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Capire intolleranze alimentari

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(@carter07)
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Registrato: 13 anni fa
Post: 253
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Ciao a tutti.

Sento spesso dire in giro che i vari test per la
verifica di intolleranze e allergie non sono affidabili e danno risultati spesso
falsati.
La cosa migliore da fare sarebbe capire da soli a cosa si è
intolleranti.

Per me è un pò un problema poichè una volta ingerito dei
cibi che probabilmente non tollero raramente avverto dolori di pancia o sintomi
molto eloquenti (a parte quando mangio arachidi o banane mature). Su cosa mi
dovrei basare?

Secondo voi il "ritorno del sapore" di qualcosa che si è
mangiato in precedenza è indice di non tolleranza? Per esempio ogni volta che
mangio il burro nelle ore successive avverto sempre il sapore del burro quando
faccio diciamo un "rutto" (quando caccio aria dalla stomaco...non so come
chiamarlo ).


   
Citazione
(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
 

quello delle intolerranze alimentari è un rebus, io anni fa ho fatto il
citotest ma dicono che non è attendibile..ora vado a sensazione, ma non è che
senta disagio o cosa, solo sesto senso come per le mandorle e i kiwi..penso poi
che variare molto sia indispensabile in questi casi


   
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(@carter07)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 253
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Si anche io penso variare sia fondamentale.

Solo non riesco proprio
ad interpretare il fatto che quando mangio certi cibi (peperoni e burro) avverto
sempre il ritorno del loro sapore in bocca anche a ore di distanza. Qualche
parere?


   
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fabio meloni
(@fabietto)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 7422
 

Chissà se sia una specie di spia sulle intolleranze? A me succede quando
mangio rape: rutti e peti al ravanello tutto il giorno...
In un sito ho letto questo (qui i cibi che ritornano su sono aglio
e cipolla. Credo che valga anche per i peperoni e quant'altro.....) : http://www.lifegate.it/alimentazione/articolo.php?id_articolo=873

Quello
che invece rende apparentemente "indigeribili" l'aglio e la cipolla sono le
lunghe cotture (ad esempio gli stufati), i soffritti, l'associazione con cibi
troppo abbondanti ed eccessivamente grassi; bisogna però precisare che in questi
casi è l'insieme degli alimenti consumati a non essere digerito bene, ma
l'impressione che si ha è quella di non aver digerito l'aglio o la cipolla
perché, essendo fortemente aromatici, se ne percepisce il sentore anche molte
ore dopo aver mangiato.

Perfetta invece l'associazione di aglio e cipolla
con le erbe aromatiche fresche come prezzemolo, basilico, rosmarino, origano,
maggiorana, menta, timo, zenzero e così via, oppure con semi aromatici come
finocchio, coriandolo, cumino, carvi (kummel), anice. Questo perché le erbe e i
semi aromatici, oltre a favorire la digestione, evitano sgradevoli effetti
"olfattivi" agendo come veri e propri "deodoranti" dell'alito. Oppure si può
masticare a fine pasto qualche seme di cardamomo, una spezia dal profumo fresco
e intensissimo, capace di domare l'alito più "infuocato".

In
un forum ho letto anche questa strana soluzione sui cibi difficili da
digerire........:
Una cuoca professionista una volta mi ha detto che
non sono i peperoni (o cavoli, verze...) ad essere difficili da digerire, ma è
una reazione chimica che avviene a contatto con i metalli: se tu tagli le
verdure indigeste col coltello di porcellana (quello giapponese, per intenderci)
ed eventualmente le cuoci in pentole di coccio (girandole col cucchiaio di
legno) in teoria non dovresti avere più problemi. Io non ho mai provato:
non ho problemi con le verdure. Ma potrebbe essere una
soluzione.

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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(@carter07)
Membro
Registrato: 13 anni fa
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Ciao fabietto, interessante la spiegazione che hai
postato!

Ultimamente ho notato anche un'altra cosa: quando mangio certi
alimenti (però bevendo poco) l'urina dopo qualche ora mi puzza di questi
alimenti. Parlo del brodo di pollo, rejuvelac fatto col cavolo e oggi ho notato
anche l'odore di peperoni nelle urine!

Che ne pensi? Questo fatto ti fa
pensare più a una imperfetta digestione o pensi sia dovuto alla natura
"aromatica" di questi alimenti?


   
RispondiCitazione
fabio meloni
(@fabietto)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 7422
 

Carter07 ha scritto:Ciao fabietto, interessante la spiegazione
che hai postato!

Ultimamente ho notato anche un'altra cosa: quando mangio
certi alimenti (però bevendo poco) l'urina dopo qualche ora mi puzza di questi
alimenti. Parlo del brodo di pollo, rejuvelac fatto col cavolo e oggi ho notato
anche l'odore di peperoni nelle urine!

Che ne pensi? Questo fatto ti fa
pensare più a una imperfetta digestione o pensi sia dovuto alla natura
"aromatica" di questi alimenti?

A me diventa
puzzolentissima quando mangio gli asparagi e aveva odore di
medicina quando prendevo il multivitaminico....... mi ricordo che puzzava anche
dopo bevuto il caffè.
Quindi non credo sia indice di cattiva digestione l'odore puzzolente di certe urine. Penso proprio che sia la natura
"aromatica" dell'alimento e, soprattutto, la "forte concentrazione" indotta
dallo scarso introito di liquidi.
Cosa ne pensate?

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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(@carter07)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 253
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Allora complimenti fabietto, hai un efficiente sistema renale!

http://www.cibo360.it/alimentazione/cibi/verdura/asparagi.htm

"Gli
asparagi hanno notevoli proprietà diuretiche e contengono asparagina o acido
aspartico, che conferisce all'urina il tipico odore. La comparsa dell'odore di
asparagi nell'urina è associata all'efficienza del sistema renale: se il sistema
è efficiente l'odore si sente nella minzione immediatamente successiva
all'ingestione di asparagi."


   
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(@davideleo)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 171
 

Piu´ che intolleranze specifiche a questo o a quel cibo esistono soggetti
tolleranti e soggetti intolleranti. E´ importante capire questa differenza,
perche´ se no prima o poi arriva sempre qualche cretino che dice che le
intolleranze non esistono. Il nostro sistema immunitario ha diversi livelli di
difesa e non passa direttamente dal nulla all´allergia. Prima di dichiarare
guerra conosce vari stati di allerta, fino a quello che caratterizza il soggetto
intollerante. A quel punto l´organismo se la prende con quegli alimenti che gli
stanno piu´sulle palle, in genere perche´sono quelli che vengono mangiati
piu´spesso, o perche´sono di per se´piu´ complessi da digerire, ma non sono essi
la causa dell´intolleranza e la cura non e´eliminarli, anche se provvisoriamente
puo´ servire ad allentare sintomi fastidiosi. La varieta´ nella dieta
e´sicuramente una buona strategia per conservare la propria tolleranza,
esattamente come nella vita. Fare sempre le stesse cose stanca e chi non coltiva
tutte le proprie potenzialita´ prima o poi scoppia. Ogni privazione,
costrizione, ossessione o estremismo alimentare e´potenzialemente causa di
perdita di tolleranza.


   
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 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

Niente di più vero.
Posso portare ad esempio la mia allergia alle
proteine del latte,che in teoria dagli esami risulta mediata da anticorpi
specifici.
Per 2 volte ho commesso lo stesso errore:
esclusione
dell'alimento per circa 3 mesi(tutti i
latticini,pizza,dolci,burro,salumi,mortadella,pesto...)reintroduzione calcolata
e graduale senza nessun apparente problema; aumento del consumo dei latticini
senza alcun problema;ulteriore aumento(per esempio yogurt a colazione e un cibo
contenente latte o proteine del latte o latticini durante la giornata per
esempio qualcosa con il burro o uno sgarro con i latticini)senza ancora nessun
problema; abuso di latticini(ne sono ghiotto purtroppo)ritorno puntuale
dell'allergia e sensibilizzazione anche verso la carne di vitello.
Stesso
iter per 2 volte,parliamo di un percorso di circa un anno ogni volta,mica
bazzecole,qualcosa avrò pur imparato...
Questo comunque a supporto
dell'ipotesi di davideleo.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 7422
 

Anche io sono intollerante al latte e me ne basta poco per farmi venire mal
di pancia, flatulenza, orticaria, catarro e cagarella! :no:

Molto utile
questo articolo http://www.scienzavegetariana.it/argomentinbreve/intolleranze.html

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
 

Piu´ che intolleranze specifiche a questo o a quel cibo esistono soggetti
tolleranti e soggetti intolleranti. E´ importante capire questa differenza,
perche´ se no prima o poi arriva sempre qualche cretino che dice che le
intolleranze non esistono.

Allora sono un idiota,
visto che se mi baso sulle osservazioni di Ciampolini e della Gottschall, le
intolleranze non esistono.

mancata idrolisi del cibo, ergo viene visto
come un antigene, ma se non c'è infiammazione dei vili il cibo viene
idrolizzato, e torniamo sempre alla Gottschall e a Ciampolini.

Il nostro sistema immunitario ha diversi livelli di difesa e non passa
direttamente dal nulla all´allergia. Prima di dichiarare guerra conosce vari
stati di allerta, fino a quello che caratterizza il soggetto intollerante.

No no, l'unico livello di difesa che conosce il corpo
è la distruzione dell'antigene fino alle estreme conseguenze di disrtruzione di
sè stesso con la fibrosi.

Semmai è la percezione dell'infiamamzione che
aumenta man mano, vedi una piccola cisti che poi arriva a occludere
l'intestino.

A quel punto l´organismo se la prende con quegli alimenti che gli stanno
piu´sulle palle, in genere perche´sono quelli che vengono mangiati piu´spesso, o
perche´sono di per se´piu´ complessi da digerire, ma non sono essi la causa
dell´intolleranza e la cura non e´eliminarli, anche se provvisoriamente puo´
servire ad allentare sintomi fastidiosi.

Ci sono
popoli che vanno avanti sempre con gli stessi cibi, mi chiedo come mai nn siano
intolleranti a niente.

La varieta´ nella dieta e´sicuramente una buona strategia per conservare la
propria tolleranza, esattamente come nella vita. Fare sempre le stesse cose
stanca e chi non coltiva tutte le proprie potenzialita´ prima o poi scoppia.
Ogni privazione, costrizione, ossessione o estremismo alimentare
e´potenzialemente causa di perdita di tolleranza.

Va
bhè vittorio prova a pensare ossessivamente che i latticini non ti creano
problemi e vediamo cosa succede.

Le intolleranze non esistono, esiste lo
stato proinfiammatorio che espone al contatto con le macromolecole e genera
attacchi immunitari.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 7422
 

Oggi si fa molta confusione su quello che è l'intolleranza alimentare in senso stretto. Favismo, intolleranze al lattosio, o anche la celiachia, sono tutte nomenclate come intolleranze alimentari. Molti pazienti sono convinti di fare un test sull'intolleranza alimentare quando, recandosi in laboratorio, fanno un prelievo di sangue e si testa il loro sistema immunitario. Quello, quel tipo di test, molti di loro lo chiamano test delle intolleranze. Non è in verità così! Quello sul sangue è un controllo di reazione del sistema immunitario, l'allergia - infatti - scatena una reazione del sistema immunitaria, mentre l'intolleranza abbassa il sistema metabolico.

http://www.intolleranzealimentari.org/

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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(@rosenz)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 184
 

Mi sento di poter conciliare queste due posizioni solo in apparente
contrasto fra loro.
Spesso l'errore che fanno gli operatori del settore è
proprio quello di mal interpretare la natura di una intolleranza
alimentare.
Cioè, se io mangio un alimento e non ho nessuno problema, anzi mi
fa bene, ed un altro mangia lo stesso alimento ed accusa problemi e fastidi
(quindi diciamo che momentaneamente non lo tollera) quale sarà la discriminante?

Solo ad una lettura superficiale potrò incolpare il cibo (e spesso purtroppo
qui ci si ferma)..... una lettura più attenta invece dovrà valutare lo stato
generale di salute della persona intollerante, sicuramente in uno stato
proinfiammatorio.


   
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 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

salvio ha scritto:

Va bhè vittorio prova a pensare
ossessivamente che i latticini non ti creano problemi e vediamo cosa
succede.

Le intolleranze non esistono, esiste lo stato proinfiammatorio
che espone al contatto con le macromolecole e genera attacchi
immunitari.

Cioè intendi dire che ho mangiato i latticini
quando ancora non avevo completamente digerito il pasto precedente?è
possibile.
Però ciò che mi lascia perplesso è che con la loro eliminazione
per un po' tutto torna normale,sebbene io lasci invariate le calorie e
l'attività fisica.
Inoltre un allergia non dovrebbe comportare sempre una
reazione immunitaria?Magari non si vede,non si nota per un po',però in teoria
dovrebbe sempre esserci...
Se potessi fare un po' di chiarezza ti sarei grato


   
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(@carter07)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 253
Topic starter  

Muso ma hai testato le igg o le ige?

Le ige sono vere e proprie
allergie e sono a vita da quanto ho letto.


   
RispondiCitazione
(@davideleo)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 171
 

salvio ha scritto:Allora sono un
idiota

Sí, a volte un po´

salvio ha scritto:No no, l'unico livello di difesa che conosce
il corpo è la distruzione dell'antigene fino alle estreme conseguenze di
disrtruzione di sè stesso con la fibrosi.

Ma figurati
se il corpo umano é fatto cosí male! E´il tuo sistema immunitario che non
conosce altro livello di difesa, e a volte lo si vede anche da come intervieni
sui forum.

salvio ha scritto:Ci sono popoli che vanno avanti sempre con
gli stessi cibi, mi chiedo come mai nn siano intolleranti a
niente

Perché, come ho detto, non é l´alimentazione la
causa della perdita di tolleranza. Ad esempio, tu che vedi la vita come una
guerra, sicuramente hai un sistema immunitario un po´ troppo "nervoso" e non
credo che risolverai mai i tuoi problemi di salute fino a che non affronti la
questione e continui a prendertela solo con i cereali.


   
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