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[Aspirina - acido salicilico]

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Therapeutic levels of aspirin and salicylate directly inhibit a model of angiogenesis through a Cox-independent mechanism.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17012253

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Lo strano effetto dell'aspirina, innalza il metabolismo ma deprime la tiroide
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1062780/?page=1

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Aspirina Transdermale
http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0378517306006089

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L'acido acetilsalicilico inibisce la risposta ipofisaria allo stress correlata all'esercizio nell'uomo
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11740295

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Aspirina: effetti, controindicazioni, …
http://www.farmacoecura.it/farmaci/aspirina-effetti-controindicazioni/

L’aspirina, anche chiamata acido acetilsalicilico, è un farmaco che viene usato come analgesico (per alleviare i dolori lievi), come antipiretico (per diminuire la febbre) e come antinfiammatorio.

L’aspirina è inoltre un antiaggregante e fluidificante del sangue, perché inibisce la produzione di trombossano: questa sostanza, in condizioni normali, aggrega le piastrine per riparare i vasi sanguigni danneggiati. Per questo motivo l’aspirina può essere usata sul lungo periodo e a basso dosaggio per prevenire gli attacchi cardiaci, l’infarto e la trombosi, nei pazienti maggiormente a rischio di formazione di coaguli ematici. Inoltre è stato dimostrato che l’aspirina può essere somministrata a piccole dosi immediatamente dopo l’infarto per diminuire il rischio di un secondo infarto o di necrosi del tessuto cardiaco.

I principali effetti collaterali dell’aspirina sono le ulcere gastrointestinali, l’emorragia gastrica (sangue nello stomaco) e l’acufene, soprattutto se il farmaco viene assunto in dosi massicce. Nei bambini e negli adolescenti l’aspirina non viene più usata per alleviare i sintomi parainfluenzali, della varicella o di altre patologie virali, perché può essere associata al rischio di insorgenza della sindrome di Reye.

L’aspirina fu il primo a essere scoperto tra i farmaci della categoria degli antinfiammatori non steroidei (FANS): non tutti i FANS sono salicilati, ma hanno tutti proprietà simili e la maggior parte di essi agisce inibendo l’enzima cicloossigenasi. Attualmente l’aspirina è il farmaco più usato al mondo: si stima che ogni anno ne vengano consumate circa 40.000 tonnellate. Nei paesi in cui “Aspirina” è un marchio registrato dalla Bayer, il nome generico del farmaco è “acido acetilsalicilico” (ASA).

Storia dell’Aspirina
Fu un chimico francese, Charles Frédéric Gerhardt, a preparare per primo l’acido acetilsalicilico nel 1853. Nel corso del suo lavoro riguardante la sintesi e le proprietà di diverse anidridi acide mescolò il cloruro di acetile con un sale sodico dell’acido salicilico (il salicilato di sodio). Si verificò una forte reazione e la miscela risultante si solidificò in brevissimo tempo. A quell’epoca non esisteva ancora la teoria strutturale, quindi Gerhardt chiamò il composto che aveva sintetizzato “anidride salicilico-acetica” (wasserfreie Salicylsäure-Essigsäure). La preparazione dell’aspirina (“anidride salicilico-acetica”) fu soltanto una delle diverse reazioni che Gerhardt condusse per il suo lavoro sulle anidridi, e non ebbe alcun seguito.

Sei anni dopo, nel 1859, Von Gilm ottenne analiticamente l’acido acetilsalicilico puro, per reazione tra l’acido salicilico e il cloruro di acetile: chiamò questa nuova sostanza “acetylierte Salicylsäure”, cioè acido salicilico acetilato. Nei 1869, Schröder, Prinzhorn e Kraut ripeterono le sintesi compiute da Gerhardt (dal salicilato di sodio) e da Von Gilm (dall’acido salicilico) e conclusero che entrambe le reazioni creavano lo stesso composto: l’acido acetilsalicilico. Furono i primi ad attribuirgli la struttura corretta, con il gruppo acetile collegato al gruppo OH fenolico.

Nel 1897, gli scienziati della Bayer, che produceva farmaci e coloranti, iniziarono a fare esperimenti sull’uso dell’acido acetilsalicilico come sostituto meno irritante dei medicinali comuni a base di salicilato. Nel 1899, la Bayer mise in commercio il farmaco con il nome di Aspirina. Il nome aspirina deriva dalla “A” di “acetil” e dalla “spir” di “Spirsäure”, il vecchio nome tedesco dell’acido salicilico. La sostanza divenne sempre più famosa nella prima metà del XX secolo e diede prova della sua efficacia nelle prime fasi dell’epidemia di spagnola del 1918; era un farmaco molto redditizio, quindi scatenò feroci lotte di mercato e la proliferazione di marchi e di prodotti, soprattutto dopo la scadenza del brevetto della Bayer negli Stati Uniti, avvenuta nel 1917.

La popolarità dell’Aspirina diminuì quando furono messi in commercio il paracetamolo nel 1956 e l’ibuprofene nel 1969. Negli anni Sessanta e Settanta John Vane e altri scoprirono il meccanismo di azione dell’aspirina, mentre esperimenti clinici e altre ricerche compiute tra gli anni Sessanta e gli anni Ottanta dimostrarono l’efficacia di questo farmaco come agente anticoagulante in grado di diminuire il rischio di malattie della coagulazione. Il consumo aumentò di nuovo considerevolmente negli ultimi decenni del XX secolo ed è tuttora molto diffuso, grazie all’uso generalizzato che se ne fa come terapia preventiva per gli attacchi di cuore e l’infarto.

Un nome, un marchio
Come parte del risarcimento dei danni di guerra, specificata nel 1919 con il Trattato di Versailles successivo alla resa tedesca dopo la Prima Guerra Mondiale, il nome “aspirina” (come quello dell’“eroina”) cessò di essere un marchio registrato in Francia, in Russia, nel Regno Unito e negli Stati Uniti: diventò quindi un nome comune che poteva essere scritto in lettere minuscole. Attualmente, “aspirina” è un nome comune in: Australia, Argentina, Francia, India, Irlanda, Nuova Zelanda, Pakistan, Filippine, Sudafrica, Regno Unito e Stati Uniti. “Aspirina”, scritto con la “A” maiuscola, è tuttora un marchio registrato della Bayer in: Germania, Canada, Messico e più di 80 altri paesi, dove il marchio è di proprietà della Bayer. Poiché la parola “aspirina” è diventata un nome generico in molti paesi, la Bayer ha iniziato una politica aggressiva di protezione del marchio negli Stati Uniti e possiede più di 1.000 marchi statunitensi di diversi farmaci.

Indicazioni terapeutiche
L’aspirina è stata usata per più di un secolo per combattere la febbre e il dolore collegati al raffreddore, ma solo di recente è stata dimostrata la sua efficacia mediante test clinici controllati condotti sugli adulti. Un grammo di aspirina, in media, riduce la temperatura orale dell’organismo da 39.0 °C a 37.5 °C nel giro di tre ore. L’effetto del farmaco inizia dopo 30 minuti, e dopo 6 ore la temperatura è ancora inferiore ai 37.8 °C. L’aspirina si dimostra anche utile contro i “doloretti”, il disagio, il mal di testa e il mal di gola, in tutti coloro che presentano questi sintomi. L’effetto antidolorifico ed antipiretico dell’aspirina è identico a quello del paracetamolo sotto ogni punto di vista tranne che, in alcuni casi, per il tasso leggermente maggiore di sudorazione e di effetti collaterali di natura gastrointestinale.

L’aspirina è una delle terapie di prima linea contro l’emicrania e dà sollievo nel 50, 60% dei casi. La sua efficacia è pari a quella del sumatriptano, un nuovo farmaco a base di triptano, e di altri analgesici come il paracetamolo o l’ibuprofene. La combinazione di aspirina, paracetamolo e caffeina (Neo Cibalgina®) è ancora più efficace. Per la cura dell’emicrania questa formula è più efficace di ciascuno dei suoi tre componenti assunto separatamente, e comunque più dell’ibuprofene o del sumatriptano.

L’aspirina allevia il dolore nel 60-75% dei pazienti affetti da cefalea tensiva episodica. Da questo punto di vista è equivalente al paracetamolo, tranne che per la maggior frequenza di effetti collaterali gastrointestinali. I test clinici comparati hanno dimostrato che il metamizolo e l’ibuprofene allevierebbero il dolore più velocemente dell’aspirina, però questa differenza diventerebbe poco significativa dopo circa due ore. La combinazione di aspirina, paracetamolo e caffeina sarebbe ancora più efficace, pur provocando maggiori problemi gastrici, di nervosismo e di vertigini.

L’aspirina è anche efficace per il trattamento del dolore postoperatorio. L’esempio più studiato è il dolore dovuto all’estrazione di un dente, per cui la massima dose consentita di aspirina (1 g) è equivalente a 1 g di paracetamolo, 60 mg di codeina e 5 mg di ossicodone. La combinazione di aspirina e caffeina, in generale, allevia maggiormente il dolore rispetto all’aspirina assunta singolarmente. L’aspirina effervescente allevia il dolore molto più velocemente di quella in compresse (15-30 minuti contro 45-60 minuti).

Tuttavia, come analgesico postoperatorio, l’aspirina è meno efficace dell’ibuprofene. L’aspirina ha una maggiore tossicità gastrointestinale rispetto all’ibuprofene (Moment®). La dose massima di aspirina (1 g) è meno efficace come antidolorifico rispetto a una dose media di ibuprofene (400 mg) e l’effetto dura per meno tempo. In un test clinico, l’ibuprofene si è dimostrato equivalente alla combinazione di aspirina e codeina e addirittura più efficace.

L’aspirina spesso viene usata in associazione con altri farmaci antinfiammatori non steroidei e analgesici oppioidi per curare il dolore di diversa intensità.

Ad alti dosaggi, l’aspirina e gli altri salicilati vengono usati per curare la febbre reumatica, l’artrite reumatoide e altre patologie infiammatorie che colpiscono le articolazioni. A bassi dosaggi l’aspirina o i suoi equivalenti inibiscono l’aggregazione piastrinica; è stato inoltre dimostrato che diminuiscono l’incidenza degli attacchi ischemici transitori e dell’angina instabile negli uomini e possono essere usati in via preventiva contro queste patologie. E’ usata per curare la pericardite, la coronaropatia e l’infarto miocardico acuto. L’aspirina a basso dosaggio è anche consigliata per prevenire l’infarto e per la prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari e dell’infarto miocardico nei pazienti a cui è stata diagnosticata una malattia cardiovascolare.

Aspirina e bambini
L’aspirina non è più usata nei bambini e negli adolescenti, perché fa aumentare il rischio di sindrome di Reye; al suo posto vengono usati il paracetamolo o i FANS non salicilati, come l’ibuprofene (Nureflex®, Antalfebal®) . La sindrome di Kawasaki rimane una delle poche malattie per cui è indicato l’uso dell’aspirina in età pediatrica, ma anche questa indicazione è stata messa in dubbio da alcuni autori. Nel Regno Unito, gli unici due casi per cui è indicato l’uso dell’aspirina nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 16 anni sono la sindrome di Kawasaki e la prevenzione delle embolie.

Controindicazioni e resistenza
L’aspirina non dovrebbe essere usata nei pazienti allergici all’ibuprofene o al naprossene, da quelli intolleranti ai salicilati o genericamente intolleranti agli antinfiammatori.; inoltre si dovrebbe osservare una particolare cautela nei pazienti affetti da asma o da broncospasmo aggravato dai FANS. A causa degli effetti collaterali sulle pareti dello stomaco, i produttori consigliano alle persone affette da ulcera peptica, diabete medio o gastrite di chiedere consiglio al medico prima di usare l’aspirina. Anche quando non è presente nessuna di queste patologie, l’aspirina fa aumentare il rischio di emorragia gastrica, se viene assunta insieme all’alcool o alla warfarina. I pazienti affetti da emofilia o da altre patologie della coagulazione sanguigna non dovrebbero assumere né l’aspirina né altri salicilati. È stato dimostrato che l’aspirina provoca l’anemia emolitica nei pazienti affetti da carenza genetica di glucosio-6-fosfato deidrogenasi (favismo o G6PD), soprattutto se assunta a dosi massicce e proporzionalmente alla gravità della malattia. L’uso dell’aspirina nei casi di febbre Dengue non è consigliato, per via dell’aumento della tendenza alle emorragie. I pazienti affetti da patologie renali, iperuricemia o gotta non dovrebbero usare l’aspirina perché questo farmaco diminuisce la capacità dei reni di eliminare l’acido urico e quindi potrebbe far peggiorare queste patologie. L’aspirina non dovrebbe essere somministrata ai bambini e agli adolescenti per combattere i sintomi del raffreddore e dell’influenza perché è correlata con la sindrome di Reye.

In alcune persone l’aspirina ha un effetto meno marcato sulla coagulazione: questa situazione è nota come resistenza o insensibilità all’aspirina. Una ricerca suggerisce che le donne hanno maggiori probabilità di essere resistenti all’aspirina rispetto agli uomini; un altro studio aggregato, condotto su 2.930 pazienti, ha scoperto che il 28% era resistente al farmaco. Uno studio condotto su 100 pazienti italiani ha dimostrato che, tra il 31% di soggetti che apparentemente presentavano resistenza all’aspirina, solo il 5% era veramente resistente, mentre gli altri erano non conformi.

Effetti collaterali
Gastrointestinali
È stato dimostrato che l’uso dell’aspirina fa aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale. Alcune formulazioni gastrorivestite dell’aspirina sono pubblicizzate come “poco dannose per lo stomaco”, ma in una ricerca è emerso che il rivestimento non ridurrebbe i rischi. È stato inoltre dimostrato che la combinazione dell’aspirina con altri antinfiammatori aumenta ulteriormente il rischio. L’aspirina, se usata in combinazione con il clopidogrel o la warfarina, fa aumentare il rischio di emorragia delle alte vie gastrointestinali.
Effetti sul sistema nervoso centrale

Si ritiene, secondo gli esperimenti condotti sui topi, che dosi massicce di salicilato, un metabolita dell’aspirina, possano provocare l’acufene, perché agiscono sull’acido arachidonico e sui recettori NMDA.

Sindrome di Reye
La sindrome di Reye, una malattia grave caratterizzata da encefalopatia acuta e da steatosi epatica, può verificarsi nei bambini e negli adolescenti che assumono aspirina per curare la febbre oppure altre malattie o infezioni. Negli Stati Uniti, dal 1981 al 1997, sono stati segnalati ai Center for Disease Control and Prevention 1207 casi di sindrome di Reye in pazienti minorenni. Il 93% dei pazienti ha riferito di essersi ammalato nelle tre settimane precedenti la comparsa della sindrome di Reye, e di aver sofferto, nella maggior parte dei casi, di infezioni delle vie respiratorie, varicella o diarrea. Sono state scoperte tracce di salicilati nell’81,9 dei bambini che si erano sottoposti ad esami. Dopo che è stato scoperto il collegamento tra la sindrome di Reye e l’uso dell’aspirina e dopo che sono state intraprese misure di sicurezza (comprese le direttive del ministero della sanità e la modifica del foglio illustrativo di tutti i farmaci contenenti acido salicilico), l’uso dell’aspirina in età pediatrica è considerevolmente diminuito negli Stati Uniti, e di conseguenza è diminuito il numero di casi segnalati di sindrome di Reye; una diminuzione analoga è stata registrata nel Regno Unito dopo le direttive emesse dal ministero della sanità. Attualmente la Food and Drug Administration consiglia di non somministrare l’aspirina (o prodotti che contengono acido salicilico) negli episodi febbrili dei bambini di età inferiore ai 12 anni.

Orticaria/edema
In casi rarissimi, l’aspirina può provocare sintomi simili a quelli di una reazione allergica, che comprendono: orticaria, edema e mal di testa. La reazione è causata dall’intolleranza ai salicilati, non è una vera è propria allergia ma si verifica perché l’organismo non è in grado di metabolizzare nemmeno piccole quantità di aspirina e quindi si scatena l’overdose.

Altri effetti collaterali
L’aspirina può provocare emorragie prolungate dopo gli interventi chirurgici, che possono durare fino a 10 giorni. In una ricerca sono stati osservati trenta pazienti che avevano subito interventi chirurgici di diversa natura. Venti su trenta hanno dovuto rioperarsi a causa dell’emorragia postoperatoria. Quest’emorragia è stata provocata dall’aspirina, assunta singolarmente o in combinazione con un altro FANS, in ben 19 dei 20 pazienti che hanno dovuto rioperarsi a causa dell’emorragia postoperatoria. Il tempo medio di guarigione della seconda operazione è stato di 11 giorni.

L’aspirina può provocare la comparsa di angioedema in alcuni pazienti. In una ricerca, l’angioedema è apparso in alcuni dei pazienti monitorati da una a sei ore dopo l’assunzione di aspirina. Tuttavia l’aspirina assunta singolarmente non è in grado di scatenare l’angioedema: la comparsa dell’angioedema è dovuta all’assunzione contemporanea di aspirina e di un altro FANS.

L’aspirina aumenta il rischio di incidenza di microemorragie cerebrali, cioè della comparsa nella risonanza magnetica di macchioline ipointense (nere) di dimensioni uguali o inferiori ai 5-10 mm. Le microemorragie cerebrali non devono essere sottovalutate, perché spesso si verificano prima di un attacco ischemico o di un’emorragia intracerebrale oppure prima della comparsa della malattia di Binswanger o del morbo di Alzheimer.

Interazioni
È stato dimostrato che l’aspirina è in grado di interagire con altri farmaci. Ad esempio, l’acetazolamide e il cloruro di ammonio possono aumentare l’effetto tossico dei salicilati e anche l’alcool fa aumentare il rischio di emorragia gastrointestinale ad essi collegato. L’aspirina impedisce a diversi farmaci di legarsi alle proteine nel sangue, tra cui: gli antidiabetici tolbutamide e clorpropamide, gli immunosoppressori metotressato, fenitoina, probenecid e acido valproico (interferisce anche con la beta-ossidazione, una fase importante del metabolismo del valproato) e tutti gli antinfiammatori non steroidei. I corticosteroidi potrebbero ridurre la concentrazione dell’aspirina. L’attività farmacologica dello spironolattone potrebbe risultare ridotta dall’aspirina; inoltre l’aspirina è un antagonista della penicillina G per quanto concerne la secrezione dai tubuli renali. L’aspirina, infine, può inibire l’assorbimento della vitamina C.

Dosaggio
Per trattare mal di testa o malesseri influenzali le dosi prevedono 1-2 compresse 2-3 volte al giorno, ma si consiglia di attenersi alla dose minima efficace per diminuire la probabilità di effetti collaterali.

Le dosi per gli adulti vanno assunte generalmente quattro volte al giorno nel caso di febbre o artrite; per la terapia della febbre reumatica il dosaggio può avvicinarsi a quello massimo giornaliero usato storicamente. Per la prevenzione dell’infarto miocardico nei pazienti affetti da coronaropatia manifesta o sospetta, vanno assunte dosi molto minori una sola volta al giorno.

Le nuove indicazioni emanate nel marzo 2009 dalla Preventive Service Task Force negli Stati Uniti, riguardanti la prevenzione primaria delle coronaropatie, consigliano agli uomini di età compresa tra i 54 e i 79 anni e alle donne di età compresa tra i 55 e 79 anni di usare l’aspirina: il beneficio potenziale, che consiste nella riduzione del rischio di infarto miocardico negli uomini e di attacco apoplettico nelle donne, è superiore al potenziale rischio di aumento di emorragie gastrointestinali. Chi usa regolarmente l’aspirina a basso dosaggio (75 mg) rischia per il 25% in meno di morire a causa di malattie cardiovascolari e per 14% in meno di morire per altre cause. L’uso dell’aspirina a basso dosaggio è anche collegato con la tendenza alla diminuzione di eventi cardiovascolari; le dosi minime di aspirina (da 75 a 81 mg/giorno) potrebbero ottimizzare l’efficacia e la sicurezza per quei pazienti che devono assumere l’aspirina sul lungo periodo per prevenire le malattie.

Nei bambini affetti dalla sindrome di Kawasaki, il dosaggio di aspirina deve essere proporzionale al peso: inizialmente il farmaco deve essere assunto quattro volte al giorno, per un periodo massimo di due settimane, e poi a un dosaggio inferiore, una volta al giorno per un ulteriore periodo variabile dalle sei alle otto settimane.

Sovradosaggio
L’overdose da aspirina può essere acuta o cronica. L’avvelenamento acuto si verifica quando viene assunta una singola dose massiccia, invece si ha avvelenamento cronico quando vengono assunte dosi più alte del normale per un periodo protratto. L’overdose acuta ha un tasso di mortalità pari al 2%. L’overdose cronica porta con maggiore frequenza al decesso, con un tasso di mortalità pari al 25%; l’overdose cronica può essere particolarmente grave nei bambini. Tra i possibili antidoti contro l’overdose da aspirina troviamo: il carbone attivo, le flebo di destrosio e le normali flebo saline, il bicarbonato di sodio e la dialisi.

Traduzione a cura di Elisa Bruno

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SALICILICATI ALIMENTARI
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1770049/
Vi è schiacciante evidenza epidemiologica che un elevato consumo di frutta e verdura è associata ad una riduzione della mortalità per malattie cardiovascolari, il cancro e altre cause. 1 - 5 In parte, questo può semplicemente indicare che la frutta elevata e consumo di vegetali è un indicatore di un sano stile di vita, ma c'è anche una forte evidenza da studi in vitro e studi clinici che micronutrienti e altri componenti di frutta e verdura hanno benefici effetti biologici. 6 - 8 più l'attenzione si è concentrata su antiossidanti, vitamine del gruppo B, minerali e fibre, ma diversi fili di prova ora indicano che maggiore assunzione di salicilati può essere un altro vantaggio del consumo di frutta e verdura.

In questo numero della rivista, Lawrence e colleghi mostrano che l'escrezione urinaria di acido salicilurico (SU) e acido salicilico (SA) è significativamente aumentata nei vegetariani rispetto ai non-vegetariani. 9 hanno riportato in precedenza che il siero SA è stata significativamente maggiore nei vegetariani rispetto ai non-vegetariani. dieci interessante, l'escrezione urinaria di SA era simile nei vegetariani e nei pazienti che consumano 75 o 150 mg di aspirina / giorno, anche se l'escrezione SU era sostanzialmente maggiore nei gruppi aspirina.

"C'è una forte evidenza da studi in vitro e studi clinici che micronutrienti e altri componenti di frutta e verdura hanno benefici effetti biologici"

Dopo somministrazione orale, l'aspirina (acido acetilsalicilico) è rapidamente assorbito nel tratto gastrointestinale superiore. 11 Questo farmaco segue cinetica di primo ordine ed ha una emivita di assorbimento di cinque a 16 minuti. 12 Aspirina viene assorbito prevalentemente invariato dal lume del tratto gastrointestinale , ma è rapidamente idrolizzato a salicilato dal carboxylesterases nella parete intestinale e nel fegato, in modo che solo il 68% della dose raggiunge la circolazione sistemica come l'acido acetilsalicilico. 12, 13 e salicilato Acetilsalicilato sono ampiamente legato all'albumina sierica (~ 50-80% ) e sono distribuiti nella cavità sinoviale, sistema nervoso centrale, e saliva. L'emivita sierica della acetilsalicilato è di 20 minuti, e la diminuzione della concentrazione dopo questo tempo è uguagliato da un contemporaneo aumento concentrazioni salicilato, 12 l'emivita dei quali è tra due e 30 ore, in funzione della concentrazione. SA è metabolizzato attraverso la formazione glucuronide, coniugazione con glicina, e ossidazione per la produzione di SU, glucuronide salicilica fenolico, glucuronide acil salicilico, acido gentisico, e acido gentisuric. 12, 13 Il rene elimina salicilati. I metaboliti urinari principali sono SU (80%) e glucuronide fenolico salicilico (10%), ma anche in parte SA è escreto immodificato (5%). 14

Nonostante il fatto che l'aspirina è stato in uso di routine per quasi un secolo, non esiste ancora un accordo generale in merito i suoi meccanismi d'azione. Aspirina agisce prevenendo la conversione dell'acido arachidonico ai prostenoids ciclici attraverso l'inibizione del enzima cicloossigenasi (COX) mediante acetilazione di una serina essenziale al suo sito attivo. 11, 15 sono due principali isoforme COX, COX-1 e COX-2 . COX-1 è costitutivamente espressa nella maggior parte delle cellule (incluse le piastrine) e, tra le altre funzioni, è essenziale per la produzione di trombossano A2, che causa l'aggregazione piastrinica. 14 COX-2 non è normalmente espresso in cellule, ma è rapidamente indotto da stimoli infiammatori e fattori di crescita, 11 ed è l'isoforma principale responsabile della biosintesi delle prostaglandine nel tessuto infiammato. Aspirina agisce su entrambe le forme ma è meno potente inibitore di COX-2. 16 inibizione della COX-1 è ottenuta per acetilazione della serina 530, che si trova vicino al sito attivo (tirosina 385 di COX-1). Acetilazione di questo residuo di serina ostacola l'accesso di acido arachidonico al sito attivo. Aspirina inibisce la COX-2 da un meccanismo simile, ma è meno potente perché il canale substrato di COX-2 è più grande e più flessibile di quello di COX-1. 16 Mitchell et al, utilizzando una varietà di modelli in vitro, suggerito che l'aspirina inibizione di COX-1 era tra 25 e 166 volte maggiore di inibizione di COX-2. 17

In contrasto con aspirina, acido salicilico non ha praticamente alcun effetto sulla purificato COX-1 e COX-2 a concentrazioni farmacologiche, ma inibisce la sintesi delle prostaglandine in cellule intatte. 18 Il meccanismo con cui l'acido salicilico inibisce la COX-2 è oggetto di molto dibattito . 11 - 23 Una possibilità per i quali esiste evidenza sperimentale è che l'acido salicilico a concentrazioni terapeutiche possono sopprimere COX-2 inibendo la trascrizione del gene della COX-2 sintesi di mRNA e COX-2 promotore. 16, 18 Pertanto, rispetto al suo ruolo come agente anti-infiammatorio, aspirina potrebbe agire come un profarmaco di acido salicilico, che ha una vita molto più lunga mezzo di aspirina. 24

La presenza di salicilati naturali in frutta, verdura, spezie, pasticcerie, e le bevande (alcoliche e analcoliche) è stato confermato da diversi gruppi di ricerca, 25 - 29 , anche se le concentrazioni di determinati non sono sempre d'accordo. Swain et al suggerito che una dieta normale mista contiene salicilati totale nell'intervallo da 10 a 200 mg / giorno, 26 anche se altri gruppi hanno suggerito che questo potrebbe essere sovrastimato per mancanza di specificità analitica. 27, 28 Janssen et al suggerito che l'assunzione di salicilati alimentari in soggetti che assumevano una dieta mista era solo per l'ordine da 2 a 4 mg / die, una quantità troppo esigui per influenzare il rischio di malattia. 28 Tuttavia, il lavoro qui riportato 9 e in precedenza 10 indica che la dieta salicilato può essere significativo nei vegetariani e può produrre concentrazioni di SA che si sovrappongono con quelli osservati nei soggetti che assumevano 75 mg di aspirina / die. Poiché l'azione anti-infiammatoria di aspirina è probabilmente il risultato di SA, 24 e le concentrazioni di SA osservato nei vegetariani hanno dimostrato di inibire la COX-2 in vitro, 18 è plausibile che salicilati alimentari possono contribuire agli effetti benefici di una dieta vegetariana, anche se sembra improbabile che la maggior parte delle persone che consumano una dieta mista sarà ottenere un sufficiente assunzione di salicilati per avere un effetto terapeutico.

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L'aspirina può prevenire la formazione di coaguli
http://www.sciencealert.com.au/news/20120511-23835.html
Basse dosi di aspirina è un modo economico ed efficace per prevenire la formazione di coaguli di sangue potenzialmente mortali nella gamba o dei polmoni in pazienti che hanno avuto un coagulo di sangue precedente, un nuovo studio mostra.

Lo studio, condotto dal Servizio Sanitario Nazionale e Centro Clinico Medical Research Council Trials presso l'Università di Sydney, e un team di ricercatori internazionali, è pubblicato oggi sul New England Journal of Medicine.

Lo studio ha scoperto che le persone che hanno sofferto di coaguli di sangue nelle vene delle gambe (trombosi venosa profonda o TVP) o dei polmoni (embolia polmonare o PE) hanno meno probabilità di soffrire di una recidiva dei coaguli di sangue gravi o se un evento cardiaco prendono aspirina a basso dosaggio. Queste condizioni influenzano circa una persona su 1000 in Australia ogni anno.

"I risultati di questo studio suggeriscono la semplice, il trattamento economico di basse dosi di aspirina potrebbe evitare migliaia di pazienti di sperimentare la formazione di coaguli ricorrenti ogni anno e può ottenere un risparmio sanitario sostanziali in Australia e in tutto il mondo," professore John Simes, Direttore delle Prove NHMRC clinici Centre presso l'Università di Sydney e presidente dello studio ha detto.

"Questi risultati suggeriscono che l'aspirina previene circa un terzo di eventi ricorrenti coagulo di sangue. Per ogni 1000 pazienti trattati per un anno, aspirina può essere in grado di prevenire circa 20 a 30 episodi ricorrenti di grandi eventi trombotici a costo di circa tre episodi emorragici significativi . "

Operativo dal 2003, lo studio ASPIRE completato il reclutamento di 822 partecipanti provenienti da cinque paesi tra cui Australia, Nuova Zelanda, Singapore, India e Argentina. Tutti i partecipanti avevano precedentemente subito una TVP o EP che si è verificato per nessun motivo particolare, chiamato 'provocata TEV' (tromboembolia venosa).

Avevano completato in media sei mesi di terapia anticoagulante, in genere con warfarin. Essi sono stati randomizzati a ricevere o basse dosi di aspirina enterico rivestito o un placebo. In media i partecipanti sono stati seguiti per tre anni.

Dr Tim Brighton, da Prince of Wales Hospital e ricercatore principale dello studio, ha spiegato:

"Molti pazienti interrompere la terapia con warfarin dopo sei o dodici mesi di trattamento a causa del disagio di regolari esami del sangue e dei maggiori rischi di sanguinamento grave

  • ."

    "L'aspirina riduce il rischio di eventi importanti la coagulazione del sangue tra cui tromboembolia venosa ricorrente, infarto miocardico, ictus o morte cardiovascolare. Ora abbiamo la prova evidente che l'aspirina è di beneficio per i pazienti che non sono in grado o non vogliono continuare a warfarin nel lungo periodo. "

    I risultati dello studio sono in linea con i risultati di uno studio italiano, chiamato WARFASA, che una ha mostrato un beneficio significativo con l'aspirina come riportato sul New England Journal of Medicine all'inizio di quest'anno.

    Quando combinati, i risultati dei due esami, prove chiare e coerenti che l'aspirina previene la formazione di coaguli di sangue ricorrenti e questo è probabile che saranno adottate in futuro la prassi internazionale.

  • La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


       
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    L'influenza dell'aspirina sui cambiamenti indotti dall'esercizio nelle concentrazioni degli ormoni adrenocorticotropo (ACTH), cortisolo e aldosterone (ALD).
    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12665982 2003
    L'influenza dell'aspirina (ASA), sul sistema di endocrinologia e prostaglandine (PG), la sintesi non è del tutto chiaro. Lo scopo dello studio era quello di valutare l'influenza delle ASA sulle variazioni nella concentrazione di ACTH, cortisolo e aldosterone (ALD) indotta da esercizio fisico. Questo studio è stato condotto su 19 studenti sani (età 21-23 anni). Sono stati sottoposti a intenso esercizio fisico su un cicloergometro. Il giorno prima dell'esperimento, 12 soggetti preso due 0,5-g dosi di ASA in un wafer, e altri 0,5 g 3-4 h prima della prova il giorno dell'indagine (ASA). I restanti sette soggetti (gruppo di controllo) hanno ricevuto placebo. Ematocrito, concentrazione di lattato e le concentrazioni di ACTH, cortisolo e ALD sono stati determinati prima dell'esercizio, dopo l'esercizio, e dopo 30 minuti di recupero, in un campione di sangue prelevato da una vena cubitale. Prima di esercizio, il grado di aggregazione piastrinica in risposta all'acido arachidonico è stato stimato, per confermare la corretta assegnazione alle due gruppi. L'aggregazione deve avvenire solo nel gruppo ASA. ASA e gruppi di controllo esercitato per 30.3 (3.1) e 30.2 min (1,6) min, rispettivamente. Frequenza cardiaca massima e la concentrazione di lattato erano simili in entrambi i gruppi, come le concentrazioni basali di ACTH e cortisolo, la concentrazione di ALD sembrava più bassa nel gruppo ASA, ma la differenza non è risultata significativa (p <0,1). In entrambi i gruppi dopo esercizio ACTH, cortisolo e concentrazioni di ALD erano significativamente aumentati però rispetto al gruppo di controllo, l'aumento di ACTH nel gruppo ASA era significativamente più elevato, e ALD aumentare significativamente inferiore. Dopo il recupero c'è stata una significativa diminuzione della concentrazione di ACTH, mentre le concentrazioni di ALD e cortisolo non è cambiata. Le concentrazioni di cortisolo in entrambi i gruppi dopo esercizio e il recupero erano simili. Questo è molto probabilmente perché le concentrazioni di ACTH nei gruppi di ASA e di controllo erano sufficienti per la secrezione di cortisolo quasi massimale. Si propone che la somministrazione di aspirina (ASA) ha causato una diminuzione della sintesi delle prostaglandine, e che questo ha portato a una concentrazione basale inferiore di aldosterone (ALD) e un livello significativamente inferiore di ALD dopo l'esercizio.

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    Magari se si adotta una dieta con alimenti con acido salicinico si ottengono i vantaggi senza gli svantaggi


       
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    In genere frutta e ancora di più i succhi di frutta sono ricchi di salicilati.

    [...]Esiste poi un altro studio pubblicato da Plant Foods for Human Nutrition, effettuato da alcuni ricercatori dell'Università di Milano che hanno voluto verificare se il consumo di frutta portasse effettivamente a un aumento dell'acido salicilico in circolo (il composto potrebbe non essere ben assorbito quando viene assunto con gli alimenti), e se questo fosse sufficiente per creare un effetto antinfiammatorio, come quello riconosciuto da tempo a tale sostanza.

    I ricercatori hanno dato, a rotazione, a 26 volontari, un frullato di pesche (equivalente a due porzioni di frutta) o una soluzione acquosa contenente i soli zuccheri della frutta, riscontrando che, nel primo caso (e solo nel primo caso) nell'ora successiva alla somministrazione, la concentrazione di acido salicilico in circolo quasi raddoppiava e si manteneva elevata anche dopo tre ore. Inoltre, dopo l’assunzione di frutta, i livelli di interleuchina 6 (una citochina pro-infiammatoria ovvero un indicatore dell'infiammazione) aumentavano meno rispetto a quanto accadeva con la soluzione zuccherata.

    E’ interessante osservare, come risaputo ormai da molto tempo, che alla base dell’ insorgenza di malattie cronico degenerative vi è l’infiammazione o più precisamente “l’infiammazione da cibo”. Il pasto è considerato uno stimolo pro-infiammatorio, non a caso abbiamo più volte consigliato l’assunzione di frutta e/o verdura prima del pasto (Vedi articoli precedenti).

    Si ipotizza quindi che i salicilati della frutta possano ridurre l'infiammazione conseguente al pasto, anche se non si può escludere che abbiano un ruolo importante anche altri componenti della frutta.

    Ricordando che l’aspirina è un noto analgesico e antifiammatorio usato per la protezione cardiovascolare e non solo, poiché l'aspirina viene rapidamente metabolizzata dall'organismo in acido salicilico, è naturale pensare che anche i salicilati dei vegetali possano esercitare un’azione benefica.[...]


    C'è sempre l'aspirina naturale https://www.mangiaconsapevole.com/forum/T-SPIREA-OLMARIA-Filipendula-ulmaria-Aspirina-naturale.html

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    L'acido acetilsalicilico inibisce la risposta ipofisaria allo stress da esercizio fisico correlata nell'uomo.
    http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/11740295 2001

    SCOPO:
    Prostaglandine (PG) modulano l'attività dell'asse ipotalamo-ipofisi, ormoni pituitari e sono largamente coinvolti nelle risposte fisiologiche all'esercizio. Lo scopo di questo studio era di analizzare gli effetti di acido acetilsalicilico (ASA), un inibitore della sintesi di PG, nelle risposte allo stress fisico ipofisarie nell'uomo.
    METODI:
    Adrenocorticotropin (ACTH), beta-endorfina, il cortisolo, l'ormone della crescita (GH) e prolattina (PRL) le risposte alle esercitazione sono stati valutati dopo somministrazione di placebo o ASA. I campioni di sangue per la valutazione ormonale prima (-30, -15, 0 e pre) e dopo (0 inviati, +15, +30, +45, +60 e +90 min) un esercizio di tapis roulant di 30 min (75% dei . VO (2max)) sono stati prelevati da 12 atleti di sesso maschile nel corso di due prove di esercitazione. Una compressa di ASA (800 mg), o placebo, è stato somministrato due volte al giorno la mattina per 3 giorni prima e dopo di ogni esercizio-test.
    RISULTATI:
    I risultati mostrano chiaramente che, rispetto al placebo, ASA ingestione attenuato in modo significativo l'aumento del siero ACTH, beta-endorfina, il cortisolo, e livelli di GH prima di esercizio (risposta anticipatoria) ed è stato associato con la riduzione delle concentrazioni di cortisolo dopo l'esercizio. Inoltre, anche se nessuna differenza nella risposta del GH di esercizio sono stati mostrati, un ridotto significativamente risposta PRL totale a condizione di stress è stato osservato dopo ASA.
    CONCLUSIONE:
    ASA influenza ACTH, beta-endorfina, cortisolo, GH, PRL e le risposte allo stress da esercizio fisico correlata nell'uomo (attivazione pre-agonistiche / risposta di esercizio-linked). Anche se non è possibile escludere azione diretta per ASA, i nostri dati confermano indirettamente un ruolo di PG in queste risposte. Dobbiamo valutare ulteriormente la natura di attivazione endocrina pre-agonistiche e, a causa della grande uso di farmaci anti-infiammatori negli atleti, se l'interazione tra ASA e ormoni potrebbe influenzare positivamente o negativamente lo stato di salute, delle prestazioni e / o recupero.


    Effetto dell'aspirina sulla funzione ipotalamo-ipofisi-surrene e sulle prestazioni neuropsicologiche in adulti sani: uno studio pilota
    http://neuropsicologiaonline.files.wordpress.com/2009/06/effect-of-aspirin-on-hypothalamic.pdf
    Razionale dell'asse ipotalamo-ipofisi-surrene disregolazione predice scarsa risposta clinica e biochimica di antidepressivi. Antiglucocorticoids avere benefici terapeutici, ma la maggior parte hanno un profilo avverso fastidioso evento. Aspetti della performance neuropsicologica, in particolare la memoria di lavoro, sono suscettibili di modulazione e di corticosteroidi sono alterati nella depressione. Aspirina ha dimostrato di attenuare l'ormone adrenocorticotropo (ACTH) e la risposta alla sfida cortisolo fisiologica suggerendo suo potenziale di agire come un agente aumentando in depressione. Obiettivi per esaminare l'effetto di sub-acuta (300 mg al giorno per 7 giorni) aspirina pre-trattamento sulla risposta risveglio cortisolo e l'effetto di acuta (600 mg) e subacuta aspirina sulla risposta neuroendocrina e neuropsicologici per la vasopressina arginina analogico, desmopressina. Risultati Abbiamo dimostrato che l'aspirina pre-trattamento non attenua il cortisolo o di ACTH risposta alla desmopressina, ma, come ipotizzato, ha ridotto in modo significativo la risposta risveglio cortisolo e migliorato la memoria di lavoro.
    Conclusioni: ulteriori studi per esaminare se l'impatto dell'aspirina sulle prestazioni neuropsicologiche e dell'asse funzione HPA sono garantiti.

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    L'aspirina inibisce la risposta degli androgeni da gonadotropina corionica nell'uomo
    http://ajpendo.physiology.org/content/277/6/E1032.full 1999
    Eicosanoidi svolgono un ruolo importante nella regolazione dell'asse ipotalamo-ipofisario; meno chiaro è il loro ruolo nella steroidogenesi testicolare. Per valutare il coinvolgimento di metaboliti della cicloossigenasi, quali le prostaglandine, nella regolazione della steroidogenesi testicolare umano, abbiamo esaminato gli effetti di una prostaglandina-bloccante, l'aspirina, il testosterone plasmatico, pregnenolone, progesterone, 17OH-progesterone, androstenedione, deidroepiandrosterone, e 17β risposta-estradiolo di gonadotropina corionica umana (hCG) in volontari sani in uno studio in singolo cieco controllato con placebo. Per testare l'efficacia di aspirina, livelli di prostaglandina E2 seminali sono stati determinati anche. stimolazione con hCG aumenta i livelli periferici del testosterone, 17OH-progesterone, androstenedione, deidroepiandrosterone, e 17β-estradiolo, senza influire circolanti pregnenolone e valori di progesterone. Aspirina ha abbassato significativamente i livelli di prostaglandine E2 seminali, mentre non ha modificato le concentrazioni di steroidi non esposte al esogeno hCG. Inoltre, il farmaco ha ridotto in modo significativo la risposta del testosterone, 17OH-progesterone, androstenedione e deidroepiandrosterone di hCG, come valutato dalla zona integrata media sotto la curva, mentre non ha influenzato la risposta 17β-estradiolo. In conclusione, il trattamento con aspirina inibisce la risposta degli androgeni per stimolazione gonadotropina corionica negli esseri umani normali. L'azione dell'aspirina è probabilmente mediato attraverso un efficace blocco cicloossigenasi arachidonato.

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    L'aspirina non funziona come il warfarin che è un anticoagulante, l'aspirina ha un altro meccanismo di azione.

    http://www.wisegeek.com/what-are-the-differences-between-warfarin-and-aspirin.htm

    Warfarin e aspirina può essere prescritto per ridurre il rischio di attacchi di cuore causati da coagulazione , e per il trattamento di pazienti con eccessiva coaguli di sangue . Questi farmaci agiscono diverso nel corpo e comportano rischi distinti che un medico deve valutare prima di decidere quale dare un paziente . Prima di warfarin e aspirina possono essere prescritti , il medico ha bisogno di una storia medica completa e alcuni esami del sangue per vedere se il paziente è un buon candidato per la terapia . Il medico può anche incontrarsi con il paziente per discutere della necessità di essere coerenti in merito dosaggio. Se il paziente non può aderire al regime di trattamento , può essere necessario esplorare altre opzioni .

    Il warfarin farmaco anticoagulante lavora operando nel fegato per bloccare fattori di coagulazione nel sangue . Ciò impedisce la formazione di coaguli di sangue , limitando il numero di fattori di coagulazione circolanti nel corpo . I pazienti trattati con warfarin bisogno di regolari esami del sangue per vedere quanto sia efficace il farmaco è e verificare gli effetti collaterali . La preoccupazione più grande con la terapia con warfarin è il sanguinamento anormale , come qualsiasi taglio o raschiare possono sanguinare eccessivamente.

    Aspirina , utilizzati principalmente come un anti -infiammatorio , non inibisce fattori di coagulazione , ma invece agisce sulle piastrine del sangue direttamente . I pazienti in terapia con aspirina possono anche sanguinare eccessivamente e possono essere a rischio di ictus emorragico , in quanto sono più inclini a cervello sanguina . Aspirina è anche associato con ulcere gastrointestinali . Questi rischi possono superare i benefici dell'aspirina in molti pazienti e devono essere attentamente considerato prima di iniziare la terapia .

    La differenza fondamentale tra warfarin e aspirina è il meccanismo d'azione , ei diversi effetti collaterali dei farmaci . I pazienti trattati con warfarin bisogno di un attento monitoraggio e devono essere particolarmente vigile per interazioni farmacologiche , in quanto possono verificarsi reazioni avverse a cattive combinazioni di farmaci . La terapia con aspirina non necessita di controlli costanti , ma il paziente ha bisogno di essere attenti a ulcere e danni al fegato . I pazienti che considerano warfarin e terapia con aspirina dovranno incontrarsi con un medico per discutere l'opzione migliore per le loro esigenze .
    http://www.wisegeek.com/what-are-the-differences-between-warfarin-and-aspirin.htm
    Prescrizioni di warfarin e aspirina possono essere raccomandati dopo alcuni tipi di chirurgia , come la sostituzione della valvola cardiaca , o quando un paziente ha un problema cardiovascolare . Il medico deve decidere quale farmaco avrebbe funzionato meglio per il paziente e può essere necessario modificare la dose nel tempo. I pazienti in terapia anticoagulante dovrebbero assicurarsi di portare una scheda di informazioni in modo da primi soccorritori sono al corrente della situazione . Se si passa anticoagulanti , devono aggiornare la scheda o il medico di allarme braccialetto, come avere le informazioni sbagliate può essere pericoloso nella cura del paziente .


    Interessante anche questo articolo:
    http://www.nhs.uk/news/2012/05may/Pages/warfarin-aspirin-anti-bloodclot-trial.aspx
    Riporto le conclusioni:
    Questo studio ben progettato ha confrontato l'efficacia e la sicurezza di aspirina e warfarin nei pazienti con insufficienza cardiaca , un battito cardiaco normale e nessuna condizione medica chiara che richiede farmaci anti- coagulazione . In questi pazienti , lo studio ha rilevato che non vi era alcuna differenza nel tasso di ictus ischemici , emorragia cerebrale o morte per qualsiasi causa tra i due gruppi . I tassi di attacco cardiaco e di ospedalizzazione per insufficienza cardiaca , inoltre, non hanno mostrato differenze significative tra i due gruppi . Quando ictus è stato considerato di per sé , warfarin è risultato significativamente migliore rispetto all'aspirina . Tuttavia, il tasso di sanguinamento maggiore è risultata significativamente superiore con warfarin . Questo studio ha dimostrato che né droga ha un chiaro vantaggio rispetto l'altro in persone con insufficienza cardiaca , ma un ritmo cardiaco normale, che non hanno un aumento del rischio di coaguli di sangue riconosciuto.
    Ma, sebbene il numero di colpi in questo studio è stata significativamente ridotta con warfarin , il numero di colpi in ciascun gruppo è stata bassa : 0.72 colpi per 100 anni di paziente follow -up nel gruppo warfarin confrontati con 1,36 colpi per 100 anni di follow - paziente nel gruppo aspirina . L'aumento di emorragie maggiori osservato con warfarin era principalmente dovuto al sanguinamento nell'intestino . Studi precedenti hanno dimostrato che l'insufficienza cardiaca lieve- moderata è associata con un rischio di ictus annuo di circa il 1,5 % , e grave insufficienza cardiaca è associata a un rischio di circa il 4 % , a fronte di un rischio di 0,5% nella popolazione generale . Una recente revisione Cochrane ha concluso che i dati disponibili non supportano l'uso di routine della terapia anticoagulante orale in pazienti con insufficienza cardiaca e un battito cardiaco normale .
    Questi risultati non modificano l'attuale gestione medica dello scompenso cardiaco . Ci sono vari motivi per cui una persona con insufficienza cardiaca può essere identificato per essere ad aumentato rischio di coaguli di sangue , comprese le persone che hanno una malattia cardiovascolare di base ( che potrebbe includere un attacco di cuore o ictus past ) , un ritmo cardiaco anormale o malattia della valvola cardiaca .
    In generale, è probabile che la decisione se o non trattare pazienti con insufficienza cardiaca con farmaci anti- coagulazione ( e successivamente se scegliere tra aspirina e warfarin ) continuerà ad essere effettuato su base caso per caso . Quando si effettua la loro decisione , i medici continueranno a valutare i vantaggi di , per esempio , la riduzione del rischio di ictus contro i rischi di effetti collaterali , come ad esempio un aumento del rischio di sanguinamento


    E questo ritornando al discorso della tiroide.
    https://www.jstage.jst.go.jp/article/tjem1920/127/1/127_1_85/_article
    Interessante il fatto dell'aumento della conversione periferisca T4 / T3

    Funzioni della tiroide sono stati studiati in 11 pazienti con tiroidite subacuta accompagnate da segni e sintomi di ipertiroidismo , e sono stati confrontati con 13 pazienti con tireotossicosi non trattata in cui T4 sierico si è innalzato al livello identico . Siero T3 è stata anche elevata in tiroidite subacuta , ma in misura significativamente inferiore rispetto a tireotossicosi . Pertanto il rapporto T4/T3 era significativamente maggiore nel tiroidite subacuta rispetto tireotossicosi . Anche se la durata di gonfiore della tiroide era più breve nel gruppo trattato con prednisolone che da aspirina , l' accelerata ESR , la tenerezza della tiroide e la peste cessò quasi simile nei due gruppi . I livelli sierici di T4 e T3 è diminuito più rapidamente in trattamento con prednisolone rispetto all'aspirina . Nei pazienti trattati con aspirina iniziale aumento del livello di T3 verificato transitoriamente con la contemporanea diminuzione del rapporto T4/T3 . Questi cambiamenti suggeriscono l'aumento della conversione periferica di T4 in T3 . Anche nei casi gravi di tiroidite subacuta associata a ipertiroidismo , aspirina è una terapia efficace e non c'è recidiva seguente - ritiro del farmaco .


       
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    nataku
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    nn ho ben capito cosa fa l'aspirina a una tiroide sana.


       
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    Tropico
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    Aumenta la conversione da ormoni tiroidei T4 in T3.
    Anche se non mi è chiara la faccenda perché https://www.mangiaconsapevole.com/forum/T-Aspirina-acido-salicilico.html?pid=13509#pid13509

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    nataku
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    il mio quesito era quello che hai anche tu...l'ho espresso male.

    insomma nel breve, per uno tipo sotto eutirox, strasazio di t4 e affondato di t3 puo essere un ottima cosa; ma nel lungo lo affonda ancora di piu...
    cosi mi sembra di capire.


       
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