Forum

Notifiche
Cancella tutti

Il cortisolo

165 Post
17 Utenti
0 Likes
71.1 K Visualizzazioni
(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
Topic starter  

Sapete leggendo il librod i Perricone mi ha colpito che il cortisolo sia considerato l'ormone della morte, infatti più si invecchia più aumenta in circolo, il che dovrebbe far supporre che più si invecchia più le ghiandole surrenali ne devono produrre stressandosi.

Chissà che non aumenti perchè con l'età si tende ad essere facilmente insulino resistente, inoltre se si è abusato di carboidrati probabilmente il pancreas resta a secco, quindi viene spesso chiamato in causa.

Comunque a tal proposito mi penso continuamente a un aneddoto:
http://it.wikipedia.org/wiki/Bruce_Lee#.22Morte_accidentale.22

Uno che si allenava come lui doveva avere livelli altissimi di questo ormone, inoltr era spesso sotto stress e la sua morte compreso il malore sul set, indicano chiaramente che le surreni erano oramai al limite delle loro capacità. Inoltre il cortisolo provoca ritensione di liquidi, da qui la probabile rottura e l'edema cerebrale....

Comunque mi pare di capire che è meglio cercare di ridurre questo ormone il più possibile, vistoc he porta solo guai....


   
Citazione
(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
 

si ok ma se il cortisolo si alza ci sara un motivo, il mio dubbio è se è giusto interferire con una normale risposta fisologica dell'organismo di fornte ad uno stress, il cortisolo ha molte proprietò tra cui quella antiinfiammatoria, leggevo appunto di persone che prendendo delle sostanze per abbassare il cortisolo dopo l'allenamento poi accusavano problemi articolari

Gli studi preliminari di Fahey e Pearl suggeriscono che la PS può essere un metodo efficace e sicuro per controllare la produzione di cortisolo senza ricorrere a farmaci potenzialmente dannosi. Sebbene gli uomini che hanno assunto PS, nel nuovo studio, hanno riportato minori dolori muscolari, resoconti aneddotici fatti da bodybuilders che hanno usato la PS indicano che un effetto collaterale comune è un aumento dei dolori articolari.
Anche se ciò non è confortevole, questo indica che la PS funziona. Il cortisolo è un potente ormone anti-infiammatorio del corpo umano, e tutto ciò che interferisce con l'attività del cortisolo è in grado di produrre tensioni articolari.

fonte: http://www.olympian.it/on/52_6.cfm

L'attività fisica è il più potente agente catabolico e anabolico conosciuto. Eseguita a livelli eccessivi, o con l'allenamento con i pesi o con una maratona, l'attività fisica si tradurrà in un processo catabolico complessivo di perdita di massa muscolare e forza. In questi casi, spesso ci sono livelli di testosterone ematico cronicamente bassi e livelli elevati di cortisolo ematico. I livelli elevati di cortisolo diminuiscono il trasporto di amminoacidi e la sintesi proteica, e aumentano la disgregazione muscolare.
Per massimizzare la prestazione atletica, è importante non solo aumentare la sintesi proteica ma anche diminuire la disgregazione proteica. Oggi c'è un forte interesse per i composti e gli integratori anticatabolici. Per quanto riguarda i risultati finali, anticatabolico ha lo stesso significato di salvaproteine (un termine in circolazione da qualche anno). Generalmente "salvaproteine" è applicato a certi provvedimenti che diminuiscono la disgregazione muscolare. Per esempio, assumere una quantità adeguata di carboidrati è saputo avere un effetto di salvaguardia delle proteine.
Tuttavia, c'è un po' di confusione su cosa significa esattamente il termine anticatabolico. Alcune persone usano il termine anticatabolico parallelamente al termine antiglucocorticoidi. Ciò può produrre della confusione anche se in molti casi un effetto anticatabolico può essere mediato diminuendo l'effetto dei glucocorticoidi sul tessuto muscolare. Comunque, ci sono altri fattori e influenze da prendere in considerazione quando una certa sostanza o regime produce un generale effetto anticatabolico.
Inoltre, la nozione popolare che il cortisolo è solamente un ormone catabolico non è precisa. Troppo cortisolo può essere di certo un problema ma il cortisolo è un ormone necessario e negli atleti ricopre un ruolo nel diminuire l'indolenzimento e l'infiammazione. Senza livelli normali e anche un po' elevati di cortisolo, non potremmo nemmeno allenarci in modo appropriato e quindi non avrebbe importanza quali regimi di allenamento, dieta, farmaci e integratori alimentari stiamo seguendo. Infatti, in alcuni sport, vengono usati brevi cicli di farmaci sintetici simili al cortisolo per aumentare sia la forza che la resistenza.
L'equilibrio proteico è il risultato dell'assunzione meno l'uscita (utilizzo e perdita). Le proteine corporee sono in un costante stato di flusso dato che la disgregazione proteica e la sintesi proteica sono costantemente in azione.

fonte: http://www.olympian.it/on/51_6.cfm


   
RispondiCitazione
(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
 

interessante:

La ghiandola pituitaria, posta alla base del cervello, in seguito a stimoli come l'esercizio fisico, produce una maggiore quantità di ACTH (ormone adrenocorticotropico). L'ACTH è uno tra i responsabili nella regolazione delle ghiandole surrenali. Più ACTH significa uno stimolo maggiore per le ghiandole surrenali a produrre cortisolo e l'ormone prostaglandine E2. Che il cortisolo sia un ormone catabolico dell'organismo, è ormai chiaro. Ma ciò non significa che quest'ormone ha solo degli effetti negativi sul nostro corpo. Come giustamente afferma il Dott. Thomas Faley: "Se esiste questa sostanza, vuol dire che c'è un motivo!". Esistono potenti agenti anti-catabolici che sopprimono la produzione di cortisolo. La loro efficacia in questo senso è alta ma non bisogna prenderla in considerazione. Il corpo ha bisogno di cortisolo per espletare altre importanti funzioni tra cui quella anti-infiammatoria che riguarda da vicino l'allenamento con i pesi. Uno degli effetti collaterali più frequentemente riscontrato nei bodybuilders, che usano farmaci anti-catabolici per inibire la produzione di cortisolo, è una riduzione nella flessibilità delle giunture. In alcuni esse diventano così rigide da impedire persino i movimenti. L'obiettivo giusto da perseguire è quello della riduzione del cortisolo entro limiti ideali. In pratica significa massimizzare l'anabolismo muscolare senza arrivare mai alla totale soppressione del cortisolo. Gli attuali campioni stanno seguendo questa strada. Le loro schede d'allenamento, infatti, sono ben diverse da quelle degli atleti di dieci anni fa. Essi sanno che l'allenamento con i pesi può generare uno stimolo anabolico solo se contenuto entro i giusti limiti. La durata massima della scheda è rigorosamente contenuta entro l'ora. Entro un'ora avvengono aumenti dei livelli di testosterone che calano in media dopo i 60 minuti. Lo stress dell'esercizio prolungato più di questo limite di tempo, inizia a promuovere la secrezione di cortisolo da parte delle ghiandole surrenali. Molti degli atleti che, nello schema sopra esposto, possono catalogarsi nel gruppo due e tutti quelli del gruppo tre, stanno evidentemente sbagliando il controllo dei propri livelli di cortisolo. Il cortisolo prodotto in eccesso dalla strenua seduta d'allenamento spinge gli aminoacidi a separarsi dai muscoli, proprio quando ne hanno più bisogno per recuperare dalla fatica. Contemporaneamente, il testosterone in circolo si riduce fino al 50%. Entrare in questo stato significa rendere vana l'assunzione di qualsiasi supplemento dopo l'allenamento. Aminoacidi e glucosio non riescono a raggiungere i muscoli perché bloccati da cortisolo, prostaglandine e infiammazione. I muscoli, restando affamati per mancanza di nutrienti, sono soggetti al fenomeno di "cannibalismo muscolare" tecnicamente noto come catabolismo. Il Dott. Scott Connelly, forse tutt'ora considerabile come la massima autorità nel campo dell'anti-catabolismo, ha fatto uno studio sui livelli di cortisolo negli atleti che si allenano con i pesi. Lo studio ha provato come gli atleti che si allenano a giorni alterni hanno livelli di cortisolo significativamente più bassi rispetto a coloro che si allenano per più giorni consecutivi e/o per sedute superiori ai 60 minuti. Per questi atleti è arduo non solo aumentare di massa magra, ma anche perdere grasso. Un gruppo di ricerca della Yale University ha confermato la tesi esposta dal Dott. Connelly riportando, su un articolo apparso nel numero Luglio/Agosto 1993 di Psycology Today, che gli individui con un alto tasso di cortisolo hanno una maggior tendenza ad accumulare grasso, specialmente sul ventre. Solo chi usa farmaci anabolizzanti può trarre beneficio da un alto numero d'intense sedute d'allenamento settimanali. Anche l'attività aerobica, fatta nello stesso giorno in cui ci si allena con i pesi, porta ad un innalzamento del catabolismo.
Abbiamo visto quindi come regolare i livelli di cortisolo agendo direttamente sulle cause. Ma ancora non le abbiamo considerate tutte. Ciò che stimola, infatti, la ghiandola pituitaria a promuovere più produzione d'ACTH (direttamente responsabile dei livelli di cortisolo), non è solo l'esercizio fisico.

Lo stress psicologico è causa d'aumenti dei livelli di cortisolo al pari d'allenamenti eccessivi. A volte, lo stile di vita frenetico ci prende e ci avvolge con i suoi impegni, le preoccupazioni o altri tipi di pressione. L'ansia e la tensione che si generano, portano i livelli di cortisolo a picchi alti più volte nella giornata. E' il momento di fare il punto della situazione e ricorrere a piccole pause per attuare tecniche di autorilassamento, quali ad esempio la meditazione, il training autogeno o il semplice uso di suoni e stimoli visivi capaci di riportarci ad uno stato più sereno. Questo permette non solo di abbassare i livelli di cortisolo, ma anche di affrontare al meglio i problemi in modo da non prendere decisioni sbagliate. A volte può essere d'aiuto anche ascoltare musica o tipi di suoni rilassanti in cuffia mentre si lavora (Se è consentito!).

questa è la risposta ad una mia domanda di un famoso gastroenterologo che predilige l'alimentazione omeostatica

Salve, le scrivo per avere un suo parere...presto comincerò degli
allenamenti intensi di circa un ora a seduta di sollevamento pesi.
Sono esercizi nei quali si arriva a cedimento (cioè fino a che non ce la
fai più, brevi ma intensi) Volevo capire se il non mangiare dopo un
attività aerobica vale anche per questa disciplina anaerobica. Subito
dopo infatti quasi tutti integrano con bevande glucide e proteiche per
minimizzare gli effetti del cortisolo.

Non capisco la volontà di opporsi al cortisolo, alla sua elevazione. Mi hai documentato che aumenta durante lo sforzo fisico in proporzione allo sforzo e alla durata. Personalmente, ho visto che discende con l’assunzione di energia e cresce nel digiuno. Il glucagone e l’adrenalina hanno lo stesso andamento e funzione, sono più potenti. Meno potenti sono il somatotropo e altri 5 o 6 ormoni che agiscono nello stesso senso. L’inizio dell’attività fisica si accompagna ad ordini dal cervello ai tessuti adiposi di mobilizzare e mettere in circolo grassi.

Insomma esiste tutto un sistema di regolazioni che non capisco perché debba essere deviato o contrastato.

Lo scopo di abbassare il cortisolo passa in seconda linea rispetto all’esigenza fondamentale: evitare lo stato pro-infiammatorio (i.e., la resistenza all’insulina, il bilancio positivo e mangiare senza i segnali appropriati di necessità di rifornimento). Malattie autoimmuni capitano anche fra gli atleti. In passato ho incontrato medici sportivi senza propositi chiari. Non escludo che sappiano massimizzare la prestazione sportiva. Mi domando se questo è uno scopo desiderabile.


   
RispondiCitazione
(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
Topic starter  

Mai detto che è utile seguire un'integrazione per evitare il rilascio di cortisolo.

Io sono contrario agli integratori proprio perchè non è mai molto utile introdurre una sostanza per bloccare un ormone, ma è opportuno trovare la strada del bilanciamento ormonale e fisiologico.

Inoltre io parlo del cortisolo aumentato in chi soffre di sindrome metabolica. Una persona che può aumentare di poco la produzione di insulina, non appena mangia un pò più del dovuto, in maniera paradossale può rimanere a secco di energia, e può vedere aumentare in maniera massiva questo ormone con i muscoli che se ne vanno via.

Non ho mai parlato di sopprimere ma di diminuire, in soggetti che hanno la tendenza a produrre poca insulina, certo questo aumento potrebbe essere una risposta allo stadio infiammatorio indotto da una carenza insulinica, ma è opportuno tenere questo ormone sotto controllo, specialmente in chi è molto magro, che guarda caso so sempre i più nervosi.

Le tecniche di rilassamento io le vado predicando da una vita

Il mio fine con la dieta e il rilassamento è quello di abbassare il cortisolo in modo naturale, e se questo si verifica vuol dire che probabilmente in nostri padri ancestrali usavano questi sistemi...

Io con Ciampolini posso anche concordare, ma un magrolino volente o nolente ha in circolo normalmente quantità di cortisolo mostruose, vistoc he è completamente incapace di corregere bene la sua glicemia, dato che la poca massa magra e la poca massa grassa lo pongono in costante emergenza energetica, che però se mal valutata può incorrere in iperinsulinemia rapidamente, se questa poi non basta si finisce in ipercortisolemia.

Ciampolini ha pienamente ragione, ma parla di una persona con un metabolismo sano e per quello che ne possono dire, un ectomorfo o un endomorfo, non hanno un metabolismo sano.

Tra l'altro mangiare ad esempio il canonico frutto con un pò di grasso ogni 2-3 ore o oltre non vuol dire sforare con il bilancio omeostatico, vistoc he le vostre misure servono a questo, ma semmai servono a impedire brusche discese glicemiche.

La mia idea è che con un frutto succede una cosa, mentre con un frutto e un pò di grasso dovrebbe scendere ancora più lentamente, senza avere un aumento della glicemia più di tanto ed evitando aumento di glicemia per aumento di ormone catabolico.

Questo per somme linee....


   
RispondiCitazione
(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
 

Sono perfettamente d'accordo quando parli di metabolismi come quello dell' ectomorfo e dell' endomorfo. li è importante ripiristinare una situazione un pò compromessa.

Per la questione del frutto dici che è importante abbinarci del grasso? Gia con il solo frutto la glicemia torna a livelli "da fame" dopo 2-3ore il che sarebbe perfetto come spuntino meta mattina e meta pomeriggio, poi contiene di per se la fibra necessaria per modulare la risposta glicemica, no?.


   
RispondiCitazione
Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
Post: 9900
 

salvio ha scritto:

La mia idea è che con un frutto succede una cosa, mentre con un frutto e un pò di grasso dovrebbe scendere ancora più lentamente, senza avere un aumento della glicemia più di tanto ed evitando aumento di glicemia per aumento di ormone catabolico.

Se vuoi perseguire questa idea io sceglierei piuttosto frutti ricchi di grassi, come i tropicali, esempio avocado, dove la natura ha gia bilanciato i nutrienti.
Quando l'uomo vuole migliorare le cose della natura il più delle volte fa casini.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
RispondiCitazione
 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

quello che penso lo potete leggere nel thread misurazioni glicemiche oppure sport.


   
RispondiCitazione
(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
Topic starter  

Per la questione del frutto dici che è importante abbinarci del grasso? Gia con il solo frutto la glicemia torna a livelli "da fame" dopo 2-3ore il che sarebbe perfetto come spuntino meta mattina e meta pomeriggio, poi contiene di per se la fibra necessaria per modulare la risposta glicemica, no?

Se lo dici tu, io non ho un glucometro, però un ectomorfo stresso, un pò di grasso a ogni pasto è meglio che non se lo fa mancare.

Poi dovresti provare con il glucometro a vedere cosa succede


   
RispondiCitazione
(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
 

un bel articolo sul cortisolo da leggere (come del resto tutto il sito) che cita tra l'altro la Cortisol Connection Diet

http://www.massimospattini.it/+stress_=_+cortisolo.htm

e l'anteprima del libro purtoppo in inglese:

The Cortisol Connection Diet

in questa pagina in fondo si spiega un po questa "Cortisol Diet"

http://www.massimospattini.it/quando_lo_stress_ingrassa.htm

INTERESSANTE COME NEGLI SPUNTINI DI FRUTTA CI ABBINI SEMPRE I GRASSI COME DICEVA SALVIO

La “Cortisol Diet” consiste in 3 pasti e 3 spuntini così divisi nell’arco della giornata:

Ore 7,00 Spuntino (prima di andare al lavoro)

Ore 9,00 Colazione di lavoro

Ore 12,00 Spuntino

Ore 14,00 Pranzo

Ore 17,00 Spuntino

Ore 19,00 Cena

Ore 21,00 Eventuale 4° Spuntino o Dessert

7,00
Spuntino
1 Banana
10 Mandorle

9,00
Colazione
1 Pompelmo
Cereali Integrali
Yogurt Magro
3 Noci

12,00
Spuntino
1 Pera
1 Pezzetto di Formaggio

14,00
Pranzo
Insalata a piacere
1 ciotola di frutti di bosco
Pane integrale
Roast Beef
Olio di oliva

17,00
Spuntino
1 Mela
10 Arachidi

19,00
Cena
Fagiolini e Carote
Pasta al farro e lenticchie
Salmone
Olio di oliva

21,00
Eventuale Spuntino
Dessert
2 Fette di Ananas
1 Quadratino di cioccolato fondente 80%

Uno spuntino consiste in una porzione di frutta o verdura più una porzione di grassi; il pasto invece consiste in un’adeguata porzione di tutte e 4 le categorie di alimenti: carboidrati, proteine, grassi e fibre.

Noterete che ogni spuntino lascia un intervallo di due ore prima del successivo pasto principale che a sua volta lascia tre ore al successivo spuntino.

Questo sistema è più pratico perché tanti non hanno il tempo da dedicare ad una colazione completa al mattino presto prima di andare al lavoro, ed inoltre più pasti permettono di controllare meglio la glicemia, il cortisolo, la fame e stimolano il metabolismo.

Nel prossimo articolo ci soffermeremo sui principali fattori metabolici coinvolti nell’accumulo del grasso corporeo: il cortisolo, la glicemia, la termogenesi, la serotonina, gli ormoni tiroidei e la noradrenalina.

Tutti questi fattori metabolici si possono regolare alimentandoci con il metodo del bilanciamento delle categorie ed aggiungendo specifici integratori come vedremo

comunque penso che una dieta low carb che tende a limitare la produzione di insulina dovrebbe favorire il rilascio di cortisolo che è l'ormone antagonista o sbaglio? quindi si puo dire che limitando i carbo e le secrezioni di insulina per forza di cosa si avranno alti livelli di cortisolo?

nelle diete chetogeniche ovviamente si avra alti livelli di cortisolo, in questo caso puo dare porblemi?


   
RispondiCitazione
(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
Topic starter  

Il cortisolo è antagonista solo se il corpo è in emergenza, le chetogeniche non tendono ad annullare la secrezione insulinica, sarebbe stupido e fuori luogo, l'insulina ha un suo compito, è un uso sconsiderato di cibi ad alta densità calorica e specialmente ricchi di carboidrati in maniera continuativa a trasformarla in un problema, per non parlare di chi è sedentario al 100% e va anche a comprarsi scarpe e oggetti sportivi con la macchina, e quando li compra lo fa per estetica non certo per farne l'uso al quale sono destinati.

Ciampolini mi pare che ti disse che una persona normalmente dovrebbe secernere non più di 50 unità di insulina, mentre una sua paziente non diabetica ne secerneva circa 800.

Il problema del cortisolo è generato da chi non può mangiare cibi amidacei e non può aumentare la sua produzione endogena di insulina. Purtroppo con i carboidrati della frutta e della verdura deve limitarsi a mangiarne piccole uantità in maniera più continuativa.

Se si segue una dieta il il cortisolo è alto, si sta sbagliando, o si mangia troppo poco (escludendo altri stress), o si mangia troppo in singoli pasti, non si riesce a produrre l'insulina necessaria, spesso questo genera problemi intestinali e problemi allos tomaco, nonchè fame incontrollata.

Purtroppo specialmente i magrolini, devono evitare che la glicemia si abbassi troppo e che si alzi troppo, so strettamente vincolati in queste due condizioni, la prima gli fa produrre un tanto cortisolo e perdere sensibilità insulinica, la seconda diminuisce momentaneamente il cortisolo ma fa aumentare tanto l'insulina plasmatica, il che si traduce in un successivo aumento del cortisolo (se lo si può aumentare).

Avete mai sperimentato nelle low carbo, all'inizio la stanchezza accompagnata da voglia di carbo, non appena mangiavate carbo ad alto ig guarda caso la stanchezza scompariva e vi sentivate di poter andare avanti molto a lungo, avevate provocato un picco di insulina e poco dopo di cortisolo.

L'antagonismo è nel fatto che la prima ricarica le riserve il secondo se scarica mobilizzandole. ma non è detto che se una diminuisce l'altro deve per forza aumentare.

Se uno è perfettamente capace di bruciare grassi, sia l'una che l'altro diminuiscono fortemente, ed è questo lo stato naturale di un animale.

Spero di aver chiarito i tuoi dubbi....


   
RispondiCitazione
(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
Topic starter  

INTERESSANTE COME NEGLI SPUNTINI DI FRUTTA CI ABBINI SEMPRE I GRASSI COME DICEVA SALVIO

Ma io sono convinto che la glicemia scenda più lentamente con un pò di grasso abbinato ai carbo, i primi aiutano i muscoli a contrarsi velocemente i secondi a fare un lungo lavoro aerobico.

Ma la sua disposizione dei pasti se si è a posto e sedentari è eccessiva, in teoria noi cerchiamo di fare quello che fa il corpo normalmente, mandare carboidrati e grassi per poterli bruciare in funzione dell'esercizio, la cosa più logica sarebbe un invio continuo, ma il corpo ha sistemi suoi per ovviare a questo, purtroppo però chi produce poca insulina e tende a essere in maniera paradossale iperinsulinico (se si è resistenti anche poca è troppa) nonchè a produrre cortisolo in maniera spropositata (il classico magrolino stressato) ha necessità di ridurre le introduzioni caloriche per pasto e di alimentarsi più spesso.

Questo richiama poca insulina, nè aumenta la sensibilità e diminuisce le ondate di cortisolo.

Resta poi il corpo a decidere se si ha fame o meno, non una tabella.

Resto convinto che ad esempio a parità di calorie, la metà e metà di grassi aiutino notevolmente di più che una quota totale di carbo...


   
RispondiCitazione
 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

mmmm,io ritengo che in condizioni di non allenamento il cortisolo non dovrebbe mai e poi mai entrare in azione,perlomeno in modo prepotente.Cioè la glicemia dovrebbe poter scendere anche a 55-60 senza reazioni ormonali di cortisolo eccessive(a me a volte succede se per caso sono in giro e non riesco a mangiare),e cmq la dovrebbe rialzare con lentezza e non portarla a picchi di 120 e oltre(come a volte mi accade nei post wo non adeguatamente compensati da carbo).
Penso che la distinzione sia d'obbligo in quanto post wo,se non si compensa bene,il corpo va a scindere muscolo per ricavarne glucosio in quanto si prepara ad affrontare un nuovo "pericolo"o "stress fisico".
Quindi scinde muscoli per ricaricare le riserve di glicogeno muscolare vuote,e lo fa con un rilascio prepotente di cortisolo in quanto dà la priorità a ristabilire la piena funzionalità muscolare nel più breve tempo possibile(il corpo non sa se le riserve di glicogeno sono vuote perchè siamo stati in palestra o abbiamo lottato con una belva,e quindi il pericolo può ripresentarsi da un momento all'altro).
Viceversa quando la glicemia scende lentamente il corpo percepisce che questo è dovuto a una scarsa alimentazione e non è nel suo interesse distruggere molto muscolo per avere zuccheri liberi nel sangue, quindi rilascerà il minimo di cortisolo indispensabile per tirare avanti.
Questa è una mia interpretazione.
Ah salvio,secondo te quale dev'essere l'entità calorica massima di un pasto ?500 cal?.


   
RispondiCitazione
(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
 

Se si segue una dieta il il cortisolo è alto, si sta sbagliando, o si mangia troppo poco (escludendo altri stress), o si mangia troppo in singoli pasti, non si riesce a produrre l'insulina necessaria, spesso questo genera problemi intestinali e problemi allos tomaco, nonchè fame incontrollata.

Purtroppo specialmente i magrolini, devono evitare che la glicemia si abbassi troppo e che si alzi troppo, so strettamente vincolati in queste due condizioni, la prima gli fa produrre un tanto cortisolo e perdere sensibilità insulinica, la seconda diminuisce momentaneamente il cortisolo ma fa aumentare tanto l'insulina plasmatica, il che si traduce in un successivo aumento del cortisolo (se lo si può aumentare).

quindi bisogna trovare il giusto equilibrio e sicuramente una volta cominiciato a mangiare non farsi ingannare dalla sensazione di fame indotta dall'insulina normalmente prodotta, quindi si tratta di rieducare il corpo a secernere la giusta quantita di insulina. ma su cosa ci basiamo per terminare il pasto visto che l'indicatore sazieta non è attendibile?

Avete mai sperimentato nelle low carbo, all'inizio la stanchezza accompagnata da voglia di carbo, non appena mangiavate carbo ad alto ig guarda caso la stanchezza scompariva e vi sentivate di poter andare avanti molto a lungo, avevate provocato un picco di insulina e poco dopo di cortisolo

scusa ma come mai interviene anche il cortisolo dopo un assunzione di carbo ad alto ig? per l'ipoglicemia che ne consegue?


   
RispondiCitazione
 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

MangiaConsapevole ha scritto:
Se si segue una dieta il il cortisolo è alto, si sta sbagliando, o si mangia troppo poco (escludendo altri stress), o si mangia troppo in singoli pasti, non si riesce a produrre l'insulina necessaria, spesso questo genera problemi intestinali e problemi allos tomaco, nonchè fame incontrollata.

Purtroppo specialmente i magrolini, devono evitare che la glicemia si abbassi troppo e che si alzi troppo, so strettamente vincolati in queste due condizioni, la prima gli fa produrre un tanto cortisolo e perdere sensibilità insulinica, la seconda diminuisce momentaneamente il cortisolo ma fa aumentare tanto l'insulina plasmatica, il che si traduce in un successivo aumento del cortisolo (se lo si può aumentare).

quindi bisogna trovare il giusto equilibrio e sicuramente non una volta cominiciato a mangiare non farsi ingannare dalla sensazione di fame indotta dall'insulina normalmente prodotta, quindi si tratta di rieducare il corpo a secernere la giusta quantita di insulina. ma su cosa ci basiamo per terminare il pasto visto che l'indicatore sazieta non è attendibile?
Secondo me l'inidcatore migliore,come da scuola Ciampolini,è la glicemia.
Se la glicemia si abbassa ma non si ingrassa è palese che quegli zuccheri e quegli aminoacidi e quei grassi che hai mangiato sono andati nei muscoli.
Allora perchè limitare le introduzioni caloriche se servono a migliorare il corpo?L'importante è mangiare quando si ha glicemia bassa,il che significa che si è assimilato tutto il pasto precedente.
Ovviamente potrei sbagliarmi,ma sembra una cosa ovvia questa


   
RispondiCitazione
(@andrea)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 708
 

Ok ma come faccio a capire quante calorie introdurre? con la glicemia al pasto successivo? quindi si va per tentativi

riassumendo si può dire che la cosa fondamentale è tenere la glicemia costante durante tutta la giornata..quindi piccoli pasti (qui si brancola nel buio, come si fa a capire la tolleranza che abbiamo ad un pasto eccessivo per non scatenare l'insulina e poi il cortisolo? le fatidiche 500 Kcal?) e piu frequenti..Sears allora aveva ragione su questo aspetto o no?

Il problema del cortisolo è generato da chi non può mangiare cibi amidacei e non può aumentare la sua produzione endogena di insulina. Purtroppo con i carboidrati della frutta e della verdura deve limitarsi a mangiarne piccole uantità in maniera più continuativa.

capisco la frutta ma per la verdura penso che non ci siano limitazioni come per la frutta

Il problema del cortisolo è generato da chi non può mangiare cibi amidacei e non può aumentare la sua produzione endogena di insulina. Purtroppo con i carboidrati della frutta e della verdura deve limitarsi a mangiarne piccole uantità in maniera più continuativa.

Se si segue una dieta il il cortisolo è alto, si sta sbagliando, o si mangia troppo poco (escludendo altri stress), o si mangia troppo in singoli pasti, non si riesce a produrre l'insulina necessaria, spesso questo genera problemi intestinali e problemi allos tomaco, nonchè fame incontrollata

Personalmente quando comincio a mangiare, specialmente la sera non mi fermerei piu..vuol dire che secerno molta insulina quindi in teoria non avrei problemi in questo senso come il magrolino o sbaglio?


   
RispondiCitazione
 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1170
 

MangiaConsapevole ha scritto:
Ok ma come faccio a capire quante calorie introdurre? con la glicemia al pasto successivo? quindi si va per tentativi

riassumendo si può dire che la cosa fondamentale è tenere la glicemia costante durante tutta la giornata..quindi piccoli pasti (qui si brancola nel buio, come si fa a capire la tolleranza che abbiamo ad un pasto eccessivo per non scatenare l'insulina e poi il cortisolo? le fatidiche 500 Kcal?) e piu frequenti..Sears allora aveva ragione su questo aspetto o no?

Il problema del cortisolo è generato da chi non può mangiare cibi amidacei e non può aumentare la sua produzione endogena di insulina. Purtroppo con i carboidrati della frutta e della verdura deve limitarsi a mangiarne piccole uantità in maniera più continuativa.

capisco la frutta ma per la verdura penso che non ci siano limitazioni come per la frutta

Il problema del cortisolo è generato da chi non può mangiare cibi amidacei e non può aumentare la sua produzione endogena di insulina. Purtroppo con i carboidrati della frutta e della verdura deve limitarsi a mangiarne piccole uantità in maniera più continuativa.

Se si segue una dieta il il cortisolo è alto, si sta sbagliando, o si mangia troppo poco (escludendo altri stress), o si mangia troppo in singoli pasti, non si riesce a produrre l'insulina necessaria, spesso questo genera problemi intestinali e problemi allos tomaco, nonchè fame incontrollata

Personalmente quando comincio a mangiare, specialmente la sera non mi fermerei piu..vuol dire che secerno molta insulina quindi in teoria non avrei problemi in questo senso come il magrolino o sbaglio?
quello di tarare le calorie è ancora un mio problema,se non mi allenassi farei una colazione da 500 un pranzo da 700 e una cena da 600 il tutto intervallato da spuntini.
Ho fatto già delle prove,magari a volte scendo poco sotto gli 81 di glicemia ma sto bene.
Quando mi alleno supero facilmente le 2500 calorie e la glicemia si abbassa cmq velocemente,lì devi andare per tentativi e a sensazione.
Per esempio se faccio un pasto da 700cal post wo dopo 3 ore sento che lo stomaco è vuoto e gorgoglia dalla fame e l'intestino pure è immobile,segno che ha già assimilato tutto,mi provo la glicemia e infatti è sempre attorno agli 81.Allora faccio un pasto da 500 e in 3 ore è già andato pure quello,di solito dopo ceno con 600-700cal.La mattina ho sempre la glicemia molto bassa nonostante i molti carbo.Così faccio una colazione da 6-700 in previsione dell'allenamento poi mi alleno,frutto durante il wo, poi post wo,e via così. Se fai un calcolo vengono circa 2500-2600cal.
Un pasto da 700 cal in condizioni normali(senza sport) lo digerirei in 6 ore,e la glicemia si abbasserebbe in quel tempo lì.
Sto tentando di abbandonare il glucometro e andare a sensazione anche perchè la cosa si sta facendo dispendiosa.
Tieni conto che oltre ad allenarmi io ora in spiaggia sono tutti i giorni al mare a nuotare o a giocare a beach volley o calcetto.Ormai sono una fornace


   
RispondiCitazione
Pagina 1 / 11