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la medicina ortomolecolare

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(@rosenz)
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Se vivessimo in condizioni ed in ambienti ideali la supplementazione con sostanze nutrizionali non avrebbe alcun senso.

Temo che non per tutti sia così e quindi riporto di seguito un sunto di un documento redatto da un associazione Svizzera per la diffusione della medicina ortomolecolare....a dire il vero non so se attualmente tale associazione sia ancora attiva, avevo sentito qualche tempo fa notizie contrastanti in merito.
Del resto una associazione con lo scopo di promuovere una medicina che possa prevenire e curare malattie con l'utilizzo di sostanze nutrizionali....in Svizzera, beh....potrebbe avere il suo destino già segnato in partenza.

Al di là di questo ciò che mi preme è cercare di informare in modo completo sulla "filosofia" che sta alla base della medicina ortomelocolare in quanto il tenore dell'informazione corrente sull'argomento è piuttosto basso.

A tal proposito e sempre per restare nella mia vicina Svizzera indico un link di una trasmissione andata in onda qualche mese fa sulla RTSI
http://www3.rsi.ch/pattichiari/node/1057
nella quale un noto nutrizionista in collaborazione con gli ideatori della trasmissione (il cui titolo già parla da solo) demolisce la validità delle integrazioni nutrizionali dando informazioni faziose o comunque decisamente incomplete e parziali. In pratica prende come esempio la feccia della feccia dei prodotti presenti sul mercato per trarre conclusioni catastrofiche sull'uso di integratori nutrizionali.

Comunque questo è il documento, senza l'intenzione di convincere alcuno, ma semplicemente di dare, spero, una completa e corretta informazione.
Poi come sempre ad ognuno trarre le sue conclusioni.

Saluti.

Sommario:
LA SALUTE POSSIBILE
L’INTEGRAZIONE FA BENE O FA MALE?
QUALI SONO I PRINCIPI CHE RENDONO VALIDO E TOTALMENTE BENEFICO UN PRODOTTO?

MENS SANA IN CORPORE SANO
COSA SIGNIFICA MEDICINA ORTOMOLECOLARE?
LE SOSTANZE NUTRIZIONALI - GLI STRUMENTI DELLA MEDICINA
ORTOMOLECOLARE.
COME AGISCONO LE SOSTANZE NUTRIZIONALI NELLA PREVENZIONE E NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE?
PERCHÉ PREFERIRE LE SOSTANZE NUTRIZIONALI AI MEDICINALI CLASSICI.

IL NOSTRO ‘RICCO’ CIBO POVERO
LE DIVERSE ESIGENZE NUTRIZIONALI, OVVERO L’INDIVIDUALITÀ BIOCHIMICA.
GLI ESAMI ORTOMOLECOLARI DI LABORATORIO - UN PAZIENTE PUÒ ESSERE MALATO PUR PRESENTANDO DEI VALORI NORMALI NEGLI ESAMI DI LABORATORIO STANDARD.
LA DIFFERENZA FRA LA PREVENZIONE CONVENZIONALE E QUELLA
ORTOMOLECOLARE.
I VANTAGGI OFFERTI DAGLI INTEGRATORI ORTOMOLECOLARI.

LO STRESS
NON BISOGNA COMBATTERE I SINTOMI.
ALIMENTI CONTRO LO STRESS.
COMPRENDERE LO STRESS.

LA SALUTE POSSIBILE
Il benessere economico raggiunto non ci ha preservato da dure conseguenze sul nostro equilibrio psico-fisico. Oggi ci troviamo a dover affrontare problemi molto gravosi che riguardano l’ambiente e l’impostazione generale di questa nostra società basata quasi esclusivamente sul consumismo.
L’ambiente è altamente inquinato: sostanze tossiche chimiche ed elettromagnetiche sono presenti nell’aria, nelle acque e nella terra. I prodotti ‘naturali’ sono quindi contaminati e hanno perso – perché distrutti dalle sostanze tossiche - buona parte di quegli elementi nutrizionali una volta sinergicamente presenti.
La tendenza generale della nostra società ha sempre più acquisito un assetto competitivo che ci ‘obbliga’ a una costante aggressività interiore, necessaria per raggiungere (o almeno così ci viene fatto credere) il tanto desiderato successo personale, dunque economico.
Siamo generalmente indeboliti, a livello fisico perché l’alimentazione, quand’anche ‘naturale’, non può più essere completa e supplire alle esigenze nutrizionali del nostro organismo; e a livello psicologico per la tensione interiore necessaria a fronteggiare - da un lato il lento indebolimento organico che tutti noi stiamo sperimentando, e da un altro la pressione a cui siamo sottoposti per soddisfare le esigenze di un meccanismo consumistico.
Una soluzione ‘dolce’ e, spesso, risolutiva (come è ben documentata dalla scienza della micronutrizione) è rappresentata dalla Medicina Ortomolecolare. Questa si basa sulla necessità di integrare gli elementi nutrizionali (vitamine, minerali, acidi grassi e proteine), oggi decisamente insufficienti, in modo da dare all’organismo il ‘carburante’ ideale per il suo funzionamento ottimale.

IN FORMA CON LA MICRONUTRIZIONE
Oggi l’integrazione sta acquistando sempre maggiore popolarità, secondo le statistiche, negli ultimi 5 anni in Europa, c’è stato un aumento delle vendite di integratori alimentari del 50%. Ciò è dovuto alla maggiore sensibilità dei cittadini verso l’automedicazione. Ormai la cieca fiducia nella sanità vacilla e un numero crescente di persone si informa accuratamente prima di decidere a chi rivolgersi per ritrovare la salute. Proprio in questo contesto di individui interessati a recuperare il proprio benessere si inserisce la micronutrizione.
Una giusta integrazione con sostanze nutrizionali di vera qualità è in grado di rimetterci in forma e supplire alle sempre più presenti sub-carenze. Queste solitamente si manifestano con sintomi molto generici come stanchezza, mal di testa, bisogno continuo di mangiucchiare, sbalzi d’umore, insonnia…, e non
sono riscontrabili con i normali esami del sangue, ma da altri test, come il mineralogramma.

Il nostro cibo non è più così ricco di sostanze nutrizionali. L’inquinamento nell’aria, nelle acque e nella terra ha inequivocabilmente contaminato i prodotti e, anche attraverso la lavorazione industriale, la buona parte degli elementi nutrizionali, viene distrutta. Il nostro organismo riceve quindi meno vitamine e minerali delle sue normali necessità.
A ciò si aggiunge anche l’aumentato fabbisogno organico, causato dallo stress cui siamo sottoposti.
Siamo dunque carenti di sostanze nutrizionali, per questo la supplementazione con sostanze nutrizionali trova sempre più consenso.
La scienza ha ormai da tempo appurato che l’integrazione attraverso le sostanze nutrizionali è preventiva e terapeutica.
Tuttavia, approfondendo sempre di più l’argomento, si è evidenziato che non tutto ciò che viene offerto sul mercato è valido, infatti, in alcuni casi, può persino rivelarsi dannoso.

L’INTEGRAZIONE FA BENE O FA MALE?
La risposta bisogna andarsela a cercare con tenacia e senso critico perché, per i forti interessi economici delle grosse aziende farmaceutiche, i risultati ottenuti dalla scienza sono sovrastati dalla pubblicità che promuove tutto, purché si paghi.

QUALI SONO I PRINCIPI CHE RENDONO VALIDO E TOTALMENTE BENEFICO UN PRODOTTO?
Ci sono alcune vitamine che, se di sintesi, presentano una catena chimica diversa da quelle naturali. Se si introducono vitamine dalla struttura chimica differente, l’organismo non le riconosce come ‘amiche’. Invece per le vitamine naturali si è riscontrata una capacità di assimilazione del 50% superiore a quella in risposta a prodotti di sintesi (come normalmente sul mercato!).
Un altro punto sui cui bisogna fare attenzione è l’abitudine di aggiungere eccipienti, per dare gusto e colore. Queste sostanze non sono mai state dichiarate benefiche per l’organismo!
L’ultimo fattore importante è che le sostanze nutrizionali, per essere veramente efficaci e positive, necessitano di essere presenti in quantitativi adeguati e soprattutto sinergici tra loro.
L’assunzione di prodotti il cui equilibrio fra gli elementi non è stato giustamente calibrato produce, nel tempo, degli squilibri metabolici dannosi all’organismo.
L’individuo che tiene alla propria salute dovrà vedere di acquistare dei prodotti che gli offrano tali garanzie.

MENS SANA IN CORPORE SANO
Così suonava una vecchio detto latino che esprimeva una saggezza profonda e, al tempo stesso, una estrema semplicità. Ma come è possibile oggi mantenerci sani e fronteggiare il pesante disagio costituito dall’ambiente inquinato e dai nostri tempi troppo stressati?
Nella vicina Svizzera, per l’esattezza a Rapperswil, sul lago di Zurigo ha operato un’attività di divulgazione il dottor Lothar Burgerstein che, nei lontani anni ’60, dopo un gravissimo incidente automobilistico dove quasi perse la vita, fu invitato ad affidarsi alla terapia della Medicina Ortomolecolare da un amico: il due volte premio Nobel Linus Pauling. Questo ricercatore, divenuto famoso per i suoi studi sulle vitamine, coniò il termine ‘ortomolecolare’, intendendo con questa una
terapia in cui si utilizzava l’integrazione di forti dosi di sostanze nutrizionali. Il dottor Burgerstein si riprese e, nonostante l’età di 70 anni, visse per altri vent’anni con una vivacità, che precedentemente sembrava essersi affievolita nel tempo.
Comprendendo sulla propria pelle l’enorme significato di una giusta integrazione nutrizionale va a trovare Pauling per approfondire questa tematica e, attraverso di lui, conosce altri bei nomi di questa nuova terapia: il dottor Carl Pfeiffer, il professor Roger William e il dottor Hans Selye, il ricercatore austriaco, naturalizzato in Canada, che divenne famoso per i suoi studi sullo stress e le ripercussioni
sul sistema immunitario.
Ritornato in Svizzera si dedica indefessamente alla diffusione dell’ortomolecolare e, verso la fine degli anni ’80 crea un organo per la ricerca: La Fondazione per lo Sviluppo Internazionale della Medicina Ortomolecolare. Negli ultimi anni, grazie alla più stretta collaborazione con alcuni nutrizionisti americani, si sono approfondite le ricerche in questo ambito che, oggi, si preferisce definire con un termine più semplice: ‘Micronutrizione’.

Fonte: Fondazione per lo Sviluppo della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil in Svizzera.

fine prima parte.......continua......


   
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(@rosenz)
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....seconda parte......

COSA SIGNIFICA MEDICINA ORTOMOLECOLARE?
La medicina ortomolecolare è da intendersi come disciplina integrativa alla medicina accademica e a quella complementare. Si basa infatti su delle premesse scientifiche derivanti dalla medicina e dalla biochimica. Medicina ortomolecolare significa preservare la salute e curare le malattie modificando la concentrazione delle sostanze essenziali per la salute, che generalmente sono presenti nel corpo umano.
Ogni organismo ha un fabbisogno individuale soggettivo di sostanze nutritive essenziali. Questo fabbisogno deve essere coperto affinché l’individuo possa mantenere la salute o recuperare da una malattia. Quando il suddetto fabbisogno di sostanze essenziali non viene totalmente garantito dall’alimentazione si verificano fenomeni di carenza. Ogni carenza di oligoelementi, sostanze minerali, vitamine, acidi grassi essenziali e aminoacidi, prima o poi, conduce all’insorgere di vere e proprie patologie.
Alla base della medicina ortomolecolare c’è sempre la ricerca delle cause che hanno portato all’insorgere della malattia, e un’analisi globale della situazione metabolica individuale della persona presa in esame.
È molto raro che sia soltanto ‘una’ la causa che sviluppa l’intero quadro clinico. Bisogna dunque essere in grado di prendere in considerazione non solo le influenze biochimiche derivanti dal tipo di alimentazione e dalle sostanze nutrizionali così introdotte, ma anche le interazioni che si sviluppano nel soggetto dal contatto con l’ambiente. Determinanti sono infatti le situazioni di stress fisico e psichico, l’ambiente familiare e di lavoro, le abitudini di vita e le predisposizioni genetiche.

LE SOSTANZE NUTRIZIONALI - GLI STRUMENTI DELLA MEDICINA ORTOMOLECOLARE
Alle sostanze nutrizionali appartengono le vitamine, le sostanze minerali, gli oligoelementi, gli aminoacidi e gli acidi grassi essenziali. Essi sono assolutamente necessari alla conservazione della vita e della salute. Il corpo li ricava dagli alimenti o dai supplementi nutrizionali poiché non è in grado di produrli da solo. Attualmente sono 45 le sostanze nutrizionali considerate essenziali. Di alcune sostanze l’organismo ne necessita solo una quantità minima, tra queste alcune vitamine e gli oligoelementi, che vengono indicati come micro-sostanze nutrizionali.

COME AGISCONO LE SOSTANZE NUTRIZIONALI NELLA PREVENZIONE E NEL TRATTAMENTO DELLE MALATTIE?
Una sostanza nutrizionale può curare una malattia in corso, o prevenirne una futura, grazie anche alla stimolazione del metabolismo cellulare che permette ai tessuti di mantenersi sani. Chi, per esempio, in età adulta inizia in tempo ad assumere una giusta quantità di calcio, prendendo - come supplemento ad una sana e bilanciata alimentazione - un’aggiunta di sostanze nutrizionali contenenti calcio,
magnesio e vitamina D, stimola nel suo organismo uno scambio ottimale di minerali nelle ossa. Ciò contribuisce a mantenere la struttura ossea coesiva e resistente, e a diminuire il rischio di osteoporosi e di fragilità. Lo stesso accade con l’assunzione di vitamina B6 che, presa come supplemento, migliora le funzioni delle cellule immunitarie, migliorando a loro volta la resistenza alle infezioni.

PERCHÉ PREFERIRE LE SOSTANZE NUTRIZIONALI ORTOMOLECOLARI AI MEDICINALI CLASSICI.
Il professor R.J. Williams, un chimico americano che scoprì due vitamine (l’Acido Pantotenico e l’Acido Folico), fu uno dei «padri» fondatori della medicina ortomolecolare. Egli introdusse una severa differenziazione dei medicinali in due tipi: al primo appartengono quei medicinali che sono estranei all’organismo e che non si possono trovare nell’alimentazione naturale che, tuttavia (spesso attraverso gli esperimenti condotti secondo il principio della casualità, quindi attraverso tentativi) si
sono rivelati abbastanza validi nel trattamento delle malattie. Questi vengono definiti «medicamento estraneo all’organismo». L’Aspirina, la penicillina e i tranquillanti appartengono a questi tipi di medicinali. Al secondo tipo appartengono le sostanze nutrizionali che sono presenti nel nostro corpo e che possono essere reperiti dall’alimentazione. Vengono definiti «medicamento proprio dell’organismo» . Sostanze nutrizionali come le vitamine e i minerali, appartengono a questo gruppo.

DALL’ORTOMOLECOLARE ALLA MICRONUTRIZIONE
Nel 1968 il chimico americano Linus Pauling, Nobel nel 1954 per la chimica (ricerche sulla natura delle catene chimiche), e per la pace nel 1962 (un trattato per il bando degli esperimenti nucleari No More War!), - l’unico ad aver mai conseguito due premi Nobel non in partecipazione con altri ricercatori! -, coniò il termine ‘psichiatria ortomolecolare’ riferendosi alle precedenti ricerche di due psichiatri canadesi: Abram Hoffer e Humphrey Osmond. Questi due scienziati dal 1952 avevano cominciato a usare megadosi di vitamine, in particolare quelle del gruppo B, per la cura dei disturbi psichiatrici.
Pauling estese questa applicazione terapeutica anche ai disordini non di natura psichiatrica. Ortomolecolare significa la giuste molecola, la giusta dose.
La medicina ortomolecolare iniziata da Pauling asserisce che la terapia migliore è quella di fornire all’organismo la quantità esatta di elementi nutrizionali.
Carl C. Pfeiffer, un altro ricercatore americano che approfondì l’utilizzo di megadosi di vitamine nella terapia dei disturbi psichiatrici, così definisce la medicina ortomolecolare nel suo The Golden Pamphlet:
“Con medicina ortomolecolare si vuole significare il capace utilizzo, al momento giusto, della giusta molecola, o nutriente essenziale. Il pensiero fondamentale della medicina orto molecolare afferma infatti che il trattamento di una malattia, con degli effetti a lunga scadenza sulla salute, lo si ottiene attraverso la modificazione della concentrazione di precise molecole già presenti nell’organismo. Ciò può avvenire attraverso la corretta alimentazione (quindi tralasciando tutto ciò che è nocivo all’organismo), e attraverso l’assunzione di vitamine, minerali, oligoelementi, aminoacidi e acidi grassi essenziali.”
In modo particolare Pauling cercò di dimostrare l’efficacia di una corretta assunzione di megadosi di vitamine nella prevenzione e nella terapia. I suoi studi lo portarono ad approfondire gli effetti antiradicali dell’acido ascorbico (la vitamina C) e delle vitamine liposolubili A ed E nella stimolazione del sistema immunitario. Pauling stesso assumeva 18 g di vitamina C al giorno, attribuendo a questo altissimo dosaggio la sua lunga vita - nonostante un tumore non operabile alla prostata -, morì alla veneranda età di 93 anni!
Nonostante gli acclamati successi, la medicina accademica non fu mai completamente convinta. Non essendo questa disponibile alla ricerca ufficiale, non fu dunque possibile convalidare in pieno le affermazioni derivanti dalle ricerche svolte dai sostenitori della medicina ortomolecolare.
Verso gli anni ’80 Carl C. Pfeiffer asserì che un giorno la medicina accademica avrebbe confermato i postulati dell’ortomolecolare e li avrebbe poi portati avanti come propri. E infatti così è stato. Dopo che le ricerche accademiche sulla nutrizione sono proseguite - perché la scienza, comunque, con le sue interminabili indagini va avanti -, si è arrivati a constatare la validità delle intuizioni espresse dall’ortomolecolare.
Oggi, si preferisce così parlare di micronutrizione e non più di ortomolecolare, perché la micronutrizione rappresenta la voce della medicina ufficiale.
L’ortomolecolare, nonostante la validità dei suoi postulati, ha un vissuto controverso, dovuto anche al fatto che non sempre le sue idee sono state portate avanti con la dovuta correttezza.
Oggi che la medicina può vantare delle più moderne e affidabili ricerche in proposito, si preannuncia per la micronutrizione una maggiore possibilità di divulgazione e di accettazione.

IL NOSTRO ‘RICCO’ CIBO POVERO
Il nostro cibo non è più così ricco di elementi nutrizionali. Nel numero di gennaio 1998 Alternative Therapies, vol.1, n.1, Virginia Worthington illustra ampiamente come la qualità del terreno si riflette sulle coltivazioni. Per esempio, già da tempo è risaputo che terreni poveri di iodio hanno come conseguenza una più facile disposizione a delle disfunzioni della tiroide e la conseguente formazione
del gozzo.
L’autrice, riferendosi alle ricerche scientifiche effettuate, sottolinea come i terreni vengano realmente impoveriti di sostanze nutrizionali solitamente presenti e squilibrati nei loro naturali processi, attraverso l’utilizzo di pesticidi e fertilizzanti. I diserbanti alterano la qualità nutrizionale delle colture.
La terra, le acque, l’aria e l’atmosfera sono decisamente cariche di elementi nocivi (Vedi atti del convegno internazionale “Ambiente e salute” tenutosi a Milano il 24 e il 25 maggio 1997 da Evergreen Scuola della Salute).
La costante assimilazione dell’organismo di queste sostanze tossiche porta a un accumulo che si manifesta poi in immancabili patologie. Tuttavia questa indiscutibile situazione non viene effettivamente riconosciuta dall’interessato perché la strisciante intossicazione, che avviene nell’organismo umano, è lenta e spesso occulta. Gli effetti, infatti, non sono immediatamente rimandabili alle cause che li hanno generati. Un avvelenamento acuto, per esempio, si può riscontrare nel giro di poco tempo. Un avvelenamento da materie tossiche nell’ambiente si manifesta, invece, nel giro di mesi, anni, a volte decenni.
I metalli tossici accumulati nel corpo - come piombo, cadmio, mercurio, platino, nickel, alluminio, ecc. - non sono ‘solo’ la causa di una lenta intossicazione, ma al contempo distruggono gli elementi nutrizionali essenziali e stimolano una ulteriore produzione di radicali liberi nocivi.
Un punto negativo da non sottovalutare, è determinato dal fatto che i metalli tossici presenti nell’organismo impiegano dai 13 ai 38 anni per essere effettivamente eliminati. Il solo esame del sangue non rivela la presenza di questi elementi in quanto, dopo poche ore dall’assimilazione, questi metalli pesanti vengono trasferiti dal sangue ai tessuti molli. Un esame condotto su 50 poliziotti urbani svizzeri. Ai poliziotti venne fatto un primo esame del sangue subito dopo il loro servizio nel traffico cittadino e un secondo dopo otto ore. Nel secondo test non c’era più traccia di metalli tossici nel sangue!
Oltre alle sostanze tossiche presenti nell’ambiente inquinato, si stanno ora appurando gli effetti deleteri delle onde elettromagnetiche (apparecchi elettrici, telefonini, ecc.). Questi, disturbando i campi magnetici degli organismi viventi, sono fonte preoccupante di scompensi organici. Da studi svolti nei laboratori di ricerca si è evidenziato come, per esempio, le cellule del sistema immunitario vengano decisamente modificate dalle radiazioni elettromagnetiche (Prof. Settimo
Grimaldi del CNR di Roma).
Come se tutto ciò non bastasse, il nostro cibo, che dovrebbe poterci garantire l’apporto di sostanze nutrizionali, viene ulteriormente impoverito attraverso la lavorazione industriale.
Il dott. Roberto Bazzanella, specialista in Ematologia Clinica e di Laboratorio di Milano, in un suo articolo su Vitamine, carenze ed integrazione, apparso sulla rivista del settore L’Integratore Nutrizionale, n.2 1999, CEC edizioni di Milano, così scrive: “I diversi trattamenti cui sono sottoposti i cibi, per la cottura e la conservazione, possono ridurre il contenuto vitaminico degli alimenti. Durante le normali operazioni di cottura in acqua delle verdure fresche, si può andare incontro a perdite vitaminiche fino al 60/70%. (…) I processi tecnologici ed industriali cui vengono sottoposti gli alimenti, per assicurarne la conservazione ed evitarne la contaminazione
batterica, influiscono negativamente sul contenuto vitaminico degli stessi. I trattamenti ad alte temperature sono responsabili di perdite vitaminiche importanti: i vegetali, per esempio, quando vengono ‘sbiancati’ (un processo tecnologico utilizzato per diminuire la carica batterica degli alimenti e per ‘fissare’ il colore degli stessi) possono perdere il 15/60% del contenuto di vitamina C, il 5/30% di B1 e il 10/40% di B2. La sterilizzazione ad alte temperature e la pastorizzazione del latte possono indurre perdite di vitamina C fino al 20%, mentre non si hanno perdite significative di vitamine A e D. I processi di disidratazione, se non condotti con opportuni accorgimenti durante le fasi preliminari, possono essere responsabili del
depauperamento vitaminico degli alimenti. Il surgelamento e la conservazione dei cibi a –18°C, al contrario, non comportano perdite eccessive di vitamine, tuttavia la temperatura sembra essere un fattore limitante, poiché il semplice aumento di pochi gradi centigradi, ad esempio la conservazione a –9°C, provoca in poche settimane la perdita fino al 50% delle vitamine ossidabili.”
È dunque chiaro che il nostro cibo non è più così ricco di sostanze nutrizionali e gli alimenti che noi ingeriamo non sono più in grado di arricchire il nostro sangue e mantenere in uno stato di benessere il nostro intero organismo.
La condizione di globale inquinamento ambientale e la povertà del cibo di cui oggi disponiamo porta l’organismo a necessitare di maggiori elementi nutrizionali per poter riuscire a far fronte al peso di questo aumentato stress fisiologico. Se ciò non avviene si instaurano, subdolamente e nel tempo, le carenze nutrizionali.

fine seconda parte.....continua.....

Fonte: Fondazione per lo Sviluppo della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil in Svizzera..


   
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(@rosenz)
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terza e ultima parte.....spero....

LE DIVERSE ESIGENZE NUTRIZIONALI, OVVERO L’INDIVIDUALITÀ BIOCHIMICA.
Il professor R.J. Williams ha sviluppato il concetto della "individualità biochimica", un principio basilare della medicina ortomolecolare. Lo descrive come segue:
"Ogni individuo dispone di un proprio regime di sostanze nutrizionali. Sebbene l’elenco delle sostanze nutrizionali necessarie sia uguale per tutti, le singole quantità di cui abbiamo bisogno non devono essere obbligatoriamente le stesse per ogni individuo".
Detto più semplicemente significa che ogni persona ha un proprio e soggettivo fabbisogno di sostanze nutrizionali. A causa delle nostre predisposizioni genetiche, la biochimica del nostro organismo funziona in ognuno di noi in modi diversi. Il fabbisogno di sostanze nutrizionali delle nostre cellule è individuale e differente da persona a persona: ciò che può bastare a uno, può essere insufficiente a un
altro. Molto dipende dal tipo di costituzione che ci ritroviamo e dal genere di vita che conduciamo. L’individualità biochimica spiega perché gli individui reagiscono diversamente ai fattori nutrizionali. In alcune persone il consumo di sale, per esempio, provoca l’ipertensione, mentre in altri non provoca alcun effetto indesiderato. Troppo zucchero raffinato e grassi conducono in molti casi al diabete, tuttavia, ciò non sempre accade. Alcuni individui a causa della loro predisposizione genetica sono più soggetti a ipertensione o al diabete.

GLI ESAMI ORTOMOLECOLARI DI LABORATORIO - UN PAZIENTE PUÒ ESSERE MALATO PUR PRESENTANDO DEI VALORI NORMALI NEGLI ESAMI DI LABORATORIO STANDARD
Gli esami di laboratorio standard rivelano troppo tardi, e a volte mai, le diversità metaboliche avvenute.
Perciò gli esami ortomolecolari di laboratorio rappresentano un grosso passo in avanti e un notevole ampliamento delle possibilità diagnostiche del medico. Le differenze metaboliche, gli stati di carenza e le situazioni di disturbo, spesso possono venire riconosciute ancora prima della loro effettiva manifestazione in una malattia. Si può dunque affermare che le analisi ortomolecolari sono utili al medico non solo per una mirata terapia individuale ma anche come efficiente strumento di precoce prevenzione.

LA DIFFERENZA FRA LA PREVENZIONE CONVENZIONALE E QUELLA ORTOMOLECOLARE.
Prevenzione convenzionale: Diagnosi precoce di una malattia, vaccinazioni, protezione contro gli incidenti, difesa da tossicodipendenze.
Prevenzione ortomolecolare: Mantenimento della salute e dell’equilibrio del metabolismo. Insieme ai consigli dietetici, la somministrazione mirata di sostanze nutrizionali ortomolecolari può ridurre notevolmente il rischio di future malattie.

I VANTAGGI OFFERTI DAGLI INTEGRATORI ORTOMOLECOLARI
Per lo sviluppo dei prodotti ortomolecolari si preferisce scegliere quelle sostanze necessarie alla salute che generalmente sono presenti nel nostro organismo e nei cibi sani. Nella preparazione delle sostanze nutrizionali ortomolecolari si cerca di evitare, dove ciò è fattibile, l’utilizzo di elementi estranei all’organismo. Inoltre non bisogna dimenticare che in un prodotto di sostanze nutrizionali i vari elementi devono essere presenti in un rapporto equilibrato e sinergico tra loro, così da corrispondere
alle necessità fisiologiche dell’organismo. Per es. calcio e magnesio dovrebbero essere in un rapporto di ca. 2-3:1; oppure lo zinco e il rame in un rapporto di almeno 5-6:1. Prodotti squilibrati assunti per lungo tempo possono sbilanciare il metabolismo o portare a un diminuito assorbimento di altre sostanze nutrizionali. I prodotti ortomolecolari rispettano, in generale, queste relazioni fra gli elementi».

LO STRESS
Avere, al momento, molto da fare non è considerato stress, ma essere senza lavoro è, al contrario, un vero e proprio stress. Stress è quella situazione che ci mette sotto tensione e a cui non possiamo sfuggire, o per cui non riusciamo a trovare nessuna via d’uscita. Questo essere sotto tensione non è causa di disturbo ‘solo’ per il nostro equilibrio psichico, ma anche per il nostro equilibrio fisico. Questa tensione si rivela in sottili cambiamenti chimici che avvengono nel nostro organismo. Gli psico-neuroimmunologhi hanno evidenziato che ogni pensiero del nostro cervello determina delle vere e proprie trasformazioni chimiche nel nostro corpo. Lo stesso succede con lo stress.
Lo stress si verifica innanzitutto nella nostra psiche. È una situazione che disturba enormemente il nostro equilibrio, le reazioni a questo disagio possono essere:
tensione muscolare, pressione alta, frequenza cardiaca accelerata, aumento dell’ormone dello stress: l’adrenalina l’indebolimento del sistema immunitario
allergie di varia natura, Herpes (la febbre sulle labbra o nel naso) disturbi digestivi vari nervosismo e difficoltà a concentrarsi e depressione. Questi disturbi hanno la tendenza a diventare cronici e la loro origine non sta tanto in un funzionamento ‘difettoso’ dell’organismo, bensì in una situazione di tensione.
Qualsiasi situazione in grado di arrecare tensione per il fatto che non si vedono soluzioni possibili, è fautrice di stress e, il nostro organismo comincia, in risposta, a sviluppare la malattia.

NON BISOGNA COMBATTERE I SINTOMI
È inutile accanirsi con dei medicinali ad alleviare il disagio di questi sintomi, bisogna invece affrontare la causa. Lo scopo è quello di riconoscere la causa e trovare quindi la soluzione possibile.
Nel caso che questo stato di stress sia diventato uno stato cronico, non è più sufficiente affrontare la situazione solo da un punto di vista psicologico, perché ora l’organismo ha di sicuro innescato dei meccanismi autodistruttivi. Il metabolismo, dopo aver subito per un lungo tempo la tensione causata dallo stress, ha cominciato a cedere e ora necessita di aiuto.
Vediamo come:
Contro la pressione alta si potranno assumere delle capsule di grassi acidi essenziali. Quelle ortomolecolari derivano dal grasso di alcuni pesci di mare.
Contro la stanchezza, il nervosismo, l’irritabilità, la difficoltà a concentrarsi si potranno assumere le vitamine del gruppo B.
Per rafforzare il sistema immunitario che mostra il suo indebolimento con reazioni allergiche si potrà assumere molta vitamina C, lo zinco e la vitamina A, E e quelle del gruppo B.
Contro la tensione muscolare, così pure nei disturbi cardiaci e di circolazione si potranno assumere il magnesio, il calcio e il potassio.

ALIMENTI CONTRO LO STRESS
Cereali integrali - che contengono le vitamine del gruppo B.
Verdura e frutta fresca - che contengono la vitamina C e i minerali.
Prodotti caseari e uova - che contengono la vitamina A ed E.
Noci, oli spremuti a freddo - che contengono gli acidi grassi essenziali.
Carni da animali sani - che contengono il ferro.
Pesce - che contiene i grassi acidi essenziali omega 3 (EPA).

COMPRENDERE LO STRESS
Anche voi siete una di quelle persone che al mattino si sente più stanca di quando è andata a dormire? Oppure che soffre di cambiamenti d’umore, di stanchezza quasi cronica, insonnia, depressione, mal di testa, disturbi digestivi? Ebbene, questi sono tutti sintomi da stress. Forse il troppo lavoro, forse la troppa fretta, forse i problemi personali... tuttavia lo stress è determinato da molti altri fattori come l’inquinamento a cui siamo sottoposti, la cattiva alimentazione (checché dica la pubblicità
che proclama come cibi naturali proprio quelli che sono invece industriali!), la crescita, le malattie, un sonno disturbato, grande attività fisica o mentale, il fumo, l’alcol, gli intossicanti, le diete dimagranti, la gravidanza... Insomma, tutto ciò che disturba l’equilibrio può essere percepito dalla nostra psiche come fattore di stress. Tutte le situazioni di stress richiedono una maggiore dose di elementi nutrizionali, cioè vitamine, minerali e oligoelementi. È importante intervenire dunque prima che queste carenze determinino, nel tempo, delle vere e proprie patologie.

Fonte: Fondazione per lo Sviluppo della Medicina Ortomolecolare e della Micronutrizione di Rapperswil in Svizzera..


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
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Sicuramente il corpo utilizza meglio una piccola quantità di vitamina presente in forma naturale in un alimento piuttosto che molti grammi della stessa vitamina in forma sintetica. Integrare può essere comunque utile facendo dei cicli e soprattutto seguire un'integrazione personalizzata prescritta da un esperto. Certo che gli integratori vitaminici pieni di sostanze tossiche come saccarina, aspartame, coloranti e conservanti sono da evitare come la peste.

Oltre alle sostanze tossiche presenti nell’ambiente inquinato, si stanno ora appurando gli effetti deleteri delle onde elettromagnetiche (apparecchi elettrici, telefonini, ecc.). Questi, disturbando i campi magnetici degli organismi viventi, sono fonte preoccupante di scompensi organici. Da studi svolti nei laboratori di ricerca si è evidenziato come, per esempio, le cellule del sistema immunitario vengano decisamente modificate dalle radiazioni elettromagnetiche

Questo mi preoccupa parecchio, qualcuno di voi ha delle fonti in merito?.


La natura non fa nulla di inutile.


   
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Tropico
(@tropico)
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Non ho ancora letto tutto ma posso portare una testimonianza con il multivitaminico economico del Lidl.
Gli ingredienti devono essere molto scadenti oltre che di sintesi perchè la pasticca la ritrovo tale e quale nelle feci,ogni volta è così.Non assorbo niente di niente,non viene attaccata nemmeno dagli acidi dello stomaco .

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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Medicina ortomolecolare: l'uso terapeutico di integratori alimentari per l'anti-invecchiamento
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2695174

Gli integratori alimentari ad alte dosi come parte della terapia medica sono state controverse, ma le prove suggeriscono che essi svolgono un ruolo significativo nella prevenzione e nel trattamento delle malattie così come la protezione da invecchiamento accelerato che deriva da ossigeno danni dei radicali liberi, infiammazione, e glicazione . Questa revisione della letteratura prende in esame vari integratori che hanno documentato i ruoli in terapia medica, tra cui le vitamine C ed E, coenzima Q10, acido alfa-lipoico, cromo, L-carnitina, e quercetina. L'evidenza mostra prestazioni in diabete, malattie cardiovascolari, ipertensione, insufficienza cardiaca congestizia, correlata all'età deterioramento delle funzioni cerebrali e la visione, e la funzione immunitaria, così come altri legati all'età problemi di salute.

Introduzione
Gli integratori alimentari, tra cui vitamine, minerali, acidi grassi essenziali, aminoacidi, flavonoidi, erbe, e fattori alimentari accessori, sono tra le sostanze più preziose e sicure per la prevenzione e la cura di gravi malattie acute e croniche associate alla mortalità, così come di tutti i giorni problemi di salute che causano disagio e disabilità. E 'importante assumere dosi adeguate per i loro benefici. Perché prevenire le malattie da carenza a basse dosi, hanno acquisito la reputazione di essere necessaria solo a questi bassi livelli. Come risultato, molti medici ignorano il valore di dosi molto più elevate che sono utili per scopi terapeutici e protezione dalla degenerazione correlata all'età.

Piccole quantità di nutrienti essenziali curare le malattie da carenza, ma queste condizioni (scorbuto, beri beri, pellagra, rachitismo e, per gli esempi) si vedono raramente nei paesi sviluppati. Nutrizione marginale associato alla salute marginale è molto più probabile che sia il problema. Per il massimo beneficio da integratori alimentari, è importante ignorare la RDA (raccomandate indennità alimentari) i livelli che si trovano negli alimenti e integratori alimentari più comuni e concentrarsi sulla ricerca che mostra i benefici di dosi appropriate, che sono spesso molto superiori la RDA.

Nutrienti che non sono essenziali ma preziosi come integratori includono coenzima Q 10, acido alfa lipoico, GLA (acido gamma-linolenico), alcuni aminoacidi non essenziali, quali L-arginina, L-carnitina, e L-glutammina, e altri . Gli integratori di valore, tra cui flavonoidi e altri antiossidanti, si trovano negli alimenti, ma non sono associati a malattie da carenza specifiche, ma forniscono benefici per la salute specifici in dosi appropriate. Le persone beneficiare di integratori alimentari a causa della genetica fisiologici e biochimici di variazione, l'esposizione a contaminanti ambientali, danni dei radicali liberi dal normale metabolismo, l'esposizione ai raggi ultravioletti o ozono, e alle specifiche condizioni mediche. Il processo di invecchiamento porta a cambiamenti biochimici e fisiologici che possono essere rallentato e talvolta invertita attraverso l'uso appropriato di integratori alimentari.

Medicina ortomolecolare
La medicina ortomolecolare è il ripristino e il mantenimento della salute attraverso la somministrazione di adeguate quantità di sostanze che sono normalmente presenti nel corpo. Premio Nobel Linus Pauling, uno dei chimici più importanti molecolari del secolo, con sede questa definizione di medicina ortomolecolare nel 1968. Il processo di invecchiamento accelerato è tipicamente come risultato di esposizione radicali liberi, infiammazione cronica o frequente, e esposizioni tossiche (come da metalli pesanti o idrocarburi industriali e agricoli). Invertire questo processo o rallentandolo è uno degli obiettivi della terapia ortomolecolare, con il trattamento di problemi di salute.

Un numero crescente di studi scientifici sono stati conferma del fatto che alte dosi di sostanze nutritive sono terapeutico e preventivo. Vitamine C ed E, beta-carotene, vitamine del complesso B, e il coenzima Q10 sono tra le molte sostanze nutrienti che hanno dimostrato di contribuire positivamente alla salute e alla longevità a dosi molto superiori alla RDA. Mentre livelli terapeutici di minerali, come magnesio, zinco, cromo, e sono molto più vicini alla RDA, integratori oltre a quanto è normalmente presente negli alimenti può ancora essere essenziale per la prevenzione e il trattamento di malattie e rallentare il processo di invecchiamento.
Supplementi per anti-invecchiamento, prevenzione e terapia medica

Vitamina C
Vitamina C ha una vasta gamma di funzioni metaboliche. Esso offre protezione ossidativo danni dei radicali liberi ed è essenziale per la produzione di collagene. La vitamina C riduce il raggrinzimento e rilassamento della pelle che si verifica con l'invecchiamento. La vitamina C aiuta anche a mantenere le membrane mucose, la produzione di ormone surrenale, e la funzione immunitaria, tra cui l'immunità umorale, e fagocitosi.

Mentre la RDA degli Stati Uniti per la vitamina C è stato recentemente sollevato (per gli uomini da 60 mg per le sue attuali 90 mg, e per le donne da 45 mg a 75 mg, e un po 'di più per i fumatori), anche le dosi più alte hanno maggiori benefici per la salute. Ad esempio, in uno studio controllato con placebo per sei mesi, 40 uomini e donne tra 60 e 80 anni, sono stati somministrati 500 mg di vitamina C al giorno. Questa dose moderata di vitamina C con modestia ma la pressione sanguigna significativamente ridotto ( Fotherby et al 2000 ). In un altro studio su 514 persone, i livelli di vitamina C nel plasma sono stati inversamente proporzionale alla pressione sanguigna e della frequenza cardiaca ( Bates et al 1998 ). Pressione arteriosa elevata è un fattore di rischio per malattie legate all'età aterosclerotica.

Le prime ricerche hanno mostrato una differenza significativa in leucociti vitamina C durante un'infezione virale a seconda del livello di integrazione (figura (Figura 1). 1 ). All'inizio di una infezione, i livelli di vitamina C nei leucociti scende precipitosamente. Con supplementi di 200 mg, il livello iniziale è più alto, ma anche scende rapidamente a circa lo stesso livello senza supplementazione. Con supplementi di 6000 mg, il livello inizia molto più alto e rimane al di sopra che è considerata una linea di base normale per la durata dell'infezione, e sintomi migliorare più rapidamente ( Anderson 1979 ).


Figura 1
Leucociti vitamina C durante infezioni. Alte dosi di vitamina C (6 g al giorno, prima e durante l'infezione) aumenta i livelli di ascorbato dei leucociti al basale e durante le infezioni. Integratori a basso dosaggio (200 mg al giorno) hanno effetti meno pronunciati.

A 1979 studio ha evidenziato un beneficio del sistema immunitario dalla somministrazione giornaliera di 1 g di vitamina C. Due bambini con malattia genetica autosomica recessiva granulomatosa cronica è stata data questa dose, prima della quale avevano infezioni ricorrenti, la funzione dei neutrofili anormale, ed elevati livelli sierici di IgE. Sono diventati privo di infezioni ricorrenti e guadagnato peso con questa dose. La loro motilità dei neutrofili e la fagocitosi migliorata, mentre i loro siero di immunoglobuline E (IgE) livello è sceso ( Anderson e Dittrich 1979 ). Inoltre nel 1979, 10 pazienti con infezioni batteriche ricorrenti sono stati notati per avere anormale motilità dei neutrofili. Sei dei pazienti sono stati somministrati per via orale la vitamina C (1 g al giorno per bambini e 3 g al giorno per adulti). Prova ad intervalli mensili hanno mostrato un miglioramento costante della motilità dei neutrofili e il miglioramento clinico in 5 dei 6 pazienti ( Anderson e Theron 1979 ).

Un altro studio del 1980 ha valutato l'effetto della vitamina C a 1 g, 2 g, e 3 dosi g ha dimostrato che la motilità dei neutrofili è stato potenziato con le dosi più elevate, ma non quando la dose più bassa di 1 g è stato somministrato ( Anderson et al 1980 ). Più recentemente, uno studio giapponese di vitamina C e infezioni respiratorie superiori mostrato che la frequenza dei raffreddori potrebbe essere ridotta di un giorno 500 mg integratore. In questa ricerca, 244 soggetti hanno completato un protocollo in cui essi sono stati assegnati ad una dose giornaliera di 50 mg o 500 mg o di vitamina C. La frequenza di raffreddori era molto meno nel gruppo ad alto dosaggio. Coloro che prendono la dose da 500 mg avevano un rischio del 66% inferiore rispetto di prendere un raffreddore comune ( Sasazuki et al 2006 ).

Età degenerazione maculare senile (AMD) è un altro disturbo che è influenzata dalla vitamina C e altri nutrienti. In Age-Related Eye Disease Study (AREDS) soggetti è stata somministrata una miscela di antiossidanti e zinco, di cui 500 mg di vitamina C. In questo studio multicentrico, 3.640 soggetti a varie fasi di AMD sono stati assegnati in modo casuale al gruppo di trattamento o placebo, e sono stati seguiti per una media di 6,3 anni. Gli integratori ha ridotto il rischio di sviluppare AMD avanzato del 28%, e il più alto rischio soggetti ha fatto ancora meglio ( AREDS 2001 ).

Nel complesso, la ricerca suggerisce che la vitamina C fornisce una varietà di prestazioni in dosi giornaliere da 500 mg a 6000 mg e dosi maggiori, possono essere utili in alcune condizioni. Molti di questi benefici sarebbe di particolare valore per gli anziani, con immunità compromessa, cuore degenerative e disturbi cerebrali, così come il cancro e processi infiammatori. Io di solito consiglio 3000 mg a 6000 mg al giorno per molti pazienti.

Vitamina E
La vitamina E si riferisce a una famiglia di sostanze tra cui alfa-, beta-, gamma-e delta-tocoferoli. Quello primario in più ricerca è alfa-tocoferolo, ma alcune ricerche suggeriscono che gamma-tocoferolo è anche molto importante. Questi sono tutti gli antiossidanti, e hanno molti effetti anti-invecchiamento. La vitamina E protegge le lipoproteine ​​a bassa densità di colesterolo (LDL-C) dall'ossidazione, e numerosi studi epidemiologici hanno suggerito che una maggiore assunzione di vitamina E è associata con la malattia di cuore ridotta e morti cardiache ( Knekt et al 1994 ). Gli anziani con livelli più elevati nel sangue di vitamina E hanno meno probabilità di avere segni di invecchiamento vascolare e hanno ridotto i livelli di LDL ( Cherubini et al 2001 ). Studi di intervento più recenti non hanno mostrato gli stessi benefici in pazienti che hanno già malattie cardiache, forse perché molti degli studi utilizzati solo pura alfa-tocoferolo, e la maggior parte dei quali utilizzati sintetico vitamina E (dl-alfa-tocoferolo), non il naturale d-alfa-tocoferolo, che è più attivo.

La vitamina E può anche migliorare la funzione immunitaria. Supplementi di 200 UI a 800 UI sono associate a tassi ridotti di infezione nei soggetti anziani ( Meydani, Han, et al 2004 ). Uno studio su 451 pazienti anziani ha mostrato che 200 UI di vitamina E può ridurre l'incidenza di infezioni virali delle alte vie respiratorie, che sono comunemente associati con numerose complicanze in questa fascia di età ( Meydani, Leka, et al 2004 ).

Anche se alcuni studi recenti suggeriscono che alte dosi di vitamina E può aumentare il rischio di mortalità cardiovascolare, questi studi sono stati viziate in molti modi, e le loro conclusioni sono inaffidabili. Un successivo esame ha dimostrato che sia la vitamina E e vitamina C sono sicuri in una vasta gamma di dosi (almeno fino a 1600 IU di vitamina E, e 2000 mg di vitamina C). Questa recensione è stato scritto da alcuni dei ricercatori più rispettati nel campo delle vitamine e antiossidanti ( Hathcock et al 2005 ). Essi hanno rilevato che un gran numero di persone adottare un'ampia gamma di integratori ben oltre la RDA, e che nessun modello coerente di effetti negativi è visto in qualsiasi dose per entrambi vitamina. Inoltre, questi integratori hanno ruoli importanti nella antiossidante, radicali liberi protezione, effetti antinfiammatori, e altre funzioni nel mantenimento dell'omeostasi.

Come notato sopra, la vitamina E è uno degli antiossidanti che sono stati studiati nella ricerca AREDS che mostrava benefici per AMD quando somministrato in dosi di 400 UI al giorno. Gli altri nutrienti nella ricerca AREDS erano di zinco (80 mg), beta-carotene (15 mg o 25 000 UI) e rame (2 mg). Altri antiossidanti e carotenoidi potrebbe anche essere utile per AMD, come luteina (un carotenoide) e alfa-lipoico (una fase lipidica e acquosa antiossidante).

Coenzima Q10
Coenzima Q10 (ubichinone, o CoQ10) è un antiossidante che è essenziale per la produzione di energia mitocondriale. Si è prodotto nel corpo, ma con l'invecchiamento gli importi sono inadeguati per la salute ottimale. CoQ10 è essenziale per il muscolo cardiaco, e aiuta a abbassare la pressione sanguigna, migliorare la insufficienza cardiaca congestizia, e proteggere il cervello in condizioni degenerative come il Parkinson e Alzheimer ( Morisco et al 1993 ). Le statine abbassare in modo significativo la produzione di CoQ10. Tipiche dosi supplementari di gamma coQ10 da 100 mg al giorno per la prevenzione contro la pressione alta a 400 mg per i pazienti con malattie cardiache ( Munkholm et al 1999 ). Con grave insufficienza cardiaca congestizia, dosi più elevate può essere utile. Nei disturbi neurologici, la ricerca mostra ora beneficia di CoQ10 in dosi di 1200 mg o più ( Schults et al 2002 ).

L'acido alfa lipoico
Alfa lipoico (ALA) è un antiossidante contenente zolfo che agisce in frazioni sia acquosi e lipidi di cellule e tessuti. Aiuta a disintossicare i metalli pesanti, come il mercurio, e consente di proteggere i tessuti neurologici, e in dosi sufficientemente elevate si può invertire prime fasi della neuropatia periferica diabetica. Le dosi possono essere ad esempio 100-200 mg per la prevenzione generale e fino a 1000 mg per i diabetici con neuropatia ( Hahm et al 2004 ). Alle dosi più elevate ma aiuta anche a controllare lo zucchero nel sangue ( Jacob et al 1999 ). Gli studi su animali dimostrano che ALA protegge il cuore mitocondri contro gli effetti dell'invecchiamento.

Cromo
Il cromo è un minerale traccia che aiuta a regolare lo zucchero nel sangue e livelli di lipidi. Tipici livelli nutrizionali variano da 50 mcg a 200 mcg nelle persone ben nutrite. Tuttavia, nei pazienti diabetici, alte dosi di cromo, che sono estremamente sicuro, può ridurre significativamente la glicemia e aumentare la sensibilità all'insulina ( Anderson et al 1997 ). Quando 1000 mcg di cromo sono stati somministrati per diabetici di tipo II, il 90% di essi erano in grado di eliminare la necessità di farmaci per controllare i livelli di zucchero nel sangue ( Anderson 1997 ). Integratori di cromo anche abbassare il colesterolo totale e aumentare livelli di lipoproteine ​​ad alta densità.

L-carnitina
L-carnitina è essenziale per il trasporto degli acidi grassi attraverso la membrana mitocondriale, in cui essi sono metabolizzati per creare energia. Bassi livelli di L-carnitina ridurre la capacità funzionale del miocardio, portando ad un aumento nella angina e insufficienza cardiaca congestizia. Supplementi ridurre l'angina e ridurre la mortalità nei pazienti con infarto del miocardio. Io di solito raccomandare supplementi di 1000 mg a 2000 mg di L-carnitina per la prevenzione di malattie cardiache per i malati di cuore, e più in condizioni acute.

Quercetina
La quercetina è un flavonoide che aiuta a controllare i sintomi della rinite allergia e sinusite. Stabilizza le membrane dei mastociti, riducendo il rilascio di istamina. E 'utile anche per ridurre il rischio di cataratta mediante la formazione glicoproteina inibendo nella lente ( Cornish, et ​​al 2002 ). Dosi tipiche di quercetina sono 800 mg a 1200 mg al giorno.

Conclusione
Con conoscenza di base di integratori, è possibile evitare i farmaci per il trattamento e la prevenzione di molti problemi di salute (tabella (Table1 1 e e2). 2 ). Numerosi altri integratori sono utili in dosi appropriate, e sono parte di un programma di salute globale, tra cui la dieta, esercizio fisico, e la gestione dello stress.


La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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