Forum

Notifiche
Cancella tutti

[GLUTINE]

262 Post
29 Utenti
0 Likes
136 K Visualizzazioni
eric
 eric
(@eric)
Membro
Registrato: 10 anni fa
Post: 2499
 

mia fortuna non ho mai letto nulla di Ehret


   
RispondiCitazione
(@lawero)
Membro
Registrato: 8 anni fa
Post: 118
 

Ci mancava il ritorno della colla intestinale...Il fantasma di Ehret è eterno.

Sono sempre stato dell'idea che abbiano unito la gelatina che produce il colon (o l'intestino?) per autoproteggersi (mai mangiato mascarpone scaduto? io si :P) con il biofilm che producono tutti i batteri buoni o cattivi che siano. Ma non scarterei completamente che una produzione cronica di questa gelatina classica del colon irritabili non abbia un effetto patina alla lunga.

Io ogni tanto faccio il pane con la semola di grano duro senatore capelli 😀 Uno sfizio visto che anche qua sono tutte teorie riguardo la sua maggior digeribilità riguardo alla vua versione "radioattiva" creso.
Mi sembra piu naturale pensare al fatto che il grano creso è coltivato in un certo modo (ROUND UP) e di conseguenza faccia piu male. Allo stesso modo i grani antichi sono mangiati da gente che intorno ci mangia altre cose ben piu salutari del compratore medio che compra il pane a caso e alimenti precotti/raffinati vari ecc

Tanto per...molti salutisti affermano che la frutta di oggi non è piu salutare perchè addomesticata e resa, con selezioni apposite, sempre piu zuccherina. O altre addirittura ottenuta da innesti e incroci che mai sarebbero avvenuti in natura.


   
RispondiCitazione
rational
(@rational)
Membro
Registrato: 9 anni fa
Post: 296
 

Edit moderazione: riprende da off topic https://www.mangiaconsapevole.com/forum/T-Vaccini.html?pid=46010#pid46010

ha quindi anche tu sostieni la teoria che il glutine sia nocivo anche anche a chi non è celiaco?
Sono almeno 12 mila anni che l’umanità mediterranea si nutre di frumento, senza problemi. E di colpo, ecco sorgere la “intolleranza al glutine”, con relativo ipersviluppo degli affari relativi a questa “malattia”: paste senza glutine a 5 volte il prezzo delle normali, prodotti bio dove l’etichetta dichiara “senza glutine”, cibi spesso a carico del servizio sanitario nazionale
Scegliere alimenti senza glutine in assenza di una diagnosi di celiachia accertata da medici specializzati non è consigliabile, può fare aumentare il rischio di obesità e patologie cardiovascolari, e più in generale può sottrarre nutrienti nobili alla dieta.

ora mi aspetto che arrivi qualcuno con la colossale balle della dieta del gruppo sanguigno e siamo al completo


   
RispondiCitazione
 Matz
(@matz)
Membro
Registrato: 7 anni fa
Post: 893
 

Io so che i cereali che contengono glutine e anche alcuni che non lo contengono hanno al loro interno dei composti chiamati fruttani, che sono dei FODMAPs, e la scienza ha decretato dopo diversi studi che scatenano i sintomi di IBS.
Quindi prima di dire che siamo tutti idioti, o malati mentali, o malati inventati, bisogna studiare e capire perché le persone non comprano più certi prodotti, invece che offendere e fare propaganda.

Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk


   
RispondiCitazione
 Matz
(@matz)
Membro
Registrato: 7 anni fa
Post: 893
 

Poi oltre ai fruttani, se vogliamo parlare di glutine la risposta è si, secondo me non fa male solo ai celiaci, fa male anche a chi ha altre malattie autoimmuni, ma non lo dico io, non è una moda e lo dice la scienza. Se tu studiassi gli studi di Fasano che è il più grande esperto di glutine al mondo, e la smettessi di credere agli articoli di wired finanziati dal signor Barilla, lo sapresti anche tu.

Di particolare interesse è la regolazione del traffico di antigeni da parte della via paracellulare dipendente dalla zonulina e la sua attivazione da interazioni mucosa-microbiota / glutine intestinali. Queste funzioni determinano il passaggio dalla tolleranza all'immunità e sono probabilmente meccanismi integrali coinvolti nella patogenesi dei processi infiammatori e autoimmuni.

Il paradigma classico della patogenesi infiammatoria che coinvolge il corredo genetico specifico e l'esposizione a fattori scatenanti ambientali è stato recentemente messo in discussione dall'aggiunta di un terzo elemento, la perdita della funzione di barriera intestinale. Predisposizione genetica, errata comunicazione tra immunità innata e adattativa, esposizione a fattori scatenanti ambientali e perdita della funzione di barriera intestinale secondaria all'attivazione della via della zonulina da fattori scatenanti ambientali derivati ​​dall'alimentazione o cambiamenti nel microbiota intestinale, tutti sembrano essere ingredienti chiave coinvolti nella patogenesi dell'infiammazione, dell'autoimmunità e del cancro. Questa nuova teoria implica che una volta attivato il processo patologico, non si autoalimenta. Piuttosto può essere modulato o addirittura invertito impedendo la continua interazione tra i geni e l'ambiente. Poiché la disfunzione TJ dipendente dalla zonulina consente tali interazioni, nuove strategie terapeutiche volte a ristabilire la funzione di barriera intestinale attraverso la down-regulation della via della zonulina offrono approcci innovativi e non ancora esplorati per la gestione di queste malattie croniche debilitanti.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3384703/

Il tuo problema è che non studi abbastanza, te l’ho già detto.
Il glutine stimola la secrezione di Zonulina da parte della mucosa intestinale, di tutti non solo dei celiaci, la Zonulina apre le giunzioni strette dell’intestino lasciando passare di tutto, questa roba qua è implicata nell’infiammazione, nelle malattie autoimmuni e nel cancro.
Ora dire che il glutine causa il cancro no, ma sicuramente può essere un co-fattore, di conseguenza se io avessi una malattia autoimmune, e forse la ho pure, perché SIBO/IBS pare che coinvolgano il
Sistema immunitario tramite le igM, sicuramente schiverei il glutine a mani basse, pur non essendo celiaco.
E se ora c’è un exploit di malattie autoimmuni, ibs, cancro e altro rispetto ad una volta è perché la gente si muove meno, mangia di più, e i cibi non sono più quelli di una volta, poi se vuoi ci fermiamo a dire che l’uomo mangia glutine da non so quanti anni che sono tutte sciocchezze dato che nessun cibo di oggi è più quello di quel tempo e le cose sono cambiate parecchio, poi le patogenesi infiammatorie di vedono di generazione in generazione, una volta era raro trovare un bambino allergico a qualcosa, ora sono tutti allergici quindi cosa ne concludiamo? Che l’uomo respira piante da chissà quanti anni?
Studia! La scienza va avanti, non si ferma mai!

Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk


   
RispondiCitazione
 Matz
(@matz)
Membro
Registrato: 7 anni fa
Post: 893
 

Guarda Rational, un video del 14 Gennaio 2018!
Un pazzo medico parla di Morfine del Glutine e Microbiota Intestinale, ASSURDO, un medico?!?!?!?!?! Ma come diavolo è possibile che ieri un medico parla di morfine del Glutine, un cibo che mangiano tutti da non so quanti cavolo di anni! PAZZESCO! AL Gombloddo... Sarà il solito pazzo! La ricerca va avanti grazie a Dio e non ascoltano tutti il Sig. Barilla 😉
https://www.youtube.com/watch?v=7GSbquXT0_w


   
RispondiCitazione
rational
(@rational)
Membro
Registrato: 9 anni fa
Post: 296
 

Per anni la celiachia è stata definita una malattia in cui fosse obbligatoria la eliminazione a vita del glutine dalla propria alimentazione.
Eppure negli ultimi anni non sono mancate indicazioni scientifiche contrarie a queste indicazioni.


   
RispondiCitazione
rational
(@rational)
Membro
Registrato: 9 anni fa
Post: 296
 

Per anni la celiachia è stata definita una malattia in cui fosse obbligatoria la eliminazione a vita del glutine dalla propria alimentazione.Eppure negli ultimi anni non sono mancate indicazioni scientifiche contrarie a queste indicazioni.
In particolare faccio riferimento al fatto che la reazione all'antigene gliadinico è una reazione di tipo cellulare, non dipendente da una allergia immediata ma correlabile ad una graduazione di risposta.
Inoltre, a dispetto di quello che i celiaci credono e che le associazioni di celiaci cercano di fare credere, anche nei cibi per celiaci regolarmente etichettati e distribuiti in farmacia, il glutine è presente con una tolleranza di almeno 5 parti per milione, cioè una quantità di 5 mg per kg di cibo.
Si tratta di un quantitativo notevole, e le persone dovrebbero sapere che stanno comunque mangiando un po' di glutine durante le loro dieta di eliminazione, senza per questo avere problemi particolari.
Gli studi sulla tolleranza alimentare hanno portato alla guarigione anche delle forme di allergia più gravi, quelle che si possono manifestare con shock anafilattici dovuti a reazioni provocate dalle Immunoglobuline E (IgE).

Oggi si affronta l'allergia al latte, la reazione allergica all'uovo e la temibilissima allergia ai peanuts (le noccioline americane o arachidi) attraverso una tecnica di reintroduzione alimentare che ripercorre lo svezzamento infantile.

Oggi si affronta l'allergia al latte, la reazione allergica all'uovo e la temibilissima allergia ai peanuts (le noccioline americane o arachidi) attraverso una tecnica di reintroduzione alimentare che ripercorre lo svezzamento infantile.

Piccole quantità del cibo allergizzante vengono riproposte gradualmente all'organismo, attraverso la via più semplice che ci sia, cioè la via alimentare. Nel giro di poco tempo l'organismo sviluppa tolleranza e nella maggior parte dei casi riconquista la capacità di introdurre (o reintrodurre) senza danni il cibo allergizzante, riprendendo una dieta varia, sana e piacevole.

Nel 2013 Anderson aveva pubblicato già alcune considerazioni sulla possibilità di attivare una sorta di "vaccinazione" con micro dosi crescenti per il trattamento delle malattie autoimmuni e ipotizzando anche per la celiachia uno schema simile.

Nel 2011 un gruppo di ricercatori australiani aveva identificato un importante meccanismo di facilitazione della tolleranza, attraverso la riduzione dell'infiammazione, in particolare agendo su IFNgamma (Interferone gamma) e su IL17 (interleuchina 17), oltre che stimolando le cellule TH2 e la produzione di IL10 (sostanza che induce tolleranza e riduce le allergie). Scoprendo che in molti casi l'infestazione di un tipo di tenia (Necator Americanus) determinava proprio questi effetti.

Così lo stesso gruppo di medici ha pubblicato da pochissimo sul Journal of Allergy and Clinical Immunology una ricerca in cui sono riferiti i risultati di un lavoro impostato secondo questi criteri:

Si provoca in un soggetto celiaco una infestione sperimentale da tenia, in grado di ridurre l'infiammazione agendo su specifiche citochine (tra cui appunto IFNgamma).
Si somministrano per un anno micro dosi crescenti e giornaliere di glutine, partendo da 10 mg di glutine al giorno fino ad arrivare a 3 grammi al giorno (in pratica l'equivalente di qualche spaghetto).

Si è potuto verificare che contrariamente all'atteso i pazienti trattati non hanno presentato alcun tipo di peggioramento, nessuna alterazione dei parametri clinici valutati solitamente e l'inizio di un possibile cammino verso la guarigione (Croese J et al, J Allergy Clin Immunol. 2015 Feb;135(2):508-516.e5. doi: 10.1016/j.jaci.2014.07.022. Epub 2014 Sep 20).

In realtà, nel lavoro non si parla ancora di guarigione clinica documentata, ma solo di assenza di qualsiasi reazione e alterazione dopo un anno di reintroduzione di glutine nella alimentazione quotidiana. Che lascia quindi intendere che questa sia la strada giusta... Considerando tutte le polemiche che sembrano coinvolgere qualunque affermazione che riguarda il glutine, capiamo perfettamente la cautela espressa dagli autori del lavoro.

La novità potente che emerge da questo lavoro è che la reintroduzione dl glutine (come per l'uovo, i peanuts e il latte) deve essere accompagnata da una riduzione infiammatoria.

I ricercatori australiani hanno fatto venire ai celiaci inseriti nel lavoro una parassitosi intestinale controllata (perfettamente trattabile e tendenzialmente innocua) che ha ridotto certi tipi di citochine infiammatorie in modo da rendere efficace la reintroduzione progressiva del glutine per indurre nuovamente la tolleranza immunologica.

Il percorso indicato dal lavoro australiano è quello della riduzione infiammatoria. Ottenibile con preparazioni o integratori capaci di modulare ad esempio IFN gamma (e probabilmente BAFF e TNF alfa) e altre citochine.

Curcuma, Perilla e Resveratrolo (per fare solo qualche esempio) sono tra le sostanze in grado di agire in questo senso.

Il punto focale è che l'immagine di una patologia definitiva, non modificabile, cambia, trasformandosi in un disturbo autoimmune legato alla regolazione della tolleranza.

Si tratta di una acquisizione di evidenze sperimentali che inducono a proseguire su una strada radicalmente diversa dal passato per proporre la guarigione (o almeno di tentare questa possibilità) anziché considerare la celiachia un disturbo immutabile.

Si tratta per altro dello stesso tipo di percorso che in SMA da anni effettuiamo in casi selezionati di sensibilità al glutine, attraverso specifici percorsi terapeutici.

L'aspetto di riduzione dell'infiammazione avviene attraverso le scelte dietetiche fatte per ridurre l'infiammazione da cibo (con Recaller o Biomarkers) e attraverso l'uso di integratori idonei a ridurre alcune citochine (Curcuma, Perilla, Ribilla) o a stimolare l'IL10 (Resveratrolo).

Si apre una strada nuova, che noi percorriamo già da tempo, e che ripropone sicuramente a molti celiaci la possibilità di pensare al recupero della propria condizione di salute, alla luce di dati che relegano la mancata risposta al trattamento a 2 casi su 12, cioè a meno del 10% dei casi.

Leggendolo a rovescio, questo dato indica che in questo lavoro oltre il 90% dei soggetti trattati ha recuperato tolleranza immunologica al glutine.

Al centro di questo processo va posta la consapevolezza degli effetti della infiammazione da cibo. Il controllo dell'infiammazione è quindi il punto discriminante della terapia della celiachia.

La somministrazione glutinica, senza il controllo infiammatorio mirato, non è infatti in gradi di riequilibrare le condizioni precedenti e questo nuovo approccio apre altre possibilità e altre strade verso la guarigione e la riconquista del personale benessere.

http://www.eurosalus.com/celiachia-guari...iammazione


   
RispondiCitazione
rational
(@rational)
Membro
Registrato: 9 anni fa
Post: 296
 

Guarda Rational, un video del 14 Gennaio 2018!
Un pazzo medico parla di Morfine del Glutine e Microbiota Intestinale, ASSURDO, un medico?!?!?!?!?! Ma come diavolo è possibile che ieri un medico parla di morfine del Glutine, un cibo che mangiano tutti da non so quanti cavolo di anni! PAZZESCO! AL Gombloddo... Sarà il solito pazzo! La ricerca va avanti grazie a Dio e non ascoltano tutti il Sig. Barilla 😉
https://www.youtube.com/watch?v=7GSbquXT0_w

a si? e cosa dice ti tanto rivoluzionario ed allarmante?
dice solo che il macrobiota variq in base al cibo che si mangia e piu farina si mangia piu questo microbiota ci chiama a mangiare carboidrati e ci rende obesi etc.
e allora?
c'è bisogno del medico che mi parla di microbi intestinali per capire che troppi carbo fanno male?


   
RispondiCitazione
 Matz
(@matz)
Membro
Registrato: 7 anni fa
Post: 893
 

Sullo studio sopra sono d’accordo, anche secondo me la Celiachia dipende più dall’infiammazione e dalla permeabilità intestinale che dal glutine in se, quindi non vedo perché se ben curati (di certo no dalla medicina ufficiale ma da un nutrizionista che studia) dovrebbero tornare a mangiarne, saltuariamente tanto come un soggetto sano, sapendo i danni che può fare, non ne fare certamente la base dell’alimentazione umana. Ripeto se ben curati, in fase acuta è da bandire per Celiaci, gente con malattie autoimmuni, gente con sibo/ibs e gente autistica.

“La teoria del Dr. Fasano è parte della nuova evoluzione della ricerca che implica la permeabilità intestinale come elemento chiave per lo sviluppo delle malattie autoimmunitarie. Applicando la sua teoria di ” Leaky Gut ” per l’autoimmunità la malattia Celiaca si riduce a questo …

Le persone con la predisposizione genetica per la malattia Celiaca che hanno la permeabilità intestinale e mangiano il il glutine svilupperanno autoimmunità e il conseguente danno intestinale. L’ aumento della permeabilità intestinale permette allo stimolo ambientale (glutine ) di esporsi al corpo e innescare la predisposizione genetica.

La nuova teoria del Dr. Fasano, suggerisce che l’autoimmunità può essere fermata e addirittura invertita, eliminando l’interazione stimolo ambientale / genetica e riparando la permeabilità intestinale. Questo concetto è completamente innovativo in quanto è la prima teoria a presentare un percorso di inversione autoimmunitaria …”

http://www.asseintestinocervello.com/la-celiachia-e-reversibile/

“L’eliminazione dall’alimentazione di ciò che ha provocato la celiachia è indispensabile. Ma la dieta senza glutine non è sufficiente e si rischiano anche ulteriori complicazioni per la salute.
Nella maggior parte dei casi non si risolve la permeabilità intestinale, né l’infiammazione, o la barriera intestinale danneggiata. Ci deve essere di più.

La vera soluzione sta nel riparare la permeabilità intestinale. Questo è il giusto inizio, quello che tutti i medici dovrebbero consigliare. Purtroppo non lo fanno, quindi i pazienti arrivano da me esauriti, senza speranza. E io gli spiego fiducioso che la celiachia si può far retrocedere, non con la dieta senza glutine a vita, piuttosto fermando l’auto attacco immunitario (la celiachia come saprai è una malattia autoimmune), riparare il danno presente e vivere quindi in serenità senza particolari problemi. Molti miei pazienti si possono considerare ex celiaci, da quando hanno risolto la loro permeabilità intestinale.

Chi conosce la mia storia lo sa. Ho sofferto per anni di morbo di Crohn che è, come la celiachia, una malattia autoimmune che condiziona la vita. Avevo quasi perso le speranze, quindi nessuno capisce meglio di me come tu possa sentirti.

Anche se in tanti ti hanno detto che per stare meglio non devi mangiare il glutine, da questo articolo avrai capito che, una dieta senza glutine, benché utile, deve essere solo temporanea. Ti sarà utile mentre cerchi di sanare la permeabilità intestinale, seguendo un preciso percorso. La strada per retrocedere dalla celiachia quindi esiste e se deciderai di intraprenderla, sarò felice di poterti accompagnare in questa fase tanto delicata, ma importante della tua vita.”

http://www.asseintestinocervello.com/dieta-senza-glutine/

Non dice nulla di trascendentale ma le esorfine del glutine sono scienza, tanto come la leaky gut che causa, tutti concetti che vanno un pochino contro alla tua idea di glutine da come hai scritto, dato che per te averne fobia è inutile no?

PS: la fonte che citi, è noto freevax quindi le stesse persone a cui dai dei pazzi complottisti e idioti ignoranti (come Burioni cita nel suo libro), siamo il cancro del mondo: http://www.eurosalus.com/influenza/vaccini-vaccinazioni-informazione-liberta-scelta

Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk


   
RispondiCitazione
rational
(@rational)
Membro
Registrato: 9 anni fa
Post: 296
 

La teoria dell’eccesso di oppioidi o “leaky gut” come causa dell’autismo messa alla prova

Ritorniamo sull’ipotesi proposta da Wakefield del “leaky gut” come causa dell’autismo riproposta ancora oggi da molti siti web di disinformazione sull’autismo. La teoria ha molti nomi: enterocoliti autistiche, leaky gut,peptiduria o del malassorbimento, in maniera schematica sai può rappresentare così:

Gli oppioidi sono dei composti che hanno effetto analgesico e diminuiscono la percezione del dolore, i recettori degli oppioidi sono localizzati nel sistema nervoso centrale e nel tratto digestivo. La digestione della caseina può produrre dei peptidi con effetto oppioidi come la casomorfina e la digestione del glutine produce l’ esorfina del glutine .

Probabilmente questa teoria si chiama del malassorbimento in italiano ma non ne sono sicuro perché non sono riuscito a trovarne una definizione chiara – in generale malassorbimento indica una diminuzione del processo di digestione/assorbimento che determina una perdita di peso e diarrea, non un alterato assorbimento. Molti propongono diete senza glutine o caseina come terapia dell’autismo o l’utilizzo di tali peptidi come marker biochimici dell’autismo.

Alcuni ricercatori inglesi hanno testato questa ipotesi in una maniera molto semplice: hanno osservato se nelle urine dei bambini autistici vi erano più oppioidi rispetto ai bambini normali, semplice no? …e.. si gli oppioidi sono secreti per il 90% dalle urine. Il lavoro è pubblicato sul “Archives of Disease in Childhood” (ref. 1 o qui).

È molto importante spendere due parole sul metodo e le tecniche utilizzata nello studio.

Per analizzare i campioni di urina sono state utilizzate due tecniche: HPLC e MALDI-TOF:

La High Pressure Liquid Chromatography o HPLC:

I campioni delle urine sono fatti passare, sotto pressione, attraverso un tubo (chiamato una colonna) contenente delle particelle che funzionano come una specie di filtro rallentando i peptidi più grandi e lasciando uscire più velocemente i peptidi più piccoli (nello studio, in effetti, i peptidi venivano rallentati secondo la loro carica elettrostatica).

All’altro lato della colonna si raccoglie l’urina separata (in temini tecnici frazionata) in differenti provette (chiamate frazioni), se un peptide ha una massa atomica M uscirà dalla colonna dopo n minuti (detto tempo di retenzione) se è più grande uscirà dalla colonna dopo . Per esempio la dermorfina esce dalla colonna dopo 54-55 minuti, l’esorfina del glutine dopo 62 minuti e la casomorfina dopo 62-63 minuti (vedi quadrati neri nella figura). Sull’asse delle x si trova il tempo di “uscita” o tempo di retenzione espresso in minuti, sull’asse delle y la quantità di peptidi presenti nella frazione, linea rossa rappresenta il profilo dei bambini con autismo, la linea blu i bambini normali o controllo. Questo in due parole è l’HPLC per più informazioni consultate qui.

Se si notava una aumento nella quantità di peptidi usciti dalla colonna tra bambini autisti e non autisti (quadrati verdi nella figura), la frazione veniva analizzata con uno strumento molto più preciso: il MALDI-TOF per scoprire se la differenza è dovuta ai peptidi oppioidi – in effetti l’HPLC ha una capacità ridotta di risoluzione centinaia di peptidi simili possono trovarsi nella stessa frazione.

Profilo HPLC dei peptidi presenti nelle urine di bambini autisti (in rosso) e normali (in blu) normalizzato con la creatinina. Sull’asse delle x si trova il tempo di retenzione espresso in minuti, sull’asse delle y la quantità di peptidi presenti nella frazione. I quadrati verdi indicano regioni in cui la quantità di peptidi dei bambini autisti è superiore a quella del controllo. Quadrati neri: regioni in cui si trovano peptidi oppioidi.

MALDI-TOF:

Questa seconda analisi è necessaria per togliere ogni dubbio sulla natura dei peptidi e funziona così: un laser eccita (energetizza) i peptidi che si mettono a volare lungo un tubo ionizzato. I peptidi volano in questo tubo tanto più a lungo quanta più energia hanno assorbito. L’energia assorbita dipende dalla massa molecolare del peptide cioè tanto più volano tanto più sono grandi (TOF – Time Of Fly). Questo metodo è mostruosamente preciso e si basa sulla teoria quantistica della materia – roba da urlo. Più informazioni su MALDI in italiano e su MALDI-TOF in inglese

L’analisi per MALDI-TOF delle frazioni contenenti peptidi oppioidi derivate dall’analisi HPLC dimostra che queste frazioni non contengono i peptidi oppioidi in proporzione maggiore rispetto al controllo. L’aumento rispetto al controllo è dovuto ad altri peptidi con proprietà fisiche simili.

Un’altro aspetto molto importante è la taratura del metodo con la creatinina. Il problema che si presenta è la diluizione dei peptidi oppioidi nelle urine. Per esempio se io bevo 1 litro d’acqua al giorno mentre un mio amico 10 litri, i peptidi oppioidi nelle mie urine saranno 10 volte più concentrati rispetto a quelli del mio amico.

Gli autori hanno usato la creatinina come valore di riferimento, la creatinina è prodotto della degradazione della creatina che avviene nei muscoli a velocità grossomodo costante (dipendente dalla massa muscolare, dall’età e dal sesso). La creatinina è poi secreta nelle urine. Se si ha una bassa concentrazione di creatina nelle urine è perché si bevo molto mentre se è concentrata è perché bevo poco. I ricercatori hanno preso come base di comparazione il valore della creatina ed hanno, su questo valore “ aggiustato” la concentrazione dei peptidi oppioidi.

There were no significant differences between the HPLC urinary profiles of the children affected by autism and the typically developing controls.

Cioè non vi sono differenze tra il profilo dei peptidi oppioidi secreti da bambini autisti e non autisti, in maniera più generale non vi sono differenze tra il profilo urinario dei due gruppi (vedi figura).

In those cases where HPLC showed peaks in the locations at which opioid peptides might be expected to be found, MALDI-TOF established that these peaks did not, in fact, represent opioid peptides.

Conclusioni:

È uno studio metodologicamnte piu robusto delgli studi precedenti per i seguenti motivi:

Le tecniche HPLC accoppiata a MALDI-TOF sono estremamente precise e non lasciano dubbi sulla presenza di peptidi oppioidi nelle urine, l’uso di peptidi oppiacei sintetici ha inoltre permesso di tarare precisamente il sistema di analisi.
È stato studiato un grande campione di bambini.
I bambini avevano diagnosi di autismo ben definita (diagnosi tra l’altro fatta da una commissione indipendente) per più sicurezza i bambini normali che avevano difficoltà di apprendimento sono stati esclusi dall’analisi.
Gli autori concludono che:

Given the lack of evidence for any opioidi peptiduria in children with autism, opioid peptides can neither serve as a biomedical marker for autism nor be employed to predict or monitor response to a casein- and gluten-free diet.

Uno studio pubblicato recentemente ha raccolto i risultati di due studi clinici randomizzati che hanno osservato se vi era un miglioramento dei sintomi dell’autismo in bambini in dieta priva di glutine o caseina (2). Gli autori concludono:

Current evidence for efficacy of these diets is poor.

È forse arrivato il momento di seppellire la teoria del malassorbimento?

———————-
Riferimenti:
1) H Cass, P Gringras, J March, et al. Absence of urinary opioid peptides in children with autism. Arch Dis Child 2008 93: 745-750.
2) Millward C, FerriterM, Calver SJ, Connell-Jones GG. Gluten- and casein-free diets for autistic spectrum disorder. Cochrane Database of Systematic Reviews 2008, Issue 2. Art. No. (qui)
Questa voce è stata pubblicata in Autismo incazziamoci e contrassegnata con autismo, leaky gut, morbillo, vaccini. Contrassegna il permalink.


   
RispondiCitazione
fabio meloni
(@fabietto)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 7422
 

Secondo me, prendendo come esempio la cetirizina che assumevo per l'allergia (L'eliminazione avviene per via renale: il 60-70% del farmaco è eliminato immodificato in 24 ore. Un ulteriore 10% viene escreto con le urine nell'arco di 96 ore.), non vuole dire nulla che i peptidi vengono ritrovati per il 90% nelle urine. A parte che il 10% dei peptidi non si sa dove siano finiti, ci potrebbe essere anche un effetto cumulativo degli stessi, visto che caseine e glutine vengono mangiati tutti i giorni e svariate volte al giorno. In ogni caso molti farmaci vengono escreti quasi al 100% immodificati dopo che hanno però espletata la loro funzione farmacologica. Anche sulle quantità, mi ricordo che la cetirizina mi faceva effetto con soli 5mg.. Poi, siamo anche chi più e chi meno sensibili a certe sostanze: a me, sempre per esempio, la cetirizina mi dava forte sonnolenza anche a 5mg., dove la dose consigliata è 10mg anche se viene pubblicizzata per passare difficilmente la barriera encefalica. È evidente che la mia barriera encefalica è più permeabile di altre. Infatti io soffro da quando ero bambino di una miosite autoimmune all'occhio sinistro; ho sofferto di artrite a un ginocchio e a una spalla e per finire sono diventato anche allergico a ulivo, parietaria e graminacee con forte oricaria. Meno male che tutto è diventato un lontano spiacevole ricordo da quando ho cambiati dieta e atteggiamento.

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
RispondiCitazione
 Matz
(@matz)
Membro
Registrato: 7 anni fa
Post: 893
 

Questo studio è un po' più recente del tuo, di nuovo, la scienza va avanti, quando vorrai smettere di selezionare studi vecchi e aprirai la mente capirai il disegno divino, nel frattempo non disinformiamo chi legge, le esorfine del glutine purtroppo fanno danno ai poveri bambini autistici, anche negli schizofrenici purtroppo.

2012
CONCLUSIONE:
Exorphins si trovano nelle urine dei bambini autistici e possono spiegare i loro sintomi
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3747763/

2012
conclusioni
Studi sperimentali sull'uso di una dieta dieta priva di glutine, CFD, o combinatoria investimenti fissi lordi in ASC hanno suggerito un miglioramento dei sintomi e un miglioramento dell'esito di sviluppo per almeno una parte di persone nello spettro autistico. Detto questo, i vari aspetti metodologici potenzialmente risultati polarizzazione rimangono che, combinato con una mancanza di informazioni generalizzabile sulla modalità d'azione dei dati e best-responder, hanno limitato l'impatto di tali risultati nel corso degli anni.

Più recenti studi longitudinali controllati esaminano gruppo efficacia dietetico fianco di un riconoscimento crescente dei singoli casi di co-morbidità legate al cibo e l'evidenza di meccanismi più consolidati biologici potenzialmente durante il lavoro, offrono una base prove favorevoli per almeno un parziale effetto della dieta in alcuni casi di ASC.

V'è un requisito costante per ulteriori studi sul ruolo potenziale di intervento dietetico per ASC. Studi futuri controllata compresi accecati e sono necessari elementi placebo realizzazione adeguata potenza di studio di dimensione del campione e la durata. Sulla base della significativa eterogeneità presente nel ASCs e la probabilità di vari “autismi” manifesta presentazione simile, riflessione dovrà anche essere data al concetto di best- e non-responder a questo tipo di intervento. Così, per esempio, (1) screening per GI e / o potenzialmente rilevante comorbilità patogeni, (2) misurazione budello iperpermeabilità, (3) l'esame budello popolazioni microbiche e attività enzimatiche legate al cibo, e (4) accertare la presenza di processi infiammatori, sia perifericamente nel tessuto GI o più centrale, potrebbero tutti essere inclusi come parametri per le future indagini dietetiche. Allo stesso modo, misurando qualsiasi rapporto tra comportamento e la funzione GI nel corso di intervento dietetico può offrire alcune informazioni su un collegamento fra questi fattori.

Date le prove suggerendo cambiamenti neurologici a seguito dell'attuazione di intervento dietetico in condizioni correlate, la ricerca futura potrebbe anche beneficiare di guardare al cervello cambiamenti strutturali e biochimici nei casi di ASC che adottano intervento dietetico. In effetti, il rapporto intestino-cervello, apparentemente così importante per spiegare il ruolo di intervento dietetico nei casi di best-responder, è una zona tristemente sotto-ricercato con ASC in mente.

Infine, ma forse altrettanto importante, è la necessità di concentrarsi sulla misurazione dei cambiamenti clinici ai sintomi accanto cambiamenti statistici agli strumenti di valutazione psicometrica o altro in vista della restrittività del regime dietetico. Questo punto, in particolare, riflette il fatto che non tutti coloro che potenzialmente potrebbero beneficiare di intervento dietetico sarà necessariamente in grado di attuare un regime così restrittivo, o addirittura, vogliono.

La crescente attenzione per vari fenotipi per ASC fornisce un modello per le modifiche concettuali al modo in cui ASC sono visti; dove un 'legate alla dieta autismo fenotipo' può essere un obiettivo per la ricerca futura e in effetti un marcatore per l'efficacia di intervento dietetico. Ulteriori discussioni su se tale intervento dietetico dovrebbe far parte di orientamenti sulle migliori pratiche per ASC e in avanti rappresentante di un'enteropatia autismo dietetico-sensibile è giustificata.
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC3540005/

2016
Astratto
Autoimmunità, gastrointestinali disturbi (GI) e la schizofrenia sono stati associati tra loro per molto tempo. Questo articolo passa in rassegna queste connessioni e fornisce un contesto per cui più fattori di rischio per la schizofrenia possono essere correlati. Studi epidemiologici collegano fortemente la schizofrenia con malattie autoimmuni, tra cui la malattia celiaca enteropathic. Esposizione a glutine di frumento e bovini latte caseina contribuiscono anche non celiaci sensibilità alimentari soggetti sensibili. Co-morbidità GI infiammazione accompagna l'immunità umorale agli antigeni alimentari, si verifica precocemente nel corso della schizofrenia e sembra essere indipendente dagli effetti della motilità antipsicotici-generated. Questo impatti infiammazione endoteliale permeabilità della barriera e può precipitare traslocazione di batteri intestinali nella circolazione sistemica. L'infezione da patogeno neurotropo intestino, Toxoplasma gondii, susciterà un ambiente GI infiammatorio. Tali processi innescano l'immunità innata, inclusa l'attivazione del complemento C1q, che funziona anche a livello delle sinapsi nel cervello. Il campo emergente della ricerca microbioma si trova al centro di queste interazioni con evidenza che l'abbondanza e la diversità di flora intestinale residenti contribuiscono alla digestione, l'infiammazione, la permeabilità e il comportamento dell'intestino. modificazioni dietetiche di composizioni batteriche nucleo possono spiegare inefficiente digestione glutine e come migrante stato in certe situazioni è un fattore di rischio per la schizofrenia. Gut ricerca microbiome nella schizofrenia è nella sua infanzia, ma i dati in campi correlati suggeriscono composizioni filogenetici alterati associate alla malattia. In sintesi,
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25034760

Quando cerchi delle tesi a tuo favore, guardale tutte e ripensaci su, poi fai un commento obiettivo e non di parte, così non inganni te stesso.
Il glutine piace anche a me, mi piace il latte, le torte e tutto quello che vogliamo ma metterci le fette di salame sugli occhi forse non è la scelta più appropriata.


   
RispondiCitazione
fabio meloni
(@fabietto)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 7422
 

Al minuta 5.30 https://www.youtube.com/watch?v=wagsnGVZqJ8&t=371s

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
RispondiCitazione
 Matz
(@matz)
Membro
Registrato: 7 anni fa
Post: 893
 

Non conoscevo quel canale YouTube, estremamente preparato e interessante, approfondirò.

Inviato dal mio iPhone utilizzando Tapatalk


   
RispondiCitazione
fabio meloni
(@fabietto)
Membro
Registrato: 13 anni fa
Post: 7422
 

Un'altra lunga relazione del dr. Nicola Antonucci https://www.youtube.com/watch?v=bLoIs6pYJiI&t=1573s

Nell’ottobre 2006, la figlia è stata diagnosticata con ASD (Autism Spectrum Disorder), e così ha iniziato a studiare e lavorare con trattamenti biomedici relativi l’ ASD e a collaborare con l’ Autism Research Institute di San Diego (CA).
http://antonucci.clinic/antonucci.html

La forma è anche sostanza. Chi veicola un messaggio non può essere estraneo al suo contenuto. Tropico - Chi è musone e triste non riesce a tener lontano la malattia. Tonegawa - Le testimonianze vere di gente normale valgono più di tante elucubrazioni teoriche. Francesca F.C.


   
RispondiCitazione
Pagina 15 / 17