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Quante proteine assumere?

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(@salvio)
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Le proteine sono da anni sottoutilizzate dalla stragrande maggioranza degli italiani a causa della fama poco salutare che si è costruita intorno a loro. Per questo molti ritengono corretto mangiare un bel piatto di pasta al pomodoro o la pizza con le verdure, giusto per portare due esempi che quotidianamente sentiamo citare. C'è la falsa convinzione che così si evitino i grassi e le proteine pensando che fegato, reni e colesterolo possano trarne grande giovamento. Funziona davvero? Siamo tutti più sani e in forma di prima?

Sarebbe bello fare un piccolo viaggio indietro nel tempo per capire l'evoluzione del consumo di proteine che si è svolta nel corso dei millenni. Basta comunque pensare che l'uomo ha iniziato ad essere carnivoro sin dal Paleolitico quando iniziò a dedicarsi alla caccia. I Romani fecero grande uso di carne di ogni tipo e nutrivano i gladiatori e i lottatori quasi esclusivamente con la carne, perché già avevano capito che solo con questi tipi di alimenti le persone diventavano muscolose e forti. Verso la fine del 1800 si incominciò a parlare di diete disintossicanti che evitassero la parte proteica di cui per decenni sicuramente si abusò, e solo più avanti, quando iniziò l'epoca delle diete dimagranti, le proteine tornarono alla ribalta a scapito dei carboidrati che furono, e talvolta lo sono ancora, accusati di portare ad ingrassamento incontrollato.

L'industria alimentare ha fatto del suo meglio per deviare l'attenzione dalle proteine ai carboidrati per motivi piuttosto semplici ed evidenti: carne, pesce, uova sono poco manipolabili prima della vendita. Una volta che sono vendute già impanate o con qualche farcitura diversa, non ci sono grandi possibilità di dare valore aggiunto, che è quello su cui le industrie guadagnano di più e si differenziano le une dalle altre. Difficile anche ampliare troppo il mercato perché la deperibilità è massima e la merce da togliere dai banchi dei supermercati perché invenduta nei tempi previsti è un peso economico notevole.

Pensiamo invece a biscotti, fette biscottate, pane, crackers, primi o sughi già pronti: deperibilità quasi inesistente, possibilità infinite di aggiungere di tutto e di più per cambiare i sapori ed incentivare il consumo, facilità di espandere il marchio in mercati molto lontani, creazione di particolari offerte che portano a fare acquistare confezioni sempre più grandi e di conseguenza a fare consumare e mangiare sempre più. Morale: il paese dei balocchi per l'industria alimentare.

Noi viviamo nel regno della pasta e del pane e ci hanno convinti che la nostra dieta, la famosa dieta mediterranea, sia sempre stata basata su questi due alimenti. Ma pensate veramente che i nostri avi si cibassero di pane e pasta? Che andassero nei campi ad arare con nello stomaco solo un po' di polenta? In periodi di carestia forse, i grandi poveri magari, ma gli altri facevano grandi colazioni persino con carne e grasso d'oca, animale molto presente nei cortili del tempo. Spesso si finivano gli avanzi della serata, non si buttava nulla e conservare era problematico.

Era evidente a tutti che chi si cibava solo di polenta poteva poi avere la pellagra, tipica del nord Europa e in Italia soprattutto del Triveneto, malattia che si è scoperto non legata al consumo di mais in sé, come si credeva inizialmente, ma al consumo di mais senza altro cibo proteico. Ma senza arrivare a questo, chi non mangiava “il secondo” era solo chi non poteva permetterselo e non era certo tra le persone più sane e con braccia muscolose.

Abbiamo poi delle proteine complete e delle proteine incomplete: quelle dei legumi o dei cereali integrali sono infatti carenti di alcuni aminoacidi essenziali per cui sono meno assorbibili dal nostro corpo.

Ricordiamoci sempre che proteine sono la cheratina dei capelli e delle unghie, i trasportatori cellulari, molti ormoni, la miosina dei muscoli, le immunoglobuline, giusto per dare alcuni esempi che se tenuti ben presenti ci faranno scegliere qualche volta in più un piatto di proteine. Significa che senza proteine il sistema immunitario non ha carburante, ma anche la bellezza dei nostri capelli e la forza delle nostre unghie non sarà al massimo, il nostro corpo non sarà muscoloso e via di questo passo.

Allora possiamo iniziare a sdoganare finalmente le proteine e non condannarle senza possibilità di appello senza avere alcuna prova reale in mano? Dieta mediterranea non significa dieta senza proteine!

Più volte abbiamo affrontato l'argomento da un punto di vista scientifico, ma i dubbi restano, la sensazione di mangiare troppa carne o pesce o troppe uova non si allontana. Facciamo insieme un po' di conti e tirando le somme magari ci convinceremo di non essere fuori strada se mangiamo qualche proteina in più.

Se dobbiamo mangiare almeno un grammo di proteine al giorno per chilo di peso come ci chiede l'Organizzazione Mondiale della Sanità, non l'allenatore di un palestrato, pensando ad una persona di 70 chili dobbiamo calcolare almeno 70 grammi di proteine.

Giornata tipica: latte al mattino (se intero circa 3,3 g di proteine), cereali o biscotti quasi nulla. Un etto di carpaccio di manzo a pranzo circa 22 grammi di proteine. Pesce da 14 g ai 21 grammi del tonno per cena o se fossero due uova 24 g totali.

Se una persona vi dicesse di avere mangiato così il primo pensiero sarebbe: “troppe proteine, sempre il secondo presente, grandi rischi per la salute”. Di fatto siamo ancora ben lontani dall'apporto proteico appena necessario per una persona normale. Se poi si parla di ragazzi in crescita, donne in gravidanza, persone un minimo sportive, siamo ancora più lontani dal coprire le reali necessità.

Diamo il giusto peso ad ogni ingrediente, i cereali purchè integrali sono necessari nella composizione del nostro pasto, ma altrettanto importanti devono essere le proteine, anzi, come vuole del resto anche il galateo, prima pensiamo alle signore proteine poi ai carboidrati.

Questi motivi ci portano a consigliare sempre di comporre il nostro pasto con proteine e carboidrati dove i carboidrati qualche volta potrebbero anche mancare mentre le proteine devono essere sempre presenti, come del resto verdura e frutta. Dobbiamo almeno tentare di dimenticare il solito piatto unico di pasta a favore di un pranzo più completo con delle proteine, di qualsiasi origine esse siano, se vogliamo finalmente essere sani e tonici e non sempre affamati, stanchi e con un fisico che fatica a rimodellarsi.

Non ci vuole molto per capire la differenza, bastano pochi giorni e già ci si sente meglio e meno gonfi e la fame di snacks che spesso perseguita chi mangia molti carboidrati diminuisce inevitabilmente.

Proviamo almeno a cambiare qualche abitudine pensando che stiamo costruendo il nostro fisico dandogli i mattoni giusti, non insistendo a produrre energia che si esaurisce velocemente senza essere usata per costruire qualcosa di solido e duraturo. Vedrete che anche lo specchio vi potrà dare l'esito del vostro cambiamento di rotta in tempi abbastanza brevi e in maniera molto evidente.

Tratto da: http://www.eurosalus.com/notizie/ultime/proteine-tante-troppe-troppo-poche.html


   
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 Muso
(@muso)
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Eeeeh proprio l'altra sera sentivo il calabrese per radio : "Gli italiani si sono fatti prendere dalla moda americana di consumare bistecche a scapito dei carboidrati,ecco perchè i problemi di salute aumentano...".
E poi giù a tessere le lodi di pane e pasta.
Temo che finchè ci sarà certa gente a inculcare i principi alimentari l'italiano medio continuerà a vedere nelle proteine la dannosità e nella pasta la salute.

Per quanto mi riguarda,a volte mi scoccia dover mangiare carboidrati in quanto il miglior rebound psicofisico me lo da un pasto di grassi/proteine con un po' di verdure cotte e crude o verdure crude e un frutto.
Solamente che a volte i carbo mi servono,specialmente se non riesco a integrare post wo.
Comunque noto che se si fanno pasti con anche abbondanti quote di carbo per necessità effettiva non si ha l'intontimento o comunque il sonno e la svogliatezza,la mancanza di concentrazione tipiche del mega-sgarro o della mangiata di carbo fatta solo per gola.


   
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(@salvio)
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No ma sai la cosa più comica.

Calabrese uscì nel TG2 dicendoc he per produrre più anticorpi contro l'influenza bisognava mangiare tante proteine, solo così si potevano produrre tanti leucociti.

I signorini quando vedono che le cose si mettono male, poi iniziano a mettersi in riga.

Per quanto mi riguarda,a volte mi scoccia dover mangiare carboidrati in quanto il miglior rebound psicofisico me lo da un pasto di grassi/proteine con un po' di verdure cotte e crude o verdure crude e un frutto.

A te? A me la fame scompare, proprio il pancreas comincia a non severnere più le tonnellate di insulina che normalmente secerne.

Ultimamente invece la mattina me ne vado a correre, al Sud di questi periodi fa abbastanza caldo, quindi si può correre al freddo solo la mattina presto; dopodicchè aspetto un'oretta e poi mi mangio un frutto e una 30 grammi di miele e questa è la mia quota di carbo maggiore nella giornata.

Comunque noto che se si fanno pasti con anche abbondanti quote di carbo per necessità effettiva non si ha l'intontimento o comunque il sonno e la svogliatezza,la mancanza di concentrazione tipiche del mega-sgarro o della mangiata di carbo fatta solo per gola.

Anche io l'ho notato, inoltre ho notato che s enon ti alleni non senti nemmeno la necessità dei carboidrati, mentre dopo un pò specialmente se si fa attività pesante, la richiesta diventa abbastanza pressante (scusate il gioco di parole), inoltre il pancreas man mano si sta abituando e secerne insulina solo sotto stimolo, senza buttarla in circolo per ogni cosa ch emi entra dalla bocca.


   
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Eva
 Eva
(@eva)
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Le proteine su di me hanno fatto la differenza rispetto al periodo vegan-crudista.


   
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(@andrea)
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Ultimamente invece la mattina me ne vado a correre, al Sud di questi periodi fa abbastanza caldo, quindi si può correre al freddo solo la mattina presto; dopodicchè aspetto un'oretta e poi mi mangio un frutto e una 30 grammi di miele e questa è la mia quota di carbo maggiore nella giornata

Salvio ma vai a correre la mattina a digiuno?


   
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(@alturia)
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Secondo voi una persona sedentaria dovrebbe attenersi al consumo consigliato di almeno 0.8gr per kg di peso corporeo, oppure se mangia proteine nobili potrebbe rimanere anche al di sotto di tale introito proteico?


   
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(@salvio)
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Uhm un dilemma che mi stava rosicando l'anima era:

-Se mangio poche proteine campo di più perchè in teoria posso tramite autofagia impedire la prolificazione incontrollata delle cellule e rllentarne il turnover.

-ma se mangio poche proteine il catabolismo può essere fatale e inoltre sono necessarie in fase di aumento muscolare.

Avevo trovato una soluzione mista ovvero un giorno in cui abbondavo con i carboidrati anche complessi come riso e patate, magari aumentando le calorie e nel contempo l'allenamento; e un altro in cui abbassavo calorie carboidrati e aumentavo grassi e proteine.

Su questo sito:

http://perfecthealthdiet.com/?cat=16

Postato tempo fa mi pare da Gabriel si riporta quetso passo fondamentale:

We note in our book (and this blog post) that
protein restriction, even if calories are not restricted at all,
promotes autophagy and therefore intracellular immunity and longevity.
So we’re happy to endorse protein restriction.

But high intake of protein, especially of ketogenic branched-chain
amino acids like leucine, does promote muscle synthesis. So what is a
bodybuilder or athlete, who seeks the greatest possible muscle growth,
to do? Is there an inevitable conflict between athleticism and
longevity?

It’s possible that protein cycling – say, a week of protein
restriction followed by a week of high-protein intake – might help
resolve the dilemma, providing 80% of the longevity and health benefits
of protein restriction and 80% of the muscle synthesis benefits of
high-protein diets.

If so, Art de Vany would not be surprised.

E' dunque inevitabile il conflitto tra atleticità e longevità?

Di nuovo torna la ciclizzazione delle proteine.

In pratica in fase di massa il sistema cresce caoticamente, cosa che sarebbe corretta in fase di scarico delle proteine, quando il corpo distrugerebbe sè stesso per ricavarle, attaccando per lo più tumori e altre anomalie di crescità.

Io personalmente so giunto a una conclusione.

Siccome i carboidrati ad alto ig sono fortemente anticatabolici come i grassi saturi, possono provocare a chi ne fa un uso sconsiderato effetti di resistenza insulinica, che Ciampolini in docet, abbiamo capito che è un riflesso del voler per forza mangiare oltre le nostre capaictà di utilizzo e di stoccaggio.

In pratica se sei realmente affamato e ad esempio immerso in un gelo simile a quello degli ultimi giorni, carbo complessi ad alto ig e grassi saturi, ti aiutano notevolmente a rispondere aumentando il metabolismo e stoccandosi per essere usati, non riuscendo nemmeno a provocare la resistenza all'insulina, ovvero un fenomeno capitale che aiuta a risparmiare glucosio, che comunque al freddo viene massivamente utilizzato (se indossate una calzamaglia e il calore si disperde lentamente state tranquilli che usate massivamente i grassi, ma se siete in condizioni da dover produrre calore in breve tempo le prestazioni implicano carburante veloce da bruciare a livello metabolico); mentre se uno è al caldo senza fare niente tutto il giorno mangiare carbo ad alto ig e grassi saturi può essere molto deletero, dato che il sistema se ha aumentato al massimo il metabolismo e ha riempito tutte le riserve possibili e immaginabili si ritrova a dover affrontare un surplus bestiale.

Stessa cosa che le riserve di glicogeno so vuote (mettiamo che vogliamo fare i giovincelli e ci mettiamo al gelo vestiti leggeri) possiamo avere un fenomeno paradossale, cioè che pur mangiando cereali ci sentiamo benissimo, oppure se siamo al caldo con le riserv piene, pur mangiando pochissimo ma cereali avremo la pancetta.

Comunque tornando alle proteine, io avevo pensato a un regime in cui uno se diminusice di molto le proteine aumenta di molto i carboidrati ad alto ig, che comuqnue sono anticatabolici; mentre se aumenta le proteine diminuisce i carboidrati per usare la chetosi e l'adattabilità del proprio metabolismo a 180 gradi.

In questo modo può anche modificare le quote caloriche, ma dovete tener presente che stare al freddo anche in casa durante la chetogenesi è deletereo ma molto perchè il corpo non può far fronte a un gelo bestiale senza substrati che bruciano velcoemente come i carboirati.

Allora vi dovete coprire e aumentare le ore di sonno.

Un pò come gli animali. L'orso passa tutta la primavera e l'estate a mangiare per accumulare circa 1000000 di calorie che poi crucerà durante il letargo lentamente.

Fortunatamente noi un livello di esistenza di merda così lo possiamo evitare, anche se questo è presente nelle noster corde genetiche.

Che sto cercando di dirvi?

Se rispettate alla lettera il bilancio omeostatico, ma state al gelo e il vostro corpo deve aumentare il metabolismo per riscaldarvi, state sicuri che lo faràa spese dei carboidrati, quindi vi potreste trovare, specialmente s emagri e quindi con basse riserve di glicogeno...in uno stato fortemente catabolico.

Il che aumenta esponenzialemnte la probabilità che vi ammaliate di influenza.

Onestamente per me stavolta siamo davvero alla fine della ricerca, perchè sto sistema si sta dimostrando molto efficace e risponde a molte incognite.

Ricordate che lo stato catabolico è insidioso, potreste rafferddarvi senza accorgervene e poi pagare lo scuotto magari con la stipsi o con la stanchezza.

E più siete magri e più questo è insidioso, perchè il magrolino dopo che si fa una tracannata di carboidrati non accusa più il freddo visto che il suo metabolismo si è forgiato per aumentare facilmente (ecco perchè hanno un pomo d'adamo sempre molto visibile, la tiroide è abituata a super lavorare), ma poi questo effetto man mano scema e ci si può accorgere dopo parecchio tempo che alcune parti del corpo so gelate e quindi soggette ad attacco infettivo.

Mi sa che più che sviluppare un'altra sezione dovremmo azzerare il forum e partire da questi presupposti.

Va bè fatemi sapere che ne pensate e sucsate per l'ennesimo post chilometrico...


   
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Tropico
(@tropico)
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Sì in effetti è un pò dispersivo il post.
Sono
conclusioni comuni alle ultime tendenze di ricerca da parte di più persone qui.

La ciclizzazione delle proteine è quella che in pratica sto facendo
"involontariamente".
Nel senso che se abuso, alito cattivo e rifiuto
categorico istintivo di mangiare carne,piuttosto non mangio affatto.
I primi
tempi di paleo avevo sollevato questo dubbio, come mai ricalcare la natura
ancestrale e poi non ciclizzare proprio come dovrebbe essere?
E Cianti con le
sue teorie infatti colma questa lacuna.
MA dalla base di Cianti io
aggiungerei un minimo di carboidrati complessi, perchè almeno al mio fisico
fanno stare meglio, non demonizzo i cereali come fa lui ed i motivi stanno in
quelloche hai scritto tu.
Quindi, ricapitolando, ciclizzazione necessaria
delle pro e carboidrati-amidi usati intelligentemente, anche in base al
somatotipo.
p.s. l'orso non fa un letargo vero e proprio.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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Tropico
(@tropico)
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In questo libro Hatfield - Ultimate Sport Nutrition c'è un caso
di un istruttore di karate di 40 anni che si lamentava della perdita di massa
muscolare nonostante abbinasse alle arti marziali un adeguato programma di
allenamento con i pesi ed una alimentazione iperproteica. Per questo soggetto
era normale mangiare quotidianamente 12 petti di pollo o una bistecca da mezzo
chilo. Sottopostosi ad analisi accurate, si rilevo' un problema digestivo
primario che abbinato ad una bassa acidita' dello stomaco e ad una alta acidita'
dell'intestino tenue, ne riduceva drammaticamente la capacita' di digerire le
proteine. La digestione incompleta delle proteine, portava alla formazione di un
sottoprodotto metabolico di scarto con conseguente escrezione di aminoacidi
nelle urine. Tutto cio' causava la perdita di massa muscolare in quanto
l'organismo si nutriva letteralmente di se stesso per fornire proteine agli
organi vitali. Si era in presenza di un uomo, che ironia del caso, stava
perdendo le proteine corporee (muscolo) perche' stava consumando troppo cibo
proteico. La soluzione? Una dieta normoglucidica con integrazione di aminoacidi
in forma libera. Gli aminoacidi in forma libera che non richiedono digestione,
vengono prontamente assorbiti e utilizzati dall'organismo. In due settimane
l'uomo e' aumentato di 5 pounds (quasi due chili e mezzo) e riferiva uno stato
d'animo ottimale senza essere piu' esausto alla fine del giorno.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@andrea)
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si vabbè Ale aveva un problema digestivo primario..non vorrei farmi
paranoie sulle proteine adesso, ci mancherebbe solo questa..(mi stava per
riaffiorare in mente le teorie del gruppo A di D'Adamo che non deve mangiare
carne per il ph non sufficientemente acido dello stomaco)
poi lui mangiava 12
petti di pollo, un esagerazione insomma..per quel centinaio e a volte anche meno
di pro che mangiamo noi penso che sia tutto ok


   
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Tropico
(@tropico)
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Se tu mangiassi ogni giorno 12 petti di pollo o mezzo Kg di bistecca
arriveresti a quella stessa patologia, l'acidità del tuo intestino cambia e non
riesci più ad assimilare le proteine.
Non mi ricordo dove, ma lessi tanto
tempo fa che i Bodybuilder sono esseri spreca proteine..appunto per questo
fatto.
Adesso non dico che è la regola, ma capisci che se ciclizzi, la
sensibilità di assimilare proteine aumenta, e non ne sprechi niente, e non
ristagnano nemmeno nell'intestino.

La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai più nessuno è sano. Huxley | La persona intelligente è quella, e solo quella, che riesce a mettere insieme più aspetti della realtà ed è capace di trovare tra di essi una correlazione. C.Malanga


   
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(@salvio)
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Implications for Perfect Health Dieters

We have a fairly
broad healthy protein range, 200 to 600 calories per day, which brackets the
“normal” protein intake of 360 calories. What happens if you shift from 360
calories protein to either the low-protein or high-protein ends of the
range?

IF YOU REDUCE PROTEIN:

At low-protein intake, your
appetite goes up and total calories go up. You gain a little weight, in the form
of adipose mass. This causes leptin levels to increase. As we discussed in “How
Does a Cell Avoid Obesity?”, higher leptin (a) lowers appetite and (b) increases
thermogenesis, or destruction of fat as waste heat.

Adipose mass
increases until the actions of leptin counterbalance the influence of protein
leverage.

You reach equilibrium at a slightly higher fat mass and
slightly higher leptin levels than on the “normal” protein intake.

IF YOU
INCREASE PROTEIN:

At high protein intake, appetite goes down and total
calories decrease. You start to lose adipose mass. This causes leptin levels to
go down. This (a) increases appetite and (b) decreases thermogenesis, or heat
generation.

Adipose mass decreases until a new equilibrium is reached.
Equilibrium is reached at a slightly lower weight and slightly lower leptin than
on the “normal” protein intake.

IN SHORT:

The main effect of
changing the protein content of the diet is a modest change in body
composition.

* High-protein diets make you leaner and a little
lighter.
* Low-protein diets give you a slightly higher adipose reserve and
make you slightly heavier.

The effect is probably small; probably just a
few pounds either way. But if you’re looking for to win a bodybuilding
competition and you have to become extremely lean and “cut,” you’d do well to
adopt a high-protein diet.

http://perfecthealthdiet.com/?p=2046

N.d.S: continuo a
pensare che la dieta dovrebbe essere a due fasi ma non come dice
Cianti:

- Basse calorie con alta quota di grassi e proteine e bassa in
carboidrati (se si va nel catabolismo le proteine fermano l'azione del cortisolo
e comunque nell'altra fase si accumulano carboidrati per evitare che questa sia
devstante).

- Alte calorie con alta quota di carboidrati quota di grassi
per coprire il fabbiscogno energetico e bassa quota di proteine (stimolare
ormoni anabolici come l'insulina con tante proteine nel sangue è come buttare
benzina sul fuoco di un tumore).

Notare che le poche proteine fanno
buttare sui carboidrati e mangiare oltre il dovuto, troppe proteine invece
cancellano il senso della fame e mangiare meno del dovuto perchè portano allo
stallo (starvation), come sappiamo i grassi limitano questo fenomeno, ma i
carboidrati abbiamo capito che so indispensabili per tenere il metabolismo a un
certo livello e aiutare al massimo la funzione immunitaria.

Anche il
Testosterone se ci fate caso lo si controlla perfettamente con questo
ciclo.

Chi di voi non ha notato quando mangiava paleo con molti grassi e
poi di botto molti carboidrati, la testa ungersi notevolmente?

Perchè se
mangi molti grassi il testosterone normale aumenta, mentre con molti carboidrati
la frazione libera aumenta (ricordate la storia della SHBG?). Orbene se io
mangio continuamente tanto e tanti carboidrati e grassi, spremo le gonadi a
produrre continuamente testosterone e a rilasciarlo dato che i grassi ne
inducono la sintesi e i carboidrati la quota libera.

Ma ciclizzando posso
farglielo produrre in una fase (alti grassi) e liberare in un'altra (alti
carboidrati). Non dimenticate che il testosterone è necessario in piccola
frazione libera, quello che crea problemi e averne sempre tantissimo
libero.

Inoltre poche calorie ne contengono la sintesi, mentre tante la
incentivano.

Questo risponde a un altro quesito che mi ero posto, perchè
allenarsi paradossalmente dopo aver mangiato i carboidrati complessi? Perchè
l'onda di insulina che li deposita abbassa la SHBG e siccome ogni volta che
decrementa la produzione di testosterone(in realtà questa non scende ma scende
la quota libera dello stesso) il corpo diminuisce i recettori, così una minor
quantità di testosterone produce una risposta maggiore (l'aumentare i recettori
per produrre la stessa risposta e sinonimo di plateau).

Basta trovare il
proprio periodo di ciclo, chiamando fase chetogenica e fase glucogenica le due
fasi della dieta, basta capire quando deve durare una e quando deve durare
un'altra in funzione del nostro dispendio energetico.

Ironia della sorte
il GH che è un ormone che da aspetto giovanile ma che è pericoloso perchè aiuta
i tumori con una facilità che non vi immaginate (stimola a livello epatico
IGF-1), con questo sistema, è fregato, perchè nella fase alta in calorie, lui
viene ridotto dal forte carico glicemico, nella fase bassa aumenta si, ma le
basse calorie non gli fanno fare danni.

Ho testato sta dieta per 3 mesi i
risultati sono stati ottimi, mi bagnavo e non mi ammalavo, perfino al gelo,
mentre dopo le feste subito ho avuto catarro e influenza, dopo aver mangiato in
modo poco pulito.

Questo articolo è una riconferma che anche le proteine
devono seguire andamento ciclico.

Mi chiedo è se fosse questo sistema a
generare una vera dieta a zona? Ovvero l'equilibrio ormonale che quel povero
illuso di Sears crede sia qualcosa di statico mentre è qualcosa di
dinamico?

Il testosterone, il GH; l'insulina e altri ormoni in questo
modo hanno alti e bassi mantenendo una media fisiologica; nelle alte calorie con
alti carbo si ha un'immissione di insulina notevole, ma nel precedente periodo
in cui le calorie so diminuite si è creata una notevole sensibilità a essa,
quindi questa aumenta e diminuisce rapidamente sparando i carboidrati nelle
riserve di glicogeno che non saranno mai piene del tutto e se lo fossero parte
finirà in grasso che sarà usato nella fase delle basse calorie, in modo simile a
come descritto da Di Pasquale, la cui dieta è una formulazione statica di questa
qua, infatti è impossibile e assurdo sperare che un ectomorfo possa fare un
5+2.

Infatti un ectomorfo non resiste a un 5 giorni con tanti grassi e
pochi carboidrati, perchè essendo un soggetto fortemente adrenalinico (cosa che
con il training autogeno e lavorando su sè stessi si può parzialmente
migliorare) riesce ad aumentare velocemente il metabolismo, ma questo ha un
prezzo in carboidrati notevole, con un pericoloso spostamento del metabolismo
verso l'uso del cortisolo.

Non può ricaricare per 2 giorni, perchè non ha
riserve così grandi di glicogeno, l'unico effetto che avrebbe da una ricarica
del genere, sarebbe di spostare il suo metabolismo da lipidico a glicidico
aumentandolo per evitare che tutti cuei carboidrati si immettano nella
circolazione, dato che non li può contenere.

Allora può fare un 2+1, ma
io personalmente al momento vado per 1+1, che poi con l'aumento delle
temperature o coprendosi meglio e riposando, facendo il rilassamento posso
arrivare a un 2+1 o a un 3+1 (anche a un 4+1 ma standomene 4 giorni senza
stimoli a riposo a casa e stavo benissimo) ben venga.


   
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(@andrea)
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interessante..ma in relazione all'allenamento? se uno si allena 3 volte a
settimana dovrà ricalibrare il tutto penso.

Ipotizzando un soggetto che
si allena in multifrequenza 3 volte a settimana, tendente all'ectomorfo (se non
si fosse capito parlavo di me ) come può
impostare questi due cicli?


   
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(@salvio)
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Personalmente io mi allenerei o la mattina o il pomeriggio nel giorno di
ricarica, perchè io non ce la faccio a superare i miei limiti senza la glicemia
altissima.

Quando la alzo sento il turbo, ma mi rendo contro che comuqnue
uno dovrebbe riuscire a farlo anche senza la botta di carboidrati, o almeno in
deplezione di glicogeno perchè si deve cercare di usare il metabolsimo lipidico
il più possibile.


   
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(@andrea)
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Post: 708
 

quindi tu allendandoti supponiamo 3 giorni a settimana (lun-merc-ven) faresti uno schema cosi:

lunedì ricarica (carbo alti, pro basse, grassi alti)
martedi scarica (bassi carbo, pro e grassi alti)
merc ricarica
e via cosi?


   
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(@salvio)
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Io non faccio schemi, non più, ascolto quello che mi si dice dall'interno e
poi semmai se vedoc he si ripete continuamente lo schematizzo, ma sempre nei
limiti che ha una schematizzazione, poichè la vita non ha limite.


   
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