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[Commiphora mukul] - Guggulsterone

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fabio meloni
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Proprietà dei guggulsteroni Si ritiene che il guggulsterone possa causare molti effetti positivi all'interno del corpo, in particolare alla ghiandola tiroidea, in quanto riesce a stimolarla. Stimolare la ghiandola tiroidea infatti può aiutare il corpo di una persona a eliminare i grassi e quindi a controllare il tasso metabolico, e come tutti sanno un metabolismo più veloce significa anche più calorie bruciate e quindi una perdita di peso complessiva.

Integratori di guggulsteroni e perdita di peso: Numerosi cambiamenti nella vostra vita quotidiana possono influenzare l'andamento e il funzionamento del vostro metabolismo, ad esempio una dieta restrittiva è il cambiamento più comune per riuscire a perdere peso cambiando il vostro metabolismo. Tuttavia, quando si verifica un improvviso cambiamento di dieta, il metabolismo può rallentare e in questo modo vengono bruciate meno calorie e si rallenta il processo di perdita di peso, che è l'opposto di ciò che desiderate.

Ed è proprio a questo punto che gli integratori di guggulsterone possono aiutarvi, in quanto la loro assunzione stimola la tiroide e aiuta chi ne fa usa a far tornare il livello metabolico alla normalità. Questi integratori sono infatti molto utili a quelle persone che stanno cercando di perdere peso, soprattutto chi deve smaltire grandi quantità di grasso.

Esistono al giorno d'oggi molti farmaci disponibili per perdere peso, ma, a differenza di molti altri integratori presenti sul mercato, i supplementi di guggulsterone non stimolano il sistema nervoso, e in questo modo non vi è la possibilità di andare incontro ad effetti collaterali nervosi.

Gli integratori di guggulsterone sono stati usati per centinaia di anni dai nativi in India e in tutto l'Oriente e la maggior parte delle testimonianze ha riportato documentazioni sugli effetti positivi.

Alcuni studi suggeriscono che questi integratori possono anche aumentare i livelli di HDL, o colesterolo buono, nel vostro organismo, e che quindi possono contribuire a migliorare anche la salute cardiovascolare.

Gli integratori di guggulsterone sono stati anche usati come agenti anti infiammatori, che possono aiutare chi soffre di artrite, e per diminuire la quantità di macchie della pelle, cosa molto positiva per chi ha problemi di acne.

Effetti collaterali e controindicazioni del guggulsterone: Come con ogni prodotto preso per la salute, assumendo integratori di guggulsterone c'è la possibilità di andare incontro a certi effetti collaterali. Gli effetti collaterali legati al guggulsterone possono essere mal di stomaco, nausea o vomito, e possono essere facilmente evitati se il supplemento viene assunto con cibo e se il dosaggio è quello giusto.

Altri effetti indesiderati possono essere mal di testa, diarrea, eruttazioni o singhiozzo, ma anche irritazioni della pelle, soprattutto se avete una cute sensibile, e possono essere evitate assumendo una forma purificata e raffinata degli integratori, che troverete facilmente in commercio.

Le interazioni farmacologiche sono poche, ma coloro che assumono farmaci per la fluidificazione del sangue dovrebbero parlare con un medico prima di assumere integratori di guggulsterone.

Quelli che in passato hanno avuto problemi con il cancro, con fibromi o disfunzioni tiroidea dovrebbero anch'essi consultare un medico prima di procedere, e allo stesso modo le donne incinte o quelle che desiderano una gravidanza.

Assunzione e dosaggio del guggulsterone: Le dosi raccomandate per chi assume integratori di guggulsterone sono solitamente comprese tra i 75 e i 180 milligrammi al giorno. Molte persone scelgono di prendere dosi di 30 milligrammi per tre volte al giorno, come accompagnamento ai pasti. Si consiglia comunque di iniziare con una dose più piccola e lentamente di aumentare la quantità giornaliera, una volta che siete sicuri che le reazioni del vostro corpo siano positive.

Gli effetti visibili di perdita di peso spesso si possono osservare dopo appena due settimane dopo l'assunzione di integratori di guggulsterone e naturalmente, l'esercizio fisico regolare e una dieta equilibrata aiuteranno notevolmente a ottenere risultati migliori.

Se soddrite di acne, artrosi, problemi di colesterolo, obesità o se si sta cercando di buttare giù qualche chili, cominciare ad assumere integratori di guggulsteroni vi porterà molti benefici.

Le cose positive su questo integratore sono moltissime, ma l'unico modo per sapere se gli integratori di guggulsterone sono efficaci anche su di voi è provare. Consultate quindi il vostro medico e cercate l'integratore di guggulsterone che più si addice a voi.

Fonte: http://www.inerboristeria.com/guggulsteroni-integratori-di-guggulsteroni.html

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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fabio meloni
(@fabietto)
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Schede piante >> COMMIPHORA MUKUL (Guggul)

Data ultima revisione 02-12-2009

FAMIGLIA: Burseraceae.

HABITAT: cresce nel nord-est dell’India e in Pakistan.

PARTE USATA: oleoresina gommosa ottenuta per incisione del tronco.

PREPARAZIONI FARMACEUTICHE: estratto in acetato di etile dell’oleoresina gommosa detto guggulipide, titolato in guggulsteroni min. 3%, la cui posologia giornaliera va da 14 a 20 mg/kg, suddivisa in due somministrazioni, una al mattino al risveglio e l’altra alla sera poco prima di coricarsi.

COMPOSIZIONE CHIMICA: la frazione resinosa contiene lignani diarilfuranici come la sesamina e altri composti simili, diterpeni macrociclici detti cembrani, esteri dell’acido ferulico e carburi saturi poliidrossilati in C18, C 19 e C 20 detti guggultretoli e steroidi derivati dal colestano e dal pregnano. I composti principali sono i guggulsteroni E e Z, che sono isomeri geometrici del pregnan-4,17(20)-diene-3,16-one. Essi sono accompagnati dai guggulsteroli. Nella frazione gommosa si ritrova un polisaccaride con molecola molto ramificata, costituito da D-galattosio, da L-arabinosio e dall’etere metilico in 4 dell’acido D-glicuronico.
È stato identificato anche un triterpene, chiamato mirranolo A, dotato di spiccata azione antiflogistica contro la dermatite da adiuvanti nel ratto, il cui effetto sembra essere addirittura superiore a quello dell’idrocortisone. Esiste anche una frazione volatile, costituita soprattutto da monoterpeni e in particolare da mircene, ma anche da alfa pinene, beta pinene, sabinene, alfa tuiene, limonene, 3-carene e beta elemene.

PROPRIETÀ TERAPEUTICHE: Azione ipolipemizzante. Studi in vitro e nell’animale: alcuni studi fatti in animali da esperimento dimostrano che il guggulipide possiede una spiccata attività ipolipemizzante e soprattutto ipocolesterolemizzante, essendo in grado di ridurre significativamente il colesterolo totale e il colesterolo LDL, aumentando la ratio colesterolo HDL/colesterolo totale.
Questa azione è dovuta in parte ad un aumento del numero dei recettori per le LDL posti sulla superficie degli epatociti e forse anche ad un aumento del legame colesterolo/recettore, in parte ad uno stimolo sulla funzionalità della tiroide, i cui ormoni hanno notoriamente un effetto ipocolesterolemizzante e in parte anche ad un aumento dell'attività dell'enzima dopamina-beta-idrossilasi. Recentemente è stato dimostrato che il guggulu non sembra modificare i livelli plasmatici di tiroxina (T 4), mentre incrementa quelli di triiodotironina (T 3) e la ratio T 3/T 4.
Dati recenti indicano che il guggulsterone è un potente antagonista del recettore X farnesoide, un recettore ormonale nucleare che è attivato dagli acidi biliari, e che provoca un aumento del colesterolo.
Inoltre esso provoca una sensibile riduzione dei fenomeni di lipoperossidazione a livello epatico, che è il luogo principale dove si forma la T3, il che suggerirebbe che l'incremento dei livelli plasmatici di T 3 possa essere, almeno in parte, dovuto all'azione antilipoperossidante di questa droga.
Un gruppo di ratti riceveva una dieta iperlipidica, che causava negli animali significativi incrementi sia della colesterolemia sia della trigliceridemia. Se contestualmente a tale dieta veniva somministrato il guggulipide per via orale, l'aumento dei parametri lipidici era significativamente inferiore.
Un gruppo di ratti riceveva per via orale dosi di 225, 350 o 450 mg/kg/die di guggulipide per 6 giorni alla settimana per 60 giorni, dopodichè gli animali erano esposti a necrosi miocardica indotta da 85 mg/kg/die per via sottocutanea di isoproterenolo. L'esame istologico del tessuto miocardico ha dimostrato che la droga riduceva in modo significativo le lesioni miocardiche indotte dall'isoproterenolo rispetto al placebo, con riduzione dei livelli intracellulari di acido lattico e invece con aumento di quelli dell'AMP ciclico. Inoltre il guggulipide sembra in grado di ridurre l'attività fibrinolitica plasmatica, con una lieve riduzione dell'aggregazione piastrinica spontanea, del tempo di protrombina e di quello di coagulazione.
Altri studi indicano che il guggulu allo stato grezzo somministrato per via orale è in grado di ridurre significativamente l'ipercolesterolemia indotta, in un gruppo di polli, dal neomercazolo e da una dieta iperlipidica. La frazione più attiva sembra quella steroidea dell'estratto eterico di commiphora mukul. Un altro studio ha dimostrato che il guggulu allo stato grezzo alla dose di 4,25 mg./kg./die per via orale riduce significativamente la colesterolemia indotta, nel cane e nella scimmia, da una dieta iperlipidica. Questo effetto ipolipemizzante viene esaltato dall'aggiunta di Allium sativum, ed è stato dimostrato che queste due droghe somministrate contemporaneamente sono più attive che date singolarmente nel ridurre i parametri lipidici alterati.
Uno studio in vitro ha indagato l’effetto dell’estratto di commiphora mukul e del suo componente principale, il guggulsterone, sull’ossidazione delle LDL indotta dallo ione rame, dai radicali generati con il composto 2,2'-azobis-(2-amidinopropane)dihydrochloride (AAPH) e dai macrofagi peritoneali. Si è notato che le sostanze in esame riducevano in modo significativo la formazione dei dieni coniugati, di acido tiobarbiturico, di lipoperossidi, di epitopi immuni specifici ossidati e l’accumulo delle LDL ossidate allinterno dei macrofagi. Questi dati confermano l’azione inibitoria della commiphora mukul sull’ossidazione delle LDL in vitro (31).

Azione ipolipemizzante. Studi clinici:
È stato fatto uno studio clinico controllato su 61 pazienti affetti da iperlipemia mista, che ricevevano per os 100 mg./die di guggulipide o un placebo per un periodo di 6 mesi e seguivano una dieta moderatamente ipolipidica. Al termine della sperimentazione i pazienti del gruppo verum mostravano un calo del colesterolo totale dell'11,7%, del colesterolo LDL del 12,5% e dei trigliceridi del 12%, mentre i pazienti del gruppo placebo non si discostavano significativamente dai valori pre studio tranne per i trigliceridi, che calavano in modo significativo ma nettamente inferiore rispetto alla diminuzione ottenuta nei soggetti del gruppo verum. Inoltre nei pazienti che assumevano il guggulipide si è osservata una riduzione del 33,3% dei fenomeni di lipoperossidazione, pressochè assente in quelli del gruppo placebo. La compliance globale è stata del 97%. I rari effetti collaterali osservati sono stati i seguenti: cefalea, lieve nausea, eruttazioni e senso di gonfiore addominale (12).
Un gruppo di pazienti obesi e ipercolesterolemici riceveva il guggulu in forma grezza per via orale alla dose di 6g. al dì per 1 mese. Al termine della sperimentazione si è osservato un significativo calo sia del peso corporeo sia dei parametri lipidici, senza comparsa di rilevanti effetti collaterali.
Un altro studio clinico controllato ha arruolato 41 pazienti affetti da ipercolesterolemia, ai quali veniva somministrato per os il guggulu in forma grezza alla dose di 1,5 g./die oppure il clofibrato alla dose di 2g./die, per un periodo di 75 settimane. Si valutavano i livelli sierici di colesterolo totale e di trigliceridi prima, durante e al termine del trattamento. Si è notato che alla fine della sperimentazione i livelli plasmatici del colesterolo e dei trigliceridi erano calati del 26,2% e del 36,5% rispettivamente nel gruppo trattato col guggulu e del 31,5% e del 33% rispettivamente in quello che aveva ricevuto il clofibrato. Né il clofibrato né il guggulu hanno modificato il peso corporeo dei pazienti. Per quel che riguarda gli effetti collaterali, vi sono stati 5 casi di diarrea nel gruppo trattato con la droga e 2 in quello che riceveva il clofibrato (6).
I guggulsteroni sono degli antagonisti dei due recettori nucleari ormonali coinvolti nel metabolismo del colesterolo. Pertanto uno studio clinico controllato ha indagato l’effetto di questa droga sull’assetto lipidico in pazienti iperlipidemici. Sono stati arruolati 103 pazienti ipercolesterolemici, che ricevevano per os un estratto di guggul titolato in guggulsteroni al 2,5% alle dosi di 1000 o di 2000 mg. o un placebo per 2 mesi, misurando pre e post terapia i livelli plasmatici di colesterolo totale, colesterolo HDL, colesterolo LDL, trigliceridi e VLDL-C e dei comuni esami di laboratorio. Al termine della sperimentazione i pazienti dei due gruppi verum mostravano un calo del colesterolo LDL del 10%, mentre nel gruppo placebo il calo era del 5%. Non vi erano modificazioni apprezzabili negli altri parametri indagati. Nei due gruppi verum 6 soggetti mostravano un rash cutaneo, che non compariva nei soggetti del gruppo placebo. Lo studio conclude affermando che l’effetto del guggul sul colesterolo è molto modesto, e quindi non tale da modificare il fattore di rischio cardiovascolare ad esso connesso nell’uomo (30).
Uno studio clinico controllato ha valutato l’effetto del guggul sui lipidi plasmatici in 43 soggetti di entrambi i sessi (età compresa tra 27 e 70 anni) moderatamente ipercolesterolemici. Essi dovevano assumere per os 2160 mg/die di guggul o un placebo per 3 mesi, misurando l’assetto lipidico preterapia, dopo 6 settimane e al termine dello studio. Si è notato che al termine della sperimentazione il colesterolo totale e quello HDL erano significativamente diminuiti nel gruppo verum rispetto a quello placebo. Peraltro i valori di colesterolo LDL, di trigliceridi e la ratio colesterolo totale/colesterolo HDL non erano significativamente diversi tra i due gruppi. Nel gruppo verum sono stati registrati effetti collaterali a tipo disturbi gastrointestinali (7 casi), problemi tiroidei (2 casi) e eritemi generalizzati (1 caso). Lo studio indica che l’utilità del guggul in pazienti moderatamente ipercolesterolemici è modesta e che sarebbero necessari studi di maggiore numerosità per indagarla meglio (35).
Una dieta iperlipidica può favorire lo sviluppo del diabete tipo II in ratti sedentari, nei quali è stato testato l’effetto ipolipidemizzante e ipoglicemizzante del guggulsterone. Gli animali venivano tenuti a una dieta iperlipidica per 4 mesi supplementata o meno con guggulsterone. Tale dieta provocava un aumento della glicemia, del colesterolo e dei trigliceridi e l’insorgenza di insulinoresistenza. Questi animali mostravano aumenti di glicemia, contenuto di glicogeno nei muscoli, attività degli enzimi glucosio 6 fosfatasi ed esochinasi, aumentata liberazione di insulina e iperespressione di numerosi geni coinvolti nel metabolismo dei carboidrati e dei lipidi. Il guggulsterone riduceva significativamente questi fenomeni, grazie soprattutto a un’aumentata espressione del PPAR gamma e della sua attività sia in vitro sia in vivo e inibiva la differenziazione dei preadipociti in adipociti maturi in vitro. Lo studio indica che il gugglsterone può avere azione sia ipolipidemizzante sia ipoglicemizzante nel ratto tenuto a dieta iperlipidica (36).

Azione ipolipemizzante. Metanalisi. Una metanalisi (Novembre 2005) ha esaminato la letteratura esistente sull’azione ipocolesterolemizzante del guggul. Sono stati esaminati 8 studi clinici fatti con metodologia accetabile, che hanno mostrato un calo medio del colesterolo totale del 12,3%, di quello LDL del 13,5% e dei trigliceridi del 9%, con un aumento del colesterolo HDL del 4%. D’altro canto uno studio eseguito con metodologia corretta nel 2003 non ha riscontrato cali significativi di colesterolo totale, colesterolo LDL e trigliceridi e un aumento evidente del colesterolo HDL. Pertanto l’azione ipocolesterolemizzante del guggul non è certa e andrebbero fatti ulteriori studi rigorosi per accertarla. Va tenuto presente che questa droga disturbi epigastrici e reazioni allergiche cutanee ed è controindicato in gravidanza, durante l’allattamento e in età pediatrica (34).

Azione antiflogistica. Studi in vitro e nell’animale: è stato studiato l'effetto del guggulipide sull'edema indotto nell'orecchio del ratto dallo xilene e sul cotton pellet granuloma test sempre nello stesso animale. Il pretrattamento con questa droga riduce significativamente sia la flogosi acuta indotta dallo xilene sia quella cronica indotta dal cotton test, e questo effetto è dose dipendente.
In un gruppo di ratti è stata indotta infiammazione di tipo artritico mediante iniezione intra-articolare di micobatteri uccisi in paraffina liquida. Gli animali erano poi divisi in tre gruppi che ricevevano per os 100 mg/kg di fenilbutazone oppure 100 mg/kg di ibuprofene oppure ancora 500 mg/kg di guggulipide per un periodo di 5 mesi. Al termine della sperimentazione gli effetti positivi sulla flogosi, sull'edema e sul dolore erano simili nei tre gruppi.
Un altro studio sempre nel ratto ha dimostrato che la somministrazione di guggulipide per os alla dose di 500 mg/kg inibisce in modo significativo l'infiammazione indotta dalla carragenina nella zampa dell'animale, e inoltre riduce anche l'aumento della temperatura corporea indotto da questa sostanza.
Il guggulipide è stato anche provato nell'edema da carragenina e nell'infiammazione primaria e secondaria nell'artrite di Freund versus idrocortisone. L'efficacia era minore rispetto a quella dello steroide nell'infiammazione primaria, ma superiore a quest'ultimo nel ridurre le lesioni secondarie. Inoltre la Commiphora mukul non ha evidenziato gli effetti secondari tipici dello steroide a livello gastrico e metabolico. La frazione più attiva sembra essere quella oleoresinosa, con effetto a partire dalla dose di 12,5 mg/100 g. di peso corporeo nel ratto.

Azione antiflogistica. Studi clinici.
Uno studio clinico controllato ha indagato l’azione del guggul in pazienti affetti da osteoartrosi del ginocchio. Sono stati arruolati 30 pazienti, con un punteggio superiore a 2 al test di Kellegran-Lawrence per l’artorsi del ginocchio, che ricevevano per os 500 mg x 2 di estratto di guggul o un placebo a stomaco pieno per 2 mesi. La valutazione era fatta tramite il WOMAC total score e secondariamente con le scale VAS, il test di 6 minuti di cammino e le WOMAC subscales. Al termine della sperimentazione i pazienti del gruppo guggul avevano un calo statisticamente significativo (p<0,0001) del punteggio del WOMAC total score. Anche gli altri test usati mostravano miglioramenti significativi nel gruppo verum, pari a p 3000 ng/ml (normale 28/72 ng/ml), lattico deidrogenasi 7157 IU/l (normale 10-35 IU/l), GOT 1115 IU/L (normale 10-35 IU/l) e e GPT 205 IU/l (normale 10-35 IU/l). Tutti i parametri si sono normalizzati dopo sospensione del rimedio. I dati di questo studio indicano che la commiphora mukul potrebbe causare rabdomiolisi (32).
CONTROINDICAZIONI: Non è consigliabile in gravidanza e durante l’allattamento.
INTERAZIONI FARMACOLOGICHE: Questa droga potrebbe ridurre l'assorbimento intestinale del propranololo e del diltiazem.
I guggulsteroni agiscono sul colesterolo soprattutto tramite un antagonismo con il recettore X farnesoide, un membro della superfamiglia di recettori nucleari dei fattori di trascrizione attivati dai leganti. In questo studio è stato anche dimostrato che i guggulsteroni attivano l’isoforma del recettore estrogenico alfa, il recettore per il progesterone e il recettore X pregnanico. I gugglsteroni attivano questi tre recettori con valori di IC50 nella parte bassa del range micromolecolare. L’attivazione del recettore X pregnanico determina l’espressione dell’isoenzima CYP3A del citocromo P450 negli epatociti sia di ratto sia umani. Questo fatto può provocare interazioni con i farmaci metabolizzati attraverso l’isoenzima suddetto (33).
TOSSICOLOGIA: dati non disponibili.

BIBLIOGRAFIA.

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Fonte: http://health.cvs.com/GetContent.aspx?token=f75979d3-9c7c-4b16-af56-3e122a3f19e3&chunkiid=21773#ref16

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Questo supplemento può causare mioglobinuria con rabdomiolisi; quindi bisogna valutare per bene il rischio/beneficio!

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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