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Gli oppioidi diminuiscono la secrezione di cortisolo

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(@salvio)
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Effetto degli oppioidi su altre funzioni endocrine

Diversi studi hanno esaminato la possibilità di alterazioni indotte dagli oppioidi su altre funzioni endocrine. Non sembra che gli oppioidi alterino la funzione endocrina tiroidea in nessun modo. In diversi studi è stato riscontrato che gli oppioidi diminuiscono i livelli di cortisolo e la risposta all’ormone ACTH; ma il significato clinico di ciò non è chiaro. Stress, glucocorticoidi e dopamina
inserito da: Redazionepubblicato il: 25/08/2010 17:33
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Alcuni studi hanno evidenziato l’esistenza di un deficit della risposta endorfinergica, dopo stress termico, negli eroinomani astinenti da alcune settimane, nonché una mancata o insufficiente risposta endorfinergica allo stress psicologico, indotto sperimentalmente (35-36). E’ difficile stabilire se tale alterata reattività del tono endorfinergico consegua agli effetti a lungo termine indotti dalla pregressa assunzione di eroina oppure vada interpretata come conseguente a condizioni neurobiologiche, specifiche e pre-esistenti all’abuso di sostanze, caratterizzate da un basso tono endorfinergico, che potrebbe caratterizzare i soggetti con “vulnerabilità” o predisposizione all’uso di oppiacei.
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Gli eroinomani, infatti, potrebbero avere un deficit neurobiologico complesso dei sistemi cerebrali di ricompensa e/o un deficit endorfinergico pre-esistente all’uso degli oppiacei. Un ruolo degli oppioidi endogeni, nella modulazione della reattività allo stress, può essere inferito a partire dalla capacità di queste sostanze d’abuso di modulare il tono catecolaminergico cerebrale e sistemico. Gli agonisti recettoriali beta-endorfinici sembrano inibire il tono simpatico, inducendo una riduzione di adrenalina e noradrenalina, come avviene dopo somministrazione acuta di eroina. I livelli catecolaminergici sembrano tornare a valori normali, progressivamente, durante l’adattamento all’assunzione cronica di eroina (37). Questi dati permettono di interpretare correttamente gli effetti farmacologici diretti, indotti in acuto, dagli oppiacei, che causano ipotensione arteriosa e bradicardia, sia in condizioni basali sia in risposta allo stress. Gli oppiacei, inoltre, sembrano avere, in acuto, un’azione facilitatoria sul tono parasimpatico (38-39). Alcuni dati confermano che la prolungata stimolazione recettoriale con oppiacei esogeni può indurre super-sensibilizzazione dei recettori noradrenergici, con alterazione funzionale post-sinaptica del tono dopaminergico. Gli antagonisti degli oppioidi, invece, stimolano la risposta agli stressors, probabilmente interferendo con il tono inibitorio delle endorfine sulla secrezione delle catecolamine.

L’assunzione acuta di oppiacei, nell’uomo, induce un effetto inibitorio sull’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (40). La somministrazione acuta di morfina, per via orale, riduce i livelli di cortisolo basali e quelli conseguenti allo stimolo con CRH (41-42). L’eroina sembra indurre una sensibile riduzione della increzione di cortisolo, indipendentemente dalla durata di esposizione agli oppiacei esogeni e dall’età dei pazienti (43). Al contrario, alte dosi di naloxone o naltrexone possono indurre un aumento dei livelli plasmatici di ACTH e cortisolo (44-45). Alcuni studi hanno evidenziato ridotti livelli basali di cortisolo in soggetti trattati cronicamente con morfina, sebbene le risposte di ACTH e cortisolo al CRH sembrano non essere compromesse (46-47). L’abuso cronico di eroina sembra indurre alterazioni funzionali del ritmo circadiano dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, con deficit diurno di ACTH e cortisolo ed elevati livelli plasmatici serali (48-50). La risposta allo stress degli eroinomani, studiata dopo poche settimane dalla sospensione della sostanza, è caratterizzata da un deficit dell’increzione dell’ACTH, in risposta a stimoli stressanti di diversa natura (35-36).

Una disfunzione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, durante l’esposizione acuta alla cocaina, è stata evidenziata, di recente, nell’uomo. Per questa sostanza, il grado di compromissione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene sembra addirittura fornire una misura clinica della vulnerabilità individuale alla recidiva (51). Negli animali da esperimento, infatti, è stato evidenziato l’aumento della concentrazione plasmatica di corticosterone dopo somministrazione, sia acuta che cronica, di cocaina (52).

Aumentate risposte del corticosterone dopo somministrazione di etanolo sono state osservate nell’animale da esperimento (53). Nell’animale esposto cronicamente all’alcol risultano alterati anche i ritmi circadiani di corticosterone (54). Nell’uomo, l’assunzione di alcol produce un immediato aumento di cortisolo plasmatico, che potrebbe essere, in pazienti alcolisti, alla base dei segni di ipersurrenalismo pseudo-cushingoide (51,55-56). L’azione dell’alcol sul tono cortisolemico sembra mediata da una stimolazione dell’ACTH, probabilmente attraverso un coinvolgimento del CRF (57-58). Alcuni studiosi hanno descritto l’incapacità di rispondere allo stress, con l’attivazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, nell’intossicazione etilica protratta (59). E’ noto, inoltre, che le catecolamine della midollare del surrene, dopo ingestione acuta di alcolici, vengono rilasciate nel torrente circolatorio (60).

Diversi studiosi hanno segnalato un aumento del cortisolo, dopo assunzione acuta di cannabinoidi (61). I cannabinoidi, infatti, sembrano attivare l’asse ipotalamo-ipofisi-surrene, a partire dal CRF, attraverso l’ACTH. E’ stata dimostrata nei consumatori cronici di cannabinoidi una riduzione della risposta cortisolemica allo stress insulinico (62-63). Si può ipotizzare, perciò, che del tutto diverse siano le risposte ai cannabinoidi in condizioni di assunzione acuta o cronica.

Tratto da: http://www.salus.it/medicina-delle-dipendenze-c33/stress-e-dipendenze-patologiche-da-sostanze-c94/stress--glucocorticoidi-e-dopamina-1145.html


Questo link pone una pietra tombale poi su eventuali usi prolungati e/o regolari di cibi che contengono o liberano sostanze oppioidi:

http://www.jaoa.org/content/109/1/20.full

Tra le altre cose gli oppioidi provoano deficienza anche di DHEA che è un potente anti-Age.

Onestamente questo link spiega bene quali sono i collegamenti tra il sistema endocrino è un uso smodato di e oppioidi.


   
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(@biker40)
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E ai fini pratici?...


   
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(@salvio)
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Ai fini pratici, se ho un deficit surrenale, anche un merdoso caffè al giorno, mi può peggiorare la situazione.

Se sono sotto stress ho bisogno di cortisolo, se gli oppioidi mi aiutano a sopportare lo stress è cosa buona, ma se nel lungo periodo inibiscono la mia capacità di aumentare la quota di cortisolo, allora nel lungo periodo peggioreranno la mia tolleranza agli stress, incluso infezioni e altre cose.

Quindi ripeto, se uno inizia un nuovo lavoro, bene della cioccolata extrafondente per la prima settimana, al fine di ottimizzare la risposta agli stress, ma poi meglio desistere.

Se uno è in una condizione in cui ha bisogno di energia ma non la trova perchè si sente stanco, bene un caffè con una quota di carboidrati ad alto ig, per tamponare la situaizone senza spappolare le surreni (i carbo servono rpoprio a far si che, se quella energia non ce l'hai, la introduci dall'esterno).

Ma se uno deve usare sti ritrovati su base ordinaria, faccia le sue valutazioni e decida.

Sta roba alla fine dice solo al cervello che tutto va bene, ma mente; ora se necessaria vada bene di tanto in tanto, ma altrimenti meglio DESISTERE, mentire al proprio cervello non è bene, perchè il corpo altrimenti deve regolarsi senza ipotalamo e questo è male molto male (immaginate di non sentire il freddo quando le vostre estremità stanno gelando)

Pe rlo stesso motivo tamponare con i carboidrati la stanchezza è un male, datoc he i carboidrati aumentano la serotonina, di tanto in tanto è un bene, ma alla lunga diventa un male, ce ne vorranno sempre di più per ottenere lo stesso effetto.

Devo solo cercare una corrispondenza tra dermatite e oppioidi, ma scommetto che la troverò, tu che ne pensi Biker?


   
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Tropico
(@tropico)
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Perchè aprire più discussioni sullo stesso argomento degli oppiodi? Non si poteva continuare su -Oppioidi e immunità- ?

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@salvio)
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Si ma credo, che vada trattato a parte la cosa.

Alla fien gli oppioidi hanno effetti molto disparati ed è meglio, secondo me, discuterne a parte, giacchè è assurdo pensare di normalizzare i ivelli di cortisolo assumendo sostanze come caffè o cioccolata su base giornaliera.


   
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(@biker40)
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Ma scusate... Ma non l'avevamo già detto io e Fedex?
Tutto questo sproloquio per ribadire cose già assodate e dette?
Mah!

Per la corrispondenza dermatite ed oppioidi non me ne frega nulla.
Io vedo solo corrispondenza tra zuccheri, cereali, legumi e dermatite.
Se a te ha preso la DS dopo 3-4 tavolette di cioccolata è perchè nella cioccolata anche fondente c'è tanto zucchero.
Leggere le tabelle nutrizionali no?

Un saluto.


   
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(@salvio)
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AH perchè secondo te un po' di zucchero giustifica la presenza della dermatite?

E quelli che ne assumono a vagonate e non hanno nessuna dermatite, dimmi come mai sono immuni?

va bè lasciamo perdere ho capito tutto...


   
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(@biker40)
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Bravo, hai capito tutto... Come sempre no?

C'è a chi un eccesso di zuccheri (e di antinutrienti) fa comparire la dermatite, a chi fa venire il diabete, a chi niente, a chi la schizofrenia...
Meno male che siamo tutti diversi gli uni dagli altri...


   
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(@salvio)
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No, volevo dire che ho capito tutto, nel senso che non ha senso continuare...

C'è a chi un eccesso di zuccheri (e di antinutrienti) fa comparire la dermatite, a chi fa venire il diabete, a chi niente, a chi la schizofrenia...
Meno male che siamo tutti diversi gli uni dagli altri...

Ah ma io questo l'ho detto dall'inizio, se tu che vuoi uniformare le genetiche; a te un caffè non fa nulla, non deve fare nulla a nessuno. Questo piccolo off-topic giusto per ricordarti che eri proprio te in altro post, che mi accusavi di tirare fuori il concetto di genetica, quando io uso quello di selezione genetica e non di genetica.

Io non dico che i geni sono tutto, ma che l'ambiente fa si che uno si trovi dei genei per vivere in sintonia con esso. Ora se tutti seguiamo lo stesso stile di vita, ma veniamo da zone del mondo diverse, non tutti saremmo in equilibrio con quello stile di vita.

Adesso ti è chiaro cosa vuol dire per me la parola genetica? Spero di si.


   
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(@biker40)
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Registrato: 12 anni fa
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Guarda che io sono al 100% su questa linea di pensiero.
Sei tu che, come al solito, col tempo cambi idea.

Da 10 giorni che dico che il caffè a me non fa nulla ma ad un altro può far male... E tu te ne vieni come al solito mettendomi in bocca cose che non ho nè detto nè pensato. Sei tu che dici quello che dico io...
Incredibile... Meno male che è un forum pubblico...

Ciao.


   
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