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Il freddo...

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(@salvio)
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Noi esseri umani siamo essenzialmente animali semi-tropicali.

FreddoI nostri corpi, nudi e in riposo, sono fatti in modo da poter mantenere senza sforzo la temperatura interna quando il termometro segna all'incirca 30 gradi centigradi.

Ma l'organismo ha in sé vari metodi che gli consentono di affrontare temperature molto più basse; metodi tanto efficaci da aver permesso agli indigeni che vivono esposti al clima glaciale della Terra del Fuoco, vicino alla punta antartica dell'America del Sud, di sopravvivere per generazioni, pur senza alcun vestiario e con pochissimi ripari!

Quando fa freddo riusciamo a mantenerci in uno stato di benessere, in parte producendo maggior calore nei nostri centri interni di combustione e in parte conservandolo.

Le più importanti fonti di calore interno sono i muscoli i quali utilizzano per produrre calore circa il 70 per cento dell'energia tratta dagli alimenti che essi consumano.

In condizioni normali, i muscoli dell'organismo generano il calore sufficiente a far bollire ogni ora più di un litro d'acqua gelida; e quando agitiamo le braccia o pestiamo i piedi per riscaldarci, è come se gettassimo una palata di carbone nelle fornaci dei nostri muscoli per aumentare il calore prodotto.

Esperimenti hanno dimostrato che lo stesso vestiario occorrente per mantenere calda una persona in stato di riposo quanto la temperatura esterna è di 20 gradi, basterà a tenerla calda a una temperatura di 5 gradi se cammina in fretta, e perfino a 20 gradi sotto zero se si mette a correre.

Se non combattiamo il freddo tenendo volontariamente in esercizio i muscoli, questi se ne assumono l'incarico senza che noi lo vogliamo e si riscaldano mettendosi a tremare.

E' il tremito che spiega in gran parte perché tanti abbiano freddo e così pochi rimangano congelati.

Melatonina Zinco Selenio Dr. Pierpaoli la migliore formulazioneInfatti in condizioni di esposizione a temperature estremamente rigide, il forte tremito può perfino salvarci dal morire assiderati.

I muscoli, producendo più calore quando fa freddo, consumano maggiore quantità di energia tratta dagli alimenti; ma madre Natura provvede aumentando l'appetito.

In media si consumano 30 calorie in più il giorno per ogni centigrado di cui scende il termometro.

Nelle regioni fredde per compiere lo stesso determinato lavoro fisico, c'è la necessità di un maggiore numero di calorie giornaliere.

Invece di aumentare le propria produzione di calore quando fa freddo, si può raggiungere pressappoco lo stesso risultato conservando il calore che si ha.

Un metodo semplice è quello che tutti conoscono : quando si ha freddo, istintivamente ci si raggomitola, riducendo l'ampiezza della superficie attraverso la quale il calore interno viene dissipato.

Meno noti sono i mutamenti che avvengono in modo automatico nel sangue e nella pelle.

Solitamente il sangue e la pelle funzionano da impianti di raffreddamento, come l'acqua nel radiatore di un'automobile : il sangue caldo che esce dagli organi interni viene raffreddato scorrendo attraverso la pelle.

Quando si ha freddo, invece, molti capillari della pelle si restringono, riducendo il flusso sanguigno a un quinto del normale circa, con il risultato che la pelle si trasforma in un radiatore che dissipa il calore in una coperta che lo conserva.

L'efficacia di questa coperta epidermica dipende in parte dallo spessore dello strato di grasso sottostante.

In genere le persone provviste di grasso ben distribuito sopportano il freddo intenso meglio di quelle magre.

Ma non è detto che i grassi si sentano più a loro agio nelle temperature rigide.

Infatti, le terminazioni nervose che dicono al cervello "ho freddo" sono vicine alla superficie della pelle, e se tali terminazioni sono isolate, per effetto degli strati adiposi, dalle fonti interne di calore, può accadere che un individuo grasso finisca con il sentire il freddo più di uno magro.

Le pellicce isolano in modo analogo.

Molti animali conservano il calore del corpo grazie a piccoli muscoli che provocano l'erezione dei peli e quindi ispessiscono la pelliccia quando l'animale comincia ad avere freddo.

Noi uomini abbiamo ancora nella pelle gli stessi muscoli che servivano a far rizzare i peli : sono quelli che si contraggono quando abbiamo freddo all'improvviso, provocando la "pelle d'oca".

La conservazione del calore corporeo dipende, in parte, da ciò con cui il corpo o gli abiti sono in contatto.

E' per questo che il pavimento di piastrelle della stanza da bagno ci sembra più freddo del tappetino di spugna, anche se tutt'e due hanno la stessa temperatura.

Il calore sfugge più rapido dalla pelle verso un buon conduttore di calore come le mattonelle.

L'aria ferma è un cattivo conduttore di calore : molto peggiore dell'acqua.

Il corpo umano, il quale mantiene senza sforzo il proprio equilibrio termico nell'aria ferma a una temperatura di 30 gradi, nell'acqua ha bisogno di 32 gradi per raggiungere un equilibrio analogo.

Un uomo può morire di esaurimento se resta immerso per 60 minuti nell'acqua gelata e può invece resistere per molto più a lungo nell'aria alla stessa temperatura.

Calze di lana e scarponi possono mantenere caldi i piedi a temperature rigidissime, purché rimangano asciutti; ma se vi penetra l'acqua, le dita cominciano ben presto ad intorpidirsi.

La madre che imbottisce di maglie di lana il suo bambino, prima di mandarlo a giocare all'aperto quando fa freddo, dimentica che il piccolo si mette a correre e a saltare aumentando di parecchie volte la sua produzione di calore interno, e finisce ben presto con il sudare.

Se poi si mette a sedere per riposarsi, la sua produzione interna di calore diminuisce, mentre contemporaneamente, a causa dei panni umidi di sudore, le sue perdite termiche aumentano.

Ed ecco che il bambino torna a casa infreddolito fino alle ossa.

Una madre avveduta manda invece il bambino a giocare con abiti relativamente leggeri, ma con le mani e i piedi ben protetti; e gli raccomanda di venire a casa per indossare qualcosa di più pesante appena comincia a sentir freddo.

Mentre l'aria ferma è un ottimo materiale isolante, l'aria mossa porta via rapidamente il calore.

Basta un venticello per dissipare una quantità di calore interno otto volte maggiore di quella perduta nell'aria ferma.

Perciò un vestito invernale di buona lana perde circa metà del suo potere isolante quando chi l'indossa cammina a passo rapido, e questo a causa delle correnti d'aria che il moto provoca all'interno dell'abito.

L'ampio abito di pelle di foca e di tricheco degli Eschimesi è quasi l'ideale per il freddo.

Durante la caccia, quando l'Eschimese insegue la preda, l'aria gelida impedisce il surriscaldamento del corpo.

Poi quando il cacciatore riposa, l'abito gli aderisce al corpo e realizza un isolamento termico difficilmente superabile.

Quasi tutti pensano che la lana sia il tessuto ideale per la conservazione del calore.

Ma l'effetto isolante non è dovuto al tessuto in sé ma all'aria che rimane racchiusa tra le sue fibre.

E' lo spessore dello strato d'aria così racchiuso che conta.

La superiorità della lana sul cotone, dipende quindi soprattutto dalla sua elasticità.

Umida o asciutta la lana tende a riprendere più presto il suo primitivo spessore, dopo essere stata compressa, e a racchiudere più aria.

E' molto importante rimanere caldi mentre si dorme.

A tutti è capitato di addormentarsi in una stanza piacevolmente riscaldata e di svegliarsi con le membra irrigidite dal freddo.

Non è la stanza che si è raffreddata, bensì la produzione interna di calore del corpo che è diminuita, come era da attendersi.

E' bene quindi mettersi una coperta quando ci si dispone a fare un sonnellino, anche se si ritiene superflua.

Le coperte elettriche danno la sensazione di irradiare calore verso la pelle.

Ma è un'illusione.

Le coperte elettriche raggiungono di rado la temperatura della pelle : servono a ridurre la dispersione di calore del corpo, come una coperta normale.

In vantaggi principali sono invece tre : si scalda da sé e quindi non c'è bisogno di raggomitolarsi e di rabbrividire per riscaldarla all'inizio con il calore del corpo; conserva al massimo il calore con un minimo di peso; infine si regola automaticamente da sé ed evita la necessità di aggiungere o togliere una coperta dal letto se cambia la temperatura dell'ambiente.

Fino a che punto l'organismo umano può sopravvivere al freddo?

Dipende.

Un mattino d'inverno del 1951, ad esempio, una donna fu trovata in un vicolo di Chicago svenuta e quasi senza abiti; la sua temperatura era scesa a 18 gradi centigradi! Eppure i medici riuscirono a salvarle la vita.

Ancora più straordinario fu il caso avvenuto nel 1955 a una bimba di due anni, la quale riuscì a sopravvivere dopo essere stata trovata senza conoscenza, con indosso il solo pigiamino e con una temperatura interna di 16 gradi.

La sensibilità al dolore si attutisce quando la temperatura dell'organismo scende e talvolta si usava il raffreddamento interno per calmare certi dolori altrimenti insopportabili.

Con la temperatura interna dell'organismo a 24 o 27 gradi centigradi anziché i normali 37, tutte le funzioni organiche sono rallentate e il fabbisogno di ossigeno si riduce a circa un quarto di quello che occorre di solito ogni minuto.

Perciò il flusso del sangue attraverso il cuore può essere fermato senza pericolo per otto minuti o anche più, consentendo alcuni interventi chirurgici.

LE MALATTIE PROVOCATE DAL FREDDO

Se si sono affrontate all'aperto temperature estremamente rigide e si raggiunge poi un rifugio gelati fino alle ossa, con le dita della mani e dei piedi, le guance, il naso e gli orecchi divenuti insensibili, cosa occorre fare?

Non bisogna seguire il vecchio consiglio di strofinare le parti congelate con la neve o con il ghiaccio : l'applicazione immediata di calore provoca minori danni ai tessuti e rappresenta minor pericolo d'infezione o di cancrena.

E' consigliabile condurre appena possibile l'infortunato in una stanza riscaldata, dargli una bevanda calda non alcoolica e avvolgerlo poi in coperte ben riscaldate o immergerlo in un bagno di acqua tiepida (non oltre 37-38 gradi centigradi).

Come il corpo perde più calore nell'acqua fredda, così lo assorbe più rapidamente nell'acqua calda.

Occorre però evitare gli eccessi di calore : non si deve adoperare una lampada termica, né una borsa di gomma per l'acqua calda, né si devono esporre le parti congelate al calore di una stufa.

In ogni caso contattare il medico.
Le temperature rigide, soprattutto se accompagnate da venti gelidi, possono causare geloni, forme lievi o raramente gravi di congelamento e ipotermia o assideramento.

Geloni
sono lesioni della cute reversibili, compaiono se la parte esposta è umida o bagnata o c'è vento forte.

E' colpita soprattutto la cute delle dita, che si presenta bianca o giallo-grigia e può essere presente una sensazione di intorpidimento e prurito delle zone interessate, spesso non si avverte dolore, ma nei casi più gravi, le zone colpite possono gonfiarsi, arrossarsi e coprirsi di vescicole. E' opportuno consultare il proprio medico curante.

Congelamento
Nelle forme lievi: la parte colpita non duole e presenta una colorazione bianco-grigiasta.

In questo caso, basta riscaldare la parte colpita anche soltanto massaggiandola e alitandovi sopra.

Nelle forme più gravi, sono colpite le cellule dei tessuti che nei casi più gravi possono andare in contro a necrosi.

Le zone più colpite sono quelle meno irrorate e più esposte come: mani, piedi, talloni, lobi auricolari, naso, guance, mento.

Sono condizioni rare, si possono verificare nei soggetti che trascorrono la notte all'aperto o in alta montagna.

Le cause più frequenti del congelamento, sono oltre che le basse temperature, anche la presenza di vento forte e umidità relativa molto elevata.

Il rischio diventa reale di fronte ad un'improvvisa bufera di vento o di neve, con umidità ai limiti di saturazione, specie se non si indossano indumenti adatti.

Episodi gravi di congelamento possono verificarsi anche a seguito di immersioni in acque gelate.

I segni iniziali di congelamento sono spesso lievi: cute pallida, fredda, edematosa, successivamente diventa arrossata fino a divenire cianotica e dolente, con comparsa di bolle e se l'esposizione al freddo persiste si ha comparsa di piccole zone di gangrena, fino al congelamento generale che interessa tutto l'organismo.

La persona va soccorsa prontamente per evitare conseguenze più gravi dell'assideramento.

Ipotermia o assideramento
Se la temperatura corporea scende sotto i 35°C le funzioni vitali non possono più considerarsi efficienti.

L'ipotermia è una situazione pericolosa perché i sintomi compaiono progressivamente.

E' opportuno riconoscere tempestivamente i primi segnali di ipotermia: parlare a scatti, difficoltà di deambulazione, tendenza ad inciampare, confusione mentale, perdita di coordinamento degli arti, sensazione di affaticamento e di freddo, tensione muscolare e nei casi più gravi: perdita dei sensi ed infine coma.

Se si è in alta montagna, in attesa dell'arrivo dei soccorsi possono essere molto utili massaggi leggeri sulla superficie corporea e se è possibile mettere la persona a riparo dal freddo e dal vento e coprirla con indumenti caldi e coperte, somministrare abbondanti liquidi caldi, come tè e caffè allungato, brodo vegetale.

Evitare la somministrazione di bevande alcoliche.

Quando fa freddo, l'essere umano si difende dalle basse temperature coprendo il più possibile il corpo, con indumenti sufficientemente caldi e pesanti.

Inoltre, con il freddo, come abbiamo visto prima, l'organismo attiva i sistemi di termoregolazione endogeni, che in condizioni normali, mantengono pressoché costante l'equilibrio termico del corpo con l'ambiente esterno.

Quando la temperatura esterna è sufficientemente bassa da indurre una diminuzione al disotto dei 37°C della temperatura interna, si verifica una vasocostrizione cutanea (riduzione della circolazione sanguigna sulla superficie cutanea e con diminuzione della dispersione di calore all'esterno) ed accelerazione del ritmo cardiaco.

Inoltre, in condizioni di freddo intenso, l'organismo aumenta anche la produzione di calore interno (termogenesi) attraverso l'incremento dell'attività muscolare scheletrica (brividi involontari o attività fisica volontaria) e l'aumento del metabolismo.

Quindi un adeguato apporto alimentare aiuta a soddisfare le aumentate richieste metaboliche dell'organismo, orientate ad una maggiore produzione di calore.

In altri termini attraverso l'attivazione dei meccanismi di termoregolazione, si crea un equilibrio tra la quantità di calore prodotta all'interno dall'organismo e la quantità di calore assunta dall'ambiente o ceduta all'ambiente, creandosi in tal modo una situazione di benessere (o comfort) termico.

In caso dell'arrivo di un'ondata di freddo intenso è possibile mettere in atto alcuni rimedi semplici per ridurre l'esposizione a basse temperature ed evitare il rischio non solo di patologie da freddo ma anche il verificarsi di incidenti domestici, spesso mortali.

In casa

Regolare la temperatura degli ambienti interni su valori adeguati, evitando che l'aria diventi eccessivamente secca (specialmente se sono presenti persone affette da malattie respiratorie e asma), umidificandola con appositi contenitori d'acqua posti sui radiatori e aerare periodicamente gli ambienti
Evitare dispersioni di calore mantenendo chiusi i locali inutilizzati e isolare porte e finestre
Mantenersi in contatto con parenti o conoscenti anziani che vivono soli e verificare che dispongano di sufficienti riserve di alimenti e medicine
Fare attenzione a non causare incidenti domestici

Nella stagione invernale, in assenza di irraggiamento, con un abbigliamento idoneo e svolgendo un'attività sedentaria, si consigliano,per il microclima dell'abitazione, i seguenti valori ottimali:

temperatura 19 ÷ 22°C
umidità relativa 40 ÷ 50%
velocità dell'aria 0,10 ÷ 0,15 m/s

Quando fa freddo aumenta il rischio di: incendi, intossicazioni acute da monossido di carbonio, infortuni elettrici.

Per evitarli occorre:

Controllare lo stato dell'impianto di riscaldamento sia elettrico che a gas.
In caso di riscaldamento a combustione (stufe, caldaie, camini), verificare la manutenzione ed il corretto funzionamento degli apparecchi
Se in casa esiste un camino a legna, assicurarsi che la pulitura della canna fumaria sia stata effettuata correttamente ed aerare costantemente l'ambiente

Fuori casa

In caso di temperature esterne eccessivamente basse è consigliabile uscire nelle ore meno fredde della giornata, evitando le prime ore del mattino o quelle serali
Le persone molto anziane o sofferenti di malattie cardiovascolari o respiratorie devono evitare di esporsi a temperature molto rigide e coprirsi molto bene per uscite all'aperto
Segnalare ai servizi sociali eventuali situazioni di bisogno e la presenza di senza tetto

ALIMENTAZIONE

Assumere pasti e bevande caldi. Il consumo di adeguate quantità di liquidi e di cibi aiuta a soddisfare le aumentate richieste metaboliche, finalizzate alla produzione di maggiore calore interno
E' importante che l'alimentazione sia equilibrata.
Bere almeno 2 litri di liquidi al giorno,preferire bevande calde;come té e tisane, o anche semplici spremute d'arancia
Assumere pasti a base di frutta e verdura che contengono vitamine e sali minerali, molto utili per difendersi dalle insidie del freddo.
In generale sono consigliati tutti gli alimenti contenenti beta carotene ( precursore della vitamina A), in grado di stimolare le difese immunitarie e anche gli alimenti contenenti vitamina E.

Altri alimenti consigliati sono: la pasta con i legumi o la pasta con le verdure, che forniscono energia e fibre, ed il brodo caldo perché apporta liquidi e proteine digeribili.

Il latte ed il miele possono essere un ottimo rimedio contro il ferddo tranne nel caso delle persone malate di diabete.

Ricordiamoci di mangiare la carne ed il pesce, alimenti necessari per garantire il giusto apporto di proteine e indispensabili per l'organismo poiché forniscono calore ed energia.

Evitare di bere bevande alcoliche e super alcolici, perché possono causare una eccessiva dispersione del calore prodotto dal corpo e favorire l'insorgere di ipotermia.

CONSIGLI PER LE CATEGORIE A RISCHIO
Anziani
Sono più suscettibili agli effetti delle basse temperature per la diminuita risposta del sistema di termoregolazione e la ridotta percezione del freddo.

Gli anziani con deficit fisici e/o psichici (come i malati di Alzheimer) sono più a rischio, perché non sono in grado di gestire correttamente il riscaldamento domestico e di adottare comportamenti adeguati.

In caso di ondata di freddo intenso non esitare a chiedere ad altri di fare acquisti per voi o ricevere la spesa direttamente a casa, ove ciò è previsto.
E' opportuno fare preventivamente scorte alimentari ed avere una quantità sufficiente di medicinali disponibili nella propria abitazione
Se si deve uscire coprirsi bene con un abbigliamento adeguato ed evitate di compiere sforzi eccessivi
In casa mantenere la temperatura non al disotto di 19°C
Fare un'alimentazione ricca ed equilibra e bere liquidi caldi
Se i sintomi della patologia sofferta dovessero peggiorare (es. aggravamento della dispnea, aumento espettorazione, comparsa di febbre) consultare immediatamente il proprio medico curante
Se si vive soli, dare spesso notizie a parenti, amici o vicini
Per evitare incidenti, non riposare troppo vicino a fonti di calore e verificare lo stato degli impianti di riscaldamento

Malati cronici
Un episodio di grande freddo, specialmente in ambito urbano, può peggiorare condizioni di salute già precarie e, soprattutto, aggravare patologie croniche quali: malattia cardiovascolare, broncopatia cronica ostruttiva, asma bronchiale, diabete e disturbi neurologici (soprattutto se in trattamento con sostanze psicotrope).

I cardiopatici appartengono ad una delle categorie più a rischio, pertanto devono evitare di compiere sforzi eccessivi soprattutto all'aria aperta.

Le persone con insufficienza respiratoria cronica e gli asmatici devono evitare di respirare aria gelida, esporsi alle intemperie che possono scatenare crisi d'asma o broncospasmo.

Le persone con disturbi mentali, in particolare con deterioramento delle capacità cognitive sono a rischio elevato per ipotermia, perché non manifestano il disagio legato alle basse temperature e non hanno possibilità di proteggersi adeguatamente.

Occorre prestare particolare attenzione a questi malati!

Neonati e lattanti
Sono più suscettibili agli effetti delle basse temperature sia per la diminuzione della risposta del sistema di termoregolazione, sia perché i bambini molto piccoli non possono manifestare apertamente il disagio causato dal freddo.

A pochi mesi di vita la termoregolazione corporea è meno efficace ed il neonato è molto vulnerabile alle temperature molto basse e possono entrare rapidamente in situazioni di ipotermia.

Pertanto:

è consigliabile prestare attenzione alla temperatura corporea di bambini piccoli, verificando che le parti del corpo non si presentino fredde o intorpidite (mani, piedi, volto soprattutto) e, in caso di allarme meteorologico, è consigliabile non uscire di casa con neonati che abbiano meno di tre mesi di età
idratare il piccolo con regolarità

Se è indispensabile uscire occorre osservare le seguenti precauzioni:

coprire adeguatamente il bambino
Coprire il corpo con più strati di tessuti caldi e asciutti, al riparo dall'umidità, anche in condizioni ambientali che apparentemente non sembrano particolarmente rigide
Un cappellino caldo deve sempre proteggere la testa del piccolo, perché il 30% della perdita di calore avviene attraverso il capo
evitare di utilizzare il marsupio per il trasporto dei neonati: a livello delle gambe la circolazione è rallentata a causa dell'imbraco che comprime le cosce, di conseguenza la temperatura corporea può ridursi favorendo la comparsa di geloni
è preferibile trasportare il bambino in modo che possa muoversi : utilizzando la carrozzina o il passeggino così muovendosi liberamente può stimolare la circolazione sanguigna
se si parte in macchina per un lungo viaggio portare sempre a bordo indumenti di ricambio copertine, bibite calde (biberon in borsa isotermica) e almeno un pasto se il bambino è già stato svezzato

http://www.anagen.net/il-freddo.htm


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1347
 

alimenti consigliati sono: la pasta con i legumi o la pasta con le verdure

:huh::huh::huh:


La natura non fa nulla di inutile.


   
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
Topic starter  

Il link l'ho riportato non l'ho scritto io, e io voglio porre l'accento sul freddo e non sull'alimentazione con questo post.


   
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Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

Ciao, quest'anno sento meno il freddo dello scorso. Forse è una questione anche di allenamento. Ricordo che molto prima di Natale mettevo la maglia di lana. Invece quest'anno le ho messe dopo. Ho letto che la lana non è il tessuto più caldo, io condivido ma la gente un po' meno. Se indosso la felpa di cotone in inverno mi prendono per idiota.


   
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(@fedex)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 221
 

fra l altro seconod me l esposizione la freddo da piccoli è un ottimo sistema per svilupare una buona tolleranza al freddo e rinforzare le difese immunitarie, ricordo che da piccolo giocando a calcio da ottobre a marzo si giocava in pantaloncini e maglietta a maniche corte ad una temperatura che qua a milano nellle settimane più fredde scende sotto lo zero eppure in pochi si ammalavano di raffreddori o influenze varie; tale fatto mi ha sempre messo al riparo da grosse influenze anche in anni successivi in cui ho cambiato attività


   
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