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[MELATONINA] (N-acetil-5-methoxytryptamine)

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(@carter07)
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Il BMI non serve a niente, ha grossissimi limiti.

Basati sulle sensazioni: non devi mai sentirti stanca o avere una fame esagerata. Anche sentire il freddo in modo eccessivo è sintomo di malnutrizione.

La restrizione calorica da noi del forum non è vista di buon occhio. Più sensata è quella intermittente.


   
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Tropico
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Una volta eravamo obbligati (dalla natura) a mangiare meno, adesso direi..ma chi ce lo fa fare? Patologie a parte s'intende.
Per capire l'omeostasi del corpo sarebbe utile leggere Ciampolini.
Comunque sì, le sensazioni fisiche e mentali dovranno indicarti il limite della denutrizione.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
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LA SCIENZA DIETRO LA TECNOLOGIA DEL BUIO
http://www.darkroom432hz.net/scienza.php

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Non sapevo dove altro metterlo questo articolo sulla Serotonina, ma visto che la melatonina è affine... http://www.scienzaeconoscenza.it/articolo/serotonina-peso-corporeo.php

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Altro articolo

La melatonina è una sostanza ampiamente diffusa in natura, appartiene sia al mondo animale che al
mondo vegetale. Ritenere che la melatonina sia un ormone nasce solo quale conseguenza delle modalità
della sua scoperta. Per lungo tempo si è ritenuto che la melatonina fosse sintetizzata solamente dalla
ghiandola pineale, oggi si sa invece che la melatonina nell’organismo umano è sintetizzata anche dalla
retina, dai megacariociti, dalle piastrine, dalle ghiandole di Harder, ma soprattutto dall’intestino tenue.
Non vi sono né tropine né releasing factors tipici degli ormoni. Nel mondo animale ritroviamo la
melatonina oltre che nei vertebrati anche in certi insetti. Nel mondo vegetale la troviamo in alcune
alghe, nei pomodori, nelle banane, nel riso, nell’avena. Chimicamente la melatonina è:

N-acetil-5-metossi-triptamina

La melatonina presente nell’organismo è totalmente dipendente dalla dieta, infatti essa è introdotta come
tale con gli alimenti oppure viene sintetizzata a partire da un aminoacido, il triptofano. Questa
osservazione ha trovato conferma in quanto nell’uomo i livelli circolanti di melatonina diminuiscono
mancando il fisiologico aumento notturno in corso di malnutrizione proteica, in digiuni prolungati o in
nutrizioni proteiche prive di triptofano. Vi sono anche altre condizioni in cui si può giungere a carenze
di melatonina come l’esposizione prolungata alla luce
per inibizione degli enzimi n-acetiltransferasi ed
idrossindol O metiltransferasi e per i processi d’invecchiamento. Si è visto che il sessantesimo anno
d’età rappresenta il limite al di là del quale la melatonina riduce sensibilmente i suoi picchi notturni.

Analogo riscontro si è fatto però in pazienti più giovani con patologie tipiche della senescenza
intervenuta in età antecedente ai sessantanni. Questa osservazione ha fatto collocare la melatonina tra
quelle sostanze che svolgono fisiologicamente un effetto antiradicalico nel corso della vita. I radicali
liberi sono dei semplici frammenti molecolari che, essendo chimicamente instabili, cioè presentando un
elettrone spaiato nella loro orbita più esterna, come si è già visto, sono spinti dalle leggi della fisica a
catturare un elettrone da un’altra molecola o a trasferire il proprio. Gli elettroni sono le strutture con cuiviene tenuta assieme una molecola, per cui un radicale libero ha la capacità di modificare o anche
distruggere la molecola che aggredisce.
A livello della cellula questa aggressione può distruggere le membrane cellulari, disattivare strutture
enzimatiche, variare il codice genetico. Numerosi radicali liberi sono direttamente implicati per le nostre
esigenze di sopravvivenza. L’ossigeno ad esempio utilizzato per produrre energia in parte esce da questi
meccanismi sotto forma di radicale libero.
Anche il sistema immunitario è fonte di radicali liberi, esso infatti dovrebbe produrre queste sostanze
per le specifiche aggressioni batterico-virali e tumorali, in realtà spesso per stimoli importanti amplifica
la sua risposta generando un effetto radicalico solo in parte finalizzato, la parte eccedente causa i danni
più disparati. Radicali liberi si producono anche attraverso l’esposizione ai raggi ultravioletti e per vari
inquinanti ambientali. In questo scenario s’inserisce la melatonina la quale essendo solubile sia nei
grassi che in acqua, circostanza assai rara in natura, consente di proteggere tutte le strutture cellulari
dall’aggressione dei radicali liberi. Come la melatonina sia un potente antiossidante lo hanno dimostrato
vari lavori, in uno di questi si è dimostrata la capacità d’inibire la comparsa di cancro del fegato, indotto
dal safrolo, in alcuni ratti, in un altro quello d’impedire gli effetti da radiazioni sui globuli bianchi
umani, esperimento questo che fra l’altro mise in evidenza come la melatonina fosse 500 volte più attiva
dell’antiossidante sintetico DMSO, considerato un eccellente radioprotettore
. A favore ancora del
potente effetto antiradicalico della melatonina sta la sua capacità d’assolvere pienamente al principio
che la protezione antiradicalica si deve offrire in modo rapido ed in situ. Le caratteristiche suddette di
idro e lipo solubilità della melatonina lo garantiscono appieno. La melatonina è almeno due volte più
efficace della vitamina C, idrosolubile e fototermolabile. Inoltre la melatonina non produce radicali
liberi come, ad esempio, avviene per la vitamina C che, esposta al ferro ionico, come può avvenire nel
nostro organismo a seguito di un traumatismo, di un’infezione, di un’esposizione al calore, può favorire
la produzione di radicali liberi.
Da queste considerazioni si evince l’importanza della fisiologica
produzione di melatonina nel nostro organismo e quindi anche l’importanza della dieta che ne consente
la produzione. Non disgiunto da questo rimane il fatto che integrare la melatonina nella dieta può essere
utile se non indispensabile.
Qualche migliaio di persone ha assunto la melatonina nei vari studi clinici. Nessuno di essi (tranne
qualche rara eccezione), benché i dosaggi fossero anche molto alti e protratti nel tempo, ha presentato
effetti tossici. Malgrado questa considerazione l’assunzione di melatonina dovrebbe essere supportata da
una giusta prudenza. Una donna che desidera concepire un figlio non deve assumere melatonina poiché
in alcuni casi può impedire l’ovulazione, con l’allattamento una donna passa attraverso il latte piccole
quantità di melatonina, se un paziente è affetto da malattia mentale può aggravarne i sintomi, nei
pazienti allergici o con malattie autoimmuni può, stimolando l’immunità, determinare una risposta
abnorme, ecc. In pochissime persone può provocare insonnia paradossa, incubi e sonno virtuale.
Quest’ultimo effetto è stato notato quando la melatonina è abbinata a vitamina B6.
Esistono prodotti a
base di melatonina sintetica e di melatonina estratto pineale. Il primo è sicuramente più affidabile in
termini di dosaggio reale e scevro da possibili contaminazioni derivanti dall’estrazione animale.
Esistono metodiche per la determinazione analitica della melatonina:
- dosaggio biologico basato sull’aggregazione del pigmento melatonina indotto nel melanoforo della
pelle degli anfibi, procedura questa complessa e di bassa sensibilità
- dosaggio radio-immunologico RIA che però non presenta alta specificità a causa della scarsa
riproducibilità e possibilità di reazioni crociate Lo step più critico è la sicura separazione del tracciantelegato e non legato che si realizza mediante assorbimento della frazione libera su carbone, è stato
introdotto per questo la SPA (Scintillation Proximity Assay) che non ha bisogno dello step di
riparazione, essa è infatti basata sul principio che l’anticorpo primario è legato alla superficie di
fluoromicrosfere inducendo l’immissione di luce che può essere quantizzata da un banale contatore
- dosaggio immuno-enzimatico EIA, metodo sufficientemente agevole
- l’HPLC (High Performance Liquid Chomatography) cromatografia ad elevata prestazione, oggi uno
dei metodi più efficaci per la determinazione della melatonina
- la GC/MS (Gas Chromatography/Mass Spettroscopy) determinazione molto specifica e sensibile ma di
alto costo.
La melatonina si presenta sotto varie forme commerciali, in compresse sublinguali, in compresse o
capsule integrate (nota è l’adenosina per il metodo Di Bella) compresse a prolonged released, in cerotto
transdermico, in fiale sottocutanee ed in fiale endovenose. La melatonina assunta sotto le varie forme
passa nel circolo sanguigno ed in quantità più o meno elevata, a seconda delle modalità di assunzione,
viene convertita dal fegato in 6-idrossimelatonina ed eliminata con le urine. La melatonina ha
un’emivita da 30 a 60 minuti, ciò significa che scompare per il 50% dal sangue in 30 minuti. E’ quindi
necessario quando si assume la melatonina a rapido rilascio per via orale assumere quantitativi iniziali
maggiori. Questo non avviene per la melatonina a rilascio lento che meglio simula ciò che avviene
nell’organismo. Diverso è l’assorbimento sublinguale e parenterale ove si ha una percentuale più elevata
di melatonina attiva nel sangue in quanto si salta l’“effetto di primo passaggio”. È difficile stabilire la
quantità di melatonina da assumere, dipende dall’età, dalla funzionalità epatica, dal tipo di preparato
utilizzato, dai motivi per i quali la si assume e, non ultimo, dalla mancata, determinazione dei dosaggi in
riferimento alla patologia da trattare. Occorre quindi essere seguiti da un medico esperto se si decide di
assumere melatonina. Vale comunque il principio dell’assunzione del dosaggio più basso che ottiene
l’effetto voluto con assunzione strettamente serale salva diversa necessità.
In base alle attuali conoscenze la melatonina può essere utilizzata quale induttore del sonno in dosaggio
variabile da 2 a 9 mg prima di coricarsi, nella sindrome da jet lag in dosaggio da 6 a 12 mg, sempre
prima di coricarsi secondo l’ora locale, come anti-radicalico in dosaggio tra 2 e 4 mg prima di coricarsi,
come stimolatore del sistema immunitario in dosaggi da 2 a 20 mg, come anticancro in dosaggi varianti
da pochi milligrammi a centinaia di milligrammi.
In riferimento allo specifico effetto anticancro della melatonina, che più compete in questo testo, si è
visto che nella maggior parte delle sperimentazioni inibisce significativamente la crescita tumorale, in
particolare per i tumori mammari, il melanoma, il tumore prostatico
. Studi condotti su culture di cellule
tumorali umane hanno evidenziato un’effetto oncostatico in particolare su cellule di tumore mammario
ormono-dipendente. La melatonina agirebbe sia come antagonista degli estrogeni che della prolattina, in
questo senso è probabile anche una modulazione esercitata dall’ormone pinealico su altri fattori
endocrini ad esempio il GH
. Sono state anche riscontrate strutture recettoriali per la melatonina su
cellule tumorali umane, suggerendo la possibilità di un’azione oncostatica diretta.
La melatonina agirebbe anche sul sistema immunitario promuovendo l’incremento delle cellule LAK,
NK, la secrezione di IL2 e di IFNg.

Estratto da questa fonte

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Tropico
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http://www.medscape.com/viewarticle/472385_6

L'effetto antiossidante della melatonina sono stati ben descritti [93-95] e comprendono sia gli effetti diretti e indiretti. Il meccanismo di effetti antiossidanti è stato valutato. La melatonina somministrazione porta ad aumentata espressione della superossido dismutasi enzimi antiossidanti e glutatione perossidasi [96]

Sistema Nervoso Centrale
La melatonina è stata trovata per prevenire la morte cellulare e methylphenyltetrahydropyridine-(MPTP) danni indotti alla substantia nigra di parkinsonismo sperimentale, e quindi prevenire la progressione della malattia in questi animali. [97] pretrattamento melatonina ridotta dimensione infartuale ed edema cerebrale dopo occlusione dell'arteria cerebrale media e ischemia-riperfusione nel ratto. [98] La melatonina è stata suggerita come un composto candidato neuroprotettivo nei pazienti con sclerosi laterale amiotrofica. [99] Inoltre, uno studio sugli effetti neuroprotettivi della melatonina in varie regioni del sistema nervoso centrale ha dimostrato un antiossidante effetto della melatonina nel midollo spinale totale, nervo ottico, il cervello, midollo spinale e la materia bianca, con gli effetti più potenti visto nella materia bianca del midollo spinale. [100]

In un modello di roditore della malattia di Alzheimer, la melatonina ridotta e livelli di omocisteina plasmatica dei lipidi, [101] e gli investigatori ha suggerito che l'effetto antiossidante della melatonina potrebbe essere stato responsabile di questi risultati. Nei pazienti con malattia di Alzheimer, fluido cerebrospinale livelli di melatonina sono stati trovati ad essere significativamente ridotta. [102] In uno studio su 14 pazienti in diverse fasi di malattia di Alzheimer, [103] supplementi di melatonina per 22-35 mesi un miglioramento del sonno e ha ridotto significativamente il incidenza di "Sundowning". Inoltre, i pazienti non ha subito alcun deterioramento cognitivo o comportamentale durante il periodo di studio. Gli effetti neuroprotettivi della melatonina non sono mediati dai recettori della melatonina di membrana e, quindi, possono derivare dalla proprietà antiossidante e antiamyloidogenic di melatonina. [104]

Sistema Cardiovascolare
Attività cardioprotettivi, [105-109] mediato da effetti antiossidanti della melatonina, [109] è stato osservato in modelli sperimentali di ischemia-riperfusione miocardica [105107] e infarto del miocardio. [105106] melatonina ridotta dimensione infartuale, soppressa la frequenza così come durata della tachicardia ventricolare e la fibrillazione, e un miglioramento della sopravvivenza in questi modelli.

Una revisione ha osservato che la melatonina ha tagliato i livelli di colesterolo del 38% in soggetti umani e ha ridotto la pressione sanguigna e livelli di catecolamine, forse attraverso il rilassamento della muscolatura liscia delle pareti dell'aorta. [108] La melatonina inibisce anche rame indotta ossidazione delle lipoproteine ​​a bassa densità ( LDL), [109] quindi potenzialmente contribuendo a un effetto antiaterosclerotici. Uno studio su 5 pazienti affetti da sindrome X cardiaca scoperto che i livelli notturni di melatonina sono stati notevolmente ridotti. [110]

Sistema gastrointestinale
Gastroprotettivi effetti della melatonina sono stati osservati in vari modelli di ulcere gastriche a vari laboratori, compreso il nostro. [111-113] Questi effetti possono anche essere correlati agli effetti antiossidante della melatonina. In modelli sperimentali di pancreatite acuta, la melatonina ha mostrato effetti benefici. [114115] Altre malattie per le quali la melatonina può essere aggiunto alle terapie esistenti includono la sindrome dell'intestino irritabile, colite ulcerosa, e diarrea. [3]

Malattie renali
La melatonina è stata trovata per essere protettivo contro il glicerolo indotta insufficienza renale a causa del suo effetto antiossidante. [116] La melatonina ha anche ridotto l'infiammazione renale interstiziale e ipertensione migliorato in ratti spontaneamente ipertesi. [117] Più prove da ben condotti studi clinici è necessario prima una raccomandazione finale può essere fatta.

Condizioni Varie
Uno studio su animali trovati melatonina e vitamine C ed E ad essere protettivo contro le lesioni ai polmoni. [118] Una serie di 3 casi segnalati che la melatonina migliorato la conta piastrinica nei pazienti con porpora trombocitopenica idiopatica. [119] La melatonina è stata riscontrata anche per essere utile a cisplatino - [120] e ciclosporina- [121] indotta da danno renale acuto, doxorubicina cardiotossicità indotta, [122] e una serie di altre malattie indotte da farmaci. Gli effetti benefici della melatonina in questo campo sono state riviste. [123]

Confronto di Melatonina con vitamine C ed E in modelli animali
Alcuni studi hanno confrontato gli effetti antiossidante della melatonina con altri antiossidanti. [124-126] La melatonina è stata trovata per essere più efficiente di vitamina C nel ridurre l'entità dello stress ossidativo in un modello sperimentale della malattia di Alzheimer. [124] In un altro modello animale, la melatonina è risultato essere almeno altrettanto efficace come una combinazione di vitamine C ed E nella riduzione dello stress ossidativo indotto da clorpirifos etile nei ratti. [125] La melatonina è stata riscontrata anche per ridurre i marker di stress ossidativo più significativo della vitamina E o N-acetilcisteina contro la tossicità paracetamolo nei topi. [126]

Il beneficio antiossidante della melatonina terapia farmacologica è stata messa in discussione, comunque. [127] Inoltre, in uno studio del 2003, [128] in ioni-free medio, la melatonina non eliminano il perossido di idrogeno ed è risultato essere privo di effetti antiossidanti diretti. Solo controllato con placebo, randomizzati con end point clinici hard fornirà una risposta definitiva.

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Effetto della melatonina nel reflusso gastro-esofageo http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2821302/?tool=pmcentrez
The present study showed that oral melatonin is a promising therapeutic agent for the treatment of GERD. It is an effective line of treatment in relieving epigastric pain and heartburn. However, further studies are required to confirm the efficacy and long-term safety of melatonin before being recommended for routine clinical use

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In questo studio si è analizzata la melatonina sulla stimolazione del GH.
Sono state utilizzate dosi di 0,5mg e 5mg di melatonina e 1mg di placebo.
La melatonina presa prima dell'esercizio stimola positivamente il GH ma solo nella dose di 5mg, invece dopo l'esercizio sia a dosi di 5mg che a dosi di 0,5mg c'è un effetto positivo sul GH e un abbassamento della somatostatina. Quindi la melatonina combinata con l'esercizio è attiva anche a basse dosi sul GH.
Questa molecola mi stupisce sempre di più.

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[...]Per l’archeologia eretica il sarcofago nella Camera del Re veniva impiegato nelle iniziazioni della Scuola Misterica di Tuthmosis III e di altri dopo di lui. Alcuni hanno interpretato questa corrispondenza in Vaticano come il messaggio che anche la morte fisica può venire sconfitta se la ghiandola Pineale è completamente attivata. Se prendiamo alla lettera questa interpretazione dovremmo chiedere un parere ai biologi e vedere l’eventuale sinergia tra i neurormoni della giovinezza “secretati” dalla Pineale, come la melatonina e la somatropina, e la rigenerazione dovuta all’enzima della telomerasi, responsabile dell’integrità cromosomica e della replicazione cellulare. Ho volutamente usato il termine “secretati” per sottolineare l’affascinante tesi dello studioso Laurence Gardner secondo cui termini come secrezione o secretare, utilizzati per definire il rilascio endocrino della Pineale, sono connessi al fatto che tale rilascio attiva uno stato di consapevolezza superiore che permette di conoscere i segreti della Natura.
[...]
Il mutamento magnetico influisce sulla ghiandola Pineale che, così sollecitata, inizia a rilasciare sostanze neuro-chimiche dall'effetto allucinogeno: la maggior parte delle persone avrà visioni ed esperienze paranormali. Un’ipotesi certamente affascinante, quella di un’iniziazione globale del pianeta. Certo è che la Terra ne avrebbe davvero un gran bisogno.
Tratto da Scienza e Conoscenza 32.

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http://www.melatoninfaq.com/

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Tropico
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Scusate la mia fissazione sulla melatonina, praticamente faccio solo monologhi :asd:
Mi sono "divertito" ad analizzare quella del dr. Pierpaoli, il mio obbiettivo è quello di capire se solo la sua è studiata per ricreare artificialmente il picco notturno giusto.
Assodato che le formule retard e sublinguali fanno solo danni perchè alterano il normale rilascio e desincronizzano l'organismo, ho pensato di controllare gli eccipienti per verificare se servono solo per la produzione industriale della compressa o anche per modularne il rilascio e dare un assorbimento guidato per copiare il picco naturale.

Avicel PH 102 = cellulosa microcristallina, è un disaggregante, assorbe acqua in modo da disgregarsi, e questo modula il rilascio del principio attivo. Ma ha anche funzioni di scorrevolezza e di comprimibilità diretta nei macchinari per le compresse.

Mannitolo= edulcorante diuretico, usato come diluente

Povidonum (Kollidon CL-M) = è il polivinilpirrolidone insolubile (PVP), un disintegrante, accelera la dissoluzione e la biodisponibilità del principio attivo, la variante CL-M è usata principalmente come stabilizzatore della sospensione.

Cutina HR = Olio di Ricino Idrogenato, agenti antiaderenti e antifrizione, servono per i macchinari che producono le compresse.

Kollidon25 = PVP, povidone solubile, usato come legante in ambiente umido-bagnato.

Magnesio stearato: usato come antifrizione, antiaderente antiattrito, serve per i macchinari.

Difficile dire quando un eccipiente è usato per sole funzioni di fabbricazione della compressa oppure per avere un preciso rilascio modulato.
Di sicuro nelle formule retard c'è la cellulosa,ed ha entrambe le funzioni.
In conclusione credo che la formula originale scritta sulla scatola della melatonina Pierpaoli intenda proprio il fatto che il rilascio è modulato secondo quello che dovrebbe essere il picco naturale.
Sempre che non s'intenda l'originalità del mettere lo zinco ed il selenio.
Mi pare comunque improbabile che in tutti i test di laboratorio mondiali sulla melatonina si sia usata la melatonina pierpaoli.
Nei video mostra un test della sua Melatonina a confronto delle forme retard e sublinguali ma non delle formule classiche e quindi il dubbio mi rimane. 😀

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fabio meloni
(@fabietto)
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Questa osservazione/ragionamento, sugli eccipienti della formulazione Pierpaoli, l'avevo fatto anche io. Infatti ero e rimango ancora attratto dalle formulazioni della Klavis: contengono zero eccipienti (Integratore alimentare a base di Melatonina. Contiene 60 compresse.
Contenuto per compressa: melatonina ( 5 mg. ), Zinco Gluconato ( 55,78 mg. ), selenio chelato ( 50 mcg. ), Calcio ( 50 mg. ), magnesio ( 25 mg. ) ). Peccato che la melatonina sia di origine vegetale; e da quanto appreso in questo forum, non sia vista di buon occhio!

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
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Tropico
(@tropico)
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Tutto sta a provare, finita quella Pierpaoli ne proverò altre, c'è da dire che per me che sono ancora (per poco) sotto i 30anni, 5 e 3mg sono troppi!
Avevo scritto al dottor Pierpaoli ma lui insisteva che dovevo continuare con quella dose che tutto si sarebbe sistemato.
Dopo più di un mese in effetti le cose erano migliorate ma la sonnolenza e la difficoltà nello svegliarmi tendevano a rimanere.
Così ho iniziato a spezzare in due le compresse e finalmente avevo i benefici e non i fastidiosi seppure leggeri effetti secondari.
Poi ho provato a spezzare in 3 e pure in 4 le compresse e dormivo come un angioletto lo stesso e non avevo più quella sensazione di nebbia al risveglio.
Cercando sulle dosi giuste ho letto che per organismi sotto i 35 anni bastano dosi più piccole, che l'assorbimento e la trasformazione nel fegato della melatonina variano da individuo a individuo e quindi per saturare l'organismo possono bastare anche 100mcg (0,1mg).
Ho trovato che la marca LifeExtension fa Melatonina da 300mcg (0,3mg) con eccipienti più naturali (farina di riso,gelatina,acqua) e voglio vedere come si comporta.

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Tropico
(@tropico)
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La melatonina da 300mcg funziona e anche bene!!
Finalmente non devo più spezzare le pastiglie.
A me evidentemente basta meno dose, forse l'assorbo di più, forse sono giovane, resta il fatto che la dose universale di 3mg o anche 1 mg è troppa.
Finalmente si dorme bene e ci si risveglia bene senza sonnolenza!
A volte meno è meglio!

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Tropico
(@tropico)
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Melatonin Treatment for Age-Related Insomnia
http://jcem.endojournals.org/content/86/10/4727

La dose di melatonina fisiologica (0,3 mg / 300mcg) ha restaurato l'efficienza del sonno (P <0,0001), che agisce principalmente nella terza metà della notte.
300mcg hanno elevato la melatonina nel plasma alla normalità.
La dose farmacologica (3,0 mg), come la dose più bassa (0,1 mg),hanno anch'esse migliorato il sonno, tuttavia,(3mg) ha indotto l'ipotermia e ha causato permanenza di elevati livelli plasmatici nelle ore diurne.

Dicevo io...e Pierpaoli che insiste che 3mg vanno sempre bene! mentre io accusavo proprio quello, sonnolenza e sensibilità al freddo a 3mg!

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(@andrea)
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ottimo a sapersi


   
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Tropico
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MELATONINA: ATTENZIONE ALLE INTERAZIONI ORMONALI
"Melatonina - Giulio Bellipanni e Monica Melotti"

La perdita della circadianità si ripercuote negativamente sull'armonia di tutti i ritmi ormonali che, dominati dall'anarchia, degenerano in uno stato chiamato collasso ipotalamico.
In particolare si sfasano i ritmi del cortisolo, dell'ormone della crescita, della leptina, della ghrelina e dell'ormone tiroideo; sono presenti bassi livelli di DHEA, cortisolo, testosterone e ormoni tiroidei in prima mattinata, e ridotti livelli notturni di melatonina e di ormone della crescita, associati ad anomala produzione serale di cortisolo, adrenalina, ghrelina, insulina, e leptina.
La melatonina quindi è una delle sostanze chiave che regolano le profonde e complesse interazioni tra cervello, apparato endocrino e sistema immunitario.
Melatonina e cortisolo, per esempio si inibiscono a vicenda.
L'ormone pinealico viene stimolato dall'estradiolo e dall'ormone della crescita e inibito dagli ormoni tiroidei e dal cortisolo.
La melatonina a sua volta inibisce oltre che il cortisolo anche gli ormoni sessuali, ma stimola l'ormone della crescita e la conversione da FT3 in FT4.
Questa complessa rete di interazioni giustifica il fallimento di molte terapie che utilizzano un solo ormone alla volta. Per esempio, la somministrazione di melatonina in associazione o meno al GH e al DHEA, essendo i tre ormoni tutti inibitori della produzione endogena di cortisolo, dev'essere sempre effettuata dopo aver valutato la funzione surrenalica. Nel caso di una ridotta funziona delle surrenali, questa terapia ormonale dovrà essere sempre integrata con l'assunzione di dosi fisiologiche di cortisolo o di pregnenolone.
Chi ha assunto dosi soprafisiologiche di melatonina (5-15mg) su consigglio di amici o del farmacista come rimedio alternativo alle benzodiazepine o come supplemento anti età, ha forse accusato il giorno dopo forte stanchezza, sonnolenza e depressione. Probabilmente i livelli di cortisolo, già precari, sono precipitati causando i caratteristici disturbi.
E' questo un ulteriore esempio di come ormoni apparentemente innocui e venduti liberamente, come la melatonina, possono scatenare squilibri ormonali latenti se non vengono utilizzati in dosi fisiologiche(per la melatonina tra 0,05 e 3mg alla sera e preferibilmente nella forma sublinguale a rapido assorbimento)* e se non si tiene conto delle complesse interazioni ormonali e del globale profilo endocrino. Solo in particolari condizioni, quando non c'è una risposta, si può aumentare il dosaggio. Con un sovraccarico di melatonina potrebbero verificarsi effetti collaterali. La melatonina riduce ulteriormente il cortisolo e provoca stanchezza, depressione e sensibilità al freddo.

* nota mia: le forme sublinguali a rapido assorbimento alterano il normale picco plasmatico, quindi sono in contrasto da quanto affermato nel libro, inoltre la dose fisiologica non dovrebbe superare 1mg, altrimenti siamo già in dose farmacologica.
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Per completezza per quanto riguarda l'interazione della tiroide con la melatonina, Walter Pierpali dice il contrario, cioè che la melatonina aiuta a scomporre l'ormone T4 in T3 aiutando nell'ipotiroidismo. Riferimento: La chiave della vita - Walter Pierpaoli - pag 195
Lo ripete anche alla fine di questo video http://youtu.be/iK63qDvJs4o

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@andrea)
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La melatonina a sua volta inibisce oltre che il cortisolo anche gli ormoni sessuali

miiiii questa non è da sottovalutare!!


   
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Tropico
(@tropico)
Membro Admin
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E' stato ipotizzato un ruolo contraccettivo della melatonina, ma a dosaggi estremamente elevati, e comunque non ha dato esito positivo, anche se le piccole modificazioni ormonali fanno intendere che può fungere da contraccettivo, questo per le donne, per gli uomini non ci sono dati. E basandomi sulla mia esperienza e sulle testimonianze sparse per il web, nessuno ha mai avuto calo di fertilità o libido a causa della melatonina.

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