Hooper L, Kay C, Abdelhamid A, Kroon PA, Cohn JS, Rimm EB, Cassidy A.
Am J Clin Nutr. 2012 Feb 1. [Epub ahead of print]
Il potenziale ruolo del cioccolato, ed in particolare dei flavanoli in esso contenuti, nella prevenzione delle malattie cardiovascolari è oggetti di un crescente interesse. Scopo del presente lavoro è stato quello di effettuare una metanalisi degli studi che avevano valutato l’effetto di cioccolato, cacao e flavanoli sui principali fattori di rischio cardiovascolare.
Dopo avere estratto dalla letteratura ben 1.637 studi sull’argomento, gli autori si sono concentrati sui risultati di 42 studi controllati e randomizzati che avevano coinvolto un totale di 1.297 partecipanti.
Dall’analisi dei risultati della metanalisi emerge che il consumo di cacao o di cioccolato si associa ad un miglioramento di numerosi fattori di rischio cardiovascolare: in particolare si registra una riduzione dell’insulino-resistenza (indice HOMAIR= -0,67) ed un miglioramento della vasodilatazione flusso-mediata (FMD) in seguito a consumo sia cronico (1,34%) che acuto (3,19% 2 ore dopo l’ingestione), ma anche una riduzione della pressione diastolica (-1,60 mm Hg) ed un miglioramento del profilo lipidico (LDL=-0,07 mmol/L e HDL=0,03 mmol/L).
Stratificando in funzione delle dosi di epicatechine apportate, emerge che il miglioramento della FMD si osserva per tutte le dosi considerate, mentre la riduzione della pressione arteriosa, sia sistolica che diastolica, è significativa solo per dosi di consumo di questi composti oltre i 50mg/giorno.
I risultati di questa metanalisi dimostrano pertanto gli effetti benefici del consumo di cacao e cioccolato, sia in acuto che in cronico, su alcuni fattori di rischio cardiovascolare ed in particolare sulla FMD e l’insulino-resistenza. Gli effetti si osservano per diversi livelli di apporto delle epicatechine tipiche del cacao, suggerendo che alcuni di essi (come gli effetti sulla pressione) si manifesteranno solamente per prodotti ad alto tenore di cacao o per consumi relativamente elevati.
Fonte: http://www.nutrition-foundation.it/news.php?act=visual&nid=001609
La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.
Abstract
Gut-associated lymphoid tissue (GALT) maintains mucosal homeostasis by counteracting pathogens and inducing a state of nonresponsiveness when it receives signals from food antigens and commensal bacteria. We report for the first time the influence of continuous cocoa consumption on GALT function in rats postweaning. Weaned Wistar rats were fed cocoa-enriched diets (4% or 10% food intake) for 3 weeks. The function of the primary inductive sites of GALT, such as Peyer's patches (PP) and mesenteric lymph nodes (MLN), was evaluated through an analysis of IgA-secretory ability and lymphocyte composition (T, B and natural killer cells), activation (IL-2 secretion and IL-2 receptor alpha expression) and proliferation. T-helper effector cell balance was also established based on cytokine profile (interferon gamma, IL-4 and IL-10) after mitogen activation. A 10% cocoa intake induced significant changes in PP and MLN lymphocyte composition and function, whereas a 4% cocoa diet did not cause significant modifications in either tissues. Cocoa diet strongly reduced secretory IgA (S-IgA) in the intestinal lumen, although IgA's secretory ability was only slightly decreased in PP. In addition, the 10% cocoa diet increased T-cell-antigen receptor gammadelta cell proportion in both lymphoid tissues. Thus, cocoa intake modulates intestinal immune responses in young rats, influencing gammadelta T-cells and S-IgA production.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18061430
Come volevasi dimostrare una tossina è sempre una tossina e va assunto con grande cautela...
Qua:
Vi è la ricerca completa.
Scusate se insisto ma per rinfrescare la memoria, guardate a cosa servono le IgA:
http://it.wikipedia.org/wiki/IgA
Si legge:
"Immunità neonatale [modifica]
Le IgA sono molto importanti anche per la trasmissione di una prima forma di difesa dalla madre al lattante, che nei primi sei mesi di vita è incapace di produrre anticorpi suoi. Nel latte materno sono perciò presenti grandi quantità di IgA e di IgG, che vengono ingerite dal neonato e vanno a sterilizzarne l'apparato digerente proteggendolo dalle intrusioni di eventuali microbi; le IgG, inoltre, vengono anche assorbite nel circolo neonatale.[3]"
Mi chiedo se la madre assume tanto cioccolato, che capacità immunitaria avrà il suo latte..
Tanto cioccolato poi, la si parla di un 10% delle calorie, se uno mangia 2000 kcal al giorno, il 10% è pari al 200 kcal, quindi su una tavoletta media di cioccolato che ha un potenziale calorico di circa 550 kcal, quindi bastano solo 200/550 più o meno 37 grammi al giorno.
Poi dobbiamo pure fare qualche ragionamento su ste percentuali, alla fine se io assumo 3000 kcal al giorno, 200 kcal non sono più il 10% è vero, ma è comunque la stessa quantità che mi creava noie quando assumevo 2000 kcal. Ora Ciampolini in docet, parla di crescita batterica che esplode con un bilancio molto positivo, immaginate se sulle mucose diminuiscono la IgA che agiscono proprio sulle mucose, a causa degli effetti del cacao.
Quindi capirete che usare, anche 40 grammi di cacao al giorno, creerà problemi immunitari se l'assunzione si potrae a lungo.
Il cazzaro a quanto pare c'ha preso ancora...
Sempre per la logica, un poco che male puo' fare? Ripeto, per me il cacao o il caffè, sono antinutrienti e vanno usati come integratori e non come alimenti, per tempi brevissimi.
Meno male che tu ti sei mangiato 4 tavolette tutte insieme così ti sei tolto il pensiero.
Infatti essendo più simile ad un topo che ad un essere umano quello studio ti si confà a pennello.
Ciao.
Aggiungo un'altra cosa...
IN questo post:
https://www.mangiaconsapevole.com/forum/T-Oppioidi-e-immunit%C3%A0.html
Avevo postato le iterazioni tra oppioidi e immunità, orbene le conclusioni di quel file che avevo linkato erano:
"Conclusione
Le sostanze d’abuso da noi prese in considerazione, indipendentemente
dai diversi meccanismi d’azione con cui esercitano
i loro effetti, hanno in comune la capacità di modulare
in modo significativo la funzionalità immune ed in particolare
la produzione di citochine. Un aspetto comune sembra
essere quello di intervenire sull’equilibrio tra linfociti Thelper
1 e Thelper 2, rispettivamente collegati a citochine pro
ed antinfiammatorie, spostandolo verso un fenotipo antinfiammatorio
ed ad una diminuzione della immunità cellulomediata.
Uno squilibrio tra queste componenti fondamentali
della risposta immune può essere alla base di un ‘aumentata
suscettibilità a certe infezioni batteriche o virali. Nell’animale
da esperimento è stato possibile identificare un nesso causale
tra gli effetti immunomodulatori delle sostanze d’abuso e
una maggior suscettibilità alle infezioni. Come già ripetuto in
precedenza, l’aumentato rischio di contrarre infezioni è ben
documentato nei soggetti che abusano di sostanze. Nell’uomo
però un collegamento diretto tra effetti immunomodulatori
delle sostanze e infezioni non è ancora stato dimostrato
in modo diretto. La consapevolezza che oltre alle pratiche
collegate all’uso di droghe anche l’immunosoppressione può
partecipare all’aumentato rischio di infezioni è sicuramente
importante per aiutare a prevenire, trattare ed affrontare nel
modo più adeguato questo aspetto della tossicodipendenza41,42."
Mentre le conclusioni di questo altro sul cacao:
"In summary, highly cocoa-enriched diets produce an
attenuating effect on Ab synthesis. The mechanism
involved in this action perhaps is partially attributable to an
imbalance between cytokines belonging to Th1 and Th2
effector immune responses. Further studies must be orien-
tated to elucidating the exact mechanism of cocoa com-
pounds in modulating the humolral immune response. In
any case, high cocoa intake might play an immunoregula-
tory role that could be important in diseases involving
excessive Th2 immune responses, such as allergies."
Per chi non sapesse Th1 e Th2 ovveo T helper 1 e 2 cosa sono:
http://www.informasalus.it/it/articoli/immunologia-th1-th2-infiammazione.php
Notare che gli oppioidi portano a uno squilibrio verso una risposta marcata di tipo TH2, ivi compreso il cacao, portando verso uno stato pro-infiammatorio che è tipico degli allergici.
Oh non sapete il cazzaro adesso quanto sta godendo, perchè ha quadrato il cerchio che era rimasto aperto d aun pressapochismo che, ci diceva che la paleo migliorava i danni, ma non ci diceva il come.
Meno male che tu ti sei mangiato 4 tavolette tutte insieme così ti sei tolto il pensiero.
Infatti essendo più simile ad un topo che ad un essere umano quello studio ti si confà a pennello.
Meglio somigliare a un topo che a un verme...
Guarda non capisco ste uscite che fai, non servono a niente, comunque almeno io sono arrivato a un punto fisso, non ho usato la filosofia per spiegare perchè la paleo funziona. Lasciamo perdere non ho voglia di discutere con te...
Meno male che studi sui vermi non ne fanno altrimenti avresti postato pure questi...
Ma in definitiva... Quali sono le tue conclusioni? Possiamo mangiare la cioccolata si o no? Il caffè?
Prova a fare questo sforzo ed illuminarci su cose pratiche... Sono quelle che ci servono...
Nell’animale
da esperimento è stato possibile identificare un nesso causale
tra gli effetti immunomodulatori delle sostanze d’abuso e
una maggior suscettibilità alle infezioni. Come già ripetuto in
precedenza, l’aumentato rischio di contrarre infezioni è ben
documentato nei soggetti che abusano di sostanze. Nell’uomo
però un collegamento diretto tra effetti immunomodulatori
delle sostanze e infezioni non è ancora stato dimostrato
in modo diretto.Oh non sapete il cazzaro adesso quanto sta godendo, perchè ha quadrato il cerchio che era rimasto aperto d aun pressapochismo che, ci diceva che la paleo migliorava i danni, ma non ci diceva il come.
Certo che ti accontenti di poco per godere... Manco ti fossi trombato Scarlett Johansson fosse pure sotto l'effetto devastante di un caffè accompagnato da del cacao amaro...
OT:
Scusate Biker40 e Salvio! Ma è una casa così difficile postare senza offenderVi a vicenda? Il forum in questo periodo sembra un teatrino! Adesso la butto li: "il più intelligente" dei 2 la finisca per primo!;)
Il gioco è bello finché dura poco... adesso la cosa, almeno a me, non fa più ridere!
Meno male che tu ti sei mangiato 4 tavolette tutte insieme così ti sei tolto il pensiero.
Infatti essendo più simile ad un topo che ad un essere umano quello studio ti si confà a pennello.Ciao.
Meglio somigliare a un topo che a un verme...
Guarda non capisco ste uscite che fai, non servono a niente, comunque almeno io sono arrivato a un punto fisso, non ho usato la filosofia per spiegare perchè la paleo funziona. Lasciamo perdere non ho voglia di discutere con te...
FINE OT
La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.
Fabietto ma come si può tollerare uno che è entrato in fissa totale col caffè ed il cioccolato da qualche giorno e sta postando di tutto di più. Persino studi sui ratti...
Per carità la cosa a me diverte pure ma accettate qualche battuta di spirito... E' per ironizzare non per offendere.
Ripeto la domanda a Salvio altrimenti continuerà a postare studi su studi...
Puoi darci indicazioni pratiche? Che non siano già state dette da me o qualcun altro? Almeno questo...
Caffè, cioccolato... Come dobbiamo comportarci?
Grazie.
Fabietto ma come si può tollerare uno che è entrato in fissa totale col caffè ed il cioccolato da qualche giorno e sta postando di tutto di più. Persino studi sui ratti...
Semplice: quando un argomento non interessa, si evita di postare!
Ciao:-)
P.S. Hai una deformazione professionale da moderatore!
Dai... rilassati... qui lo puoi fare!;)
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Io non sono entrato in fissa per il caffè e il cioccolato, il mio fine è dimostrare che sta roba indebolisce il corpo e porta allo stato proinfiammatorio, il che è sinonimo di resistenza insulinica e quindi di impossibilità di bruciare grasso e la necessità di consumare carboidrati per non scoppiare.
Inoltre quelloc he ho postato pone l'accento sul fatto, che sostanze che apportano oppioidi, annientano l'IgA e quindi a livello di mucosa intestinale puo' crescere di tutto. E lo spostamento verso il Th2 fa si che il corpo non reascisca prontamente all'entrata dei microbi ma instauri uno stato allergico a essi.
QUindi non solo non uccidi gli invasori ma carichi il corpo di radicali liberi, adesso valuta da solo se è il caso o meno di abusare di sta roba, e per abuso io intento anche piccole quantità, ma frequenti.
Adesso capsico perchè in soggetti drogati o consumatori abituali di droghe leggere, anche i batteri di una normale flora intestinale risultano estremamente più patogeni del dovuto.
Magari te che al momento stai benissimo, l'uso in un paio di giorni, non causa danni più di tanto, ma immagina uno che ha la candida o che sta combattendo qualche patologia auto-immune (guarda caso mediata proprio dal Th2); e chi mi dice che la patologia autoimmune non derivi dall'abuso di sostanze oppioidi, alla fine i microbi non istaurano la giusta risposta immunitaria, ma una di tipo allergico.
riporto un doc che spiega meglio la differenza tra Th1 e Th2:
www.salearning.org/focus/Th-1-2.doc
ecco le differenze:
Th1
- l’IFN-γ e l’IL-12 promuovono lo sviluppo delle TH 1;
- le cellule TH1 secernono IFN-γ ed altre citochine (p. es. IL-3, GM-LCR, TNF-β);
- I Th1 mettono in moto una risposta cellulo-mediata attivando i linfociti T citotossici che determinano un effetto protettivo nei confronti delle infezioni virali(patogeni intracellulari);
- una maggiore polarizzazione sulla risposta di tipo Th-1 porta ad una maggiore predisposizione alle malattie autoimmuni(diabete mellito,artrite reumatoide,sclerosi multipla),alla malattia di Crohn’s,all’ulcera peptica indotta da H.Pylori,rigetto acuto di trapianto allogenico di rene;
- Le cellule Th1 sono in grado di attivare i monociti/macrofagi e di indurre un’attività pro-coagulante tramite l’azione del fattore tessutale che in grado di iniziare la cascata coagulativa fino alla deposizione di fibrina ed alla microtrombosi.Inoltre inducono nei linfociti B la produzione di anticorpi opsonizzanti e fissanti il complemento.
Th2:
- l'IL-4 e l'IL-10 promuovono lo sviluppo delle TH2;
- le cellule TH2 secernono IL-4,IL-5 ed altre citochine (p. es. IL-3, GM-LCR, TNF-β);
- I Th2 mettono in moto una risposta umorale attivando i linfociti B che determinano un effetto protettivo nei confronti delle infezioni batteriche(patogeni extracellulari);
- una maggiore polarizzazione sulla risposta Th2 produce un’aumentata risposta anticorpale che determina una maggiore predisposizione alle allergie e al LES (malattia autoimmune da immunocomplessi),AIDS,epatite B e C e allo sviluppo del cancro;
- Le cellule Th2 inducono la proliferazione dei linfociti B e svolgono una attività di supporto per la sintesi delle immunoglobuline(Ig),guidano inoltre la maturazione,la differenziazione e l’attivazione dei mastociti,dei granulociti e degli eosinofili.Le cellule Th2 svolgono anche un' azione inibitoria sull'attivazione macrofagica indotta dalle cellule Th 1 e mediante la IL-10 inibiscono la produzione di IL-12.
Quando mangerai quel cubo di cioccolata, pensa bene a quello che, perchè mi pare assurdo da uno che fa una crociata contro i latticini,a nche fermentati, e poi difendi a spada tratta piccole assunzioni continuate nel tempo di cacao, che a studi alla mano, distrugge la capacità immunitaria di chi ne consuma.
Ora lo dico a moderatori e amministratore, se mi chiede di nuovo se possiamo mangiare cioccolata e bere caffè, lo mando a fare in culo, poi fate come vi pare...
Ecco cosa porta un deficit di IgA:
http://www.ospedalebambinogesu.it/Portale2008/Default.aspx?IdItem=1123
Da notare questo pezzo:
È possibile l’associazione di questo immunodeficit con la malattia celiaca, ossia una intolleranza permanente al glutine, che è caratterizzata da un malassorbimento dei nutrienti ingeriti con l’alimentazione.
Questa intolleranza è venti volte più frequente nei soggetti con deficit di IgA rispetto alla popolazione generale.
Purtroppo i test per la diagnosi di malattia celiaca si basano sulla ricerca di particolari anticorpi IgA e risultano quindi normali nei bambini con deficit selettivo di IgA anche se affetti dalla malattia.
È quindi necessario che i bambini con deficit selettivo di IgA e sospetta malattia celiaca vengano valutati e sottoposti ad opportuni accertamenti in centri altamente specializzati.
È stata infine osservata la comparsa di malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide giovanile, il lupus eritematoso sistemico, l’anemia perniciosa, ecc.
Fabietto ma come si può tollerare uno che è entrato in fissa totale col caffè ed il cioccolato da qualche giorno e sta postando di tutto di più. Persino studi sui ratti...
Semplice: quando un argomento non interessa, si evita di postare!
Ciao:-)P.S. Hai una deformazione professionale da moderatore!
Dai... rilassati... qui lo puoi fare!;)
Cazzo! Sai che hai proprio ragione?
Oh! Non ho capito ancora se sto bene se posso mangiare un pezzetto di cioccolato di tanto in tanto...
Cerrrrto che ho ragione!:P
Il dr. Filippo Ongaro (esperto in nutrigenomica), nel suo libro "Mangia che ti passa" considera il cacao puro (cioccolata al 99%) un potente polifenolo anti-ossidante e cardioprotettivo. Lui ne mangia sempre un po' a colazione.
Anche Robb Wolf ammette l'uso sporadico del cacao.
Ogni tanto, tipo 1 o 2 volte al mese (prima + spesso) a colazione mi faccio, con il cacao amaro della Perugina, un delizioso intruglio che potete trovare nel mio seguente 3d dedicato: https://www.mangiaconsapevole.com/forum/T-Un-ottima-crema-di-cacao-by-Fabietto.html?pid=6013#pid6013
La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.
Il dr. Filippo Ongaro (esperto in nutrigenomica), nel suo libro "Mangia che ti passa" considera il cacao puro (cioccolata al 99%) un potente polifenolo anti-ossidante e cardioprotettivo. Lui ne mangia sempre un po' a colazione.
Quel po' fa la differenza, ma secondo me non è cosa da usare tutti i giorni, poi dipende dal soggetto in questione, personalmente percepisco subito la differenza che sercitano su di me, anche piccole quota di ostanze simil.oppioidi.
Anche Robb Wolf ammette l'uso sporadico del cacao.
Ogni tanto, tipo 1 o 2 volte al mese (prima + spesso) a colazione mi faccio, con il cacao amaro della Perugina, un delizioso intruglio che potete trovare nel mio seguente 3d dedicato: https://www.mangiaconsapevole.com/forum/T...13#pid6013
Wolf e tu ne fate un uso consapevole. Alla fine pure una volta a settimana, io non credo che in una dieta ligia, crei una diminuizione immunitaria così pronunciata.
Però tioeni sempre presente che sta roba è subdola, se non te ne accorgi per tempo, ne dipendi, e non solo psicologicamente, ma anche a livello endocrino e immunitario (ogni volta che ho abbandonato le fonti di oppioidi, le surreni mi funzionano malissimo, sono sempre molto ma molto stanco).
un cubetto di mattina, 1-2 volte a settimana a distanza di qualche giorno non credo uccida, anzi si riesce a usare tutto il potenziale del cacao, senza effetti collaterali.
Anche usare qantità molto basse per 3-5 giorni per adattarsi a uno stress, credo non comporti danni, ma si deve sempre compensare riducendo il carico di lavoro e andando a letto presto la sera, in modo da non sovraccaricarele ghiandole surrenali, visto che sta roba crea dipendenza endocrina (in pratica alla lunga le surreni non vanno più da sole,hanno bisogno dello stimolo creato da questa roba e per il caffè è pure peggio).
Io stesso consumo caffè e cioccolata, ma moooolto sporadicamente, fidati ogni volta che sgarro, il ritorno alla normalità è uno strazio,debolezza a manetta.
Inoltre un oppioide predispone a consumarne altri, quindi mangi tanta cioccolata e ne diventi dipendente? Allor hai buona probabilità di avere voglia di zucchero, latticini, pane, pasta, ecc.
Ciampolini disse che se si è stanchi si sente prima la stanchezza e poi la fame, se accade il contrario, allora qualcosa non va, e quando mi sono nutrito di oppioidi fino a creare dipendenza, e non solo io, è stata durissima poi resistere alla fame e si è finito sempre a mangiare molto ma molto oltre, rispetto a quanto si sarebbe fatto se non si fosse stato sotto oppioidi (a mio parere non è solo la resistenza insulinica, ma anche il piacere che il cibo crea, infatti puoi mangiare anche un bue, ma pensi sempre che senza un po' dicioccolatao di paneche, il pasto è incompleto).
Comunque assumine sempre di mattina, se il tuo metabolismo è ok, rischi di non dormire la sera, al massimo entro le 17, in modo che la quota di teobromina si riduca entro le 22 del 50% a livello ematico.
Se sei stanco, molto stanco, non assumerlo, a meno che, tu non abbia un compito impellente, in stato di deficit surrenale, ho ripetuto spesso che il cacao puo' aiutare se proprio si deve fare qualcosa (non puoi dire a un datore di lavoro, sono a pezzi), ma calcola che tirare fuori energia da uno che ne è a corto ne aggrava lo stato, quindi compensare opportunamente lo sforzo fatto andando a letto presto e limitando drasticamente le attività collaterali.
Pressione più bassa con il cacao, ma non con il tè
Il consumo di cacao sarebbe in grado di ridurre la pressione sanguigna in modo più marcato, rispetto al tè. Secondo uno studio pubblicato su Archives of Internal Medicine, infatti, sebbene entrambi gli alimenti siano ricchi di polifenoli, quelli contenuti nel cacao sarebbero più attivi rispetto a quelli contenuti nel tè. La meta analisi ha preso in esame dieci studi condotti tra il 1966 e l’ottobre 2006 nei quali fosse stata misurata la pressione sanguigna in seguito alla somministrazione, per almeno 7 giorni, di cacao o di tè (nero o verde).
I cinque studi relativi al consumo di cacao avevano coinvolto in totale 172 soggetti seguiti in media per due settimane, durante le quali coloro che facevano parte dei gruppi di intervento assumevano ogni giorno circa 100 g di cioccolato arricchito in flavonoli. L’analisi dei dati ha evidenziato che, rispetto ai soggetti “controllo”, coloro che consumavano cacao avevano ridotto la pressione sistolica e diastolica, rispettivamente, di 4,7 mmHg e 2,8 mmHg. Tali riduzioni dei valori pressori sono paragonabili a quelle che si ottengono in seguito a somministrazione di farmaci antipertensivi.
I risultati derivanti dai cinque studi presi in esame per verificare l’effetto del consumo di tè (in totale 343 soggetti che hanno assunto per circa 2 settimane 4-6 tazze di tè al giorno) non hanno invece evidenziato alcuna riduzione nei valori pressori.
La differenza di effetti tra cacao e tè, deriverebbe essenzialmente dai diversi polifenoli presenti nei due alimenti: il cacao, infatti, è particolarmente ricco di procianidine, mentre nel tè verde e nero sono presenti flavon-3-oli e acido gallico.
Taubert D, Roesen R, Schomig E Arch Intern Med. 2007 Apr 9;167(7):626-34
La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga
Polifenoli del cioccolato e controllo della glicemia e della pressione
Cacao e cioccolato fondente rappresentano una ricca fonte di polifenoli, probabilmente più del vino e del tè verde o nero. L’alto potere Antiossidante del cioccolato modula favorevolmente, in studi sperimentali, l’insulino resistenza, la Pressione arteriosa e la funzione endoteliale, spesso associate all’obesità.
In questo studio, con disegno “crossover” sono stati valutati gli effetti del consumo di 20 g di cioccolato fondente contenente 500 mg o 1000 mg di polifenoli, per 2 settimane, sulla glicemia, sulla colesterolemia e sulla Pressione arteriosa, nonché le correlazioni tra questi parametri e l’escrezione di glucocorticoidi, in 40 soggetti sovrappeso o obesi.
Il consumo di cioccolato contenente 500 mg di polifenoli è risultato associato ad una riduzione significativa, fino al 20%, della glicemia a digiuno e del 10% circa della Pressione arteriosa. Non sono state riscontrate variazioni rilevanti dei livelli urinari di cortisolo. L’assunzione di 1000 mg di polifenoli al giorno non ha comportato effetti diversi sugli stessi parametri.
In conclusione, questo studio conferma i benefici del consumo regolare di dosi moderate di cioccolato fondente sul metabolismo del glucosio e nel controllo della Pressione arteriosa in pazienti sovrappeso o obesi. Tali effetti sembrano essere indipendenti dal metabolismo del cortisolo, e sembrano raggiungere un “plateau” per dosaggi superiori a 500 mg/die.
Almoosawi S, Fyfe L, Ho C, Al-Dujaili E. Br J Nutr. 2009 Oct 13:1-9.
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Biodisponibilità del ferro contenuto nel cacao
Per prevenire la carenza di ferro e l’anemia è importante non solo che la dieta comprenda alimenti ricchi di questo minerale, ma anche che esso sia effettivamente biodisponibile, e cioè facilmente assorbibile ed utilizzabile dall’organismo.
Il cacao, ad esempio, contiene quantità rilevanti di ferro: ma anche di polifenoli e fitati che ne possono inibire l’assorbimento e quindi la biodisponibilità.
In questo studio sperimentale quattro gruppi di ratti, dopo un periodo a dieta carente di ferro, sono stati trattati con due diversi sali di ferro (ferro solfato e ferro citrato) e due differenti prodotti commerciali a base di cacao, per un apporto di ferro di 20 mg/Kg al giorno.
La biodisponibilità del ferro contenuto nei due tipi di polvere di cacao è risultata minore di quella del ferro solfato, ma del tutto simile a quella del ferro citrato.
In conclusione, quindi, il cacao può rappresentare una significativa fonte di ferro per l’uomo.
Yokoi K, Konomi A, Otagi M.Br J Nutr. 2009 Jul;102(2):215-20.
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Proprietà antiinfiammatorie del cioccolato fondente
Il cioccolato fondente contiene una quantità di flavonoidi superiore ad altri cibi, come la frutta, la verdura, il vino rosso ed il tè nero. Questi composti stanno generando grande interesse per le loro proprietà antiossidanti e di prevenzione cardiovascolare. Secondo studi già citati, il consumo di cioccolato fondente riduce significativamente i valori pressori e la sensibilità insulinica nel paziente iperteso e intollerante al glucosio. Altre ricerche in vitro hanno dimostrato inoltre come i flavanoli del cacao possano migliorare la funzionalità endoteliale dei vasi e modulare favorevolmente i livelli di citochine ed eicosanoidi coinvolti nei processi infiammatori.
In questo studio epidemiologico, condotto su uomini e donne arruolati nel “The Moli-sani Project” è stata valutata l’associazione tra consumo di cioccolato fondente ed i livelli ematici di proteina C reattiva (PCR), un marker dell’Infiammazione che secondo molti studi correla in modo indipendente con il rischio cardiovascolare. I livelli della PCR sono stati dosati mediante una tecnica ad alta sensibilità.
Dei soggetti studiati, 1.317 hanno dichiarato di non aver assunto cioccolato da almeno un anno, mentre 824 soggetti, al contrario, hanno riferito di consumare regolarmente cioccolato fondente. L’assunzione di cioccolato fondente è risultata essere inversamente correlata ai livelli della PCR. Nei non consumatori la concentrazione di PCR nel sangue era pari a 1,32 mg/L, mentre nei consumatori era di 1,10 mg/L. Tale Correlazione si mantiene per valori di consumo fino a 20 g al giorno ogni 3 giorni, mentre i livelli di PCR peggiorano per livelli superiori di assunzione.
L’osservazione che il consumo regolare di moderate quantità di cioccolato fondente possa ridurre l’insorgenza dei fenomeni infiammatori spiegherebbe molti dei benefici attribuiti a tale alimento.
di Giuseppe R, Di Castelnuovo A, Centritto F, Zito F, De Curtis A, Costanzo S, Vohnout B, Sieri B, Krogh V, Donati MB, de Gaetano G, Iacoviello L.J. Nutr. 138: 1939–1945, 2008
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