Anteprima: http://books.google.it/books?id=o_HUXwbnsEoC&printsec=frontcover&hl=it#v=onepage&q&f=false
Ho visto citate cose interessanti su Roger Williams, ad esempio:
Le faccio un esempio molto significativo: si tratta di un esperimento compiuto dal professor Roger Williams, famoso nutrizionista dell'Università del Texas, scopritore di due vitamine e fondatore dell'International academy of preventive medicine.
«Il professor Williams ha allevato un gruppo di topi da laboratorio con la tipica dieta americana a base di alimenti devitalizzati, come zucchero e farina bianca, e cibi in scatola o conservati. Media della vita delle bestiole: cento giorni. A tre mesi di età questi individui erano già vecchi, usurati, come capita oggi, purtroppo sempre più spesso, agli uomini di 50/60 anni. A un altro gruppo di cavie Williams diede cibi buoni, naturali, e la media della vita fu in questo caso di 700 giorni (7 volte tanto). Aggiunse a questa dieta un generoso supporto di vitamine e sali minerali e la sopravvivenza fu di ben 1400 giorni (14 volte tanto)».
Non esistono due persone esattamente uguali. Se molti principi sono validi
per tutti i membri della specie umana, per esempio il fatto che tutti
abbiamo bisogno d i vitamine, occorre sempre adeguarli alla situazione
specifica, nel nostro caso osservando che La quantità di vitamine necessaria
per ottenere prestazioni ottimali varia da individuo a individuo. È
dettata infatti dalla dinamica evolutiva che abbiamo ereditato dai genitori
insieme con i .fattori positivi e negativi trasmessi geneticamente, e
dall'interazione del nostro corredo genetico con l'ambiente durante lo
sviluppo fetale e nella prima infanzia. La complessa interazione di questi
fattori fa sì che ogni individuo nasca con una propria struttura biochimica,
simile ma mai identica a quella degli altri.
Questo principio, che prende il nome di Individualità Biochimica, fu proposto
in una prima forma sintetica nel 1956 dal dottor Roger Williams,
scopritore della vitamina B5 (acido pantotenico) e contributore all'isolamento
dell'acido folico. Fu uno dei padri della nutrizione ottimale e
portò avanti la sua attività di insegnamento, divulgazione e ricerca fino
a oltre novant'anni. Nel libro Biochemical Individuality, Williams dimostrò
che gli organi interni del corpo umano hanno forme e dimensioni
diverse da individuo a individuo e che, sempre su base individuale, variano
il livello degli enzimi e il fabbisogno di proteine, vitamine e minerali.
Non è raro riscontrare fra due persone una differenza di dieci volte
in più o in meno nel fabbisogno vitaminico. Per esempio, confrontando
la concentrazione di vitamina A nel sangue di 92 soggetti, molti dei quali
seguivano una dieta analoga, si sono riscontrate differenze anche dell'ordine
di trenta volte. Analisi ripetute hanno rilevato che la concentrazione
ematica di vitamina A tende a mantenersi costante a livello individuale,
mentre varia sensibilmente da un soggetto all'altro. Da ciò si deduce che il fabbisogno di questa vitamina è molto variabile, ma le odierne RDA non ne tengono conto.
Quando Williams introdusse il concetto di individualità biochimica, la
genetica molecolare era ai primordi Poiché le idee da lui avanzate erano
espresse in termini biochimici, con i quali gran parte dei medici non ha
dimestichezza, la sua teoria dell'individualità biochimica e il concetto di
"malattia geneticotrofica" non vennero accolti con favore. Williams definì
la malattia geneticotrofica «... una malattia in cui il profilo genetico del
soggetto colpito richiede un maggiore apporto di un determinato
nutriente (o di nutrienti), di cui si verifica come conseguenza la carenza
», avanzando così l'ipotesi che con il progredire delle ricerche si sarebbe
arrivati a scoprire come l'origine di molte malattie diffuse sia da attribuire
a una carenza nutrizionale.
Nel corso degli ultimi quarant'anni è stato dimostrato che Williams
aveva ragione; inoltre, il concetto di individualità biochimica è considerato
come una delle grandi intuizioni che hanno contraddistinto l'evoluzione
del pensiero medico-scientifico. Williams era fermamente convinto
che il tipico regime alimentare americano avesse un ruolo rilevante nelle
malattie tipiche di quella cultura, poiché era inidoneo a soddisfare le esigenze
degli individui a livello genetico, con la conseguenza di una difettosa
espressione genica.
Fra le malattie da sovralimentazione/sottoalimentazione (consumare
troppi cibi di scarso valore nutrizionale) figurano quelle cardiovascolari,
l'ipertensione, l'artrite, la demenza e i disturbi neurologici, la riduzione
delle difese immunitarie e l'aumentata suscettibilità alle infezioni, i disturbi
della digestione inclusa la sindrome del colon irritabile, nefropatie
croniche, diabete e cancro dell'adulto.
Quando gli venne chiesto di esprimere un parere sui livelli di assunzione
dei nutrienti raccomandati e sulle linee guida stilate dagli esperti
nutrizionisti americani per una corretta alimentazione, Williams rispose:
«La nutrizione è per le persone vere. L'essere umano, statisticamente
inteso, ha scarso significato». Le raccomandazioni riferite alla dieta, così
come sono formulate, si basano sulle esigenze di un'immaginaria "persona
media": non tengono conto del grado di polimorfismo genetico che
caratterizza la popolazione umana.
La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga
Era stato tradotto anche in Italiano
http://books.google.it/books/about/Individualit%C3%A0_biochimica.html?id=ADMjcgAACAAJ&redir_esc=y
La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga