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Olio/estratto semi di pompelmo

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Tropico
(@tropico)
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Stavo sentendo il dottor Walter Pierpaoli in un video, il quale asserisce che come sostituto dell'antibiotico c'è l'olio di semi di pompelmo che a suo dire è molto efficace.
La scoperta di un antimicrobico universale accadde tutto nel 1980 in Florida. In un mucchio di materiale da compostaggio, un amante del
giardinaggio molto attento - che si rivelò essere un fisico ed immunologo specializzato nella ricerca di rimedi naturali, il dottor JACOB HELRICH - osservò che i semi di pompelmo nel suo fertilizzante vegetale non si decomponevano, perché contenevano sostanze che, a quanto pareva, erano più efficaci e meno nocive di ogni altro antibiotico conosciuto. Inoltre, le ricerche compiute da una serie di istituti come il Pasteur in Francia, rivelarono uno spettro di azione inaspettatamente ampio. Si scoprì che l’estratto dei semi di pompelmo neutralizzava non solo i virus ed i batteri, ma anche lieviti, altri tipi di funghi e parassiti.

I risultati delle ricerche indicano che l'estratto dei semi di pompelmo
agisce su 800 ceppi di batteri fra i quali: salmonella, e. Coli, vibrio cholerae, staph, strep, lysteria, shigella dysenteriae, clamydia etc.,virus, su circa 100 ceppi fi funghi e molti parassiti monocellulari. Dagli studi effettuati risulta che l' estratto dei semi di pompelmo esercita attività antimicrobica a una concentrazione di 1 a 1000. Un gruppo di ricercatori nel 1989/90 provo' la loro attività su 773 ceppi batterici e 93 ceppi di funghi e fece un confronto con 30 antibiotici e 18 antimicotici. Il risultato fu che l'azione dei semi era uguale a quella delle altre sostanze esaminate.
http://www.amadeux.it/forum/topic.asp?TOPIC_ID=10060

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Altro possibile sostituto dell'antibiotico

Un'alternativa agli antibiotici (02/06/2011)
Gli scienziati del Fraunhofer Institute for Cell Therapy and Immunology IZI in Leipzig, hanno trovato un'alternativa agli antibiotici.
Nel futuro saranno dei peptidi antimicrobici a combattere contro i patogeni.
Secondo il Dr. Andreas Schubert, group manager al Fraunhofer IZI: "Abbiamo già identificato 20 di queste catene corte di aminoacidi che uccidono numerosi microbi, compresi enterococchi, lieviti e muffe, così come batteri patogeni umani come lo Streptococcus mutans, che si trova nella cavità orale umana e causa la carie ai denti.
Anche il superbatterio ospedaliero Staphylococcus aureus non ne esce immune e nei nostri test la sua crescita è notevolmente inibita."

Partendo da peptidi fungicidi e battericidi, i ricercatori hanno prodotto variazioni delle sequenze e le hanno testate, in vitro, su vari microbi.

Gli esperti si sono concentrati su peptidi con lunghezza inferiore ai 20 aminoacidi.
Spiega Schubert: "I peptidi antibiotici liberano il loro potere antimicrobico in pochi minuti e lavorano a concentrazioni inferiori a 1 µM, mentre gli antibiotici convenzionali richiedono concentrazioni di 10 µM. Lo spettro di efficacia dei peptidi testati include non solo batteri e muffe ma anche virus in involucro lipidico.
Un altro fattore chiave è che i peptidi identificati nei nostri test non colpiscono le cellule sane del corpo."

Anche il settore alimentare potrebbe beneficiare di questi peptidi antimicrobici, visto che la contaminazione di prodotti alimentari costa miliardi ogni anno.
La lattuga fresca ed altre insalate, per esempio, sono negativamente contaminate da lieviti e muffe. La vita sugli scafali potrebbe essere allungata aggiungendo questi peptidi durante il processo produttivo.
Secondo Schubert, questo è uno scenario possibile in quanto l'aggiunta ai cibi di peptidi a catena corta, non ha, al momento, evidenziato rischi allergologici.
La Società magdeburghese ÖHMI Analytic GmbH, è partner nel progetto di sviluppo dei peptidi da addizionare alle insalate.
I ricercatori sono convinti che vi siano molte altre possibili applicazioni, comprese quelle che riguardano la manifattura di macchinari, per esempio, per tenere i fluidi idraulici liberi da microbi.
Il prossimo passo degli esperti sarà quello di verificare i peptidi antimicrobici in vivo in modelli di infezioni.
http://www.mybestlife.com/ita_salute/news_2011/giugno/02062011_antibiotici_peptidi.htm

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@kerberus)
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L'ESP ha una una proprietà poco conosciuta che vorrei esporvi.

La sua proprietà è "nascosta" in un flovonoide la naringina.

La naringina è una molecola appartenente alla classe degli eterosidi flavonoidici (O-eterosidi che per idrolisi liberano uno o più zuccheri - nel caso della naringina glucosio e ramnosio - ed un aglicone a 15 atomi di carbonio appartenente alla classe dei flavonoidi) condivide quindi con gli altri eterosidi flavonoidici (o bioflavonoidi) molte
delle caratteristiche tipiche di questa classe di sostanze, ma possiede anche alcune singolari proprietà che la differenziano e la rendono una molecola molto interessante sia da sola che in associazione con altre
materie prime.

In particolare, esercitando un’azione inibente sugli enzimi epatici del complesso citocromo P450, può influenzare i
vari meccanismi di attivazione e metabolizzazione di numerose sostanze, siano esse farmaci od altre molecole che percorrono questa via, modulandone la biodisponibilità.

La naringina, in virtù del suo potere inibente nei confronti di alcuni enzimi del complesso citocromo
P450, può influenzare anche la biodisponibilità e l’emivita della caffeina. La metabolizzazione della caffeina dipende in larga parte infatti da uno di questi enzimi, il CYP1A1, il quale è presente nel fegato, ma anche a livello intestinale.

In un recente studio è stato dimostrato come la somministrazione di 1,2 L/die di succo di pompelmo contenente 0,5 g di naringina/L abbia diminuito nell’uomo la clearance orale della caffeina del 23% e prolungato la sua emivita del
31%. Inoltre, in vitro, la naringina si è dimostrata un potente inibitore della 3-demetilazione della caffeina in colture di microsomi epatici umani.

Anche se i risultati ottenuti da altri studi non sono del tutto concordi e le modalità non completamente chiarite, sembra ormai certo che la naringina possa inibire l’attività dell’enzima CYPIA2, coinvolto nel complesso meccanismo di metabolizzazione della caffeina ed influenzare, di conseguenza, la biodisponibilità di quest’ultima.

Alcuni studi hanno dimostrato come l’assunzione di naringina possa esercitare un’azione gastroprotettiva. Tale proprietà si esplicherebbe mediante un effetto citoprotettivo rivolto principalmente alle ulcerazioni da etanolo.

L’azione epatoprotettiva della naringina deriverebbe soprattutto dall’azione di inibizione nei confronti degli enzimi del citocromo P450 che, tra le altre cose, in molti casi sottintendono anche all’attivazione di sostanze dannose.

In particolare, sono emerse le seguenti azioni:

azione protettiva rivolta ai danni indotti a livello polmonare ed epatico da specifiche nitrosamine derivate dal tabacco ;
azione protettiva nei confronti dei danni indotti a livello epatico dalle amine eterocicliche aromatiche ;
azione chemiopreventiva nei confronti delle sostanze tossiche attivate dal P450 1A2;
azione protettiva dell’autofagia epatocitica e dell’endocistosi contro l’inibizione da acido ocadaidico (inibitore delle proteine fosfatasi)

Alcuni studi hanno identificato altre possibili proprietà attribuibili alla naringina contenuta nel pompelmo. Tra queste ricordiamo:

attività anti-aterogenica ;
attività contro l’insufficienza venoso-linfatica (gambe pesanti, edemi, crampi, parestesie, emorroidi);
attività coadiuvante dei disturbi circolatori a livello della retina e del colloide.

Oltre a quanto elencato sopra essendo un bioflavonoide partecipa anche :

riduzione della permeabilità e della fragilità delle pareti dei vasi capillari e parallelo aumento della resistenza (effetto capillarotropico).

Azione diuretica, per inibizione della fosfatasi

Inibizione
della jaluronidasi: gli eterosidi flavonoidici ostacolerebbero la
depolimerizzazione dell’acido jaluronico del tessuto pericapillare;

migliora
la permeabilità delle biomembrane: tale azione si manifesterebbe
attraverso la capacità degli eterosidi flavonici di legare il calcio e
di trasportarlo in forma biologicamente attiva (ionizzata);

interazione rigenerante con l'acido ascorbico: gli eterosidi flavonoidici devono la
loro attività vitaminica P al nucleo fenilico, a condizione che esso possegga due ossidrili in posizione orto. In tale circostanza essi fungono da trasportatori di idrogeno. Si ossidano ad ortochinoni i quali, fissando nuovamente idrogeno, ritornano nella forma iniziale. L’attività antiossidante dell’anello fenilico degli eterosidi flavonoidici sarebbe dunque strettamente collegata ai processi ossidoriduttivi della vitamina C (acido L-ascorbico acido
deidroascorbico).

Quindi ha decine di effetti benefici ma ricordate che se assumete farmaci (mi auguro di no) come anoressizzanti,antiaritmici,Antistaminici,calcioantagonisti,Chemioterapici,Immunosoppressori,Inibitori
della proteasi HIV,Neurologici,Statine, o anche i seguenti principi attivi ,metadone, sildenafil, tadalafil, vardenafil,teofillina e warfarina, dovete fare molta attenzione perchè aumenta la loro
biodisponibilità e la loro emivita, quindi li rende ancora più tossici.

Saluti


   
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Tropico
(@tropico)
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Ho trovato l'estratto di semi di pompelmo, ben 18,90€ ma la curiosità di testarne l'efficacia ha prevalso, vediamo se mi passa la maledetta tosse che ho da qualche giorno, peccato per lo Xilitolo come edulcorante.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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Bè che dire, funziona! Dopo una giornata tosse quasi azzerata, ieri notte ho dormito tranquillo tranquillo senza tosse

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@andrea)
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GSE BUFALA?

GSE: la redditizia bufala delle proprietà antibiotiche dei semi di pompelmo.
Da molti anni i prodotti a base di GSE (acronimo che sta per grapefruit seed extract, cioè estratto di semi di pompelmo), sono ampiamente diffusi sul mercato alternativo delle erboristerie e dei rimedi naturali in genere. Essi sono propagandati come straordinariamente efficaci nella cura di qualsiasi infezione batterica, microbica, fungina, da parassiti, virus e germi di ogni tipo. La sua “notevole efficacia affiancata alla sua assoluta mancanza di tossicità”, rendono il GSE, per chi è avvezzo al riconoscimento delle bufale, un candidato ideale al titolo di “miglior bufala degli ultimi anni”.
Non esiste, naturalmente, assolutamente nulla in natura che possa produrre solo ed esclusivamente effetti benefici e positivi, specialmente se destinato a combattere patologie infettive, il quale non produca effetti indesiderati collaterali. Se il GSE non ha effetti tossici, l’unica conclusione è che non ha neppure alcun effetto benefico e terapeutico in genere degno di nota. Si osservi, infatti, che la moltitudine di siti (più di quattro milioni!) che si occupano dell’argomento rimandano tutti, con disarmante monotonia e con le stesse parole, a studi scientifici di cui, come al solito avviene nel mondo delle bufale, non viene mai riportata la fonte, oppure questa è inesistente. Per esempio, sul sito www.natsabe.it ci si riferisce ingenuamente a uno”studio pubblicato sul Journal of Orthomolecular Medicine n° 5 del 1990″, di cui non esiste traccia sulle banche dati che raccolgono gli studi medico-scientifici (si veda, per esempio, pubmed). Del resto, chiunque abbia un minimo di dimestichezza con la ricerca scientifica comprende come sia impossibile che uno studio abbia “dimostrato” un effetto che meriterebbe il premio Nobel, come quello di essere efficace contro centinaia di agenti patogeni, ma pressochè innocuo sui batteri fisiologici”, senza produrre una enorme risonanza in ambiente scientifico. Disarmante l’ingenuità dei seguaci delle medicine alternative, sempre pronti a credere che esista in natura una sostanza che seleziona secondo le nostre esigenze ciò su cui andare ad agire, combattendo solo ciò che è dannoso ed evitando con cura di aggredire ciò che è utile per l’uomo. Ogni persona di buon senso, che sappia cosa significa “valore euristico” di una ricerca, sa anche che se una ricerca avesse condotto a tali straordinari risultati avrebbe prodotto una serie innumerevole di studi di approfondimento, e non sarebbe rimasta, dopo ben vent’anni, l’unica a “dimostrare” l’effetto vantato.
A conferma della pseudoscientificità dei dati diffusi, probabilmente per sostenere le vendite dei relativi prodotti, si cita infatti il ridicolo, e probabilmente inventato parere di tal Allan Sachs, qualificato come Certified Clinical Nutritionist (!!!), il quale considera il GSE un rimedio alternativo all’antibiotico. Ci si chiede come sia possibile che migliaia di persone cadano ancora in queste ingenue e ridicole trappole. Anche un bambino comprende che se davvero questo prodotto fosse efficace, esso sarebbe utilizzato in tutto il mondo in sostituzione degli antibiotici, dal momento che, a detta dei suoi sostenitori, esso produce lo stesso effetto, ma senza tossicità di sorta. Per finire, siamo confortati dal fatto che anche da un certo John Mainarich, di cui non esiste alcuna citazione nella letteratura scientifica, e dall’Università della Georgia, ad Atene, sono stati effettuati degli studi non meglio precisati, che confermerebbero le straordinarie caratteristiche del prodotto. Peccato che l’Università della Georgia non si trovi ad Atene, ma nella piccola località di Athens, negli Stati Uniti, dalla quale non risulta che siano mai stati prodotti studi scientifici che abbiano dimostrato l’efficacia del GSE.
Nonostante tutto ciò, come dicevamo, tutti i giorni milioni di persone nel mondo sprecano i loro soldi convinti di difendersi da ogni tipo di aggressione virale o batterica assumendo un prodotto che ha sicuramente un blando effetto disinfettante, ma niente di più.
Restiamo in attesa, come sempre, della dimostrazione dell’inspiegabile fenomeno per cui un rimedio che ha la stessa efficacia di un antibiotico, ma un costo infinitamente minore e una tossicità inesistente, non abbia alcuna dimostrazione scientifica della sua efficacia, e non sia adottato in tutto il mondo in sostituzione degli antibiotici.

Siti su cui analizzare il fenomeno del GSE:
www.natsabe.it
www.ciao.it
www.forumsalute.it
www.farmaciapompei.it
www.fitnessrelax.it
www.google.it
www.pubmed.gov
Siti di approfondimento sul tema della salute in Psicobiologia:
http://psicobiologia.campusnet.unito.it/cgi-bin/home.pl
http://www.mulino.it/edizioni/volumi/scheda_volume.php?vista=scheda&ISBNART=11380 http://www.psicologia.unito.it/puntoinformativo/offerta/specialistiche/folder.2008-07-http://it.wikipedia.org/wiki/Pagina_principale
www.salute.gov.it/
www.corriere.it/salute/
canali.kataweb.it/salute//document.2008-08-18.1288711294
http://www.naturopatiatorino.org/

http://www.naturopatiatorino.org/gse-la-redditizia-bufala-delle-proprieta-antibiotiche-dei-semi-di-pompelmo.html

c'è da dire che mi ha debellato un mal di gola pazzesco in neanche 2 giorni..mah


   
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Tropico
(@tropico)
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L'ultima affermazione mi fa quasi tenerezza, come se non sapesse che non sostituirà mai gli antibiotici, ammesso che possa farlo, per ovvi motivi da parte delle cause farmaceutiche.
Per il resto, solleva questioni anche interessanti.
A meno che non sia stato colpito da effetto placebo io l'ho trovato efficace, come chi lo ha provato, inclusa mia madre che di solito è spietata sul giudicare se un rimedio le ha giovato o meno.

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(@andrea)
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A meno che non sia stato colpito da effetto placebo io l'ho trovato efficace, come chi lo ha provato, inclusa mia madre che di solito è spietata sul giudicare se un rimedio le ha fatto qualcosa o meno.

idem..mal di gola sparito in 1 giorno e mezzo di assunzione..forse sarebbe piu logico parlare di bufala (sempre che lo sia) per la sua assoluta mancanza di effetti collaterali indesiderati ma non come giustamente hai evidenziato per il discorso dell inefficacia perche le classi mediche convenzionali non l hanno preso in considerazione come possibile sostituto dell antibiotico tradizionale.


   
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gianlnicc
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Uhm, quasi quasi lo provo.


Che mi dite di questo articolo nel quale si afferma che l'anzione antimicrobica è data dai conservanti contenuti nei prodotti esaminati?

http://www.saicosatispalmi.org/index.php?option=com_content&task=view&id=25&Itemid=12


Questa fonte fa riferimento allo stesso studio:

http://www.my-personaltrainer.it/integratori/semi-di-pompelmo.html


Questo contraddice quanto detto prima (o forse va letto basandosi su quanto precedentemente acquisito):

http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12165191

Io sono quel che sono e questo è tutto quel che sono

Popeye the sailor man


   
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Tropico
(@tropico)
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E questo è lo studio che si citava che riporta la scarsa efficacia http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10399191

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Tropico
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Per essere una bufala... fa fin troppo
Grape seed extract inhibits angiogenesis via suppression of the vascular endothelial growth factor receptor signaling pathway.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19139005

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The effectiveness of processed grapefruit-seed extract as an antibacterial agent: I. An in vitro agar assay.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12165190 J Altern Complement Med. 2002 Jun;8(3):325-32.
I nostri dati preliminari suggeriscono dunque una caratteristica antibatterica al GSE che è paragonabile a quella di provata antibatterici per uso topico. Sebbene il GSE sembra avere un effetto inibitorio sulla alquanto maggiore organismi gram-positivi che Gram-negativi, la sua efficacia comparativa contro un'ampia gamma di biotipi batteriche è significativo.

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Effects of grape seed extract in Type 2 diabetic subjects at high cardiovascular risk: a double blind randomized placebo controlled trial examining metabolic markers, vascular tone, inflammation, oxidative stress and insulin sensitivity.
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19646193
GSE ha migliorato significativamente i marker di infiammazione e di glicemia e di un unico marker di stress ossidativo in soggetti obesi con diabete di tipo 2 ad alto rischio di eventi cardiovascolari nel corso di un periodo di 4 settimane, il che suggerisce che può avere un ruolo terapeutico nel ridurre il rischio cardiovascolare.


Ok, ci potevano essere dei prodotti truffaldini con aggiunte varie, ma mi pare che non possa bastare questo per screditare l'efficacia del GSE o parlare di bufala, non sarà paragonabile come potenza agli antibiotici di sintesi ma prima di passare a questi ultimi proverei sicuramente prima con l'estratto di semi di pompelmo.

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Tropico
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Survey of Synthetic Disinfectants in Grapefruit Seed Extract and Its Compounded Products
http://www.jstage.jst.go.jp/article/shokueishi/49/1/49_56/_article Food Hygiene and Safety Science (Shokuhin Eiseigaku Zasshi) Vol. 49 (2008) , No. 1 pp.56-62
Grapefruit seed extract (GSE), derived from the seeds of grapefruit (Citrus paradisi MCAF.), is listed as a natural food additive in Japan. Products containing GSE are used as disinfectants made from only natural sources, especially after Japanese researchers found that GSE prevents the growth of norovirus. On the other hand, recent overseas studies indicated that synthetic disinfectants, such as benzalkonium and benzethonium chlorides, were present in some commercial GSE products. To confirm the quality of commercial GSE products available in Japanese markets, we carried out comprehensive research to identify the major constituents of commercial GSE products which are used as food additives (13 products from 6 manufacturers), dietary supplements (5 products from 4 manufacturers), cosmetic materials (16 products from 10 manufacturers) and disinfectant or deodorant sprays (7 products from 7 manufacturers). By means of NMR and LC/MS analysis, synthetic disinfectants such as benzethonium or benzalkonium salts were detected in most of the commercial GSE products.

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