Forum

Notifiche
Cancella tutti

[ENDORFINE/NALTREXONE]

22 Post
5 Utenti
0 Likes
6,705 Visualizzazioni
Bloomberg5593
(@bloomberg5593)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 1356
Topic starter  

Mi sono interessato alla questione endorfine ultimamente, e c'è da dire che ricoprono un ruolo fondamentale a volte nelle malattie. Ma NON è quello che comunemente si pensa... come sulla fatica, anche sulle endorfine sia i medici o addirittura chi ci inventa trattamenti probabilmente non ci ha capito molto...

Ray Peat in una newsletter ha scritto che le endorfine aumentano solitamente con l'infiammazione, il dolore, ma anche semplicemente quando il cervello riceve stress traumatici e riduce la sua funzionalità. Infatti, gli antagonisti degli oppioidi, come il naloxone/naltrexone, favoriscono l'apprendimento e possono curare la depressione, rivelare cancri "coperti", far tornare il ciclo mestruale, la fertilità (anche negli uomini), e migliorare l'umore.

Personalmente, sto sperimentando qualche mg di naltrexone. Secondo Peat a volte le persone ne prendono troppo, e hanno un effetto opposto, probabilmente aumentando le endorfine come risposta difensiva.

Secondo Peat gli effetti benefici sono nell'antagonismo delle endorfine stesse, invece che in una loro risposta-rebound, come pensa Bihari, il "creatore" del trattamento LDN (low dose naltrexone).

Chiamatemi Peat-fan sfegatato, ma secondo me Peat ha ragione da vendere anche in questo caso.

"If pain produces endorphins, it shouldn't be surprising that pleasure, such as massage, decreases them. A study in a medical school dermatology department (Morhenn, et al., 2012) showed that massage increased oxytocin, but decreased beta-endorphin, nitric oxide and ACTH (adrenocorticotropic hormone). Ingesting sugar generally lowers the endorphins. "

"Bihari thinks naltrexone works by increasing endorphins, I think excess endorphins are often the problem, and the antagonist can sometimes be helpful. The endorphins differ in their effects on the two sides of the body, so when I knew two women (within the same year) who had been having mysterious one-sided symptoms for a few months before discovering that they had ovarian cancer (on the same side), I thought that the endorphins were probably involved, maybe to suppress pain on that side. Naloxone and naltrexone have some effects that aren't directly related to the endorphins, on estrogen and histamine."

"Anti-opiates such as naloxone can be effective in extremely small doses, on the scale of hormones such as thyroid (T3) and estrogen. In doses that are too big, they can produce morphine-like effects, rather than their opposite. The currently popular "low dose naltrexone" therapy is usually done with the intention of increasing the production of endorphins, rather than blocking their effects. I think that ideology can confuse the therapist, who should be thinking in terms of broad-spectrum stress reduction."

Ray Peat


Vorrei inoltre aggiungere che le cellule del cancro producono più endorfine, e i pazienti oncologici solitamente ne producono di più. (E probabilmente anche quelli "neurologici")


   
Citazione
eric
 eric
(@eric)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 2499
 

Scommetto che io c entro qualcosa nel tuo re interesse dell argomento 😀


   
RispondiCitazione
Bloomberg5593
(@bloomberg5593)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 1356
Topic starter  

Ahahaha, sei un pò egocentrico a pensarlo! Anche se devo ammettere che è vero: associo questa questione a te a volte quando ci penso. 😛


   
RispondiCitazione
eric
 eric
(@eric)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 2499
 

Bloomberg leggi questo interessantissimo punto di vista contro la permeabilitá intestinale, ma all utilizzo di oppioidi alimentari che il corpo impara ad usare come meccanismo di difesa del corpo dal dolore

http://www.stress-cocchi.net/autism3-it.htm
" DIETA PRIVA DI GLUTINE E DI CASEINA
NELL'AUTISMO
E TEORIA DELL'ECCESSO DI OPPIOIDI: UN
ALTRO PUNTO DI VISTA
"

Renato COCCHI, neurologo e psicologo medico
Riassunto
E' stata fatta una estesa rassegna della dieta
priva di glutine e di caseina, come prospettata
negli scritti di Reichelt. Pur concesso che
questa dieta funziona in certi autistici, e'
stata trovata piuttosto discutibile la teoria
dell'eccesso di oppioidi, data come
spiegazione di questo fatto. L'eccesso di
oppioidi sembra piu' collegato con le stress
indotto dalla malattia stessa, e considerato
un fenomeno secondario e non primitivo, sia
per importanza che per tempi di occorrenza.
Come fattore causale, l'eccesso di oppioidi
appare scarsamente collegabile con la
maggior parte dei sintomi dell'autismo. Per di
piu' i risultati della dieta priva di glutine e di
caseina concordano meglio con questa
opinione. Il ruolo del glutine e della caseina
nell'autismo potrebbe essere legato alle alte
dosi di glutammato posseduta da questi due
componenti alimentari.
C'e' un interesse crescente per la dieta priva
di glutine e di caseina tra i genitori di persone
affette da vari disordini psichiatrici. Questo
tipo di terapia si situa nell'ambito delle
terapia "naturali", che costituiscono un forte
indirizzo attuale nella sanita' delle nazioni
occidentali.
Specialmente i bambini autistici sembrano
ricevere un certo numero di benefici da questa
dieta, e questo e' un esito inaspettato quando
le altre terapie non ottengono che scarsi
risultati.
In particolare i gruppi di discussione
"[email protected]" e
"[email protected]" sono diventati
quello che i sociologi chiamano il sistema del
tam-tam nel diffondere le notizie tra persone
affette da morbo celiaco e tra genitori di
bambini autistici.
Uno dei partecipanti di questi gruppi di
discussione e' Kalle Reichelt, un pediatra
norvegese che oggi e' il maggior difensore
dell'uso di diete senza glutine e caseina. Un
altro e' Paul Shattock, un farmacologo inglese,
che si dice un sostenitore ossessivo di questa
dieta.
Su questo argomento Reichelt ha inviato dei
testi originali su Internet, raccolti da seguaci
a cui egli stesso ha autorizzato la libera
diffusione dei suoi scritti (Reichelt on Internet
(ROI), 1995, 1996).
Dopo circa due anni di sorveglianza del
gruppo di discussione
"[email protected]" sono convinto
che questa dieta funziona, avendo giudicato
sulla base della mia lunga esperienza nel
trattamento con farmaci delle psicosi infantili.
Vale a dire: Conosco i sintomi, e come
possono modificarsi.
Per la stessa ragione ho anche molti dubbi
sulle spiegazioni date a sostegno di questi
risultati. Questo articolo vuole porre in
discussione le giustificazioni razionali della
dieta priva di glutine e di caseina, date dallo
stesso Reichelt, e proporre una nuova
interpretazione.
Reichelt a proposito della dieta priva di glutine
e di caseina.
Non e' facile - o, almeno, non mi e' stato
facile - dare una informazione completa su
questo argomento, utilizzando le parole stesse
che Reichelt ha scritto sull'argomento.
Sono molte le linee-guida che Reichelt
affronta contemporaneamente, mescolando
informazioni che provengono da piu' ambiti,
spesso interconnessi per analogia.
Il mio tentativo si propone di predisporre un
insieme coerente delle sue asserzioni, con i
riferimenti bibliografici da lui indicati. Spero
di esserci riuscito e di non aver dimenticato
alcun punto importante.
Glutine e malattia celiaca
"Ci sono almeno due tipi di intolleranza. La
malattia celiaca e' uno in cui certi peptidi
della gliadina e del glutine sono tossici per la
mucosa intestinale a causa della mancata
frammentazione digestiva. Di solito queste
persone hanno certi geni di istocompatibilita'
maggiore o molecole della superfice cellulare
che si legano ai peptidi." (ROI, 1995)
"La mucosa intestinale puo' assorbire (dopo il
pasto) anche delle intere proteine (Husby et
al., 1985)." (ROI, 1995).
" ... tutti assorbiamo peptidi bioattivi ed
anche quantita' traccia di proteine, tramite la
mucosa intestinale (Gardner 1994)" (ROI,
1995).
"Se alcune altre persone mangiano questo
glutine, i piccoli villi, a forma di dito (che
sono impiantati sulla parte interna
dell'intestino tenue, e ondeggiano intorno,
assorbendo cibo diventano gravemente
appiattiti e danneggiati, per cui non possono
assorbire normalmente i cibi. Non e' ben
chiaro come esattamente il glutine provochi il
danno.
Le persone con questa reazione particolare al
glutine vengono diagnosticate per qualcosa
che e' detta sindrome celiaca. Un
malassorbimento di cibi, con sintomi di
diarrea e di feci grasse, e con insuccesso nel
prosperare e nel crescere con ritmi normali
sono spesso i primi sintomi che vengono
lamentati nei bambini con sindrome celiaca.
Abbastanza spesso i medici sbagliano la
diagnosi. Se vien fatta la diagnosi corretta, le
persone con sindrome celiaca vengono
consigliate di eliminare glutine, e latte e
derivati (perche' la caseina agisce come il
glutine) dalla dieta, e se fanno cio', avviene di
solito che i villi dell'intestino tenue guariscono
a la digestione ritorna normale." (ROI, 1995)
"Essi mostrano anticorpi IgA e spessi IgG
contro il glutine e la gliadina ed anche
anticorpi contro l'endomisio (Wieser et al.,
1984; Cornell, 1988).
Gli anticorpi IgA e anti-endomisio insieme
possono rendere superflue le biopsie, ma, per
ora, le biopsie sono probabilmente
necessarie." (ROI, 1995).
"Di fatto l'unico test sierologico usato per la
diagnosi della malattia celiaca e il test
dell'endomisio, che svela anticorpi contro
l'endomisio. Questo test e' calibrato per circa
un 3-5 % di falsi negativi." (ROI, 1995)
"Sono state pubblicate opere classiche sui
sintomi autistici nella malattia celiaca
( Asperger, 1961) ed anche nella depressione
( Hallert et al., 1982).
Ma, naturalmente questo non e' sempre vero
(C'e' forse qualcosa che e' valido per
tutti?)" (ROI, 1995)
"Inoltre una serie di condizioni neurologiche
sono state collegate con l'intolleranza al
glutine. E cosi' sono state implicate la
degenerazione spino-cerebellare, sintomi
neurologici, sindromi cerebellari e
degenerazioni del Sistema Nervoso Centrale
(Ward et al., 1985; Cooke et al., 1966; Finelli
et al., 1980; Kinney et al., 1982). La
provocazione con glutine in bambini piccoli
con malattia celiaca puo' causare modifiche
durature dell'EEG, nonostante i normali livelli
vitaminici (Paul et al., 1985). In adulti e' stata
trovata intolleranza al glutine, calcificazioni
ed epilessia parietale (Gobbi et al.,
1992)." (ROI, 1995).
E' meritevole di "attenzione al fatto che il
peptide inducente la malattia celiaca, isolato
dalla gliadina (Wieser H et al., 1984) contiene
la sequenza Y-P-Q-P-Q-P-F della
gliadomorfina." (ROI, 1995)
I soli e sicuri problemi peptidici accertati sono
quindi gliadina, il glutine e la caseina.
Comunque, le persone possono essere
allergiche (con la mediazione degli IgE) a
quasi ogni sostanza." (ROI, 1995)
Peptidi oppioidi
"L'altro tipo di intolleranza e' dovuto a peptidi
psicoattivi che si formano nell'intestino, come
le esorfine, peptidi oppioidi formati a livello
della mucosa intestinale. Sono di particolare
importanza la caseina, la gliadina e il
glutine." (ROI, 1995)
" ... il glutine contiene almeno 15 sequenze di
oppioidi per molecola (Fukudome e Yoshikawa
(1991). E' quindi chiaro che una molecola
potrebbe dare origine, in teoria, a 15 oppioidi.
Questo significa che quantita' traccia di
peptidi potrebbero facilmente diventare molto
importanti." (ROI, 1995)
"Sia pur poco (2-5 nanomole per ml di
sangue) una digestione incompleta puo' dar
luogo a costruzione straordinaria di peptidi
con effetti psicoattivi. E' facile vedere che
questo puo' diventare un problema se la
digestione proteica e' o inibita." (ROI, 1995)
" Di solito i peptidi sono aumentati nelle
urine. La peptiduria quindi, e' un segnale di
aumento peptidico nel sangue. Non e'
indispensabile un aumentato assorbimento
per creare dei problemi, benche' questo
acceleri il processo, e se sufficientemente
grande potrebbe oltrepassare la normale
capacita' di frammentazione digestiva.
Quello che occorre e' una ridotta
frammentazione digestiva, una cosa che
regolarmente produce peptiduria e aumento
dei peptidi nel sangue (Wright et al., 1979;
Blau et al., 1980; Lunde et al., 1982; Abassi
et al., 1992; Watanabe et al., 1993.)" (ROI,
1995)
Proteine, oppioidi e latte materno
"I peptidi, in generale sono degli eccellenti
inibitori delle peptidasi (enzimi che
frammentano i peptidi) (La Bella et al., 1985)
e questo significa la crescita dei peptidi che fa
aumentare inibizione delle peptidasi
aspecifiche puo' causare un circolo
vizioso." (ROI, 1996)
Questo processo puo' addirittura partire prima
[??; forse meglio: appena dopo] la nascita
perche' antigeni intatti sono stati trovati
anche nel latte materno." (ROI, 1995).
" ... c'e' un trasporto dalla mucosa intestinale
al sangue e al latte materno di proteine intere
e questo e' stato illustrato da ricerche in cui
antigeni interi sono stati trovati nel latte
materno (Axellson et al., 1986; Kilshaw and
Cant, 1984; Troncone et al., 1987; Stuart et
al., 1984)" (ROI, 1995).
"Poiche' abbiamo isolato i peptidi 1-8 della
casomorfina bovina dalle urine e dal liquido
di dialisi di schizofrenici a di autistici (vedi:
Reichelt et al., 1991) ed inoltre trovato una
frequenza accresciuta di anticorpi IgA piu'
elevati del limite superiore normale (Reichelt
et al., 1994; Reichelt e Landmark, 1994), c'e'
ragione di credere che gli oppioidi della dieta
sono importanti. La mucosa, in questi casi, e'
normale come gli anticorpi endomisiali." (ROI,
1995)
Oppioidi esogeni e autismo
"Gia' Asperger, 1961, in Austria aveva reso
noto che molti (non tutti) bambini con
celiachia mostravano problemi psichiatrici.
Una relazione simile tra il malassorbimento e
l'autismo era stata ipotizzata negli USA.
(Coleman 1976)".(ROI, 1995).
Nel 1991 Reichelt e coll. suggerirono che gli
aumentati livelli di un gruppo di peptidasi
urinarie nelle sindromi autistiche indicano che
la disposizione genetica potrebbe essere un
deficit di peptidasi. La quantita' di peptidi
escreta e l'effetto della dieta indirizzavano
verso la caseina e il glutine come possibili
fattori eziologici.
"Gli oppioidi possono benissimo essere
importanti per lo sviluppo dell'autismo perche'
modulano in maniera trofica lo sviluppo del
Sistema Nervoso Centrale (Zagon and
McLaughlin 1987; Zagon and McLaughlin
1989)". (ROI, 1995)
C'e' "un lavoro che mette in luce esattamente
il rapporto tra autismo e grandi quantita' di
feci [come avviene nella malattia celiaca]
(Shattock, 1988)". (ROI, 1995)
"Dato che il glutine puo' causare problemi
neurologici non e' strano per niente che esso
possa dare anche problemi comportamentali.
Il contrario sarebbe improbabile. Noi crediamo
(Reichelt et al., 1994) che i mediatori di questi
problemi siano peptidi e in particolare delle
esorfine che, tra i loro effetti, producono
inibizione dello sviluppo neuronale (Zagon
and McLaughlin, 1987). (ROI, 1995)
"Noi ed altri abbiamo isolato la casomorfina
dalle urine e dal liquido di dialisi di pazienti
autistici. Circa un quarto di questi bambini
hanno anticorpi IgA contro la gliadina, il
glutine o la caseina piu' elevati del limite
superiore normale, ma senza malattia celiaca.
Inoltre non sosteniamo che questo avvenga in
tutti, ma in alcuni probabilmente in
molti." (ROI, 1996).
Dieta priva di glutine e di caseina in individui
autistici.
"L'effetto delle proteine alimentari e' anche
chiaro, dai nostri dati, negli autistici messi a
dieta (Reichelt et al., 1994)." (ROI, 1995)
"Abbiamo risultati molto buoni nei bambini
autistici, come documentato con dieta stretta
(Knivsberg et al., 1990 ed anche Reichelt et
al., 1991)."(ROI, 1995)
"La ricerca in doppio cieco nei bambini
autistici e' molto difficile a farsi. Comunque
abbiamo raccolto le urine in cieco e applicato
la strategia di due persone indipendenti per
eseguire i test funzionali e la valutazione. I
risultati non hanno possibilita' di essere un
effetto placebo perche' durano per 4 anni e
coloro che abbandonano la dieta mostrano
una regressione. Benche' siano necessari
tempi piu' lunghi per completare i test, i
bambini non piu' in dieta non hanno potuto
completare quei test che avevano facilmente
finito quando erano in dieta (Kvinsberg et al.,
1990; Reichelt et al., 1990; Reichelt et al.,
1994)." (ROI, 1995).
"Per i bambini autistici e per gli schizofrenici
la cosa migliore e' fermarsi al glutine e alla
caseina, perche' questo e' quello che abbiamo
studiato. Dopo tutto, ognuno di noi ha
bisogno di proteine di qualche tipo, per
svilupparsi in maniera normale ed e'
importante mettere in guardia contro
l'eliminazione di proteine fatta in maniera
irrazionale, per eccessivo entusiasmo. La
crescita e' una buona variabile per tenere
sotto controllo una nutrizione adeguata". (ROI,
1995)
Uno studio aperto con dieta priva di glutine e
di caseina e' stato messo in atto per 15
soggetti, di eta' tra i 6 e i 22 anni con
sindromi autistiche e caratteristiche urinarie
patologiche con aumentati livelli di peptidi.
Dopo 4 anni fu trovata una normalizzazione
delle caratteristiche urinarie, e una riduzione
dei comportamenti bizzarri, e fu registrato un
aumento nell'uso di capacita' sociali, cognitive
e comunicative (Kvinsberg et al., 1995).
"Perche' la dieta abbia effetto occorre un
tempo lungo in quanto i reni molto efficienti
nel preservare peptidi e proteine. Abbiamo
visto che ci vogliono 28 settimane di dieta
rigorosa per normalizzare l'escrezione urinaria
di peptidi, in uno studio a doppio cieco sulla
dieta, controllato con analisi delle urine e
scale di valutazione (Reichelt et al.,
1990)" (ROI, 1995)
"Comunque fare la dieta non e' facile e puo'
essere vissuta come una procedura di
isolamento sociale [ Sponheim 1991]. Deve
anche essere rigorosa. Da ultimo gli oppioidi
rendono difficile lo staccarsi dai cibi in cui
sono contenuti, come avviene in tutti gli stati
di dipendenza." (ROI, 1995)
"Il problema e' che di solito la dieta viene
tentata come ultima risorsa, e per il fatto che
ci sono forti indicazioni che gli oppioidi
inibiscono la normale maturazione del SNC
(Zagon and Mclaughlin (1987)." (ROI, 1995)
"Pertanto una dieta rigorosa (priva di glutine
e di caseina) produce dei miglioramenti ma
non risolve completamente il problema del
danno da oppioidi." (ROI, 1966)
"Quando si lascia una fonte di oppioidi si
avranno dei problemi di astinenza dopo pochi
giorni. (Si sta peggio). La ragione di cio' e'
che l'aumentata stimolazione aveva fatto
ridurre il numero dei recettori e la loro
sensibilita'. Se si sopprime lo stimolo, i
recettori di converso aumenteranno di numero
e di sensibilita'. Quindi ci vorra' del tempo per
raggiungere un nuovo equilibrio: di solito 3-8
settimane. Bisogna portare pazienza." (ROI,
1966)
" I risultati della rimozione della caseina e del
glutine variano molto da persona a persona, e
ho il sospetto (ma non ne sono certo) che ci
siano degli effetti soglia. Probabilmente ci
sono quattro variabili: 1. Assorbimento di
proteine e peptidi dalla mucosa intestinale; 2.
Grado di frammentazione; 3. Trasporto
attraverso la barriera emato-encefalica; 4.
Sensibilita' recettoriale dei neuroni bersaglio e
delle cellule." (ROI, 1966)
Peptidi oppioidi ed altri disturbi mentali:
Schizofrenia.
Per quanto riguarda il glutine e la
schizofrenia, Reichelt ha scritto:
"Epidemiologia: Vorrei attirare la vostra
attenzione su due articoli estremamente ben
fatti di Lorenz e Lee (1977) e Lorenz
(1990)." (ROI, 1995)
"Un effetto ben definito della dieta nella
schizofrenia venne trovato da Dohan e
Grasberger (1973); Singh e Kay (1976); Cade
et al. (1990) (quest'ultimo usa anche il nostro
screening delle urine)." (ROI, 1995).
"Abbiamo trovato che occorrono 20 settimane
di dieta stretta per normalizzare l'escrezione
urinaria di peptidi, in uno studio a doppio
cieco sulla dieta con analisi urinarie e scale di
valutazione (Reichelt et al., 1990)." (ROI,
1995).
" ... abbiamo trovato (Reichelt e Landmark,
1994) aumenti degli anticorpi IgA in
schizofrenici diagnosticati secondo il DSM-III
a paragone di controlli pareggiati per eta' e
sesso. Questi anticorpi IgA erano
specialmente contro la gliadina, il glutine, la
lattoglobulina e la caseina." (ROI, 1995).
"Vorrei richiamare la vostra attenzione su un
breve nostro articolo (Reichelt et al., 1990) su
dieta e schizofrenia, in cui abbiamo seguito
completamente in cieco 10 maschi
schizofrenici semicronici (Non e' il miglior
punto di partenza) per una anno. Abbiamo
potuto concludere che: 1. sia l'escrezione
urinaria di peptidi che le scale di valutazione
(Comprehensive Psychopathological Rating
Scale and Whitaker Index of Schizophrenic
Thinking) come pure lo stato clinico erano
lentamente migliorati nei soggetti in dieta, e
c'era stata poi una regressione in quelli che
l'avevano abbandonata. Era uno studio
incrociato. 2. non e' assurdo che i
cambiamenti siano lenti in quanto i reni sono
degli organi efficaci per la conservazione di
peptidi, amino acidi e proteine." (ROI, 1995)
"Di recente siamo stati in grado di dimostrare
la presenza di almeno 5 (cinque) peptidi con
attivita' oppioide nelle urine e nel liquido di
dialisi di schizofrenici, peptidi che reagiscono
agli anticorpi contro la casomorfina bovina
1-8. Uno di queste co-cromatografie ha la
medesima composizione in aminoacidi della
casomorfina bovina 1-8 (Reichelt, in stampa)
NB: Le biopsie erano normali, per cui non c'e'
la malattia celiaca, ma uno stato di
aumentato trasporto di proteine e peptidi
attraverso la mucosa intestinale." (ROI, 1995)
Psicosi post parto.
"Nella psicosi post parto, che una delle piu'
vivide condizioni psicotiche conosciute, gli
svedesi hanno mostrato che la casomorfina
umana e' il mediatore e si accumula nel
sangue, nel liquido spinale e nell'urina
(Lindstrom et al., 1984). La casomorfina
umana e' presente come famiglia di peptidi
con la struttura Y-P-F-V-E-P-I-P ed esiste
come 1-8,1-7,1-6 etc. E' noto da lungo
tempo che il blocco per tempo della
produzione di latte (prima che sia abbiano
modifiche dei recettori) allevia la condizione
psicotica." (ROI, 1995).
Ipercinesia
" ... abbiamo trovato aumenti di peptidi (forse
fosforilati/glicosilati?) nell'ipercinesia (Hole et
al., 1988.) (ROI, 1995).
"Deve anche essere notato che la
concentrazione di glucosio puo' aumentare
l'assorbimento paracellulare nella mucosa
intestinale. Questo significa che possono
essere assorbiti piu' proteine e peptidi
(Pappenheimer e Madara 1993)." (ROI, 1995).
"La permeabilita' intestinale puo' essere
aumentata per la via paracellulare tramite
soluzioni iperosmotiche (Madara e
Pappenheimer, 1987; Madara, 1988; Travis e
Menzies, 1992) come farebbero delle
concentrazioni zuccherine ecc. Questo
incrementerebbe l'assorbimento di proteine e
peptidi come da rassegna di Gardner, 1994. In
questo modo ci sono sicure possibilita' legate
all'assorbimento di carboidrati concentrati,
specie se iperosmotici." (ROI, 1995)
Sindrome di Down
"E' molto rilevante che abbiamo trovato alti
livelli di anticorpi IgA contro le proteine
alimentari nella sindrome di Down (Reichelt et
al. 1994)." (ROI, 1995)
"Molti bambini Down hanno livelli molto alti
di anticorpi IgA ed anche IgG contro le
proteine alimentari (Kanavin et al., 1988;
Reichelt et al., 1994) anche se molti di questi
non hanno anticorpi endomisiali e una
normale superfice della mucosa intestinale.
Abbiamo interpretato questo come indice di
una aumentata permeabilita' intestinale senza
malattia celiaca, nella maggioranza dei casi.
C'e' una relazione inversa tra altezza dei
bambini e il livello di questi anticorpi
(Kanavin et al., 1988). E' anche molto
rilevante che Shattock abbia trovato aumenti
dei peptidi nelle urine di questi pazienti
(Shattock et al., 1990)." (ROI, 1995)
Depressione
In risposta alla citazione di un articolo (Saelid
et al., 1985) che mostra una variazione dei
peptidi urinari nella depressione psicotica,
Reichelt ha scritto:" La depressione causa un
aumento della soglia del dolore. Le endorfine
sono quello di cui si serve il corpo per
regolare [la percezione] del dolore. Sarebbe
piu' sorprendente le le persone depresse non
ne producessero una quantita'
maggiore." (ROI, 1996).
Benche' Saelid et al., 1985 abbiano riferito su
quelli che appaiano essere i medesimi peptidi
nell'urina delle persone depresse, in quantita'
maggiore di quanto trovato nelle persone
normali, Reichelt spiega: "Non c'e' un legame
causale; i farmaci che agiscono sul sistema
oppiato-recettore erano a disposizione da
decenni e nessuno di essi ha un qualche
effetto sulla depressione, se non come mezzo
di sollievo temporaneo. I farmaci che agiscono
sulla dopamina, sulla serotonina e sulla
noradrenalina danno precisi risultati positivi.
(E se ci fosse stato il modo di fare un farmaco
endorfinergico che di fatto funzionasse, si puo'
scommettere che le industrie farmaceutiche lo
avrebbero gia messo in vendita. Sono gia'
passati 11 anni dalla data di quell'articolo, e
dov'e' il prodotto. I farmaci inibitori della
replicazione dei retrovirus sono arrivati dal
nulla ad un buon piccolo profitto in meta' di
questo tempo)." (ROI, 1996)
Sealid et al., 1985 hanno affermato che questi
peptidi potrebbero non avere alcun evidente
legame con la dieta. In effetti, essi sembrano
credere che tali peptidi sono endogeni, e che
alla base del problema ci sia una insufficienza
delle peptidasi.
Reichelt ha negato recisamente il contributo
dei peptidi esogeni. "La ragione ovvia di
questo rifiuto e che se si rimuovono tali
peptidi dalla dieta non si ottiene alcun effetto
nella grande maggioranza dei casi di
depressione. (E' piu' facile che questo funzioni
nella schizofrenia, ma per ora solo in pochi
casi." (ROI, 1996)
Discussione.
Il dr Reichelt e' un ricercatore eminente, ma io
ho qualche dubbio sul ruolo primitivo del
glutine e della caseina nei Disordini
Generalizzati dello Sviluppo. Credo che il
glutine e la caseina possano esacerbare
alcuni sintomi psicotici, e che la loro
eliminazione dalla dieta possa ridurre tali
sintomi. Le ragioni che giustificano i miei
dubbi provengono da varie parti.
Per prima cosa, sono un abitante di un paese
in cui i cibi nazionali sono il pane e la pasta,
entrambi fatti con farina di grano ricca in
glutine. Ho cominciato 14 anni fa a trattare i
soggetti psicotici Down e non Down con
farmaci. Fino ad ora non mi e mai stato detto
che il tasso dei bambini psicotici italiani e'
diverso del 4-6 su 10.000 di solito trovato in
altri paesi.
Si puo' ribattere che ci potrebbe essere una
minore intolleranza al glutine, in Italia, a
causa della selezione naturale. Le persone
con un genotipo che produce intolleranza al
glutine potrebbero essere in larga misura
eliminate dalla popolazione per il fatto che gli
Italiani da secoli stanno mangiando farina di
grano.
Mi e' difficile essere d'accordo con questa
obiezione. Un parte degli Italiani sta
mangiando prodotti di farina di grano
solamente da circa un secolo (Credo solo
dalla prima decade del nostro secolo). Nel
sud dell'Italia le persone hanno sempre
consumato pane ogni giorno, ma questo non
e' avvenuto in tutta l'Italia. La maggior parte
degli Italiani erano molto poveri e nell'Italia
del nord e del centro il cibo piu' diffuso era la
polenta di granoturco, con diffusione
epidemica della pellagra (Jacini 1878-84). La
selezione naturale darwiniana non funziona in
tempi cosi' corti.
Benche' abbia avuto a visita bambini autistici
provenienti da tutte le regioni italiane, non mi
sono mai accorto di alcuna differenza nelle
percentuali di prevalenza tra Italia del Nord-
Centro e Italia del Sud.
Se vogliamo mantenere l'opinione di una
selezione genetica favorevole negli Italiani,
dobbiamo anche assumere la stessa per la
caseina in molti altri paesi europei.
Da secoli le genti dell'Europa sicuramente
hanno consumato ogni giorno caseina per il
fatto che il latte era un prodotto molto
accessibile anche per i poveri. Noi veniamo da
una societa' agricola durata a lungo in cui
latte e derivati si trovavano facilmente e
costavano poco, anzi spesso erano prodotti in
casa.
Le pecore e le mucche mangiano dell'erba che
cresce senza bisogno di coltivazione. Un po'
diversa e' la storia del grano, del granoturco o
dell'avena, troppo rari come prodotti
spontanei. Occorre coltivarli per averne
abbastanza da nutrire le persone.
In secondo luogo, come ho gia' detto, sto
trattando con terapia farmacologiche bambini
Down psicotici e bambini psicotici non Down
da 14 anni. (Cocchi 1990-1996).
La mia esperienza di farmacoterapia
nell'autismo e' andata avanti senza tener
conto del problema degli oppioidi, al di fuori
di un tentativo terapeutico con naltrexone, gia'
pubblicato (Cocchi, 1991).
Sempre, al primo controllo subito dopo un tre
mesi di terapia, i genitori mi hanno riferito di
qualche miglioramento (si veda, per la
descrizione particolareggiata di un caso:
Cocchi 1995; 1996a, 1966b).
D'altra parte ho una esperienza notevole nei
Downs, anche psicotici, e fino ad ora - 31
ottobre 1996 - ne ho visti 537.
Per quel che riguarda le loro abitudini
alimentari, ho fatto due indagini in soggetti
Down non trattati o trattati con farmaci
(Cocchi 1994, 1995).
Sono stato molto attento alle loro abitudini di
svuotamento dell'intestino, prima e dopo
terapia con farmaci. Su questo argomento di
recente ho pubblicato un articolo sulle
abitudini evacuative in 492 bambini Down
(Cocchi, 1996), in cui ho riportato un solo
caso di sindrome celiaca.
Ho anche sempre raccolto informazioni sulle
abitudini di svuotamento dell'intestino in
bambini autistici, non ho ancora fatto i conti
con precisione ma non mi sembra proprio di
trovarmi d'accordo con l'ipotesi della
sindrome celiaca come causa primitiva.
Per terzo, Reichelt ha posto l'accento sulle
esorfine prodotte da cattivo assorbimento
intestinale di glutine e/o caseina. Ora non e'
chiaro se questa azione patogena del cattivo
assorbimento del glutine e della caseina sia
un meccanismo primario o secondario. Nel
secondo caso, ci sono molti passaggi
intermedi prima che l'organismo produca
oppiati endogeni e accresca la sua sensibilita'
a dosi molto basse di oppiati esogeni
(esorfine).
In ogni caso, essendo le esorfine la
controparte delle endorfine, appartengono alla
stessa classe di oppiati che agisce tramite i
recettori cerebrali mu e delta. Noi possiamo
bloccare questi recettori tramite naloxone e
naltrexone. I tentativi fatti con naltrexone in
bambini autistici, e mi riferisco anche al mio
(Cocchi, 1991) hanno avuto risultati molto
controversi, se non nulli. Pertanto non mi
trova d'accordo un ruolo preminente delle
esorfine, perche', se cosi' fosse, con il
naltrexone avremmo avuto risultati piu'
significativi.
Naturalmente questa asserzione non
costituisce una voce isolata. Alexander (1996)
in una rassegna recente sulle terapie con
farmaci nell'autismo, in cui ha aggiunto anche
la propria esperienza, ha riferito di risultati
inconsistenti del naltrexone anche nell'auto-
aggressivita'.
Questo fatto suggerisce due ipotesi: 1. Gli
oppioidi del glutine e della caseina non sono
esorfine e non agiscono tramite quei recettori,
ma per mezzo di altri. Si tratta di recettori
kappa per gli oppioidi di tipo dinorfinico? 2. Il
glutine e la caseina producono altri prodotti
attivi di degradazione e l'assorbimento di
oppioidi non ha questo effetto significativo nei
bambini autistici.
Per quarto, non ho alcun dubbio sulla
presenza di peptidi del glutine e della caseina
nelle urine di bambini autistici. Allo stesso
modo non ho mai negato la possibilita' di
trovare in questi bambini una maggiore
quantita' di oppioidi esogeni derivati dal
glutine e dalla caseina. Penso esattamente il
contrario.
La presenza di oppioidi del glutine e della
caseina nelle urine di alcuni bambini psicotici
significa solo che glutine e caseina
aumentano gli oppioidi come prodotti di
metabolizzazione. Molto poco puo' essere
inferito sulla rilevanza patologica di questi
oppioidi sui sintomi autistici, e solo per
analogia o per via indiretta. Quello che
sostengo e' che l'eccesso di oppioidi potrebbe
essere un fenomeno secondario e non
primitivo.
Detto in altre parole: Penso che l'eccesso di
oppiodi non produca l'autismo, ma che in
alcuni autistici, per una reazione a cascata,
c'e' anche un eccesso di oppioidi, se quegli
autistici hanno glutine e caseina alimentari.
Naturalmente, e' possibile che l'eccesso di
oppioidi, a sua volta, causi alcuni sintomi
specifici, ma non ne siamo certi, se si esclude
l'aumento della soglia dolorifica.
Se e' cosi', possiamo interpretare un tale
eccesso in due modi. 1. Si puo' vedere la
trasformazione eccessiva del glutine e della
caseina in esorfine un malfunzionamento
deviante dell'intestino tenue
(malassorbimento, secondo Reichelt). Non ci
credo molto, perche' la natura funziona
secondo la legge del minimo sforzo, detto
anche il criterio di economia. Nondimeno si
tratta di un fenomeno secondario, e non
primitivo perche' quest'ultimo e' il
malfunzionamento intestinale.
2. L'aumento degli oppiati anche nelle urine
potrebbe essere la spia di un meccanismo
antidolorifico per proteggere il corpo contro il
dolore indotto dagli aminoacidi eccitatori del
tipo del glutammato. Anche qui pero' si tratta
di un fenomeno secondario.
Da ultimo, l'estensione del meccanismo
dell'eccesso di oppioidi ad altri disturbi
psichiatrici e' sicuramente una idea
apprezzabile, ma ho due obbiezioni da fare.
Dove e' stato trovato, il dato dell'aumento
delle percentuali di oppioidi nelle urine non
puo' essere privo di significato. Non sono
stato in grado di trovarne conferme anche per
le psicosi post-parto, ma mi meraviglierei se
non ci fosse. Questo aumento e' stato
riscontrato nella depressione ma ci sono dei
dubbi sul fatto che questo eccesso di oppioidi
derivi dalla dieta, in particolare da glutine e
caseina.
Benche' lo attribuisca ad un eccesso di oppiati
endogeni, Reichelt asserisce che esso e'
dovuto ad una reazione antidolore
dell'organismo depresso. Respinge ogni
risultato "causale" di questo eccesso di
increzione di oppiati in quanto i farmaci che
agiscono sulla dopamina, serotonina e
noradrenalina hanno effetti terapeutici proprio
sulla depressione. Lo stesso non e' mai stato
provato per farmaci che agiscono sugli
oppiati.
E' un fatto curioso che gli oppiati endogeni
della psicosi post-parto siano molto
patologici, e che non lo siano invece gli
oppiati endogeni nella depressione.
Il secondo punto che dovrei discutere e' la
rilevanza degli oppiati endogeni nella
sindrome di Down. Come ho detto in
precedenza mi occupo di terapie con farmaci
nei Down da circa 18 anni. Queste terapie
agiscono modulando le reazioni di stress e
correggendo probabili squilibri neurochimici
direttamente collegati con "l'effetto dose"
determinato dal funzionamento del terzo
cromosoma 21 (Cocchi 1993).
Sebbene anche nei Down non abbia mai preso
in considerazione gli oppiati e una modifica
della dieta, i genitori hanno riferito
miglioramenti dopo 3-6 mesi di terapia nella
maggioranza dei casi (Cocchi 1987; 1989;
1990d; 1990e; 1991g; 1992; Cocchi e Favuto
1993; 1995; Lamma e Cocchi, 1988). C'e'
anche stata un riduzione della cosiddetta
"tipica faccia mongoloide" (Cocchi, 1985a;
1985b; 1986).
Questi risultati difficilmente potrebbero aver
un legame sia con gli oppiati endogeni che
con quelli esogeni, come agenti causali di
certi sintomi nella sindrome di Down. Anche
perche' nessuno dei farmaci che uso agisce in
maniera specifica sugli oppiati. Questo fatto
appare simile a quanto avviene nella terapia
con farmaci delle depressione.
Se vogliamo aggiungere una altro dato in
controtendenza, i bambini Down cosi' curati e
migliorati mangiano ancor piu' pane e pasta,
cibi ricchi del glutine di farina di grano
(Cocchi, 1995c).
Come funzionano le diete prive di glutine e
caseina: Una prospettiva piu' complessa.
Detto che le diete prive di glutine e di caseina
funzionano - e non ho dubbi in proposito -
poiche' non accetto la teoria dell'eccesso di
oppioidi devo cercare di prendere in
considerazione una spiegazione differente. Per
metterla in piedi, mi riferiro' allo stress e ai
meccanismi antidolore.
Benche' non mi ci trovi del tutto, questa e' la
piu' recente definizione di stress. " ... di solito
si riferisce ad alterazioni fisiche o
psicologiche capaci di intaccare
l'omeostasi." (Cullinan et al., 1995).
Mi sembra che l'omeostasi sia il punto chiave,
da cui tocca partire. Ogni genere di agente
stressogeno esterno puo' intaccarla, come
tutti sanno, ma questo lo fanno anche agenti
stressogeni interni, come spesso dimentica la
maggior parte dei ricercatori. Il piu' frequente
agente stressogeno interno (se si esclude la
ciclica caduta del progesterone nella donna
fertile) e' una malattia, che produce anche
stress.
L'estensione di questo stress dipende: 1. dal
genere di malattia; 2. dal corso della
malattia; 3. dalla capacita' di reazione di quel
particolare organismo in quel dato momento
della sua storia biologica. Questo significa
che ogni malattia, accanto ai suoi sintomi
specifici, avra' anche dei sintomi di stress,
che, in molti casi, dovranno essere trattati
anche essi.
Per l'autismo e la sindrome di Down sto
lavorando secondo questa prospettiva, gia'
chiaramente illustrata (Cocchi 1990b, Cocchi
1993a, Cocchi 1996c). Ho fatto lo stesso per
la pseudodemenza (Cocchi, 1996d).
A questo punto possiamo rivedere i nostri
dati, e indirizzare la teoria dell'eccesso di
oppioidi verso un altro bersaglio. Modificando
l'omeostasi, l'eccesso di oppioidi derivato dal
cattivo assorbimento intestinale di glutine e
caseina aumenta uno stato di stress, gia'
descritto nell'autismo (Cocchi 1990b; 1995b;
1996b).
In altre parole, si possono trovare due linee di
sintomi derivati dall'eccesso di oppioidi. La
prima, direttamente collegata alla funzione
degli stessi oppioidi potrebbe essere
l'aumento dell'analgesia. "Un tema comune di
questi sistemi di oppioidi e' la mediazione
della risposta di stress. Non c'e' da
sorprendersi se il piu' intensivamente studiato
di questi meccanismi influenzati dallo stress
e' la modulazione del dolore." (Stout, Kilts
and Nemeroff, 1995).
Questo e' evidente per Reichelt per la
depressione, ma non lo e' piu' per l'autismo in
cui una forte capacita' analgesica e' un dato
piuttosto comune.
La seconda linea di sintomi, derivati da una
indiretta azione stressogena dell'eccesso di
oppioidi, potrebbe essere un aumento dei
sintomi di stress attuali. Per un effetto soglia,
l'eccesso di oppioidi potrebbe anche indurre
altri sintomi di stress da aggiungere ai
primitivi sintomi di stress dovuti alla malattia
stessa.
In questo modo si puo' comprendere perche' il
naltrexone, antagonista degli oppiati, funziona
male nell'autismo, ma anche perche' la dieta
priva di glutine e di caseina non funziona in
ogni bambino autistico. Quando questa dieta
funziona, il fatto di aver bisogno di tanto
tempo per dare dei risultati, sembra un
segnale che essa agisce attraverso un
meccanismo indiretto.
Forse glutine e caseina hanno altri effetti
biologici sull'organismo di alcuni bambini
autistici. In condizione di stress la via inversa
GABA-glutammato e' sempre implicata.
Questo perche' i recettori di tipo A del GABA
modificano la loro conformazione, per
riduzione, nella corteccia, dei siti di legame
del GABA e aumento dei siti di legame delle
benzodiazepine (Horger e Roth, 1995). Per
meccanismi di retroazione potrebbe esserci
una maggiore disponibilita' di glutammato
cerebrale, dato che una parte di esso non
viene piu' trasformata in GABA.
E' sicuro che lo stress induce un aumento dei
livelli extracellulari di glutammato e di
aspartato come risultato comune delle
procedure sperimentali mostrate (Horger e
Roth, 1995). A seguito di questo squilibrio, in
cui l'inibizione GABAergica di tipo A cala e gli
effetti eccito-tossici del glutammato crescono,
il glutine e la caseina apportano piu'
glutammato.
La gliadina della farina (una prolamina
presente nel glutine) e' composta da 18
aminoacidi dei quali il 40 % e' glutammato; la
caseina ha il 23 % di acido glutammico
(Braverman e Pfeiffer, 1987.)
Cosi' il glutine e la caseina della dieta
possono agire: 1. come produttori di oppiati
esogeni a causa del cattivo assorbimento
intestinale; 2. come fornitori di glutammato in
una situazione di quasi sicuro eccesso di
aminoacidi eccitatori, dovuta allo stress della
malattia stessa. L'aumento patologico degli
oppiati esogeni, a sua volta, sembra
responsabile sia di sintomi diretti oppiatergici
e di una quota di stress dovuta all'eccesso di
oppioidi, per modificazione dell'omeostasi.
Piu' stress porta ad aumento degli aminoacidi
eccito-tossici e degli oppiati endogeni.
Una dieta priva di glutine e priva di caseina
puo' correggere parzialmente questo circolo
assai vizioso in soggetti autistici che hanno
maggiori difficolta' a contrastarlo.
Conclusione
Questa rassegna in esteso della teoria
dell'eccesso di oppioidi nell'autismo e delle
ricerche di Reichelt si conclude con qualche
nuova opinione. Accettato che la dieta priva
di glutine e di caseina funziona in un certo
numero di autistici, il ruolo dell'eccesso di
oppioidi come fattore causale di alcune forme
di stress e' piuttosto discutibile. L'eccesso di
oppioidi sembra legato strettamente allo
stress, ed essere non un fenomeno primario,
ma secondario, per importanza e per
momento di sopravvenienza. D'altra parte i
risultati ottenuti con una dieta priva di glutine
e di caseina concordano di piu' con questa
opinione.
Comunque l'approccio pionieristico di Reichelt
e' meritevole di essere apprezzato. Questo e'
vero non solo da parte dei genitori lasciati
troppo a lungo alla merce' di spiegazioni
psicologiche infondate che gettavano la colpa
su loro stessi. Chiunque definisca con
leggerezza le sue ricerche come "scienza-
spazzatura" non ricorda che l'aspirina ha
funzionato bene per circa 80 anni prima che
venisse scoperto il perche'. C'e' bisogno di
tenersi lontani da ogni forma di scientismo.
Prima dell'era dei satelliti artificiali
l'astronomia non era una scienza
sperimentale, ma di sicuro non era "scienza-
spazzatura".
Riconoscimenti
Un ringraziamento particolare a compagni
di lista Tammy Glaser e
Don Wiss ,
Cristina Destradi, del Servizio di
Documentazione Scientifica della
GlaxoWellcome, Verona, per il loro
insostituibile aiuto nella ricerca degli scritti
di Reichelt e della bibliografia, e a tutti
quegli altri le cui opinioni mi hanno
portato ad una migliore comprensione della
prospettiva della dieta priva di glutine e di
caseina.


   
RispondiCitazione
Bloomberg5593
(@bloomberg5593)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 1356
Topic starter  

Sì, io penso che nell'autismo ci sia assolutamente uno sbilanciamento delle endorfine, ma comunque le sostanze simil-oppioidi negli alimenti sono totalmente diverse da quelle prodotte dal corpo per sopperire allo stress, e nessuno studio umano ha dimostrato di alterare che gli oppioidi nei cibi alterino la capacità funzionale negli umani. Devi considerare che i cibi ricchi di glutine sono dannosi per tanti altri motivi, favorendo le endotossine e la crescita batterica, e quelli sopprimono la respirazione mitocondriale, influenzando fortemente il funzionamento celebrale.
Sulla caseina, probabilmente un intestino danneggiato può avere problemi, io ero di quelle idee prima, ma ora mangio giornalmente latte e formaggi con tanto succo d'arancia o frutta senza problemi. C'è da considerare che le proteine per essere ben digerite vanno accompagnate con zuccheri, ed in generale l'intestino e l'apparato digerente vengono fortemente danneggiati dall'adrenalina, l'attività parasimpatica, e molto altro. Il glutine dovrebbe essere evitato da tutti, magari saltuariamente non crea disagi, io quando mangio pane/pasta/pizza mi sento decisamente male, quindi siccome da quei cibi non ci sono nutrienti di valore li evito.


Gli esperti di intestino ignorano alcuni fatti fondamentali. Un semplice stress mentale può spostare l'adrenalina nelle braccia, invece che concentrare l'energia sull'apparato digerente, e questo a lungo andare lo danneggia, creando situazioni di "leakiness". La caseina non ha nessuna azione perforatrice come molti vogliono far credere. In che modo potrebbe? Gli aminoacidi non vengono mica digeriti lì, nella parte danneggiata arrivano solo quelli


   
RispondiCitazione
eric
 eric
(@eric)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 2499
 

il glutine "buca" l intestino quindi?
a me quando ancora lo mangiavo,
avevano trovato i linfociti intraepiteliali aumentati in duodeno con infiammazione linfoplasmocitaria della lamina propria


   
RispondiCitazione
Bloomberg5593
(@bloomberg5593)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 1356
Topic starter  

A mio parere il glutine fa danni, ma bisogna considerare l'alimento in se per se, il grano e gli altri cereali possono favorire l'over-crescita batterica, e quelli bucano l'intestino o entrano nel circolo sanguigno anche dal colon.
Esiste un fenomeno che accade con gli amidi, che si chiama "persorption" in inglese, non conosco la traduzione in italiano. Praticamente le microparticelle di amido entrano nel circolo sanguigno, e possono essere trovati nel sangue, nelle urine o addirittura nel cervello!

Questo studio: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/030698779190028W
Trova una correlazione con le parti di amido crudo che si stabiliscono nei tessuti con la comparsa della demenza senile. Quindi TUTTI gli amidi, ma soprattutto quelli dei cereali, possono entrare nel circolo sanguigno attraverso questo fenomeno. Le particelle delle patate sono un pochino piu' grosse, quindi fanno meno male dei cereali, e le chance che avvenga la persorption sono minori. Mangiare dei grassi, soprattutto saturi, con gli amidi riduce le possibilita' che avvenga questo fenomeno.
Come puoi notare, queste cose sono ignorate, eppure possono giocare un ruolo fondamentale nella comparsa di neurodegenerazione, la caseina non può fare tutto ciò, anzi il burro che non contiene caseina ma fa parte dei prodotti caseari può riparare l'apparato digerente.
Alcuni studi hanno dimostrato che i grassi saturi, come il burro e la crema di latte, possono riparare danni intestinali creati dalle radiazioni... e che i polinsaturi aggravavano invece la situation. Se volete vi trovo il link.


   
RispondiCitazione
eric
 eric
(@eric)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 2499
 

il burro non ha caseina?
il ghee non ce l ha semmai

scusa ma l amilopectina delle patate non è uguale x tutti? come a quelle dei cereali del miglio o il grano ad esempio..


   
RispondiCitazione
Bloomberg5593
(@bloomberg5593)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 1356
Topic starter  

Vabbè, intendevo quantità significative, comunque sì, ma la molecola amidacea delle patate probabilmente è più grossa, mentre quelle dei cereali se non erro sono più piccole dei globuli rossi quindi entrano easy


   
RispondiCitazione
nataku
(@nataku)
Membro
Registrato: 11 anni fa
Post: 2354
 

http://it.wikipedia.org/wiki/Amilopectina

Nell'amilopectina, il numero di molecole di glucosio presenti può variare da 2.000 a 200.000


   
RispondiCitazione
eric
 eric
(@eric)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 2499

   
RispondiCitazione
eric
 eric
(@eric)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 2499
 

pag.12
Esorfine del grano

" 30mg/Kg somministrati oralmente di A5 e B5 sono in grado di aumentare il rilascio di insulina postprandiale nei ratti,suggerendo un coinvolgimento del sistema esorfinico nella regolazione del pancreas endocrino."

non capisco se è buona cosa o meno 😮
visto tralaltro che io riprendo peso solo con glutine e caseina ma pure dove ho le ipoglicemie più pesanti


   
RispondiCitazione
nataku
(@nataku)
Membro
Registrato: 11 anni fa
Post: 2354
 

caseina e glutine ti fanno mettere peso per il semplice fatto che gli alimenti che le contengono sono molto calorici (farinacei, e latticini) ed escludendoli, ovviamente non arrivi al range calorico per aumentare di peso...

cmq non sembra una buona cosa, non nel tuo caso.


   
RispondiCitazione
eric
 eric
(@eric)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 2499
 

no Nataku, io vado in paradiso con glutine e caseina, ma poi l inferno..
se mi riempio di altri cereali, patate con ghee ecc..non sento nulla


quindi da quello che dice, non ci sarebbe una maggior produzione di insulina supplementare, ma sarebbe uno spompamento del pancreas per poi un deficit secondario??

un po come fare il pieno alla macchina e schiacciare a tavoletta il pedale per aver più potenza e finire la benzina al posto di elaborare la centralina a pari consumi e maggior potenza?


   
RispondiCitazione
Bloomberg5593
(@bloomberg5593)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 1356
Topic starter  

secondo me è la natura di quei cibi che ti fa sentire in un certo modo, non quelle componenti in particolare, possono essere cibi molto glicemici quindi iper e successiva ipoglicemia reattiva possono spiegare queste sintomatiche


   
RispondiCitazione
eric
 eric
(@eric)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 2499
 

no no, il formaggio non lo è la pasta nemmeno in confronto a patate e gallette poi..
dovrei postare la mia foto post glutine ma ho vergogna 🙂


   
RispondiCitazione
Pagina 1 / 2