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La Stevia rebaudiana

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Tropico
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Stevia dolcificante naturale? L'UE da' l'ok
18 novembre 2011

La Stevia è una pianta che proviene dal Sud America e che ha un'elevata presenza di saccarosio, proprio per questo può essere considerata un vero e proprio dolcificante naturale privo di calorie.
Questa pianta era già autorizzata in molti Paesi tra cui: Stati Uniti, Canada, Francia, Messico, Giappone, Corea, Taiwan, Cina, Russia, Australia, Argentina, Nuova Zelanda, Colombia, Perù, Paraguay, Uruguay, Brasile, Svizzera e Malesia. Ma non ancora in Europa.

Dopo un primo parere positivo da parte dell'Autorità europea per la sicurezza alimentare, ora anche l'Unione Europea ha dato l'ok, rendendo legale la coltivazione e l'utilizzo al posto dello zucchero.

I vantaggi legati all'uso di tale sostanza sono molteplici: non causa diabete, è del tutto privo di calorie, non altera il livello di zucchero nel sangue, non è tossico, non provoca carie e placca dentali e soprattutto è naturale e non contiene ingredienti artificiali. Niente a che vedere con il classico zucchero bianco che, molti non sanno, è tossico.

L'autorizzazione dell'UE entrerà in vigore a partire dal 2 dicembre sostituendo dolcificanti artificiali come l'aspartame. Aurelio Ceresoli, Presidente di Assobibe ha commentato: "L'approvazione all'uso di Stevia nell'Unione Europea permetterà al settore dei produttori di bevande di introdurre nuovi prodotti. Con questa opzione in più nella dolcificazione è verosimile prevedere una crescita ulteriore dei prodotti a basso o ridotto contenuto calorico, aiutando così i consumatori a gestire il loro intake calorico complessivo come parte di una dieta salutare e bilanciata".

Anche Coca-Cola Europe ha accolto favorevolmente la decisione della Commissione Europea di approvare l'uso della Stevia come edulcorante nei prodotti alimentari e nelle bevande. Secondo Coca Cola infatti tale decisione "apre la strada per offrire più bevande con un ottimo gusto e meno calorie".
Fonte
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Al di là della notizia che mi fa piacere, ma da quando in qua la Stevia ha il saccarosio? Che vantaggi ci sarebbero allora?
Comunque a proposito del contenuto di Rebaudioside contenuto nella stevia, era lecito aspettare ricerche e studi, perchè era potenzialmente carcinogeno, quindi non c'entravano niente le teorie di boicottaggio della pianta, certo le aziende di dolcificanti e zucchero non avranno certo spinto per l'approvazione, però guardate cosa si legge su wikipedia a proposito del Rebaudioside A

Il rebaudioside A è un composto presente nelle foglie della pianta stevia. Anche se un suo potenziale metabolita, lo steviolo, è un carcinogeno riconosciuto, il rebaudioside A di per sé non mostra nessun effetto carcinogeno. Non è nemmeno noto se tale metabolita venga effettivamente assorbito durante la metabolizzazione in vivo. È solitamente presente insieme al suo isomero, il rebaudioside C (CAS 63550-99-2).

La molecola contiene 4 β-glucosi, che in alcuni studi in vitro vengono idrolizzati e rimossi da parte della flora batterica intestinale umana, producendo appunto steviolo. Tuttavia nelle popolazioni che fanno uso naturalmente di foglie di stevia e derivati, tra cui il Giappone, non esiste una marcata evidenza statistica di tumori riconducibili allo steviolo.

Nel 2003, uno studio belga ha mostrato come lo stevioside somministrato ai maiali venisse completamente convertito in steviolo, ma che quest'ultimo non veniva assorbito, nemmeno se trasformato in una forma più facilmente rilevabile.

E' sempre stupefacente vedere come interagisce la biochimica uomo/animale a delle sostanze vegetali, lo steviolo che di per sè è carcinogeno non viene assorbito e lasciato espellere, transita senza danni.
Eh' qualcuno lo disse che la natura non fa nulla di inutile 🙂

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
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Stevia: il nuovo edulcorante a zero calorie si prepara a invadere il mercato

Nel mondo dei dolcificanti è in arrivo una vera e propria rivoluzione: dallo scorso novembre è stato ammesso in Europa l’uso della Stevia, una pianta della famiglia dei crisantemi originaria del Sudamerica, dove è utilizzata da secoli per il suo potere dolcificante, molto superiore rispetto a quello dello zucchero ma senza calorie e privo di potere cariogeno. Insomma i glucosidi steviolici - questo il nome delle sostanze attive estratte dalla pianta - sono il vero sogno dei golosi. Sogno proibito fino a poco tempo fa per gli europei, dove la commercializzazione della Stevia è stata a lungo ostacolata, suscitando non poche polemiche.

Negli Stati Uniti gli estratti di Stevia sono strati autorizzati dalla Food and Drug Administration nel 2008, rivoluzionando il mercato dei dolcificanti, la stessa cosa si è verificata in Francia dove la Stevia è commercializzata dal 2010 grazie a una deroga.

Ora però la Stevia - finora accessibile semi clandestinamente su internet - è commercializzata in Europa e quindi anche nel nostro paese, dove è già arrivato sugli scaffali dei supermercati Dietor Cuore naturale, «primo dolcificante ipocalorico davvero naturale» a base di Stevia e Fruttosio disponibile in bustine e compresse. Ed è probabile che il dolcificante faccia presto la sua comparsa anche come dolcificante in bibite e dolciumi. È quanto sembra annunciare un entusiastico comunicato della Coca-Cola Europe, che punta ad aggiungere la stevia alla gamma di edulcoranti già utilizzati.

Con quali effetti sulla salute dei consumatori? È forse il caso di partire da una considerazione di base: un costante consumo di dolcificanti può essere diseducativo, specie per bambini e ragazzi perché abitua a sapori artificiosamente dolci. E non solo: secondo alcuni studi recenti, finirebbe con l’interferire sui meccanismi regolatori dell’appetito inducendo a mangiare di più.

Detto questo però, in linea di massima la Stevia è un prodotto sicuro: «la pianta non ha dimostrato effetti tossici, neppure rischi dal punto di vista cancerogeno. L’Autorità per la sicurezza alimentare ne ha concesso l’uso dopo una valutazione del profilo di sicurezza, e come tale non ci sono dubbi» osserva Fabio Firenzuoli docente di Fitoterapia clinica presso l'Università di Firenze. Dubbi che potrebbero nascere però «qualora le piante utilizzate fossero OGM, oppure se non fosse garantita la purezza delle sostanze utilizzate, come ad esempio circa i residui di solventi usati, o la presenza di principi attivi della pianta diversi dai glucosidi». Oppure se non fossero rispettate le dosi raccomandate pari, per gli adulti, a 4 mg per chilo di peso corporeo al giorno: una dose, avverte una nota dell’Efsa che potrebbe essere facilmente superata nei bambini, forti consumatori soprattutto di bevande gassate.

Secondo Catherine Leclercq, ricercatrice presso l'Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione (Inran), la cautela è comunque d’obbligo, così come per gli altri edulcoranti intensi. “Le linee guida dell’Inran sconsigliano gli edulcoranti nei bambini fino a 3 anni e non c’è motivo di trattare la Stevia in modo diverso dagli altri: naturale non significa meno dannoso. Secondo le stesse linee guida anche chi è a dieta o soffre di diabete non deve rinunciare allo zucchero, ma ridurne il consumo. Non c’è quindi bisogno di consumare edulcoranti e ancor meno bibite edulcorate”.

Per quanto riguarda le incertezze tossicologiche, il Panel incaricato dall’Efsa di valutare la sicurezza d’uso degli steviosidi estratti dalla pianta ha sottolineato che ci potrebbe essere una preoccupazione circa il loro uso in alcuni gruppi di popolazione e nei soggetti colpiti da malattie autoimmuni o infiammazioni del tratto gastrointestinale. «Questa preoccupazione deriva dai risultati di sperimentazioni animali che secondo il Panel dell’Efsa sono ancora da confermare», osserva la ricercatrice. «La Commissione Europea non ha quindi probabilmente ritenuto necessario che vengano identificati sull’etichetta dei prodotti contenenti Stevia questi gruppi a rischio, così come invece avviene per altri edulcoranti». Nel caso dell’aspartame ad esempio i prodotti devono riportare la dicitura «Contiene una fonte di fenil-alanina» per proteggere i soggetti affetti da fenilchetonuria. «Visto il successo commerciale della Stevia nei paesi dov’è stato autorizzato, è auspicabile che quest’aspetto venga chiarito nel più breve tempo possibile» conclude Leclercq.

Da questo punto di vista, potrebbe essere inopportuno riportare tra le proprietà della pianta (come fa la Dietor sul suo sito) «un’interessante attività antiinfiammatoria e lievemente antiipertensiva» che al momento non sembra suffragata da sufficienti conferme. Fonte
Paola Emilia Cicerone

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Tropico
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L'EFSA rivede la valutazione dell'esposizione dei consumatori ai glicosidi steviolici
26 gennaio 2011

L'Autorità europea per la sicurezza alimentare (EFSA) ha riveduto la sua precedente valutazione dell'esposizione dei consumatori ai dolcificanti glicosidi steviolici[1] sulla base dei livelli di impiego rivisti proposti dai richiedenti. L'uso di questi dolcificanti, più comunemente noti con il nome di Stevia, viene proposto negli alimenti senza zucchero o a ridotto valore energetico, ad esempio in alcune bevande aromatizzate e dolciumi. Sebbene le stime di esposizione riviste siano leggermente più basse rispetto a quelle del parere adottato dal gruppo ANS dell'EFSA ad aprile 2010, adulti e bambini che siano forti consumatori di alimenti contenenti questi dolcificanti potrebbero comunque superare la dose giornaliera accettabile (ADI) stabilita dal gruppo di esperti scientifici, se i dolcificanti vengono utilizzati ai livelli massimi[2].

Nell’aprile 2010 la valutazione dell'EFSA sulla sicurezza e l'esposizione dei consumatori indicava che alcuni adulti e bambini potrebbero superare la dose giornaliera accettabile di 4 mg per kg di peso corporeo al giorno (mg/kg p.c./giorno) in caso di uso dei dolcificanti ai livelli di impiego massimi proposti dai richiedenti. La Commissione europea, pertanto, ha chiesto all’industria di rivedere gli impieghi proposti per le sostanze. Per garantire che l'uso di questi dolcificanti sia sicuro per i consumatori, la Commissione europea ha in seguito richiesto all'EFSA di condurre una nuova valutazione dell'esposizione sulla base degli impieghi rivisti proposti.

Tenendo conto degli impieghi proposti rivisti e dei livelli di impiego presentati dall’industria, l'EFSA ha calcolato l'esposizione ai glicosidi steviolici contenuti in varie categorie di alimenti tra cui bevande analcoliche aromatizzate che, viste le abitudini di consumo alimentare, sarebbero tra le principali fonti di esposizione ai glicosidi steviolici sia per gli adulti che per i bambini. Per il calcolo dell'esposizione l'EFSA ha usato i dati di diverse banche dati sul consumo di prodotti alimentari, tra cui la banca dati particolareggiata dell'EFSA sui consumi alimentari.

Per i forti consumatori le stime di esposizione riviste ai glicosidi steviolici restano superiori all'ADI stabilita di 4 mg per kg di peso corporeo. Per i bambini europei (di età compresa tra 1 e 14 anni) l'esposizione varia da 1,7 a 16,3 mg/kg p.c./giorno; e per gli adulti le stime di esposizione riviste variano da 5,6 a 6,8 mg/kg p.c./giorno.
Fonte

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Tropico
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Ho preso questo estratto semiliquido di Stevia, retrogusto di liquirizia ma leggero e gradevole, ho assaporato con la punta della lingua il prodotto ed è la cosa più dolce che abbia mai provato.
Bastano 1 o 2 gocce per dolcificare un thè. Mi piace.

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gianlnicc
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Ma una volta si trovavano le piantine, non si trovano più neanche quelle?


Rettifico, si trovano:
http://www.ifioridelbene.com/Home/35-stevia-rebaudiana.html

Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono

Popeye the sailor man


   
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Tropico
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Per un certo periodo era difficile reperirle le piantine, ma ora dopo l'approvazione UE dovrebbe essere più facile averle.
Ma con la pianta che ci fai? Un thè? 😀

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gianlnicc
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Essicco e uso come dolcificante.

Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono

Popeye the sailor man


   
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fabio meloni
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Topic starter  

La mia l'ho smerciata tra mia suocera e un'amica di mia moglie: in casa, per dolcificante, si preferisce ancora il miele.

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
(@tropico)
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Oggi l'ho usata nel karkadè, 2 misere gocce sono state troppe, ne basta una, assurdo quanto sia dolce. La bottiglietta mi durerà una vita.

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Eva
 Eva
(@eva)
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Ho le piantine e la tisana di stevia sa proprio di liquirizia senza le controindicazioni.
Dopo l'entusiasmo iniziale preferisco non abituarmi al dolce...
Anche se ammetto sia una buona soluzione.


   
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Tropico
(@tropico)
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Le controindicazioni della liquirizia sono tali se te ne mangi un etto al giorno.
Comunque provato a solo l'estratto di stevia mi ricorda un pò il dolce dell'aspartame con retrogusto di liquirizia.
Per stemperare l'amaro va bene, ma se eccedo, quel sapore iperdolce mi stomaca subito.
Una goccia di quel prodotto che ho sopra riportato è sufficiente per una tazza, 2 gocce siamo già al limite.
Sì che ne consigliano 5 gocce sull'etichetta, ma sono americani, esagerano in tutto 😀

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Tropico
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Stevia: il dolcificante alla moda piace e si vende anche in rete. Qualche consiglio utile

Siete fan della Stevia rebaudiana Bertoni e attendevate l'arrivo sul mercato? Magari la acquistate on line? Preferite le foglie essiccate o le più comode compresse, le zollette o la forma liquida? Attenzione però, perchè i prezzi cambiano da un sito all'altro, come pure il contenuto.
La pianta ha una lunga storia. Il nome è legato ai tre scienziati che ne esaminarono le proprietà. Si tratta del botanico spagnolo Pedro Jaime Esteve, che nel XVI secolo la studiò per la prima volta. Poi, alla fine dell'Ottocento, il chimico Ovidio Rebaudi fu il primo a pubblicare le analisi delle foglie e identificò gli zuccheri chiamati stevioside e rebaudioside, e per questo motivo al nome latino della pianta fu aggiunto il termine rebaudiana.

Sempre in quel periodo, il botanico svizzero Moisés de Santiago Bertoni, di passaggio in Paraguay, fu affascinato dal modo in cui le tribù locali usavano le erbe per dolcificare le bevande. Bertoni scoprì che gli indigeni utilizzavano la stevia sia come dolcificante, sia come medicina naturale. Pubblicò i suoi dati nel 1899, e accennò al gusto dolce che poteva derivare dalla pianta.
Ulteriori ricerche furono condotte nei primi anni Trenta dai due chimici francesi Briedel e Lavieille che riuscirono a cristallizzare i glicosidi responsabili del sapore dolce e si scoprì che le sostanze presenti erano fino a 300 volte più dolci del saccarosio.
Oggi, dopo l’autorizzazione da parte di Efsa e dell’Unione europea alla commercializzazione, il mercato si è ampliato. In Italia, i prodotti presenti sono: Truvìa, dietro il cui nome ci sono Eridania e Cargill, Misura Stevia che propone il dolcificante della Merisant, un gruppo specializzato in dolcificanti, e infine gli edulcoranti con estratto di stevia della Dietor. Sugli scaffali del supermercato attualmente si trovano sotto forma di compresse, polvere sfusa o in bustine e zollette. (Vedi tabella)

In rete si trovano molti siti che propongono la vendita on-line, ma i prezzi e la composizione variano notevolmente. Non sempre, per esempio, è mostrata la percentuale dei glucosidi dello steviolo. Accanto ai glicosidi della stevia troviamo altri edulcoranti come l’eritritolo, il fruttosio o il sucralosio.
Ecco cosa si trova on line.
L’azienda Stevialis: ci fidiamo anche se affida a Google translate i suoi testi? Qui 100 bustine costano 11 euro. La composizione è: Reb A 98 12.5%, erythritol (agente di carica naturale).
Su stevia-italia.com 50 bustine di Stevia in polvere costano 5,50 euro, e contengono: miscela di estratto di Stevia pura (98%) e Inulina. Ci sono anche le compresse: 150 costano 4,1 euro e gli ingredienti sono: Stevia Reb A98 35%, acido tartarico, bicarbonato di sodio. E la Stevia pura (Rebaudioside A ): 15 g di rebaudioside A (puro al 98%) a 10,90 euro.

Sul sito www.natsabe.it 100 compresse da 60 mg costano 4,80 euro. Gli ingredienti sono: eritritolo, steviol glicosidi e magnesio stearato come antiagglomerante.
Il sito www.inkanat.com propone la versione liquida (anche qui con testi che avrebbero bisogno di una revisione). Costa 10,00 euro una confezione da 60 ml così composta: acqua filtrata, stevioglycoside biológico (25%) acido malico, sorbato di potassio, glicerina vegetale. Ci sono anche le compresse: 250 Costano 12,00 euro; la composizione è: Steviana REB A (Rebauside A 97%), bicarbonato sódico, acido cítrico, stearato di magnesio.
Il sito Sucrevia propone 400 compresse al prezzo di 8,90 e qui troviamo come ingredienti: Stevioside (Stevia): >75%, Sucralosio: 20% e Maltodestrine (da Amido di maïs): < 5%.

La stevia abbonda anche su Ebay, e i listini per certi prodotti scendono notevolmente. Ci sono anche i semi: qualcuno ha provato a coltivarla?
Gianna Ferretti
foto: Photos.com
http://ilfattoalimentare.it/stevia-dolcificante-misura-dietor-on-line.html

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(@andrea)
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mi pare di aver letto che la stevia è indicata anche per i diabetici perche stimolando l insulina ha un effetto sulla riduzione della glicemia


   
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gianlnicc
(@gianlnicc)
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La sua entrata in mercato era il motivo della mia richiesta di piantine.

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Popeye the sailor man


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Credo non stimoli linsulina, ma non ne sono sicura perché ho il dubbio che qualsiasi cosa dal gusto dolce stimoli l'insulina.


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Ho preso questo estratto semiliquido di Stevia, retrogusto di liquirizia ma leggero e gradevole, ho assaporato con la punta della lingua il prodotto ed è la cosa più dolce che abbia mai provato.
Bastano 1 o 2 gocce per dolcificare un thè. Mi piace.

Sai dirmi gli ingredienti?
Di recente ho acquistato quella liquida della Specchiasol che non mi ha entusiasmato.
Ho fatto un confronto tra questi due prodotti:
STEVYGREEN Formulazione in gocce (30 ml)
Ingredienti: acqua, edulcorante: Steviol glicosidi; conservanti: sodio benzoato, potassio sorbato, acidificante: acido citrico.

diete.TIC liquido dolcificante
Indredienti: sodio ciclammato, sodio saccarinato e acesulfame potassio.

Il secondo ha meno ingredienti e tutti non assimilabili quindi ne potresti assumere paradossalmente all'infinito e sarebbero sempre 0 calorie, mentre il primo contiene calorie anche se in quantità trascurabili.
Ma non so fra i due quale sia meglio.


   
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