Un titolo volutamente provocatorio, venendo dal mondo Peatariano e prima ancora da quello Paleo, a sua volta da quello Ehretista, sono abituato ad essere un ex, quindi ad ogni salto perdo per strada alcuni amici di avventura e ne trovo altri. Ogni stile dietetico ho cercato di seguirlo fedelmente, è il solo modo per capire, fare le cose a metà non chiarisce alcunché a chi cerca risposte. Quindi quando abbandono la precedente via mi si accusa di essere stato troppo estremista, che “loro” facendo le cose in maniera meno estrema hanno trovato stabilità, d’altra parte in medio stat virtus.
Potrei sbagliare, ma mi è sempre piaciuto massimizzare le potenzialità fisiche e intellettive, oltre ad avere una certa dose di curiosità e avventura (non scevre da controindicazioni ovviamente). Facendo le cose tenendo in considerazione vari stili e varie teorie (anche in contrapposizione) permette di trovare un probabile equilibrio dietetico ma che è lungi dall’essere ottimale, ci si trascina in problemi minori che non pregiudicano la qualità della vita, accontentarsi non è un peccato ma non è quello che cerco.
Arrivando al punto, ho constatato una certa rigidità del mondo Peat style ad accettare la teoria della vitamina A di Grant, soprattutto in quelle persone troppo esposte, nel senso che si sono fatte portavoce del verbo Peat, ed in quelle che ci lucrano con integratori. La prima volta che lessi della vitamina A ho avuto l’impressione che fosse stata scritta da Ray Peat stesso, se sostituiamo al retinolo i PUFA abbiamo una teoria speculare, stessa revisione storica, nella quale si spiega che hanno sbagliato a fare gli esperimenti, dati i tempi remoti della scienza, poi una logica e documentata (scientificamente) disamina sul perché dovremmo evitare tale sostanza data la sua non essenzialità e tossicità. Se si ha l’elasticità mentale di accettare che non esistono grassi essenziali dovrebbe far presa anche la non esistenza del retinolo come vitamina, soprattutto se è ben scritta e documentata, pazienza se a scriverla è un chimico-ingegnere. E’ logico che filtriamo tutte le informazioni in base al nostro background, il cosiddetto bias, quindi il filtro della scienza medica ufficiale boccerà entrambe le teorie, sia di Grant che di Peat, posso capire un non interesse ad approfondire, ma una persona che segue Peat non può dire che la teoria della vitamina A è l’analogo del terrapiattismo, questo è intellettualmente disonesto, ancor di più in chi amplia la visione di Ray alla sua weltanschauung, non solo all’alimentazione.

Un amministratore del gruppo Ray Peat a proposito della vitamina A…
Detto questo, altre persone (ex?)Peatariane stanno sperimentando la teoria di Grant Genereux senza riserve, motivate dal non aver trovato il santo graal del benessere promesso. Solo il tempo ci dirà se siamo stati dei folli (creduloni?) e se della vitamina A basterà trovare l’equilibrio individuale, è la dose che fa il veleno? Per ora posso solo dirvi che eliminare la vitamina A continua a funzionare, restate sintonizzati.
p.s. Suggerisco ai burloni del gruppo Peat di andare su un forum/gruppo a tema paleo e raccontare loro che la Coca-Cola è Peat friendly, chi è il terrapiattista adesso? 😀