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[EVO DIET] Giovanni Cianti

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Tropico
(@tropico)
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Un pò estrema e idealista certo... però nell'esempio mette uva e banane
quando poi dice di eliminare la frutta perchè addomesticata... boh

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@andrea)
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(@salvio)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1043
 

Devo dire la verità lui fa marketing pèerò su molte cose ha
ragione.

Anche io mi ero accorto che noi siamo fatti per lunghi lavori
aerobici con delel fasi di lavoro insenso lattacido sporadiche.

Andrea mi
passeresti delle copie scannerizzate per bene di questo che hai
pubblicato?

Anche se con la storia del fruttosio non sono d'accordo, se
il bilancio diventa basso, quando cioè scatta la fame, questo zucchero diviene
innocuo, va a finire tutto nel fegato, quindi non capisco quale danno possa
causare.

Lui ha ragione quando dice che l amancanza di un solo
amminaocido arresta in blocco l'anabolismo muscolare, ma non si rende conto che
se mancano carboidrati in una data fase il sistema volente o nolente deve
immediatamente sintetizzare nuovo glucosio.

Se c'è un infiammazione
silente o non silente il sistema deve sintetizzare linfociti e sottrarre
amminoacidi.

Ecco perchè è un suicidio quando si ha una patologia
autoimmune financhè un tumore eliminare le proteine animali, c'è un forte
indebolimento del sistema immunitario.
Vorrei leggere per
controbattere.

Ad esempio lui ha ragione per alzare pesi non occorrono i
carboidrati, ma la reisintesi metabolica dell'ATP dai grassi è lenta quindi
richiede più tempo pe ril recupero e che fai nel frattempo non ti alleni? Ecco
perchè lo ripeterò sempre il emtodo metzner dava risultati perchè lo sforzo
disumano per un umano deve essere una cosa relegata a momenti di emrgenza quindi
infrequente.

Consumare carboidrati per recuperare prima è da un lato una
buona strategia se usata con oculatezza, altresì si rischia il collasso
metabolico, se a un certo momento serve energia pronta all'uso ma non ci sta e
quindi anche catabolico a danno dei muscoli, ma dall'altra è sostanzialmente una
strategia pericolosa.

Vi sarete accorti che sulla zonalibera tutti i
professionisti, nonostante eliminino cibi come i legumi per tanto tempo o anche
le verdure, appena ne mangiano dicono di stare male, xkè? Perchè non puoi
sacrificar smpre il riposo tenedo in piedi il metabolismo a suon di
carboidrati.

Prendiamo Angelo, qua non voglio parlare degli assenti per
carità, ma dichiarava di consumare 5000 kcal al giorno in linea con i grandi
cacciatori africani.

A parte che nutro seri dubbi che uno vada a caccia
tutti i giorni stancandosi in quetso modo, ma vi rendete conto che con 5000,
anche s ele consumi e sei perfettamente in pareggio di bilancio, sapete
chimicamente emetabolicamente cosa vuol dire consumare e ricaricare velocemente
una simile mole di energia?

Ragassuoli i cibi del neolitico se usati con
oculatezza non sono malaccio, il problema è il cronico abuso che se ne sta
facendo in ogni campo.

Atleti che pretendono di fare sempre
superprestazioni andando sui carboidrati per mantenere veloce il loro
metabolismo, ssalvo poi arrivare a un punto che crollano e s infortunano
pesantemente.

Eh i carboidrati possono sostituire una deficienza
adrenalinica di tipo suurrenale, ma per poco, alla lunga il sistema adrenalina/
cortisolo deve essere rimesso in piedi con il riposo.

Comunque se
possibile andrea puoi inviarmi questi articoli, mi faretsi un favorone...


   
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Eva
 Eva
(@eva)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 2088
 

salvio ha scritto:... dichiarava di consumare 5000 kcal al
giorno in linea con i grandi cacciatori africani.

A parte che nutro seri
dubbi che uno vada a caccia tutti i giorni stancandosi in quetso modo, ma vi
rendete conto che con 5000, anche s ele consumi e sei perfettamente in pareggio
di bilancio, sapete chimicamente emetabolicamente cosa vuol dire consumare e
ricaricare velocemente una simile mole di
energia?

Penso che un consumo del genere sia
solamente uno spreco di tempo, soldi e ovviamente energia.


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 1347
 

Beh ma mica tutti i giorni! In un giorno di gara di triathlon penso che
possano benissimo starci.


La natura non fa nulla di inutile.


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
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Post: 9903
 

In risposta a Giovanni Cianti – di Joaquin Lopez
http://prudvangar.wordpress.com/2012/01/25/in-risposta-a-giovanni-cianti-di-joaquin-lopez/#comment-411

Nella mia operazione di raccolta di articoli interessanti di amici dai forum, mi sono imbuttatuto in questo articolo di Joaquin e ho deciso di aggiungerlo qui al mio blog per provare a dargli un pò più di visibilità!

Mi chiamo Joaquin Lopez, sono laureato in scienze infermieristiche presso la facoltà di medicina e chirurgia di Genova. Ho conseguito svariate specializzazioni relative all’area della medicina di emergenza, ho operato nei servizi di emergenza sanitaria e dal 2005 mi occupo anche di formare personale sanitario e tecnico alla cura delle emergenze traumatologiche . Sono appassionato di powerlifting e di materie scientifiche in generale, con particolare riguardo alle scienze della nutrizione e alla fisiologia.

Nell’interessarmi alle teorie del Sig. Cianti circa la nutrizione umana e i relativi aspetti antropologici, non ho potuto fare a meno di notare che alcune affermazioni appaiono quantomeno curiose, le mie perplessità nascono non da opinioni personali bensì dalle contraddittorietà di quanto il Sig. Cianti sostiene rispetto alla scienza. Visto che abbiamo la fortuna di vivere in un’epoca in cui il sapere non viene più dall’alto, ma grazie alle risorse tecnologie segue un percorso “più circolare” come direbbe qualcuno, e in considerazione della mia tendenza a non assimilare ciò che leggo senza un filtro, ho deciso di raccogliere alcune osservazioni nell’articolo che state leggendo. Ci tengo fin da subito a precisare che condivido alcuni aspetti sottolineati da Cianti, ad esempio l’eccessiva densità di zuccheri nei cereali, concetti comunque risaputi e largamente anticipati da altri autori. Su come l’uomo si sia evoluto nella sua storia biologica avrei invece qualcosa da dire; siamo certi che vi sia stata un’epoca nella quale sulla terra camminavano culturisti preistorici? Siamo certi che la natura ci voglia enormi e che oggi non siamo tali a causa dei cereali?

A ogni body builder farebbe piacere credere di si, infatti l’idea è stata accolta da questa comunità di buon grado, perché secondo quest’ottica la nostra passione è resa estremamente sintonica con natura dell’uomo, e a chi non farebbe piacere credere di vivere in estrema sintonia con la propria natura, ma dovendo essere onesti con sé stessi bisogna ammettere che tutto quello che facciamo è in realtà una forzatura, una forzatura che grazie alle straordinarie capacità dell’organismo da determinati risultati, in termini di ipertrofia/iperplasia, di definizione ecc… ma per raggiungere l’aspetto e la composizione corporea desiderati servono: allenamento costante, apporto proteico elevato e costante (che tante volte neppure riusciamo a raggiungere senza ricorrere a supplementi). In natura credete d’avvero che queste condizioni si verificherebbero? O è piuttosto plausibile che a seguito di una stagione rigida, si verificassero digiuni protratti e cataboliche migrazioni, svolte nel contesto del metabolismo aerobico tanto disapprovato da Cianti?
Il fatto che l’organismo umano possa diventare muscoloso e possente è più uno straordinario meccanismo di adattamento, che noi sfruttiamo ogni giorno, che non un connaturato carattere dell’uomo.

Un po’ di chiarezza sulla questione antropologica
Alimentazione ed evoluzione antropometrica sono in stretta relazione tra loro e non potrebbe essere diversamente, lo stesso Cianti sottolinea come altezza e peso e capacità cranica cambiarono attraverso le varie specie ominoidi e homo, dagli australopitechi di cui si presume una dieta prevalentemente vegetariana, alti mediamente 120 cm per un peso medio di 40 kg, all’ Homo neanderthalensis di cui sostiene Cianti, la statura raggiunse gli oltre 180 cm per un peso complessivo superiore ai 90Khg, per poi involvere nell’Homo sapiens con l’avvento della dieta agricola.

Alcuni di voi avranno già presente l’immagine emblematica che secondo il Cianti sarebbe una ricostruzione dell’ homo neanderthalensis che potete osservare nella fig.1 al confronto con una ricostruzione veritiera, se non fosse l’assenza di depilazione il neandertal di Cianti ricorderebbe molto l’Arnold Swarznegger del 1979! Ma le cose stavano realmente così? Sembra di no, infatti stando agli scheletri di Homo nehanderthalensis rinvenuti l’altezza media risulta essere di 160 cm per un peso medio stimato di circa 60 Kg nei soggetti di sesso maschile. (1)

Fig.1 Due proposte di confronto tra uomo di Neanderthal e uomo moderno, la prima a sinistra è ricostruzione di Cianti, la seconda tratta da un testo ufficiale di paleo antropologia mostra come in realtà l’uomo di Neanderthal fosse più basso in statura rispetto all’uomo moderno.

A rendere ancora più curiosa la teoria esposta da Cianti c’è un altro aspetto non da poco. l’Homo neanderthalensis o uomo di Neanderthal pare non essere per nulla un precursore dell’Homo sapiens, l’esistenza del primo infatti fu parzialmente sovrapposta a quella del secondo nel contesto di quello schema noto come cespuglio evolutivo, per la genetica l’uomo di Neandertal, morfologicamente il più prossimo all’uomo attuale, non è per nulla un precursore dell’ Homo sapiens : la loro contemporaneità e l’ipotesi di incroci genetici fecondi escludono infatti ogni legame di discendenza (2). Probabilmente essi rappresentano due espressioni della stessa specie se viene ammessa l’ipotesi dell’interfecondità, in caso contrario si tratterebbe di due specie diverse. A metà degli anni novanta l’altropologo molecolare Paablo, ha analizzato il DNA mitocondriale del neandertaliano trovato a Feldhofer per assegnarli il giusto posto nella tassonomia ominina, e risolvere il problema del suo rapporto di parentela con noi sapiens. Lo studioso ha prima definito la sequenza di mtDNA (DNA mitocondriale) di quel reperto, l’ha poi confrontata con quella di individui di tutte le popolazioni del mondo, il risultato non ha lasciato dubbi. Il numero di basi mutate nel geoma mitocondriale neandertaliano è risultato tre volte maggiore della media delle mutazioni presenti nella nostra specie, e pertanto la sua sequenza è stata giudicata estranea alla variabilità genetica dell’attuale Sapiens (3).
La marcata differenza genetica esclude dunque la derivazione diretta di una forma umana dall’altra. Sulla base di quanto fin qui detto dovrebbero apparire ragionevoli alcune osservazioni:
Non è corretto citare l’Homo sapiens quale involuzione in senso antropometrico dell’Homo neanderthalensis se tra i due non c’è un rapporto di discendenza. In considerazione poi del fatto che pure la condivisione del patrimonio genetico tra i due Homo è dubbia: statura, peso e capacità cranica possono essere benissimo l’espressione fenotipica di geni differenti. Qualcuno potrebbe obiettare che secondo alcuni studi la sovrapposizione genetica tra i due Homo arriverebbe al 99.5%, ma visto che anche la sovrapposizione genetica tra Homo sapiens e scimpanzé è del 99% (4) non occorrerebbe proseguire oltre….

Se anche la scienza ufficiale fosse in difetto rispetto al maestro Cianti, e le osservazioni antropologiche e genetiche degli scienziati fossero false, resta il fatto che ad eccezione della capacità cranica, altezza e peso medi dell’homo neanderthalensis erano inferiori rispetto all’uomo moderno quindi di certo non è mai esistito un “culturista preistorico”ma piuttosto un omuncolo basso e tarchiato, con arti corti, tronco tozzo e testa grande Fig1. Sul fatto che questo rappresentasse la punta di diamante del genere Homo poi c’è pure da mettere un grosso punto interrogativo visto che si estinse circa 30.000 anni fa.
In un’ altro articolo dal titolo alimentazione e salute nella preistoria del 22 maggio 2009 Cianti si lascia andare ad alcune fantasie culturistiche, citando l’Homo Heidelbergensis, (un uomo vissuto fra i 600 000 ed i 100 000 anni fa) il quale secondo una azzardata affermazione di Cianti raggiungeva circa 180 cm di altezza e oltre 90 kg di peso. In realtà la statura stimata dai paleo antropologi è compresa tra i 160 e i 170 cm, mentre il peso si ritiene fosse variabile in un intervallo compreso tra 51 a 62 kg. (5)
Nello stesso articolo sostiene pure che l’Homo abilis raggiunse stature di 190 cm! Ancora una volta resto allibito da tanta imperizia nel misurare le proprie affermazioni, l’Homo abilis era un omuncolo bel più piccolo, per la precisione l’altezza compresa tra i 130 e i 120 cm. (6)

A tutte queste contraddizioni dobbiamo aggiungere che gli stessi paleo antropologi, non hanno a oggi un’opinione condivisa su aspetti ben più semplici come la denominazione stessa delle varie specie. L’origine dell’uomo moderno è un argomento particolarmente dibattuto sopratutto da due opposti schieramenti di specialisti: quelli che teorizzano una ” Origine Africana Recente” e quelli che sostengono una “Evoluzione Multiregionale”. La prima sostiene la comparsa dei sapiens in Africa fra i 200.000 e 150.000 come una nuova specie che si sarebbe poi dispersa su tutto il mondo sostituendo le popolazioni esistenti, la seconda considera che ciascuna delle popolazioni attuali sia discesa dalla rispettiva popolazione arcaica di quella stessa regione, da Homo erectus, evolutasi in parallelo con le altre grazie ad incroci. Ora come in tutto questo “pasticcio preistorico” di specie differenti con incontri interfecondi, variabili ambientali e genetiche, il tutto sviluppato in milioni di anni Cianti abbia collegato in modo così semplicistico e lineare: alimentazione, peso, statura e capacità cranica dei nostri progenitori, (alcuni dei quali come abbiamo visto non sono nemmeno tali) con l’uomo moderno, e addirittura stabilendo il peso dell’alimentazione in questi mutamenti resta un mistero. Con questo sia chiaro non voglio dire che l’apporto proteico non incida sui parametri antropometrici, solamente che stabilire un legame diretto come Cianti lo fa apparire nel contesto di un puzzle tanto intricato è quantomeno irrazionale.

Per concludere, propongo un’ultima osservazione, ammettendo per un attimo che fin qui le precedenti siano tutte errate. Nei suoi elaborati Cianti pone grande enfasi nell’encefalizzazione, ricordandoci che questa è ritenuta in stretta relazione con la qualità della nutrizione, e proponendo come la dieta agricola abbia influito negativamente su tale parametro. Il grafico sottostante Fig.2 riporta la variazione della capacità cranica dagli australopitechi all’uomo moderno, alla destra del grafico potete notare una linea rossa che si diparte dalla linea temporale, la cui larghezza badate bene rappresenta gli ultimi 15.622 anni! Secondo le teorie di Cianti l’involuzione antropometrica del cranio si sarebbe verificata a seguito della dieta agricola troppo povera di nutrienti, che ebbe inizio si stima circa 10.000 anni fa, (questo ridurrebbe ulteriormente la larghezza della linea rossa di un terzo) Come può essersi verificato un cambiamento morfologico in un lasso di tempo così breve? La risposta è che non è possibile e infatti non è avvenuto. I crani più antichi di Sapiens datati 195.000 anni né danno conferma, i volumi sono di circa 1400 cc esattamente la media del cranio umano oggi. (7)

A conti fatti il cranio umano aveva raggiunto il volume medio attuale almeno 183.000 anni prima dell’avvento dell’agricoltura. Sempre dallo stesso grafico si evince che le diminuzioni nelle dimensioni del cranio, si sono osservate in un periodo assai precedente, che dunque non può essere non in relazione con l’avvento dell’agricoltura.

Propongo in fine che i cambiamenti morfologici nell’evoluzione di una specie sono il risultato di due differenti processi: l’adattamento e la mutazione, il primo è in relazione con l’ambiente, si tratta di un processo graduale; il secondo è indipendente dall’ambiente, casuale e si verifica all’improvviso per una mutazione genetica. Pertanto variazioni antropometriche si possono verificare in modo repentino casuale e totalmente avulso dalla nutrizione.

Fig.2 Variazione della capacità cranica negli australopitechi e nel genere Homo verificatisi negli ultimi tre milioni di anni. La larghezza linea rossa alla destra del grafico rappresenta gli ultimi 15.622 anni di evoluzione.

In ogni caso sarà bene ricordare a scanso di equivoci che dagli australopitechi, all’Homo erectus, per finire con noi sapiens, si sono sempre verificate fluttuazioni della capacità cranica con picchi massimi Fig.3 pertanto le variazioni di volume sono eventi che si verificano da 2.500.000 anni e non il disastroso annichilimento della razza umana operato dai malefici cereali!

Fig.3 variazione della capacità cranica negli australopitechi, nell’Homo erectus e sapiens, questi eventi si verificano da sempre.

Conclusioni
Durante il suo percorso evolutivo l’uomo ha subito moltissimi cambiamenti anatomo-morfologici, alcuni mediati da processi adattativi all’ambiente altri probabilmente a causa di mutazioni genetiche. (8)
Abbiamo visto attraverso una revisione delle conoscenze paleo-antropologiche attuali, che non sono mai esistiti “culturisti preistorici”, che l’avvento della dieta agricola non ha affatto influenzato negativamente lo sviluppo somatico dell’uomo, e anzi probabilmente, la disponibilità di cibo per tutto l’anno ha rappresentato un grosso vantaggio. I dati relativi ai caratteri antropometrici dei nostri predecessori sono stati esposti da Cianti in modo non obiettivo per essere gentili.
Dunque mangiamo meno schifezze, no all’eccesso di zuccheri nella dieta, si ai cibi naturali. Perseguiamo il sogno di un fisico grosso e scolpito ma facciamolo nella lucida consapevolezza che si tratta di una manipolazione, da noi operata attraverso strenui sforzi fisici e regimi alimentari particolarmente ricchi di proteine e calorie, e non un ritorno ad un fantomatico stato naturale.
Buon allenamento a tutti: Dott. Joaquin Lopez.

1 http://www.paleontologiaumana.it/neanderthalensis.htm
2 http://www.acam.it/prometeo/neanderthal_no.htm
3 Umani da sei milioni di anni- Gianfranco biondi- Elena Rickards pp 153-156
4 http://www.molecularlab.it/news/view.asp?n=3069
5 http://www.paleontologiaumana.it/heidelbergensis.htm
6 http://www.paleontologiaumana.it/erectus.htm
7 http://www.catalogomultimediale.unina.it/?p=149
8 http://www.interpuntonet.it/article.php?id=949

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@andrea)
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Topic starter  

quindi è un po come dire: se vuoi il superfisico scordati l alimentazione naturale


   
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Tropico
(@tropico)
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Ci ho letto anche dell'altro sinceramente, non sono d'accordo con alcune estremizzazioni di Cianti e nemmeno con tutto quello che dice Lopez qui, dicendo cibi naturali e zuccheri in quantità giusta sembra di sentire Calabresi. Inoltre ci sono a mio avviso alcune cose non giuste come ho scritto nei commenti del sito che ospita questo articolo e che riporto:

Il prof. Lee R. Berger diche che ci sono state popolazioni di Homo Heidelbergensis anche oltre i 2 metri, stando ai ritrovamenti fossili, almeno si legge questo su wikipedia inglese. Ma non ho capito se sono solo eccezioni di alcune popolazioni di Heidelbergensis. La fonte fornita per sbugiardare Cianti, comunque, parla di statura per i maschi, di oltre il metro e 70. Amesso che Cianti si sia sbagliato, non lo ha fatto di molto, anzi.
Per quanto riguarda la prima foto, non mi pare che Cianti abbia scritto che quell’uomo grosso e muscoloso sia un neanderthal, ma un sapiens sapiens, facendo il paragone tra la differenza genetica che c’è fra lui e il tipo grasso vs la differenza che passa tra un cinghiale ed un maiale, anch’essi con identico DNA. Ma la foto è stata tagliata.
Per il resto l’articolo è condivisibile.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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 Muso
(@muso)
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ragazzi basta guardare le foto degli attuali cacciatori-raccoglitori: bei fisici ma abbastanza magrini


   
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Tropico
(@tropico)
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Ma infatti, avere grosse masse muscolari è pure uno svantaggio in chiave sopravvivenza, alla fine il muscolo deve essere funzionale.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@sibilla)
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ma qui c'è lo scheletro di un nostro progenitore di 12 anni di 1.600.000 anni fa di 1 e 70....
http://www.youtube.com/watch?v=-jgB-1V_Buw&feature=related


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Grazie Sibilla per il video! Qui il documentario completo: http://www.youtube.com/watch?v=tugOqGCaEYs&feature=related

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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 Muso
(@muso)
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ecco secondo me fisicamente fabietto è il prototipo del cacciatore raccoglitore 😉


   
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fabio meloni
(@fabietto)
Membro
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😀

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
(@tropico)
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Registrato: 13 anni fa
Post: 9903
 

Nel video si dice che a 12 anni il ragazzo era alto 1,70! e che avrebbe superato il metro e 80!

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Muso, con quell'affermazione,si riferiva sicuramente su quanto affermato dal sig. dr.. Joaquin Lopez.

In realtà la statura stimata dai paleo antropologi è compresa tra i 160 e i 170 cm, mentre il peso si ritiene fosse variabile in un intervallo compreso tra 51 a 62 kg. (5)
Nello stesso articolo sostiene pure che l’Homo abilis raggiunse stature di 190 cm! Ancora una volta resto allibito da tanta imperizia nel misurare le proprie affermazioni, l’Homo abilis era un omuncolo bel più piccolo, per la precisione l’altezza compresa tra i 130 e i 120 cm. (6)

Piuttosto io credo di essere il prototipo dello "Gnomo dei boschi" :asd:

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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