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La finestra anabolica, chiudila che fa freddo!

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(@andrea)
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Bellissimo articolo che ci porta a riflettere sulla presunta fruttuosità di certi nostri schemi ( pippe) mentali nell'alimentazione sportiva

Circa 6 o 7 anni fa c’è stato il periodo del bravo culturista: mi svegliavo 5 minuti prima, alle 5.45, e mi cuocevo 6-8 uova sode, le mettevo a bollire prima della doccia, spegnevo il gas dopo che avevo finito e dopo essermi vestito le sbucciavo e le mangiavo, direttamente nell’acquaio della cucina tanto nessuno alle 6.15 avrebbe visto questi comportamenti da psicopatico. Gli albumi perché proteine ad altissimo valore biologico bla bla bla.

Prima di entrare al lavoro mi fermavo alla COOP lì vicino e compravo 3 scatolette di salmone da 180 gr l’una, la marca più economica e pertanto più infima, probabilmente salmone di Chernobyl allevato vicino ad una discarica di mercurio. Il salmone perché ricco di omega 3, senza grassi cattivi e pieno di proteine bla bla bla.

Prima del caffè delle 10 ingurgitavo, al bagno, due scatolette di salmone, operazione che ripetevo alle 15 per la terza scatoletta. La scenetta era incredibile perché io intrattenevo discussioni al cesso con chi doveva andare a pisciare o si lavava i denti, mentre mangiavo quella roba.

Perché descrivo le mie psicopatologie? Perché adesso vi dirò delle cose che non vi piaceranno, ma vorrei farvi capire che non vengono dette da chi critica a vanvera senza conoscere, ma da chi le cose le ha provate e vissute perché io, per due anni, non due mesi, ho fatto così. In altre parole, io non sono Calabresi che a Porta a Porta dice che la dieta mediterranea è mangiare la pizza “con moderazione” e che le proteine fanno male, ma un fissato come voi.

La storiella è questa: ti alleni, il tuo corpo si pone per lo stress a cui lo hai sottoposto, in uno stato molto recettivo a reintegrare quello che ha perso. Esiste un periodo ideale, una finestra di tempo in cui questa recettività è massima, perciò se tu lo gonfi di nutrienti in quella finestra ottieni un recupero migliore e di conseguenza diventi più grosso.

Ok, non sono stato preciso, ho letto qualcosa ma non è che io posso documentarmi come uno scienziato su tutto quello che esiste, specialmente su quello che mi interessa il giusto. Però, fidatevi, il giochetto è questo.

Esiste pertanto tutta una cultura su cosa sia meglio, peggio, sul timing migliore o peggiore per buttarsi nella (o dalla) finestra.

Adesso, sarebbe interessante leggere gli studi che affermano dell’esistenza di questa finestra. Perché la finestra esiste ma non vorrei che fosse il classico caso “esiste ma è irrilevante”. Sono, come sempre, pronto a fare pubblica ammenda, a scusarmi ufficialmente se mi convincerete che sto sbagliando. Però se mi portate studi in cui si vede che la sintesi proteica si incrementa del 300% se bevi una sbroscia ad alto indice glicemico rispetto al non farlo, se mi portate studi sui topi che girano nella ruota o studi su sedentari obesi con BMI di 43, mi fate incazzare. Perché il 300% di una caccola sono 3 caccole, e passare da larva decerebrata a essere appena vivente non è un risultato apprezzabile.

Vorrei invece leggere di un causa-effetto in cui uno è diventato più grosso solo a causa della finestra. Mi fate anche incazzare se mi portate un caso in cui tizio è diventato più grosso per la finestra, perché ha cambiato allenamento, perché ha cambiato alimentazione, preparatore, si è lampadato, depilato e ha anche cambiato palestra. Perché non si capisce nulla di quello che è successo.

Divangando un po’, avete notato come esistono poche teorie sull’allenamento, in fondo, ma ne esistono migliaia sulle diete? Perché sgamare un allenamento che non funziona è semplice, non funziona… ma sgamare una dieta che non funziona è molto più difficile perché sul breve termine funzionano TUTTE.

Qualsiasi dieta che fa dimagrire/definire si basa sul restringimento calorico, anche quelle che dicono che si può mangiare quanto si vuole, qualsiasi dieta che fa “massa” si basa sul mangiare di più. Nel breve, funzionano tutte. Nel lungo… boh… tanto il baldanzoso palestrato in 2 mesi ha già stravolto tutto.

E poi, provate a rileggere gli ultimi 10 anni di riviste e a mettere in fila tutti i precetti alimentari che di volta in volta sono venuti alla ribalta: 3, 4, 5, 6 pasti al giorno, no anzi uno solo, 30 gr di proteine, no anzi non c’è limite, e così via. Ovviamente, non c’è nulla di tutto male in questo, la Ricerca evolve, c’è però di male che ogni volta che c’è una novità, quella è sempre la più efficace e il resto merda per coglioni. Fino alla nuova novità.

Ok, però ammettiamo che la finestra esista e che abbia un effetto rilevante. Dopo l’allenamento devi mangiare o bere roba ad alto indice glicemico, molto alto, perché così l’insulina e gli ormoni anabolici sparano questi nutrienti nei muscoli e più l’indice glicemico è alto e più accade bla bla bla.

Ma… mi chiedo… ma allora come facevano i proto-paleolitici che erano così muscolosi ma non avevano il bricco di glucosio da bere dopo aver cacciato e gli alimenti erano tutti a bassissimo indice glicemico? Mah… misteri del nostro ambiente.

Dicevamo. Facciamo come la barzelletta in cui ci sono il Fisico, l’Ingegnere, l’Economista, la scatoletta di tonno e non c’è l’apriscatole: ipotizziamo che la finestra anabolica funzioni, e anche parecchio.

Adesso, facciamo finta che voi siate degli atleti professionisti. E’ chiaro che mangerete in un certo modo per ottenere questo beneficio, vi porterete dietro contenitori e cazzi vari per ottenere il massimo dopo l’allenamento. Che so… mangerete subito una banana (non so se serve a qualcosa ma vedere uno che finisce di fare lo squat e poi mangia una banana mi sa tanto di trogloditico) e poi dopo la doccia o dopo 2 ore, qualsiasi cosa voi stiate facendo, aprirete un contenitore o un brick e scolerete quello che c’è dentro, che siate a casa, alla messa, al rinfresco di un matrimonio.

Perché siete atleti e questo vi serve. Ma a che vi serve fare così? Ovvio, per recuperare meglio!!! Ma a che vi serve recuperare meglio? Ovvio, ad allenarvi di più, per più tempo e più forte. Del resto, siete atleti professionisti!

Il punto è questo: migliorare il recupero serve per FARE DI PIU’!

Adesso, torniamo alla tristissima realtà. Voi che leggete siete i classici Street Warrior del lun-mer-ven dopo le 18.30 e fino alle 19.45 perché alle 20.15 le docce chiudono. Oppure siete della serie “mi alleno di meno per ottenere di più perché io ho 1000 interessi e non vivo in palestra” in quella classica gara da decerebrati in cui questi tizi dai 1000 interessi sembra che come unico interesse abbiano la missione di dimostrare che si allenano poco per avere il tempo per i 1000 interessi.

Mi spiegate a che cazzo vi serve recuperare prima se poi vi allenate ogni morte di Papa per un’oretta a volta? Pensate che se la bananina la mangiate dopo 5 ore questa diventi una supposta da espellere? O che se le favolose maltodestrine non le mangiate in pizzeria davanti agli amici per farvi trattare come un sociopatico, la finestra vi si chiuderà nel muso?

Se voi siete persone NORMALI con una vita NORMALE non ha senso perseguire effetti finissimi, perché magari prima dovreste mettere a posto ben altre cose. Se vi cambiano continuamente lo scheduling delle sedute perché il capo vi fa fare gli straordinari e vi stressa, se vostra figlia non vi fa dormire di notte, se siete costretti ad allenarvi alle 23 o alle 5, che cazzo di differenza farà mangiare o meno qualcosa dopo l’allenamento? Vi fa meglio non saltare un allenamento che mangiare come degli spostati dopo, fidatevi.

Inutile che vogliate centrare la finestra se poi la vostra dieta è cornetto e cappuccino, pranzo alla mensa con la pasta intrisa d’olio, oppure che il vostro massimo consumo quando non vi alleniate è dato dalla passeggiatina fino alla macchinetta del caffè.

Poi, potete non credermi, ma non dovete dirmi “si ma da quando faccio così io sto meglio”, perché anche io sto meglio da quando faccio o non faccio tante cose. Però, molto spesso ho fatto un esperimento: fare l’esatto contrario di quello che mi fa stare meglio e sto meglio lo stesso.

Perché in queste cose conta molto la motivazione. Quando mangiavo gli albumi, uscivo di casa pieno di energie, nell’ascensore mi sembrava di essere Gundam, con le ginocchia che facevano anche il rumorino metallico degli attuatori e dei pistoni, sentivo proprio il mio corpo crescere nel tragitto da casa alla stazione. Perché l’effetto placebo è terribile. Ma… alla fine, ero, foto alla mano, sempre uguale.

“Si ma tu sbagliavi il timing”. Ma il punto non è questo, no?

Il bello è che tutte queste teorie alimentari sono usate da chi potrebbe farne a meno, concentrandosi su altro, e non dagli atleti che invece ne avrebbero bisogno. Non occorre essere un professionista strapagato ma già un ciclista domenicale beneficierebbe di una integrazione mirata. Invece questa roba ha una attenzione maniacale nel campo del fitness/bodybuilding dove se uno grosso si scaccola mentre fa la panca, tutti a scaccolarsi e a trovare un motivo scientifico dello scaccolarsi che fa ingrossare.

Banalmente, concentrarsi sui macronutrienti, cioè quelli che dovete scolarvene a etti, è inutile se non vi concentrate sui micronutrienti, quelli che ne basta pochino pochino per stare bene, tipo le vitamine e così via. Il bello è che nel primo caso sono tutti a aprire buste di biccì-a-a, roba artificiale, nel secondo tutti vogliono la frutta biologica che per ottenere la vitamina C che serve occorre spendere un patrimonio in arance.

Poi, possiamo tirare in ballo interessanti teorie come quella del set point e tante altre cose, però mi preme di dirvi questo: io non voglio più dipendere da queste cose che per me sono, oramai, assurde. Mi alleno alle ore più disparate, e mi alleno che pesto parecchio. Dopo non ho manco voglia di mangiare, oppure vado a letto. Mangerò due brioches la mattina dopo e vaffanculo alla finestra.

Però, se notate, ho scritto “oramai”.

Perché, ragazzi, non ho veramente la pretesa di insegnare niente a nessuno dato che io, per primo, ho passato anni e anni facendo le più assurde cazzate. Penso che ci sia un momento per fare tutto, che sia necessario passare delle fasi. La fase dell’allenamento a volumi assurdi, quella dell’allenamento rarefattissimo, quella degli integratori, quella delle diete, quella dei mix di tutte queste cose qua.

E’ come una spinta interiore a provare.

Perciò, non ascoltatemi. Provatele tutte, è DIVERTENTISSIMO. Solo, nel momento in cui vi trovare imprigionati dalle “regole del bodybuilding, tipo “dopo X dall’allenamento Y mangia l’alimento Z e prima dell’allenamento A prendi l’integratore B”, se iniziate a pensare che dovete fare una certa cosa piuttosto che un’altra perché “altrimenti perdo i risultati conquistati”, sappiate che c’è qualcosa che non va.

Perché, come sempre, non vi pagano per fare palestra ed è da coglioni incazzarsi per quello che dovrebbe essere un divertimento. Lo dico a voi, per dirlo prima di tutto a me.

http://smartlifting.org/2011/08/31/la-finestra-anabolica-chiudila-che-fa-freddo/


   
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