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Hitler tra peti, cocaina e "viagra" Il racconto dei suoi medici

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Tropico
(@tropico)
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Hitler tra peti, cocaina e "viagra" Il racconto dei suoi medici
I documenti riservati di sei dottori dipingono un ritratto grottesco del dittatore nazista

Per ritrovare il vigore sessuale, Hitler ricorreva a delle iniezioni di sperma. La sua vita piagata dal meteorismo

Giornate tormentate dalla flatulenza, siringoni a base di brutali surrogati del Viagra e, tanto per gradire, dosi da cavallo di cocaina. Così tirava avanti Adolf Hitler, secondo le dichiarazioni dei suoi medici curanti contenute in due corposi documenti che andranno all’asta i prossimi 8 e 9 maggio negli Stati Uniti presso la Alexander Historical Auctions di Stamford, nel Connecticut. Il contenuto delle carte è stato anticipato ieri dal Washington Examiner (e subito rilanciato da Dagospia), che ha pubblicato anche alcune radiografie del Führer.

Il rapporto riservato - Il materiale consiste in un «rapporto riservato» di 47 pagine, datato 29 novembre 1945 e basato sulle interviste ai sei dottori che seguivano Hitler, ovvero Theodore Morell, Erwin Giesing, Walter Loehlein, Karl Weber, A. Nissle e E. Brinkmann. Il primo è probabilmente il più famoso, grazie anche al lavoro dello storico David Irving, il quale ha firmato anni fa un volume importante, I diari segreti del medico di Hitler (tradotto in italiano nel 2007 dalle Edizioni Clandestine).

Pillole eccitatanti o sedative - Odiatissimo dalla cerchia di fedelissimi del capo del nazismo, Morell «somministrava a Hitler compresse e pillole eccitanti o sedative, sanguisughe e preparati batterici, cataplasmi bollenti o gelidi e letteralmente migliaia di iniezioni, ossia litri di fluidi misteriosi che, ogni anno, venivano iniettati e al suo grato e alquanto ingenuo Führer. Tanto che a volte persino Morell non riusciva a trovare nelle sue braccia un punto dove inserire l’ago nelle vene trombizzate». Come si evince dalle carte che saranno vendute negli Usa (con una base d’asta di 1500-2000 dollari), il medico iniettava ad Adolf estratti di «liquido seminale, testicoli e prostata di giovani tori». A che gli servissero tali astrusi medicamenti è presto detto: per ritrovare il vigore sessuale. Secondo la testimonianza di Morell, infatti, Hitler aveva ancora rapporti sessuali con Eva Braun, benché i due dormissero in camere separate. Altra specialità del dottore nazista era il glucosio, che faceva sentire il Führer particolarmente in forze. A partire dal 1937-’38 e per tutti gli otto anni in cui l’esimio scienziato si prese cura di lui, Adolf mangiava sempre meno, in compenso (come rivelò una segretaria) aveva abbastanza farmaci «da riempire un baule».

Il documento all'asta - Tra i documenti che andranno all’asta c’è anche un altro rapporto di 178 pagine, datato giugno 1945. Riporta la testimonianza di Erwin Giesing, un otorinolaringoiatra. Cominciò a occuparsi di Hitler dopo l’attentato bombarolo di Claus von Stauffenberg (la nota Operazione Valchiria). Nella sua memoria si legge che Hitler, a seguito dell’esplosione, soffriva di forti dolori all’orecchio destro, con copiose fuoriuscite di sangue.

Nevrotico e dipendente dai sonniferi - Secondo Giesing, il Führer era nevrotico e dipendeva da sonniferi, pasticche digestive e varie pillole ricostuenti. Non solo: «La sua psicosi lo portava a trarre piacere da alcune sostanze, come la stricnina e l’atropina contenute in pillole contro il meteorismo». Insomma, Hitler soffriva di una «incontrollabile flatulenza». A causa della dieta vegetariana che seguiva, era tormentato dai gas intestinali.

Vicino alla tossicodipendenza - Ciliegina sulla cartella clinica: Aldof fu a un passo dal diventare un tossicodipendente. Colpa di un rimedio contro la sinusite a base di cocaina che gli venne somministrato da Giesing e di cui il dittatore gradiva particolarmente gli effetti. Esplicita la chiosa del dottore: «Aveva, insomma, un’evidente inclinazione a diventare un consumatore abituale di tali medicine, ammettendolo esplicitamente». L’assuefazione finale. Fonte

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@biker40)
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Questi sono gli effetti dell'alimentazione vegana che pare facesse il dittatore.
Saluti.


   
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Tropico
(@tropico)
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Vegetariana, con tanti legumi, e te credo che aveva problemi di flatulenza... :asd:

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@andrea)
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sticazzi..e se si tiene a mente il detto" mente sana in corpo sano" si può tentare di comprendere lo stato in cui era fisicamente


   
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Tropico
(@tropico)
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C'è da chiedersi perchè abbia fatto tale scelta a suo tempo, in chiave salutistica? Etica (e sarebbe il colmo)? Meri gusti culinari?

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@biker40)
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Credo fosse un amante degli animali. La vedo in chiave etica.
Potrei sbagliarmi...


   
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 Muso
(@muso)
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Anche in un racconto di Chaucer, all' interno dei "canterbury tales", viene rappresentata una suora molto caritatevole con ogni tipo di animale, ma estremamente menefreghista nei confronti degli esseri umani.
Questo profilo, oltre a rappresentare quello di hitler, è anche indicativo del carattere della maggior parte degli animalisti, che non si fanno problemi ad augurare le peggio disgrazie o malattie agli insensibili onnivori.


   
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Tropico
(@tropico)
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C'è una sorta di rivalsa, le persone magari non ti accettano o tu fai fatica ad integrarti con loro, oppure hai subito delle ingiustizie, sei un disadattato, e per compensazione riversi sugli animali, che non parlano e non possono contrariarti.
Quello di augurare disgrazie ad altri, di odiare il vicino, e preferire la vita dei propri animali domestici piuttosto che quella del prossimo, è una cosa che riguarda tutti temo.
Nessuno mi leva dalla testa la convinzione che l'uomo è individualista, in competizione tra di esso per le risorse, e per natura egoista (spirito sopravvivenza?) e tale resterà di indole nei secoli a venire con buona pace dei vari illuminati pacifisti.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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 Muso
(@muso)
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Sì certo che l'uomo è individualista (come il gene egoista insegna) ma preferire la vita degli animali a quella di altri esseri umani e poi accusare gli stessi di essere spietati è quantomeno singolare...


   
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crixus
(@crixus)
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Sinceramente non capisco come si faccia a preferire la vita di un' animale ad una umana...
Il problema è che siamo troppi, e non possiamo relazionarsi ed avere a cuore più di un tot di persone (150 circa)
Non sto giustificando nulla, ma mi sono sempre chiesto perchè se muore il mio vicino di casa sono dispiaciuto, mentre per il bambino in Africa no, o comunque non troppo.

“Adaptability is probably the most distinctive characteristic of life.”
— Hans Selye


   
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Tropico
(@tropico)
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Si preferisce la vita di animali perchè si è in empatia con alcuni di essi, mentre verso altri uomini si è in competizione e ci dispiace solo per quelli che fanno parte della nostra vita.
A nessuno dispiacerebbe se morissero e o sterminassero le zanzare o le mosche.

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 Muso
(@muso)
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Si preferisce la vita di animali perchè si è in empatia con alcuni di essi, mentre verso altri uomini si è in competizione e ci dispiace solo per quelli che fanno parte della nostra vita.
A nessuno dispiacerebbe se morissero e o sterminassero le zanzare o le mosche.

A nessuna persona normale! Ma alcuni animalisti non la pensano così...
Personalmente mi dispiacerebbe molto di più se morisse il mio cane che un passante, ma se mi chiedessero se mi dispiacerebbe di più la morte di un cane qualsiasi per strada o di un passante ovviamente risponderei la morte di un passante!


   
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