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Il walking(camminare)

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(@salvio)
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Detto in italiano è più semplice: camminare. Purtroppo la filosofia del low training richiede che il preparatore atletico che vuol far credere che voi facciate sport debba parlarvi in inglese ed allora ecco l'energy walking, il mindful walking, il power walking (proprio per i più duri) ecc.

Il walking è un'attività di difficile valutazione perché i suoi benefici sono strettamente legati alla frequenza e alla durata. Se nessuno corre per dieci minuti o esce in bicicletta per un quarto d'ora, è comune sentire che una breve passeggiata è un'attività estremamente salutare. Perché il semplice camminare (in varie forme) possa apportare modifiche benefiche al nostro corpo non è certo sufficiente un quarto d'ora al giorno,

ma occorrono almeno due ore tutti i giorni (almeno 50 km alla settimana).

Camminare un quarto d'ora può apportare benefici psicologici (si stacca dal lavoro, ci si rilassa ecc.), gli stessi che può dare la visione del proprio programma preferito alla televisione: nessuno direbbe che guardare la televisione è fare sport. Non bisogna cioè confondere i benefici psicologici di un'attività (sportiva e non) con quelli fisici.

Esistono già attività umane che implicano il camminare (come il trekking o la caccia); queste attività diventano allenanti solo se effettuate per dieci-quindici ore alla settimana. Infatti solo con tale quantità di lavoro a basso regime si ottiene una protezione cardiovascolare superiore a quella del sedentario (lasciamo perdere gli studi che dicono che se camminate quindici minuti al giorno morirete tre giorni dopo rispetto al sedentario puro...) e un controllo del peso corporeo (una persona di 50 kg brucia 130 kcal all'ora, oltre il normale metabolismo basale).
A chi è consigliato - Lasciando perdere la posizione tipicamente maschilista (lo spunto per questo articolo me lo ha dato un giornale femminile con un articolo scritto da una donna!) che vuole la donna incapace di sforzi di media intensità, il walking può essere comunque proficuamente praticato

in alternativa a sport più faticosi:

a) da chi è sovrappeso. Non ha senso incominciare a correre con dieci chili di troppo.

b) Da chi ha molto tempo a disposizione (sedute di due o tre ore, tutti i giorni) e vuole un'attività meno intensa di sport come la corsa o il ciclismo. Il caso classico può essere rappresentato dai percorsi vita, dove si cammina (o si corre) da una postazione all'altra e si eseguono esercizi ginnici alle varie stazioni.

c) Da chi (di solito per problemi di età) non può svolgere sport più impegnativi perché ha problemi alle articolazioni, ai tendini, alla schiena ecc.

Fonte:
http://www.albanesi.it/Corsa/walking.htm

---

http://www.albanesi.it/Corsa/lowtraining.htm

Questo consiglio di leggerlo e farne oro, dato che è molto illuminante sulle scemenze che dicono in palestra.

Un esempio su tutti? Come cazzo fa un hardgainer che mangia 3000 kcal al giorno a perdere peso se si mette a fare due ore di passeggiata ogni giorno o al limite mezz'ora di corsa e lo fa per 5 giorni a settimana.

Mettiamo che consumi 300 kcal (fidatevi ho di molto esagerato , ma proprio di molto) in 5 giorni avrà consumato 1500 kcal ma avrà assunto 15000 kcal!!! Cazzo è proprio vero se non mette muscoli è perchè mangai poco e consuma troppo.

In realtà dovreste aver capito che un tipo del genere è superinsensibile all'insulina con quello che mangia e l'essere resistentissimo all'insulina gli aumenta a dismisura il cortisolo dato che si allena di brutto anche aerobicamente.

Allora intelligentemente mica pensa di diminuire le calorie che consuma al fine di diminuire la resistenza insulinica? Noooo, su consiglio di quealche coglione iperdopato che non sa manco di cosa parla mangia di tutto e di più, stando fermo, eliminando completamente l'unica cosa che l'impedisce di andare paradossalmente in una sorta di sovrallenamento ormonale rendendosi iperprono alle infiammazioni.

Leggete!!! A me i modi di Albanesi stanno sul cazzo, ma almeno sa quello che dice e se non lo sa si basa su dati e studi, che è tutto un dire della persona di cui si parla.


   
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(@andrea)
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Post: 708
 

tutti gli articoli che ho visto fin'ora attribuiscono all'hard gainer il fatto che mangi poco per il metabolismo che ha e questo lo porta in un perenne stato catabolico, oltre ad altre teorie come l'ipertiroidismo, stress,alti livelli di cortisolo ecc

qua parlano addirittura di 4000-5000kcal..robe da pazzi
http://www.olympian.it/hg/n4_4.cfm

ho trovato solamente una discussione in un forum straniero che azzarda la teoria che gli hardgainer siano fortemente insulino-resistenti
http://www.mundoanabolico.com/vb4/sala-de-saude-estetica/23650-resistencia-a-insulina-hardgainer.html


   
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 Muso
(@muso)
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Post: 1170
 

Che bello walking,io oltre al mio normale allenamento faccio circa 40min al giorno di walking in salita col cane qui sui colli bolognesi(20min appena sveglio e 20 prima di andare a letto di solito),molto rilassante.

Per il discorso sull'alimentazione io penso che finchè non hai diarrea o problemi intestinali o digestivi stai mangiando giusto.
Poi quei fessi hardgainer mangiano ogni 3 ore,metti che hai una digestione lenta per motivi che non sono di accumulo va a finire che sovrapponi dei pasti e fai comunque casino e non assimili una cippa.
Inoltre il corpo se vede troppo nutrimento in circolo durante il giorno attiva meccanismi di difesa per non ingrassare(vedi iperandrogenismi)poi magari non avendo assimilito una cippa di giorno di notte va in deficit,poi ricomincia la manfrina dei 6 pasti da 800calorie l'uno,magari buttati giù a forza(non sottovalutiamo l'aspetto psicologico del mangiare controvoglia...)


   
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(@salvio)
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Registrato: 13 anni fa
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Vittorio ma non c'è un apsetto psicologico, se non hai fame e mangi turbi l'omeostatica del corpo, la psicologia c'entra poco.

Non è per cattiveria ma con sta fissa della psicologia, sembra che uno sta male se fa una cosa ch enon va perchè psicologicamente lo ferisce. Uno mangia senza aver digerito con la glicemia a 100 e oltre , è logico che il corpo inibisce sta cosa e mangi controvoglia, non è una critica, ma c'è poca psicologia.


   
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 Muso
(@muso)
Membro
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In realtà io volevo dire che se ti senti obbligato a mangiare 3000cal al giorno anche se non ti vanno,e lo fai,buttando dentro te stesso roba che la tua mente non vuole e rifiuta,vivendo l'atto di nutrirsi con nervosisimo quando dovrebbe essere una situazione di relax estremo,quasi come il sesso,già attivi una situazione di stress che ti farà probabilmente assimilare male quel che mangi.
Se la tua mente vede il cibo come nemico assetterà il corpo in modo da rifiutarlo in qualche modo,mettici che 3 ore prima da stronzo hai fatto una altro pasto da 800calorie e hai assunto destrosio maltodestrine e proteine in polvere tutto il giorno,farai un casino metabolico che la metà basta...


   
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(@salvio)
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No forse so io che mi so spiegato male diquesto chiedo venia.

Se hai fame butti tutto quello che trovi giù, specialmente se è vera fame non la semplcie fame da carboidrati, anche se ti danno il cemento provi a digerirlo non si sa mai...


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Ciao,

è giusto ciòche ho scritto di seguito:

-walking 6k/h

La pendenza cambia la situazione?


   
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Tropico
(@tropico)
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A parte una certa individualità, credo che sia più giusto fare la suddivisione in base al battito cardiaco per stabilire la soglia fra camminare e jogging, per alcuni la soglia può risultare a 5Km/h per altri 7 e così via... dipende anche dal grado di allenamento e la misurazione del battito è molto più precisa.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Eva
 Eva
(@eva)
Membro
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A parte una certa individualità, credo che sia più giusto fare la suddivisione in base al battito cardiaco per stabilire la soglia fra camminare e jogging, per alcuni la soglia può risultare a 5Km/h per altri 7 e così via... dipende anche dal grado di allenamento e la misurazione del battito è molto più precisa.

Ok, come immaginavo grazie!


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
Registrato: 13 anni fa
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L’esercizio aerobico, se intenso è più efficace nel controllo della sindrome metabolica
La Sindrome metabolica è caratterizzata dalla concomitante presenza di più fattori di rischio cardiovascolari, tra i quali una Pressione arteriosa elevata, un ridotto controllo glicemico, una dislipidemia caratteristica (bassi valori di Colesterolo HDL ed elevata trigliceridemia) e l’obesità addominale. Si stima che la mortalità cardiovascolare negli individui con Sindrome metabolica sia da 2 a 3 volte superiore rispetto ai soggetti normali. L’attività aerobica e la funzionalità endoteliale sono ridotte negli individui con Sindrome metabolica e possono rappresentare due fattori di rischio indipendenti. È noto che l’attività fisica aerobica è in grado di influenzare favorevolmente il quadro clinico della Sindrome metabolica, tuttavia la modalità e i livelli ottimali di esercizio fisico per prevenirla e controllarla non sono stati chiariti in modo definitivo. Un recente studio clinico di intervento, condotto su 32 soggetti con Sindrome metabolica, ha valutato l’efficacia di due diverse tipologie di esercizio fisico aerobico: moderato e continuo o intenso ad intervalli. Le modalità di esercizio prevedevano la corsa su un tappeto mobile 3 volte a settimana per 4 mesi per entrambi i gruppi in modo da garantire lo stesso volume di esercizio in termini di consumo calorico, ma ottenuto con uno sforzo moderato continuo in un gruppo ed invece intenso ad intervalli nel gruppo di confronto. I risultati hanno mostrato che la capacità aerobica era aumentata maggiormente nel gruppo di soggetti sottoposti a esercizio intenso rispetto a quelli sottoposti ad esercizio moderato (V02 35% verso 16%), con una maggiore riduzione dei fattori componenti la Sindrome metabolica quali la sensibilità all’insulina e la litogenesi, e un beneficio più evidente sulla funzione endoteliale. I due programmi di esercizio sono invece risultati simili in termini di riduzione della Pressione arteriosa e di perdita di peso. Lo studio conferma quindi il ruolo centrale svolto dall’esercizio fisico, specialmente ad alta intensità, nel controllo della Sindrome metabolica.
Tjønna AE, Lee SJ, Rognmo Ø et al.Circulation 2008; 118: 346-54

Aerobic interval training versus continuous moderate exercise as a treatment for the metabolic syndrome: a pilot study

BACKGROUND: Individuals with the metabolic syndrome are 3 times more likely to die of heart disease than healthy counterparts. Exercise training reduces several of the symptoms of the syndrome, but the exercise intensity that yields the maximal beneficial adaptations is in dispute. We compared moderate and high exercise intensity with regard to variables associated with cardiovascular function and prognosis in patients with the metabolic syndrome. METHODS AND RESULTS: Thirty-two metabolic syndrome patients (age, 52.3+/-3.7 years; maximal oxygen uptake [o(2)max], 34 mL x kg(-1) x min(-1)) were randomized to equal volumes of either moderate continuous moderate exercise (CME; 70% of highest measured heart rate [Hfmax]) or aerobic interval training (AIT; 90% of Hfmax) 3 times a week for 16 weeks or to a control group. o(2)max increased more after AIT than CME (35% versus 16%; P<0.01) and was associated with removal of more risk factors that constitute the metabolic syndrome (number of factors: AIT, 5.9 before versus 4.0 after; P<0.01; CME, 5.7 before versus 5.0 after; group difference, P<0.05). AIT was superior to CME in enhancing endothelial function (9% versus 5%; P<0.001), insulin signaling in fat and skeletal muscle, skeletal muscle biogenesis, and excitation-contraction coupling and in reducing blood glucose and lipogenesis in adipose tissue. The 2 exercise programs were equally effective at lowering mean arterial blood pressure and reducing body weight (-2.3 and -3.6 kg in AIT and CME, respectively) and fat. CONCLUSIONS: Exercise intensity was an important factor for improving aerobic capacity and reversing the risk factors of the metabolic syndrome. These findings may have important implications

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@biker40)
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Quello che dicevo nel diario di Salvio.
Il walking non serve a nulla. Anche se protratto per ore.
Ciao.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Il walking non serve a nulla.

Questo non è vero! :asd: Per andare da "A" verso "B" e, se avanza tempo, anche da "C", per poi ritornare di nuovo da "A", se non si dispone di altro mezzo di trasporto, il "walking" serve... eccome se serve! 😀

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Camminata 6 km/h pendenza 12% è esercizio abbastanza intenso?


   
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(@salvio)
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Ma per piacere, la ricerca più inutile del mondo, dove si vuole garantire lo stesso dispendio energetico e si vuole equipararlo con un tappeto.

Vai a camminare su un fondo scosceso e vedi quanto è intenso e fallo per ore e non 10 minuti.

E' cosa logica che se faccio esercizio intenso spendo più carboidrati e quindi li sopporto meglio quando li mangio.

Poi leggetevi gli ormoni della felicità, chiamate Hertoghe e diteglic he ha scritto un sacco di stupidaggini e vediamo cosa vi risponde...


   
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(@biker40)
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Ormai la ricerca da qualche anno si è concentrata sugli effetti benefici dell'interval training.
Ripetute ANAEROBICHE ALATTACIDE. Sinonimo di breve ed intenso.


   
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(@salvio)
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Ma in natura, qualsiasi animale, evita queltipo di esercizio e segue un esercizio prolungato nel tempo ma a bassissima intensità...

Perfino un leone se non deve se ne sta fermo, ma poi pondera molto bene gli scatti per agguantare una preda.

Che? Adesso il concetto di paleo va bene per quelloc he mangi ma non per quello che fai?


   
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