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Quando crolla l'Europa dei banchieri?

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(@salvio)
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Topic starter  

Oramai la Grecia è alla fine, ma i nostri cari politici compreso il Capo dello Stato che interferisce politicamente non ci vogliono far svincolare.

I nostri industriali poi devono capire che devono fare imprsa privata non nel pubblico cercando solo di accaparrarsi i fondi FAS.

Dovremmo attivarci per far capire al popolo italiano che dobbiamo andare via dall'Europa perchè con l'Europa non abbiamo futuro.

http://www.repubblica.it/economia/finanza/2011/11/01/news/borsa_1_novembre-24218328/


   
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Tropico
(@tropico)
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L'Euro è una moneta franco-tedesca. Decidono questi 2 stati per tutta l'eurozona, quindi l'Italia deve sottostare ai loro ditcat , come gli altri paesi deboli. Abbiamo perso sovranità monetaria e quindi economica, ed indirettamente politica. Da quando c'è l'euro per i comuni mortali le cose sono solo andate peggio. Ad ogni modo la sovranità monetaria non ce l'avevamo nemmeno prima, ma almeno l'Italia aveva più margine di manovra. Io sostengo la sovranità nazionale della moneta, lo stato produce ed è padrone delle monete che conia, facendo così non si indebiterà con nessuno se non con se stesso.
In Islanda i cittadini non hanno voluto pagare i debiti per i crack bancari, hanno fatto cadere il governo e fatto 2 referendum dove hanno ribadito che non avrebbero pagato, i cittadini hanno partecipato anche per la riscrittura della costituzione dopo questo episodio ed hanno voluto che il denaro dello stato non devesse essere usato per salvare le banche. Tanto di cappello.

Il mondo della fanta economia capitalistica a crescita perpetua è totalmente slegato dal mondo reale, il giro di affari delle borse supera di non so quante volte il pil mondiale, non so cosa ci riserverà il futuro ma bisogna svegliarsi. Io il debito dell'Italia verso le banche non lo voglio pagare, non l'ho fatto io. Hai voglia poi ad alzare le tasse e farci lavorare fino a 70 anni per prolungare l'agonia del grande malato. Il sistema deve crollare. Sono contento se la Grecia si ribella e decide di andare in default, ovvero di non ripagare gli strozzini investitori.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Chi si ricorda? "Arriva l'euro: cambiano i soldi, non cambia la vita. "

Si, si ,s i ......me ne sono accorto! Altro che se è cambiata....in peggio però! Pubblicità ingannevole, moneta disgraziata....... Sarebbe stato meglio che non fosse arrivata!

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Guardate un po' in che mani siamo: http://youtu.be/ssrUKUrfFSY

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
(@tropico)
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In Islanda i cittadini non hanno voluto pagare i debiti per i crack bancari, hanno fatto cadere il governo e fatto 2 referendum dove hanno ribadito che non avrebbero pagato, i cittadini hanno partecipato anche per la riscrittura della costituzione dopo questo episodio ed hanno voluto che il denaro dello stato non devesse essere usato per salvare le banche. Tanto di cappello.

[video=youtube] http://www.youtube.com/watch?v=lngt5kVD4PA [/video]

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Tanto di cappello agli Islandesi! Mi prostro davanti a loro! Quelli si che hanno le "PALLE QUADRATE"! Mi sa che mi trasferisco in Islanda........servirà li un fabbro?

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
(@tropico)
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Quest'immagine raffigura l'andamento del debito pubblico europeo aggregato a partire dal 1999 ad oggi (in rosso), con in più i debiti pubblici di Italia e Germania messi a confronto, a partire dal 1995.

Da questa immagine possiamo trarre alcune informazioni fondamentali.

1) Il debito pubblico aggregato ha un comportamento nel tempo che può essere assimilato a quello di una funzione monotona non decrescente. In altre parole, più passa il tempo, più aumenta, e mai diminuisce.

2) Il debito pubblico della Germania cresce in linea con quello dell'Italia, ed addirittura nel 2010 è stato ben superiore a quello dell'Italia.

3) Il debito publico dell'intera Europa sta vedendo una crescita esponenziale.

I dati sono Eurostat, rappresentati in grafica tramite Google Public Data Explorer. Qui il link alla fonte: http://bit.ly/uPcKiw

PS: il rapporto debito/pil è a svantaggio dell'Italia, come si può vedere giocando con i dati al link su indicato, ma se anche si volesse considerare il PIL come un indicatore significativo (e non lo è, Rif.: http://on.fb.me/vQ0O3c ), il rapporto si può diminuire non solo abbassando il debito (ma vedi il punto 1), ma anche aumentando il PIL, e per aumentare il pil bisogna necessariamente investire, non tagliare la spesa pubblica come invece si vuole fare.

PPS: se vuoi sapere PERCHE' il debito pubblico aggregato non può che crescere, leggi qui: http://on.fb.me/tkJTHe

PPPS: se vuoi sapere PERCHE' in alcuni casi il debito di alcuni Stati può diminuire, ma il debito aggregato continua a salire, leggi sempre qui: http://on.fb.me/tkJTHe

F.A.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10150372518703912&set=a.101777153911.91013.101748583911&type=1&theater

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 Muso
(@muso)
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è tutta roba sul signoraggio bancario?


   
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Tropico
(@tropico)
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Non proprio..riporta più che altro dei dati, che vengono interpretati in una certa maniera, un economista classico sicuramente offrirà un'altra versione... Sul signoraggio onestamente non sono in grado di esprimermi e faccio come una pallina da ping pong, leggo informazioni da entrambe le fonti, quelle di economia classica e quelle diciamo alternative che sostengono questa visione.

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 Muso
(@muso)
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Anche secondo me bisogna sempre ascoltare le 2 campane, ormai fare il complottista è diventata una moda e pur di poter gridare al complotto si insinuano falsità. Certo le ragioni stanno da entrambe le parti.
Il complottista dice: la BCE stampa denaro, lo presta agli stati e poi quella somma diventa debito che gli stati hanno verso quella banca. Quindi la causa della rovina degli stati sono le banche.
Ma è anche vero che : 1-se le banche nn stampassero quel denaro e nn lo prestassero agli stati essi nn potrebbero pagare i servizi e le strutture pubbliche, nonchè i dipendenti, quindi finchè nn ci troveremo in uno stato completamente privatizzato e libertario (cosa forse impossibile e utopica come il comunismo) quei prestiti serviranno a mandare avanti l'economia. Delle 2 la colpa è dello stato che chiede i soldi in prestito non delle banche che glielo prestano, pur stampandolo senza avere una corrispettiva riserva aurea o comunque nn essendo quel denaro frutto di un ciclo produttivo.
2- Che interesse avrebbe la banca a controllare gli stati quando può stamparsi da sola il denaro e coloro che ci lavorano sono già ricchissimi e potenti? A me il fatto che ci sia qualche cospiratore che vuole conquistare il mondo mi sembra una barzelletta...


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
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SI però le banche prestano 100 e ne rivogliono 120 di ritorno (con gli interessi). Quei 20 in più come possono essere creati dagli stati? Ho semplificato molto il discorso però il concetto è quello.


La natura non fa nulla di inutile.


   
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Tropico
(@tropico)
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Cavallo di battaglia dei signoraggisti, in pratica dicono che il debito non potrà mai essere ripagato perchè non esiste di fatto moneta circolante per ripagarlo, e quindi si prende a prestito sempre del nuovo denaro ed il debito cresce, ed effettivamente il debito è sempre cresciuto. Io ho un libro che comprai anni fa di Marco Saba che spiega più nel dettaglio questa roba.. ma è difficile per me confutare o concordare, fatto sta che diverse denunce che facevano i signoraggisti sul sistema bancario ora sono uscite allo scoperto, prevedendo in tempi non sospetti, tutto questo casino, chiamata crisi globale.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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[video=youtube] http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=IZA56t_gymg [/video]

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
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Anch'io lessi un libro sulle banche ed il signoraggio, per la precisione questo: http://www.macrolibrarsi.it/libri/__euroschiavi.php
Ora ho smesso di leggere certi libri perchè mi mandano troppo in paranoia.
Cmq non sono per niente fiducioso su quello che accadrà in un futuro non troppo remoto, il sistema economico così com'è strutturato basato sul capitalismo è destinato inesorabilmente a crollare...


La natura non fa nulla di inutile.


   
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(@fedex)
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l intero sistmea finanziario è una bolla che si gioca sul niente, il pil mondiale infatti è 4 volte inferiore al volume delle transazioni finanziarie; finchè non si decideranno a rivedere sul serio l intero impianto e a ridare alle banceh il loro vero ruolo, ossia quello di fornire crediti a imprese e famiglie e a tutelarne i depositi credo che non ne usciremo mai del tutto.. dopo il falliemnto di Leman il sistema a livelo mondiale vacillò seriamente e gli unici passi veros una rivisitazione ed un ritorno alle origine si sono fatti in quei mesi, purtroppo come sostiene Onado, a partire dal marzo 2009 quando si sono accorti che il peio era passato hanno ripreso a fare le stesse operazioni di prima senza troppe remore


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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In galera i banchieri: così l’Islanda esce dalla crisi
POST DI FRANCESCADOROTHY DATA: DICEMBRE - 9 - 2011
Roma – L’ultima notizia che arriva dalla fredda Islanda riguarda i banchieri che nel 2008 hanno contribuito a far precipitare la situazione finanziaria del Paese: nove alti funzionari di banca ritenuti responsabili del crack di tre anni fa sono finiti dietro le sbarre.
Come se non bastasse, dopo i lavori della Commissione istituita nel 2010 proprio per indagare al riguardo, il procuratore speciale Olafur Thor Hauksson ha ordinato una serie di perquisizioni presso le maggiori istituzioni bancarie islandesi, tra cui la Banca centrale, la Mp Bank e la Almc Bank, controlli che lasciano presagire una nuova serie di arresti nelle alte sfere della finanza.
Cosa significa questo? Che contrariamente a quanto avviene nel resto del mondo – un esempio per tutti sono gli Stati Uniti dove Goldman Sachs continua indisturbata a fare il bello e il cattivo tempo influenzando i mercati finanziari di tutto il mondo – in Islanda non si sono limitati ad attribuire colpe e responsabilità, ma hanno scelto di far pagare la crisi a chi l’ha provocata, senza far gravare i costi sulle spalle dei cittadini.
I risultati della silenziosa rivoluzione in Islanda sono tangibili: il popolo, attraverso un referendum, ha vietato allo Stato di farsi carico dei debiti contratti dalle banche a causa dei banchieri speculatori, definendo il debito detestabile – cioè un debito contratto dallo Stato che non porta al popolo nessun vantaggio, ma solo penalità – e quindi non esigibile.
Assorbiti dalla riscrittura della Costituzione con un metodo orizzontale e partecipativo, gli islandesi hanno indirettamente deciso di liberarsi dall’ingerenza del Fondo monetario internazionale: dopo la sesta revisione dell’economia islandese il Fondo ha deciso di cessare qualsiasi tipo di intervento – dal più invasivo al più blando – nel Paese.

Gli islandesi sono tutt’altro che disperati dopo la decisione del Fondo: il capo del Governo Johanna Sigurðardóttir, il ministro delle Finanze Steingrimur J. Sigfusson e il ministro dell’Economia e del Commercio Arni Pall Arnason hanno parlato di una nuova stabilità economica e monetaria che l’Islanda riuscirà a ristabilire in breve tempo.
Nessun flusso di aiuti dal Fondo monetario internazionale o dalla Banca centrale europea – il primo, oltretutto, tentò di accollare ai cittadini non solo il debito contratto dalle banche, ma anche un tasso di interesse del 5,5%, 3 mila e cinquecento milioni di euro da ripagare in quindici anni – l’Islanda ha eliminato il problema alla radice, liberandosi dalla politica economica monetarista tipica dell’Occidente e rifiutando di pagare per le colpe degli altri.
Perché allora nessuno parla della rivoluzione islandese? Per un motivo molto semplice, la democrazia diretta e quella che potremo definite “autodeterminazione finanziaria” islandese mettono in crisi un sistema che governa e regola tutto il mondo, quello delle grandi banche.
Passata dalla privatizzazione – nel 2003 tutti gli istituti bancari del Paese erano privati, con il conseguente enorme flusso di capitali stranieri – alla nazionalizzazione e poi alla bancarotta, da un governo monetarista a uno democratico e finanziariamente “autarchico”, l’Islanda ha trovato la strada per uscire dalla crisi.
Mentre gli islandesi aspettano che la nuova Costituzione passi al vaglio del Parlamento e ristabiliscono la propria situazione finanziaria senza intaccare i propri risparmi, il resto del mondo aspetta immobile che cali la scure delle grandi banche, incapace di reagire.
Forse, dicono alcuni, in Islanda ci sono riusciti a causa dell’esiguo numero di abitanti. Forse, rispondono altri, in Islanda ci sono riusciti perché ci hanno provato.
Francesca Penza

Fonte: http://www.wakeupnews.eu/islanda-in-galera-i-banchieri-della-crisi/

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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