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[Argento/Oro/Rame colloidale] benefici e potenziali pericoli per la salute

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Tropico
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La triade è argento, rame e oro colloidale.
Il rame è un elemento traccia presente nel nostro corpo, per gli altri due si rischia perchè sono metalli pesanti se non sbaglio. Sull'argento si è detto tanto adesso anche l'oro vanta miracolose virtù, sono francamente scettico, ricordo di aver letto di una persona che lo prendeva e si è ritrovata accumuli negli organi.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
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Andate al minuto 35 e 15", si parla di argento e oro colloidale e come si accumulano nell'organismo.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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 Muso
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Io nn ne so molto, sentiamo salvio cosa ne pensa


   
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Tropico
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Questo è quello che riporta wikipedia

L'oro colloidale è stato usato con successo nella terapia dell'artrite reumatoide.[18][19] In uno studio correlato, condotto su cani, si è trovato che l'impianto di granuli d'oro vicino all'articolazione artritica dell'anca riduce il dolore.[20]

In un esperimento in vitro si è visto che la combinazione di irradiazione a microonde e oro colloidale può distruggere le fibre e placche beta-amiloidi che sono associate al morbo di Alzheimer.[21] Molte altre simili applicazioni con radiazioni luminose sono attualmente in fase di studio.[22]

Nanoparticelle d'oro sono allo studio anche come trasportatori di farmaci come il taxolo.[23] La somministrazione di farmaci idrofobici richiede incapsulazione, e si è trovato che particelle di dimensioni nanometriche sono particolarmente efficienti nello sfuggire al sistema reticoloendoteliale.

Nella ricerca sul cancro l'oro colloidale si può usare per arrivare selettivamente ai tumori e permetterne la rilevazione in vivo tramite spettroscopia SERS (Surface Enhanced Raman Spectroscopy).[24] Queste nanoparticelle sono attorniate da molecole, che in queste condizioni producono un effetto Raman 200 volte più intenso dei punti quantici. Si è trovato che queste molecole sono stabilizzate quando le nanoparticelle sono incapsulate da un rivestimento di glicole polietilenico modificato con tioli, in modo da garantire la compatibilità e la circolazione in vivo. Per poter raggiungere selettivamente le cellule tumorali le particelle di oro sono inoltre coniugate con un anticorpo (o un frammento di anticorpo come scFv) ad esempio contro il Recettore del fattore di crescita dell'epidermide, che è a volte sovraespresso in alcuni tipi di cellule tumorali. Con la tecnica SERS queste nanoparticelle di oro funzionalizzate possono quindi evidenziare la posizione del tumore.[25]

18^ C. Y. Tsai et. al. (2007). Amelioration of collagen-induced arthritis in rats by nanogold.. Arthritis Rheum. 56 (2): 544-554.
19^ J. N. Swanson (1949). Repeated colloidal gold tests in rheumatoid arthritis. Ann Rheum Dis. 8 (3): 232-237.
20^ G. T. Jaeger, S. Larsen, N. Søli, L. Moe (2007). Two years follow-up study of the pain-relieving effect of gold bead implantation in dogs with hip-joint arthritis.. Acta Vet Scand. 49 (9).
21^ (marzo 2006) Gold is newest weapon in battle against Alzheimer's. Health News 12 (3): 10.
22^ D. Pissuwan, S. M. Valenzuela, M. B. Cortle (2006). Therapeutic possibilities of plasmonically heated gold nanoparticles.. Trends Biotechnol. 24 (2): 62-67.
23^ J. D. Gibson, B. P. Khanal, E. R. Zubarev (2007). Paclitaxel-functionalized gold nanoparticles.. J. Am. Chem. Soc. 129: 11653-11661.
24^ Questo tipo di spettroscopia sfrutta il fatto che molecole adsorbite alla superficie del metallo possono dare un effetto Raman intensificato.
25^ X. Qian (2008). In vivo tumor targeting and spectroscopic detection with surface-enhanced Raman nanoparticle tags.. Nature Biotechnology 26 ().

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 Muso
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Qui ci sono i pro ma nn i possibili contro


   
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Tropico
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Da quello che si evince nel video, i colloidi di metalli rientrano nella forma di "metalli particolati", e si è visto che l'oro colloidale non viene metabolizzato dall'organismo, e nemmeno espulso, ma si accumula e vaga in vari tessuti. Questo non è detto che possa portare tumore, lì si è parlato di un caso solo.

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 Muso
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Ok nn il tumore, ma cos'altro?? Non mi sembra una gran cosa, tu lo prenderesti?


   
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Tropico
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Onestamente, no, non lo prenderei... almeno finchè non c'è materia scientifica che faccia chiarezza.

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Tropico
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Toxicity of gold nanoparticles on somatic and reproductive cells

Tradotto con Google
Insieme al numero di potenziali applicazioni per le nanoparticelle d'oro (AuNP), soprattutto per scopi medici e scientifici, l'interesse per i possibili effetti tossici di tali particelle è in aumento. La percezione generale viste colloidi d'oro di dimensioni nanometriche come relativamente inerte nei confronti dei sistemi biologici. Tuttavia, un'analisi più attenta sugli studi rivela un quadro più complesso. Mentre il composto chimico di cui le nanoparticelle consiste svolge un ruolo importante, aspetti biocompatibilità ulteriore determinazione sono stati fatti fuori. La stragrande maggioranza degli studi in materia AuNP-tossicità sono stati eseguiti utilizzando colture di cellule somatiche linee. I risultati mostrano una dipendenza notevole di effetti tossici sulla dimensione, il potenziale zeta e funzionalizzazione di superficie. Gli studi in vivo su questo argomento sono ancora rari. Sulla base dei dati esistenti si può presumere che un dosaggio inferiore a <400 mg Au / kg non ha mostrato effetti indesiderati. Se importi più elevati sono stati applicati tossicità dipendeva dalla via di somministrazione e dimensione delle particelle. Dal momento che le nanoparticelle hanno dimostrato di superare le barriere biologiche riproduzione, pertinenti, quali il sangue testicolo e la barriera placentare la questione della loro tossicità riproduttiva si pone. Eppure i dati su questo argomento è tutt'altro che adeguato. Per quanto riguarda i gameti, gli esperimenti più recenti hanno mostrato una dose-dipendente la sensibilità degli spermatozoi verso AuNP. Ovociti non sono ancora stati testati in tal senso. È interessante notare che finora non sono stati osservati effetti sugli embrioni dopo l'esposizione delle nanoparticelle d'oro. In conclusione, la biocompatibilità delle nanoparticelle d'oro dipende da una serie di aspetti specifici delle particelle così come la scelta del tessuto bersaglio. Un ulteriore chiarimento di tali questioni sono oggetto di ricerca in corso.Fonte

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Tropico
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Gastrointestinal persorption and tissue distribution of differently sized colloidal gold nanoparticles

L'assorbimento gastrointestinale di micro-e nanoparticelle è stata oggetto di recenti sforzi per sviluppare vettori efficaci che aumentano l'assorbimento orale di farmaci e vaccini. Qui abbiamo usato correlativa analisi strumentale per attivazione neutronica e la microscopia elettronica per studiare quantitativamente e qualitativamente l'assorbimento gastrointestinale e successive tessuto / organo distribuzione di 4, 10, 28, e 58 nm di diametro particelle di oro colloidale metalliche a seguito di somministrazione orale nel topo. Nei nostri studi quantitativi abbiamo trovato che l'assorbimento di oro colloidale dipende dalla dimensione delle particelle: le particelle più piccole attraversare il tratto gastrointestinale più facilmente. Studi in microscopia elettronica ha mostrato che l'assorbimento di particelle si è verificato nel piccolo intestino da persorption attraverso un'unica enterociti degradanti in procinto di essere estruso da una villi. A nostra conoscenza questo è il primo rapporto, a livello ultrastrutturale, di assorbimento gastrointestinale di particolato da parte persorption attraverso i fori creati da enterociti estrusione. © 2001 Wiley-Liss, Inc. e l'American Pharmaceutical Association J Pharm Sci 90:1927-1936, 2001 Fonte
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Si parla di oro colloidale e di particolato come sinonimo, quindi come diceva il video, i colloidi di metalli sono metalli in forma di particolato, supposto dannoso perchè non metabolizzabile dall'organismo.

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Transport of particles of colloidal gold within and from rat lung after local deposition by alveolar microinjection.

Poiché l'inalazione e l'instillazione intratracheale particelle di deposito in tutto il tratto respiratorio, questi metodi di somministrazione danno poche informazioni sul movimento delle particelle all'interno del polmone e nessuna informazione diretta sulla cinetica distanza da siti definiti a livello locale all'interno del tessuto alveolare. Circa 0,05 microL di 195Au marcata con oro colloidale è stato somministrato a 32 ratti da microiniezione in un piccolo volume di subpleuriche alveoli. Il suo destino è stato studiato da tutto il corpo conteggio e il sacrificio di serie oltre 15 mesi. La cinetica di distanza dal sito di deposizione subpleuriche ha dimostrato che non c'era rapida rimozione di particelle, e il processo di sdoganamento principale è stata definita da un termine esponenziale con un tempo di tempo medio giorno 583. C'è stata una notevole disparità tra singoli animali. La distribuzione di 195Au al sacrificio hanno dimostrato che l'oro colloidale era quasi tutto conservato all'interno del tratto respiratorio. Le particelle non sono state sensibilmente ridistribuito in tutto il volume polmonare, quindi la maggior parte del materiale non eliminato dal polmone è rimasto vicino al sito di deposizione. Ai tempi più tardi, dopo microiniezione, gran parte del oro colloidale è stato associato con pleura ispessita e setti adiacenti. Fonte

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Tropico
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Riporto una risposta di un utente che sul forum http://xmx.forumcommunity.net/?t=31458562 ha interpellato Montanari sull'ACI

-----Messaggio originale-----
Da: Giorgio [mailto:[email protected]]
Inviato: mercoledì 16 settembre 2009 11.24
A: [email protected]
Oggetto: Postmaster di www.stefanomontanari.net: argento colloidale ionico

E-mail di richiesta informazioni da parte di
Giorgio

Gentile professore Montanari, molte persone curano le proprie infezioni
bevendo acqua contenete ioni di argento a bassissima concentrazione (5-10
parti per milione) dalle comprovate proprietà antibiotiche, ricavati
immergendo nell'acqua dell'Argento purissimo al 999 per mille e collegato a
degli elettrodi. Queste particelle d'argento hanno dimensioni da 1 a 100 nm,
e tale acqua viene ingerita o usata per uso topico.

L'argomento mi ha un pò preoccupato, per questo vorrei chiederle se secondo
lei questi ioni d'argento possono formare granulomi e dunque infiammazioni,
o vengono invece eliminati tranquillamente dall'organismo.

Grazie
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RISPOSTA

Parte di quell'argento dovrebbe essere eliminato con le feci, ma temo che un
po' sia sequestrato nell'organismo. Comunque, se la cura è di breve durata,
credo sia tollerabile e senza rischi evidenti.

Cordialmente,

Stefano Montanari

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A me pare che il rischio ci sia, quindi eviterei di assumere colloidi metallici per cose banali tipo influenze o mal di gola e lascerei l'uso solo per cose serie tipo prostatiti recidive e infiammazioni croniche.

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Tropico
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Riporto qui anche se andrebbe spostato sull'argento colloidale

Nanosilver: troppi interrogativi aperti. L'Istituto federale tedesco per la valutazione dei rischi raccomanda prudenza

Le nanotecnolgie – che permettono ridurre la materia conosciuta a dimensioni infintesimali per modificarne le caratteristiche usuali e renderla adatta a nuovi scopi e funzioni – sono senza dubbio affascinanti e Ilfattoalimentare.it se ne è occupato più volte (vedi sotto l'articolo). Ma le conoscenze attuali sono ancora incomplete per poter escludere con assoluta sicurezza i rischi per la salute.

Questa è la posizione assunta e ribadita anche dal tedesco Istituto federale per la valutazione dei rischi (BfR), equivalente al nostro Istituto superiore di sanità, Iss) nel suo parere sugli aspetti di tossicità del nanoargento.

L’Istituto aveva già raccomandato di non utilizzare questa tecnologia negli alimenti e negli oggetti di uso quotidiano fino a quando i dati a disposizione non avessero permesso una valutazione definitiva dei rischi.

La reazione dell'industria non si era fatta attendere: la valutazione BfR era stata contestata sostenendo che i dati attuali sono più che sufficienti per saperne abbastanza.

Perciò l’Istitutto ha organizzato con esperti, ricercatori e scienziati, e i rappresentanti di associazioni e industria, un workshop per discutere dei rischi esistenti e le possibili opzioni per una tutela del consumatore.

«La discussione ha confermato l’esigenza di cautela», ha detto Andreas Hensel presidente del BfR, «perché ci sono pochi risultati scientifici sugli specifici effetti delle particelle nanoargento».

Le nanoparticelle hanno un diametro inferiore a 100 nanometri. L’argento e diversi composti che lo contengono sono sempre più usati in questa dimensione. Per esempio, nei cosmetici e in vari prodotti di consumo quotidiano, soprattutto per la loro azione anti-microbica. Nel settore tessile hanno applicazioni medico-terapeutiche e igieniche: in particolare, impediscono la formazione di cattivi odori per colpa del sudore.

Nel suo parere (n. 24/2010), il BfR ha sottolineato che per le particelle d'argento in scala nanometrica (nanosilver) ci potrebbe essere un effetto tossico che per l’argento tout court non c’è (o non è ancora stato descritto). È già noto che le particolari proprietà fisico-chimiche delle nanoparticelle danno origine a un diverso profilo di potenziale tossicologico per molti nanomateriali.

Il seminario Bfr ha mostrato che per l'argento in nanoparticelle ci sono oggi solo pochi dati tossicologici ottenuti esaminando gli aspetti specifici legati alla nanodimensione. Inoltre, la cararatterizzazione, sia per le particelle usate che per i dosaggi, per anni è stata insufficiente perché non c'erano ancora metodi di analisi validi. Così, per esempio, molti studi relativi all’argento colloidale, che oggi è spesso considerato nanomateriale, non soddisfano gli standard della tossicologia moderna.

Studi più recenti hanno chiaramente mostrato che ci sono effetti non ancora noti per quanto riguarda l'argento. comprese alterazioni patologiche dei tessuti del fegato e dei polmoni dopo somministrazioni per via orale e inalatoria o alterazioni dei parametri fisiologici di organi specifici.

Ancora, ci sono solo poche disposizioni normative che stabiliscono i dati tossicologici necessari per gli ingredienti di prodotti che devono essere valutati sul piano della salute prima di essere immessi (o lasciati) sul mercato. I biocidi (cioè tutti i prodotti destinati a distruggere o rendere innocui organismi nocivi) a base di argento dovranno sottostare a una procedura di autorizzazione e i produttori dovranno presentare i dati tossicologici relativi.

Ma per altri prodotti, per esempio quelli tessili, non c’è alcun obbligo di notifica e di autorizzazione. E dal momento che l’industria non è obbligata a fornirli alle autorità, di regola questi stessi dati non ci sono e sono disponibili solo raramente. Ecco perché la valutazione dei rischi sanitari dei prodotti contenenti argento può essere fatta solo con molte difficoltà.

Sono rare le informazioni sul ​​rilascio di nano particelle d’argento da prodotti tessili e di altra natura, i dati sul rischio di resistenze all’argento o agli antibiotici, così come non c’è chiarezza sull'assorbimento nel corpo di queste sostanze. Si sa poco sul passaggio per vie respiratorie (polmoni, bronchi) e sulla distribuzione delle particelle nell’organismo. Inoltre, non si conoscono gli effetti sulla pelle (rischio di sensibilizzazione, irritazioni), sulla possibile tossicità sugli organi riproduttivi, sulla tossicità cronica e sul potenziale cancerogeno.

In base alla legge, articoli di uso quotidiano, apparecchiature e altri prodotti domestici non devono presentare nessun rischio. Dal momento che, a causa dei pochi dati disponibili, non c’è una sicurezza definitivamente accertata per l'uomo e per l'ambiente per il nanoargento, il BfR continua a raccomandare di evitare un uso esteso di questi materiali nei prodotti destinati ai consumatori.Fonte

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Tropico
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L'esposizione a nanoparticelle d'argento è stata associata a effetti "infiammatori, ossidativi, genotossici e citotossici", le particelle d'argento in primo luogo si accumulano nel fegato. [4] , ma hanno anche dimostrato di essere tossici in altri organi compreso il cervello. [5]

^ Johnston HJ, Hutchison G, Christensen FM, Peters S, Hankin S, Stone V (April 2010). "A review of the in vivo and in vitro toxicity of silver and gold particulates: particle attributes and biological mechanisms responsible for the observed toxicity". Crit. Rev. Toxicol. 40 (4): 328–46. doi:10.3109/10408440903453074. PMID 20128631.
^ Ahamed M, Alsalhi MS, Siddiqui MK (December 2010). "Silver nanoparticle applications and human health". Clin. Chim. Acta 411 (23–24): 1841–8. doi:10.1016/j.cca.2010.08.016. PMID 20719239.

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Direi di fare il primo punto della situazione, sta nascendo un bell'approfondimento sul tema dei colloidi metallici.
A chiunque legga queste cose sconsiglio quindi di assumere argento/oro/rame colloidale se non per curare effettive e gravi condizioni, dove insomma il beneficio è maggiore del potenziale rischio.
Forse non farò contento i produttori di questi colloidi ma dopo aver sperimentato l'argento colloidale sicuramente non rifarò l'esperienza.
Uomo avvisato mezzo salvato.

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Traduzione di google

Questa recensione si occupa di valutare la tossicità associata con l'esposizione umana a nanoparticelle d'argento e oro (NP), a causa della relativa abbondanza di dati di tossicità disponibili per queste particelle, se confrontato con particolati metallici. Questo ha permesso la conoscenza sulle attuali conoscenze del campo da guadagnare, ed ha dimostrato le lacune nella conoscenza sono. Si prevede che la valutazione dei rischi associati alle particelle di argento e oro, in ultima analisi, consentirà la valutazione dei rischi da completare, combinando queste informazioni con le conoscenze sul livello di esposizione umana. La quantità di informazioni disponibili per i metalli pericolo è maggiore per le particelle d'argento, grazie alla sua inclusione all'interno di un ampio numero di prodotti diversi (tra cui vestiti e medicazioni), che nasce soprattutto dal suo comportamento antibatterico. L'oro è stato utilizzato in numerose occasioni per valutare la biodistribuzione e assorbimento cellulare di esposizione NP seguenti. Infiammatori, ossidativi, effetti genotossici e citotossici sono associati all'esposizione di particelle d'argento, e sono intrinsecamente collegate. Il sito primario di accumulo di particelle d'oro e d'argento è stata costantemente dimostrato di essere il fegato, ed è quindi rilevante che un certo numero di indagini in vitro si sono concentrati su questo potenziale organo bersaglio. Tuttavia, in generale c'è una mancanza di in vivo e in informazioni di tossicità in vitro che permette di correlazioni tra le scoperte da fare. Invece un focus sulla distribuzione nei tessuti a seguito di esposizione particelle è evidente entro la letteratura disponibile, che può essere utile per orientare appropriato nella sperimentazione in vitro, rivelando siti bersaglio potenziale di tossicità. Il disegno sperimentale ha il potenziale di impatto sulle osservazioni tossicologici, e in particolare l'uso di concentrazioni troppo elevate di particelle è stato osservato. Come testimoniato per altri tipi di particelle, le dimensioni delle particelle d'oro e l'argento sono influenti nel dettare la tossicità qui osservata, con particelle più piccole che presentano un maggiore risposta rispetto alle loro controparti più grandi, e questo rischia di essere guidato da differenze nella zona della superficie delle particelle, se somministrato ad un uguale massa dose. L'ostacolo principale, al momento, è decifrare se le risposte legate all'esposizione di nanoparticelle d'argento derivano dalle loro piccole dimensioni, o la dissoluzione delle particelle contribuisce alla tossicità osservata. In alternativa, una combinazione di entrambi possono essere responsabili, come il rilascio di ioni ci si aspetta essere maggiore per le particelle più piccole.Fonte
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Sono in possesso di un altro studio, quando l'avrò letto cercherò di fare un riassunto, comunque si stanno facendo scoperte abbastanza interessanti e nuove, nei forum non ho letto queste cose sull'argento, prevedo che molti produttori ci odieranno.

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(@salvio)
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Ma tra un infezione di Strafilococco aureo e di un po' di argento nel corpo, preferisco la seconda.

Alla fine se assumo aci 10 ppm per tre mesi in ragione di 15 ml al giorno, avrò assunto 15*3*30= 1350 ml.

Ora 10 ppm sono 10 mg per litro quindi 10:1000=x:1350; x=13,5 mg di ACI che nonv iene assimilato del tutto, ma diciamo di si, in una persona che pesa mediamente 60 kg avremo 13,5 mg di Aci per 60 milioni di mg, quindi avremo una concentrazione nel corpo di 0,225 ppm di ACI, che in una discreta qualità sarà espulso (se viene complessato dai gruppi amminici delle proteine, una volta che queste sono espulse anche lui viene espulso).

E l'argento è poco tossico:

http://www.ing.unitn.it/~colombo/metalliinmedicina/diagnosieterapia.html#Argento

Ripeto farà più danno l'infezione che l'argento

Poi mi chiedo mangiando tutti i giorni con posate di argento quanto argento si assume nell'arco della vita

Comunque nessuno ha mai provato a usare l'EDTA per ridurne più velocemente la presenza, oppure a fare quello che sto cercando di fare; ovvero usare come carrier dei peptidi e degli amminaocidi, in modo che il problema della dimensione delle particelle scompare e lo ione arriva proprio nei tessuti molli, dato che un' infezione provoca deterioramenti e gli amminoacidi e i peptidi saranno richiamati fortemente in quella zona portando l'argento proprio dove serve.

Dovrebbe ridurre la cura da mesi a settimane, poche settimane e lasciare l'argento sempre in una forma ionica in modo che sia facile da espellere.

Il problema principale è sfondare il biofilm che i microbi creano per prolificare, mi sono accorto nella vasta esperienza fatta che il sale è in grado di distuggere il biofilm così come il bicarbonato, probabilmente questo perchè i sali ionici depolarizzano le mucoproteine che i batteri creano per isolarsi e prolificare.

Mi chiedo se i peptidi di argento riescano in questo, in fondo un complesso sovente è un qualcosa in cui gli orbitali vuoti dei metalli del gruppo di transizione, vengono coordinati da elettroni di fatto donati da elementi elettronegativi con coppie solitarie di elettroni come azoto, ossigeno, zolfo e alogeni, pur mantenendo la carica netta differenziata e con essa la forza ionica.

Resto comunque convinto che l'uso dell'ACI vale la candela se si ha una infezione specialmente se funginea...


   
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