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[Storie Vere - RAI1] Carnivori o Vegetariani?

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 Muso
(@muso)
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sono d'accordo


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Ultimamente sto ripiegando sulla carne di pecora e capra. Più quella di pecora: economica e 100% allevata a erba e/o fieno. Specialmente in questo periodo la campagna verdeggiante con le sue pecorelle e agnellini a spasso è uno spettacolo. Carne di agnellino non fa a comprarne: costa un occhio (13,00 euro al kg.)...ma quella di pecora riesco a trovarla a euro 5,00 il Kg. Oggi me ne sono fatto una mangiata cotta in umido con limone e cipolla: veramente squisita. Il manzo a confronto sa di cartoccio. Un po' saporito trovo il maiale; polli decenti, ultimamente, non ne trovo e non ho voglia e tempo di allevarmene da me, quindi li evito per un po'. lo stesso dicasi per le uova: nella mia zona trovo solo quelle allevate in gabbia......una schifezza! speriamo che i pastori e gli agricoltori (nel mio caso Sardi) durino a lungo: persi loro, alimentarsi decentemente sarà per me un grosso problema:s

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Ultimamente ho provato pure il capriolo... ma sembra capretto!
Per me la carne migliore resta il cinghiale!


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Si, il cinghiale selvatico è veramente squisito! Però mi capita raramente di poterne mangiare. Per poterne mangiare più spesso mi dovrei fare il porto d'arma e trovarmi una squadra di cacciatori da seguire. Purtroppo mi mancano "gli attributi" per fare ciò!

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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(@fedex)
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anke a me il capriolo non mi ha fatto impazzire mentre lepre e cinghiale sono veramente ottimi, anche i conigli selvatici sono molto buoni, fegatini in primis


   
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Tropico
(@tropico)
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Ci risiamo: http://www.ajcn.org/content/early/2011/08/10/ajcn.111.018978.abstract

Troppa carne rossa fa venire il diabete. Lo dicono i ricercatori di Harvard. Ma sostituirne una porzione al giorno con cereali integrali taglia drasticamente il rischio

Le carni rosse, specie se lavorate, aumentano sensibilmente il rischio di sviluppare il diabete di tipo 2, non insulino-dipendente. La disfunzione pancreatica si aggiunge dunque alla già lunga lista di danni alla salute collegati al consumo regolare di carne rossa di manzo e maiale, che comprende diversi tipi di tumore e di malattie cardiovascolari.

Il legame tra carni rosse e diabete è emerso con forza da una poderosa elaborazione condotta da epidemiologi e nutrizionisti di Harvard, che hanno vagliato ed elaborato i dati di alcuni dei più grandi studi di popolazione condotti negli ultimi anni negli Stati Uniti fino a giungere alla casistica più ampia mai analizzata.

Si tratta dei due sulle infermiere (Nurse's Health Study 1 e 2, durati oltre 28 anni), quello sui professionisti sanitari (Health Professionals Follow Up, per più di 20 anni) e altre indagini. In totale, oltre 440mila persone seguite per decenni, delle quali 28mila hanno sviluppato un diabete di tipo 2 durante il monitoraggio.

Come riferito sull'American Journal of Clinical Nutrition, anche dopo aver introdotto tutti i necessari fattori correttivi, il dato è chiaro: chi consuma ogni giorno 50 grammi di carne rossa lavorata (per esempio salumi) ha un aumento del rischio del 51%. Valore che scende al 19% tra chi preferisce assumere ogni giorno 100 grami di carne rossa non lavorata, per esempio sotto forma di bistecca.

C’è anche una buona notizia. Se i consumatori abituali di carni rosse sostituiscono una delle porzioni giornaliere di carne con una di cereali integrali, l'effetto è altrettanto netto: il rischio diminuisce del 23% rispetto alla media di chi mangia carne rossa con più moderazione, per esempio un paio di volte alla settimana. Se al posto dei vegetali integrali vengono introdotte le noci, il calo è del 20%, a parità di calorie. Se la preferenza cade su latticini a basso contenuto di grassi, il calo è del 17%.

«Questi dati sono molto importanti, ha commentato Frank Hu, coordinatore dello studio, nutrizionista ed epidemiologo della Harvard School of Public Health, dal momento che in tutto il mondo continuano a crescere, in parallelo, diabete di tipo 2 (350 milioni i malati stimati a livello mondiale) e consumo di carni rosse. La buona notizia è che il rischio si può abbassare in maniera significativa rinunciando a qualche porzione di carne. Il consiglio, dunque, non può che essere quello di ridurre al minimo l'assunzione di hot dog, bacon e altri salumi, carni arrostite e condite e sostituirle con noci, cibi integrali, pesce e legumi».

Oltre a ciò, gli esperti di Harvard si aspettano che le autorità sanitarie facciano la loro parte. Spiega infatti sempre Hu: «Nonostante il numero crescente di dati, ancora nel 2010 le Linee guida statunitensi per l'alimentazione continuavano a mettere insieme, nella categoria “cibi proteici”, carni rosse, pesce, uova, semi, noci, legumi e derivati della soia, ma dal momento che le carni rosse sono state ormai associate senza possibilità di errore a un aumento di rischio di malattie croniche e mortalità generale, bisognerebbe prenderne atto e distinguere tra fonti di proteine più o meno dannose o consigliabili».Fonte
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Hot dog, carni abbrustolite, insaccati pieni di sale e nitriti/nitrati etc... non considerando come la carne era contestualizzata nella dieta, cioè se veniva associata a frutta e verdura oppure ad altri cibi raffinati.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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Facciamoci del male

La carne tutti i giorni fa male alla salute dei bambini e del pianeta. Ecco la doppia piramide alimentare-ambientale per l'infanzia

Se si confrontano due menu giornalieri, entrambi equilibrati per apporto calorico e di nutrienti (proteine, grassi e carboidrati), ma uno a base di carne e uno vegetariano, si scopre che quello ricco di proteine animali ha un impatto sull’ambiente – in termini di inquinamento, energie e risorse consumate, rifiuti prodotti, spazio necessario…. - due volte e mezzo superiore rispetto a quello vegetariano.

Ma tra le mamme del 2011 resiste il mito della bistecca che fa bene alla salute dei bambini, a tutti gli effetti un retaggio del boom economico seguito a un’epoca in cui la carne non compariva mai o quasi sulla tavola degli italiani.

Sembra incredibile, ma oggi i piccoli ingeriscono proteine fino a 4 volte in più rispetto alla quota ideale per la salute, e solo l’1% segue un’alimentazione corretta. Risultato: oltre un milione di bambini sono soprappeso e quasi 300mila sono obesi.

Sono tra i dati presentati di recente dal Barilla Center for Food & Nutrition, insieme con un approfondimento del modello della Doppia Piramide alimentare e ambientale (vedi anche Ilfattoalimentare.it: Barilla propone la piramide idrica e invita a bere tè e acqua di rubinetto per non inquinare. L'impronta idrica dei prodotti più comuni) incentrato sull’alimentazione nell’infanzia e nell’adolescenza, con abitudini a tavola che concilino le necessità della crescita con quella di ridurre l’impatto del nostro stile di vita sull’ambiente.

Numerosi studi internazionali dimostrano che nei Paesi sviluppati c’è un’eccessiva assunzione proteica da parte dei bambini in età pre-scolare e scolare. Ad aggravare la situazione c’è l’introito calorico giornaliero che, nella maggioranza dei bambini, non soltanto è superiore alle esigenze, ma anche improntato al consumo di grassi e zuccheri a scapito di frutta e verdura.

Solo l’1% dei bambini segue la dieta settimanale consumando porzioni e varietà di alimenti in accordo con quanto raccomandato dal modello della Piramide Nutrizionale.

Risultato: nel mondo i bambini in sovrappeso sono 155 milioni (1 su dieci), negli USA questa condizione riguarda il 25% dei ragazzi, mentre in Europa ogni anno sono 400mila i bambini considerati sovrappeso.

Il problema è che molte mamme pensano che se anche il bambino è un po’ cicciotello è comunque un bene perché “cresce” tanto (magari più degli altri), e che ha tutto il tempo per rimettersi in forma (e pensare alla salute) quando sarà grande. Errore: l’alimentazione corretta fin dall’infanzia è fondamentale per ridurre il rischio di malattie cardiovascolari, obesità e diabete in età adulta. Già dai 3 anni infatti si gettano le basi per la salute da adulto, per il funzionamento del metabolismo e per lo sviluppo del sistema immunitario.

La scarsa attenzione per l’alimentazione si traduce in patologie, ma anche in costi per la società: in Italia la spesa annuale per terapie per patologie cardiovascolari, diabete e tumori è di 40 miliardi di Euro, pari a circa 700 euro a testa. In Europa il costo delle patologie cardiovascolari è di circa 192 miliardi di euro, più 56,6 miliardi di euro di costi stimati per patologie tumorali. Per quanto riguarda il diabete, i costi sostenuti a livello globale ammontano a circa 232 miliardi di dollari.

La salute, e fare quanto è possibile per mantenerla a lungo, è un diritto per ciascuno di noi. Ma anche un dovere: verso noi stessi, e verso la collettività.

Secondo il nuovo studio del Barilla Center for Food & Nutrition fin dalla più giovane età è importante alternare quotidianamente tutti i principali alimenti. La dieta settimanale di un bambino dovrebbe prevedere:
cereali (soprattutto integrali), frutta e verdura, latte e latticini tutti i giorni;
carne 2-3 volte alla settimana;
pesce almeno 3 volte;
legumi almeno 2 volte;
formaggi 2 volte;
uova 1-2 volte.
Inoltre, l’apporto calorico quotidiano dovrebbe essere suddiviso su 5 pasti: la colazione dovrebbe contribuire per il 20%, la merenda a metà mattina per il 5%, il pranzo per il 35%, la merenda pomeridiana per il 10% e la cena per il 30%.

Il modello della Doppia Piramide alimentare e ambientale associa allo schema nutrizionale tradizionale una piramide che si basa su tre principali indici: consumo di territorio (Ecological Footprint), generazione di gas a effetto serra (Carbon Footprint), e consumo di risorse idriche (Water Footprint).

Riclassificando gli alimenti sulla base della loro Ecological footprint, il modello della Doppia Piramide mostra come i cibi per cui si consiglia un consumo più frequente perché più sani per la salute sono anche quelli che determinano gli impatti ambientali minori. Al contrario, gli alimenti per i quali si raccomanda un consumo ridotto sono quelli che provocano le maggiori conseguenze sulla salute del pianeta.

Anche le tecniche di cottura per preparare i cibi incidono in maniera differente sull’ambiente: per esempio, usare mezzo litro d’acqua in meno (4,5 lt invece di 5) per cuocere su un fornello a gas mezzo kg di pasta riduce l’impatto della cottura del 7%, pari a 30 g di CO2.

Secondo il Global Footprint Network (GFN), per un cittadino di un Paese ad alto reddito i consumi alimentari sono la prima voce in termini di impatto ambientale, con una rilevanza sull’impronta ecologica complessiva pari a circa il 30-40%. Il cittadino italiano medio sfrutta 42 i metri quadri globali sfruttati per l’alimentazione, contro una media globale di 60 m2.

SINTESI DELLE MACRO-LINEE GUIDA PER LA CRESCITA SANA
1. Adottare una dieta sana ed equilibrata che, alternando quotidianamente tutti i principali alimenti, fornisca tutti i nutrienti e micronutrienti (calcio, ferro, vitamine, ....) di cui l'adolescente ha bisogno.
2. Evitare l'eccessiva introduzione di calorie non consumando cibi eccessivamente calorici o con elevata concentrazione di grassi.
3. Ripartire con equilibrio i nutrienti nel corso della giornata assicurando la presenza di un giusto bilanciamento tra apporto di proteine vegetali e animali, che deve essere pari a uno, di zuccheri semplici e complessi (attraverso l'assunzione di meno dolci, più pane, pasta, patate o riso), di grassi animali e vegetali (utilizzando meno strutto o burro e ppiù olio d'oliva).
4. Ridurre al minimo l'apporto aggiuntivo di sale al fine di dominuire i fattori di rischio di sviluppo di ipertensione, soprattutto in età adulta.
5. Distribuire l'assunzione di cibo in cinque momenti della giornata: prima colazione, spuntino della mattina, pranzo, merenda e cena.
6. Evitare di consumare cibi al di fuori dei cinque momenti precedenti.
7. Svolgere attività fisica per almeno un'ora al giorno, comprensiva sia dell'attività sportiva sia del gioco.
8. Ridurre il più possibile la vita sedentaria, in particolare quella davanti al video (Tv e computer).

Fonte

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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OneLovePeace
(@onelovepeace)
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Mamma mia quanta disinformazione:@


La natura non fa nulla di inutile.


   
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(@fedex)
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non so se è più ridicola la piramide aliemtnare o quella dell attività fisica


   
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Tropico
(@tropico)
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Se non fossero così ridicoli non nascerebbe nemmeno la necessità di un forum come questo o tanti altri simili. Comunque la piramide dell'attività fisica è così banale e disarmante che potrebbe essere addirittura peggiore di quella alimentare. Che poi non mi si venga a parlare di sostenibilità perchè il mais/soia e altre coltivazioni intensive stanno mangiando/impoverendo diverso terreno forestale.
Siamo troppi, probabilmente questo sì, cementifichiamo ed inquiniamo tutto, e le risorse sono finite e non tutte rinnovabili, ma non si può perpetrare la storia dei cereali base della piramide alimentare ed esempio di ecosostenibilità.

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(@fedex)
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esatto..anche perchè dietro ai cereali (mais su tutti) ci sonon poi interssi legati ai biocombustibili, per produrre i quali stanno colonizzando l africa sottraendogli ettari ed ettari di colture per impiantre mais da destinare a combustibile (come spiegato da report domenica); quindi veramente di sotenibile hanno poco o nulla


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Mors tua vita mea! :cheer:


   
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Tropico
(@tropico)
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“Come si può propagandare una scelta sicuramente a favore dell’ambiente, della salute e delle persone come quella vegetariana e allo stesso tempo farsi paladini di nucleare e incenerimento, che sono fra le tecnologie più inquinanti e pericolose per le persone, la salute, gli animali e l’ambiente?”

Uno degli argomenti che trattiamo nel libro Pensare come le montagne, è quello relativo al fatto che ilcambiamento per essere tale deve essere quanto più complessivo, profondo e coerente.

Siamo nel tempo del dire e fare tutto e il contrario di tutto, dove è normalità propagandare scelte e opinioni che sono in assolutacontraddizione fra loro. Abituati a non avere più bussole di nessun tipo ci si comporta come schegge impazzite, ritenendo di avere di fronte persone che non sanno più riconoscere il valore di un minimo di coerenza, quantomeno intellettuale.

Infiniti sono gli episodi di totale incoerenza e di certo non si può essere perfetti ma alcuni esempi saltano veramente agli occhi.

Due casi recenti sono davvero eclatanti e li esaminiamo nel campo dell’editoria, un settore dove chiunque scrive libri, non importa il contenuto o lo spessore di quello che scrive, basta aver un nome, meglio ancora se televisivo o cinematografico, et voilà il libro è editato.

Ultimamente, oltre alla valanga di libri horror/criminali che ci danno la dimensione del buio paranoico in cui ci stiamo cacciando, va molto di moda il cibo. Best seller sono ricette culinarie di improbabili presentatrici televisive che propinano i loro manicaretti nei programmi che conducono e ovviamente di conseguenza ci scrivono libri.

L’editoria è davvero ridotta male se per vendere deve scrivere ricette culinarie che basterebbe chiedere alla nonna, comunque sia in questo bailamme si inseriscono due insigni personaggi – Umberto Veronesi e Margherita Hack – che hanno scritto ultimamente dei libri per propagandare la loro scelta vegetariana.

Nucleare e incenenerimento sono fra le tecnologie più inquinanti e pericolose per le persone, la salute, gli animali e l’ambiente

Si potrebbe pensare che usano i loro nomi per una causa giusta, peccato che entrambi sono convintissimi nuclearisti e ‘l’oncologo’ di grande fama Veronesi è anche uno strenuo sostenitore degli inceneritori (da alcuni soprannominati “cancrovalorizzatori”) e a cui si deve la storica frase pronunciata di fronte ad uno sprovveduto commentatore televisivo, dove il luminare della salute asserì che gli inceneritori produrrebbero un inquinamento pari a zero.

Come si può propagandare una scelta sicuramente a favore dell’ambiente, della salute e delle persone come quella vegetariana e allo stesso tempo farsi paladini dinucleare e incenenerimento che sono fra le tecnologie più inquinanti e pericolose per le persone, la salute, gli animali e l’ambiente?

Bello mangiare verdurine in un mondo radioattivo e pieno di micidiali nanoparticelle e diossina, veramente una meraviglia.

Come si può pensare di cambiare il mondo in meglio con simili assurde contraddizioni è un mistero che solo la mente umana, capace di qualsiasi aberrazione, può fare.
di Paolo Ermani - 23 Dicembre 2011
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fabio meloni
(@fabietto)
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Gli allevamenti di volatili, pollo e tacchino onestamente non so come siano in Italia, speriamo non come i capannoni intensivi chiusi degli USA

Un allevatore Italiano, a caso, dice che:

Chissà cosa mangiano i polli?
Tutti i nostri polli sono alimentati con mangimi di alta qualità prodotti in Italia in mangimifici convenzionati e controllati. I componenti del mangime sono: - per il 95% circa mais, soia e grano che danno la componente nutrizionale e proteica - per il 5% circa vitamine e sali minerali necessari ad un armonico sviluppo dell'animale nella crescita.

N.B. : Da due anni in Italia è assolutamente vietato l'utilizzo delle farine di carne nella composizione dei mangimi di qualunque animale (ricordiamoci comunque che il pollo è un animale ruspante e quindi onnivoro, non un "vegetariano")

Nella carne dei polli sono presenti gli estrogeni?
Spesso si insinua che negli allevamenti avicoli si faccia uso di estrogeni o promotori della crescita per ottenere risultati più apprezzabili in minor tempo. La nostra azienda non utilizza estrogeni nei propri allevamenti, primo perché sono vietati e secondo perché non sono assolutamente ripaganti in termini economici in quanto il ciclo di vita ed il peso per capo sono così contenuti da non consentire l'ammortamento della spesa.

Nell'allevamento dei polli si usano gli antibiotici?
Anche i polli, come tutti gli animali e gli uomini, si ammalano e per curarli talvolta è necessaria la somministrazione di farmaci di natura antibiotica (soprattutto per malattie alle vie respiratorie). Le cure prestate sono comunque svolte sotto stretto controllo medico a cura delle ASL competenti; i farmaci utilizzati possono essere acquistati solo dietro prescrizione medica ed annotati su un apposito registro tenuto in ogni allevamento detto appunto "registro dei trattamenti" vidimato dalle ASL competenti. Ogni trattamento, onde evitare che le carni portino residui dei farmaci utilizzati, va obbligatoriamente sospeso tre giorni prima del carico per la macellazione.

I polli sono allevati in gabbia?
Contrariamente a quanto molti pensano i polli non sono allevati in batteria (cioè in gabbia) bensì a terra. In Italia l'allevamento in batteria è vietato ormai da molti anni; le gabbie sono utilizzate esclusivamente come sistema di trasporto dall'allevamento al macello. Quelli che la Tv ci mostra in gabbia non sono polli, bensì galline ovaiole (infatti hanno il piumaggio rosso anziché bianco); esse, nel periodo della deposizione, provvedono alla cova e quindi non hanno necessità di deambulare quindi vengono tenute in apposite gabbie che facilitano altresì la raccolta delle uova.

Come vengono allevati i polli?
I polli vengono allevati in capannoni climatizzati (scaldati in inverno e rinfrescati in estate) il cui fondo (la lettiera) è costituito da lolla di riso, trucioli o paglia. All'interno dei capannoni sono poste le mangiatoie e gli abbeveratoi ai quali gli animali si possono recare a piacimento. Qui essi restano con una densità di circa 10 capi al metro per circa 60 giorni dopo i quali, essendo raggiunta la maturazione ( e per tale si intende che i polli non incrementano più il loro peso bensì invecchiano con conseguente indurimento delle carni al consumo), vengono caricati in gabbie con le quali vengono trasportati al macello.

Chissà da dove vengono i polli che mangio?
Naturalmente dall'Italia! Non si tratta di una affermazione di principio, ma di logica. Innanzitutto perché l'Italia è autosufficiente nella produzione di carni avicole, anzi, è addirittura un paese esportatore; non si vede quindi perché dovrebbe importarne da altri paesi. In secondo luogo se si parla di carne fresca bisogna sapere che la durata (shelf life) della carne avicola, a differenza di altre, è molto breve ed ammonta a circa una settimana; cioè da quando il capo viene macellato a quando può essere consumato senza che le proprie caratteristiche subiscano alterazioni tali da non renderlo più commestibile non devono passare più di 7 giorni. Questo a condizione che non si interrompa la catena del freddo (se nostra moglie dopo aver fatto compere lascia la borsa in macchina e va dal parrucchiere la durata del prodotto certamente subirà una drastica riduzione!). Se si considerano i tempi necessari alla consegna del prodotto ai centri di smistamento della G.D. ovvero ai grossisti, quelli necessari alla distribuzione dello stesso ai punti vendita nonché il tempo necessario a smerciare il prodotto, appare evidente che 2/3 giorni se ne sono già andati e quindi se a questi ne sommassimo altri 2/3 necessari alle operazioni di spedizione, trasporto, sdoganamento, consegna ecc. ecc. il prodotto fresco posto in vendita non avrebbe più una vita residua sufficiente a renderlo consumabile e quindi vendibile. Da quanto sopra esposto è chiaro quindi che se si acquista carne fresca la carne è italiana. Naturalmente diverso è per i prodotti surgelati o precotti. Dal 17/10/05 comunque per tutte le carni avicole ed i derivati è d'obbligo l'indicazione in etichetta della provenienza.

Cos'è l'influenza dei polli?
Anche in questo campo molte inesattezze sono state dette dai media. L'influenza dei polli è un virus come quello che fa venire l'influenza all'uomo, solo che è un virus che si è adattato per svilupparsi all'organismo dei polli e ne cagiona la morte; il timore prospettato dai media è che il virus muti ed "impari" sistematicamente ad aggredire l'uomo, cosa per ora non ancora avvenuta.

In verità il grosso guaio quando un pollo si prende questo tipo di influenza è che la attacca a tutti gli altri presenti nell'allevamento e, cosa ancora peggiore, che per varie possibilità di trasmissione (principalmente uccelli, roditori, vento ecc.) il virus può trasferirsi negli allevamenti limitrofi fino ad allargarsi a macchia d'olio falcidiando la produzione avicola di intere zone, province addirittura regioni con ovvi danni economici. E' quindi per scongiurare l'ipotesi di pandemia influenzale nei polli che laddove si riscontra il virus è ritenuto opportuno (e più economico) abbattere gli animali presenti in allevamento e sotterrarli in loco anziché mettere a repentaglio l'intera produzione avicola.

Se mangio un pollo influenzato posso ammalarmi?
Certo che no, il pericolo per l'uomo eventualmente ci sarebbe in caso di contatto con animali vivi (con ogni tipo di volatile quindi, non solo coi polli), non col consumo delle loro carni cotte. Poiché il trattamento termico dei cibi ottenuto con la cottura oltre i 60° fa morire ogni tipo di batterio o Virus e poiché la carne di pollo non viene mai consumata cruda va da sé che non si corrono pericoli. Inoltre i polli destinati ai macelli riconosciuti CEE possono lasciare l'allevamento solo se il Veterinario Ufficiale dell'ASL locale, responsabile del Registro dei trattamenti tenuto in allevamento, ne certifica la sanità. Tale certificato accompagna i capi unitamente al D.d.T. e viene verificato all'arrivo in macello dall'Ufficiale Sanitario presente in loco.

Il pollo del contadino è più buono?
Forse. Certamente rispetto ad uno "industriale" è molto meno controllato sia nel suo ciclo alimentare che vitale che nelle fasi di macellazione e conservazione. Inoltre, trattandosi generalmente di animali più anziani, le loro carni sono più scure e meno tenere di quelle cui siamo abituati e quindi necessitano di alcuni accorgimenti come una maggior "frollatura" e tempi di cottura maggiori per ottenere risultati apprezzabili, diversamente diventano immangiabili.

Fonte: http://www.avisco.it/Faq.htm

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
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Un pò di ironia

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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Cibo: carne indispensabile per corretto sviluppo cerebrale bimbi

ASCA) - Roma, 22 dic - ''Con un'alimentazione priva di carne il bambino rischia ritardi mentali e difetti della vista'': e' quanto afferma Giuseppe Pulina, professore ordinario di Zootecnica Speciale dell'Universita' di Sassari e presidente dell'Associazione per la Scienza e le Produzioni Animali (ASPA). Che spiega che nell'alimentazione della prima infanzia la carne e' fondamentale: ''Le linee guida per l'alimentazione complementare dei bambini pubblicate dall'Organizzazione Mondiale della Sanita' raccomandano, a partire dai sei mesi di eta', l'assunzione giornaliera di alimenti di origine animale. E mettono in evidenza che, se nella dieta la carne e' assente, per garantire al bambino gli apporti di microelementi fondamentali come ferro e vitamina B12 e' necessario utilizzare alimenti 'fortificati' o integratori. Ma assumere integratori e' come dire sostituire la natura con prodotti di sintesi''.

La biodisponibilita' di ferro e di B12 nella carne e' superiore a quella di qualsiasi alimento fortificato, continua Pulina: ''I bambini allattati al seno da madri vegane e vegetariane o svezzati senza carne manifestano carenze di vitamina B12 con sintomi di anemia megaloblastica, ipotonia, alterazioni a fegato e milza e ritardi nella crescita somatica e cognitiva''.

Anche lo sviluppo cerebrale, continua Pulina, viene chiamato in causa da una dieta carente di carne. ''Per la mielinizzazione delle cellule nervose sono indispensabili due acidi grassi a lunga catena, EPA e DHA, detti anche 'essenziali' perche' non vengono prodotti a sufficienza dall'organismo - continua Pulina -. Gli unici alimenti che li contengono sono le carni di animali giovani, soprattutto l'agnello, e il pesce, la cui assunzione e' pero' sconsigliata fino al compimento del primo anno di eta' perche' e' un alimento fortemente allergizzante''. Fonte

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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