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Lo stress e i denti,l'esperimento sugli animali...

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(@salvio)
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...Le prime pubblicazioni di Steinman risalgono al 1958. In altre parole, sono decenni che un’´equipe scientifica `e impegnata a dimostrare la capacit`a del dente di proteggersi da solo contro gli acidi che potrebbero demineralizzarlo.

Si tratta di una scoperta fondamentale, che permette di ampliare in modo nuovo le concezioni sulla salute dei denti e le prospettive della prevenzione dalla carie.

Non basta che per strada ci siano dieci gradi sotto zero perch´e tutti i passanti si prendano una bronchite! Analogamente, non `e inevitabile che un cibo acidificante provochi una carie.

E rieccoci alla nozione onnipotente di “terreno”. Anche i Californiani sono d’accordo con l’affermazione di Claude Bernard: ≪ Il microbo non `e nulla, il terreno `e tutto ≫ .

Il gruppo di ricerca dell’Universit`a di Loma Linda, quindi, si `e dato da fare per scoprire quali erano i parametri generali in grado di modificare il lavaggio protettivo eseguito dal flusso dentinale.

Dopo aver messo a punto un metodo efficace di marcatura, i ricercatori non tardarono a dimostrare che il flusso dentinale inizia quando giunge il messaggio ormonale di una ghiandola, la parotide.

Quando la parotide non secerne pi`u questo ormone, il flusso dentinale diminuisce, si arresta e a volte si inverte (in questo caso il flusso liquido circola dallo smalto verso la polpa dentale), e il dente cessa di essere protetto. Diventa allora vulnerabile all’attacco dei batteri e degli acidi.

In questo modo fu messa in luce l’esistenza della protezione interna del dente contro la carie dentaria.

Per i Californiani la tappa successiva consisteva nel determinare quali fattori permettessero il buon funzionamento del flusso dentinale e quali lo perturbassero.

Forse il lettore lo ha gi`a indovinato: `e l’alimentazione a svolgere un ruolo fondamentale nella secrezione dell’ormone parotideo.

Le prime ricerche si fondarono sull’esercizio fisico degli animali da laboratorio. Due gruppi di animali furono nutriti con cibi cariogeni, ossia molto zuccherati e in grado di provocare la carie dentaria.

Il primo gruppo veniva mantenuto in uno stato di riposo e di isolamento. Nonostante l’aspetto sano, in alcune settimane gli animali svilupparono carie dentarie.

Il secondo gruppo seguiva la stessa dieta, ma doveva compiere esercizi fisici quotidiani e non era confinato in gabbie. Questi animali ebbero una quantit`a di carie quasi tre volte minore.

Si sarebbe tentati di concludere che l’esercizio fisico costituisce un buon fattore di prevenzione dentaria. Non `e esatto: si tent`o un secondo esperimento con un terzo gruppo di animali, nutriti allo stesso modo, ma sottoposti sia all’isolamento, sia all’inattivit`a, sia
agli stessi esercizi fisici quotidiani. . .

Ebbene, ebbero quasi lo stesso numero di carie del primo gruppo.

La lezione tratta da quegli esperimenti, eseguiti nel 1960, era dunque questa: se l’alimentazione `e cariogena, il fatto di essere rinchiusi e isolati e una situazione di stress favoriscono la comparsa della carie dentaria.

Tratto da: "Cosa Rivelano i Denti" di Gauthier


   
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(@fedex)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 221
 

ahimè l ho verificato sulla mia pelle ( o meglio sui mie denti), fino a quando praticavo sport a livello intenso, pur avendo una vita parecchio intensa e un alimentazione discreta ma non ricca in nutrienti (vitmaine e minerali in primis ) come ora avevo denti biachi splendenti e forti ( e aggiungerei anche capelli folti e molto lucenti); mesi fa passando brutta situazione stressogena e dovendo eliminare l esercizio fisico causa problemi posturali, con l incedere della diminuzione di massa muscolare e l avanzaro dello stress ho avuto numerosi attacchi fungini ai denti, apparivano con striature nere e , come noto, le spore dei funghi sono dure a mandarsi via per questo ci ho dovuto combatter molto, e ancora oggi non sono ancora nel loro stato migliore (capelli di pari passo appaiono molto più secchi e sfibrati)


   
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