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Differenza tra Caffè e Cioccolata

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(@salvio)
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Posto qua la differenza tra la caffeina e la teobromina nella loro azione sul corpo.

Noterete che la teobromina ha un effetto più gentile sul corpo umano rispetto alla caffeina che ha un rapido effetto.

http://www.xocoatl.org/caffeine.htm#effect

Ecco perchè un po' di cioccolata lo si puo' usare se si è sotto stress per aiutarsi (che comunque non dovrebbe essere la norma) e la caffeina va usata solo in casi molto particolari e possibilmente con dell'energia pronta da bruciare quali possono essere i carboidrati.

Notare che sotto riporta che la caffeina il conteggio degli spermatozoi nei ratti.

Anche l'effetto, come potrete leggere, l'effetto della teobromina è gentile e lungo quello della caffeina forte, rapido ma breve.

Si parla sempre di cioccolta fondente, non lo dimentichiamo.


   
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Tropico
(@tropico)
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Anche se in piccola quantità è presente anche la caffeina nel cacao, teniamolo a mente.
Teobromina, Teofillina, Caffeina..tutti alcaloidi, ossia metilxantine.
Ricordiamoci anche che il cacao contiene anandamide che si lega ai recettori dei cannabinoidi, c'è anche feniletilamina con struttura analoga alle amfetamine e si legano agli stessi recettori cerebrali.
Per cui una comparativa solamente di caffeina e teobromina è riduttiva per un ipotetico caffè vs cioccolato.
Comunque interessante ugualmente la comparativa linkata :ok!:

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@biker40)
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Ma dov'è la bibliografia?
Senza la bibliografia quell'articolo non è attendibile.

Ma certo... ora che sono andato nella home page leggo:

Xocoatl

Theobroma Cacao

mrk.'s Chocolate site

E' un sito che parla di cioccolato... Vogliamo vedere che se vado in un sito che parla di caffè c'è scritto che la caffeina fa bene?
Molto scientifico... Complimenti Salvio...

IO SONO SALVIO... LO SCIENTIFICO SALVIO che si basa però su notizie prese dall'eredità e da un sito che pubblicizza cacao...
I miei più vivi COMPLIMENTI.

La realtà è invece questa.
Se un maschio SANO sta sotto i 6 mg di caffeina per kg corporeo al giorno non corre alcun pericolo. Ricordo che sono fino a 4-5 caffè al giorno. Per una donna SANA invece siamo a 300 mg (4,6 mg per kg) e per un bambino SANO ancora meno 2,5 mg per kg.

Tutto il resto è FUFFA e INUTILI CHIACCHIERE.

Poi ci sono sensibilità individuali. Qualcuno può persino aumentare e qualcun altro deve diminuire e persino evitare completamente la caffeina... Ma di cosa stiamo parlando...
Certo che se uno già è in stato pro-flame...

Review del 2002. Recente.

Effects of caffeine on human health

Because of its wide consumption at different levels by most segments of the population, the public and the scientific community have expressed interest in the potential for caffeine to produce adverse effects on human health. The possibility that caffeine ingestion adversely affects human health was investigated based on reviews of (primarily) published human studies obtained through a comprehensive literature search. Based on the data reviewed, it is concluded that for the healthy adult population, moderate daily caffeine intake at a dose level up to 400 mg day-1 (equivalent to 6 mg kg-1 body weight day-1 in a 65-kg person) is not associated with adverse effects such as general toxicity, cardiovascular effects, effects on bone status and calcium balance (with consumption of adequate calcium), changes in adult behaviour, increased incidence of cancer and effects on male fertility. The data also show that reproductive-aged women and children are ‘at risk’ subgroups who may require specific advice on moderating their caffeine intake. Based on available evidence, it is suggested that reproductive-aged women should consume 300 mg caffeine per day (equivalent to 4.6 mg kg-1 bw day-1 for a 65-kg person) while children should consume 2.5 mg kg-1 bw day-1.

E mo' basta con stà ridicola storiella...

Saluti.


   
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(@salvio)
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Anche se in piccola quantità è presente anche la caffeina nel cacao, teniamolo a mente.
Teobromina, Teofillina, Caffeina..tutti alcaloidi, ossia metilxantine.
Ricordiamoci anche che il cacao contiene anandamide che si lega ai recettori dei cannabinoidi, c'è anche feniletilamina con struttura analoga alle amfetamine e si legano agli stessi recettori cerebrali.
Per cui una comparativa solamente di caffeina e teobromina è riduttiva per un ipotetico caffè vs cioccolato.
Comunque interessante ugualmente la comparativa linkata

Si concordo. Ma tieni presente che 10-20 grammi di cioccolata al giorno sono gestibili, e i grassi presenti ne rallentano l'assorbimento, un caffè è un liquido si immette molto rapidamente in circolo, secondo me la differenza sta la.


Ma dov'è la bibliografia?
Senza la bibliografia quell'articolo non è attendibile.

No non lo è, ma dà degli indizi, verificherò in futuro.

E' un sito che parla di cioccolato... Vogliamo vedere che se vado in un sito che parla di caffè c'è scritto che la caffeina fa bene?
Molto scientifico... Complimenti Salvio...

UHm sto verificando ancora, ma non è il primo sito che dà queste informazioni.

IO SONO SALVIO... LO SCIENTIFICO SALVIO che si basa però su notizie prese dall'eredità e da un sito che pubblicizza cacao...
I miei più vivi COMPLIMENTI.

Lasciamo perdere e andiamo avanti.

Review del 2002. Recente.

Effects of caffeine on human health

Because of its wide consumption at different levels by most segments of the population, the public and the scientific community have expressed interest in the potential for caffeine to produce adverse effects on human health. The possibility that caffeine ingestion adversely affects human health was investigated based on reviews of (primarily) published human studies obtained through a comprehensive literature search. Based on the data reviewed, it is concluded that for the healthy adult population, moderate daily caffeine intake at a dose level up to 400 mg day-1 (equivalent to 6 mg kg-1 body weight day-1 in a 65-kg person) is not associated with adverse effects such as general toxicity, cardiovascular effects, effects on bone status and calcium balance (with consumption of adequate calcium), changes in adult behaviour, increased incidence of cancer and effects on male fertility. The data also show that reproductive-aged women and children are ‘at risk’ subgroups who may require specific advice on moderating their caffeine intake. Based on available evidence, it is suggested that reproductive-aged women should consume 300 mg caffeine per day (equivalent to 4.6 mg kg-1 bw day-1 for a 65-kg person) while children should consume 2.5 mg kg-1 bw day-1.

Visto che siamo in tema, mi dai dei riferimenti su dove verificare le credenziali di questo review? Per favoro?


   
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Tropico
(@tropico)
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IO SONO SALVIO... LO SCIENTIFICO SALVIO che si basa però su notizie prese dall'eredità e da un sito che pubblicizza cacao...
I miei più vivi COMPLIMENTI.

E mo' basta con stà ridicola storiella...

Saluti.

Questo non è proprio un comportamento urbano che dicevi di assumere dopo il ban.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@salvio)
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Va bè finchè alle offese aggiunge dei concetti ci posso pure stare, in fondo non ha torto, prima l'ho postato e poi mi sono reso conto che era un sito in favore del cioccolato: quello che non tollero è che renda i miei post oggetti da cestinare perchè illeggibili.

Comunque posto questo che sono un po' di studi sul caffè:

http://www.anti-aging-guide.com/41coffee.php#2


Cacao e cioccolato: potenti antiossidanti ed "antidepressivi" naturali

Riporto il passo interessante:

"Uno studio molto importante, illustrato su “Focus on Chocolate”, di Ottaviani et al. è stato effettuato su una popolazione indigena dell'Isola di Kuna: è stato osservato che un consumo predominante di cacao e suoi derivati ha portato, in questa popolazione, ad un abbassamento dell'incidenza di ipertensione arteriosa, praticamente assente. Questo dato sarebbe potuto essere solamente una coincidenza legata magari ad altri fattori, genetici ed ambientali; tuttavia, si è proseguito lo studio anche su individui che per i motivi più disparati si sono allontanati dal luogo d'origine: il risultato è stata la comparsa di casi di ipertensione, ed un'analisi più approfondita ha dimostrato che cambiando stile di vita è cambiata anche radicalmente la dieta, con l'introduzione di nuovi alimenti e l'abbandono dell'uso di cacao e suoi derivati.
Da questo studio si sono allora fatte parecchie ipotesi sul legame flavonoidi/benefici cardiovascolari: la più importante di queste è quello formulata da Schroeter et al, che indica le epicatechine come mediatori in grado di influenzare l'attività dell'ossido nitrico a livello vascolare.
I flavonoidi sarebbero in grado di stimolare la produzione ed il rilascio di ossido nitrico; anzi, per essere più precisi, essi andrebbero ad influenzare l'attività dell'enzima responsabile della sintesi di ossido nitrico (NO sintetasi): così facendo si verrebbe a promuovere un processo di vasodilatazione alla base degli effetti ipotensivi dei flavonoidi introdotti con la dieta.
Sempre in questa review viene dimostrato, tramite studi effettuati su individui sani, come un apporto dietetico di flavonoidi purificati da estratti di cacao e derivati, dopo solo due ore dall'assunzione, sia in grado di inibire l'ossidazione delle LDL.
I polifenoli si sono dimostrati anche potenti immunomodulatori, in grado di abbassare la risposta infiammatoria in modo significativo. A dimostrare questo importante fattore è stato uno studio svolto dalla Dott. ssa Romina Di Giuseppe dell'Università Cattolica di Campobasso, in associazione con l'Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, pubblicata sul Journal of Nutrition; questa ricerca ha rappresentato uno dei più grandi studi epidemiologici condotti in Europa; infatti, ha coinvolto 20.000 persone (“Progetto Moli-sani”).
Lo studio è stato condotto poiché lo stato infiammatorio cronico è in grado di aumentare il rischio di sviluppare una malattia cardiovascolare, dall'infarto cardiaco all'ictus cerebrale, quindi è molto importante riuscire a controllare i fenomeni infiammatori, e per far questo uno dei marker più promettenti e più semplici da utilizzare è la PCR, Proteina C Reattiva.
Proprio confrontando i valori ematici di questa proteina, in associazione alla quantità di cioccolato consumata abitualmente, si è sviluppato lo studio epidemiologico: su 11.000 persone esaminate, 4.849 sono risultate tutte in buona salute e senza fattori di rischio; di queste, 1.317 non consumavano alcun tipo di cioccolato, mentre 824 ne consumavano regolarmente, ma solo del tipo fondente.
I risultati della ricerca si sono dimostrati incoraggianti: infatti le persone che mangiano abitualmente cioccolato fondente in quantità moderata risultano avere nel sangue livelli di Proteina C Reattiva relativamente più bassi rispetto agli altri; in questo modo il loro rischio di stato infiammatorio è notevolmente ridotto.
Molto importanti sono però le quantità di cioccolato: occorre un consumo moderato di cioccolato fondente, che si aggira intorno ai 6.7g/die per ridurre lo stato infiammatorio del 17%; una piccola percentuale, quindi, sufficiente per avvantaggiarsi di una riduzione del rischio di malattia cardiovascolare pari ad 1/3 nella donna e ad 1/4 nell'uomo."

http://www.my-personaltrainer.it/integratori/cacao-cioccolato.html

Mentre niente si è trovato sul caffè

Quindi mo mi aspetto che piuttosto che pubblicare un post sul fatto che, il caffè non è tossico, mi trovi un post dove si parla di benefici apportati.


   
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(@biker40)
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Scusa Tropico!

Grazie Salvio, vedo che stai scendendo a più miti consigli.
Ottimo atteggiamento. Speriamo che duri...

La review che ho postato l'ho presa da pubmed.

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12519715

Il testo completo.

http://www.eatsonfeets.org/docs/Effects_of_caffeine_on_human_health.pdf

Spero sia tutto.

Saluti.


Quindi mo mi aspetto che piuttosto che pubblicare un post sul fatto che, il caffè non è tossico, mi trovi un post dove si parla di benefici apportati.

Chi se ne frega di dimostrare che faccia bene o male!
Mi basta dimostrare che sotto certi livelli non fa male ed è accettabile un consumo regolare e moderato come 2-3 tazze al giorno.
Mi basta questo per sbugiardare il tuo inutile allarmismo.
Spacca le surreni, le strizza... UCCIDE! Tutte esagerazioni.
Che per carità se uno sta male in quel senso... Ma parliamo di gente sana...

Poi in questa review ancora più recente (2006) parla di: For adults consuming moderate amounts of coffee (3–4 cups/d providing 300–400 mg/d of caffeine), there is little evidence of health risks and some evidence of health benefits.

http://www.tandfonline.com/doi/pdf/10.1080/10408390500400009

Ciao.


   
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(@fedex)
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secondo me la differenza sta sempre la tra individuo sano o no e in che dosi se ne assume.. finche facevo attività agonistica e muscolarmente ero in peso forma 2 caffè al giorno (non di più non di meno) li reggevo perfettamente, li trovavo molto energizzanti e nel contempo non mi davano nessun problema di battiti accelerati o insonnia; ora come ora ne bevo max 2 a settimana perhcè se no pur prendendolo la mattina non dormo tutta la notte, avverto dei rebound glicemici pazzeschi e mi creano qualche problema di sovraagitazione segno hce per le mie surreni al momento lo stimolo non è sostenibile... concordo sul fatto che ad individui sani e sportivi male non può fare, sta solo trovare la dose personale sopportabile


   
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(@biker40)
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Quoto.

secondo me la differenza sta sempre la tra individuo sano o no e in che dosi se ne assume.. finche facevo attività agonistica e muscolarmente ero in peso forma 2 caffè al giorno (non di più non di meno) li reggevo perfettamente, li trovavo molto energizzanti e nel contempo non mi davano nessun problema di battiti accelerati o insonnia; ora come ora ne bevo max 2 a settimana perhcè se no pur prendendolo la mattina non dormo tutta la notte, avverto dei rebound glicemici pazzeschi e mi creano qualche problema di sovraagitazione segno hce per le mie surreni al momento lo stimolo non è sostenibile... concordo sul fatto che ad individui sani e sportivi male non può fare, sta solo trovare la dose personale sopportabile


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Teobromina, Teofillina, Caffeina..tutti alcaloidi, ossia metilxantine.

Pure la capsaicina?


   
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Tropico
(@tropico)
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Teobromina, Teofillina, Caffeina..tutti alcaloidi, ossia metilxantine.

Pure la capsaicina?

Quelli che ho citato sono Alcaloidi Purinici (metilxantine), la capsaicina è un Alcaloide policiclico.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@salvio)
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Cioccolato fondente:
45 grammi a settimana
proteggono le donne dall'ictus

Lasciarsi tentare da una barretta di cioccolato ogni tanto non solo non fa male, ma fa anche bene. Meglio, però, se si tratta di cioccolato fondente. A giovarne sarebbe soprattutto la salute delle arterie: a sostenerlo è uno studio pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology dai ricercatori svedesi del Karolinska Institutet di Stoccolma guidati da Susanna Larsson che, in particolare, hanno esaminato l'effetto anti-ictus del cioccolato sulle rappresentanti del gentil sesso.
La ricerca è stata condotta su più di 33 mila donne tra 49 e 83 anni seguite dal 1997 per 10 anni: dati alla mano, gli studiosi hanno incrociato le quantità di cioccolato consumato e l'insorgenza di ictus, rilevando che le signore che consumavano la più alta quantità di cioccolato fondente - più di 45 grammi a settimana - hanno fatto registrare ogni anno 2,5 ictus ogni 1000 donne, mentre tra le rappresentanti del gentil sesso che non superavano i 9 grammi a settimana il tasso di ictus annuo rilevato è stato di 7,8 casi ogni 1000 donne. A fare la differenza, spiegano i ricercatori, sarebbero i flavonoidi, potenti antiossidanti «spazzini» dei radicali liberi.
I risultati dello studio, spiega Larsson, non devono però funzionare da «lasciapassare» per i golosi di cioccolato: mangiarne in quantità eccessiva, infatti, può nuocere alla salute. «Il cioccolato deve essere comunque consumato con moderazione in quanto ha un alto contenuto di calorie, grassi e zuccheri. Dato che rispetto al cioccolato al latte quello fondente contiene più cacao e meno zucchero, è consigliabile il consumo di quest'ultimo».
Ecco come il cioccolato protegge il cuore - Uno studio pubblicato sul Journal of Cardiovascular Pharmacology da un gruppo di ricercatori dell'Università di Linköping (Svezia) diretti da Ingrid Persson spiega come il cioccolato fondente riesca a proteggere il cuore: il meccanismo ruota intorno all'attivazione dell'enzima Ace, già conosciuto per essere responsabile dell'aumento della pressione sanguigna. «Abbiamo già dimostrato - spiega la studiosa - che il tè verde inibisce lo stesso enzima, che è coinvolto nel bilancio dei liquidi del corpo e nella regolazione della pressione sanguigna. Ora abbiamo voluto studiare l'effetto del cacao, con le sue catechine e procianidine». Dai dati è emerso che tre ore dopo l'assunzione del cioccolato è stata rilevata una significativa inibizione dell'attività dell'enzima e, di conseguenza, della pressione alta.
Difende anche dal diabete - Un cioccolatino al giorno (circa 7,5 grammi) riduce di un terzo il rischio di sviluppare infarto (37%), ictus (29%) o di diventare diabetici (31%). A sostenerlo è uno studio della University of Cambridge (Regno Unito) coordinato da Oscar Franco pubblicato online sul British Medical Journal e presentato a Parigi nel corso del congresso della Società europea di cardiologia.
Contro colesterolo e trigliceridi - Secondo uno studio presentato dagli studiosi dell'Harvard Medical School (Usa) nel corso del «Nutrition, Physical Activity and Metabolism/Cardiovascular Disease Epidemiology and Prevention 2011», uno degli appuntamenti annuali dell'American Heart Association, il cioccolato fondente abbassa i livelli di pressione sanguigna, migliora la salute di vene e arterie, diminuisce la quantità di colesterolo Ldl, quello "cattivo", aumenta la presenza di quello "buono" (Hdl), diminuisce i livelli di trigliceridi nel sangue, ed è in grado anche di abbassare il pericolo di sviluppare il diabete di tipo 2, sempre più diffuso a causa dell'allungarsi dell'aspettativa di vita e dell'aumentare dell'invecchiamento della popolazione: il merito, spiegano i ricercatori, è sempre dei flavonoidi in esso contenuti.
Buono anche per i diabetici - A fare la differenza contro il colesterolo e le malattie cardiache nei soggetti affetti da diabete 2 è il cioccolato fondente. A fare al differenza sarebbero i polifenoli in esso naturalmente contenuti: lo studio è stato pubblicato su Diabetic Medicine dai ricercatori della Hull University (Regno Unito) guidati da Steve Atkin. «Il cioccolato fondente con un alto contenuto di cacao - spiega Atkin - dovrebbe essere incluso nella dieta delle persone con diabete di tipo 2 come parte di un approccio equilibrato alla dieta e allo stile di vita». Attenzione, però, a non eccedere nelle quantità, altrimenti «i piccoli benefici dettati dai composti presenti nel cioccolato fondente potrebbero essere enormemente superati dal contenuto di grassi e zuccheri deleteri per la salute dei diabetici".
Meglio della frutta - Una recente ricerca pubblicata su Chemistry Central Journal ha dimostrato che il cacao e il cioccolato fondente sono più antiossidanti della frutta grazie al loro maggiore contenuto di polifenoli e flavanoli (tipo di fitonutrienti appartenenti al gruppo dei flavonoidi). Lo studio è stato condotto dai ricercatori dell'Hershey Center for Health & Nutrition (Usa) che, comparando le capacità nutrizionali diversi tipi di frutta e cacao grammo per grammo, hanno così stabilito la supremazia nutritiva dei semi di cacao.

tratto da: http://salute24.ilsole24ore.com/articles/13628-il-buono-del-cioccolato-nelle-donne-quello-fondente-protegge-dall-ictus


   
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(@salvio)
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Caffè e pericoli per la salute
A cura di Marino Macchio

Tutti sappiamo (o quasi) che gran parte degli alimenti presenti abitualmente sulle nostre tavole, quindi di uso comune e ingeriti tutti i giorni, possono nascondere insidie (purtroppo) per la nostra salute. Alcuni esempi: polli alla diossina, pesce con alto contenuto di mercurio, ortaggi contenenti per varie ragioni (colture vicino ad autostrade o strade molto trafficate) metalli pesanti come il piombo, sostanze cancerogene come il benzopirene ed altre sostanze nocive per la salute come anticrittogamici e vari tipi di diserbanti, e non ultimi gli alimenti geneticamente modificati ecc. ecc.

E' indubbio che per la nostra sopravvivenza dobbiamo nutrirci, quindi l'alimentazione è fondamentale. Siamo fatti di quello che mangiamo, non possiamo alla fine fare a meno di carne di pollo, tacchino, manzo, pesce, ecc. ma neanche di frutta, verdura e legumi, anche se talvolta come abbiamo già detto nascondono delle insidie.

Premesso questo, non me ne vogliono i consumatori di caffè, quello che mi appresto a dire non è frutto della mia fantasia ma di quello che risulta documentato e scientificamente provato; mi riferisco ai danni che il caffè, nel tempo, può causare alla salute di chi ne fa uso quotidianamente. Questa aromatica e calda bevanda oggi è molto usata più che altro come abitudine di vita a cui molti non riescono proprio a rinunciare, ignari dei danni che, potenzialmente a lungo andare, il consumo di questo "non alimento" può provocare all'organismo.
N.b: nel Mondo, siamo rimasti noi Italiani e i Brasiliani a consumare caffè "ristretto".

I suoi sostenitori affermano che il principio attivo contenuto in questo infuso, la caffeina, produce uno stato di veglia, allontana la necessità di riposo, provoca una certa stimolazione mentale; stimola anche il miocardio nella sua funzione contrattile e conseguentemente aumenta la gittata cardiaca; inoltre ha un'azione diuretica, stimola la secrezione gastrica ed ancora esercita un'azione stimolante sul sistema nervoso centrale, sul cuore, sui muscoli striati e sul rene.

Comunque anche se "potrebbe" offrire dei vantaggi positivi tramite l'effetto psicoeccitabile - aumentando le capacità di prestazioni in campo sportivo ed in particolare in esercizi a bassa intensità prolungati nel tempo, ritardando quindi l'insorgenza della fatica muscolare (risparmiando glicogeno) - l'ingestione di questa sostanza provoca molti rari effetti che faranno riflettere un attimo.

Quando si parla di questa "bevanda" tutti associano il caffè alla caffeina, pochi approfondiscono, e nessuno ci spiega che non c'è solo caffeina ma tantissime altre tossine... tutti ignoriamo, come mai?... Mi riferisco alle altre centinaia di tossine che il caffè contiene. E' anche doveroso precisare che il caffè non ha niente di alimentare, non è altro che il risultato finale di lavorazioni industriali che ne fanno tutt'altro che un prodotto sano e nutriente. In sostanza la bevanda che si ottiene è poco più che un concentrato di elementi aromatici estratti da grani pressoché carbonizzati. Il caffè è un vero e proprio anti-alimento, contiene 2 Kcal a tazzina, al cui interno vi si trovano anche più di duecento (200) sostanze tossiche, elenchiamone alcune e i loro effetti:

teofillina e teobromina (metilxantine, come la caffeina o sostanze nervine), betamina e tannino: danneggiano il sistema nervoso, altre il sistema vascolare e gli organi digestivi, altre ancora sono all'origine di sintomi quali le palpitazioni, le vampate di calore, le angosce, le oppressioni cardiache, aumentano il ritmo cardiaco, gli scompensi della pressione sanguigna, causano tremori e persino le nevrastenie.

Entriamo ora un po' nel dettaglio delle due più conosciute sostanze tossiche del caffè: Caffeina e Tannini.

La caffeina

Anche piccole dosi di caffeina sono dannose ai cardiopatici con segni di insufficienza aortica, ai nevrotici, agli artritici, ai dispeptici, alle persone che soffrono di affaticamento fisico, agli affetti di aritmia extrasistolica, ai portatori di alterazioni degenerative dei vasi, agli arteriosclerotici per le eventuali brusche modificazioni cardiovascolari ed inoltre agli affetti di malattie renali ipertensive, a chi ha problemi alla prostata o/e infiammazioni croniche della vescica.

Controindicazioni quindi anche per tutte le forme di gastriti e duodeniti, ulcera gastroduodenale, enterite, colite e stitichezza, controindicato anche alle donne in stato di gravidanza; infatti da esperimenti effettuati è stato accertato il passaggio della caffeina dalla madre al feto. La caffeina si deposita per un certo periodo di tempo nel cervello del feto, intervenendo negativamente sull'attività di enzimi con gravi conseguenze tutt'ora oggetto di studio.

In poche parole la caffeina LOGORA l'organismo; infatti anziché aumentare le forze, dà una sensazione di falsa energia che richiede uno sforzo maggiore; inoltre, come è stato dimostrato in numerosi esperimenti su piante ed animali, ad alte dosi crea pericolosi mutamenti cellulari.
I Tannini

Il caffè torrefatto residua una notevole quantità di tannino, la cui presenza nell'organismo può provocare danno alla salute quale: diminuzione dell'accrescimento corporeo e dell'utilizzazione dell'azoto proteico (i tannini formano un legame specifico con le proteine). Ii tannini inattivano gli enzimi proteasi, lipasi ed amilasi, che svolgono nell'organismo una funzione insostituibile; la loro inibizione comporta interferenze negative nell'utilizzazione metabolica di molte sostanze nutritive. Un esempio di tale interferenza è dato dall'associazione del caffè (contenente anche tannino), con il latte (contenente proteine grassi e zuccheri); la spiegazione è che la caffeina, aumenta la secrezione gastrica (aumento della produzione di acido cloridico), mentre l'azione del tannino ostacola la digestione e l'assimilazione in particolare delle proteine ma anche degli altri componenti del latte. Inoltre i tannini sembrano influire negativamente sull'assorbimento di ioni metallici (oligoelementi).
Per concludere

Vi siete mai chiesti come mai quando andiamo dal medico e gli esponiamo i nostri problemi di salute una delle prime domande che il medico ci fa è: quanti caffè bevi in un giorno? E secondo di come gli risponderemo lui ci dirà:

hai problemi di stomaco? Non bere caffè
hai problemi alla vescica? E' meglio se rinunci al caffè
hai problemi alla prostata? Fai a meno del caffè
hai problemi al cuore? Non bere caffè
ecc. ecc.

Ma perché il "nostro" medico di famiglia non ci dice chiaramente che solo un organismo perfettamente sano tollera, e ripeto tollera, uno o due caffè al giorno? E che comunque sarebbe meglio farne a meno?

In verità quando beviamo un caffè, introduciamo nel nostro corpo una quantità di tossine per varietà e quantità molte volte superiore a quelle che introdurremmo mangiando un fungo tossico, anche se non letale.

Allora mi chiedo, mangereste tutti i giorni un fungo sapendo prima che il fungo è TOSSICO (ma con un buon sapore) o ne fareste a meno?...

tratto da: http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/caffe1.html


Oh e Macchio, quello che scrive questo articolo è un Personal Trainer, non un cazzaro qualsiasi... 🙂


   
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(@biker40)
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My-personaltrainer.it, con un articolo senza bibliografia, diventa magicamente una fonte d'informazioni di livello superiore alle review che ho postato...

Saluti.


   
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(@salvio)
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Proprietà antiinfiammatorie del cioccolato fondente

di Giuseppe R, Di Castelnuovo A, Centritto F, Zito F, De Curtis A, Costanzo S, Vohnout B, Sieri B, Krogh V, Donati MB, de Gaetano G, Iacoviello L.
J. Nutr. 138: 1939–1945, 2008

Il cioccolato fondente contiene una quantità di flavonoidi superiore ad altri cibi, come la frutta, la verdura, il vino rosso ed il tè nero. Questi composti stanno generando grande interesse per le loro proprietà antiossidanti e di prevenzione cardiovascolare. Secondo studi già citati, il consumo di cioccolato fondente riduce significativamente i valori pressori e la sensibilità insulinica nel paziente iperteso e intollerante al glucosio. Altre ricerche in vitro hanno dimostrato inoltre come i flavanoli del cacao possano migliorare la funzionalità endoteliale dei vasi e modulare favorevolmente i livelli di citochine ed eicosanoidi coinvolti nei processi infiammatori.

In questo studio epidemiologico, condotto su uomini e donne arruolati nel “The Moli-sani Project” è stata valutata l’associazione tra consumo di cioccolato fondente ed i livelli ematici di proteina C reattiva (PCR), un marker dell’Infiammazione che secondo molti studi correla in modo indipendente con il rischio cardiovascolare. I livelli della PCR sono stati dosati mediante una tecnica ad alta sensibilità.

Dei soggetti studiati, 1.317 hanno dichiarato di non aver assunto cioccolato da almeno un anno, mentre 824 soggetti, al contrario, hanno riferito di consumare regolarmente cioccolato fondente. L’assunzione di cioccolato fondente è risultata essere inversamente correlata ai livelli della PCR. Nei non consumatori la concentrazione di PCR nel sangue era pari a 1,32 mg/L, mentre nei consumatori era di 1,10 mg/L. Tale Correlazione si mantiene per valori di consumo fino a 20 g al giorno ogni 3 giorni, mentre i livelli di PCR peggiorano per livelli superiori di assunzione.

L’osservazione che il consumo regolare di moderate quantità di cioccolato fondente possa ridurre l’insorgenza dei fenomeni infiammatori spiegherebbe molti dei benefici attribuiti a tale alimento.

Regular consumption of dark chocolate is associated with low serum concentrations of C-reactive protein in a healthy Italian population

Dark chocolate contains high concentrations of flavonoids and may have antiinflammatory properties. We evaluated the association of dark chocolate intake with serum C-reactive protein (CRP). The Moli-sani Project is an ongoing cohort study of men and women aged >/=35 y randomly recruited from the general population. By July 2007, 10,994 subjects had been enrolled. Of 4849 subjects apparently free of any chronic disease, 1317 subjects who declared having eaten any chocolate during the past year (mean age 53 +/- 12 y; 51% men) and 824 subjects who ate chocolate regularly in the form of dark chocolate only (50 +/- 10 y; 55% men) were selected. High sensitivity-CRP was measured by an immunoturbidimetric method. The European Prospective Investigation into Cancer and Nutrition FFQ was used to evaluate nutritional intake. After adjustment for age, sex, social status, physical activity, systolic blood pressure, BMI, waist:hip ratio, food groups, and total energy intake, dark chocolate consumption was inversely associated with CRP (P = 0.038). When adjusted for nutrient intake, analyses showed similar results (P = 0.016). Serum CRP concentrations [geometric mean (95% CI)] univariate concentrations were 1.32 (1.26-1.39 mg/L) in nonconsumers and 1.10 (1.03-1.17 mg/L) in consumers (P < 0.0001). A J-shaped relationship between dark chocolate consumption and serum CRP was observed; consumers of up to 1 serving (20 g) of dark chocolate every 3 d had serum CRP concentrations that were significantly lower than nonconsumers or higher consumers. Our findings suggest that regular consumption of small doses of dark chocolate may reduce inflammation.

http://www.nutrition-foundation.it/news.php?act=visual&nid=001274



   
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(@salvio)
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SCusate, perchè se uno su google digita caffè e stress esce che il caffè aumenta i livelli di stress, mentre se digita cacao e stress esce che li diminuisce?

Comunque ecco una nuova perla per chi è convinto che bere caffè non faccia male:

"Nuove preoccupazioni per gli appassionati del caffè: la bevanda nera, gustata come espresso in una piccola tazzina o assunto a pieni sorsi in un tazzone, secondo uno studio apparso sulla rivista Nuove preoccupazioni per gli appassionati del caffè: la bevanda nera, gustata come espresso in una piccola tazzina o assunto a pieni sorsi in un tazzone, secondo uno studio apparso sulla rivista Psychosomatic Medicine ( www.psychosomaticmedicine.org ) sarebbe responsabile dell'aumento dello stress, facendo aumentare il rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari. I ricercatori della Duke University nel North Carolina, che sono gli autori dello studio, hanno misurato gli effetti della caffeina su 47 bevitori abituali di caffè.

La bevanda nera, spiegano i ricercatori, oltre ad innalzare i livelli della pressione sanguigna, induce la produzione del 32 per cento in più di epinefrina, che, come noto, è l'ormone dello stress. Questa sostanza poi, proprio a causa della sua lenta metabolizzazione, accrescerebbe i suoi danni, a causa di una maggiore persistenza in circolo. In particolare, i ricercatori americani hanno dimostrato che dopo 4 ore dall'assunzione del caffè rimane in circolo la metà di caffeina, dopo 8 ore ne resta ancora un quarto, dopo12 ore uno ottavo, ecc... James Lane, uno dei ricercatori, consiglia quindi il decaffeinato quando proprio non se ne può fare a meno, mentre vieta la comune bevanda nera a tutti coloro che hanno la pressione alta e una qualsiasi forma di stress."

http://www.clicmedicina.it/pagine-n-29/caffe-stress.htm

Ripeto il cacao in condizioni di aumentatao stress o di cambiamento, puo' apportare giovamento e ridurre il carico sulle ghiandole surrenali, ma comunque dopo che ci si è adattati al cambiamento, va eliminato come supporto; il caffè invece è semplicemente una versione veloce della cioccolata, se prima di allenarvi con dei pesi volete aumentare al massimo la vostra ptenza, bevete un caffè e assumete carbo ad alto ig, questo simulerà quelloc he accade quando in preda a una forte paura, attingete alle vostre riserve e usate le vostre facolta al 100%, ma non è una cosa da fare spesso, anzi se fate sta cosa allenatevi con i pesi ogni 7-10 giorni.

Angelo ci sta pure questo:

http://www.newsfood.com/q/8256a84a/caffe-piu-stress-uguale-allucinazioni/

E' proprio innoucua sta roba...


   
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