furono lanciate le prime campagne e adesso il livello medio degli svizzeri è considerato ottimale.
Oltre alla Svizzera, ottimi risultati sono stati ottenuti anche in Portogallo, dove il sale iodato è consigliato alle donne incinte, e in Danimarca, dove è obbligatorio nella produzione di pane. Si tratta di un dato interessante proprio perché il pane è considerato, insieme al latte, la prima fonte di iodio nella dieta, trattandosi di un consumo costante rispetto a quello di pesce e alghe.
In Europa ci sono ancora 11 paesi che devono migliorare la quantità di iodio assunta. In cima alla lista troviamo Russia, Gran Bretagna, Ucraina, Repubbliche Baltiche (Lituania, Estonia e Lettonia) e l'Irlanda.
Per migliorare l'apporto di iodio a livello globale, non servono grandi sforzi: l'aggiunta al sale costa, secondo quanto riferito da Andersson, tra i 2 e i 5 centesimi di dollaro per persona l'anno (secondo l'UNICEF il sale iodato è facilmente disponibile per il 70% della popolazione mondiale). Ciò che manca è la volontà politica. Commenta la Andersson: "Il corretto apporto di iodio non è considerato una priorità a livello europeo. È vero che molte persone lo utilizzano in casa per cucinare, ma la presenza negli alimenti è molto bassa. Le campagne per un miglioramento della quantità dovrebbero procedere di pari passo con quelle per la diminuzione del sale".
Il fabbisogno di iodio non è uguale per tutti: varia da 50 microgrammi al giorno nei lattanti, ai 70-120 nei bambini fino a dieci anni che arrivbano a 150 microgrammi dagli 11 anni in poi. Le donne in gravidanza devono assumerne di più (175) e ancora più per l'allattamento (200).
In Italia circa metà della popolazione non assume abbastanza iodio, e un cittadino su dieci è affetto da gozzo con o senza noduli tiroidei. Per questo il Ministero della salute ha lanciato nel 1997 la prima campagna per promuovere il sale iodato, l'ultima si chiama "Poco sale ma iodato" (vedi volantino in allegato).
Agnese Codignola
Fonte

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Tropico
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Pomodori piu' ricchi di iodio se si spegne il gene che lo fa emettere nell'atmosfera

Grazie a una ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, pubblicata dalla rivista Scientific Reports, si è scoperto che le piante possono essere trasformate in “magazzini” di iodio e questo è possibile spegnendo un gene. Le prime piante ad accumulare iodio senza disperderlo nell’atmosfera sono state quelle di pomodoro.

Generalmente povere di iodio, le piante, infatti, normalmente lo assorbono per poi emetterlo nell'atmosfera in forma gassosa. Coordinato dal fisiologo vegetale Pierdomenico Perata e sostenuto dagli endocrinologi dell’Università di Pisa guidati da Aldo Pichera, il gruppo di ricercatori ha rilevato che è possibile produrre verdure con forte contenuto iodico, eliminando la funzione di un gene responsabile dell’emissione gassosa, dannosa per l’ozono. E’ stato dimostrato che la sua bassa quantità nei vegetali non deriva dall'incapacità di assorbirlo, ma piuttosto di trattenerlo nei tessuti.

In tal modo, quindi, è stato simulato il funzionamento della tiroide umana in un sistema vegetale e si è constatato che la proteina responsabile dell'assorbimento dello iodio nella tiroide è in grado di funzionare anche nelle piante. Senza introdurre nuovi geni nella pianta, è stato possibile arricchirla di iodio. “L'ingegneria genetica si è nuovamente dimostrata fondamentale per spiegare le basi molecolari dei processi viventi”, ha spiegato Perata.

Questa scoperta è molto importante per i risvolti che potrà avere nella ricerca di prevenzione di malattie causate da carenza di iodio, ad esempio le patologie che interessano la tiroide. "Stiamo studiando pomodori che accumulano quantità di iodio sufficienti ad apportare l'intera dose giornaliera di iodio, contenuta in un pomodoro solo, consentendo di aumentare quindi le quantità presenti normalmente in frutta e verdura", ha detto il medico Massimo Tonacchera, dell'Università di Pisa e collaboratore da anni con il gruppo di Perata. Fonte

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http://www.iodine-resource.com/index.html

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Tropico
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Nutrition, evolution and thyroid hormone levels - a link to iodine deficiency disorders?
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15142639

Alimentazione, evoluzione e livelli di ormoni tiroidei, un collegamento ai disordini da carenza di iodio?
Il requisito di iodio è aumentato a seguito di cambiamenti significativi nella nutrizione umana, piuttosto che un ridotto apporto di iodio ambientale, si propone di rappresentare la principale causa di malattie dovute a carenza di iodio (IDD ). Il meccanismo patogenetico proposto si basa sul fatto che le concentrazioni nel siero degli ormoni tiroidei, in particolare di trijodothyronine (T3), dipendono dalla quantità di carboidrati. Alto contenuto di carboidrati diete sono associati significativamente più alte concentrazioni sieriche di T3, rispetto al bassissimo contenuto di carboidrati diete. Mentre i nostri antenati del Paleolitico sussisteva su quota di carboidrati molto bassa / dieta ricca di proteine, la rivoluzione agricola circa 10.000 anni fa, ha determinato un significativo aumento di carboidrati nella dieta. Questi cambiamenti nutrizionali sono significativamente aumentati livelli di T3. Livelli superiori T3 sono associati con una produzione maggiore T3 e un requisito iodio maggiore. Il requisito di iodio supera la disponibilità di iodio da fonti ambientali in molte regioni del mondo, con conseguente sviluppo di IDD.

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ciao,

dove posso trovare un buon integratore di Iodio ?

saluti
marco


   
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Tropico
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ciao,

dove posso trovare un buon integratore di Iodio ?

saluti
marco

Ho sentito parlar bene di questo (ioduro di potassio) http://www.eidon.com/store/proddetail.php?prod=05Iodine
Credo però che un banale integratore di alga Kelp sia sufficiente.
Altrimenti c'è il liquido di Lugol al 2 o 5%, ma bisogna fare attenzione perchè i dosaggi sono alti, in accordo con la tabella del primo post puoi vedere gli effetti al variare delle dosi, ma è una tabella vecchia e la RDA è fissata a 150 µg.

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energy
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Ho assunto ieri sera dopo cena una compressa di "Kelp" della Long Life, contenente 150 mcg di iodio (da alga bruna marina disidratata).

Mi sono svegliato a metà nottata con le mani intorpidite e formicolanti, soprattutto la sinistra.
Il formicolio è passato dopo qualche minuto.

Al momento sospendo l'assunzione, nei prossimi giorni riproverò e riporterò le mie impressioni.

La differenza fra muscolo e grasso è che il grasso non si mette al servizio della volontà. Per questo deve sparire. [Sven Lindqvist, Il sogno del corpo, Ponte alle Grazie]


   
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Tropico
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150mcg di iodio sono veramente pochi, mi pare strano, molto strano, a meno di una qualche intolleranza all'alga più che ad un eccesso di iodio.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@musus)
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Ciao Tropico,

la tabella in prima pagine non è visualizzabile.
Sapresti indicarmi una dose giornaliera ?

saluti
Marco


   
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Tropico
(@tropico)
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Ciao Tropico,

la tabella in prima pagine non è visualizzabile.
Sapresti indicarmi una dose giornaliera ?

saluti
Marco

Strano, usi un dispositivo mobile?

  • 10 mcg severa deficienza
  • 25mcg deficienza moderata
  • 50mcg lieve deficienza
  • 150mcg RDA

Per la sufficienza tiroidea si devono superare i ~350mcg
Per una funzione ottimale del seno mammario, da ~ 2,5mg a ~14mg
Fino a 175mg non ci sono effetti collaterali sulla funzione tiroidea (su altri organi non lo so)
Oltre tali dosi si può avere una disfunzione tiroidea, da usare solo a fini terapeutici.

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