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Calorie, metabolismo e invecchiamento

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(@salvio)
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Registrato: 13 anni fa
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Ragazzi mi sto chiedendo da un annooramai quale sia la relazioen tra questi tre fattori.

Sappiamo che la restrizione calorica allunga la vita:

http://www.dica33.it/argomenti/nutrizione/dieta_salute/dieta5.asp

Da notare che nello studio un gruppo aveva diminuito le calorie del 25% mentre un altro del 12,5% ma spendendone il 12,5% in attività fisica (il che induce modificazione ormonali e quindi genetiche nel corso degli anni molto diverse).

Comunque sono arrivato a un paradosso logico.

Se si applica la restrizione calorica si vive di più, ma se si applica la restrizione calorica il metabolismo rallenta, il che sembra un male in quando le ferite vengono rigenerate lentamente e le infezioni combattute peggio, notare che il corpo quando alza la temperatura di 1 grado il metabolismo aumenta mediamente del 13%, questo potrebbe farci capire che durante un'infezione la temperatura si alza proprio per aumentare il metabolismo in modo da fornire più nutrimento alle cellule immunitarie per combattere le infezioni e alle cellule rigeneratrici per ricostruire i tessuti; dunque la restrizione calorica è un male o un bene?

Sappiamo che mangiare oltre i propri bisogni determina un anomalo aumento del metabolismo energetico, il che porta a invecchiare più velocemente, e i carboidrati sono campioni nell'aumentare il metabolismo visto che il glucosio è un carburante bello e pronto per l'utilizzo.

Ma torniamo al concetto di calorie e bilancio energetico. Sappiamo che a Okinawa la dieta non prevede assunzioni caloriche elevate, anche se prevede grassi quasi a gogo, eppure pare che riescano a svolgere le loro attività senza difficioltà, come giusto che sia, dato che un animale che mangia poco non si può indevbolire di botto, potrebbe morire con questo meccanismo.

Dunque mangiare meno diminuisce il metabolismo il che allunga la vita, questa diminuizione calorica e metabolica è un bene o un male?

Aggiuingo anche questa:

http://www.lswn.it/comunicati/stampa/2004/sintesi_dello_studio_sugli_effetti_della_restrizione_calorica_pubblicato_su_pnas

E' più dettagliata.

Scusate se riempio di risposte ma ho trovato anche lo stesso studio dove si paragonano atleti a sedentari:

http://www.lswn.it/comunicati/stampa/2006/longevita_la_restrizione_calorica_rallenta_l_invecchiamento_meglio_dell_esercizio_fisico


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1347
 

Secondo me le persone che hanno sperimentato la restrizione calorica hanno tratto giovamento perchè hanno diminuito il loro introito di junk food; sarebbe interessante uno studio su persone che mangiano cibi naturali.


La natura non fa nulla di inutile.


   
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(@salvio)
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Registrato: 13 anni fa
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Uhm non ti offendere ma la tua è un'illazione. Per quello che ne sappiamo potrebbero esserci persone che non li consumavano prima e non li hanno consumati neppure durante la dieta i junk.


   
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
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Bisognerebbe avere un indice per stabilire il limite minimo ... es. massa magra, IMC, rapporto tra massa magra e massa grassa ...

Inoltre la cifra di calorie che permette al singolo di essere in RC potrebbe non riuscire a coprire i fabbisogni di vitamine e minerali perché ovviamente, almeno per me, una RC con una integrazione non coperta interamente da alimenti che si trovano in natura è una stronzata.


   
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(@davideleo)
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Registrato: 13 anni fa
Post: 171
 

Scusami Salvio se apro una parentesi "filosofica" a questo discorso che sono certo vuoi mantenere entro termini scientifici, ma già che l'ha fatto One, approfitto per esporre anche le mie illazioni sul tema.
Credo che per capire i meccanismi dell'invecchiamento e della durata della vita bisogna guardare al di là dell'orizzonte dell'organismo individuale. Troppo spesso biologia e medicina peccano di atomismo, interpretando il singolo organismo cone un sistema chiuso, la cui salute/malattia dipende esclusivamente dal proprio equilibrio interno, dimenticando che esso è anche parte di un sistema più ampio.
Sulla nostra salute, oltre a quelli interni, agiscono meccanismi di regolazione dell'ambiente di cui facciamo parte, che non necessariamente fanno l'interesse del singolo individuo. Un individuo che conusma meno risorse è più economico per il sistema e dunque può essere lasciato in vita più a lungo, anche se dal punto di vista del soggetto in questione ciò non significa una qualità di vita migliore. State al vostro posto, non alzate la testa, disturbate il meno possibile: vivete da vegetali e la natura vi lascerà vivere tanto quanto i vegetali.


   
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
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Le illazioni diventano tali quando le si spaccia per fatti, altresì sono opinioni e sono sempre bene accette, ma le opinioni restano tali finchè non c'è un riscontro oggettivo. Non per tornare in politica, ma è come quando alcuni giornalisti di fronte al nostro PIL che cresce, se ne vengono a dire che l'economia in Italia è in recessione, lamentandosi poi della mancanza di libertà di stampa; la libertà di stampa e di pensiero non è quella di dire quello che ci pare spacciandola per un fatto, ma di dirla spacciandola per un'opinione e renderla un fatto se ci sono fatti su cui basare l'opinione. Un po' caro Davide, permettimi il paragone, come quando i radicali nella persona del caro Panella, subivano delle poderose batoste alle elezioni e dicevano di aver vinto, in quanto essi rappresentavano il partito degli astensionisti; quella era una mera opinione, nei fatti avevano subito una batosta elettorale e quindi le elezioni le avevano straperse; spero di aver rappresentato bene il paragone tra opinioni e fatti.

One qua dice che consumavano cibi spazzatura, ma è una sua opinione non suffragata dai fatti, pertanto resta un'illazione, se emergeranno dati in merito, la sua opinione assurgerà al ruolo di fatto, ma per il momento resta un affermazione senza riscontro. Gabriel la mia non è una critica, perché per carità, potresti aver ragione, ma fino a quando non lo sapremo, non possiamo fare ipotesi di tale portata.

Sulla nostra salute, oltre a quelli interni, agiscono meccanismi di regolazione dell'ambiente di cui facciamo parte, che non necessariamente fanno l'interesse del singolo individuo. Un individuo che conusma meno risorse è più economico per il sistema e dunque può essere lasciato in vita più a lungo, anche se dal punto di vista del soggetto in questione ciò non significa una qualità di vita migliore. State al vostro posto, non alzate la testa, disturbate il meno possibile: vivete da vegetali e la natura vi lascerà vivere tanto quanto i vegetali.

Questo non è vero, altrimenti quelli che hanno vissuto durante la seconda guerra mondiale sarebbero tutti morti presto.

Vita da vegetale è diverso da vita tranquilla.

E il consumare poco non vuol dire dover essere un bradipo.

Ma non si può pretendere di ottenere sempre il 100% dal proprio sistema e di compensare mangiando, magari senza riposarsi mai, questo al mio paese si chiama stress e quando anche quello esaurisce la capacità di immettere cortisolo so dolori di pancia..


   
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