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Incanutimento / Canizie

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Tropico
(@tropico)
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Registrato: 13 anni fa
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Che ne dite di condensare i vostri saperi qui su questo "problema" ?
Benchè ci sia fondamentalmente la componente genetica a predominare su questo aspetto, magari però si può rallentare o allontanare la comparsa del fenomeno.
Onestamente ho iniziato a vedere i primi capelli bianchi a 26/27 anni, proprio quando finii l'esperienza ehretista, e avevo pensato che fosse stato lo stress psico-fisico indotto da quella dieta.
Fatto sta che per un anno e mezzo non ho avuto nuovi capelli bianchi ma ora a 29 anni noto una nuova fase in cui sia i capelli laterali sia quelli vicino all'attaccatura frontale stanno diventando bianchi, ancora è poca roba e difficilmente si nota, al contrario dei peli della barba sul mento che sono diventati visibilmente bianchi se non mi rado.
Ovviamente è una cosa prettamente estetica, ma stride con l'immagine che ho di me, se da un lato sembro diversi anni più giovane dell'età che ho, dall'altro l'incanutimento sicuramente darebbe un look stagionato.
Lessi tempo addietro di integratori di crusca di riso e altre cose tipo vitamine B e rame ma onestamente credo che facciano poco.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@fedex)
Membro
Registrato: 13 anni fa
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secondo me è uno di quei fattori su cui la genetica conta tanto, l impatto sulla salute dei capelli dei vari micronutrienti (vitamine in primis) è forte, ma seconod me sull'incedere dei capeli bianche può ben poco


   
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 Muso
(@muso)
Membro
Registrato: 13 anni fa
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Secondo me il look alla Clooney dovresti valutarlo, molto cool.
In ogni caso sono quasi sicuro che sia un fatto dovuto alla genetica, nn per forza sintomo di squilibri o stress, quindi prendilo con serenità.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 7422
 

Bene, allora io sto diventando sempre più cool:D

Bisogna reagire come Cesare nel film "Asterix alle olimpiadi" :asd:

[video=youtube] http://youtu.be/AtY4wXTY7pA [/video]

Fabietto non invecchia: lui matura! I suoi capelli non si imbiancano: si illuminano! Anche Fabietto vivrà in eterno per molto tempo! :asd:

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

Credo che oltre la genetica conti molto l'ambiente in cui si vive.
Lo smog incanutisce (sbianca) i capelli.


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
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Lo smog in quanto agente ossidante?

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@fedex)
Membro
Registrato: 13 anni fa
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ba, sullo smog non saprei per la verità, conosco dei cinquantenni del paese dove vado in montagna, che hanno vissuto tutta la vita a 1200 metri, mangiando bene, smepre attivi tanto che ancora oggi fisicamente sembrano dei trentenni in forma che sono completametne bianchi da un pezzo, al contrario alcuni coetani cittadini, completametne fuori forma su tutta la linea eppure sfoggiano ancora delle chiome colorate, ovviamente al naturale per quello dico che seocnod me la genetica fa davvero moltissimo


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
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Eppure l'epigenetica dovrebbe pur contare qualcosa, ma credo che anch'essa non possa fare molto, nel senso che la calvizie o la canizie è come avere gli occhi azzurri o marroni... te li tieni e basta.
Non c'è rimedio o comportamento salutare che tenga.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
 

Fatto sta che Vittorio(Muso) dice di aver ribaltato la calvizie con una dieta ipocaloria e paleolitica, e che la stessa peggiora sotto stress e migliora quando non lo è più.

Sarà pure genetica, ma secondo mel'ambiente ha un suo peso notevole, giacchè in natura se non hai i capelli le femmine non ti calcolano nemmeno, ricordo che noi siamo una società civile dove segni che indicano la salute come una perfetta simmetria e peli e capelli hanno perso un po' del loro significato, però la dentatura resta una di quelle cose, che specialmente le donne guardano spessissimo.

IO non crederò mai che siamo nati con il destino programmato, ma che se poni soggetti con genetica diversa nello stesso contesto ambientale, agiranno in modo diverso.


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
Post: 9903
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Lo stress fa diventare i capelli bianchi

Molecole tossiche e raggi ultravioletti causano uno stress genotossico che contribuisce a far diventare i capelli bianchi. Viene infatti danneggiato il DNA delle cellule staminali contenute nei follicoli piliferi. Sono queste le conclusioni a cui sono giunti alcuni ricercatori giapponesi dell'Università di Kanazawa, che hanno condotto uno studio pubblicato sulla rivista “Cell”.
Non soltanto l'età e i fattori genetici sarebbero responsabili dell'incanutimento della chioma, ma anche l'esposizione all'inquinamento e ai raggi solari nocivi. Lo stress genotossico si verifica di norma nella vita di tutte le cellule, ma alcuni fattori ambientali e alcune abitudini possono accelerarne il processo.
La sperimentazione condotta nel Sol Levante ha dimostrato che i peli di alcuni topolini diventavano da neri a grigi dopo essere stati esposti a raggi X e raggi chemioterapici: questo avviene per una perdita accelerata di melanociti, le cellule che producono la melanina, il pigmento naturale di pelle, peli e capelli. Emi Nishimura, ricercatrice della Tokyo Medical and Dental University che ha guidato lo studio, spiega che ogni persona nasce con una certa riserva di melanociti e la erode pian piano nel corso della vita, tuttavia alcune situazioni particolari di stress possono accelerare questo processo. Danneggiando le staminali dei melanociti si può giungere rapidamente alla decolorazione di peli e capelli.
La speranza degli scienziati nipponici è di giungere, grazie alla loro ricerca, a nuove terapie per prevenire o ritardare la comparsa dei capelli bianchi.
Tuttavia le applicazioni di quest'indagine potrebbero anche essere altre e ben più importanti: è noto, infatti, che il danneggiamento del DNA dei melanociti è tra le cause del melanoma, grave tumore cutaneo. Riuscire a impedire o rallentare questo fenomeno di deterioramento cellulare potrebbe, dunque, costituire una terapia di supporto contro alcuni tumori.
La frase della saggezza popolare che imputa a stress, tensioni, forti spaventi e dispiaceri l'imbiancamento dei capelli ha una sua base scientifica: è dimostrato, infatti, che tensioni e paure fanno perdere al capello la melatonina, ormone che gli conferisce la sua colorazione naturale, oltre a rischiare di farlo sfibrare e cadere.
La nuova frontiera della scienza estetica promette ora di far diventare i capelli bianchi un ricordo del passato o una scelta di chi non vuole rinunciare al fascino di una chioma brizzolata.
Una ricerca svolta da un gruppo di studiosi inglesi e tedeschi ha sviluppato una tecnica capace di ripristinare il colore originale anche nei capelli già bianchi. Lo studio è ancora in fase sperimentale, ma promette di essere un ottimo punto di partenza, stante i primi buoni risultati dei test condotti in laboratorio, per futuri sviluppi delle biotecnologie estetiche.
Partendo dalla considerazione che la canizie si verifica non solo col passare dell'età, ma anche in seguito a stress acuti e a malattie del cuoio capelluto, i ricercatori delle Università di Manchester e Lubecca hanno cercato di invertire il processo di imbiancamento sintetizzando in laboratorio il peptide K(D)PT, molecola con le stesse caratteristiche e funzionalità dell'ormone MSH, che stimola normalmente la produzione di melanina, il pigmento che dà colore ai capelli.
L'esperimento scientifico si è svolto su capelli prelevati da un campione di donne tra i 45 e i 65 anni, nelle quali era stata in precedenza provocata artificialmente un'infiammazione della cute, tale da poter riprodurre verosimilmente le due più comuni patologie dermatologiche. Questo è stato fatto perché la canizie non senile si manifesta spesso in chi ha dovuto combattere malattie della pelle come l'alopecia areata e telogen effluvium, che recano con sé le nefaste conseguenze estetiche di un indebolimento dei capelli, della loro decolorazione e caduta.
Ebbene i capelli di questo gruppo di donne, trattati col peptide K(D)PT, hanno riacquistato completamente la loro colorazione originaria.
È ancora troppo presto per dimostrarsi entusiasti della scoperta, visto che essa non è stata ancora sperimentata direttamente sull'uomo, tuttavia il risultato raggiunto dalla scienziati britannici e germanici costituisce una promettente base per futuri sviluppi della ricerca in questo campo.
Coloro che, soprattutto giovani e bambini, si ritrovano precocemente una chioma bianca a causa di malattie, possono ora sperare di poter riacquistare il naturale colore dei loro capelli.
«Il K(D)PT merita di essere studiato a fondo come un nuovo agente anti-canizie», ha dichiarato il dottor Ralf Paus, a capo della ricerca, «in particolare nei trattamenti dell'imbiancamento dei capelli post-infiammatorio che spesso si verifica durante la fase di guarigione dall'alopecia areata».
Sebbene in molti ritengano affascinante una chioma sale e pepe, specialmente per gli uomini, in Europa e in America questa opinione è decisamente minoritaria: circa il 66% delle americane si tinge i capelli e lo stesso fa il 75% della popolazione italiana over 40, senza particolari differenze tra uomini e donne.
Uno studio scientifico, condotto dal biologo Gerald Weissmann per conto della Federation of American Societies for Experimental Biology (FASEB), ha ricercato le cause dell'inbiancamento dei capelli col trascorrere dell'età.
I risultati raggiunti indicano nei radicali liberi i principali responsabili dell'ingrigimento dei capelli e, poi, del loro diventare bianchi: in particolare è il perossido di idrogeno, componente principale dell'acqua ossigenata e prodotto naturalmente dal nostro corpo, a decolorare le nostre chiome negli anni accumulandosi nel cuoio capelluto e nei capelli.
Per Weissman, che ha pubblicato la sua ricerca sulla rivista ufficiale della FASEB di cui è il direttore, è ora possibile ricercare una soluzione contro la canizie a livello biochimico e molecolare e cercare di invertire il processo di invecchiamento.
Il cuoio capelluto è la zona, individuata dallo studio, dove maggiormente si accumulano i radicali liberi nel tempo: questo avviene a causa di ciò che mangiamo e del continuo processo di lavatura e asciugatura dei follicoli piliferi, tutti fattori che possono impoverire il capello del suo colorante naturale, la melanina.
Un altro motivo che porta prima e più facilmente ad avere capelli bianchi è la carenza di antiossidanti, in primo luogo dell'enzima catalasi: tale molecola, infatti, è stata riscontrata in quantità ridotte in chi soffre di vitiligine, malattia dermatologica che causa la depigmentazione della pelle.
Per il tricologo Giovanni Sportelli la decolorazione dei capelli può essere dovuta sia alla carenza della catalasi che allo stress ossidativo alimentare e non: bisogna precisare, tuttavia, che alcune persone hanno una configurazione genetica che fa loro produrre meno enzimi antiossidanti. Il dott.Weissman spiega che tutte le cellule che compongono la nostra chioma producono una minuscola quantità di perossido di idrogeno, che però aumenta quando invecchiamo.
I capelli vengono scoloriti dunque da noi stessi e dall'interno, diventando prima grigi e poi bianchi: per contrastare l'imbiancamento delle nostre chiome una squadra di dodici studiosi, provenienti da atenei tedeschi e britannici, ha svolto una sperimentazione clinica sui follicoli piliferi di vari uomini e donne con diverse molecole chimiche, osservando poi il loro effetto sui capelli.
Dalle analisi svolte si è individuato nell'antiossidante L-metionina, un amminoacido essenziale, un potenziale alleato contro la depigmentazione dei capelli.
Questa sostanza è naturalmente contenuta nei cereali e nella soia e potrebbe spiegare perchè gli orientali, che consumano ingenti quantità di questi cibi, conservano più a lungo il colore naturale delle loro chiome.
Gli studiosi sono cauti, però, sull'utilizzo estetico della L-metionina, non essendo ancora provata al 100% la sua efficacia e sicurezza.
La scoperta del peptide artificiale K(D)PT da parte delle università di Manchester e Lubecca apre, inoltre, speranze per recuperare il colore dei capelli di quando si era più giovani: anche qui, tuttavia, bisogna attendere altre conferme scientifiche e cliniche prima di dichiarare sconfitti per sempre i capelli bianchi.
Fonte

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
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Sulla luce solare però bisogna dire che favorirebbe la loro crescita in quanto fattore che proteggerebbe l'esposizione.
Cioè il corpo fa sto ragionamento: se tieni sempre il cappello sulla testa alla fine che ti servono i capelli?
Quindi li fa cadere o non li fa crescere. O sbaglio?


   
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