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Stress per adattamento ipertrofico muscolare. Vantaggi/svantaggi per la salute

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fabio meloni
(@fabietto)
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N.B. Ipertrofia da Farmaci esclusa!

Maggior massa muscolare equivale a metabolismo più efficiente; più muscoli abbiamo e più calorie consumiamo nel corso della giornata. Maggior massa muscolare è uguale a maggior resistenza alla forza di gravità e minor usura per le cartilagini; una attivita’ fisica intensa, ma non esagerata, stimola naturalmente l’intero sistema ormonale, più muscoli equivale ad avere più ormoni maschili in circolo, più testosterone equivale ad essere meno depressi e più felici anche da anziani. etc. etc. Man mano che trovo posto.

Oltre a migliorare la potenza dell'individuo una buona muscolatura favorisce direttamente sia il cuore che l'aspetto fisico. Molti sono coloro che, invecchiando, rinunciano a continuare ogni attività fisica e quindi i loro muscoli si indeboliscono: più si sentono deboli, meno le persone allenano i loro muscoli; meno allenano i loro muscoli e più diventano deboli e così si chiude il cerchio della debilitazione. Alcuni vantaggi evidenti del mantenere i muscoli in forma si ottengono riuscendo a trasportare pacchi pesanti o il proprio bagaglio per una buona distanza senza troppa fatica; oppure sentendosi meno stanchi dopo le attività quotidiane.

Vi sono però dei vantaggi meno appariscenti che sono ben più importanti: quando i muscoli sono robusti lavorano anche per sostenere il cuore; allorché si rilassano, si riempiono di sangue e quando si contraggono quel sangue viene pompato verso il cuore. Allenare regolarmente i gruppi principali di muscoli aumenta di fatto la dimensione delle fibre muscolari permettendo in tal modo non solo un vantaggio estetico e di validità ma anche il pompare verso il cuore di una maggiore quantità di sangue. Ne deriva che, se si evita il deteriorarsi della propria energia muscolare, un improvviso sforzo muscolare non sottopone il cuore a un affaticamento eccessivo: Sir Winston Churchill ebbe il suo primo attacco di cuore mentre si sforzava di aprire una finestra che si era bloccata! Gli studi più recenti hanno poi scoperto che la conservazione dell'energia muscolare apporta un altro vantaggio netto. Muscoli grandi consumano più Calorie, anche a riposo, di muscoli piccoli: per cui se, invecchiando, si lascia che la massa muscolare diminuisca, significa che per bruciare le Calorie bisogna fare una quantità sempre maggiore di esercizi fisici.
Un dato fisiologico reale e quasi assurdo è che un uomo fra i 60 e i 70 anni dovrebbe correre da nove a dieci chilometri al giorno per consumare la stessa quantità di Calorie che consumava da giovane, rimanendo seduto, quando i suoi muscoli erano ben sviluppati. Il problema può poi essere sentito particolarmente da donne di piccola corporatura, nella mezza età, che, pur mangiando in misura ragionevole, si accorgono di aumentare di peso. Il guaio è che stando a riposo consumano pochissima energia per cui la risposta diventa quella di aumentare la massa muscolare per poter poi bruciare un maggior numero di Calorie.

Fonte: http://www.pettorali.com/articolo-98-aumentare-forza-muscolare-principio-sovraccarico.html

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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crixus
(@crixus)
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2) l'adattamento ipertrofico che denoti salute o benessere, sinceramente mi sembra argomento di un altro topic apposito. Gli adattamenti ipertrofici sono risposte ad un tipo particolare di stress che il nostro corpo soffre, quindi non direi che possa essere inteso come wellness...
nel senso, se sviluppo l'abilità di correre velocemente per sfuggire ad un predatore particoloarmente insidioso ne ho guadagnato in salute (nel senso che camperò più a lungo) ma il mio corpo ha sofferto nell'adattamento, è cresciuto e si è adeguato. Ma che questo significhi avere un corpo in salute sono un altro paio di maniche.

Sono 2 cose diverse infortunarsi e lo stress per l'adattamento ipertrofico...

“Adaptability is probably the most distinctive characteristic of life.”
— Hans Selye


   
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gianlnicc
(@gianlnicc)
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Sono 2 cose diverse infortunarsi e lo stress per l'adattamento ipertrofico...

In effetti meno diverse di quanto si pensi normalmente.

Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono

Popeye the sailor man


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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L'infortunio ti debilita o peggio ti ferma. Lo stimolo ipertrofico, se non esagerato, fortifica e non ti ferma. Quando mi sono fratturato il polso, (infortunio sul lavoro) cadendo dal cassone del mio camioncino, ho perso 2 mesi di lavoro e il mio polso non è tornato quello di una volta; mentre non ho mai perso un giorno di lavoro per colpa dell'allenamento con i pesi (stress per l'adattamento ipertrofico). Quindi le due cose sono, anche per me, mooolto diverse.

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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gianlnicc
(@gianlnicc)
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Visto che la generazione di nuove cellule è in seguito a microtraumi, credo che con la modulazione di questo parametro ci sia il passaggio da crescita a infortunio.

Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono

Popeye the sailor man


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Se il tessuto muscolare e tendineo legamentoso si infiammano in maniera seria e il nuovo tessuto diventa fibrotico (tessuto cicatriziale) e quindi più debole, lo credo anche io che l'infortunio è dietro l'angolo. Danni simili sono sempre causati da esagerazioni di farmaci, frequenza, carichi e cattiva esecuzione dei movimenti articolari. Ma si parla sempre di eccessi. E' famoso il "microtrauma ripetuto", dove la frequenza del trauma supera la velocità di riparazione cellulare del tendine o muscolo. Infiammazioni croniche di quel genere, capaci di simili danni, grazie anche all'allenamento rarefatto che faccio, io non ne ho mai avuto. L'esempio dell'abbronzatura è, per me, sempre valido.

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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gianlnicc
(@gianlnicc)
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Post: 686
 

Non ho capito bene il tuo punto.
Io ho semplicemente asserito che l'ipertrofia è un adattamento ad un danno provocatosubito.
Che questo danno sia di lieve entità rispetto ad un evento infortunante non ne cambia la natura.
Di conseguenza è chiaro che l'infortunio sia sempre dietro l'angolo, visto che giochiamo continuamente con la modulazione del parametro danno per avere una crescitariparazione.

Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono

Popeye the sailor man


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Capito, ora mi è chiaro il tuo punto di vista che condivido!
Io, invece, facevo una distinzione di danno beneficio fra i parametri intensità e la frequenza dello stimolo ipertrofico. All'aumentare dell'intensità dovrebbe seguire un maggior periodo di riposo, per dare il tempo ai legamenti di guarire e sovracompensare. Se si aumenta la frequenza, invece, il muscolo e i legamenti non guariscono bene, si indeboliscono ed è più facile andare incontro a problemi. E' ovvio che uno non può aumentare di forza all'infinito e se, alle prime avvisaglie (dolori, infiammazioni croniche, etc.) non si mette uno stop (mettendo da parte l'ego), prima o poi, ci sarà la rottura. Il segreto è non esagerare. Se non si esagera si può solo godere dei benefici dell'avere una buona massa muscolare.

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fabio meloni
(@fabietto)
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Gli adattamenti ipertrofici sono risposte ad un tipo particolare di stress che il nostro corpo soffre, quindi non direi che possa essere inteso come wellness...
nel senso, se sviluppo l'abilità di correre velocemente per sfuggire ad un predatore particoloarmente insidioso ne ho guadagnato in salute (nel senso che camperò più a lungo) ma il mio corpo ha sofferto nell'adattamento, è cresciuto e si è adeguato. Ma che questo significhi avere un corpo in salute sono un altro paio di maniche.

Stavo riflettendo a mente lucida su questo tuo ragionamento e devo dire che hai pienamente ragione! In effetti lo stress che stimola l'adattamento ipertrofico di salutifero ha ben poco. Ne senso che nel tempo che passa dall'evento stressogeno al completo adattamento, l'individuo può ritenersi a tutti gli effetti malato. Quindi chi si allena costantemente con i pesi (o altro), anche se le sensazioni soggettive possono far credere il contrario, è in effetti costantemente malato.-_-

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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
Post: 9892
 

Quindi l'adattamento ipertrofico non è più eustress ma distress?
Lo spostamento omeostatico per un nuovo adattamento si è visto che stimola la risposta endogena di antiossidanti e ormoni anabolici, nell'immediato però vincono ormoni catabolici e danno ossidativo, e questa è certamente una sofferenza.
Gli atleti agonistici in effetti sembrano invecchiare prima, mentre quelli amatoriali il contrario.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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L'atleta può, quindi, considerarsi come un "traumatizzato e convalescente cronico"?


Ottimi spunti di riflessione Gian!

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gianlnicc
(@gianlnicc)
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Mi pare che la produzione di anticorpi funzioni con lo stesso principio.

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Popeye the sailor man


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Quello che non ci uccide ci rende più forti! Poi, quello che non si usa si atrofizza e quello che si usa troppo si usura precocemente o, peggio, si rompe...

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fabio meloni
(@fabietto)
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Mi guardavo intorno e mi dicevo, cazzo quel muratore è più grosso di me e la stazza, altezza/ossatura, è paragonabile alla mia.

Questa mattina sono stato, per lavoro, in un grande cantiere edile e dopo sbrigate le faccende mi sono messo a cazzeggiare e osservare all'interno del cantiere, come fanno certi pensionati, i lavoratori intenti alle loro mansioni. Come lo scanner del terminator stavo misurando, ad occhiometro, anzianità, altezza, ossatura, girovita e muscolatura. Ho notato che, anche se la maggior parte del campione da me osservato fa da anni lo stesso lavoro muscolare, tutti erano diversi e tutti i loro corpi hanno reagito in modo differente allo sforzo. Rari quelli veramente grossi, molti con la pancia, molti normalissimi e alcuni magrissimi, curvi, per niente muscolosi e con le vene delle braccia di fuori tipo deportati della seconda guerra mondiale. Ce n'erano anche magrissimi e con la pancia. Lo stesso dicasi dei manovali. In ambienti simili ti accorgi di quanto sia spietata la selezione genetica: a parità di lavoro certi si sono irrobustiti, mentre altri si sono consumati. L'osservazione che ho fatto io penso sia simile a quella delle giurie che scremano i campioni dalle masse.
Io ho definitivamente smesso di paragonarmi agli altri.

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crixus
(@crixus)
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Io ho in casa 2 esempi di muratori-carpentieri, mio fratello e mio papà. Ossatura molto grossa, mani grosse altezza nella media (178 cm come me). Anche a panza stanno bene :). Sulla forza non credo ci sia da discutere, entrambi anni luce più forti di me. Mio padre a quasi 60 anni non mi vede neanche a braccio di ferro 🙁

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— Hans Selye


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Anche nell'azienda di mio padre, dove lavoro anche io, ci sono 2 esempi di persone che fanno lo stesso lavoro di fabbro carpentiere e che i loro corpi hanno reagito diversamente allo sforzo. Alti uguale ma uno è molto muscoloso e forte (e con la solita universale panza prominente) e un'altro è quasi rachitico e con pochissima forza confronto al collega. Comunque il lavoro, anche se più debole, lo fa anche lui; solo che nei confronti del collega, anche se in azienda hanno le stesse mansioni (quello più grosso dal 1985 e l'altro dal 1974), è anni luce sia come massa che come forza.

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