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Oppioidi e immunità.

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(@salvio)
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Mentre mi si accusa di non uscire dallo stato pro-flame, ho raggiunto una conclusione insolità.

Una settimana fa stavo perfettamente bene, ma decisi di mangiare della cioccolata fondente.

Stramente ho avvertito voglia di pane, in meno di due giorni, dermatite devastante.

Tra le variabili il freddo conta, ma poi ho capito una cosa, leggete tutto il file e ditemi cosa ne pensate.

Che sia possibile che se uno digerisce male, produce oppioidi che a loro volta peggiorano l'immunità?

http://www.italianjournalonaddiction.it/pdf/3-4/Oppioidi.pdf

Riporto le conclusioni:

Le sostanze d’abuso da noi prese in considerazione, indipendentemente
dai diversi meccanismi d’azione con cui esercitano
i loro effetti, hanno in comune la capacità di modulare
in modo significativo la funzionalità immune ed in particolare
la produzione di citochine. Un aspetto comune sembra
essere quello di intervenire sull’equilibrio tra linfociti Thelper
1 e Thelper 2, rispettivamente collegati a citochine pro
ed antinfiammatorie, spostandolo verso un fenotipo antinfiammatorio
ed ad una diminuzione della immunità cellulomediata.

Uno squilibrio tra queste componenti fondamentali
della risposta immune può essere alla base di un ‘aumentata
suscettibilità a certe infezioni batteriche o virali. Nell’animale
da esperimento è stato possibile identificare un nesso causale
tra gli effetti immunomodulatori delle sostanze d’abuso e
una maggior suscettibilità alle infezioni. Come già ripetuto in
precedenza, l’aumentato rischio di contrarre infezioni è ben
documentato nei soggetti che abusano di sostanze. Nell’uomo
però un collegamento diretto tra effetti immunomodulatori
delle sostanze e infezioni non è ancora stato dimostrato
in modo diretto. La consapevolezza che oltre alle pratiche collegate all’uso di droghe anche l’immunosoppressione può
partecipare all’aumentato rischio di infezioni è sicuramente
importante per aiutare a prevenire, trattare ed affrontare nel
modo più adeguato questo aspetto della tossicodipendenza


   
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(@salvio)
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Il cioccolato e' un genere di consumo che provoca indubbio piacere nell' assunzione ; tuttavia nel corso degli ultimi anni è stato al centro di numerose polemiche che lo vedevano implicato come concausa nelle più svariate patologie. Per "dare a Cesare quel che è di Cesare" ho quindi aggiunto queste poche righe di "farmacologia" del cioccolato nelle quali vi voglio esporre i dati CERTI fino ad ora in possesso della Letteratura Internazionale , lasciando alle discussioni " da bar " tutti gli altri argomenti che non hanno ancora ottenuto una verifica scientifica.

Anni fa il cioccolato fu accusato di essere un agente scatenante nelle crisi di cefalea soprattutto in pazienti di sesso femminile : nel Dicembre del 1997 un articolo apparso su Cephalalgia 17(8) dal Dr. Marcus DA dell'Università di Pittsburg rende giustizia dimostrando che il cioccolato non scatena affatto (al pari di molti altri alimenti) crisi di emicrania o cefalea. Esiste davvero la "dipendenza da cioccolato ? " Il Dipartimento di Psicosociologia di Dundee , Scozia , sostiene di sì : i"chocoholics" presentano atteggiamenti comportamentali univoci e sono attratti soprattutto dagli stimoli olfattori e gustativi (Appetite 21(3) , 1993). ; addirittura se invitati ad assumere la quantità giornaliera usuale di cioccolato sotto forma di cioccolato bianco , oltre due terzi delle persone sottoposte al test presentavano sintomi di abbattimento morale (Physiol Behav 56(3), 1994) , dimostrando il forte ruolo dell' aspetto e dell' aroma nell'appagamento del consumo di cioccolato . Come curiosità aggiuntiva ricordo che il consumo di cioccolato pro-capite in un anno si aggira sui 4.8 Kg in USA e sui 10 Kg. In Europa (da che si deduce che gli Americani soffrono maggiormente di depressione ... ). A proposito di depressione , uno studio del lontano 1987 rivelava già che l' uso del cioccolato alleviava enormemente i sintomi della depressione e della melanconia (J Nerv Ment Dis 175(8), 1987) .

Tutti possono mangiare il cioccolato ? Alcuni no , come i diabetici , chi ne è allergico e chi soffre di reflusso gastro-esofageo dove il consumo di cioccolato anzi favorisce l'insorgere dei sintomi perchè modifica l' acidità dello stomaco (Am J Gastroenterol 83(6) , 1998) . Un altro fattore da tenere in debita considerazione è che l'eliminazione di ossalato di calcio nei consumatori di cioccolato è aumentata e che quindi nei soggetti predisposti è più facile la formazione di calcoli urinari .

La Ricerca Scientifica ci ha rivelato in tempi recenti (Horm Metab Res 26(8) ,1994 ) proprietà misconosciute del cacao : il cioccolato , che dopotutto è una miscela di saccarosio (zucchero) e cacao , causa uno stress pancreatico minore del solo saccarosio e quindi da qualche anno non è più considerato la controindicato in maniera assoluta per chi soffre di diabete , a condizione che sia compensato e che sia un diabete non insulino-dipendente (tipo II o adulto) . Più recentemente , a Melbourne (1998) , si è dimostrato che l'acido sterico contenuto nel cioccolato appare essere un potente agente di prevenzione nei microtrombi coronarici che sono alla base della malattia infartuale : ricordo qui che il tanto temuto effetto ipercolesterolizzante del cioccolato è stato smentito già nel 1994 (Am J Clin Nutr 60(6),1994) grazie ad un lavoro condotto dal Nutrition Department College of Health (NDCH) per conto della American Heart Association . Ciliegina sulla torta : il consumo di cioccolato liquido arricchito in ferro si è dimostrato più efficace della assunzione di solo ferro nel prevenire le malattie dovute a carenza nella popolazione pediatrica delle Isole Giamaicane (Am J Clin Nutr 67(5) ,1998) grazie alla presenza nel cioccolato di Vit. C .

Il fatto che piaccia nelle diverse preparazioni alimentari in cui viene elaborato e a tutte le latitudini a cui viene consumato fa sorgere il ragionevole dubbio che esistano basi biologiche che giustifichino il suo ruolo nella società moderna. Qualche esperimento di laboratorio avvalora la tesi: in ratti allenati per 14 giorni a consumare un cibo con un alto livello di palatabilità contenente cioccolato, la dialisi cerebrale in vivo (un metodo che consente di misurare le concentrazioni extracellulari di numerosi neurotrasmettitori) dimostra che i livelli di acetilcolina aumentano significativamente sia nella corteccia frontale sia nell'ippocampo. L'aumento nella corteccia frontale è molto maggiore (superiore del 300 per cento) negli animali che sono stati allenati più a lungo a mangiare cioccolato. Il cioccolato è inoltre in grado di sopprimere la preferenza per l'alcool nelle linee di animali geneticamente selezionate a questo scopo, suggerendo che possano esistere interazioni tra i sistemi neurotrasmettitoriali che sottendono al piacere per l'alcool (come il GABA, la dopamina, il glutammato) e per il cioccolato. Un'altra prova a favore delle basi neurochimiche dell'uso e abuso di cioccolato viene indirettamente fornita dai sintomi di una forma di depressione atipica descritta come "disforia isteroide" caratterizzata da frequenti episodi di umore depresso in risposta al sentirsi inadeguati o respinti socialmente, che culmina in veri e propri attacchi bulimici per i dolci e il cioccolato.

In alcune sindromi premestruali, o nel disturbo affettivo stagionale, i soggetti presentano ipersonnia, letargia e aumento dell'appetito con particolare predilezione per i carboidrati e il cioccolato. Il fatto che in questi casi i sintomi siano controllabili con l'uso di farmaci che potenziano la trasmissione serotoninergica suggerisce che le vie centrali a serotonina possano essere coinvolte nel consumo di cioccolato, che contiene in effetti serotonina, feniletilamina e metilxantine (caffeina e teobromina). La presenza di serotonina, per quanto a concentrazioni molto basse, potrebbe spiegare perché durante le crisi bulimiche di cioccolato si abusi anche di zuccheri e dolci in genere (non c'è niente di meglio di pane e cioccolato): l'ingestione di carboidrati aumenta il rapporto tra tritpofano plasmatico e altri aminoacidi neutri e, di conseguenza, attiva il trasporto di triptofano attraverso la barriera ematoencefalica, con un aumento della sintesi di serotonina cerebrale, che viene avvertito con una sensazione di energia e piacere.

Gli aromatizzanti sintetici al gusto di cioccolato (che non contengono nessuno dei principi attivi del vero cioccolato) tentano di ottenere un risultato vagamente simile attraverso un aumento del metabolismo degli acidi nucleici e degli ormoni tiroidei (la tiroxina in particolare), e del metabolismo dei glucidi attraverso un aumento dell'attività della glucoso-6 fosfato deidrogenasi. Anche il ruolo dei peptidi centrali negli effetti del cioccolato non può essere escluso: è stato infatti scoperto che le endorfine e gli oppioidi sono in grado di modificare la quantità di cibo assunto tramite un aumento della sua palatabilità, ed è stato dimostrato che il naloxone è capace di ridurre in maniera significativa, e con un eccellente profilo dose-risposta, l'assunzione di cioccolato e di altri cibi ad alto potere calorico e gustativo per l'animale di laboratorio.

La novità più recente nella neurobiologia del cioccolato è stata presentata lo scorso anno dal gruppo guidato da Daniele Piomelli del Neuroscience Institute di San Diego, in California, che ha analizzato mediante cromatografia liquida ad alta pressione e spettrometria di massa il contenuto di 50 milligrammi di polvere di cacao, rilevando la presenza di acidi grassi in grado di elevare le concentrazioni di composti cannabinoidi endogeni come la anandamide o di agire come agonisti del recettore ai cannabinoidi. Nell'insieme queste ricerche confermano che il piacere per il cioccolato potrebbe avere chiare basi biologiche, che vanno ben al di là del fatto che sin dall'infanzia l'alimento venga percepito come il premio per un buon voto o la giusta fine per un pasto completo.

In alcuni casi il cioccolato è capace di dare una vera e propria dipendenza, definita come una totale incapacità di resistere a una o più razioni: il "cioccotossico" non riesce a fermarsi una volta che ha cominciato la tavoletta, e la quantità che consuma, secondo tutti quelli che lo circondano, è di gran lunga superiore alla media pro capite. Non si può praticamente parlare di astinenza, perché i veri abusatori di cioccolato non smettono mai di mangiarne, non fanno nessuna differenza tra l'estate e l'inverno e non aspettano certo le feste comandate per avere la scusa di consumare la loro dose giornaliera. La media di cioccolato consumato arriva così a essere quattro o cinque volte superiore a quella del resto della popolazione, sino a toccare punte di 800-1.000 grammi alla settimana: qualcosa come 50 chilogrammi di cioccolato all'anno. Il cioccolato viene consumato prevalentemente dopo cena, come ultimo e spesso unico piacere di una giornata faticosa, o per calmare l'irritabilità, dare nuova energia e migliorare il tono dell'umore, e viene maggiormente ricercato dalle donne nel periodo che precede il ciclo mestruale. Tutto ciò avviene indipendentemente dal fatto che i soggetti stiano seguendo una dieta, e senza fondamentali differenze nei diversi Paesi.

Man mano che la comprensione della biologia degli effetti del cioccolato va definendosi, si delineano nuove proprietà. Uno degli studi più dettagliati sulle virtù terapeutiche del cioccolato è stato pubblicato, nel 1990, dal medico francese Hervé Robert che si proclama entusiasta dei poteri dell'estratto del cacao. Secondo Robert il cioccolato non avrebbe nessun effetto collaterale, niente acne, obesità, mal di testa e carie; au contraire il cioccolato sarebbe un tonico di primo ordine che, grazie alla presenza di caffeina, teobromina, serotonina e feniletilamina e chissà quali altri composti ancora sconosciuti, potrebbe rivelarsi un efficace antidepressivo e un potente afrodisiaco (L.Pani :Tempo Medico News #575 12/11/97)

http://digilander.libero.it/coledoco/farmacol.htm


   
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 Muso
(@muso)
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allora fammi capire hai mangiato cioccolata fondente e poi hai avuto voglia di pane, però non l'hai mangiato (credo) ma ti è venuta dopo 2 giorni dermatite. Sei certo di non stare mangiando troppo poco?
Il discorso degli oppioidi è connesso al fatto della cioccolata? In che senso uno che digerisce male potrebbe produrre oppioidi? Intendi endorfine? Io so che vengono prodotte per aumentare la tolleranza al dolore e nel controllo dell'appetito e dell'attività gastrointestinale, quindi una connessione potrebbe esserci, ma sinceramente non ne ho idea..


   
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(@salvio)
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No no l'ho mangiato, e come resisti?

Avevo pure comprato 4 tavolette, non riuscivo a smettere di mangiarlo.

Comunque quella sera ho preso sonno alle 5 del mattino, sembravo una turbina. Forse perchè non assumevo cibi del genere da tempo.

La mia ipotesi è che alal idminuizione di immunità imposta dagli oppioidi, vi sia una sedazione del sistema.

Praticamente i microbi ti mangiano vivo e tu non te ne accordi nemmeno.

Alla fine senza citochine infiammatorie, non ti accorgi di essere ammalato.

Addirittura lessi che con la mariuana, stranamente anche i microbi della flora batterica riesocno a diventare patogeni.

In fondo la candida, non ti dimenticare che è un livito debolissimo, ma che diventa molto tenace in molti casi.

O forse vogliamo parlare del lievito che provoca la dermatite, uno che in condizione normale non potrebbe fare niente.

Comunque in ultimo con la cioccolata e ricomparsa la voglia assurda di dolce.

E dopo qualche giorno DS devastante.


   
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 Muso
(@muso)
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secondo me la cioccolata c'entra poco, poi dipende da quanta ne hai mangiata...


   
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(@salvio)
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Giacchè non mi volete proprio bannare...

Metabolic effects of dark chocolate consumption on energy, gut microbiota, and stress-related metabolism in free-living subjects.

Abstract

Dietary preferences influence basal human metabolism and gut microbiome activity that in turn may have long-term health consequences. The present study reports the metabolic responses of free living subjects to a daily consumption of 40 g of dark chocolate for up to 14 days. A clinical trial was performed on a population of 30 human subjects, who were classified in low and high anxiety traits using validated psychological questionnaires. Biological fluids (urine and blood plasma) were collected during 3 test days at the beginning, midtime and at the end of a 2 week study. NMR and MS-based metabonomics were employed to study global changes in metabolism due to the chocolate consumption. Human subjects with higher anxiety trait showed a distinct metabolic profile indicative of a different energy homeostasis (lactate, citrate, succinate, trans-aconitate, urea, proline), hormonal metabolism (adrenaline, DOPA, 3-methoxy-tyrosine) and gut microbial activity (methylamines, p-cresol sulfate, hippurate). Dark chocolate reduced the urinary excretion of the stress hormone cortisol and catecholamines and partially normalized stress-related differences in energy metabolism (glycine, citrate, trans-aconitate, proline, beta-alanine) and gut microbial activities (hippurate and p-cresol sulfate). The study provides strong evidence that a daily consumption of 40 g of dark chocolate during a period of 2 weeks is sufficient to modify the metabolism of free living and healthy human subjects, as per variation of both host and gut microbial metabolism.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19810704

PS: avevo iniziato un discorso sugli oppioidi e sulla mia dieta per giungere a delle conclusioni, in base a 5 anni di osservazioni, ma purtroppo tutte quelle interferenze hanno rallentato una cosa che voglio sviscerare gradualmente.

Pazienza, vedrò di riprendere i post corrotti.


   
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Tropico
(@tropico)
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Da questo studio sembra che il cacao abbia un effetto positivo su molti fronti, però mi pare che tu l'hai messo sul campo degli imputati, o sbaglio?

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@salvio)
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Un commento:

Amber says:
September 19, 2009 at 11:49 am

I tend to only want cacao when I am emotionally overwhelmed. That alone speaks volumes. When I am feeling good, I don’t tend to desire it. I have experienced tremendous benefit from consuming it for therapeutic purposes however. Though there is much evidence to suggest it is not desirable, I actually used it to assist a swift recovery fromsevere adrenal fatigue! It DID work. I used it for about two or three days in my smoothies, switched to maca powder, then went back to green smoothies from there. It gave me the energy I was so desperately lacking and I never did crash or crave it. Fortunately, it didn’t feel like a ‘high’ which is something I am uncomfortable with. Success! The adrenal fatigue, which was considered severe, was undetectable within a 3 month time frame.

Prior to that, I was miserable and exhausted and even green smoothies weren’t helping (I haven’t eaten much in the way of fatty foods for years now. The source of the fatigue was from overworking at a job I didn’t enjoy, and from not eating frequently enough).

Everything has it’s place as it turns out – even human inspired tampering. I feel fortunate to not be held in “Thoebroma’s” sway. It may not be the best food to eat on a daily basis, but lots of substances can be ‘super’ in their own right when used respectfully. The inspiration of humans to brew concoctions and to otherwise alter the composition of substances, is part of what makes us unique. We do a lot of things that none of the other creatures around here are drawn to do. We are not monkeys or dogs or cats. Cacao does not kill us on contact. And oddly, even though we have the teeth and digestive tract of an herbivore, we also have eyes on the front of our face – like a predator. A true paradox.

http://www.fredericpatenaude.com/blog/?p=262

Io pensavo che quando uno smette di mangiare cereali, avesse una crisi di disintossicazione, invece è una crisi di astinenza.

Testando su tante persone, e non solo su me stesso, ho trovato che se assumono una piccola quantità di ciccolata fondente, smettono con una facilità enorme di mangiare cereali e latticini.

Sono ghghiunto a questa conclusione vedendo che a ogni ciclo di paeo che iniziavo il lunedì, questa ingranava facilmente se la ser consumavo delle fette biscottate, allora capii' che non erano i carbo ad alto ig a mancarmi, ma gli oppioidi, ma non avevo conferma, poi in settimana mi successe sta cosa con la cioccolata, che mi tenne sveglio per tantissimo tempo, e capii come constrastare la transizione e la debolezza che si presenta nelle prime fasi della modifica della dieta, pensare che lo consigliavo a tutti e poi proprio io con sta fobia de mangaire solo roba natrale, non mi sono reso conto che poteva darmi un vantaggio.

Siccome uno povero cristi che lavora, non si puo' mettere a letto e aspettare che le surreni si riprendano da sole, ho fatto aggiungere 10 grammi di ciccolata fondente dopo colazione e dopo pranzo, con 'ordine tassativo di andare a letto presto.

Alcuni passano in due girni alla paleo e dicono di non volere la cioccolata, altri passano in più tempo, ma mi dicono che sentono meno il fabbisogno di caffè e lo eliminano del tutto. In tanti poi mi hanno detto che miracolosamente sono riusciti a smettere di fumare. Tutti rispettano finalmente i 3 pasti al dì senza sgarri e se sgarrano non ne risentono più di tanto.

Ora a voi considerare se sono un cazzaro o sperimentare e vedere se ho torto o ragione, ma ricordate se avete raffreddori o ma di gola o qualcosa altro, gli oppioidi è meglio lasciarli perdere, vi daranno si energia, ma a caro prezzo, l'unica cosa da fare è stare a letto.

Gli oppioiti che vogiate o meno, vi costringono a usare energia, perchè quello vuol dire l'effetto sulle surreni, mobilitare le riserve che si utilizzerebbero solo in grave caso di emergenza.

Ve lo ripeto inseguire una preda o scappare da un predatore sono due cose diversissime e la seconda a costo di indebolire il sistema immunitario, richiama energia.


   
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 Muso
(@muso)
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Io posso dire per esperienza che ogni volta che ho tolto del tutto il glutine e i latticini dalla dieta ho sempre passato un paio di giorni di apatia facendo molta fatica ad addormentarmi.
Dopo situazione del tutto normalizzata


   
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Tropico
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Io però non ho capito una cosa, salvio dice che la cioccolata fondente gli ha provocato voglia di pane, però poi le altre cose postate dicono che il cacao aiuta a combattere questa dipendenza dagli oppiodi. Ho capito male io?

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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 Muso
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In realtà io dubito che sia stata la cioccolata a causargli voglia di pane


   
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(@salvio)
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Ho postato due volte, e entrambi i post sono spariti, qualcuno mi spiega cosa succede?


   
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Tropico
(@tropico)
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Visto che hai detto che questa discussione si era sporcata ho ritenuto opportuno togliere gli off-topic(spostati nella sezione valvola di sfogo) e raggruppare le tue ultime discussioni qui, dato che hai detto che erano inerenti a questa di sezione.
Mi sembra ci siano tutti, o ne manca qualcuno?

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@salvio)
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Io però non ho capito una cosa, salvio dice che la cioccolata fondente gli ha provocato voglia di pane, però poi le altre cose postate dicono che il cacao aiuta a combattere questa dipendenza dagli oppiodi. Ho capito male io?

Tu iniettati una dose di eroina allo 0,05% e una al 5% e vedi quale ha più effetto.

Io ho solo sospettato che se si sta male subito dopo una ideta ricca in carbo (che comunque colpiscono i recettori oppiacei del cervello) la soluazione è una piccolissima quantità di oppioidi naturali presenti nel cacao amaro o la cioccolata fondente.

Ripeto in passato quando assumevo la sera delle fette biscottate mi si predisponeva per affronate meglio la paleo. All'inizio addirittura consigliavo la cioccolata, ma essendo integralista non ho mai seguito l'approccio.

Ma quello che è accaduto mi ha fatto riflettere. Gli oppioidi usati come sostanza dalla quale si dipende sono il male, ma se usati con saggezza possono aiutare se è necessario far fronte a casi di stress, infatti io lo ripeto, l'avevo scritto anche nel post cancellato; se si deve sopportare uno stress, come ad esempio un bambio di lavoro, si puo' integrare dopo colazione e pranzo, mai di sera, un po' di cicoccolata fondente, per poi lasciare che il sistema si riadatti e levare il supporto oppioide.

Alla fine la diminuizione immunitaria che si avrebbe, per lo stress forte, sarebbe comunque deleteria, quindi meglio un po' di oppiacei che diminuiscono un po' l'immunità, ma garantiscono di affronatre bene lo stress, basta che la sera si va a dormire presto e si esce con le surreni tutte di un pezzo.

Eccedere tende a creare problemi di dipendenza, immunitari, a mobilizzare energie che non sempre si hanno (detto e ripeto, mai compensare la stanchezza sempre con i carbo) e quindi a strizzare le surreni. Tenerle leggermente alte durante la giornata per non diventare un invalido, se si ha un forte deficit surrenale va bene (come dico io,se applicate il sistema durante i grandi cambiamenti, non le creerete mai problemi tali da arrivare a deficit surrenali), ma non bisogna esagerare.

Assumerli di sera porterebbe ad avere energia quando si sta per andare a letto e poi non servirebbe a niente (ils esso se siete stanchi o esauriti a livello surrenale, scordatevelo).

Quindi come vedi nessun controsenso.


Visto che hai detto che questa discussione si era sporcata ho ritenuto opportuno togliere gli off-topic(spostati nella sezione valvola di sfogo) e raggruppare le tue ultime discussioni qui, dato che hai detto che erano inerenti a questa di sezione.
Mi sembra ci siano tutti, o ne manca qualcuno?

??? Ma se i post che ho riportato trattavano cose diverse ed erano in sezioni diverse. Di fatto ho scritto due post convinto che il primo fosse scomparso, altrimenti l'avrei accodato.

Ma secondo te io parlo di oppioidi e immunità e poi ci scrivo che il cioccolato va usato per risolvere il deficit surrenale? Non ti pare ma un poco poco che i due siano slegati tra loro?

Alla fine il cioccolato ha oppioidi, ma io parlo di usarlo in situazioni di cambiamenti o di forti esaurimenti surrenali, non di accomunarlo al glutine e alla caseina o addirittura alla cannabis.

Io perchè me ne voglio andare, perchè già lo so che con il casino che ha fatto, tu sai chi, da questo momento in poi, sto forum diventa zona di guerra.

PS: io sono cazzaro, ma sto postando studi.


Io posso dire per esperienza che ogni volta che ho tolto del tutto il glutine e i latticini dalla dieta ho sempre passato un paio di giorni di apatia facendo molta fatica ad addormentarmi.
Dopo situazione del tutto normalizzata

Due giorni a me ci vuole una settimana, ma pensa se ci imbattiamo in una infezione in quei due giorni o dobbaimo rendere di più a scuola a ll'università, come la mettiamo?

Ancora sei costretto a un matrimonio a nutrirti di un po' di pasta o per natale, che fai? Sei fuori uso per una settimana?

Io non parlo di usare cioccolata per allenarmi ogni giorno o di usare caffeina, la quale in una certa ottic di mera emergenza potrebbe dare un aiuto, ma non usandola di continuo, vistoc he perde l'effetto e crea dipendenza e io credo che non sia solo psicologica, ma anche fisiologica, il che è estremamente pericoloso.

Immagina entri in contatto con un Virus proprio quei due giorni che fai? ti sei preso una influenza.

Secondo te perchè in estate la DS non compare quasi mai e in inverno si. Sono stato a Giugno due settimane tappato in casa, uscivo solo la sera, per eliminare il fattore sole e siccome non venivo dall'estate, non poteva essere stato il sole a levarmela, eppure non si è minimamente presentata.


These chemicals also have a detrimental impact on the adrenal glands
because they cause over stimulation to this organ as well. When the
adrenal glands are over stimulated, they are called upon to
continually release cortisol and other stress hormones, this is what
results in the feelings of alertness and energy when raw cacao is
consumed. Over time as the adrenal glands are called upon continuously
to release these hormones, they burn out. They no longer produce
cortisol as they should, which leads to adrenal fatigue and eventually
exhaustion. Adrenal fatigue or exhaustion leads to many chronic health
conditions and symptoms like excessive fatigue, inability to handle
stress, anxiety, depression and many more.

http://www.holistichelp.net/blog/is-raw-cacao-really-healthy/

Ma se ne assumo un po' sporadicamente, stimoleranno le surreni di poco e quindi mentre si riprendono, potrò continuare il mio lavoro.

Ripeto una cosa è il cacao bene voluttuario o alimento, una cosa è il cacao farmaco naturale erboristico.

Notare che consumarne in grandi quantità come il caffè, alla lunga porta al Burn Out.


   
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 Muso
(@muso)
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Il ginseng viene definito "adattogeno" proprio perchè aiuta a superare i periodi di stress (dicono) e si presume che il periodo sia breve, dopodichè va sospeso, il ragionamento calza però ammetto di non conoscere le proprietà del cacao farmaco erboristico.
Per quel che riguarda il discorso matrimoni o sgarri di vario genere non mi danno mai problemi visibili ad occhio, quindi faccio fatica a dare un parere su questo, l'unica cosa che mi da problemi nel breve termine a livello cutaneo è l'assunzione reiterata di latticini.


   
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Tropico
(@tropico)
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In che consiste il cacao farmaco erboristico?
Al massimo ho sentito del cacao lavorato a basse temperature e non alcalinizzato come i prodotti di Madrelabs®, CocoCardio e CocoCeps.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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